Ormai sono passati più di cinquant’anni da una scoperta che ha rivoluzionato la conoscenza del corpo umano e l’indagine medica: il DNA. Furono l’inglese Francis Crick (1916-2004) e l’americano James Watson (1928) a scoprire nel 1953 la struttura dell’acido desossiribonucleico, arrivando a descrivere in modo completo il meccanismo della duplicazione. Per questo i due scienziati vinsero nel 1962 il Premio Nobel per la Medicina.
Riflettendo su questa scoperta, verrebbe da pensare alla famosa frase del grande chimico, nonché convinto cattolico, Luois Pasteur (1822-1895) che disse: “Poca scienza può allontanare da Dio, molta scienza avvicina a Lui”.
Infatti, anche questa scoperta avvicina a Dio piuttosto che allontanare da Lui, nel senso che la meraviglia del DNA fa chiaramente capire quanto tutto ciò che esiste è talmente ordinato e programmato da rendere evidente l’esistenza di un Programmatore, di un grande Ingegnere.
I motivi sono due: primo, la struttura del DNA non può essersi fatta da sé; secondo, il DNA rende evidente quanto la programmazione preceda la materia.
La struttura del DNA non può essersi fatta da sé
Un filosofo della scienza, lo statunitense Stephen Mayer (1958), ha scritto: “La cellula è un vero e proprio computer, ma molto, molto più complesso e sofisticato dei nostri computer. Lo stesso Bill Gates ha detto che il DNA è molto più complesso di un software così come è oggi in commercio. Ebbene, se Bill Gates ha bisogno di programmatori per creare i suoi programmi, ciò vuol dire che a maggior ragione il DNA ha avuto bisogno di un programmatore.”
E infatti è così. Proviamo a mostrare un comunissimo pc e dire: “Questa macchina si è fatta da sé”, la reazione più prevedibile sarà quella di consigliarci di passare dal medico per un controllo psichiatrico. Ebbene, cosa è un comunissimo pc rispetto alla programmazione di una cellula? Ben poca cosa.
Il noto biologo Michael Behe (1952), anch’egli statunitense, afferma che la cellula è chiaramente progettata. E un altro filosofo della scienza americano, Paul Nelson (1958), aggiunge: “Nessuna causa naturale può spiegare il meccanismo della cellula.”
C’è una verità che fa pensare: il moscerino della frutta ha gli stessi geni dell’uomo, eppure l’uomo è molto più complesso. Dove sono le differenze se non nel DNA, cioè nella sua programmazione?
Tutte le molecole del DNA (i cromosomi) sono costruite con gli stessi elementi: i due nastri e le quattro basi. Tutte! Quelle del semplice filo d’erba, di un misero insetto, di un uccello, di un cane, e anche quelle di un uomo… i due nastri e le quattro basi. E ciò che fa in modo che i DNA producano un filo d’erba, un insetto, un uccello, un cane o un uomo… è il numero delle molecole e la programmazione. Per esempio: la cellula dell’uomo ha 46 cromosomi, la cipolla ne ha 14, il pollo ne ha 78, ecc…
La programmazione precede la materia
Uno dei più famosi studiosi del genoma umano, l’italo-americano Renato Dulbecco (1914-2012), in un suo libro ha affermato che la cellula è ancora un grande mistero, ma di una cosa si può essere certi e cioè che non si passa mai dalle proteine alla programmazione, ma se sempre dalla programmazione alle proteine. Infatti, la programmazione del DNA offre il piano di costruzione ai ribosomi per la fabbricazione delle proteine e le proteine sono i “mattoni” del corpo umano. A seconda della programmazione, vengono costruite le proteine di una determinata specie e di un determinato individuo all’interno della specie.
Dunque, una priorità della programmazione sulla materia, che è una priorità del pensiero sulle cose, del progetto sulla realtà. Una priorità che è logica e anche cronologica. Una priorità che fa capire che Dio è più certo di qualsiasi altra certezza.
Che Dio è nell’evidenza del ragionamento filosofico, ma è anche in quella dell’ordine biologico. - Fonte
7 commenti:
Prima dell'esplodere della tecnologia l'essere umano semplice certamente è stato più vicino a percepire la Verità di quanto non lo sia l'uomo contemporaneo utente della tecnologia. Queste scoperte stranamente non aiutano ad osannare Dio Creatore, ma osannano uomini scienziati. Noi non sappiamo quasi nulla della umana conoscenza antica della natura che si indagava nei templi, case degli dei. Chissà quanto dobbiamo a quelle prime indagini fatte, a quelle tante domande poste e a quelle poche risposte trovate. Se l'uomo contemporaneo ha trovato alcune risposte con l'aiuto della tecnologia vuol dire che si è posto alcune domande, alcuni tipi di domande; altri tipi di domande l'uomo scienziato non se le pone, certo di non trovare nella scienza la risposta che cerca. La risposta, senza volere, spesso l'hanno trovata i Santi che poco sapendo di scienza e affatto di tecnologia hanno risanato il prossimo in forza dell'Amore e della Fede in Dio Creatore. Noi dovremmo mettere più impegno nel diventare Santi, accontentandoci di meno scienza ed affatto di tecnologia. La conoscenza va messa a servizio del prossimo, della Creatura e delle creature; questa è una conoscenza dove gli strumenti sono la meraviglia, l'attenzione, l'umiltà, il dono del proprio impegno, la compassione, la gratitudine infinita.
Presidente della Camera Lorenzo Fontana, già Ministro della Famiglia. È dei nostri... cattolico non solo di facciata, pro vita e valori non negoziabili.
Comunque vista la nomina di Lorenzo Fontana a presidente della camera, preparatevi al mondo di sinistra ma anche di destra che tuonerà magari per la LAISITÉ dello stato.
Laicità che però va a funghi quando si tratta di vestire simpatici copricapi mediorientali ma tant'è.
Certe caselle sono molto importanti ed è bene che siano occupate da persone valide.
Il problema è che le caselle non esistono in assoluto, ma in un tempo storico preciso.
Detto più esplicitamente: essere un orchestrale su una grande nave da crociera può essere un'occasione importante per un musicista, ma non se finisci sul Titanic.
Oggi chi va a occupare certe caselle è solo un bravo musicista messo a suonare sul Titanic.
Meglio bravo che scadente, ma pur sempre sul Titanic.
Speriamo che non insista a suonare mentre la nave va a fondo.
Qualcuno, dandosi da fare in tempo, è riuscito a salire sulle scialuppe dei sopravvissuti.
Questa legislatura durerà poco, per tanti motivi, indipendenti dalla levatura degli eletti.
Non è un male: il peggio sarebbe stato proseguire come è stato sin qui.
Domani è il 15 ottobre: un anno fa fu votato il green pass: un obbrobrio.
Non ci furono e non ci sono voci addolorate o pentite. Perciò fa sorridere lodarne una.
Mi ricordo bene del 15 ottobre 2021. Che Santa Teresa di Gesù, della quale domani cade la festa, intercedi per noi !
Bravissimo, o bravissima.
Bravissim*. C’est plus facile!
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