Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 31 dicembre 2024

Te Deum laudamus, hodie (2024) et semper!

Anche quest'anno, per molti versi un annus horribilis — anche per i venti di guerra su più  fronti e per il degrado ingravescente — ma che diventa mirabilis nella misura in cui non è comunque mancata la Grazia, il nostro Te Deum manifesta la Lode alle tre Persone della Santissima Trinità, insieme alle invocazioni e ai ringraziamenti al nostro Dio Onnipotente. Chi volesse ascoltarlo, o cantarlo, in Gregoriano può cliccare qui.

Te Deum laudamus, hodie (2024) et semper!

Nella Chiesa cattolica il Te Deum è l'Inno del ringraziamento; viene tradizionalmente cantato durante alcune solennità come a fine anno, la sera del 31 dicembre — per ringraziare il Signore dell'anno appena trascorso — oppure nella Cappella Sistina dopo elezione del nuovo pontefice, prima che si sciolga il conclave, o ancora a conclusione dei Concili, dopo le canonizzazioni e dopo le definizioni dogmatiche.
Nella Liturgia delle ore secondo i riti romano e ambrosiano, il Te Deum trova il suo posto alla fine dell'Ufficio delle letture, prima dell'orazione conclusiva, nelle solennità, nelle feste dei santi, in tutte le domeniche tranne quelle di Quaresima (e, per il rito ambrosiano, anche quelle di Avvento), nei giorni fra l'ottava di Natale e quelli fra l'ottava di Pasqua.

“Te Deum laudamus:
te Dominum confitemur.
Te aeternum patrem,
omnis terra veneratur.

Tibi omnes angeli,
tibi caeli et universae potestates:
tibi cherubim et seraphim,
incessabili voce proclamant:

"Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et terra
majestatis gloriae tuae."

Te gloriosus Apostolorum chorus,
te prophetarum laudabilis numerus,
te martyrum candidatus laudat exercitus.

Te per orbem terrarum
sancta confitetur Ecclesia,
Patrem immensae maiestatis;
venerandum tuum verum et unicum Filium;
Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.

Tu rex gloriae, Christe.
Tu Patris sempiternus es Filius.
Tu, ad liberandum suscepturus hominem,
non horruisti Virginis uterum.
Tu, devicto mortis aculeo,
aperuisti credentibus regna caelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes,
in gloria Patris.
Iudex crederis esse venturus.

Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni,
quos pretioso sanguine redemisti.
Aeterna fac
cum sanctis tuis in gloria numerari.

Salvum fac populum tuum, Domine,
et benedic hereditati tuae.
Et rege eos,
et extolle illos usque in aeternum.

Per singulos dies benedicimus te;
et laudamus nomen tuum in saeculum,
et in saeculum saeculi.

Dignare, Domine, die isto
sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Domine,
miserere nostri.

Fiat misericordia tua, Domine, super nos,
quem ad modum speravimus in te.
In te, Domine, speravi:
non confundar in aeternum.”

LIBERALMENTE CORRETTO – L’islamista “islamofobo”

Di seguito un commento sul recente attentato di Magdeburgo (qui). Intanto apprendiamo da Souad Sbai su X : "Afghanistan, vietato costruire finestre che si affacciano su luoghi frequentati abitualmente da donne, ormai "cancellate" da ogni aspetto della vita sociale come denunciato dall'ONU. Ciononostante, l'ossessione misogina dei Talebani continua impunita". Qui l'indice degli articoli sul filo-islamismo.

Liberalmente  corretto – L’islamista “islamofobo”

Finora conoscevamo cani sciolti, “radicalizzati” all’ultimo momento, in tempo utile per commettere un atroce attentato a danno di inermi cittadini, colpevoli di essere bianchi occidentali, appartenenti alla civiltà cristiana, magari a loro insaputa. Oggi abbiamo scoperto la nuova figura del terrorista, pur sempre “cane sciolto” e “radicalizzato”, ma, a differenza di ieri, non più cultore di islamismo, bensì di “islamofobia”. Anche per lui la “radicalizzazione” è avvenuta in casa nostra, non già nel suo Paese d’origine; e questa volta proprio per colpa nostra, giacché l’islamofobia alligna in occidente, non già ovviamente nei Paesi islamici. E tuttavia questo strano “islamofobo” ha compiuto una strage di innocenti in tutto simile alle precedenti, della cui colpa si sono macchiati altri “cani sciolti” islamisti. Insomma l’islamofobo ha seguito i passi degli islamisti e dunque, per la prima volta nella storia, si è verificato il prodigio che l’islamismo e l’anti-islamismo si sono incontrati nel cuore e nel cervello della stessa persona.

Capitolo 6: Modernismo

Nella nostra traduzione da OnePeterFive continuiamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi. 
*Richiamo l'attenzione sulle mie note per gli  approfondimenti su alcuni punti chiave.

Leggi l'Introduzione
Cap. 6 - Modernismo

Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione

Capitolo 6: Modernismo

Di recente, un aspirante studente del Collegium [1], dopo aver visitato il college, ha commentato: "Amo tutto del Collegium, ma non sono così sicuro del Giuramento contro il modernismo a cui bisogna iscriversi. Penso che sia stata una buona idea mandare un uomo sulla luna". Rendendosi conto della sua errata comprensione del termine "modernismo", uno dei nostri studenti ha risposto argutamente: "Sei sicuro che l'abbiamo fatto?" Ora l'aspirante studente pensa non solo che i tradizionalisti siano antimoderni, ma che siamo anche teorici della cospirazione.

Ebbene, non siamo né l'uno né l'altro. Quando parliamo di modernismo, ci riferiamo a qualcosa che non ha nulla a che fare con i progressi della tecnologia, della scienza, della matematica, ecc. Stiamo parlando di un movimento filosofico che ha avuto inizio nel XIX secolo ma che ha avuto le sue radici nel Rinascimento (XV e XVI secolo ), quando studiosi e artisti hanno preso ispirazione dalle opere classiche greche e romane. Contemporaneamente a questa tendenza rinascimentale, è sorto un movimento intellettuale, chiamato Umanesimo, che ha posto l'accento sulla capacità degli "esseri umani di dare forma e significato alle proprie vite". [2] Questo, a sua volta, ha iniziato a sminuire l'importanza di Dio e della religione nel plasmare le vite umane.

lunedì 30 dicembre 2024

Il sistema orgiastico-mercantile e quel Duomo di Milano in fiamme

Di seguito due commenti emblematici sul fenomeno dell'odierna decadenza indicibile anche nella "musica" (difficile definirla ancora tale) molto alimentata anche dal fenomeno dei rapper. Il primo su Baby Gang, prodotto di seconda generazione - non il solo - dell’immigrazione marocchina; il secondo sul fenomeno in generale.  Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Il sistema orgiastico-mercantile e 
quel Duomo di Milano in fiamme

Leggo che il noto rapper pregiudicato Baby Gang (al secolo Zaccaria Mouhib) ha messo in scena, durante un suo “concerto”, il rogo del Duomo di Milano, tra applausi e sghignazzi della miserabile plebaglia che lo segue.
Visto che il Duomo ambrosiano non è solo il simbolo per eccellenza della città di Milano, ma anche una meravigliosa cattedrale cattolica, alcuni politici di centrodestra hanno emesso flebili vagiti di disapprovazione, ma come al solito guardandosi bene dal toccare il punto essenziale.
L’essenziale è che i Baby Gang, i Fedez, i Toni Effe, gli Sfera Ebbasta e tanti altri sono miserabili e seriali prodotti da laboratorio del sistema orgiastico-mercantile. Ed è quel sistema che bisogna rifiutare con forza.
In particolare Baby Gang è sotto contratto da anni con la Warner Music, la multinazionale statunitense della musica che ne ha fatto un personaggio e lo ha lanciato, e che lo paga a peso d’oro nonostante sia un pregiudicato, per bieco interesse commerciale e per odio verso tutto ciò che è più bello e più nobile.
L’odio di cui l’americanismo plutocratico senza radici (come senza radici è il Baby Gang, prodotto di seconda generazione dell’immigrazione marocchina) si nutre incessantemente.
L’oligarchia venale e il nichilismo sono la nostra condanna. - (Martino Mora) 
 ____________ 

Come siamo arrivati a Tony Effe?

