Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 17 aprile 2014

Giovedì Santo. Adoriamo il Signore

Nella mia parrocchia, celebrazione solenne, essenziale, canti stupendi. Tre in latino: Ubi caritas est vera; Anima Christi e, infine, il Pange lingua per accompagnare la processione della Reposizione. Al termine della Santa Messa in Coena Domini, il Signore è stato portato in processione all'Altare della Reposizione dopo un efficacissimo invito al silenzio del parroco. Non volava una mosca ed è iniziata una vera Adorazione.
Una celebrazione esemplare: una lavanda dei piedi a dodici ragazzi, alcuni seminaristi; un'omelia che toccava il cuore, insegnando; comunione in silenzio adorante canto solo dopo la comunione... Anche col NO che è e resta una diminutio (non  potevo raggiungere una Chiesa del centro per la celebrazione in Rito Antiquior), quando ci sono sacerdoti così, la Chiesa è viva.

Ubi cáritas est vera, Deus ibi est
Congregávit nos in unum Christi amor
Exsultémus et in ipso iucundémur
Timeámus et amémus Deum vivum
Et ex corde diligámus nos sincéro

Ubi cáritas est vera, Deus ibi est
Simul ergo cum in unum congregámur
Ne nos mente dividámur, caveámus
Cessent iúrgia maligna, cessent lites
Et in médio nostri sit Christus Deus

Ubi cáritas est vera, Deus ibi est
Simul quoque cum beátis videámus
Gloriánter vultum tuum, Christe Deus
Gáudium, quod est imménsum, atque probum
Saécula per infinita saeculórum.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche la messa alla quale io ho assistito è stata meravigliosa.Chiesa gremita ( i giovanissimi erano tanti) ,bel coro,chierichetti bravissimi,omelia cattolica e tanto incenso che avvolgeva letteralmente l'altare .Seduto in un angolino pensavo commosso alla bellezza della nostra Chiesa Cattolica.Buona Pasqua a tutti.Bobo.

Pietro C. ha detto...

L'ufficio della Passione bizantino non è mai tragico e mette al bando ogni eccessiva attenzione alla sofferenza poiché è già in qualche modo illuminato dai raggi della resurrezione. Per questo il Re dorme pacifico sulla croce attendendo il suo risveglio...

http://traditioliturgica.blogspot.it/2014/04/venerdi-santo.html

Michele qUARTO ha detto...

Anche col NO che è e resta una diminutio (non potevo raggiungere una Chiesa del centro per la celebrazione in Rito Antiquior), quando ci sono sacerdoti così, la Chiesa è viva.
Purtroppo i "peggiori" nemici oggettivi della tradizione, sono proprio i sacerdoti così.
Con la dignità di cui rivestono il N.O., (in pratica è come se lo pseudo-"tridentinizzassero"), mettono in ombra la diminuitio e fanno coltivare le illusioni continuiste.

mic ha detto...

Se non si conosce bene un "sacerdote così" è meglio non arrivare a conclusioni scontate in base alle proprie visuali.
Questo sacerdote, parroco da poco nella mia parrocchia, non è necessariamente "continuista".
E' giovane ed è ovvio che sia stato formato al NO. Tuttavia ho scoperto quanto sia in "ascolto" e per nulla chiuso alla Tradizione.
Anzi, nella celebrazione cui ho assistito (e purtroppo ne ho sperimentate di ogni tipo, quindi valuto le differenze) sia la predicazione che le puntuali sottolineature che l'hanno preceduta e conclusa, come pure i sacri silenzi, la scelta dei canti, il ruolo dei molti ministranti giovani attenti e concentrati, hanno introdotto i fedeli al vero significato profondo e autentico, sobriamente ma anche solennemente e autenticamente cattolico.

Se lo dice una che "soffre" tutte le sbavature del NO ci potete credere.

