Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 4 giugno 2015

Profeta di sventure? Sì.

Pio XII : Vorreste una chiesa così? 

Romani ! La Chiesa di Cristo segue il cammino tracciatole dal divin Redentore. Essa si sente eterna; sa che non potrà perire, che le più violente tempeste non varranno a sommergerla. Essa non mendica favori; le minacce e la disgrazia delle potestà terrene non la intimoriscono. Essa non s'immischia in questioni meramente politiche od economiche, nè si cura di disputare sulla utilità o il danno dell'una o dell'altra forma di governo. Sempre bramosa, per quanto da lei dipende, di aver pace con tutti (cfr. Rom. 12, 18), essa dà a Cesare ciò che gli compete secondo il diritto, ma non può tradire nè abbandonare ciò che è di Dio.
Ora è ben noto quel che lo Stato totalitario e antireligioso esige ed attende da lei come prezzo della sua tolleranza o del suo problematico riconoscimento. Esso, cioè, vorrebbe :

una Chiesa che tace, quando dovrebbe parlare;

una Chiesa che indebolisce la legge di Dio, adattandola al gusto dei voleri umani, quando dovrebbe altamente proclamarla e difenderla;

una Chiesa che si distacca dal fondamento inconcusso sul quale Cristo l'ha edificata, per adagiarsi comodamente sulla mobile sabbia delle opinioni del giorno o per abbandonarsi alla corrente che passa;

una Chiesa che non resiste alla oppressione delle coscienze e non tutela i legittimi diritti e le giuste libertà del popolo;

una Chiesa che con indecorosa servilità rimane chiusa fra le quattro mura del tempio, dimentica del divino mandato ricevuto da Cristo: Andate sui crocicchi delle strade (Matth. 22, 9); istruite tutte le genti (Matth. 28, 19).

Diletti figli e figlie! Eredi spirituali di una innumerevole legione di confessori e di martiri!
È questa la Chiesa che voi venerate ed amate? Riconoscereste voi in una tale Chiesa i lineamenti del volto della vostra Madre? Potete voi immaginarvi un Successore del primo Pietro, che si pieghi a simili esigenze?
(Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, X,  Decimo anno di Pontificato, 2 marzo 1948 - 1° marzo 1949, pp. 389 – 391. In occasione dell’arresto e del processo al Cardinale Mindzenty) - Fonte Una Fides

40 commenti:

Marco P. ha detto...

Mi pare giusto sottolineare l’ultimo passaggio che potrebbe essere strumentalizzato. Dice il venerabile Pio XII: “..una Chiesa che con indecorosa servilità rimane chiusa fra le quattro mura del tempio, dimentica del divino mandato ricevuto da Cristo: Andate sui crocicchi delle strade (Matth. 22, 9); istruite tutte le genti (Matth. 28, 19). ... “
Uno potrebbe dire: “ecco usciamo ed andiamo nelle “periferie” per ….
Appunto “per che cosa” ?
Per aiutare “i poveri” in senso stretto (materialmente), azione sicuramente buona ma che se priva della Carità a nulla giova e si riduce a sterile filantropismo facendone gli attori cembali che tintinnano (S. Paolo docet)
oppure
Per aiutare “i poveri” in senso evangelico, cioè coloro che hanno bisogno del Battesimo che dà la Fede e quindi la vita eterna (in potenza) e che hanno bisogno, perché questa potenza divenga poi effettiva, dell’annuncio del Santo Vangelo che porta vera e certa Speranza ?
Pio XII dice appunto di non dimenticare il divino mandato, che è quello di battezzare (nel nome della S.S Trinità: Padre Figlio Spirito Santo) ed annunciare il Vangelo, non un vangelo adattato allo spirito del mondo, ma quello che dice: “chi mi ama osserva i miei comandamenti” e il “chi mi ama” si legge “chi è mosso dalla Carità”, ed “i miei comandamenti” racchiudono anche quel “neppure uno iota passerà fino a che il cielo e la terra non passeranno” e quindi i comandamenti sono validi per sempre su questa terra per rimanere saldi nel Signore e sono stati codificati attraverso 2000 anni (1962) di Magistero in una dottrina ed una morale costantemente ed infallibilimente trasmesse “sed in suo dumtaxat genere, in eodem scilicet dogmate, eodem sensu eademque sententia”.

Rimanere chiusi nel tempio con servilità è invece essere i cristiani anonimi di Rahner, è la fede vissuta intimamente ma non annunciata, non portata a chi non l’ha ancora ricevuta (“e come potranno credere senza averne sentito parlare ?” S. Paolo ai Romani), è “libera Chiesa in libero stato”, ovvero il non riconoscere che il Regno di Cristo parte dal cuore degli uomini per diffondersi a tutto il creato e quindi anche alla società (che è creata da Dio), è chiudersi a cerchio in una liturgia antropocentrica, troppo debole per poter valicare i muri delle chiese, troppo debole perché frutto delle alchimie umane e quindi non in grado di poter reggere il messaggio della Verità, l’unica ed immutabile, che porta con Sé il fuoco che purifica, e che sana e che non è sopportabile dall’umana creatura senza la Grazia che tutto rende invece possibile perché "nulla è impossibile a Dio".

