Sono concetti che abbiamo sviluppato più volte. Chi volesse approfondire può utilizzare il motore interno per le ricerche nel blog. Diventa
interessante il fatto che di questi temi si parli con sempre maggiore frequenza negli organi di stampa laici; il che dimostra l'entità del problema che supera gli ambiti di riferimento. Qui l'indice degli articoli sulla questione sino-vaticana.
Vaticano, il cardinale Zen:
«Qual è il potere del Papa? La Chiesa non è di certo la sua diocesi»
Infallibilità
Dibattito
Il dibattito in corso in alcuni centri accademici sui reali poteri del Papa – di qualsiasi Papa - è serissimo e a portarlo sotto i riflettori è ancora una volta il “Leone di Hong Kong”, l'anziano e lucidissimo cardinale salesiano Zen Ze Kiung, arcinoto per le sue battaglie contro l'accordo tra il Vaticano e la Cina e le derive «nefaste» sulla cosiddetta sinodalità oltre che certi strappi (così li ha descritti) alla dottrina tradizionale specie sulla questione delle benedizioni dei gay e l'indissolubilità del matrimonio cattolico tra un uomo e una donna secondo quanto stabilito dal Vangelo. Zen, dall'alto dei suoi novant'anni non si arrende alle svolte riformiste impresse ultimamente da Francesco e non smette di battersi per una Chiesa rispettosa del magistero, come ben si evince dagli appassionati e puntuali interventi pubblicati sulla sua piattaforma social in cinese e in inglese, e destinati così a fare subito il giro del mondo.
Papa Francesco accelera i tempi, vuole rivedere il Primato Petrino per ricucire con anglicani, luterani e ortodossi.
Infallibilità
Zen stavolta in un lungo articolo risponde a quella sempre più nutrita corrente di teologi e canonisti che, a suo parere, stanno interpretando i documenti della Chiesa in senso estensivo.
Come nel caso -spiega il cardinale cinese - della costituzione Lumen Gentium che viene quasi ignorata. E scrive: «E' opportuno che il Papa, nell'esercizio della sua autorità “infallibile”, consulti i suoi fratelli vescovi, che sono gli eredi della comunità degli Apostoli. In due occasioni nella storia, il Papa ha usato la sua autorità "Ex Cathedra" (il Proclamazione dell'Immacolata Concezione e dell'Assunzione del Corpo della Vergine in Cielo), solo dopo essersi consultato ampiamente con i vescovi del mondo e i teologi delle università cattoliche. Questo è stato un buon esempio».
Dibattito
Al centro del dibattito – avanzato in diversi centri di ricerca teologica - il principio che la Chiesa sia da considerarsi come una sorta di grande diocesi del Papa. Zen spiega che così facendo le novità introdotte – a cominciare dalle estensioni sulla sinodalità – stanno indebolendo il ruolo che spetta di norma ai vescovi. «I vescovi, in quanto vicari e ambasciatori di Cristo – scrive Zen facendo riferimento ai documenti conciliari - governano le chiese particolari a loro affidate con il loro consiglio, le esortazioni, l'esempio e persino la loro autorità e il potere sacro, che in effetti usano solo per l'edificazione del loro gregge in verità e santità, ricordando che chi è maggiore dovrebbe diventare il minore e colui che è il capo diventa il servo. Questo potere, che essi esercitano personalmente nel nome di Cristo, è proprio, ordinario e immediato, anche se il suo esercizio è in definitiva regolato dall'autorità suprema della Chiesa, e può essere circoscritto da certi limiti, a vantaggio della Chiesa o dei fedeli». In pratica la Chiesa non può essere intesa come una diocesi del Papa perchè a ogni vescovi spetta «esercitare un'autorità che è loro propria, e sono giustamente chiamati 'prelati', capi del popolo che governano». (I vescovi sono nominati dal Papa, ma la loro autorità divina viene da Dio, proprio come il Papa è eletto dai cardinali, ma la sua autorità divina viene da Dio.)
Zen chiarisce poi: « il Papa non è il vescovo dell'unica diocesi del mondo! E il Sinodo più recente non è affatto un Sinodo diocesano!» - Fonte
1 commento:
Ce n'est certainement pas en persécutant les fidèles dits traditionalistes que Bergoglio réussira a « ricucire con anglicani, luterani e ortodossi ». Mais peut-il comprendre cela, lui dont le mot d'ordre, au fond, a toujours été « sic solo, sic iubeo », comme les empereurs romains de la décadence ?
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