C'è di sicuro una restaurazione da desiderare e promuovere. Ma lo si può fare solo partendo dall'esistente.

hpoirot ha detto...

Anche col NO che è e resta una diminutio ... la Chiesa è viva.

Ma assolutametne no. Al massimo sopravvive alla meno peggio, come fenomeno da baraccone marginale raro e eccezionale.

La Chiesa (viva) non é mai eccezione, ma norma.

hpoirot ha detto...

L'errore (noto e ritrito) qui é quello di considerare che il NO diventa buono in fuinzione del sacerdote che la dice.

Ma il NO é lo stesso rito bacato, che lo dica Padre Pio o don Gallo.

Una messa diminuita é per un dio diminuito. Punto.

mic ha detto...

Io non ho inteso fire che il NO è buono in funzione del sacerdote che lo dice.
Devo però constatare che, nonostante il NO, ci sono sacerdoti ancora capaci di mantenere in qualche modo il fronte di una retta dottrina.
Non sottovaluto i rischi sia per loro che per i fedeli di una involuzione annunciata da tanti segnali, ferme restando anche le esperienze analoghe che hanno accompagnato la riforma anglicana.
Quel che intendo dire è che forse questi sono germi che fanno ben sperare per una possibile rinascita.
Perché resto convinta - e mi sembra di aver colto una disposizione in questo senso - che il duscorso non possa e non debba finire in un puro e semplice "continuismo".
E questo significa che non dobbiamo arrenderci e continuare a custodire a sperare pregare e testimoniare. Ma partendo da qui. Senza dar nulla per scontato per partito preso.

hpoirot ha detto...

mic, lasciami sfogare.

nel giorno solenne in cui la Chiesa ricorda l'istituzione due sacramenti: Eucarestia e Ordine, che sono quelli più legati alla Santa Messa, il fatto che una cattolica come te stimatissima, preparata e con sensum fidei tra i più retti, possa andare a festeggiare con il rito minore del Bugnini é una cosa che mi fa proprio cascare le braccia.

Possibile che sia cosi difficile da capire?

mic ha detto...

hpoirot,
quello che non riesci a capire è che io non sono andata a "festeggiare" con il rito di Bugnini.
Ma avendo impedimenti per partecipare al rito integro, ho sentito l'esigenza profonda di vivere il Giovedì Santo comunitariamente nella Chiesa. Dunque è stato fisiologico farlo nella mia parrocchia e ho avuto la felice sorpresa di trovare un parroco nuovo e con i cambiamenti che ho sottolineato.
Il resto è tutto nelle mani del Signore

hpoirot ha detto...

intendo festeggiare nel senso di "solennizzare la festa"

e quello un cattolico lo deve fare, senza mettere il Bugnini di mezzo.

mic ha detto...

Non rischiamo di fare come i discepoli di Emnaus che discutono animatamente correndo il rischio di arrivare a litigare perché restano nel loro orizzonte di tenebra di attese deluse e non riescono a riconoscere il Signore.

vighi ha detto...

