Nella nostra traduzione da OnePeterFive continuiamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi.
*Richiamo l'attenzione sulle mie note per gli approfondimenti su alcuni punti chiave.
Leggi l'Introduzione
Cap. 4 - La fede e la prassi
Cap. 5 - Una, Santa, Cattolica, Apostolica
Cap. 6 - Modernismo
Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione
Capitolo 6: Modernismo
Di recente, un aspirante studente del Collegium [1], dopo aver visitato il college, ha commentato: "Amo tutto del Collegium, ma non sono così sicuro del Giuramento contro il modernismo a cui bisogna iscriversi. Penso che sia stata una buona idea mandare un uomo sulla luna". Rendendosi conto della sua errata comprensione del termine "modernismo", uno dei nostri studenti ha risposto argutamente: "Sei sicuro che l'abbiamo fatto?" Ora l'aspirante studente pensa non solo che i tradizionalisti siano antimoderni, ma che siamo anche teorici della cospirazione.
Ebbene, non siamo né l'uno né l'altro. Quando parliamo di modernismo, ci riferiamo a qualcosa che non ha nulla a che fare con i progressi della tecnologia, della scienza, della matematica, ecc. Stiamo parlando di un movimento filosofico che ha avuto inizio nel XIX secolo ma che ha avuto le sue radici nel Rinascimento (XV e XVI secolo ), quando studiosi e artisti hanno preso ispirazione dalle opere classiche greche e romane. Contemporaneamente a questa tendenza rinascimentale, è sorto un movimento intellettuale, chiamato Umanesimo, che ha posto l'accento sulla capacità degli "esseri umani di dare forma e significato alle proprie vite". [2] Questo, a sua volta, ha iniziato a sminuire l'importanza di Dio e della religione nel plasmare le vite umane.
Durante l’Illuminismo (XVII e XVIII secolo), le idee umaniste si sono affermate con più forza. “Si sono fatti strada la scienza e l’intellettualismo e gli umanisti sostenevano che la razionalità avrebbe potuto sostituire il deismo come mezzo per comprendere il mondo”. [3]
Nel XIX secolo, le idee umaniste sono pienamente sbocciate nel modernismo, un movimento che ha influenzato non solo la filosofia e la religione, ma anche il commercio, l'industria, la tecnologia, l'architettura e tutte le forme d'arte. Basandosi sulle sue radici umanistiche di autocoscienza, il modernismo "ha incoraggiato il riesame di ogni aspetto dell'esistenza ... con l'obiettivo di trovare ciò che stava frenando il progresso e sostituirlo con nuovi modi per raggiungere lo stesso fine". [4]
Applicato alla fede cattolica, il modernismo ha anche messo in discussione ogni aspetto dell'esistenza della Chiesa, rifiutando l'idea che la verità sia assoluta e adottando la posizione secondo cui la verità deve essere ridefinita in ogni epoca per soddisfare le esigenze di quell'epoca. Poiché Dio è Verità [5] e Dio è immutabile, [6] se la verità non è assoluta, cioè se deve essere ridefinita costantemente, allora non c'è Dio. Alla sua radice, quindi, il modernismo è ateo.
Modernismo e Chiesa nel diciannovesimo e all'inizio del ventesimo secolo
Il progresso del modernismo, stimolato in parte dai drammatici progressi della rivoluzione industriale, fu così pervasivo che Papa Pio IX pubblicò il Syllabus degli Errori nel 1864, in cui condannò i principi del modernismo, anche se chiamò il movimento con altri nomi. Significativi tre esempi di teorie prevalenti, condannate dal Syllabus:
La ragione umana, senza alcun riferimento a Dio, è l'unico arbitro della verità e della falsità, del bene e del male; essa è legge a se stessa e basta, con la sua forza naturale, ad assicurare il benessere degli uomini e delle nazioni. [7]La rivelazione divina è imperfetta, e perciò soggetta ad un progresso continuo e indefinito, corrispondente al progresso della ragione umana. [8]La fede di Cristo è in opposizione alla ragione umana e la rivelazione divina non solo non è utile, ma è addirittura dannosa per la perfezione dell'uomo. [9]
Mentre il movimento continuava ad avanzare, Papa Pio X, nel 1907, promulgò l'enciclica Pascendi Domini gregis. Il Santo Padre non usò mezzi termini nel descrivere la gravità della situazione:
Che non indugiamo in questa materia è reso necessario soprattutto dal fatto che i partigiani dell'errore non sono da ricercare solo tra i nemici aperti della Chiesa; essi giacciono nascosti, cosa da deplorare profondamente e temere, nel suo stesso seno e cuore, e sono tanto più dannosi quanto meno appaiono vistosamente. Alludiamo, Venerabili Fratelli, a molti che appartengono al laicato cattolico, anzi, e questo è molto più deplorevole, alle fila del sacerdozio stesso, i quali, fingendo amore per la Chiesa, privi della ferma protezione della filosofia e della teologia, anzi, completamente imbevuti delle dottrine velenose insegnate dai nemici della Chiesa, e persi in ogni senso di modestia, si vantano di riformatori della Chiesa; e, formando più audacemente la linea d'attacco, assalgono tutto ciò che è più sacro nell'opera di Cristo, non risparmiando nemmeno la persona del Divino Redentore, che, con sacrilega audacia, riducono a un semplice, mero uomo. [10]
In effetti, il Santo Padre ha definito il modernismo “la sintesi di tutte le eresie”. [11] Tuttavia, nonostante gli sforzi della Chiesa per combattere il modernismo, esso ha continuato ad avanzare, invadendo ogni angolo della società, compresa la Chiesa. Forse il miglior esempio di questo progresso nella Chiesa può essere visto nei cambiamenti avvenuti dopo il Concilio Vaticano II.