Quando qualcuno critica la musica di oggi, immancabilmente qualcun altro interviene facendo presente che anche i nonni storcevano il naso di fronte alle canzoni di Claudio Baglioni e Lucio Battisti, oggi incensate. I nonni però avevano ragione, almeno in parte, perché i loro termini di paragone erano Claudio Villa e il Quartetto Cetra, vocalmente superiori. A loro volta, però, avevano sentito i loro genitori (i bisnonni) ricordare i bei tempi in cui le arie di Puccini e Verdi erano cantate per la strada: per loro, passare da Enrico Caruso a Claudio Villa, era già stato un passo indietro e per i nonni passare dal “reuccio” a De André voleva dire essere scesi di un ulteriore gradino. Sia chiaro: De Andrè, come Battisti e Dalla, del resto, sono stati stupendi interpreti di un cantautorato che aveva ed ha un sua dignità ed un suo spessore, quindi, se i nonni potevano avere ragione per quanto riguarda i loro mezzi vocali, imparagonabili a quelli di un Narciso Parigi o di un Aurelio Fierro, avevano sicuramente torto sottovalutando i testi e la musica di “La canzone di Marinella”, “Emozioni”, e “La sera dei miracoli”. Nonostante tutto, i cantanti fino a qualche anno fa, avevano almeno come minimo sindacale la dote dell’intonazione. Oggi no.
Se già passare da Lucio Battisti a Jovanotti, vocalmente, era stato un bel passo del gambero, arrivare a Fedez e Tony Effe è stato un salto triplo carpiato all’indietro. Mortale, direi.
Inoltre le canzoni di questi giovani rampanti non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle dei cantautori della grande stagione degli anni Sessanta e Settanta.
Insomma, se i bisnonni e i nonni avevano, sì, un po’ di ragione, ma non consideravano la differenza dei generi, quindi avevano anche un po’ di torto, nel criticare le novità, oggi il giudizio è inappellabile e oggettivo: siamo caduti in basso e purtroppo sarà difficile risalire la china perché è risaputo che uno mangia quello che si trova in tavola, e finché saranno servite delle porcherie, i commensali le mangeranno come se fossero prelibatezze, perché loro non conoscono altro ed il loro palato si è ormai assuefatto, come l’olfatto ai cattivi odori." - (Stefano Burbi)

LIBERALMENTE CORRETTO – La presunta “crisi climatica”

Proprio all'inizio della Pascendi San Pio X punta il dito anche contro la falsa scienza. Bisognerebbe approfondire cosa intendesse lui allora con questa caratterizzazione della scienza come falsa. Noi oggi abbiamo sperimentato osservato constatato anche l'uso delinquenziale della scienza, probabilmente discendente da quella falsa. Se esiste, come esiste, una scienza falsa deve esistere una scienza vera. La sua verità sta nei metodi di ricerca? di applicazione? in entrambi? Qual'è la scienza vera che non conosciamo più? (m.a.) Quella che indaga, scopre, sperimenta e fornisce dati oggettivamente controllabili; ma non pretende di sostituire la realtà a seconda dell'ideologia al potere. In fondo è sempre questione di verità. Indice degli articoli sulla realtà distopica.

Liberalmente corretto – La presunta “crisi climatica”

L’immensa impalcatura, di dimensione mondiale, costruita intorno al c.d. cambiamento climatico – chiamato anche “crisi” dagli osservatori, sempre più numerosi, non particolarmente impensieriti dalla necessità di dare un senso alle parole e mantenere il rigore logico – poggia su una misera congettura, per di più originata da un palese inganno. In verità, il termine “crisi”, che allude alla penuria di qualcosa e, specialmente, di stabilità e indirizzo politico, mal si adatta al supposto “surriscaldamento globale”.

Capitolo 5: Una, Santa, Cattolica, Apostolica

Nella nostra traduzione da OnePeterFive continuiamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi.

Leggi l'Introduzione
Cap. 4 - La fede e la prassi

Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione

Capitolo 5: Una, Santa, Cattolica, Apostolica

Ogni domenica, durante la messa, nel Credo niceno recitiamo: «Credo …unam, sanctam, catholicam et apostólicam Ecclésiam» (Credo nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica). Chiamiamo questi i quattro segni della Chiesa, cioè i segni dati e conosciuti con cui la Chiesa può essere distinta da tutte le altre religioni o confessioni. [1] Ogni segno è come un marchio di fabbrica «che serve a distinguere l'articolo che lo porta», in questo caso la Chiesa, «da tutte le imitazioni dello stesso articolo», [2] come le altre religioni o confessioni. Nel considerare il tema della tradizione, è prezioso un breve esame di questi quattro segni.

Una
«La Chiesa è una perché tutti i suoi membri concordano in una sola fede, sono tutti in una comunione e sono tutti sotto un solo capo». [3] È vero oggi? Non tutti sono d'accordo nemmeno sui principi più basilari della fede, ad esempio sulla Presenza Reale. [4]

domenica 29 dicembre 2024

Un problema fondamentale (moderno) del cristianesimo o, Racconto di due Natali

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis.
Un problema fondamentale (moderno) del cristianesimo
o, Racconto di due Natali

Robert Keim 24 dicembre

Anno dopo anno ho letto libri, articoli e resoconti giornalistici su così tanti aspetti diversi della religione cristiana, eppure non ho mai visto il problema articolato nel modo che ho in mente. Forse è segno che mi sbaglio. O forse questa è una conoscenza comune che in qualche modo non ho mai incontrato, ed è troppo ovvia per meritare una discussione.
Ne parlerò comunque.

Domenica nell'Ottava di Natale

Domenica nell'Ottava di Natale
(Se ne celebra l'Ufficio solo se cade il 29, 30 o il 31 dicembre)

Intróitus
Sap. 18, 14-15 - Dum médium siléntium tenérent ómnia et nox in suo cursu médium iter habéret, omnípotens sermo tuus, Dómine, de coelis a regálibus sédibus venit. Ps. 92, 1 - Dóminus regnávit, decórem indútus est: indútus est Dóminus fortitúdinem, et praecínxit se. Glória Patri… Sap. 18, 14-15 - Dum médium siléntium...
Introito
Sap. 18, 14-15 - Mentre tutto era immerso in profondo silenzio, e la notte era a metà del suo corso, l’onnipotente tuo Verbo, o Signore, discese dal celeste trono regale. Sal. 92, 1 - Il Signore regna, rivestito di maestà: Egli si ammanta e si cinge di potenza. Gloria al Padre… Sap. 18, 14-15 - Mentre tutto era immerso in profondo silenzio…

Di tutti i giorni dell'Ottava di Natale, questo è il solo che non sia regolarmente occupato da una festa. Nelle Ottave dell'Epifania, di Pasqua e della Pentecoste, la Chiesa è talmente assorta nella grandezza del mistero, che evita tutti i ricordi che potrebbero distrarla da esso; in quella di Natale al contrario, le feste abbondano, e l'Emmanuele ci è mostrato circondato dal corteo dei suoi servi. Così la Chiesa, o piuttosto Dio stesso, il primo autore del Ciclo, ci ha voluto far vedere come, nella Nascita, il divino Bambino, Verbo incarnato, si mostra accessibile all'umanità che viene a salvare.

