Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 5 febbraio 2024

Il cardinale Müller parla di «eresie materiali» di Bergoglio

Qui l'indice degli articoli sulla Fiducia supplicans, al cui contenuto il card. Müller si riferisce, tra l'altro, quando parla di eresie materiali.
Il cardinale Müller parla di «eresie materiali» di Bergoglio

Il sito tedesco katholisch.de sostiene che l’8 novembre 2023 il sito conservatore cattolico americano LifeSiteNews ha pubblicato un’intervista al cardinale Gerhard Müller che sarebbe stata cancellata poche ore dopo. Il sito, che è il portale informativo della Chiesa cattolica in Germania – in altri termini: il Cammino sinodale tedesco – afferma di aver consultato il testo e di averlo conservato integralmente.

Ciò ha dato luogo, per reazione, ad un caustico articolo pubblicato sul sito tedesco, firmato da Felix Neumann che conclude: «Müller non trova più eco se non nella bolla reazionaria degli oppositori del Papa, molto vicini all’estrema destra americana, e nella cerchia di altri vescovi allontanati come Viganò e il texano Joseph Strickland».

Ma dal 9 novembre è online l’intervista esclusiva rilasciata dal cardinale tedesco a LifeSiteNews. L’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) risponde alle domande del sito americano in seguito alla pubblicazione di un articolo, di cui è autore, sul sito First Things, il 23 ottobre 2023.

Il cardinale Müller spiega che «sebbene papa Francesco abbia ora dato il “diritto di voto” ad alcuni laici nel sinodo sulla sinodalità, né loro né i vescovi possono “votare’ sulla fede”».

«In uno Stato impegnato unicamente nel bene comune temporale di tutti i suoi cittadini e retto da una costituzione democratica [e laica], dimenticando il principio “ogni potere viene da Dio” [(Rm 13,1). ndr], il popolo è giustamente [in questa prospettiva laica] chiamato il sovrano».

«Nella Chiesa, istituita da Dio per la salvezza eterna degli uomini, Dio stesso è sovrano». E prosegue precisando che «un insegnamento contrario alla fede apostolica priverebbe automaticamente il Papa della sua funzione».

Nell’intervista pubblicata da LifeSiteNews, il cardinale Müller afferma che «alcune dichiarazioni di papa Francesco sono formulate in modo tale che potrebbero ragionevolmente essere intese come eresie materiali, indipendentemente dal loro poco chiaro significato soggettivo». E distingue che l’eresia formale è questione di volontà personale, cioè il professare un’idea contraria alla fede, in piena coscienza e consapevolezza di contraddire la verità.

Il cardinale Müller continua «che incoraggiando e tollerando implicitamente le “benedizioni” delle coppie omosessuali e la Santa Comunione impartita ai divorziati e “risposati” civilmente, il Papa incoraggia un’eresia della prassi».

«Al Sinodo – dove molti si aspettano o temono che queste “benedizioni” vengano ora introdotte – scrivere una lettera pubblica a queste organizzazioni [LGBT], riceverle, farsi fotografare con loro… è un messaggio molto chiaro», ha dichiarato. «Questa è un’eresia in pratica». E sottolinea: «Perché il Papa non ha ricevuto in questa occasione un padre, una madre e i loro cinque figli? Non ci sono foto di questo!»

Il cardinale Müller osserva poi che i «cambiamenti moderni» perseguiti nella Chiesa sono sempre introdotti dal «percorso pastorale» piuttosto che dal puro e semplice insegnamento di un’eresia formale. [evidente vizio di fondo introdotto dal concilio -ndr]

Il cardinale tedesco ricorda che un papa «non può abolire il carattere del peccato» e che «ogni peccato è in sé un male». Precisa anche che il Papa non può introdurre ufficialmente la «benedizione» delle coppie omosessuali o l’ordinazione delle donne, perché non ne ha l’autorità.

Se ciò accadesse, non sarebbe valido perché la «benedizione» [del peccato] sarebbe una bestemmia. Coloro che lo realizzassero o lo approvassero sarebbero gravemente colpevoli.

– Queste righe scritte prima della pubblicazione della Dichiarazione Fiducia supplicans da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede, sotto la firma del prefetto cardinale Victor Manuel Fernandez e con l’approvazione di papa Francesco, hanno ancora più forza.

Allo stesso modo, spiega, il Papa non può introdurre il diaconato femminile nel senso del sacramento dell’ordine perché non può introdurre nuovi sacramenti o nuove condizioni.

«Il diaconato, in quanto designa un livello all’interno dell’unico sacramento dell’ordine, non può essere [modificato] dal Papa», ha proseguito il cardinale Müller. «Questo va oltre la sua autorità. (…) Il diaconato è comunque legato all’ordinazione sacerdotale, nel senso che è un unico sacramento. Il Concilio di Trento dice che è unum ex septem sacramentis Ecclesiae (uno dei sette sacramenti della Chiesa); è un unico sacramento».

Alla domanda se fosse valida l’elezione del cardinale Bergoglio al soglio pontificio, ha chiarito: «È difficile giudicare, ma lui è stato eletto dalla maggioranza e non c’erano obiezioni che valide alla procedura. E anche se ci fossero delle carenze… esse verrebbero semplicemente corrette de facto dall’esercizio [della funzione]».