Modernismo e Chiesa alla fine del XX secolo
Dalla fine del Concilio Vaticano II (1962-1965), non si può negare che le cose siano cambiate radicalmente nella Chiesa. Alcuni si crogiolano in questi cambiamenti, dicendo che la Chiesa era obsoleta e aveva bisogno di essere modernizzata. Per esempio, c'era una canzone popolare (la musica è stata uno dei cambiamenti più radicali dopo il Concilio) composta nel 1991 intitolata Sing a New Church con il seguente ritornello:
Portiamo i doni diversi e,
in modi splendidi e vari,
cantiamo una nuova Chiesa che nasce,
una nella fede, nell'amore e nella lode. [12]
Altri sostengono che i cambiamenti, cioè questa modernizzazione, non hanno coinvolto l'insegnamento della Chiesa, solo la prassi, e che ogni "deviazione" dall'insegnamento della Chiesa è avvenuta solo a causa della scarsa attuazione dei mandati del Concilio. Ad esempio, Philip Kosloski nota che "San Giovanni Paolo II è stato un forte promotore del Vaticano II, ma ha riconosciuto come la Chiesa abbia lottato nella sua attuazione autentica". [13] C'è stato persino un movimento chiamato "la Riforma della Riforma", incentrato sul ripensamento dell'attuazione dei mandati del Concilio in un modo più coerente con l'insegnamento costante della Chiesa. [14] Anche Papa Benedetto XVI ha insistito sul fatto che, in qualche modo, i cambiamenti nella Chiesa devono essere visti in una "ermeneutica della continuità" con il passato.(*) [15]
Quindi, il Concilio Vaticano II ha istituito una "nuova Chiesa" o è la stessa Chiesa, con qualche sviamento post-conciliare? Possiamo ottenere qualche indizio per rispondere a questa domanda esaminando il riassunto del Concilio fatto da Papa Paolo VI (**) alla sua conclusione:
Voi, umanisti moderni, che rinunciate alla trascendenza delle realtà più alte, almeno attribuiteci il merito e riconoscete il nostro nuovo umanesimo: anche noi – più di chiunque altro – onoriamo l’uomo.La mente moderna, abituata a valutare ogni cosa in base all'utilità, ammetterà volentieri che il valore del Concilio è grande, se non altro perché tutto è stato riferito all'utilità umana. Perciò nessuno dica mai che una religione come quella cattolica è inutile, poiché quando ha la sua massima autocoscienza ed efficacia, come nel Concilio, si dichiara tutta dalla parte dell'uomo e al suo servizio. In questo modo la religione cattolica e la vita umana riaffermano la loro alleanza reciproca, il fatto che convergono verso un'unica realtà umana: la religione cattolica è per l'uomo. [16]
Naturalmente, la religione cattolica è per l'umanità. È stata fondata da Gesù Cristo specificamente per la salvezza dell'umanità. Tuttavia, quando tale affermazione viene inserita nel contesto della precedente affermazione secondo cui il concilio ha inaugurato un "nuovo umanesimo", in cui la Chiesa "più di chiunque altro ... onora l'umanità", la frase "la religione cattolica è per l'umanità" inizia ad assumere la sfumatura del modernismo. Ciò può sembrare blasfemo in un'epoca in cui siamo ossessionati dal voler fare del Concilio un successo, anche se ogni indicatore che la Chiesa usa per misurare la sua salute, come la partecipazione alla messa, le vocazioni, i battesimi, la frequenza alle scuole cattoliche, ecc., ha mostrato cali significativi dal Concilio. [17] Il mio punto qui non è quello di discutere i meriti o i demeriti teologici del Concilio. Sto solo cercando di dare un senso al crollo della Chiesa, l'istituzione che vedo come il mio veicolo per arrivare in paradiso, e ai cambiamenti drammatici nella Chiesa dal Concilio che sembrano essere una causa di questo crollo o inefficaci nell'arrestarlo. In questo processo di dare un senso a questo crollo, sto iniziando a chiedermi se le tendenze moderniste, almeno, si siano infiltrate nella Chiesa e siano parte del problema.