Annarè ha detto...

E' proprio la "Chiesa" che oggi vediamo quella che Pio XII non auspica nel suo discorso. Fu profeta per molte cose.

tralcio ha detto...

Quando si dice lo smascheramento... E il paradosso.

La Chiesa moderna accusa quella "di sempre" di essere "chiusa".
Oggi la parola d'ordine è "uscire"... E senza pietà o delicatezza: se non esci con me vuol dire che sei contro di me... E' "la libertà dei figli di Dio", così "adulti" da parere soprattutto bacucchi e molto legati ai propri schemi giacobini e libertini.

Che cosa scriveva invece un Papa "vero"?

... una Chiesa che con indecorosa servilità rimane chiusa fra le quattro mura del tempio, dimentica del divino mandato ricevuto da Cristo: Andate sui crocicchi delle strade (Mt. 22,9); istruite tutte le genti (Mt 28,19).

Era sottinteso di "uscire". Era la Chiesa in missione.
Andava e ci metteva la faccia, il volto del Signore.
Oggi va a fare tante cose, spesso mascherata secondo i desideri del mondo.
Non istruisce, si fa servile, si è chiusa nel mandato di una filantropia e una fraternità di stampo relativista e centrato sull'umano.

Il "comandamento dell'amore" viene da lontano, da Cristo.
I novatores se ne credono gli inventori. Forse sono solo i meno umili nel farlo.
Soprattutto perchè hanno fatto a meno del "come ama Gesù".
Anzi, spesso preferiscono fare a meno di Lui, sempre così inopportuno con il mondo...

Anonimo ha detto...

Inopportuno, io direi fastidioso, pietra d'inciampo......meglio farne un tutt'uno con altre deità, pace e bene a tutti a buon mercato, 'na botta de qua, 'na botta de là.....a proposito pare, dico pare, che gesuiticamente gesuitando, Kasper abbia fatto una piccola retromarcia sulla sua automobilina telecomandata ed abbia affermato che il vdr non sarebbe del tutto d'accordo con il suo proposito di dare la comunione ai divorziai risposati ecc.ecc.ohibò, che sentono le mie orecchie, dietrofront strategico per calmare le acque, o cosa bolle piano piano nella pentola? Anch'io non mi fido più di niente e nessuno, come Rr, qui ci fregano tutti credendoci imbecilli imbesuiti. Ad Humilitas dico che la copertina trannie del VF fa letteralmente vomitare come la news che Elton John rimane il padre 'maschio' dei 2 disgraziati bambini ed il suo compagno è la 'mamma'.......non ho parole. Anonymous.

ilfocohadaardere ha detto...

Grazie per la lodevole intenzione, Marco P., ma davvero non mi pare sussistere il minimo rischio che alcun passaggio del cristallino discorso del Servo di Dio Pio XII si presti a strumentalizzazioni....non più, ed in modo non diverso, di quanto si presti a strumentalizzazioni il Vangelo.

Anonimo ha detto...

È esattamente la fotografia della "chiesa" che oggi abbiamo, una chiesa che si è trasformata... in una ONG !
Neri

Felice ha detto...

"Potete voi immaginarvi un Successore del primo Pietro, che si pieghi a simili esigenze?"Non solo posso immaginarlo, ma sono più di due anni che lo vedo....

ilfocohadaardere ha detto...

Mi ha colpito questo pezzo di Magister, e ho ripensato a Marshall Mc Luhan e ad un correlato articolo di Gnocchi e Palmaro che riassumo nella questione dell'"anticristo mediatico"....
Non sono- non vorrei essere etichettato come- "normalista", perché è evidente che la situazione nella Chiesa non è affatto normale (oppure è tanto normale come e quanto "normale" si possa definire il venerdì santo....)....però c'è qualcosa che non mi convince nell'attitudine (che emerge prima di tutto ad ondate anche in me, e che registro anche qui sul sito come approdo ormai quasi consolidato) a cedere ad un sentimento o comunque alla scelta di "rifiuto" verso papa francesco: intendo con tale espressione tutto ciò (parole, sentimenti, omissioni) che porta di fatto a perdere qualunque senso o sforzo di "comunione spirituale" con lui in quanto comunque papa, e a considerare ciò accettabile; mi riferisco altresì (denunziandola in me stesso) ad una tendenza, via via maturata (in me, ma mi sembra di poterla intuire anche in tanti altri qui) e consolidata, a considerare in Bergoglio SOLO il negativo (se non addirittura a vedere in lui ogni negatività) rinunciando ormai anche a praticare e a "invocare" per lui- in quanto papa (degno o meno, buono o meno, donato, concesso o inflitto che sia)- la continua, infaticabile, incondizionata PREGHIERA. Parlo di una MIA tentazione, dunque non vorrei sparare giudizi sugli altri, o "sul sito". Dico solamente che temo questa "deriva", in me, come in un sito che apprezzo, perché temo che satana sia "leggermente" più sottile e furbo di me e di noi. Può anche darsi che con questo mio intervento abbia sbagliato del tutto bersaglio, ma desideravo in questo giorno condividerlo comunque con chi avrà la carità di accettarlo. Un caro saluto e buon Corpus Domini a tutti.

