Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 14 gennaio 2021

I «ghetti social» del totalitarismo plutocratico.

I social network hanno fatto sfoggio dei propri muscoli, dimostrato tutto il potere di cui dispongono. Hanno censurato Donald Trump e chiuso il suo profilo, facendo sì che non potesse più rivolgersi al suo pubblico, composto da oltre 90 milioni di persone negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
Aziende private, mosse da interessi commerciali, hanno dimostrato di poter censurare chiunque, ovunque e in qualsiasi momento. Loro decidono, senza rispondere ad alcuna legge, chi può parlare e chi no, senza l’intervento di un giudice, senza giustificare nulla.

Quindi, cosa dobbiamo fare?
Bisogna cercare social alternativi, questa è la risposta che in tanti si affrettano a dare. Quelli suggeriti sono molti: Parler, Rumble, MeWe, Gab, Telegram, Mastodon, Signal, Peertube ed altri ancora.
La strategia proposta sarebbe quella di abbandonare i social e le piattaforme tradizionali, in primis Facebook, Twitter, Instagram, Whatsapp e Youtube, migrando altrove, dando il via ad una specie di fuggi fuggi.

E perché dovremmo fare una cosa del genere?

“Così capiscono che non possono censurare chi e come vogliono, senza render conto a nessuno.”

In realtà le cose stanno diversamente e il gioco del potere è molto più complesso di quel che possa sembrare. I tre social network più diffusi, Facebook, Twitter e Instagram, hanno diviso la nostra società in tre zone d’influenza, come fossero dei recinti social, cui accedono persone appartenenti a tre diverse fasce di età.

I più giovani sono tutti su Instagram e non hanno nemmeno installato Facebook o Twitter nei loro smartphone. I più anziani sono su Facebook e la maggior parte non ha mai visto Instagram.

Si tratta di tre ghetti social all’interno dei quali interagiscono persone diverse, che usano linguaggi diversi e comunicano in modo diverso.

Per il potere plutocratico che ci comanda, di cui fanno parte anche i social network, dividere la società in compartimenti stagni è un obiettivo di grande importanza.

Dopo aver diviso la popolazione in tre, hanno iniziato a buttar fuori dalle singole piattaforme tutti quelli che la pensavano in modo diverso, rispetto alle direttive del mainstream, o che si opponevano agli interessi del potere plutocratico.

E nessuno ha avuto nulla da ridire.

Prima hanno iniziato coi singoli, dicendo che negavano l’olocausto e odiavano gli ebrei, poi hanno proseguito con quelli che osteggiavano i migranti, dicendo che erano razzisti e volevano discriminare i diversi, poi sono andati avanti coi sovranisti, dicendo che volevano distruggere l’Europa e incitavano all’odio.

Tutti zitti.

A un certo punto hanno incominciato letteralmente a chiudere le pagine di chiunque si opponesse al regime, è stata quindi la volta dei no-vax, dei fautori della clorochina, di quelli che non sono d’accordo con le mascherine, di quelli che non vogliono star chiusi in casa come fossero agli arresti domiciliari. Addirittura hanno censurato scienziati, candidati al premio Nobel, vincitori del Nobel per la medicina, virologi famosi in tutto il mondo.

E ancora  tutti zitti.

Tutte queste iniziative censorie e antidemocratiche sono state accolte sempre meglio dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Anziché opporsi a questi abusi, la gente li ha applauditi, esortando i censori del regime a censurare ancora di più.

Hodie mihi, cras tibi.

E così i social hanno censurato anche Donald Trump, il leader politico più importante del pianeta. Ma la gente plaude ancora. Non si accorge che i social censurano chiunque si opponga al totalitarismo plutocratico che essi stessi rappresentano. Se dovesse presentarsi un leader del calibro di Indira Gandhi verrebbe censurato ugualmente.

La gente è dalla parte di chi li sta schiavizzando, appoggia la finanza apolide predatoria, non si accorge che il liberismo economico imposto dalla finanza mondialista sta trasformando i ricchi in ricchissimi e i poveri in poverissimi. Non capisce che o prima o poi tutti cadranno nell’inferno del debito e della miseria, schiavi di uno sparuto gruppo di bestie senza scrupoli.

Adesso si costruiscono ghetti social per contro informatori e dissidenti, per quelli che la pensano in modo diverso e per quelli che hanno dubbi e vogliono informarsi. Li mandano via dai social più importanti, li guidano verso altri social, li isolano, li ghettizzano, li dividono dalla massa.

Nei social network frequentati da miliardi di persone ci sarà una sola voce, quella del regime. Tutti gli altri saranno confinati nei nuovi ghetti.