Messa
Fu nel cuore della notte che il Signore liberò il suo popolo dalla cattività, con il Passaggio del suo Angelo, armato di spada, sulla terra degli Egiziani; così pure nel profondo silenzio notturno l'Angelo del gran Consiglio è disceso dal suo trono regale, per recare la misericordia sulla terra. È giusto che la Chiesa, celebrando quest'ultimo Passaggio, canti l'Emmanuele, rivestito di forza e di bellezza, che viene a prendere possesso del suo Impero.
"Mentre il mondo intero era immerso nel silenzio, e la notte era a metà del suo corso, il tuo Verbo onnipotente, o Signore, è disceso dal suo trono regale del cielo".

sabato 28 dicembre 2024

28 dicembre, commemoriamo i Santi Innocenti

Dal sito di Lifesitenews.
28 dicembre, commemoriamo i Santi Innocenti

Il 28 dicembre, nell'Ottava di Natale, commemoriamo la festa dei Santi Innocenti. Il Vangelo per la liturgia ci ricorda come il male può infettare coloro che sono al governo. L'esempio dato è Erode, un sovrano inebriato dal suo stesso potere. Quando leggiamo queste parole, come possiamo non pensare ad alcuni che ricoprono cariche pubbliche e vogliono usare i fondi del governo per uccidere i bambini nel grembo materno?

"Quando Erode si rese conto di essere stato ingannato dai magi, si infuriò. Ordinò di massacrare tutti i bambini di Betlemme e dei suoi dintorni, di età inferiore ai due anni, secondo il tempo che aveva appreso dai magi. Allora si adempì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Una voce fu udita in Rama, un singhiozzo e un lamento forte; Rachele piangeva i suoi figli, e non voleva essere consolata, perché non erano più"

Rachele piange ancora oggi.

Domenica 29 Dicembre, Messa tradizionale a Imperia

Domenica 29 Dicembre 2024, secondo quanto disposto dal Decreto Vescovile per l’inizio del Giubileo 

nella Diocesi di Albenga - Imperia, la Santa Messa nella Forma Antica del Rito Romano 

sarà Celebrata presso la Chiesa della SS Annunziata in Imperia ALLE ORE 10,30

Il fascino per l'immaginazione del rituale cattolico: la messa bassa di Émile Zola

I nostri amici d'oltre oceano e Peter Kwasniewski in primis hanno il dono di spaziare nelle loro riflessioni, molto attingendo alla cultura europea e offrono spunti inusuali davvero apprezzabili. Quando li incontro non esito a curare la traduzione (oggi da qui) per condividerli con voi.

Il fascino per l'immaginazione del rituale cattolico: 
la messa bassa di Émile Zola
Peter Kwasniewski 26 dicembre

Immagine: A sinistra: particolare di José Benlliure y Gil, Oyendo misa, Rocafort ; a destra, Edouard Manet, ritratto di Emile Zola 

Oggi vorrei deliziare i miei lettori e ascoltatori con un delizioso passaggio tratto da un'opera della letteratura francese oggigiorno raramente letta (in traduzione, ovviamente). L'autore è Émile Zola, il romanzo è La trasgressione dell'abate Mouret, il passaggio è il capitolo 2 del libro I, molto vicino all'inizio. Ciò che trovo così sorprendente in questo capitolo è il modo vivido e meraviglioso in cui Zola riesce a narrare le parole e i rituali di una messa bassa nonostante sia un notorio non credente, lontano dalla Chiesa. In questo esercizio letterario, la messa è un po' disturbata dal trambusto della cameriera del prete, la sessantenne "La Teuse"; tuttavia, qualsiasi amante della Tradizione si troverà a casa.
Anche un francese laico e anticlericale potrebbe vedere e comprendere la (vecchia) Messa come un rituale religioso. Questo perché è oggettiva, formale, scritta, precisa e totalmente focalizzata sull'oggetto della devozione, una descrizione che può essere data per qualsiasi rito religioso noto all'uomo, e che è anche, in un modo curioso, una descrizione consona a qualsiasi processo artistico degno del nome di arte.

venerdì 27 dicembre 2024

La caduta di Assad apre le porte al fondamentalismo: cristiani nel mirino

Medio Oriente. La vittoria dei jihadisti scatena persecuzioni contro i simboli cristiani. Chiese profanate, fedeli aggrediti e comunità in fuga: la Siria sprofonda nell’intolleranza religiosa dopo la caduta del governo legittimo. Qui l'indice degli articoli sul fronte mediorientale.

La caduta di Assad apre le porte al
fondamentalismo: cristiani nel mirino


Un disastro annunciato

Con la caduta del governo siriano di Bashar al-Assad, il paese sta precipitando in un incubo di violenza e intolleranza religiosa. La vittoria delle fazioni fondamentaliste, come Hayat Tahrir al-Sham (HTS), non rappresenta solo un pericolo per la stabilità regionale, ma segna anche un attacco diretto alla millenaria convivenza interreligiosa che la Siria aveva garantito sotto il governo precedente.

La Chiesa domani. Per una vera riforma

Ringrazio Res Novae per la segnalazione. In un contesto di scandali e divisioni, don Claude Barthe nel suo nuovo libro si appella ai vescovi per dare un nuovo impulso alla Chiesa dedicandosi alla predicazione delle vie della salvezza e propone diverse piste di riforma.

La Chiesa domani. Per una vera riforma
don Claude Barthe

Claude Barthe, L’Église demain. Pour une vraie réforme [La Chiesa domani. Per una vera riforma], Edizioni dell’Homme nouveau, «Carnets», 2024, pag. 125, 13 € 

La Chiesa, agli inizi degli Anni Sessanta del XX secolo, si trovava senza fiato al termine di una lunga lotta contro una modernità radicalmente ostile. Aveva certamente bisogno di una riforma, cioè di una rivitalizzazione simile a quella della controriforma tridentina o della cosiddetta riforma gregoriana. Invece di una riforma, ha avuto una rivoluzione.

La presa di controllo, durante il Vaticano II, delle leve magisteriali da parte di questa forma di cattolicesimo liberale che era la «nouvelle théologie» [«nuova teologia»-NdT] ha permesso di inserire nell’insegnamento ufficiale un certo pluralismo liberale, che ha a sua volta provocato crolli spettacolari nell’ambito della missione, della pratica religiosa, del reclutamento del clero e dei religiosi.

L'amore nasce la mattina di Natale e il mondo nasce di nuovo

Una bellissima riflessione natalizia ricevuta con gli auguri di Lifesitenews, che volentieri condivido. L'ottava di Natale ci fa rimanere intensamente concentrati nella grazia del giorno benedetto.

L'amore nasce la mattina di Natale 
e il mondo nasce di nuovo

I brani del Vangelo proclamati nella Veglia e nella Messa di Mezzanotte del Natale radicano la Natività del Signore nella storia familiare e nella discendenza di Davide.
Gli autori del Vangelo proclamano che tutte le aspirazioni, le speranze, le profezie e le promesse delle Scritture Ebraiche, dell'Antico Testamento, si realizzano nella nascita di questo Bambino, Colui che si chiama Gesù; nato dalla Vergine che si chiamava Maria.
La Messa del giorno di Natale si avvale del Vangelo di San Giovanni per svelare il profondo mistero racchiuso in queste parole profonde: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio.