ilfocohadaardere ha detto...

l'articolo di Magister era questo (non so perché, ma mi ha come aperto una finestra che avevo "chiuso" da tempo)....

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/05/29/pietro-e-francesco-censurati-in-casa/

mic ha detto...

il foco,
di tanto in tanto abbiamo letto e continuiamo a leggere testi o ascoltare concetti cattolici dalla bocca di Bergoglio. Tanto che anche a me è capitato farmi venire i suoi stessi scrupoli.
Ma in sintesi, a prescindere dalla difficoltà di decifrare incongruenze tipicamente gesuite gesuitiche gesuitanti, bastano alcuni fatti e parole a farmi passare gli scrupoli (un nome a caso: Traettino e i pentecostali, e poi: la delicatesse nei confronti dell'Islam, dell'ebraismo di altre religioni (vedi nel tempo buddista in Sri Lanka) insieme al disprezzo per tutto ciò che è tradizione, la profanazione della Pentecoste, quella del primo Giovedì Santo, il Sinodo conciliarista e perfino 'taroccato'. In soldoni, tutto quanto è scritto nei 'Memoranda' e anche molto altro.
Beh, quando mi vengono in mente queste cose, penso anche che è tipico dei modernisti scrivere pagine esemplari per poi scriverne di totalmente sovversive.
Del resto, basta guardare la degenerazione dello stile (e quella spirituale e culturale) di molti vescovi e cardinali che in fondo sono personalità di spicco di questo strano ecosistema vaticano, per risalire alle analogie col loro Capo al quale sembrano ispirarsi.
E' giusto cercare l'equilibrio di non vedere solo il negativo e il rischio c'è sempre. Ma quando si hanno come punti di riferimento le verità perenni, il nero resta nero e nemmeno il grigio può diventare bianco...

Anonimo ha detto...

@ "Una Chiesa che tace quando dovrebbe parlare" = "un Papa e i vescovi che tacciono quando
dovrebbero parlare".

Referendum irlandese sul "matrimonio omo". Il prete che poco prima del referendum aveva dichiarato in chiesa di essere omo, suscitando l'applauso dei fedeli presenti, poco dopo il referendum ha ringraziato sempre in chiesa per il si' al referendum. Qualche autorita' ecclesiastica si e' forse sentita in dovere di intervenire nei confronti del suddetto? Un silenzio assordante, come al solito. Siamo di fronte all'aperta apologia del peccato da parte di un sacerdote e per di piu' in chiesa, ma la cosa viene passata sotto silenzio come se fosse del tutto normale.
La preoccupazione principale della gerarchia irlandese sembra al momento quella di "render testimonianza alla famiglia, di continuare a testimoniare con impegno un insegnamento [sulla famiglia] che e' fondamentale per la societa'". Piu' di questo non sanno dire. E naturalmente "testimoniare" con un linguaggio "che non sia offensivo", come si e' fatto durante il referendum, durante il quale i vescovi si sono premurati soprattutto di invitare i sostenitori del "no" a tenere un linguaggio che non offendesse nessuno (Dichiarazioni di Eamon Martin, arcivescovo di Armagh, primate d'Irlanda, al settimanale "The Irish Catholic", 4.6.2015). Con pastori "cuor di leone" come questi, virgulti del "dialogo" e della "teologia ecumenica della pace", piamente devoti al Vaticano II, dove vogliamo andare?
Del resto, sono passate quasi due settimane dal referendum irlandese, il Papa ha forse detto qualcosa? Si puo' ammettere che di fronte ad un fatto cosi' grave non ci sia alcuna presa di posizione ufficiale della Prima Sedes? SCOTUS

mic ha detto...

Sempre il foco,
Grazie per la lodevole intenzione, Marco P., ma davvero non mi pare sussistere il minimo rischio che alcun passaggio del cristallino discorso del Servo di Dio Pio XII si presti a strumentalizzazioni....non più, ed in modo non diverso, di quanto si presti a strumentalizzazioni il Vangelo.

