Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 21 agosto 2015

Una Chiesa purtroppo a due corsie parallele / IV

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Carissima Maria,

domenica scorsa siamo andati a Vocogno, la parrocchia tradizionale situata in cima al Piemonte. Era un'occasione speciale, poiché vi si festeggiava San Rocco, il santo taumaturgo secondo patrono del luogo, con S.Messa e vesperi solenni, bacio della reliquia, processione per le vie del paese con l’accompagnamento della banda musicale; e con tanto di pranzo offerto a tutti grazie alla generosità dei parrocchiani che hanno preparato un dovizioso buffet.
Ma mi domandavo: è proprio il caso di riferirti al riguardo? Mi pareva superfluo. Chi, infatti, nel mondo della Tradizione non conosce Vocogno? Lì s’incontra gente proveniente d'ogni dove. Inoltre sul sito della parrocchia ognuno può sempre trovare una ricca documentazione fotografica, filmati, i contenuti delle omelie, delle catechesi...
Un amico, che con la sua famiglia al completo si sobbarca due ore di viaggio tra andata e ritorno per assistere alle S.Messe e alle riunioni di dottrina, mi dice: Allora anche oggi approfitterai dell’occasione propizia per descrivere tutto questo a Mic? Mah, stavolta non mi sembra necessario, gli ho risposto, piuttosto lo lascio fare a te. Visto che sei un aficionado e hai pure la penna facile, potresti fare un’esposizione di certo molto più attendibile.

Stavo pensando anche che lo scopo, il filo conduttore spontaneamente emerso in queste nostre missive è di mettere in risalto, attraverso osservazioni mirate desunte in loco, il divario esistente tra la Chiesa “ordinaria” e quella “straordinaria”. Sì, prendendo in prestito da Benedetto XVI la discussa definizione da lui coniata al fine di definire le cosiddette due diverse forme del medesimo rito romano, non v’è aggettivo più adatto di “straordinario” per descrivere questa realtà più unica che rara. Qui le due corsie parallele enunciate nel titolo sono talmente evidenti che non abbisognano affatto di chissà quale esempio dimostrativo: insomma, non volevo scriverti delle ovvietà.

Vocogno è per l’appunto un’isola dove nella più assoluta normalità si vive esclusivamente della liturgia cattolica tradizionale. Qui niente biritualismo come compromesso a scopi pastorali!
Forse qualcuno la ritiene una cosa impossibile, anacronistica, visionaria, esaltata, un’opzione da élite letterata dotata come minimo di una maturità liceale di tipo classico?
Non deve far altro che trascorrere una domenica in questo piccolo normalissimo villaggio. Qui, grazie alla determinata e coraggiosa consapevolezza di un parroco davvero controcorrente, attento ai segni dei tempi, in stretta collaborazione con l’altrettanto risoluto cappellano dell’ospedale di Domodossola, qualsiasi cattolico, giovane o anziano, può abbeverarsi con semplicità ogni giorno alla salutare fonte della liturgia e della dottrina di sempre.

Un’isola geografica, ma anche storica, in quanto sembra di essere immersi in altri tempi, quando le chiese erano piene e la devozione la si imparava fin dalla più tenera età.
Ho chiesto a mia moglie: in che anno sei nata? mi ha guardato un po’ stupita, come se davvero non me lo ricordassi! Mi diverte perché alle mie battutine inglesi lei ci casca sempre, ma evidentemente la mia era una domanda pleonastica, e un attimo dopo l’ha recepito subito quando ho aggiunto: oggi sembra che tu sia nata ieri.
Per di più tenevo in mano il libriccino bianco che ricevetti alla mia Prima Comunione contenente sia il testo latino che la traduzione italiana a fronte: ultimamente è il mio messalino preferito. Ebbene, in quel momento mi sembrava... fresco di stampa.

Ora vedo già i nostri soliti detrattori scuotere con commiserazione il capo tacciandoci di sentimentalismo nostalgico. Ma io risponderei senza esitazione citando, da un bollettino parrocchiale di Vocogno-Domodossola, quell’azzeccatissimo editoriale di don Alberto Secci in cui affermava che quando ci si sta accorgendo di mettere il piede in fallo in un’infida scorciatoia scivolosa è di gran lunga più prudente e saggio fare un passo indietro e riprendere il cammino sul sentiero sicuro di sempre.