Egli era nel principio con Dio; ogni cosa fu fatta per mezzo di lui e senza di lui nulla fu fatto di ciò che esiste. In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. E LA PAROLA DIVENNE CARNE E ABITÒ TRA NOI." Giovanni 1:1 e 14

giovedì 26 dicembre 2024

Festa di Santo Stefano Protomartire

Festa di Santo Stefano Protomartire, lapidato dai Giudei, primizia della schiera di martiri uccisi dalla Sinagoga in odio a N.S. Gesù Cristo.
Festa di Santo Stefano Protomartire

Tra le opere pervenute sino a noi e che appartengono all’ultimo periodo, gli anni in cui Giotto si occupa degli affreschi con le Storie di San Francesco nella Cappella Bardi in Santa Croce - è senza dubbio la bellissima tavola raffigurante Santo Stefano, conservata al Museo Horne di Firenze.
Riconoscibile per le pietre poste sul capo, rimando alla lapidazione a cui fu sottoposto e per la dalmatica e la chierica - che definiscono il suo ruolo di diacono - il Santo - celebrato il 26 dicembre - è raffigurato a mezzo busto, su un ricco fondo oro.
Giotto è uno dei primi pittori a sintetizzare tale martirio con la collocazione delle pietre sul capo del santo. Tale iconografia fungerà da prototipo per alcune celebri e successive raffigurazioni del santo, influenzando l'arte di Donatello e quella di Carlo Crivelli.

Durante la lapidazione Santo Stefano ripeteva: "Signore non imputare loro questo peccato"
Chiediamo a questo grande santo la grazia di imparare a perdonare, di pregare per i nostri nemici e di chiedere per loro tante benedizioni dal Cielo, proprio come ha fatto lui ottenendo così la conversione di San Paolo che si trovava tra i tuoi persecutori.

Il cantico nuovo del Natale: Puer natus in Betlehem

Se siete in Roma il giorno 26 dicembre, non mancate il concerto natalizio dei Romaeterna Cantores, diretti dal Mº Aurelio Porfiri. Il concerto, offerto da urbi et orbi communications, si terrà nella maestosa Basilica di san Crisogono alle 19. Ingresso libero. 
Per l'ascolto qui. Precedente su Adeste Fideles qui. Qui l'indice degli articoli sulla Musica Sacra

Il cantico nuovo del Natale:
Puer natus in Betlehem

Aurelio Porfiri

Durante il periodo natalizio, al di fuori dei "classici" come Adeste Fideles, Silent Night, In notte placida e via dicendo, c'è un altro canto che presso molti cori è un classico a suo modo: Puer natus in Betlehem.
Questo inno ci racconta la storia della Natività con accenti semplici ma sinceri, con una affettività e calore veramente "popolari".
Si può pensare che il testo, di origine tardo medioevale, prenda ispirazione dall'introito liturgico Puer natus est nobis, sul quale San Giovanni Paolo II nel suo messaggio Urbi et Orbi per il Natale 1979 ci offre questa meditazione:
"Ecco, ci incontriamo nel giorno della Nascita. Nasce il Bambino. Nasce il Figlio. Nasce dalla Madre. Durante nove mesi, come ogni neonato, è stato legato al suo seno. Nasce dalla Madre nel tempo e secondo le leggi del tempo umano della nascita. Dal Padre è nato eternamente. È Figlio di Dio. È il Verbo. Egli porta con sé nel mondo tutto l’amore del Padre per l’uomo. È rivelazione della divina “Filantropia”. In lui il Padre dà se stesso ad ogni uomo, in lui viene confermata l’eterna eredità dell’uomo in Dio. In lui viene rivelato, fino alla fine, l’avvenire dell’uomo. Egli parla del significato e del senso della vita umana, indipendentemente dalla sofferenza o dall’handicap che potrebbero gravare su questa vita, nelle sue dimensioni terrestri. Tutto ciò egli annuncerà col suo Vangelo. E alla fine con la sua Croce e la sua Risurrezione. Tutto ciò annuncia già adesso con la sua Nascita".

Perché riflettere sulla Resurrezione intorno a Natale? La motivazione della festa di San Tommaso il 21 dicembre

La riflessione sullo spostamento di una festa nei giorni precedenti il Natale, con i criteri razionalisti dei novatori conciliari, offre spunto per sapienti approfondimenti più squisitamente spirituali, che ci fanno bene e che volentieri condivido nella nostra traduzione da New Liturgical Movement.

Perché riflettere sulla Resurrezione intorno a Natale? 
La motivazione della festa di San Tommaso il 21 dicembre

Lo scorso Avvento, si è imposta alla mia attenzione una caratteristica peculiare del calendario romano tradizionale che mi ha indotto a riflettere. Dal momento che quando ci ho pensato, il Natale era già passato e se n'era andato, ho preso un appunto per menzionarlo quest'anno!

Dal IX secolo, la festa di San Tommaso Apostolo è stata celebrata il 21 dicembre, ed è lì che è rimasta nel calendario per il Missale Romanum del 1962. Nella riforma liturgica, tuttavia, la festa di San Tommaso è stata spostata al 3 luglio, per rimuoverla dai principali giorni feriali dell'Avvento. Comprendiamo la motivazione: semplificare i periodi più solenni dell'anno per consentire una migliore attenzione al loro carattere proprio. La stessa visione ha portato alla dispersione di molte feste di lunga data che solitamente cadono durante la Quaresima. Questo pensiero è stato reso necessario dall'infelice presupposto razionalista che i fedeli non sono in grado di intrattenere più di un'attenzione in un dato giorno dell'anno liturgico, o forse che, anche se ne fossero in grado, non dovrebbero farlo.

mercoledì 25 dicembre 2024

Santo Natale 2024

I nostri più fervidi auguri di
Sereno e Santo Natale 2024
O Emmanuel, Rex et legifer noster,
expectatio gentium, et Salvator earum:
veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster.


Christus natus est nobis: Venite adoremus!
«La Chiesa da venti secoli predica la nascita di Gesù Bambino, ch’è il mistero più dolce, l’immagine più pura, il conforto più grande che l’umanità mai abbia avuto: Dio-uomo. Se è già una cosa grandiosa, incomparabile, insondabile, impenetrabile e inesauribile il mistero di Dio e il mistero dell’uomo, cos’è il mistero dell’Uomo-Dio? È certamente ancora più inesauribile e insondabile, ma è insieme la risoluzione della tensione fra Dio e l’uomo, fra l’Infinito e il finito, fra la Purezza e la nostra miseria del peccato, è “Dio con noi”, è la soluzione di questo mistero, è il conforto ineffabile. Ecco la gioia di noi cristiani oggi». P. Cornelio Fabro

martedì 24 dicembre 2024

Vigilia di Natale. Prima dell'ufficio della notte

Prima dell'ufficio della notte

Il Mattutino.
I fedeli debbono sapere che, nei primi secoli della Chiesa, non si celebrava festa solenne senza prepararvisi con una Veglia laboriosa, durante la quale il popolo cristiano, rinunciando al sonno, gremiva la chiesa, e seguiva con fervore la salmodia e le letture il cui insieme formava fin d'allora quello che oggi chiamiamo il Mattutino. La notte era divisa in tre parti, designate con il nome di Notturni; e allo spuntar del giorno, si riprendevano i canti con maggiore solennità nell'Ufficio delle Lodi che ha conservato il nome di Laudi. Questo divino servizio, che occupava la parte migliore della notte, si celebra ancora ogni giorno, per quanto a ore meno penose, nei Capitoli e nei Monasteri, ed è recitato privatamente da tutti i chierici tenuti all'Ufficio divino, di cui forma la parte più considerevole. Il decadere delle usanze liturgiche ha a poco a poco disabituato le folle a prender parte alla celebrazione del Mattutino e nella maggior parte delle chiese parrocchiali e anche delle cattedrali, si è finito col cantarlo solo quattro volte all'anno, cioè negli ultimi tre giorni della Settimana Santa, e nel giorno di Natale, nel quale almeno lo si celebra press'a poco alla stessa ora in cui veniva celebrato nell'antichità.