Certamente quel cristallino discorso non si presterebbe a strumentalizzazioni, se qualcuno di recente non ci facesse il lavaggio del cervello con la chiesa che deve "uscire da se stessa", ma in tutt'altro senso (e ne abbiamo parlato a lungo in diverse occasioni. L'ultima qui: http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/05/da-pontifexit-anche-su-twitter-senza.html), e cioè facendo precedere l'azione dalla conoscenza, senza fare proselitismo (altro che missionarietà... ridotta a sociologia). E' evidente che il richiamo di Marco P. è proprio l'autentico "uscire" che sottolinea efficacemente.

Rr ha detto...

SCOTUS,
Monsignor Ricca e' rimasto al suo posto, nonostante buona parte della stampa, ed in particolare l' Espresso, gruppo la Repubblica, lo avesse " sgamato". Fosse successo ai tempo di BXVI, sarebbe scoppiato un pandemonio.
Ora, invece, nulla.
Come mai?
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, Dio li fa e poi li accoppia, chi s' assomiglia, si piglia, cane non mangia cane, chi lo sembra lo e' , chi non lo sembra, non e' detto non lo sia.
RR

Rr ha detto...

Qnonymous,
avrei detto che Elton fosse la "mamma" (a vederlo sembra proprio abbia preso estrogeni) e l' altro, il mantenuto, il "padre".
Spero di essere viva per vedere che fine faranno quello due povere creature.
Gia' in UK il tasso di omo e pervertiti sembra essere molto maggiore che in altri paesi, se poi diamo bambini in mano a gente cosi...
Rr

irina ha detto...

Il proporre interventi del passato "incontestabile" per dottrina, per magistero è punto di forza e rafforzamento per la coscienza contemporanea. L'attualità va presa in piccole dosi e con tempi di decantantazione.La conoscenza di come il Vangelo si è incarnato nella storia, degli uomini e dei popoli, offre strumenti necessari a leggere il presente ed a lavorare oggi per domani.
Il modo di educare contemporaneo ha messo in soffitta la distinzione netta tra sì e no, giudicandola controproducente, violenta contrapposizione dell'uno all'altro, irrispettosa dei tempi e delle modalità di apprendimento di ognuno, sottesa da una intrinseca sfiducia nella bontà degli altri uomini; tutti quindi si sono fatti propugnatori del dialogo, forcipe soft, per portare alla luce gli splendori della nativa buona coscienza individuale.
In realtà i sì sì e no no, semplificano la ricezione dell'insegnamento, rispettano nei fatti la coscienza, implicitamente chiamata alla elaborazione personale secondo tempi e modi solo suoi, danno uno strumento immediato sia di orientamento nel mondo e tra gli uomini,entrambi, per natura,ricchi di vallate e colline ridenti ma anche di precipizi e strade senza uscita, sia di risanamento della capacità individuale di giudizio.
Da tempo ci siamo buttati tutti, anima e corpo, nell'arte maieutica del dialogo, certi delle buone idee innate e dei loro buoni risultati dati per certi.L'evidenza nulla può quando si impone una visione parziale che pretende di essere chiave di lettura, interpretazione, azione, unica e totale.
Credo quindi che ognuno di noi, nel suo piccolo, abbia il dovere di ritrovare l'equilibrio tra ogni singolo pensiero assunto acriticamente e ciecamente imposto al prossimo e la Verità, lieve brezza che nasce dal silenzio.

michele ha detto...

Splendido discorso di pio xii,, che fa capire cosa siano il papato e la tradizione. La santa tradizione prende molte forme, tutte diverse ma convergenti: oltre al cristianesimo, l'islam, il buddhismo e la religione poetica degli indiani d'america. Tutte salvano perché il loro centro è il logos. Grazie a mic, che stimo molto. Bellissimo blog. Da un fratello di una altra religione

RR ha detto...

Michele,
scusa, ma solo UNO salva, ed è Gesù Cristo, Seconda Persona della Santissima Trinità. Lui è la Via, la Verità, la Vita.
Altre culture religiose (ma non credo nè l' Islam, nè forse il Buddismo, quello vero, non quello edulcorato all'americana) possono insegnare la saggezza (lo facevano già i nostri filosofi greci e romani), ma la saggezza NON è la salvezza dell'anima.
RR

RR ha detto...

Non credo che al centro dell'Islam, del buddismo, ecc, ci sia il Logos, almeno come lo intendiamo non cristiani cattolici. Ci sarà pure un motivo perchè si usa una parola greca e non semitica o indiana per indicarLo.
RR

Michele ha detto...

Ci sono altre parole, in altre lingue, per indicare il Logos. Ad es., nell'Islam, "haqiqah Muhammadiyyah", distinto dalla "persona" di Maometto, semplice profeta. Nell'Induismo, Mulaprakriti è considerata Madre e Figlia del Logos, che è Atman, che a sua volta è Brahman, così come nel rapporto tra Padre e Figlio; la Vergine è al tempo stesso Madre e Figlia di Cristo. Parabrahman "genera" Atman, così come il Padre (Allah, Wakan Tanka, cunyata nel Buddhismo) genera il Figlio. Il linguaggio è importante per esprimere la Verità, che però in ultima istanza è ineffabile. Grazie.

mic ha detto...