Al termine dell’intensa giornata, sul viaggio di ritorno dopo un breve tratto di strada ci diciamo: perché non fare una capatina in quella chiesa che ha tutta l’aria di essere molto bella? Vai tu, mi dice lei, io sono stanca morta, sto qui in auto a farmi un bel riposino. Entro e vedo un gentil signore già incontrato in giornata intorno al buffet il quale mi dice: Lei sta capitando qui al momento giusto, è in corso proprio adesso una visita guidata al nostro tesoro. Ma si affretti, perché sta per terminare. Corro a chiamare la mia bella addormentata nell’auto che al mio annuncio “vieni, c’è un tesoro da vedere” si sveglia di colpo e così, dopo un attimo, eccoci aggregati alla comitiva, in un locale attiguo al presbiterio, forse una ex-sagrestia, dove una signora del luogo sta mostrando un ricchissimo assortimento di paramenti sacri dei secoli scorsi, accuratamente ordinati nell’apposita cassettiera in legno massiccio, lavori di una raffinatezza incredibile e di enorme valore, sete, broccati, ricami finissimi, dai colori vivi e nobili al contempo. Tutt’intorno vetrine di cristallo illuminate contenenti calici, patene, crocifissi, madonne; e magnifici quadri che rivestono tutte le pareti.
Sapete, spiega la cortese e competente parrocchiana che cura con amore quelle meraviglie, questi paramenti li si usava un tempo quando il prete era girato verso l’altare. Approfittando dell’occasione, visto che si poteva fare domande, con una leggera appena accennata punta di ironia chiedo: intende come a Vocogno?-Esatto! mi risponde. Però ho la netta sensazione che purtroppo la mia punzecchiatura sia andata a vuoto, sia per lei che per gli astanti: avrei dovuto essere un tantino più esplicito.
Historia magistra vitae. Ora che sono davanti alla tastiera vorrei poterle dire:
Cara signora, il vero tesoro non è qui, in questo ricco patrimonio di cui andate legittimamente fieri, ma è nella parrocchia viciniore, perché là è il Santissimo Sacramento ad essere adorato e onorato, come davvero si conviene, anche con le più preziose e magnifiche cose che mano d’uomo possa confezionare.

Ma ormai è sempre così: quando l'autenticità della fede viene meno le chiese cominciano a fungere da musei e da sale da concerto, e i relativi parroci si sentono in dovere di intrattenere e stupire il loro gregge fornendo nel contempo alla parrocchia un’aura di luogo à la page, sensibile all’arte e alla cultura; cosa che non è certo trascurabile, per carità, ma piuttosto da valorizzare nell’esatto contesto e per lo stesso preciso scopo in cui e per cui essa è nata.

Hai visto, carissima Maria? Anche se in questo caso mi appariva superfluo scriverti, è bastato un attimo per scovare un ulteriore imprevisto aspetto, utile per dimostrare la triste verità enunciata nel titolo; è come se fossimo stati dei pittori o dei fotografi, i quali non devono far altro che osservare con grande attenzione per poter cogliere e ritrarre una sembianza sempre diversa della medesima realtà, come per farne un nuovo quadro la cui didascalia è però sempre la medesima.

25 commenti:

mic ha detto...

Insomma i paramenti sacri che rendono il rito solenne, e soprattutto rendono onore al Signore, ora nella migliore delle ipotesi sono pezzi da museo o fissazione di nostalgici.

Grazie Marius per la tua testimonianza che ci porta quasi per mano, facendoci rivivere la tua esperienza così sentita e profonda!

Luisa ha detto...

Segnalo questo articolo di Massimo Viglione:

"La luce che manca"

http://www.riscossacristiana.it/la-luce-che-manca-di-massimo-viglione/

Anonimo ha detto...