Il cardinale Müller sottolinea che contestare l’elezione del Papa farebbe più male che bene e insiste che bisogna tenere presente il bonum Ecclesiæ (il bene della Chiesa). Fonte

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Dopo 10 anni, durante i quali sono successe tantissime cose ,stare a chiedersi ancora adesso se Francesco è stato eletto regolarmente o no mi sembra solo una perdita di tempo.Se anche si stabilisse , senza alcun dubbio, che ci sono state delle irregolarità, cosa cambierebbe?

Forse.. ha detto...

Una domanda facile facile : " Dopo tanti anni di studi, una volta "laureati" e abilitati ad esercitare il ministero di prete, ancora devono essere istruiti. Condotti per mano su cosa si puo' fare e cosa NON si puo' fare per ecc. ecc.?
Infine, anche al Cardinale fanno sempre le stesse domande?

P.S. per caso, c'e' ancora la buona abitudine di affiancare il giovane neolaureatoprete al vecchioprete laureato ricco di saggezza?

Anonimo ha detto...

Infatti. Sono discussioni che probabilmente con l'elezione del prossimo Papa non avranno più senso. Si starà tutti a guardare: se questi comincerà a correggere pian piano le cose, è facile immaginare che la questione della validità o meno di Bergoglio verrà messa in soffitta anche dai cionciani più accesi. Il che dimostra che le mille obiezioni da chiunque provengano alla legittimità di Bergoglio derivano semplicemente dal desiderio che tutti abbiamo di un Papa "normale".

Anonimo ha detto...

Come cosa cambierebbe? Il diritto Canonico rappresenta anche la Volontà di Dio nel regolamentare la vita della Chiesa! Ora se il diritto Canonico prescrive che la rinuncia al Munus è condizione indispensabile per l'abdicazione di un Papa e che invece Benedetto XVI si dimesso dall'esercizio attivo del Pontificato mantenendo il Munus, cambia proprio tutto. Il problema è che fino ad oggi nessuno dei cardinali ha avuto l'intenzione di vederci chiaro su questa vicenda canonica sia per opportunismo sia per viltà.

Anonimo ha detto...

Mi pare di capire che neppure lui creda che sia davvero papa, comunque i dubbi li ha e se li tiene, per non turbare il popolo... peccato che il popolo è in parte turbato e scandalizzato da Bergoglio, in parte gli va dietro all'inferno, e in parte se ne frega altamente, di quanti frequentano la Chiesa. Gli altri invece, maggioranza assoluta se ne fregano pure della Chiesa che ci sia o non ci sia. Quindi vorrei che mi spiegasse, chiedo con rispetto e stima , dove vede la salute delle anime oggidì nel fingere che tutto vada bene.

Anonimo ha detto...


Si accenna spesso all'elezione del prossimo papa come se si trattasse di cosa normale, che avrà luogo in tempi più o meno lunghi. Si ragiona cioè se vivessimo in tempi normali.
Ma noi viviamo in tempi estremamente anormali, soprattutto per la Chiesa cattolica.
Può anche essere che per lungo tempo si resti senza papa e che, comunque, l'elezione del prossimo papa avvenga in una situazione apocalittica, che al momento facciamo fatica ad immaginare.

Anonimo ha detto...

Più passa il tempo e meno appare rilevante dirimere la questione. Papa Bergoglio ha indici di gradimento alti. Come il presidente Mattarella. Paragone pedestre? Pedestre è la realtà. Di fatto il popolo cristiano è senza guida, sia che lo segua sia che non lo segua.

Anonimo ha detto...

commento delle ore 14.52

il commentatore scrive "Il problema è che fino ad oggi nessuno dei cardinali ha avuto l'intenzione di vederci chiaro su questa vicenda canonica sia per opportunismo sia per viltà."

Ma possibile che non capiate che cardinali che ne sanno molto di più di Cionci di diritto canononico, come il cardinale Burke tanto per fare per fare un esempio, non sono né opportunisti né vili , ma semplicemernte sanno che il codice di diritto canonico non dice quello che dice Cionci? Munus e ministerium sono la stessa cosa vista da due punti di vista diversi.
Teresa

Anonimo ha detto...

Ormai sono 11 anni e quindi è inutile arrovellarsi il cervello, papa vero o no, sta lì ed esercita dispoticamente il potere temporale e soprattutto politico......causa finita.

Gederson Falcometa ha detto...

"Come cosa cambierebbe? Il diritto Canonico rappresenta anche la Volontà di Dio nel regolamentare la vita della Chiesa! Ora se il diritto Canonico prescrive che la rinuncia al Munus è condizione indispensabile per l'abdicazione di un Papa e che invece Benedetto XVI si dimesso dall'esercizio attivo del Pontificato mantenendo il Munus, cambia proprio tutto".

In questo caso anche Benedetto XVI ha commesso un peccato gravissimo, una volta che ha pubblicamente indetto il Conclave. Non sapeva lui la differenza tra munus e ministerium? Un'uomo inteligente come lui, non sapeva la confusione che avvebbre di causare il suo atto?

Andrea Cionci è un grande idiota! Ancora oggi non ha capito che la sua "tesi" pone Benedetto XVI come il più grande responsabile di tutta questa confusione. Nella realtà, Bergoglio, per peggio che sia lui, appena ha accettato l'elezione. Il riassunto della "tesi" di Cionci è incolpare Bergoglio per un peccato commesso da Benedetto XVI.

Forse, Benedetto XVI, quando era ancora tra noi, se ha comunicato con Cionci per telepatia.