Michele,
non alimentiamo la confusione che è già tanta. Le sue affermazioni vanno contestualizzate.
Il Logos è la Seconda persona della Santissima Trinità, rivelatasi definitivamente nella pienezza dei tempi nel Verbo Incarnato, Cristo Signore nostro.
Nessuna religione riconosce il Dio Trinitario fattosi uomo.
Qualche perla di saggezza non giustifica sposare (attenzione al significato pregnante del termine) certi contesti, che sono "altro dalla nostra Fede.

Michele ha detto...

Allora chiedo scusa, rinnovando la mia stima per il blog. Io sono buddhista, comunque: non volevo alimentare confusione, ma solo mettere in luce affinità tra le grandi religioni. Grazie per lo spazio concessomi, e auguri di cuore per il vostro cammino spirituale, che io rispetto sommamente.

RR ha detto...

l"a Verità, che però in ultima istanza è ineffabile".

Ecco nel Cristianesimo, la Verità si è fatta Parola e si è incarnata per farsi conoscere. Si è rivelata. Quindi è esprimibile, non è ineffabile.La Verità è "effabile" con le Parole che essa stessa ci ha insegnato, per esempio nel Padre nostro.

Questa è la differenza. Il Cristianesimo NON è una religione dell'ineffabile, infatti noi il noem di Dio lo pronunciamo, eccome, nè dell'irrazionale, nè dello spirito e basta, E' una Fede, che si esprime anche attraverso la Ragione, proprio perchè la Verità, cioè Dio, si è fatto conoscere, si è rivelato, e per farlo ha usato la ragione ed il corpo degli uomini, si è incarnato. Gesù si esprimeva in modo chiaro e sempliceusando analogie, parabole, ma anche affermazioni apodittiche, come: "Prima di Abramo, Io sono". Che cosa significa questa affermazione, è razionalmente chiaro, che poi essa rimandi ad un'eternità, ad un'assenza di tempo come lo intendiamo noi uomini,è un altro discorso. Ma non ha detto: "Ciò che Io sono, non si può esprimere con parole umane, o non è comprnsibile da mente umana. Quindi prostatevi, sottomettetevi (Islam) e tanto basta".

RR

Michele ha detto...

La Trinità è comprensibile dalla mente umana?

irina ha detto...

Caro Michele,
quello che hanno in comune tutte le religioni è l'elemento umano nella sua spinta verso l'alto, con lo scopo di raggiungere il cielo e comprendere il proprio stare, e come, sulla terra.
Il cattolico si fa intorno a Gesù Cristo.E' Lui la scintilla e la meta del nostro andare.Tutto quello che sappiamo di Lui e facciamo per Lui, si scioglie pian piano entro la nostra vita, ad essa si assimila e a Lui ci assimila. L'Amore di cui Gesù parla, ad esempio, è esigente, ci ha amato fino alla morte ed oltre,non si accontenta certo delle nostre scene d'amore ora. Increduli e duri di cuore, come i suoi primi discepoli, anche a noi però è stato detto, implicitamente, di andare e predicare il vangelo ad ogni creatura. Infatti chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo. Santo, cioè molto simile a Lui.Capace di amare e suscitare amore quasi come Lui,il che significa guarire, benedire, aiutare i fratelli a vivere come Dio vuole per ognuno.
Questa è, caro Michele, religione cattolica detta in veloci pillolecommento.

mic ha detto...

a SS Trinità non è comprensibile in tutto il suo mistero. Ma, nella Rivelazione apostolica che è quella di Cristo Signore vivo e vero e tuttora presente nella sua Chiesa fino alla fine dei tempi, c'è una ragionevolezza comprensibile dalla Ragione e accoglibile dal cuore. Il resto è un approfondimento continuo reso possibile dalla vita di fede (preghiera, studio amoroso, adorazione azione) e dalla Grazia attuale e sacramentale.

Michele ha detto...

Grazie a Irina per le belle parole, che spiegano il cattolicesimo --venerabile tradizione purtroppo oggi gettata alle ortiche dai più, ma non da voi-- molto bene. Grazie anche a Mic e a RR per le puntualizzazioni. Io spero e credo che, nonostante le nostre divisioni, un giorno saremo riuniti nella Verità. Cari saluti a tutti. Michele

mic ha detto...

Grazie a lei Michele per il confronto sereno.
Vorrei aggiungee al suo augurio finale, che condivido, che per noi la Verità non è un concetto, un'astrazione, ma una Persona viva, Gesù Signore. Ed è la personale relazione (ascolto risposta, invocazione, attesa, offerta) con Lui che ci fa, nella fedeltà, ciò che siamo nel pensiero del Padre.

mic ha detto...