Per esplorare questa possibilità, vorrei porre alcune domande e poi trarre una conclusione:
- È davvero possibile cambiare tutte le prassi della Chiesa, cioè la Messa e tutti i Sacramenti, pensando che ciò non inciderebbe sull'insegnamento della Chiesa? [18]
- Se l'intenzione non era quella di cambiare l'insegnamento della Chiesa, perché allora cambiare la prassi?
- Il Concilio non ha fatto altro che riorganizzare le suppellettili per rendere l'istituzione più accogliente?
Padre Álvero Calerón sostiene che questo non era affatto il caso. Invece, insiste sul fatto che il Concilio fu fortemente influenzato dagli ideali del modernismo. Tuttavia, poiché la Chiesa aveva resistito così fortemente al modernismo in passato, era necessario che i modernisti non rifiutassero la Chiesa ma trovassero un modo per essere adottati da essa. [19] I commenti di Papa Paolo VI di cui sopra accentuerebbero almeno la possibilità che i modernisti abbiano ottenuto successo in questo senso.
Conclusione
Queste osservazioni sollevano per me molte domande serie, alcune delle quali ho posto sopra. Inoltre, sono domande a cui non sono pienamente attrezzato per rispondere e, a giudicare dall'attuale crisi della Chiesa, in cui "tradizionalisti" e "post-conciliaristi" sembrano essere in completo contrasto tra loro, non penso di essere il solo nella mia incapacità di dare un senso alla situazione o di proporre una soluzione.
Finché potrò, sosterrò la posizione secondo cui affermo e credo a tutto, persino a quelle cose insegnate nel Concilio Vaticano II, che la Chiesa ha sempre insegnato [vedi i quattro livelli di mons. Gherardini]. Inoltre, aderirò a pratiche che abbracciano e inculcano quelle cose che la Chiesa ha sempre insegnato e che, pertanto, mi aiuteranno nei miei sforzi per affermare e credere a quegli insegnamenti costanti. In breve, abbraccerò la tradizione.
Continua la prossima settimana. __________________
[1] Il Collegium è un college universitario che, abbracciando le tradizioni della Chiesa, educa e forma gli studenti per trasformare la cultura. Vedi www.the-collegium.org .
[2] Assemblea generale di Humanists International, Dichiarazione minima sull'umanesimo dell'IHEU (1996), consultato il 29 gennaio 2024, www.humanists.international/policy/iheu-minimum-statement-on-humanism/ .
[3] Wikipedia, sv “Umanesimo”, riassunto da Jeaneane D. Fowler, Umanesimo: credenze e pratiche (Portland OR: Sussex Academic Press, 1999), 16-18, consultato il 3 febbraio 2024, www.wikipedia.org/wiki/Humanism .
[4] Wikipedia, sv “Modernismo”, consultato il 29 gennaio 2024, www.wikipedia.org/wiki/Modernismo .
[5] «Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6).
[6] Cfr. Tommaso d’Aquino, “L’immutabilità di Dio”, Summa Theologiae, prima parte, domanda nove, consultato il 30 gennaio 2024, www.newadvent.org/summa/1009.htm .
[7] Papa Pio IX, Sillabo degli errori (1864), I:3, consultato il 30 gennaio 2024, www.papalencyclicals.net/pius09/p9syll.htm .
[8] Ivi, I:5.
[9] Ivi, I:6.
[10] Papa Pio X, Enciclica sulle dottrine dei modernisti Pascendi Domini Gregis (8 settembre 1907), n. 2, visitato il 30 gennaio 2024, www.vatican.va/content/pius-x/en/encyclals/documents/hf_p-x_enc_19070908_pascendi-dominici-gregis.html .
[11] Ivi, n. 39.