"Qui niente biritualismo come compromesso a scopi pastorali!" Bene ! Bene ! Questo continuo incalzare contro la forma, discutibile quanto si vuole, ordinaria e ufficiale della Chiesa, legittimamente introdotta da un romano pontefice. "Qui niente biritualismo come compromesso a scopi pastorali!" Questo modo di sragionare da presunto, autoplocamato "primo della classe" è foriero di tante preoccupazioni anche sulle iniziative, recondite, che si tengono in quelle zone geografiche descritte.
"Qui niente biritualismo come compromesso a scopi pastorali!" esattamente come scrivono alcuni evoluti gruppi sedevacantisti. Bravi !

Anonimo ha detto...

Ecumenismo politico. Con i tecnocrati e con i no global
Papa Francesco s'è messo alla testa dei "movimenti popolari" anticapitale. Ma intanto ha consegnato lo IOR alla multinazionale Promontory, messa al bando nei giorni scorsi dallo Stato di New York
di Sandro Magister

...
Ma l'utopia del papa è più argentina che postmarxiana. La sua cifra qualificante è il populismo, l'identificazione con un popolo comunque buono, quello delle "periferie" delle città e del mondo, quello del "sottosuolo del pianeta", quello dei "quartieri popolari dove sussistono valori ormai dimenticati nei centri arricchiti".
Tutte parole di Bergoglio, ma potevano essere di Juan Domingo Perón.

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351117

hr ha detto...


http://www.iltimone.org/33584,News.html

VI DICONO CHE CRISTO È UN MITO, COME KRISHNA? ALLORA RACCONTATE LA STORIA DI DON ENELIO FRANZONI di Maurizio Blondet

marius ha detto...

@ anonimo 21 agosto 2015 08:28

1) Anonimo, non potrebbe per favore essere un po’ meno criptico?
Suvvia un po’ più di trasparenza non guasta, tanto più che in quanto anonimo si ha il vantaggio di esprimersi senza giocarsi la faccia. Ci dica dunque quali sarebbero le “iniziative recondite che si tengono in quelle zone geografiche descritte” di cui lei sarebbe a conoscenza.
Io sono stato là, non per la prima volta, e ho sempre visto tutto alla luce del sole.
Il sito stesso della parrocchia è leggibile da chiunque, è molto controcorrente e può dar fastidio a molti, proprio perché non nasconde nulla.

2) Dunque anche lei ritiene che la Messa postconciliare sia “discutibile quanto si vuole”!!!

3) Secondo lei p.es. la Fraternità San Pietro sarebbe sedevacantista? Glielo chiedo, visto che lei sembra voler collegare il rifiuto del biritualismo al sedevacantismo.

A. ha detto...

Vocogno è per l’appunto un’isola dove nella più assoluta normalità si vive esclusivamente della liturgia cattolica tradizionale. Qui niente biritualismo come compromesso a scopi pastorali!
Forse qualcuno la ritiene una cosa impossibile, anacronistica, visionaria, esaltata, un’opzione da élite letterata dotata come minimo di una maturità liceale di tipo classico?
Non deve far altro che trascorrere una domenica in questo piccolo normalissimo villaggio. Qui, grazie alla determinata e coraggiosa consapevolezza di un parroco davvero controcorrente, attento ai segni dei tempi, in stretta collaborazione con l’altrettanto risoluto cappellano dell’ospedale di Domodossola, qualsiasi cattolico, giovane o anziano, può abbeverarsi con semplicità ogni giorno alla salutare fonte della liturgia e della dottrina di sempre.
ISOLE COSì, ve ne sono anche altre, in giro per l'Italia. Ohimè, in Italia, sono sempre state in numero inferiore rispetto ad altre nazioni, e, comunque, il loro numero, da quando Benedetto non è più il regnante, si è drasticamente, ulteriormente ridotto. E non poche di quelle rimaste, sono sempre più fuori mano, sempre più difficili da raggiungere e sempre più precarie.

lister ha detto...