24 dicembre. Vigilia di Natale

Arricchiamo l'attesa con i tesori della nostra fede oggi così annacquati quando non sepolti. Richiamo l'attenzione anche sulla nota col testo originale latino della Kalenda. Precedenti: testo con il proprio della Messa qui; Dom Guéranger: Natale, la Messa di mezzanotte, quella dell’Aurora e quella del giorno qui

24 Dicembre, Vigilia di Natale

Finalmente - dice san Pier Damiani nel suo sermone per questo giorno - eccoci giunti dall'alto mare nel porto, dalla promessa alla ricompensa, dalla disperazione alla speranza, dal lavoro al riposo, dalla vita alla patria. Gli araldi della divina promessa si erano succeduti uno dietro l'altro; ma non portavano nulla con sé, se non il rinnovamento di quella stessa promessa. Perciò il nostro Salmista si era lasciato andare al sonno, e le ultime note della sua arpa sembravano accusare il ritardo del Signore. Tu ci hai respinti - diceva - ci hai trascurati, e hai rimandato l'arrivo del tuo Cristo (Sal 88). Quindi, passando dal lamento all'audacia, aveva esclamato con voce imperiosa: Mostrati dunque, tu che sei assiso sui Cherubini! (Sal 79). Assiso sul trono della tua potenza, circondato da squadre volanti di Angeli, non ti degnerai di abbassare gli sguardi sui figli degli uomini, vittime d'un peccato commesso da Adamo, è vero, ma permesso da te medesimo? Ricordati di quello che è la nostra natura; tu l'hai creata a tua immagine e somiglianza; e se ogni uomo vivente è vanità, lo è anche nell'essere fatto a tua immagine e somiglianza. Abbassa dunque i cieli e scendi: abbassa i cieli della tua misericordia sugli infelici che ti supplicano, e almeno non dimenticarci in eterno.

Il cardinale Pizzaballa visita la chiesa cattolica di Gaza, dove celebra le cresime

Nella nostra traduzione da Lifesitenews. Precedenti qui - quiqui

Il cardinale Pizzaballa visita la chiesa cattolica 
di Gaza, dove celebra le cresime
Con il permesso del governo israeliano, domenica il cardinale Pizzaballa ha effettuato una "visita di solidarietà" alla chiesa della Sacra Famiglia nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra e ha amministrato il sacramento della Cresima ai cattolici perseguitati.
Questa settimana il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha visitato la Striscia di Gaza devastata dalla guerra per celebrare la messa e amministrare il sacramento della Cresima ai cattolici perseguitati.
Sua Eccellenza ha condotto la "visita di solidarietà" con il permesso del governo israeliano, il cui incessante bombardamento di Gaza negli ultimi 14 mesi ha ucciso più di 50.000 palestinesi, metà dei quali, a quanto si dice, erano donne e bambini. Papa Francesco ha lasciato intendere di credere che sia in atto un genocidio.
Pizzaballa ha visitato domenica la Chiesa della Sacra Famiglia. La parrocchia è stata colpita la scorsa estate dall'aeronautica militare israeliana, con diverse vittime. Nel dicembre 2023, due donne innocenti sono state colpite e uccise mentre camminavano verso la parrocchia da un cecchino israeliano. All'epoca, Pizzaballa ha denunciato il crimine di guerra in una dichiarazione pubblica. Sua Eccellenza ha anche spiegato che l'esercito israeliano ha distrutto il generatore e la risorsa di carburante del convento, che ospita più di 50 persone sfollate bisognose.

Avvisi da Sant'Anna al Laterano

Avvisi da Sant'Anna al Laterano
"... et in terra pax hominibus bonae voluntatis"

Carissimi,
Che la pace augurata dagli Angeli a Betlemme trovi in noi uomini di buona volontà disposti a diffondere con coraggio il Vangelo del "Principe della pace" nella Chiesa e nel mondo.
Buon Natale e buon inizio di anno nuovo.
Con la Messa della Notte di Natale ha inizio il Giubileo.
  • Mercoledì 25 dicembre Natività del Signore. Ore 16,00 S. Messa cantata (ore 15,00 Confessioni; ore 15,30 S. Rosario). Al termine della S. Messa bacio dell'immagine di Gesù Bambino.
  • Domenica 29 dicembre nell'Ottava del Natale. Ora 16. S. Messa con organo (ore 15,00 per le Confessioni sarà presente il Confessore; ore 15,30 S. Rosario).
  • Mercoledì I gennaio 2025 Ottava del Natale. Ore 16,00 Canto del Veni Creator e S. Messa cantata (ore 15,00 Confessioni; ore 15,30 S. Rosario).
  • Domenica 5 gennaio SS. Nome di Gesù. Ore 16,00 S. Messa con organo (ore 15,00 Confessioni; ore 15,30 S. Rosario).
  • Lunedì 6 gennaio Epifania del Signore. Ore 16,00 S. Messa cantata (ore 15,00 Confessioni; ore 15,30 S. Rosario).
In Domino

I concordati tra Stato e Chiesa e la 'Vehementer nos'

Nuove osservazioni di Andrea Mondinelli sul nuovo Concordato tra Chiesa e stato e suoi effetti.
I concordati tra Stato e Chiesa e la Vehementer nos
Andrea Mondinelli, 23dicembre 2024

Riguardo al mio precedente intervento sull’ora di Insegnamento della Religione Cattolica [vedilo qui], mi sembra necessario chiarire meglio un aspetto fondamentale della questione: è stata la Santa Sede (!) a chiedere la rinuncia ai Patti Lateranensi sulla base del nuovo “principio” della libertà religiosa del Concilio Vaticano II.

Per avere un’idea della gravità del fatto, è utile leggere il Magistero di San Pio X, nell’enciclica Vehementer nos, che riguarda il problema della rottura unilaterale del Concordato con la Chiesa da parte dello Stato francese. La lettura di alcuni brani è molto istruttiva e si può facilmente immaginare (basta sostituire Santa Sede a Francia) cosa avrebbe scritto San Pio X se avesse saputo che un futuro Concilio ed i successivi Pontefici avrebbero accettato il falso “principio” della separazione tra Stato e Chiesa, come avvenne nel Concordato del 1984. Ecco le sue veementi, è proprio il caso di dirlo, parole sull’argomento in questione: “Siamo pieni d’inquietudine e d’angoscia quando soffermiamo il pensiero su di voi. E come potrebbe essere diversamente, dopo la promulgazione della legge che, spezzando violentemente i legami secolari, con i quali la vostra Nazione era unita alla Sede Apostolica, crea alla Chiesa cattolica in Francia una situazione indegna di lei e quanto mai lamentevole?”.