[12] Delores Dufner, OSB, Canta una nuova chiesa (Portland OR: Oregon Catholic Press, 1991).
[13] Philip Kosloski, “Come San Giovanni Paolo II ha valutato l’implementazione del Vaticano II”, Aleteia (10 ottobre 2022), consultato il 1° febbraio 2024, www.aleteia.org/2022/10/10/how-st-john-paul-ii-evaluated-the-implementation-of-vatican-ii/ .
[14] Vedi Rev. Thomas M. Kosnik, La riforma della riforma? Un dibattito liturgico: riforma o ritorno (San Francisco: Ignatius Press, 2003).
[15] Cfr Benedetto XVI, Discorso del Santo Padre Benedetto XVI alla Curia Romana in occasione della benedizione natalizia (Roma, 22 dicembre 2005), consultato il 1° febbraio 2024, www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2005/december/documents/hf_ben_xvi_spe_20051222_roman-curia.html .
[16] Paolo VI, Discorso di Paolo VI durante l’ultima assemblea generale del Concilio Vaticano II (Roma, 7 dicembre 1965), consultato il 1° febbraio 2024, www.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651207_epilogo-concilio.html .
[17] Ad esempio, la partecipazione alla messa è diminuita del 75% dal 1955 al 2018. Vedi Lydia Saad, “Catholics' Church Attendance Resumes Downward Slide,” Gallop: Politics (9 aprile 2018), consultato il 1° febbraio 2024, www.news.gallup.com/poll/232226/church-attendance-among-catholics-resumes-downward-slide.aspx. Vedi anche Capitolo Otto: Dai loro frutti li riconoscerete.
[18] Vedere Capitolo Quattro: La fede e la prassi qui.
[19] Padre Álvero Calerón, Prometeo: la religione dell'uomo, trad. Inés de Erausquin (Santa Maria KS: Angelus Press, 2021), 39.
[16] Paolo VI, Discorso di Paolo VI durante l’ultima assemblea generale del Concilio Vaticano II (Roma, 7 dicembre 1965), consultato il 1° febbraio 2024, www.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651207_epilogo-concilio.html .
[17] Ad esempio, la partecipazione alla messa è diminuita del 75% dal 1955 al 2018. Vedi Lydia Saad, “Catholics' Church Attendance Resumes Downward Slide,” Gallop: Politics (9 aprile 2018), consultato il 1° febbraio 2024, www.news.gallup.com/poll/232226/church-attendance-among-catholics-resumes-downward-slide.aspx. Vedi anche Capitolo Otto: Dai loro frutti li riconoscerete.
[18] Vedere Capitolo Quattro: La fede e la prassi qui.
[19] Padre Álvero Calerón, Prometeo: la religione dell'uomo, trad. Inés de Erausquin (Santa Maria KS: Angelus Press, 2021), 39.
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Note di Chiesa e post-concilio
(*) Mi soffermo specificamente sul tema dell'ermeneutica della riforma nella continuità (quale continuità, se non quella storicista?) di cui al discorso di Benedetto XVI del 2005 qui.
Di fatto è cambiato il cardine su cui si fonda la Fede e la sua trasmissione, spostato dall'oggetto-Rivelazione al soggetto-Chiesa/Popolo di Dio pellegrina nel tempo (tralasciando la sua connotazione di corpo mistico di Cristo) e di fatto trasferito dall'ordine della conoscenza a quello dell'esperienza, evidenziato dal primato del sentimento, o addirittura della sensazione o del sensazionalismo, sull'intelletto. Il cuore umano è diventato sentimento: nulla a che fare con il cuore biblico, cioè con l'interiorità profonda, il 'luogo' delle scelte fondamentali e, oggi, in nome del vangelo tutto diventa sdolcinato sentire, emozione, percezione soggettiva. Da conseguenza a punto di partenza. È il frutto della dislocazione della Santissima Trinità, come illustra 'sapientemente' Romano Amerio:
« Alla base del presente smarrimento vi è un attacco alla potenza conoscitiva dell’uomo, e questo attacco rimanda ultimamente alla costituzione metafisica dell’ente e ultimissimamente alla costituzione metafisica dell’Ente primo, cioè alla divina Monotriade. [...] Come nella divina Monotriade l’amore procede dal Verbo, così nell’anima umana il vissuto dal pensato. Se si nega la precessione del pensato al vissuto, della verità alla volontà, si tenta una dislocazione della Monotriade »[8]. Intuibile il sovvertimento della realtà che ne deriva [qui].