In Cina succede la stessa identica cosa, solo che là non c’è ipocrisia. Se non sei d’accordo con il regime non c’è posto per te sui social. Non ti mandano altrove. Ti bannano e basta. Ti abbassano il credito sociale e quando vai troppo giù ti confinano e ti zittiscono, con la forza, qualora le buone non dovessero bastare.

Invece nel mondo occidentale aprono i ghetti social  per i dissidenti e per quelli che vogliono parlare liberamente. Quando li avranno confinati tutti lì, chiuderanno le porte, li identificheranno uno ad uno, se non lo hanno già fatto, spegneranno i server, scollegheranno i loro siti da internet, se hanno canali satellitari spegneranno i segnali digitali, avvieranno tutti verso il macello delle idee ed il pensiero unico, che è il loro pensiero, l’unico ammissibile.

Questo si chiama totalitarismo plutocratico, ed è la nuova realtà in cui viviamo.

Possiamo provare ad opporci, o a reagire. Ma ricordate che è una partita persa in partenza. I plutocrati sono abituati a predare, hanno una grande squadra, comunicano tra di loro, hanno tutta la ricchezza in mano, i migliori giocatori, gli arbitri, i politici, i giornalisti e milioni di collaborazionisti senza scrupoli, sanno chi siamo, dove siamo e dove andiamo, possono impedirci di incontrarci, ci processano quando vogliono, per qualsiasi reato inventato, ci uccidono se necessario.

Ed abbiamo anche il tifo contro.

Eh già, perché con trenta denari si sono comprati anche il pubblico, ridotto all’incapacità di giudizio dopo decine di anni di televisione spazzatura, di musica demenziale, di indebolimento di tutti quei valori che furono dei nostri avi.

Ci proviamo comunque a resistere, finché ci chiuderanno e ci costringeranno a deporre la penna, che è l’unica arma che abbiamo.

E alla fine ci spegneranno, con le buone o con le cattive, ma almeno avremo lottato per la libertà.
Elena Dorian -  Fonte

16 commenti:

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/notizie-dal-grand-reset/

Notizie dal Grand Reset
Maurizio Blondet 14 Gennaio 2021 0 commenti
Dipartimento francese invita gli abitanti a condividere le loro case con immigrati “minori non accompagnati”

Il governo locale di Puy-de-Dôme di accogliere nelle loro case “minori stranieri non accompagnati” – perché le sistemazioni per previste per loro sono strapiene di giovani migranti, tanto che hanno dovuto metterne molti in hotel. L’adesione è “volontaria”, ma – con tipico fraseggio del Sistema Ideologico Vigente – si ricorda che “accogliere un minore straniero è un impegno civico e di solidarietà”, insomma come il vaccino, il sottinteso è: è un obbligo...

Anonimo ha detto...

Non voglio cimentarmi in grandi analisi, ma chiedo: chi non vuole aderire alla nuova normativa di un certo gruppo di social è libero di farlo oppure per non essere ghettizzato deve subire di tutto? Rimanere nei Big Data, per farsi bannare quando non si professano le stesse idee? Credo che la migrazione cui stiamo assistendo dimostri come si stia prendendo consapevolezza di certe situazioni e non si voglia subire passivamente. La mia piccola esperienza mi ha insegnato che il motto "rimanere dentro per limitare il male o per fare qualcosa" non è mai stata premiante. E visto che "..alla fine ci spegneranno, con le buone o con le cattive.." non capisco perchè chi ha deciso di uscire oggi dai social mainstream non debba essere considerato ugualmente un lottatore per la libertà!
M.Cristina

Anonimo ha detto...

... dal 5 marzo del 2020 ha assunto nuove politiche restrittive “per rendere Twitter migliore!” (sic!). In sostanza, verranno limitati video, foto e informazioni “artificiosi” o “manipolati”. Cosa ciò voglia dire in concreto non è dato sapere. Quel che è certo è che la pratica potrebbe a tutti gli effetti rientrare nella casistica prima ricordata. Ed essere, quindi, l’ennesima figura della malvagità del bene di cui poc’anzi dicevo. Non è difficile ipotizzare che in nome della lotta contro l’artificiosità e la manipolazione dei messaggi l’ordine egemonico etichetterà, limiterà e magari anche censurerà ogni visione non allineata. Censura democratica e in nome del bene, certo. Da più parti si sarà notato che la sempre celebrata open society sta sempre più palesemente scivolando verso un’inedita forma di società totalmente amministrata e a controllo incondizionato. Qual è, allora, la differenza tra la censura dei totalitarismi rossi e neri, da una parte, e quella del totalitarismo glamour della civiltà dei mercati? Una sola, forse: che i totalitarismi erano malvagi, mentre la società dei consumi censura e reprime a fin di bene. È la malvagità del bene. (Diego Fusaro)

Anonimo ha detto...