lunedì 23 dicembre 2024

Celebrazioni di Avvento e di Natale 2024/25 a Tolentino

Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, Tolentino (MC)
(detta dei “sacconi”) - Centro Storico, Via Corridoni, 15 confraternitasacrocuore@gmail.com 
telefono: 338 1075014
Celebrazioni natalizie nel ven. Rito Romano Antico 
  • 22 dicembre : quarta domenica di Avvento, ore 16,30 Santa Messa in Canto Gregoriano. Confessioni ore 15,45 : tre confessori
  • Vigilia del Santissimo Natale 24 dicembre, martedì, (ore 23,00 apertura della Chiesa, Confessioni: un confessore) Santa Messa della Mezzanotte, bacio del Bambinello.
    Quartetto vocale polifonico “Accademia dei Dissennati” Lorenzo Chiacchiera, Direttore. Giulio Camaiti e Andrea Carradori, Organo
    Rinfresco comunitario nell’oratorio per i bambini. 
  • Mercoledì 25 dicembre Natale del Signore, ore 16,30 Santa Messa Cantata delle 16,30, Bacio del Bambinello.
    M° Mauro Navarri Violino barocco, Francesco Mazzeo Gregorianista, Andrea Carradori e Michele Carloni Organo
  • Giovedì’ 26 dicembre festa di Santo Stefano Protomartire ore 16,30 Santa Messa Cantata.
    Il Duo Tromba e Organo : Saverio Santoni e Piercarlo Fontemagi , tromba.
    Confessioni ore 15,45 : un confessore
  • 29 dicembre, Domenica nell’Ottava del Santo Natale ore 16,30 Santa Messa Cantata.
    Lucia Spreca , Soprano. Claudio Bellumore, baritono. Luca Grosso Organo. Francesco Mazzeo gregorianista.
    Confessioni ore 15,45 : un confessore 
  • 31 dicembre ore 16,30 Santa Messa (letta) in suffragio dei fedeli morti nell’anno 2024.
    Esposizione del Santissimo Sacramento, canto del Te Deum e Benedizione Eucaristica
  • Mercoledì 1 gennaio 2025 ore 16,30 Santa Messa Cantata, Esposizione del Santissimo Sacramento, canto del Veni Creator Spiritus e Benedizione Eucaristica.
    Simone Settimi, Eufonium. Francesco Mazzeo Gregorianista Andrea Carradori Organo.
    Confessioni ore 15,45 : un confessore
    Rinfresco comunitario dell’oratorio “don Bosco” per i bambini.
  • Domenica 5 gennaio 2025 Festa del Santissimo Nome di Gesù, con la commemorazione della Vigilia dell'Epifania, ore 16,30 Santa Messa Cantata. Confessioni ore 15,45 : due confessori. 
  • Lunedì 6 gennaio Solennità dell’ Epifania di Nostro Signore,
    Canto del Noveritis 2025: Quartetto vocale polifonico “Accademia dei Dissennati” Lorenzo Chiacchiera, Direttore. Francesco Mazzeo gregorianista. Luca Grosso Organo.
    Confessioni ore 15,45 : due confessori
    Rinfresco comunitario nell’oratorio “don Bosco” per i bambini, dono dei giocattoli per i più piccini.
  • Domenica 12 gennaio 2025 Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, con le commemorazioni della Domenica fra l'Ottava dell'Epifania e del giorno fra l'Ottava dell'Epifania, ore 16,30 Santa Messa Cantata.
    Confessioni ore 15,45 : due confessori 

Gesù nella mangiatoia : simbolo potente dedotto dal significato storico

Dove fu posto Gesù appena nato? Il primo giaciglio fu forse di pietra. I Magi lo adorarono dopo, già trasferito in una “casa” più consona, i cui legni in parte sono in Santa Maria Maggiore. Adeste fideles! (RS)

Gesù nella mangiatoia:
simbolo potente dedotto dal significato storico


Sapevate che Gesù nella mangiatoia aveva un significato storico? Non è stato un caso!
Naturalmente le mangiatoie sono mangiatoie per animali, ma nell'antica Israele erano fatte di pietra, non come quelle di oggi.
Non è comoda, ma è ideale come protezione. Per questo coloro che erano esperti in questa materia, cioè i sacerdoti, mettevano i loro agnelli appena nati in quelle mangiatoie per proteggerli.
Ma non un agnello qualunque, erano gli agnelli perfetti senza macchia che si usavano nel sacrificio per i peccati.

E Betlemme, dove nacque Gesù, era famosa per i suoi AGNELLI IMMACOLATI usati per il sacrificio.
Questi agnelli dovevano essere perfetti, per questo li avvolgevano saldamente nella stoffa e li mettevano a letto nella mangiatoia per tenerli al sicuro.

Questo è esattamente il motivo per cui l'unica volta che si menziona nella storia la nascita di Gesù viene raccontata ai pastori.
Luca 2 dice: -"Questo sarà un segno per te, troverai un bambino avvolto in stoffa e sdraiato in una mangiatoia". I pastori avrebbero capito questo potente parallelo. Sapevano cosa significavano la stoffa e la mangiatoia!
Questo bambino era L'AGNELLO PERFETTO DIO! Il Messia che avrebbe sacrificato la sua vita per i peccati di tutto il mondo. Non era solo un bambino avvolto in pannolini steso in una mangiatoia, era il figlio di DIO: perfetto, senza peccato e santo, che si sarebbe umiliato per diventare il sacrificio perfetto e riconciliarci con un nuovo patto con lui. È il sangue dell'Agnello di Dio che prende su di Sé i peccati del mondo che ci purifica da ogni peccato.
_________
Betlemme (in arabo: بَيْتِ لَحْمٍ, Bayti Laḥmin, Bayt Laḥm, lett. "Casa della Carne" ; in ebraico בֵּיִת לֶחֶם, [Beit Lehem], lett. "Casa del Pane" ; in greco Βηθλεέμ [Bethleém])
È qui che è nato, e in una mangiatoria è stato deposto, il Pane Vivo disceso da Cielo, il cibo che dà la salvezza e la vita eterna.

Un canto misterioso: Adeste Fideles

Nella bellissima interpretazione di Giuni Russo qui. Trovate il testo in calce. Qui l'indice degli articoli sulla musica sacra.

Un canto misterioso: Adeste Fideles
Aurelio Porfiri 19 dicembre

Ho più volte accennato, parlando della liturgia, di come essa soffra di una crisi di identità che coinvolge anche la musica sacra. I testi forniti nel Messale sono spesso ignorati nel nome di canti non sempre di qualità adeguata. Questo riguarda anche le grandi feste, come il Natale, anche se c’è da dire che qui c’è un repertorio di canti che costituiscono un bagaglio importante per un repertorio comune nel segno della tradizione.
Un esempio in questo senso è Adeste Fideles, una bella melodia di origine incerta, con le parole di John Francis Wade (diciottesimo secolo). Di questo canto esistono molte traduzioni nelle lingue vernacolari, ma non c’è dubbio che la versione originale in latino ha tutto un altro fascino. Delle origini di questo canto non sappiamo molto. Un articolo che è apparso sul Blog della musica, lo definisce un “canto misterioso”. Certo non è semplice risalire all’autore principale, in effetti è stato attribuito a vari autori e per il testo si è anche parlato di san Bonaventura. La musica è stata attribuita a vari musicisti, tra cui Georg Friedrich Händel. Ma sembra che il compositore fu, appunto, John Francis Wade (1711-1786). Ma chi era Wade? Non ne sappiamo molto, alcuni lo dicono membro del clero, per altri era laico. Quello che sappiamo era che si trattava di un inglese e cattolico, ed essere cattolico non era semplice nell’Inghilterra del XVIII secolo. Egli era un copista di musica e la versione che conosciamo di Adeste Fideles ci è giunta attraverso di lui, datata tra il 1740 e il 1743 (blogdellamusica.eu). Dom Jean Stéphan In un suo libro del 1947 cercò di ricostruire le origini di questo canto (Adeste Fideles. A Study on Its Origin and Development. Buckfast Abbey, South Devon, 1947).

domenica 22 dicembre 2024

Mons. Carlo Maria Viganò: “la Chiesa di Oggi è in pieno delirio”

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Intervista
di Andrea Caldart per QuotidianoWeb
con l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò
20 Dicembre 2024

Andrea Caldart: La Chiesa di Bergoglio sembra in subbuglio: molti fedeli continuano a vedere che questo Papa scomunica sacerdoti e non solo, perché producono evidenze sul fatto che Papa Benedetto XVI non abbia mai effettivamente rinunciato al “munus” petrino. Mons. Viganò, in quale Chiesa stiamo vivendo?