Il problema della continuità, vista nell'unico soggetto-Chiesa e non nell'oggetto-Rivelazione inverato dalla Chiesa di ogni tempo, appare in tutta la sua gravità, proprio decriptando l'assunto del fondamentale discorso del 22 dicembre 2005. Occorre, invece, portare l'eternità in ogni presente della storia e non sottrarre la storia all'oggettiva feconda pregnanza della Verità eterna, che è da sempre e per sempre e non si evolve, ma ci è data perché siamo noi a doverci evolvere.
(**) Durante “l’omelia nella 9a Sessione del Concilio Vaticano II”, il 7 dicembre del 1965, PAPA MONTINI giunse a proclamare: «la religione del Dio che si è fatto uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Cosa è avvenuto? Uno scontro, una lotta, un anatema? Tale poteva essere; ma non è avvenuto. […]. Una simpatia immensa verso ogni uomo e non verso la natura umana, ha pervaso tutto il Concilio. Dategli merito almeno in questo, voi umanisti moderni, che rifiutate le verità, le quali trascendono la natura delle cose terrestri, e riconoscete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, più di tutti, abbiamo il culto dell’uomo»(4) . Attenzione! “Tutto il Concilio”, dice Paolo VI, non il solo ‘spirito del Concilio’, non la sola ermeneutica radicale della rottura con la Tradizione cattolica. Ora l’interpretazione ‘autentica’ del Concilio Vaticano II la dà papa Paolo VI e non un quisque de populo. Inoltre Paolo VI chiama a “dar merito” a “tutto il Concilio” di questa “religione dell’uomo che si fa Dio” con le sole sue forze e senza il dono gratuito della grazia santificante gli “umanisti moderni”, cioè gli atei i quali “rifiutano le verità” di Fede soprannaturale, che trascendono l’umana ragione. Ma se “tutto il Concilio”, e non la sua interpretazione azzardata o il suo ‘spirito’, può e deve piacere agli atei o panteisti, non può piacere ai cristiani, che credono alle verità soprannaturali rivelate da Dio e distinguono la creatura dal Creatore. Come si evince da ciò che ha detto Paolo VI è il testo stesso del Concilio che è in rottura con la Fede cattolica e come tale non può essere accettato. Il cuore del “problema dell’ora presente” è propriamente la velleità di conciliare l’inconciliabile: teocentrismo e antropocentrismo, Messa romana e ‘Novus Ordo Missae’, Tradizione divino-apostolica e Vaticano II.
13 commenti:
Uno legge l'articolo di Stefano Fontana su Benedetto XVI nella ricorrenza della morte e rimane esterrefatto (vedasi NBQ), almeno dopo aver approfondito la questione del Ratzingerismo con i testi del prof. Radaelli.
E' incredibile che Ratzinger venga considerato un conservatore tutt'oggi e non l'abile democristiano di sacrestia che è stato. Aveva certamente molto talento, ma lo spese purtroppo in gran parte al servizio del modernismo, quello vellutato, aprendo le finestre alle ventate di fohn, quel vento caldo e infido, senza dare troppo nell'occhio.
Ieri sera casualmente sono capitata su una intervista di Enzo Biagi a Pasolini, ad alcuni suoi compagni di liceo e al loro insegnante di lettere. Un fatto mi ha colpito, questi ex studenti liceali hanno ricevuto tutti, dalla maggior parte dei loro professori, ottime basi per affrontare gli studi universitari ed approfondire i loro interessi. Ora credo che due fatti abbiano sconquassato il mondo, da un lato aver spianato ogni strada al sapere, fino alla sua banalizzazione, dall'altro lato che tutti fossero in grado e potessero fare tutto. Da questi due fatti sono discese gran parte delle storture del presente. Oggi ci lamentiamo giustamente della propaganda ma, se le persone avessero ricevuto fondamenta salde, la propaganda sarebbe depotenziata al massimo. Quindi l'insegnamento deve essere preciso per poi venir esercitato, allenato, su difficoltà crescenti. Ognuno di noi ha sue debolezze e suoi tempi che solo una vita seriamente vissuta riesce a colmare. Quindi poche regole molto esercitate. Le Preghiere di base, i Dieci Comandamenti, come le quattro operazioni fondamentali della matematica o le nove parti del discorso vanno esercitati sempre per diventare fondamenta della comprensione della Dottrina, dei Vangeli, della Bibbia, dei Teoremi, dei Classici. Importante poi arrivare con l'esercizio alla comprensione all'impronta. Questo piccolo schema, nel suo rigore, nella sua varietà e nella sua diversa assimilazione, educa in modo armonico il pensiero, il sentimento e la volontà. Il fai da te vale quando il fare è stato amorevolmente insegnato e fiduciosamente esercitato dalla persona. Se questa armonia tra le potenze umane non viene di giorno in giorno insegnata ed esemplificata per anni ed anni è facile cadere negli errori del pensiero, del sentimento, della volontà, cioè delle potenze umane che il demonio tende a distorcere con la sua vocina suadente e con la sua lingua biforcuta.
m.a.