Hpoirot il problema è proprio quello che se ne evince dalle tue considerazioni. Il pensare che assolutamente il NO sia un rito bacato di per se, non sia valido o comunque minore. Ma la maggior parte dei cattolici conoscono solo questo rito, è il rito ufficiale della Chiesa Cattolica quindi non può essere una eresia di per se. Si può discutere all’infinito su tanti aspetti e sicuramente su tanti avete ragione ma fino a quando si metterà in evidenza solo l’invalidità del rito NO non otterrete nulla né dalla gerarchia né dai fedeli. Non è partendo da queste considerazioni che riuscirete ad avere più messe nel VO a voi così caro. Dovete concentrarvi per trovare il modo di recitare più messe in VO, volare basso magari abbassando anche il capo ma nel frattempo ottenere la delibera per celebrare più messe in VO possibili. Non dimenticatevi che il signore ha detto che dobbiamo essere anche astuti come serpenti. Sono convinta che se ci fossero più messe VO i fedeli a poco a poco si avvicinerebbero a questo rito, faccio il mio esempio; ho partecipato una volta al rito antico e mi è piaciuto, tornerei ad assistervi se solo fosse più vicino a casa e più comodo come orari. Voi dite che bisogna fare sacrifici pur di assistere alla messa ma visto dalla mia parte io alla messa ci vado e la vivo con amore e fedeltà. Sinceramente mi sarebbe piaciuto partecipare nella settimana Santa ai riti antichi, ho guardato se dalle mie parti fossero celebrati in qualche Chiesa ma nulla. Ecco per me questo è il primo problema, scoglio che dovete superare, rendere visibile questo Santo rito il più possibile fino ad arrivare al punto in cui i fedeli possano tranquillamente scegliere di andare ad un rito o all’altro e poi vedere chi la vince, magari lo dico in modo brutale ma in questo momento non mi vengono altre parole. Chiedo scusa se mi sono intromessa ma volevo farvi presente il punto di vista di una cattolica che sente come parte spirituale in se il NO ( chiaramente senza le derive celebrative ) Saluti Vighi

hpoirot ha detto...

colui che ci ha detto la difficile frase:

"Siate perfetti come perfetto é il Padre vostro che é nei cieli

non vuole una messa diminuita, non vuole roba di serie C...

Anche se dessimo i nostri corpi alle fiamme non potremmo mai rendere a Dio cio' che gli é dovuto, figuriamoci con le nostre miserie.

Ma c'é una cosa, una sola cosa, sulla terra che possiamo offrirGli che é pienamente gradita : la Santa Messa. Ed ecco che il Bugnini se ne esce con una versione diminuita, che lascia intatto il dubbio: "sarà ancora PIENAMENTE gradita?????"

Chi, come e mic, ha capito almeno in parte il problema teologico del NOM ha il dovere morale di non andarci mai più e anche di scoraggiare gli altri dall'andarci.

mic ha detto...

Hpoirot,
Non vuoi capire che quando posso scegliere non scelgo il NO. Ma c'è e, quando un sacerdote lo celebra con l'intenzione retta, il Signore si fa comunque presente.
Poiché, oltre alla Messa, ho bisogno di Lui vivo e vero, che mi si dona nel sacramento, non mi sento giustificata nel rinunciare anche alla comunione sacramentale.
Questo è il punto.
Credere che OGNI messa NO sia invalida mi sembra portare a conclusioni insostenibili.
Nessuna nostra partecipazione, anche ad una celebrazione perfetta, è mai perfetta. È SOLO il Sacrificio di Cristo che è perfetto e perfeziona qualunque nostro deficit.

Anonimo ha detto...

Son discussioni sterili visto che le messe NO vengono celebrate ovunque,quando non eliminate del tutto perchè ritenute inutili dagli addetti ai lavori , mentre per trovarne VO bisogna fare il giro dell'oca.Di questi tempi poi non pochi preti oltre ad eliminare le messe che a loro avviso attirano pochi fedeli apportano modifiche alla celebrazione secondo il proprio gusto.Allora si assiste alla comunione data esclusivamente in mano ; al divieto di inginocchiarsi in Chiesa perché siamo amici e non servi ;al divieto di alzarsi alla lettura del Vangelo .... Come vedete una messa celebrata degnamente è già un bel passo avanti.Bobo

una sola fede ha detto...

"Poiché, oltre alla Messa, ho bisogno di Lui vivo e vero, che mi si dona nel sacramento, non mi sento giustificata nel rinunciare anche alla comunione sacramentale.
Questo è il punto."


sì questo è un punto, che vale anche per me

Josh ha detto...

anche se con notevoli combattimenti interiori, notti insonni e quant'altro,
per quel che vale la mia opinione,
sono però d'accordo con quanto spiegato molto bene da Maria
nel commento 18 aprile 2014 12:14
e di più ancora nel commento
18 aprile 2014 14:08,
che ricalca anche molta della mia peregrinazione

questo è qualcosa di cui far tesoro:

Mic: "C'è di sicuro una restaurazione da desiderare e promuovere. Ma lo si può fare solo partendo dall'esistente."