... Ed è l'Opera divino-uma del Suo Spirito di Risorto che dalla Pentecoste nom cessa di rendere feconda la Sua Chiesa, nonostante le vicissitudini storiche e le insidie preternaturali.

Anonimo ha detto...

Non possiamo, caro Michele essere uniti nella verità, perché se lei ha studiato a fondo il Buddhismo, sa che non ci sarà un dopo, se si è posto fine al ciclo della ruota delle rinascite e si annienterà nel Nirvana, soffiato via del tutto, non prevista un'anima immortale, solo un annullamento nel Nulla eterno,a meno che lei sia buddhista alla Richard Gere o, peggio, Baggio ed allora non posso fare niente per voi, quando vi renderete perfettamente conto che il Buddhismo, pur affascinante, è una filosofia etico comportamentale a-tea forse, dico forse, capirete la distanza abissale dalla religione dell'Uomo Dio e del Dio fattosi uomo e morto per redimere tutti quanti in Lui crederanno, come vede, una bella differenza. Auguri per il prosieguo del suo ottuplice cammino, il Buddha Maytreya è ben lungi dal suo manifestarsi. Nambutsuyu.

mic ha detto...

Integro i miei post sopra. Nella relazione col Signore dimenticavo la gratitudine, la lode e molto altro...

Anonimo ha detto...

-- Caro Michele, se e' lecito, a quale tendenza buddista (o scuola, setta, "veicolo") appartiene lei? Tanto per curiosita'.
-- Lei poi dice che un giorno "nonostante le nostre divisioni saremo riuniti nella Verita'". Questo e' cio' che si vuol credere oggi, nel clima dell'ecumenismo attuale. Tuttavia, cio' non corrisponde alla vera dottrina cristiana. La informo nell'interesse della salvezza della sua anima. Come dice S. Paolo, "per piacere a Dio bisogna credere che Egli esista". In quale Dio credano i buddisti non sembra affatto chiaro: la vostra religione piu' che a far entrare nel Regno di Dio mira a liberare dal "dolore" attraverso una forma superiore di conoscenza (gnosi) che liberi via via l'anima (la mente) dalla schiavitu' delle cose del corpo, per dissolverla
alla fine nell'annientamento o Nirvana. La mia terminologia non sara' precisa ma i concetti credo siano quelli giusti. In voi c'e' una fondamentale componente nichilistica, lo si vede anche dalla vostra filosofia. Mi riferisco al Tao, un pensiero che che mira a stabilire continue antitesi per risolvere ogni forma concreta di realta' nel nulla, esemplificato nel concetto del vuoto. Le cito questa sutra buddista, che ho trovato in un testo di storia della fisica: "La forma e' vuoto, e il vuoto e' in realta' forma. Il vuoto non e' diverso dalla forma, la forma non e' diversa dal vuoto. Cio' che e' forma quello e' vuoto, cio' che e' vuoto quello e' forma". Replica: non si da' forma del vuoto, il vuoto non ha forma. Lo spazio, in quanto vuoto, e' una realta' fisica che consente a tutte le forme, agli enti con le loro forme, di aver luogo e moto. Equiparare "vuoto" e "forma" appare cosa priva di senso.
Non creda alle sirene del dialogo ecumenico, sono incantatori di serpenti. Lei si puo' salvare dalle tenebre della sua falsa religione solo se si converte al cattolicesimo, nel vero senso della parola. Oppure se gode della grazia del battesimo di desiderio implicito, se resta buddista, vivendo cioe' come se fosse un perfetto cristiano. Ma questo e' possibile solo se lei, senza sua colpa, ignora del tutto il vero cattolicesimo. Se invece e' un convertito al Budda e quindi un cattolico apostata, lei si e' prenotato un posto all'inferno. Come cattolico, ho il dovere di farglielo sapere, anche a costo di apparire antipatico. A. R. (Anonimo romano)

Arcangelo ha detto...

Pregate Sant'Antonio con me e per me, affinché tra le altre tante grazie che gli chiedo, e per cui gli sto facendo la Tredicina, ci sia anche quella di farmi ritrovare un libro di Apologetica Anti-buddista, scritto da missionari del Pime ed, in parte da birmani convertiti, pubblicato negli anni '50.
Libro che, oltre tutto, è giunto prodigiosamente a casa mia.

Michele ha detto...

-- Caro Michele, se e' lecito, a quale tendenza buddista (o scuola, setta, "veicolo") appartiene lei?

Al piccolo veicolo (Hynayana, Theravada), nello specifico al lignaggio dei monaci della foresta thailandese.

-- Questo e' cio' che si vuol credere oggi, nel clima dell'ecumenismo attuale.