VITTORIA.
Con una magnifica e memorabile sentenza, il Tar della Lombardia smonta l'assurda e irrazionale delibera della giunta Fontana che impone ancora la chiusura delle scuole superiori della Lombardia.
"Il pericolo che l'ordinanza vuole fronteggiare - scrivono i giudici. - non è legato alla didattica in presenza in sé, ma al rischio di assembramenti correlati agli spostatamenti degli studenti... Anzichè intervenire su un siffatto ipotizzato fenomeno, vieta radicalmente la didattica in presenza per le scuole di secondo grado". "L'ordinanza è irrazionale e contraddittoria", aggiungono.
In poche parole: invece di potenziare i mezzi pubblici e mettere i vigili fuori dalle scuole superiori per evitare gli assembramenti, che fa la giunta lombarda? Tiene chiuse le scuole, mandando alla malora per il secondo anno consecutivo, la didattica. Trasformando per il secondo anno consecutivo la scuola superiore nella parodia di se stessa. Ma ora questa sentenza cambia le carte in tavola, e il trepido e tremebondo Fontana (che da quando è stato ingiustamente e pretestuosamente accusato di corresponsabilità dei morti della Val Seriana ha perso completamente la bussola) dovrà tenerne conto.
IL Covid uccide, il covidiotismo pure.
Martino Mora

mic ha detto...

La decisione di Fontana ricalca le linee del governo, che in tanti mesi non è stato capace di adottare le soluzioni organizzative (di puro buon senso) che emergono dalla sentenza...

Il nuovo totalitarismo sanitario ha detto...

SCIENZIATI PAZZI.
In Lombardia vi sono a oggi 456 ricoverati in terapia intensiva (-10). Continua il lento ma costante miglioramento della situazione. A novembre erano più di 900. In aprile quasi 1500. Le cose vanno quindi decisamente meglio, perchè è lì, in terapia intensiva, che finiscono tutti i malati gravi. Gli altri dati sono secondari. Non ininfluenti, certo, ma secondari. Ma poichè il regime sanitario ha deciso che gli italiani e soprattutto i lombardi devono restare in gabbia il più a lungo possibile, prima (tre giorni fa) ha abbassato i criteri delle zone rosse e arancioni. Poi, non paghi, gli scienziati pazzi dell'Istituto Superiore di Sanità hanno proposto al governo un nuovo indice del tutto arbitario per distruggere il tessuto sociale del Paese. La nuova follia, escogitata apposta per ampliare la zona rossa, è il tetto dei 250 contagi (non malati con sintomi, ma contagi) ogni 100.000 abitanti. Poichè oggi la Lombardia ne ha 241, e poichè ci vuole anche poco a mettere raffreddore e infuluenza nel calderone generale, tra poco noi lombardi torneremo in zona rossa. Per farci restare in gabbia ci sarà sempre un nuovo criterio più rigoroso al quale appellarsi. E se non lo si trova, lo si inventa.

Anonimo ha detto...

Quante parole inutili. C'è
solo una realtà che rimane: i malvagi e i proni dei malvagi si elimineranno da soli, non tarderà, vedrete. Non abbiate paura di tutto quello che possono fare. Chi ha Dio dalla sua parte e' VINCENTE. Tutto a suo tempo.

Anonimo ha detto...

Ma se con un click possono oscurare siti social e app considerati pericolosi, perché non hanno mai oscurato i siti pedopornografici o i violenti sostenitori dei black live matters?

Anonimo ha detto...

Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
(Daniele 12,1)

In tempore autem illo consurget Michael, princeps magnus, qui stat pro filiis populi tui, et erit tempus angustiae, quale non fuit ab eo, quo gentes esse coeperunt, usque ad tempus illud. Et in tempore illo salvabitur populus tuus, omnis, qui inventus fuerit scriptus in libro.
(DANIELIS 12,1)

Quis sicut Deus? Nemo est, sicut Deus!

“Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute, in infernum detrude. Amen”.

Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam

Sine sacrificio non est victoria,
Pugna Filii Sancte Romanae Ecclesiae,
Ut tua diligentia facere quasi esurientes gloriam et honorem Iesu Christi..
Pugna filii lucis, vobis , numero , qui videre nobis.

Senza sacrificio non c'è Vittoria ,
Combattete Figli di Santa Romana Chiesa
Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l’onore di Gesù Cristo.
Combattete figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete.

Gregorian Chant - Sancte Michael Archangele
https://youtu.be/s6LNhFmVR_8

Anonimo ha detto...