Condivido pienamente il suo commento. Il veleno sparso a profusione da Ratzinger e compari ha spianato la strada a Bergoglio. Le vedove Ratzinger continuano a recitare la commedia all'insegna del conservatorismo con lo scopo di mantenere il popolo (più o meno) fedele dentro il recinto della setta conciliare. Ieri ho scritto le stesse cose e oggi le riscrivo, anche se ieri mi hanno dato del fesso. Poco male! Si tratta di misericordia conciliare alla conservatrice.
Quando parliamo di modernismo, ci riferiamo a qualcosa che non ha nulla a che fare con i progressi della tecnologia, della scienza, della matematica, ecc.
Appunto.
Ci sarebbe da discutere per mesi, non per ore. Qualche volta la Chiesa ha compiuto delle sviste scientifiche (la più nota e ancora imputata è la condanna dell'eliocentrismo), ma il modernismo nacque "un po' dopo".
Non ho mai approfondito la cosa, a Filosofia del Diritto non vi si è accennato neppure e la mia docente di filosofia al Magistrale era sì devota cattolica ma una "ballista" cosmica: spesso era sbugiardata in tempo reale, ma a me basta la storia che lei non avrebbe fatto il giuramento di fedeltà alla Repubblica quando andata di ruolo perchè le avrebbero riconosciuto l'equivalenza con quello antimodernista già da lei prestato qualche anno prima, equivalenza mai esistita!.
Se quanto la mia inaffidabile docente ci insegnava sia vero, il modernismo era una corrente filosofica nata dopo la fine del potere temporale del Papa e che i più, lei compresa, a dispetto di quanto dicesse sul suo presunto giuramento, già allora davano esaurita già ai tempi di Pio XI. Avrà pesato che quella docente sia morta sola e dimenticata? Pare il funerale glielo abbiano organizzato i Salesiani, anche loro si occupano di istruzione. Doveva essere antipatica anche ai suoi colleghi: di loro è ancora viva solo quella di ginnastica (ehi, sono passati quasi 42 anni da quando ho lasciato quella scuola! E sì, in tre soli maschi che eravamo e uno era esonerato, facevamo ginnastica con le ragazze, ci cambiavamo nello spogliatoio della professoressa), ero riuscito a sentirla qualche anno fa: nessuno dei colleghi in vita, allora era già morto solo un altro, volutamente a quel funerale partecipò.
PS: capisco che sia un fatto che col modernismo c'entra poco (è infatti anteriore di qualcosina) ma mi è stato detto e ho trovato conferma, sia pure solo sul Web, che l'inventore del primo sistema di "Air Indipendent Propulsion" fu uno spagnolo di nome Monturiol già nel 1867/68: molti riportano che il fallimento, anche finanziario, non fosse dovuto a questioni tecniche (il sistema funzionava, tanto che fu ripreso durante la II guerra mondiale dai tedeschi e poi, anche se solo per dei siluri, da americani, sovietici e svedesi) nè men che meno a interferenze della Chiesa, ma per il fatto che Monturiol fosse catalano! Diffidenza regionalista. Quindi anche prima della fine del potere temporale del Pontefice, la Chiesa evitava ormai di interferire in settori come le scienze esatte e l'ingegneria.
SAN SILVESTRO E IL NOME DI GESÙ
Il 31 si ricorda san Silvestro I, Papa.
Uno degli episodi più importanti della sua vita riguarda la controversia che ebbe con un rabbino circa il nome di Dio.
Il rabbino sosteneva che nessun essere vivente potesse udire il nome di Dio e rimanere vivo, cosa che ripugnava il santo Papa.
Portato dunque un toro in piazza davanti a tutti, il rabbino si avvicinò all'animale e sussurrò un parola nel suo orecchio: il toro cadde a terra stecchito.
Il Papa si alzò in piedi e disse: "Quel che tu hai sussurrato nel suo orecchio non è il Nome di Dio" e, davanti a tutti e a voce alta, esclamò:" Gesù!".
Il toro riprese vita e fu ancor più chiara davanti a tutti la perfetta divinità di Gesù Cristo.