@ anonimo delle 8,28

Beh, io lo accetto molto volentieri quel "Bravi" finale così come, sono certo, lo accetterà quell'"autoproclamatosi primo della classe(?!)" marius.
Sì, "Bravi/o", anche se è stato sputato lì con ironica, velenosa, autoreferenzialità...
Perché bisogna essere proprio "bravi" a dover percorrere 10, 20, 50 chilometri e più, per andare ad ASSISTERE ad una VERA Messa.
Sì, quella Vera, perché quell'altra è ciò che ci ha propinato quel "romano Pontefice" per attuare la malsana voglia di sincretismo massonico passando attraverso una liturgia simil-protestante.
Anche se poi, come contentino, come compromesso, le è stato affiancato un "biritualismo a scopi pastorali".
Grazie, dunque, del "Bravi"!

marius ha detto...

@ ISOLE COSì, ve ne sono anche altre, in giro per l'Italia

Sarebbe bello sapere dove sono queste isole, seppur sperdute.
Qualcuno che abita nelle vicinanze potrebbe usufruirne, e magari ancora non ne è al corrente.
Potrebbe per favore scrivere qui le sue informazioni?
Anche Vocogno è comunque abbastanza fuori mano, ma il suo sito web lo rende più facilmente rintracciabile.

marius ha detto...

@ lister
“sono certo, lo accetterà quell'"autoproclamatosi primo della classe(?!)" marius.”

A dire il vero, lister ;-) io pensavo che come “primo della classe” fosse inteso il parroco di Vocogno (in collaborazione col capellano di Domodossola). Sono loro che fanno tutto, io non ho fatto altro che riferire ciò che ho visto. Rien de plus.

ettore ha detto...

Complimenti meritati a Marius. Cercherò di "vivere" una domenica in quella Casa del Signore. Circa i commenti, condivido quanto dice A.
Sono appunto il parroco e il cappellano, per amore e grazia di Dio,che danno umilmente l'esempio, tracciano la via, fanno la differenza ... Predilette quelle comunità!
Chi è "fuori mano" e non può peregrinare, può sempre visitare le comunità vicine a quelle in cui vive, certamente potrà incontrare una chiesa e un sacerdote che saprà dare ristoro alla sete di verità e corroborare la sua fede. Il Signore ci accompagna sempre, non ci esclude mai, tocca a noi saperlo riconoscere e pregarlo di donarci tanti sacerdoti, santi, molto santi.



A. ha detto...

Per lo più, i loro rettori, già di loro, non hanno mai amato troppo la pubblicità. Hanno sempre reputato che il grado di tolleranza che riescono ad ottenere dalle autorità ecclesiastiche, sia inversamente proporzionale alla pubblicità circa le loro iniziative. Da quando, ripeto, Benedetto non regna più, tale sensazione si è acuita. Nelle vicinanze (ed a tre quarti d'Europa di distanza) la loro esistenza è conosciuta e richiamano, appunto, fedeli da ogni dove. E di ogni categoria e livello culturale.

Guidotorinese ha detto...

Leggo su "La Stampa" di ieri e di oggi che un vescovo ha affermato che è una sciocchezza pensare che un grande afflusso di islamici sia una minaccia per la Civiltà Cristiana, mentre un altro ha preso espressamente posizione a favore dei "No TAV".

Ora nel primo caso basta guardare a cosa succede a poche centinaia di chilometri dei nostri confini meridionali.
Nel secondo caso penso che si possa benissimo essere cattolici e "No TAV" come anche cattolici e "Sì TAV", ma un vescovo non può, anche se ha la sua legittima opinione personale in merito, prendere così posizione su di un argomento che divide anche in modo violento, e che ha un "spessore" politico. Non è come dichiararsi tifoso del Toro invece che della Juve!

mic ha detto...

un vescovo non può, anche se ha la sua legittima opinione personale in merito, prendere così posizione su di un argomento che divide anche in modo violento, e che ha un "spessore" politico. Non è come dichiararsi tifoso del Toro invece che della Juve!
E' vero. Ma un vescovo, in foro pubblico, non DEVE dare la sua opinione personale ma dispensare gli insegnamenti della Chiesa, valutando le situazioni oggettivamente, secondo verità e anche sul piano politico, se del caso.
I due esempi non sono allo stesso livello: l'invasione massiccia è una tragedia apocalittica alla quale cercano per assurdo di assuefarci, vescovi compresi, purtroppo!
TAV Si-NO effettivamente è una scelta che può avere i suoi pro e i suoi contro e che non investe la sfera religiosa, ma sulla quale un vescovo può anche pronunciarsi fornendo adeguate motivazioni non ideologiche, che comunque -è vero- non impegnano in alcun modo il credente.