E' vero che la gran parte dell'ecumenismo attuale costituisce un inganno, o una pia illusione nella migliore delle ipotesi.

In quale Dio credano i buddisti non sembra affatto chiaro: la vostra religione piu' che a far entrare nel Regno di Dio mira a liberare dal "dolore" attraverso una forma superiore di conoscenza (gnosi) [...] per dissolverla alla fine nell'annientamento o Nirvana.

Il nirvana non è "annientamento". Il Buddha si esprime con "nozioni" che potrebbero essere comparate, senza banalmente identificarle, alla "teologia apofatica" cristiana. Anche S. Giovanni della Croce parla di "nada" mistico. La traduzione di "nirvana" è "estinzione" (della "brama", "tahna", che genera paura e dolore, e quindi l'essere avvinti al "ciclo delle rinascite"). Certamente il Buddhismo non considera la nozione di divinità personale; eppure, non la esclude certo. Su certi temi (v. l'escatologia) il Buddha non si è pronunciato, non ritenendoli utili alla pratica spirituale: ma questo non significa che neghi, ad es., la vita nell'"aldilà", detto in termini cristiani. Inoltre, molti termini del Buddhismo rimandano ad una trascendenza "sovrapersonale" ("nirvana", appunto, ma anche "cunyata", "vuoto" etc.).


In voi c'e' una fondamentale componente nichilistica.

Assolutamente no. Il Buddha ha rifiutato ogni forma di nichilismo, e con lui tutta la tradizione buddhista. Ad es., egli condanna severamente il suicidio, che non è altro che una affermazione dell'ego da una prospettiva appunto nichilistica. Il nichilismo è una corrente filosofica occidentale, abbastanza recente, pressochè sconosciuta in Oriente, se non per gli influssi occidentali, piuttosto recenti anch'essi. Inoltre, mi pare che tutta la grande tradizione etica del Buddhismo (compassione, vari precetti, etc.) sia in totale antitesi al nichilismo.

Mi riferisco al Tao.

Il Taoismo è una tradizione distinta dal Buddhismo; noi non veneriamo Lao-Tze, pur essendo la sua saggezza evidente.

Le cito questa sutra buddista [...] Equiparare "vuoto" e "forma" appare cosa priva di senso.

Il problema, anche qui, riguarda i termini. Il "vuoto" della dottrina buddhista è in realtà somma pienezza, e si possono trovare varie affinità, in questo senso, con Dionigi Areopagita e molti Padri cristiani, tra gli altri. Ad es.: è ben noto che Gregorio di Nissa interpretava la "creatio ex nihilo" (ovviamente nel corrispettivo greco) come "creazione da Dio", essendo per lui "nulla" uno dei nomi di Dio. Ciò non fa certo di Gregorio, che è anche santo, oltre ad essere uno dei più fulgidi intelletti cristiani di sempre, un nichilista, poiché il "nulla" cui si riferisce Gregorio non è certo quello dei nichilisti occidentali. Potremmo dire che esso è il Silenzio, che è il Padre.

Se invece e' un convertito al Budda e quindi un cattolico apostata, lei si e' prenotato un posto all'inferno. Come cattolico, ho il dovere di farglielo sapere, anche a costo di apparire antipatico.

Sì, esteriormente mi sono "convertito" al Buddhismo, passandovi dalla tradizione cattolica, che comunque continuo a tenere in somma considerazione. Ad un certo punto, vedevo che non faceva più per me: non progredivo spiritualmente, non riuscivo a essere nelle "corde" di questa tradizione. Colpa mia, certamente. Lei non mi è per niente antipatico, e comprendo bene il suo zelo, che è segno di amore.

Cari saluti e auguri di ogni bene,
Michele

tralcio ha detto...

Caro Michele,
in comune abbiamo l'origine: tutti uomini, creati da Dio.
Lei crede alla creazione? Monogenesi o poligenesi?
Poi abbiamo in comune una natura umana che è "capace di Dio". La carne è abitata dallo spirito e non si cerchi di ridurlo alla sola facoltà del pensiero e dei sentimenti.
Lei crede all'antropologia che scaturisce dalla rivelazione biblica?
Abbiamo in comune anche la natura segnata dal peccato, che ha tolto all'uomo la perfezione che Dio diede ai progenitori.
Lei crede che il male non è creazione di Dio?
Lei crede che l'uomo non è "naturalmente buono" (alla Rousseau) che non può salvarsi da solo?
Dunque Michele, ci sono alcune cose in comune, basilari, che ci riguardano.
Poi ci sono alcune rivelazioni (date da Dio e non elucubrate da chicchessia) a fare luce.
A seconda di come ci si pone con queste cose essenziali, si possono prendere vie differenti.
Per me a un certo punto della storia il Verbo (Dio) ha preso carne.
Si è fatto uomo, ma l'ha fatto umilmente, da embrione, feto, bimbo...
E' stato trent'anni sottomesso alla famiglia, lavorando.
Poi si è rivelato Dio. Ed è morto in croce, spargendo il suo sangue umano.
E' risorto. E' vivo. E' la luce che spiega tutto e che redime i perduti.
Quanto c'è di strampalato, metastorico, mitico, falso in tutto questo. NIENTE.
Non è un'idea. E' vivo. Vivo come lo spirito che non muore, anche se il suo destino eterno cambia in ragione di tante scelte fatte.
Vivo come la carne che ha ripreso da risorto, carne trasfigurata, come sarà la nostra.
Vivo come la carne e sangue di certi miracoli eucaristici, segni per il cervello che cerca.
Dio si rivela, chi cerca può trovare, svelando brandelli di mistero.
La Verità ha un nome.
Abbiamo tante cose in comune e un segno di contraddizione. Ricordiamoci che è morto per tutti. E che, soprattutto, ha detto che tornerà, proprio come fu visto salire al cielo.