NON NEGARE MAI LA TUA COLPA!
Negarla ha cinque gravi conseguenze per la tua anima:
1)Distrugge il carattere perché elimina la responsabilità e - di conseguenza - la libertà.
2)Rende impossibile il perdono, perché neghi che ci sia un peccato che deve essere perdonato e confessato.
3)Negare la propria colpa trasforma le persone in cacciatori sensazionali, pettegoli e rivoluzionari violenti, perché trasferiscono la loro colpa sugli altri per sfuggire al proprio rimorso.
4)Negare la propria colpa porta a un peccato maggiore, perché la tua coscienza diventa sempre più indifferente e la virtù è sempre più ripugnante.
5)Infine, la negazione della colpa di sé porta alla disperazione, che si trasforma in fanatismo diretto contro la religione e la moralità, l'odio verso il quale è una prova della propria colpa.
In breve, la ragione principale della tragedia dell'anima moderna è che nega la propria colpa, impedendo così non solo il perdono ma anche la pace della riconciliazione con Dio, che è Amore.
La cosa peggiore al mondo non è il peccato ma negare di essere peccatori; questo è un peccato imperdonabile.
Poiché il peccato è una rottura del rapporto con l'Amore Divino, significa che non può essere trattato solo dalla psicologia. Non è sufficiente analizzare il peccato per curarlo. Il fatto che il dentista apprenda che la carie deriva dal consumo di caramelle non significa che il dente si riprenderà immediatamente. Il peccato può essere guarito solo rinnovando l'Amicizia con Dio.
Inoltre, non è vero che la consapevolezza del peccato provoca un complesso di colpa e la minaccia di cadere in una malattia mentale. Il bambino che va a scuola sviluppa un complesso di ignoranza? Un paziente che va dal medico sviluppa un complesso della malattia? Lo studente non si concentra sulla sua ignoranza ma sulla saggezza e conoscenza dell'insegnante; il paziente non si concentra sulla sua malattia ma sulle capacità di guarigione del medico, e il peccatore si concentra non sulla sua colpa ma sul Potere Salvifico di Gesù, il Medico Divino.
La forma più sofisticata di orgoglio, la forma più vile di evasione, è di astenersi dall'esame della coscienza per non scoprire accidentalmente il peccato in essa.
Non c'è uomo che neghi la sua colpa ed è un uomo felice; non c'è nemmeno un uomo che, riconoscendo il suo peccato, essendo perdonato e vivendo nell'Amore di Dio, sia un uomo infelice.
Il sentimento della propria indegnità morale non ha mai reso triste l'anima; le anime sono tristi e frustrate a causa dell'eccessivo amore per se stesse. Non c'è speranza per te se pensi di essere una brava persona, ma c'è grande speranza per te se sai di essere "disgustoso". Non lasciarti ingannare da quei sessuologi ed evasori che non vogliono affrontare il senso di colpa personale. Prenditi un'ora di tempo al giorno per pregare, meditare e ascoltare la Santa Messa. Abbi il coraggio di affrontarti costantemente, confidando in Dio.
(Fulton J. Sheen)
31 DICEMBRE.
La palma della gloria non è serbata se non a chi combatte da prode fino alla fine.
Incominci dunque quest'anno il nostro santo combattimento.
Dio ci assisterà e coronerà di un eterno trionfo (Epist. IV, p. 879).
Mescolare un po' di vero nel falso è un po' di falso nel vero, ecco il capolavoro modernista.
Fare largo uso di quelli che l'illustre Romano Amerio definiva circiterismi.
Ambiguità, mezze verità, perifrasi, detti e contraddetti, colate di misericordia a buon prezzo, a fronte dell'accantonamento di rigore e giustizia.
E il simbolo di sessant'anni di modernismo imperante è esattamente questo: il PECCATO è stato graziato.
Concordo pienamente con la risposta dell' amico Laurentius, che ammiro per la profondità e lucidità dei suoi commenti. Uno dei pericoli più grandi per il fedele semlice e facilmente influenzabile è infatti, a parer mio, il conservatorismo conciliare. Come diceva quel generale francese passato alla vita di corte, all'epoca del Re Sole, " preferivo stare al fronte, almeno lì i nemici li riconoscevo dalla divisa'. Cime ha scritto Mons. Viganò, grande è la responsabilità dei conservatori conciliari (citando Muller, Sarah, Schnider...), restando a metà del guado, impediscono alla massa dei fedeli ( purtroppo fiduciosi in chi di fiducia mon ne merita alcuna) di giungere alla Verità tutta inteta.....