Anonimo ha detto...

....
Répondant aux questions de l’hebdomadaire catholique La Croix du Bénin et de l’audio-visuel service en direct sur la radio mariale Immaculée Conception, le Cardinal Sarah a notamment déclaré : « J’ai confiance absolue en la culture africaine ; j’ai confiance absolue en la foi africaine et je suis certain que l’Afrique sauvera la famille, que l’Afrique sauvera l’Eglise. L’Afrique a sauvé la Sainte Famille, elle sauvera aussi, en ce temps moderne, la famille humaine ».

http://fr.radiovaticana.va/news/2015/08/20/b%C3%A9nin__le_cardinal_robert_sarah_accueilli_en_liesse_%C3%A0_cotonou/1166429

Arcangelo ha detto...

Perdonate il totale OT (o forse no).
Nessuno ha più notizie di/da "PICCOLO GREGGE"?
L'ultimo testo che ho ricevuto risale ormai al 24 di giugno. Circa una settimana fa, avevo scritto una brevissima riflessione, sul particolare che, l'anno prossimo, tale ML spegnerà le 20 candeline. 20 ANNI in rete è un record. Forse hanno scelto la strada di chiuderla tramite "Eutanasia passiva"?

Luisa ha detto...

Vi segnalo questo articolo di Magister tutt`altro che ko dopo la sua estromissione dalla sala stampa vaticana:

"Ecumenismo politico. Con i tecnocrati e con i no global"

"Papa Francesco s'è messo alla testa dei "movimenti popolari" anticapitale. Ma intanto ha consegnato lo IOR alla multinazionale Promontory, messa al bando nei giorni scorsi dallo Stato di New York"

Articolo che finisce così:

"Ma l'utopia del papa è più argentina che postmarxiana. La sua cifra qualificante è il populismo, l'identificazione con un popolo comunque buono, quello delle "periferie" delle città e del mondo, quello del "sottosuolo del pianeta", quello dei "quartieri popolari dove sussistono valori ormai dimenticati nei centri arricchiti.
Tutte parole di Bergoglio, ma potevano essere di Juan Domingo Perón".


http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351117

Luisa ha detto...

Vi segnalo anche questa analisi di quel che Bergoglio ha detto e NON detto durante la sua udienza de 5 agosto, omissioni da cui si può dedurre che non è d`accordo con quel che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno affermato, insomma li ha citati per sollevare il problema ma ha evitato di dare le loro risposte:

http://benoit-et-moi.fr/2015-II/actualite/le-pape-pense-t-il-que-kasper-a-raison.html

Rr ha detto...

luisa,
io sono convinta che Magister sia stato estromesso proprio per i suoi articoli sulla commistione finanza anglosassone ( per usare un eufemismo) e Vaticano. Oltre che, naturalmente, per l' articolo su Ricca ed il servizio dell' Espresso sulla lobby gay, tutt' ora presente e potente.
Hanno solo atteso un pretesto.
Eh, si, il VdR e' un peronista. Peccato che Peron e' morto 30 anni fa, ed il mondo e' andato avanti. Cosi come il VdR vede solo Baires e le villas miserias, cosi lui vede solo gli anni 60-70, senza accorgersi che siamo nel 2015 e laTerra non si riduce a quella porzione compresa tra Rio della Plata ed Oceano Atlantico.
Rr
PS: per altro ne' politicamente, ne' culturalmente e' mai venuto qualcosa di originale da li

Anonimo ha detto...