Carlo Maria Viganò: La “chiesa” di Bergoglio non è solo in subbuglio: essa è in pieno delirio. Se questo può avvenire, è proprio perché non è più la Chiesa Cattolica, ma la sua scandalosa contraffazione; e perché al posto del Papa sul Soglio di Pietro siede un tiranno eretico e usurpatore. La scomposizione fra munus e ministerium è un artificio prodotto dal pensiero di matrice hegeliana di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI: l’ho spiegato diffusamente nel mio intervento sul tema, parlando di “Papato scomposto”. Vorrei cogliere l’occasione per ribadire qui un concetto che considero fondamentale: qualsiasi attacco alla divina istituzione del Papato (e, con esso, alla Chiesa) ha come fine ultimo la trasformazione della sacra potestà del Romano Pontefice, che è Vicario e luogotenente dell’unica Autorità, quella di Cristo Pontefice, in un potere di origine umana, sul modello delle moderne democrazie liberali di impianto parlamentare. È a questo che mira, peraltro, la dottrina ereticale sulla sinodalità: essa mina la costituzione divina e la natura monarchica della Chiesa, voluta dal suo divino Fondatore, Nostro Signore Gesù Cristo, che è Re non solo delle società temporali, ma anche – e soprattutto – della società religiosa, ossia della Chiesa Cattolica, Corpo Mistico di cui Egli è Capo.

Dominica Quarta Adventus ("Rorate") - Le sette antifone "O": originale latino e traduzione

Continuiamo a proporre i testi che appartengono alla vena aurea dei tesori che La Catholica ci ha tramandato e che noi disseppelliamo per rimeditarli e perché non siano consegnati all'oblìo e possano nutrire anche questa generazione e quelle che verranno. Di seguito trovate tutte Le Antifone "O" riunificate.
Vi ricordo: Dominica Prima Adventus [qui] con La Storia dell'avvento;
Dominica Prima Adventus [qui] con La Mistica dell'avvento;
Dominica secunda Adventus con La Pratica dell'Avvento [qui]; 
Dominica Tertia Adventus ("Gaudete") - Tempore Adventus e la seconda venuta [qui].
Intróitus
Is. 45, 8 - Roráte coeli désuper, et nubes plúant iustum: aperiátur terra, et gérminet Salvatórem.
Ps. 18, 2 - Coeli enárrant glóriam Dei: et ópera mánuum eius annúntiat firmaméntum.

Piovete dall’alto o cieli, e madateci il giusto, o nubi: si apra la terra e dia frutti di salvezza. I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento narra l’opera delle sue mani.

Eccoci entrati nella Settimana che precede immediatamente la Nascita del Messia: fra sette giorni al più tardi, egli verrà; e secondo la lunghezza del tempo dell'Avvento, la quale varia ogni anno, può accadere che la venuta tanto desiderata abbia luogo fra sei giorni, fra tre giorni o anche domani. La Chiesa conta le ore di attesa; veglia giorno e notte, e i suoi Uffici hanno preso una solennità insolita dal 17 dicembre. Alle Laudi, essa varia ogni giorno le Antifone; ai Vespri, esprime con tenerezza e maestà i suoi desideri di Sposa con brucianti esclamazioni verso il Messia, nelle quali gli da per ciascun giorno un titolo magnifico attinto dal linguaggio dei Profeti.

Oggi [1] essa da gli ultimi tocchi per commuovere i suoi figli. Li trasporta nella solitudine e mostra loro Giovanni Battista, sulla cui missione li ha già istruiti nella terza Domenica. La voce di quell'austero Precursore risuona nel deserto e si fa sentire fin nelle città, predicando la penitenza, la necessità di purificarsi nell'attesa di colui che sta per apparire. Ritiriamoci in disparte durante questi giorni; o se non possiamo farlo a causa delle nostre occupazioni esteriori, ritiriamoci nel segreto del nostro cuore e confessiamo la nostra iniquità, come quei veri Israeliti che venivano, pieni di compunzione e di fede nel Messia, a completare ai piedi di Giovanni Battista l'opera di preparazione per riceverlo degnamente quando fosse apparso. Ora, ecco la santa Chiesa che, prima di aprire il libro del Profeta, ci dice all'ordinario, ma con solennità sempre maggiore:

sabato 21 dicembre 2024

La follia omicida si fermerà solo quando l’Occidente si difenderà dall’islamismo

Ma come fanno a ripeterci fino alla nausea il ritornello dell'integrazione, quando, tra l'altro, non si è mai fatto nulla — né se ne parla ora — per far rispettare le nostre leggi in casa nostra? Poi non possiamo aspettarci che non impongano la jihad, appena l'invasione sarà ad uno stadio più avanzato. Nel Regno Unito già succede... Indice degli articoli sul filo-islamismo

Il caso del giorno: l'attentato di ieri a Magdeburgo.

Due versioni divergenti: la prima (Adnkronos) — sottolineata con enfasi da tutti i Tg con l'aggiunta che l'attentatore fosse sotto l'effetto della droga — chi conosce l'islam può spiegarla benissimo: si chiama taqiyya (dissimulazione) ed è un comportamento che fa parte delle prescrizioni coraniche! Chi conosce il mainstream può spiegarlo con l'ignoranza o, più attendibilmente, con incipiente dhimmitudine. La seconda versione, riportata di seguito dopo una breve chiosa, è più aderente alla realtà.

Teodicea e fede nell'epoca del disincanto

Riconoscere l'incanto significa comprendere e riconoscere l'operare della grazia nei movimenti della storia. Nella nostra traduzione da European conservative lo deduciamo dalla conclusione:  «Molti o anche la maggior parte di noi moderni sono disperati. La parte peggiore di tutte è che non lo sappiamo. Come i medici di seconda categoria, curiamo i sintomi, non la malattia. Il disincanto non può essere curato da altri medicinali. Sono morto e sono stato sepolto in una macchina per la risonanza magnetica e in una sala operatoria al centro medico UCLA; eppure vivo, non più io, ma Cristo vive in me».

Teodicea e fede nell'epoca del disincanto

Molti americani si dirigono in Europa per lo stesso motivo: per ritrovare un senso di incanto. Gli americani, con la loro enfasi sull'efficienza e il pragmatismo, cercano luoghi che producano meraviglia, dove la mente possa vagare liberamente. Nonostante le concessioni postbelliche all'influenza americana, l'Europa è ancora un luogo in cui la meraviglia è abbondante e lo stupore non è ancora stato inghiottito dall'utilitarismo. All'Università di St. Andrews, in Scozia, nell'anno del Signore 2004, ho scoperto che il visivo e il metafisico sono indissolubilmente legati. Alcune idee possono prendere il volo solo nel contesto giusto: tra castelli medievali e rovine di cattedrali, strade acciottolate e stipiti di porte ad arco basso di molto tempo fa, quando le persone erano denutrite e curve per non guardare Dio in preghiera.