Infatti mai venir meno al pur pesante bagno di realtà in cui ci troviamo, e pur di lì spesso bisogna partire;

e questo anche lo riporto...anche io non sempre posso scegliere il VO, per via di varie questioni familiari, e devo seguire dei NO accompagnando loro dove/come possibile. Sapendo cosa significa essere davvero impossibilitati e dover rinunciare anche a questo, a volte capita anche a me uguale

"quando un sacerdote lo celebra con l'intenzione retta, il Signore si fa comunque presente.
Poiché, oltre alla Messa, ho bisogno di Lui vivo e vero, che mi si dona nel sacramento, non mi sento giustificata nel rinunciare anche alla comunione sacramentale.
Questo è il punto.
Credere che OGNI messa NO sia invalida mi sembra portare a conclusioni insostenibili.
Nessuna nostra partecipazione, anche ad una celebrazione perfetta, è mai perfetta. È SOLO il Sacrificio di Cristo che è perfetto e perfeziona qualunque nostro deficit."

Grazie.


mic ha detto...

Grazie a hpoirot, perché con le sue obiezioni mi ha dato la possibilità di trovare le motivazioni ed esprimerle della nostra sofferenza ma anche del drammatico dilemma che siamo costretti, oggi, ad affrontare e cercar di comporre.

E grazie a te, Josh, della tua conferma e condivisione che molto mi conforta sempre, anche nei diversi contributi con i quali mi trovo sempre in sintonia. "Familiarità" tra famuli del Signore?...

Siamo arrivati fin qui. Che il Signore ci custodisca sempre come "Suoi"...

Anonimo ha detto...

"Fino a che punto Nostro Signore chiederà al Suo Corpo mistico di accompagnare, di imitare ciò che il Suo Corpo fisico ha dovuto sopportare fino alla morte? Intende andare a quel punto, o si fermerà ad un passo da esso? Noi tutti speriamo che si fermi a breve. Penso, non sarebbe la prima volta, che il Buon Dio intervenga per ristabilire le cose nel momento in cui tutti pensano: questa volta è finita. Penso che questa sarà una delle prove dell'origine divina della Chiesa. Nel momento in cui tutti gli sforzi umani sono finiti, esauriti, in altre parole, quando tutto è finito, quello è proprio il momento in cui Egli agirà. Credo. E allora sarà una manifestazione straordinaria, del fatto che questa Chiesa è l'unica che è veramente divina.
Nell'attesa i fedeli devono mantenere la fede."

(Mons. Fellay)

http://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=816

"La situazione della Chiesa... Un lettore ci scrive"

Josh ha detto...

@Mic

"E grazie a te, Josh, della tua conferma e condivisione che molto mi conforta sempre, anche nei diversi contributi con i quali mi trovo sempre in sintonia. "Familiarità" tra famuli del Signore?..."

Grazie a te invece, Maria, del blog e dell'impegno! Anche io mi trovo molto in sintonia, fino nei dettagli, ed è qualcosa di raro e prezioso.
Sì è la familiarità tra "famuli" del Signore; poi ci saranno anche altre affinità umane, può essere;

mi viene in mente la caratterizzazione dell'Ebed YHWH
(come in Is. 42, o in Is. 49 e 53, fino al parallelo tra Is 42,1 e Matteo 3,17 "Ecco il mio Servo di cui mi sono compiaciuto" 42,1)
Dio mostra il Servo, l'Unto e dichiara che è il Figlio e insieme Profeta Sacerdote e RE...
e anche se solo come umili riscattati e adottati,
segna anche tutti i suoi.

un abbraccio