Luisa, non è certo un caso che Bergoglio e la sua chiesa cosiddetta pauperista abbiano il caloroso appoggio dei ricchissimi media dei Poteri Forti globali anche loro così pauperisti da fabbricare poveri su scala industriale saccheggiando intere nazioni... E Bergoglio ha dimostrato apertamente il rapporto privilegiato con quei media, salotti e poteri. La presunta presa di posizione anticapitalista e la contemporanea cessione delle finanze della chiesa alla quintessenza del capitalismo è un esempio da manuale, un'autentica perla rivelatrice. La stessa cosa avviene per lo sterminio dei cristiani in medio oriente: pubbliche lacrimucce di circostanza (senza poi muovere un dito) e ottimi rapporti con i mandanti. Ovviamente visto l'appoggio dei suddetti potentissimi media la strategia per accalappiare i gonzi funziona benissimo.
Miles

PS: qualcuno dei gerarchi si è indignato come fa di solito per i temi politicamente conformi e comodi?

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/08/21/-isis-distrugge-monastero-cattolico-in-siria-_bdd0b20d-cce4-4664-b396-3b3a9fa91c60.html

RAOUL DE GERRX ha detto...

OT. J'attire, pour ma part, l'attention des lecteurs qui lisent le français sur l'important commentaire de l'abbé Christian Bouchacourt, supérieur du district de France de la FSSPX, publié dans le dernier numéro de "La Porte latine" : "Quelques réflexions sur la bulle Misericordiae vultus annonçant le jubilé extraordinaire de la miséricorde".
Ici :

http://laportelatine.org/district/france/bo/bouchacourt2015/bouchacourt_150623_reflexions_bulle_misericordiae_vultus.php

Je tiens à dire que je partage entièrement le point de vue exprimé dans ce texte par l'abbé Bouchacourt et profite de l'occasion — moi qui suis un vieux fidèle de Mgr Lefebvre — pour me féliciter de ce que les autorités de la FSSPX, après quelques années de ce qui a pu paraître à certains (et à moi), non sans raisons, comme un regrettable "flottement doctrinal", motivé par une erreur de jugement et de perspective sur le pontificat de Benoît XVI, semblent décidément se reprendre en main, face aux errements catastrophiques de son successeur. A la bonne heure !

Anonimo ha detto...

Ma Rosa, ma cosa mi dici mai......Magister può perché ha le spalle larghe, altri non possono, vuoi per sindrome da donabbondio, vuoi per motivi di smaccata piaggeria, comunque quando leggi di villaggio che lo vuole al suo funerale, di vattimo che stravede ( e straparla more solito) e perfino faustino nostro lo elogia, capisci, anche senza IQ 180 che c'è qualcosa di perlomeno strano, visti i quintali di veleni spruzzati sul/sui predecessori.......lui è molto bravo a mandare avanti gli utili idioti, a lanciare i sassi e nascondere la mano, non tutti ci cascano, ma il metodo funziona, eccome, tutti i miei 'amici' pci/pd, che poi è lo stesso, stravedono per lui, se ti giunge notizia di qualche mega rissa sfiorata in quel di RM e provincia, sai chi l'ha causata, perché nun li regghe più. Lupus et Agnus

Anonimo ha detto...


il cardinale Sarah

Ha detto che l'Africa salvera', oltre al matrimonio, anche la "famiglia umana"? Che significa
esattamente? Che approva l'invasione della prolifica Africa in Europa? Perche' non dice che : 1. ognuno dovrebbe crescere a casa sua, perche' invadere la casa altrui non e' giusto, e l'Africa e' ricca di risorse; 2. che le donne europee, dovrebbero tornare a far figli, come primo loro dovere verso Dio e verso il loro popolo? A farli, naturalmente, nel vero matrimonio, quello cattolico?

mic ha detto...

Anonimo 18:38
mi chiedo la ragione di far dire al card. Sarah ciò che attendibilmente non pensa. Si è gia espresso con chiara fermezza sui temi di fede e morale oggi in discussione. Piantiamola con lo zelo amaro!

RR ha detto...

OT in parte: è vero ciò che ho letto su Ex Orbe cioè che Monsignor Tauran al Meeting di CL ha affermato che dobbiamo riscoprire non solo le nostre comuni radici culturali con ebrei e musulmani, ma anche quelle religiose ?
RR