@cristina 12.47
Sono d’accordo. Uscire dai social è da lottatori. L’articolo non mi piace.

Anonimo ha detto...

@anonimo 15,33
Ma mio caro, tali siti propagano ció che loro vogliono! Perchè dovrebbero oscurarli???

Anonimo ha detto...

Ma guardate che non avete capito nulla. Mi stupisco di leggere questi commenti su un sito cattolico. La DAD ha riportato la scuola alla sua funzione, fornire sapere tour court, senza indottrinamento politico, assemblee di istituto, interventi di pseudo esperti prezzolati dal potere e via dicendo. Ha tutelato gli studenti dai professori eccessivamente confidenziali, diciamo così (e la cronaca giudiziaria purtroppo dimostra che esistono e non sono neanche pochi), ha protetto gli studenti dallo spaccio a scuola, dal bullismo... è totalmente miope tuonare contro la DAD.

Valeria Fusetti ha detto...

Cosa sarebbe, un invito al suicidio? Preferisco chi mi suggerisce una possibilità di organizzazione, anche se piccola, parziale o precaria a chi si straccia vesti e capelli urlando che tutto è perduto, che i malvagi hanno già vinto e qualsiasi cosa fai è inutile perché sei già morto. Il che è vero, ma intanto che vivo... vivo, penso, prego e reagisco.E soprattutto so che comunque sono dalla parte vincente. Nel senso che, dato che Cristo ha già vinto, so che la battaglia fatta con la Sua Chiesa è una battaglia già vinta.

Antonio ha detto...

Io sto migrando a Gab, Signal e MeWe.

Facebook, chiuso da tempo, Instagram e WhatsApp li disinstallerò il 20 gennaio (data simbolica...), insieme a Twitter e Google Chrome (che sostituirò con DuckDuckGo che ho già attivo e funzionante).

Anch’io ero stato tentato dalla logica del “combattere da dentro”, ma ho capito che ha senso solo quando l’arbitro non è uno di loro. Sarebbe come recarsi in una sede del PCI negli anni Settanta parlando francamente e non in incognito.

Quando l’avversario si porta il pallone e l’arbitro da casa, giocare sul suo campo è da pazzi.

E c’è anche da considerare il fatto che le nuove piattaforme che ho menzionato sopra rendono se non impossibile almeno molto più difficile la sorveglianza globale del Grande Fratello satanico.

Prudente Michele ha detto...

Questa pandemia è per il giudizio e giustizia di Dio sull'etica del peccato individuale e sociale del mondo,per instaurare il regno di Cristo Redentore e Re dell'Universo .Saluti da Michel.

E le star stanno a guardare ha detto...

Sindaco di Benevento, che insieme a Bruno Tabacci (che da cattolico, nel 2018, offrì il suo simbolo ad Emma Bonino, consentendole di presentarsi alle elezioni con la sua lista) – come sostengono i giornali – si accingerebbe a concorrere varare il Conte-ter, grazie all’apporto di coloro che una volta si chiamavano “voltagabbana” o “trasformisti” e che oggi assumono il nome di “responsabili” o “costruttori”. “E’ tempo di costruttori”, disse il Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno. Eccolo, il tempo è arrivato. In realtà, i “costruttori” che si accingono a sostenere Conte, non sono tanto coloro che sta “raccogliendo” Mastella – che nelle ultime ore ha dichiarato di volersi sfilare dall’operazione in atto, perchè ci sarebbero “troppi che parlano”, ha detto – ma buona parte dei parlamentari di Forza Italia, almeno quelli che “ammiccano” e che fanno i “sornioni”, pronti a defilarsi dall’alleanza di centrodestra e a sostenere il Governo di centrosinistra, come fecero buona parte di loro, nel 2013, con il Governo di Enrico Letta. A volte, ritornano. Così, Conte avrebbe la strada spianata ed è ragionevole pensare che così sia, avendo egli accettato la condizione posta da Mattarella – costruire una maggioranza solida – e, di conseguenza, la conta parlamentare, che deve andare sull'”usato” provato e sicuro. Questo teme più di ogni cosa Renzi, il quale, come raccontano ancora i giornali, quasi pentito del ritiro della sua delegazione al Governo e di fronte al diniego da parte del M5S e del PD della proposta fatta in queste ore di ridiscutere tutto, si accingerebbe ad astenersi sul voto di fiducia che si dovrebbe tenere martedì al Senato dopo il discorso di Conte. L’astensione servirebbe a depotenziare l’apporto dei “costruttori”, a tenere comunque una “porta aperta” al dialogo e a compattare i suoi 18 senatori, alcuni dei quali – si dice – sarebbero pronti ad abbandonarlo.
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