Leggiamo su Catholic News Agency (traduzione nostra) gli esiti di assemblea plenaria annuale del Dicastero del culto vaticano – dal 6 al 9 febbraio – presso la Curia dei Gesuiti a Roma, per concentrarsi sulla corretta formazione liturgica e sull'attuazione delle recenti restrizioni sulla Messa antica [vedi]. Un'altra evidente ammissione del loro fallimento quando, 60 anni (e più) dopo aver iniziato a distruggere la liturgia, si torcono ancora le mani chiedendosi cosa sia andato storto e come "farlo meglio", basta gettare la spugna e scoprire perché i tradizionali stanno fiorendo nonostante ogni tentativo di soffocarli. Si aggiunge che i membri dell'Assemblea plenaria saranno ricevuti in udienza da Bergoglio.
Avrei dovuto scrivere un articolo-fiume a partire dalle notizie apprese e condensate di seguito, ma per ora esprimo l'essenziale, rimandandovi, per gli approfondimenti – non da poco – a precedenti articoli di cui ai diversi link di riferimento inseriti nella riflessione che segue la cronaca ulteriore di quando sta accadendo e si prepara.
Il comunicato del dicastero afferma:
“L'intento è quello di approfondire il tema della formazione liturgica a 60 anni dalla promulgazione della Costituzione apostolica Sacrosanctum Concilium, tracciando percorsi pratici sulle indicazioni contenute nella lettera apostolica [di Papa Francesco] Desiderio Desideravi, pubblicata nel giugno 2022”, che affronta “la formazione liturgica del popolo di Dio”1. Citando Desiderio Desideravi , la dichiarazione del dicastero di questa settimana afferma che “la non accettazione della riforma liturgica... ci distrae dall'obbligo di trovare risposte” alle domande riguardanti la riforma della liturgia. «Come continuare a lasciarci stupire da ciò che accade nella celebrazione sotto i nostri occhi?». “Abbiamo bisogno di una formazione liturgica seria e dinamica”.
L'assemblea sarà composta da diversi gruppi di lavoro per affrontare la “formazione liturgica dalla Sacrosanctum Concilium al Desiderio Desideravi ” per i ministri ordinati e i “corsi di formazione liturgica per il popolo di Dio”. Inoltre “fornirà ai vescovi suggerimenti pratici per sviluppare progetti pastorali nelle loro diocesi con l’obiettivo di mettere in pratica le riflessioni del documento pontificio”.
Un comunicato stampa del dicastero del giugno 2022 osservava che la lettera del pontefice emergeva dalle “proposizioni emerse dalla sessione plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” nel febbraio 2019.
Si ricorda che Sacrosanctum Concilium, o Costituzione sulla Sacra Liturgia, promulgata da Paolo VI il 4 dicembre 1963, si concentrava sul gettare le basi per la costituzione apostolica di Paolo VI Missale Romanum del 1969, che introduceva la forma ordinaria della Messa, nota anche come il novus ordo.
L'incontro del dicastero cercherà di fare una sintesi tra il fondamentale documento conciliare e Desiderio Desideravi, che ha evidenziato la centralità della liturgia nella vita dei cattolici sottolineando anche la necessità di essere fedeli alle forme liturgiche del Concilio Vaticano II.
Bergoglio nel documento enfatizza l’importanza di “una formazione liturgica seria e dinamica”, sottolineando che “sarebbe banale leggere le tensioni, purtroppo presenti attorno alla celebrazione, come una semplice divergenza tra gusti diversi riguardo ad una particolare forma rituale”, mentre i principi enunciati nella Sacrosanctum Concilium sono stati fondamentali per la riforma della liturgia e continuano ad essere fondamentali per la promozione della sua “celebrazione piena, consapevole, attiva e fruttuosa”.
Sui molti riferimenti e implicazioni riguardanti la Sacrosanctum concilium, riprendo quanto già espresso qui, colpita dal fatto che da parte di alcuni conservatori si obietti che il Novus Ordo in realtà si sia allontanato dalla SC e, più che del Concilium, esso sia frutto del Consilium. Lo si afferma partendo dal fatto che Paolo VI affidò il lavoro a uno speciale super-comitato ad hoc, il Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia, i cui progetti raggiunsero il completamento nel Rito riformato e furono da lui approvati diversi anni dopo la conclusione del Concilio.
È bene precisare tuttavia che non si può ignorare che la SC oltrepassa la Mediator Dei fin dal primo paragrafo [vedi], rilevando inoltre che il n.47 della stessa Costituzione, sulla "natura del sacrosanto mistero eucaristico", passa sotto silenzio sia il fine propiziatorio (espiatorio) del Sacrificio, che il termine transustanziazione, peraltro inopinatamente assente dall'intero documento. E, se è vero che la stessa Costituzione, ad esempio, non prevedeva l'abolizione del latino e l'estromissione del gregoriano (che anzi definisce come “proprio della liturgia romana”: vedi), essa contiene – dopo affermazioni di principio condivisibili – i famigerati "ma anche" che hanno consentito tutte le eccezioni successive con l'infiltrazione di proposizioni ambigue e teologicamente sospette. Molte le abbiamo individuate e documentate nel nostro indefesso lavoro di anni. Sono queste che permettono di parlare del famoso "contro-spirito del concilio", come lo chiamava mons. Gherardini; cioè dell'innovazione subdola e neppure codificata in senso solenne, ma attraverso la prassi... Ci sono diversi spunti qui. Rimando ai successivi articoli per la marea di puntualizzazioni che ci si imporranno a conclusione dei lavori del Dicastero. (Maria Guarini)
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1. 'popolo di Dio' è la nuova espressione conciliare che sostituisce quella più forte e pregnante di 'corpo mistico di Cristo'
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A I U T A T E, anche con poco,
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l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
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7 commenti:
"Ma che amo, quando amo te?