mic ha detto...

Michele,
Il problema e gli inganni cominciano proprio al punto in cui lei ci ha portati. I suoi accostamenti ai Padri, a Giovanni della Croce, il senso della pienezza e il nulla nonché le supposte "nozioni" similari del Budda non corrispondono alle Realtà del cristianesimo, che suppone l'Incarnazione e la Cristificazione.
Del resto le sue corde sono sensibili ad altre vibrazioni spirituali e dunque smettiamola di mescolare le carte.

Michele ha detto...

Lungi da me la volontà di "mescolare le carte". Ho scritto, infatti, "senza banalmente identificare". Ho risposto a A.R., che mi chiedeva alcune cose, cercando, molto modestamente, di accostare alcune nozioni che mi sembrano non incompatibili. Probabilmente sbaglio. Chiedo scusa se ho scandalizzato qualcuno: non era comunque mia intenzione. Quel che scrive Tralcio è molto bello, e condivisibile: l'idea, anzi il fatto, del Dio che muore per amore dell'uomo è splendida. Grazie a tutti.

Anonimo ha detto...

@ Sul buddismo - discussione con Michele

Giusto: nirvana vuol dire "estinzione" e non "annientamento". C'e' una grande differenza? A me non sembra. L'estinzione non e' una forma di annientamento? L'al di la' cui accenna il Budda e' poi chiaro? Se ci si estingue, che al di la' ci aspetta? Un "regno" di esseri che si sono estinti? Capisco il fascino delle meditazioni buddistiche, di un certo tipo di spiritualita' di fronte al vuoto spirituale e morale impressionante che si e' prodotto nel cattolicesimo, per colpa dell'involuzione e del tradimento dei chierici. Pero' non dobbiamo lasciarci sedurre e abbandonare l'unica via di salvezza, rappresentata da Cristo.
I paragoni tra i Padri della Chiesa e il buddismo li faceva gia' De Lubac, cercando di far vedere assonanze assai improbabili. Andava sempre a pescare in fonti cristiane non sicuramente ortodosse. In ogni caso, le meditazioni dei Padri greci sul "vuoto" o sul "non-essere" riferibile a Dio, mirano sempre ad affermare l'incomprensibilita' del Dio vivente (incarnatosi in Cristo) per l'uomo (incomprensibilita' della sua essenza, non della sua esistenza, deducibile dalla potenza delle sue opere - S. Paolo). Esse non mirano ad una compassione di se' che si risolva alla fine (grazie alla "meditazione") nell'estinzione del nostro io (o Se'), mirano sempre a far apparire e confermare da ogni lato (spingendosi alle piu' ardite speculazioni) la assoluta trascendenza di Dio, anteriore al mondo, allo spazio e al tempo, da Lui creati. L'assoluta trascendenza del Dio vivente, creatore, personale, del tutto ignoto al buddismo. Mancando la fede nell'esistenza del Dio vivente, creatore, Padre di tutti noi, il discorso del Budda viene a cadere. E' opera umana, che non puo' condurre ad alcuna salvezza. A. R.

mic ha detto...

Michele ha risposto ad una domanda di A.R. che avevo cancellato perché sapevo che ci avrebbe portati fin qui.

mic ha detto...

Quel che scrive Tralcio è molto bello, e condivisibile: l'idea, anzi il fatto, del Dio che muore per amore dell'uomo è splendida. Grazie a tutti.

Ha detto bene: un Dio che si fa uomo muore per la salvezza dell'uomo e risorge per ripristinarne la natura ferita è un evento non solo splendido ma Unico e ha i suoi effetti (visibili in chi Lo accoglie) proprio perché è un fatto non un'idea.

Semplice ha detto...

Semplice esempio di S.Patrizio per spiegare la Trinita' :
http://www.aleteia.org/it/religione/articolo/il-segreto-del-trifoglio-di-san-patrizio-5262661310742528