Due anni dopo le restrizioni alla messa tradizionale, l'arcidiocesi di Washington si trova in gravi difficoltà finanziarie

Nella nostra traduzione da Rorate Caeli gli effetti catastrofici, per l'arcidiocesi di Washington, delle restrizioni di Traditionis custodes e successivi [vedi].
Due anni dopo le restrizioni alla messa tradizionale,
l'arcidiocesi di Washington si trova in gravi difficoltà finanziarie


Due anni fa, l'arcidiocesi di Washington ha deciso di porre fine alla messa latina tradizionale presso Old St. Mary e altre cinque parrocchie. Come gran parte della Chiesa, l'arcidiocesi stava vivendo un rapido declino da decenni. Tale declino è stato esacerbato dalla rivelazione degli abusi sessuali dell'ex cardinale Theodore McCarrick durante la "Summer of Shame"(l'estate della vergogna) del 2018. Ma nonostante tutto, le sette parrocchie con la Messa tradizionale sono state tra le più fiorenti e generose dell'arcidiocesi.
La decisione del cardinale Gregory nel 2022 di porre fine alla Messa antica in queste parrocchie e sostituirlo con tre "centri di messa", con solo la messa domenicale e nessuna vita parrocchiale, è stata incredibile. Particolarmente sorprendente è stata la cancellazione della messa latina a Old St. Mary a Chinatown. Old St. Mary stava morendo quando la Messa antica è stata reintrodotta con il permesso del cardinale James Hickey a metà degli anni '80. Il Rito tradizionale ha riportato in vita la congregazione. Come ha notato l'ex parrocchiano Kenneth Wolfe, entro il 2022, esso a Old St. Mary rappresentava "circa due terzi del reddito di quella parrocchia, il 100 percento dei cantori volontari della chiesa e circa il 90 percento della sua base di volontari". 

venerdì 20 dicembre 2024

RFK Jr. afferma che ci sono "troppi aborti" durante l'incontro con i senatori repubblicani

Nella nostra traduzione da Lifesitenews recenti dichiarazioni di Kennedy Jr sull'aborto. Importanti, nonostante i recenti cedimenti nel contesto della campagna elettorale, per recuperare terreno su un fronte delicatissimo.
RFK Jr. afferma che ci sono "troppi aborti"
durante l'incontro con i senatori repubblicani

RFK Jr. ha promesso di riproporre diverse politiche pro-life positive del primo mandato di Trump, scegliendo anche dei deputati pro-life che lo assistano presso il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani.
Robert F. Kennedy Jr. avrebbe dichiarato di credere che ci siano "troppi aborti nel mondo", durante un incontro con i senatori repubblicani, mentre è impegnato a consolidare il sostegno alla sua nomina a capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani.
Si dice che abbia anche promesso che l'amministrazione Trump avrebbe ripristinato le politiche pro-life del suo primo mandato e che si sarebbe opposto ai tentativi di includere "l'identità di genere" nella legge federale sull'assistenza sanitaria e di obbligare i medici a fornire farmaci e interventi chirurgici per le persone transgender.
Avrebbe dichiarato: "Penso che ci siano troppi aborti nel mondo, iniziamo da lì". Fonte delle citazioni: il senatore Markwayne Mullin (R-OK) che ha ripreso la conversazione sul The Daily Wire, riferendo a RFK Jr. : "Non è che non do' valore alla vita, do' valore alla vita; solo che in alcune circostanze la vedo in modo un po' diverso, a causa di quanto abbiamo passato come famiglia".

Arciv. Viganò su X / Belgio: nuovo ruolo 'ordinato' per le donne

Un vicariato affidato a una laica che pretende di essere nominata nella preghiera eucaristica, subito dopo il Papa e il vescovo. Accade nell'arcidiocesi di Bruxelles, dove la sinodalità stravolge la struttura gerarchica della Chiesa: in sostanza si tratta della distorsione di un esercizio del potere di governo da parte dei laici. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.

Arciv. Viganò su X / Belgio: nuovo ruolo 'ordinato' per le donne

La Diocesi belga di Malines-Bruxelles (già retta da Leo Joseph Suenens e da Godfried Danneels) non potendo, per ora, procedere speditamente verso l’istituzionalizzazione di un ruolo ordinato per le donne, aggira il problema con l’introduzione di una figura spuria - la “delegata episcopale”, la signora Rebecca Alsberge - la cui azione del tutto illegittima nel governo e nella guida della Diocesi concretizza i migliori auspici del Sinodo sulla Sinodalità.
Sul modello delle repubbliche parlamentari di matrice rivoluzionaria, l’autorità dei Vescovi viene “delegata” a dei laici e addirittura a delle donne, giungendo a nominarli nel Canone della Messa assieme al Papa e all’Ordinario.
Così, mentre qualche devoto Prelato deplora la presunta “volontà di scisma” di chi denuncia l’anti-papa Francesco e l’apostasia della Gerarchia bergogliana, si realizza “per via pastorale” la destrutturazione del Sacerdozio Cattolico, “scomposto” artificialmente in munus (agli uomini ordinati) e ministerium (alle donne delegate).
Chissà se Ratzinger, nel tentativo di dimettersi dal Papato appellandosi a questa divisione dell’autorità dei Pastori, si è reso conto di creare le basi per la trasformazione della Chiesa in un’istituzione mondana, violando sfrontatamente la volontà del suo divino Fondatore? - Fonte

Lussuria, Orgoglio, Rovina Irredimibile: La Caduta degli Angeli nella Vita Medievale

Il testo che segue potrebbe essere la conclusione — o forse sarà solo una pausa, perché c'è ancora molto da dire! — della serie di Via Mediaevalis sugli angeli nella cultura e nella teologia del Medioevo. Gli articoli precedenti: L’angelologia biblica e letteraria del Medioevo qui; Fiat Lux: La creazione degli angeli qui; Gli angeli: giardinieri nella creazione di Dio qui; Gli angeli agli occhi del medioevo qui.

Lussuria, Orgoglio, Rovina Irredimibile:
La Caduta degli Angeli nella Vita Medievale


Non possiamo concludere questo viaggio attraverso l'angelologia medievale senza affrontare un argomento che, ahimè, non è minimamente edificante come gli altri di questa serie. È, in effetti, esattamente l'opposto di edificante. È decisamente deprimente, sia spazialmente che emotivamente, ma deve comunque essere affrontato: in primo luogo, perché siamo in tempo di Avvento e la Luce neonata sarà tanto più luminosa se i nostri occhi si saranno adattati all'oscurità. 
E, in secondo luogo, perché non tutti gli angeli, come abbiamo visto la volta scorsa qui, apprezzano le poesie e i dipinti dell'umanità, o meglio, alcuni angeli "apprezzano" solo quelle poesie e quei dipinti che sono tanto depravati e grotteschi quanto loro.

Parlo degli angeli che, nell'immaginario medievale, si trasformarono in bestie e caddero nelle fauci fiammeggianti degli inferi. Li chiamiamo demoni, ma sono demoni in virtù del loro stato, non della loro natura. Da una prospettiva ontologica, sono semplicemente angeli; facciamo bene a ricordarcelo di tanto in tanto, perché gli angeli, come hanno sottolineato gli ultimi due articoli, sono come noi. La differenza tra angelo e demone, tra bellezza e degradazione, gioia e miseria, gloria e rovina, inizia in quella stessa terribile facoltà che conduce il grande dramma della vita umana alla commedia o alla tragedia : la libertà e la capacità di scegliere.
Molti si lamentano della divina Provvidenza per aver permesso ad Adamo di trasgredire; lingue stolte! Quando Dio gli diede la ragione, gli diede la libertà di scegliere, perché la ragione non è altro che scegliere; altrimenti sarebbe stato un mero Adamo artificiale. —John Milton, “Areopagitica