...caro Snonimo 18:39..come dire che il sale (=il clero) ha perduto il suo sapore (= la fede) e a null'altro serve più, se non ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Ipse dixit NSGC!
Ancora con la storia dell' eliocentrismo? Ma basta! Informatevi un pochino meglio. La Chiesa non ha mai condannato l' eliocentrismo. Galileo senza l' aiuto della Chiesa, anche economico, oltre che pratico, visto che studiava il cielo attraverso la specola vaticana, non sarebbe mai diventato ciò che è diventato. Tra l'altro, nel momento in cui dibatteva con la "Chiesa", non era ancora in grado di dimostrare tale teoria. Sull'argomento hanno scritto vari giornalisti ed apologeti, come Messori e Cammilleri.
Certi argomenti non li usano più nemmeno i nemici della Chiesa più informati e avveduti.
# Laurentius, lei non si ricorda bene.
Lei cercava di far passare ieri mons. Lefebvre per cripto-sedevacantista e accusava chi criticava il sedevacantismo di mirare solo a "mantenere i fedeli nel recinto conciliare". Si trattava appunto di opinioni talmente assurde da potersi legittimamente qualificare come fesserie.
Ratzinger non c'entrava, il discorso non era su Ratzinger.
Io non concordo con chi persiste nell'ammirare Ratzinger. Ma non lo considero per ciò stesso in mala fede, come se fosse animato dall'intento surrettizio di favorire la "Chiesa conciliare". Lo considero persona che non ha approfondito sufficientemente le cause profonde della crisi della Chiesa e le altrettanto profonde colpe dei vertici, pur agendo sempre in buona fede.
La Chiesa e la condanna dell'eliocentrismo.
Messori e Camilleri, bravissime persone, non sono tuttavia le fonti più autorevoli per regolarsi sulla questione della condanna dell'eliocentrismo.
Restiamo ai fatti:
1. L' ipotesi "eliocentrica" di Copernico fu messa all'indice dalla Chiesa con un decreto del 5 marzo 1616, diciassette anni prima del processo a Galileo. Il decreto fu opera della Congregazione dell'Indice non del Sant'Uffizio e metteva all'Indice anche tutti i libri di contenuto "copernicano" (la polemica contro Galileo stava già montando da parte dei suoi nemici dentro la Chiesa). Inizialmente, l'astronomia copernicana non aveva provocato reazioni ufficiali (il famoso De revolutionibus orbium caelestium di Copernico è del 1543). Anzi, sembra che la sua nuova immagine del sistema solare, che conteneva ancora elementi di quella antica, sia stata utilizzata dai gesuiti del Collegio Romano quando nel 1582, auspice papa Gregorio XIII, riformarono il calendario.
Nemmeno Copernico, hanno notato gli studiosi, dava una "dimostrazione" inoppugnabile della sua tesi tuttavia impostava come legittima un'immagine del sistema solare che implicava "la mobilità della terra e la stabilità del sole", il che appariva contrario alla Sacra Scrittura, come allora intesa su siffatte questioni.
2. Il Sant'Uffizio ha dichiarato moralmente legittimo credere nel sistema copernicano solo nel 1820 o 1822. Da quella data tutti i libri di contenuto "copernicano" sono stati tolti dall'Indice. La proibizione di studiare il moto della terra era stata revocata nel 1757.
3. Il cielo Galileo l'aveva studiato nella Repubblica di Venezia, visto che insegnò matematica prima a Pisa e poi all'Università di Padova dal 1592 al 1610, per poi traserirsi a Firenze. Nel periodo patavino, avuta notizia dell'esistenza di un "occhiale" inventato da un olandese che amplificava le immagini, se ne fabbricò uno suo, sicuramente migliorato e cominciò a scrutare gli astri, realizzando una serie di fondamentali scoperte astronomiche che convalidavano l'immagine copernicana del sistema solare. Le pubblicò nel Sidereus Nuncius, del 1610, prima di trasferirsi a Firenze come matematico del Granduca di Toscana Cosimo II.
Galileo era anche inventore e si adoperò per il governo veneziano, in campo militare.
Che la Chiesa non abbia condannato l'eliocentrismo non è dunque vero, lo dimostrano i fatti citati. Sempre nel 1616 il cardinale Bellarmino notificò a Galileo il decreto di condanna del sistema di Copernico ma in via privata, ammonendolo a non tenere, insegnare o difendere l'opinione condannata.
Critichiamo pure Galileo, se vogliamo, ma basandoci sui fatti.
Historicus
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