Non una bellezza corporea, né una grazia temporale: non lo splendore della luce, così caro a questi miei occhi, non le dolci melodie delle cantilene d’ogni tono, non la fragranza dei fiori, degli unguenti e degli aromi, non la manna e il miele, non le membra accette agli amplessi della carne.
Nulla di tutto ciò amo, quando amo il mio Dio. Eppure amo una sorta di luce e voce e odore e cibo e amplesso nell’amare il mio Dio: la luce, la voce, l’odore, il cibo, l’amplesso dell’uomo interiore che è in me, ove splende alla mia anima una luce non avvolta dallo spazio, ove risuona una voce non travolta dal tempo, ove olezza un profumo non disperso dal vento, ov’è colto un sapore non attenuato dalla voracità, ove si annoda una stretta non interrotta dalla sazietà.
Ciò amo, quando amo il mio Dio”.
(Sant’Agostino, Confessioni)
Finché c'è qualche buon vescovo, c'è speranza
Ci fu un'incertezza temporanea nelle funzioni della Ecclesia docens e il corpo episcopale venne meno alla sua confessione di fede.
- J.H. Newman, Sulla consultazione dei fedeli in materia di dottrina, cit., p. 91
In alcune chiese della Città Eterna troviamo fedeli riproduzioni del luogo dove l’Immacolata Concezione apparve a santa Bernadette Soubirous, per compiere un pellegrinaggio dell'anima non meno significativo di quello sui Pirenei.
https://lanuovabq.it/it/le-grotte-di-lourdes-nel-cuore-di-roma
https://blog.messainlatino.it/2024/02/migliaia-di-minori-abusati-tra-i.html
“Legem credendi lex statuat supplicandi”.
Per cambiare la fede bisogna infatti cambiare la Liturgia come fecero abilmente, con una sanguinaria ed inaudita ferocia, Lutero, Calvino, Cramner etc… che si scagliarono diabolicamente contro i Cattolici e contro tutto ciò che , anche nelle arti, potesse ricordare l'antica fede dei padri.
Suonano adesso terribilmente minacciose le parole del Papa: "Mentre prepariamo nuovi percorsi formativi per i ministri, dobbiamo contemporaneamente pensare a quelli destinati al popolo di Dio. A partire dalle assemblee che si radunano nel giorno del Signore e nelle feste dell’anno liturgico".
Polverizzato il sano e saggio concetto dell'ermeneutica della continuità di Benedetto XVI, che avrebbe portato anche nelle parrocchiette la sana ventata di novità, i dinosauri sessantottini, tenuti in vita con super iniziezioni vitaminiche “Made in Democratic USA”, vogliono accellerare, come da agenda programmatica, i tempi.
Ma non ci riusciranno.
Dio opera anche nella storia dell'uomo.
Viviamo tempi bui…ma l’alba è vicina
saggio concetto dell'ermeneutica della continuità di Benedetto XVI
Beh, inutilmente abbiamo detto e ripetuto che se, come afferma Benedetto XVI nel famoso discorso del 2005, la vera ermeneutica in continuità è quella "della riforma nella continuità del nuovo soggetto-chiesa", anziché nell'oggetto-Rivelazione, passiamo dell'oggettività veritativa della continuità secondo tradizione (eodem sensu eademque sententia) a quella soggettiva del soggetto-Chiesa, storicista e transeunte, che cambia secondo le mode del tempo.... e porta alla confusione in cui siamo!
In alcune zone della Germania hanno già cambiato le parole della consacrazione: "questo è il mio cibo" "questa la mia bevanda".... invalidando il Sacrificio e la Presenza Reale. Bergoglio vuole fare in fretta. Vuole far morire la Chiesa chiudendo la fonte da cui la Chiesa si disserta e si alimenta: la Divina Eucaristia. D'ora innanzi state molto attenti ed osservate come i suoi sforzi lentamente, ma in mondo determinato, vogliono arrivare a questo obiettivo. Tuttavia il medesimo obiettivo si può raggiungere, senza modificare la materia e la forma del Sacramento ma introducendo delle novità ed atteggiamenti per renderlo infruttuoso. Bisogna ricordare che il soggetto della liturgia è Cristo stesso. Quando preghiamo nella liturgia entriamo nell'atto di culto e di adorazione che il Figlio di Dio compie nello Spirito Santo al Padre per il dono della sua Eterna Generazione. In questa preghiera dobbiamo entrare in punta di piedi con un atteggiamento adorante e non devastante e prepotente per mettere il nostro ego al centro di tutto.
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