Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 26 febbraio 2016

Venerdì 26 febbraio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Questa settimana preghiamo innanzitutto per la recente svolta antropologica che introduce, anche in Italia, la legittimazione sociale legale e morale delle unioni omosessuali. Sono state indicate altre due intenzioni di preghiera: in riparazione dell’indegna e immorale manifestazione che si è recentemente tenuta a Treviso (vedi su Riscossa Cristiana). Inoltre, poiché sono arrivati in calce ad alcuni articoli dei commenti contenenti bestemmie, preghiamo in riparazione di queste gravi offese al Sacro Cuore, e preghiamo anche per la conversione degli sciagurati bestemmiatori. La nostra fedeltà alla preghiera sta evidentemente infastidendo il demonio, ispiratore della bestemmia: questo deve spingerci a un sempre maggior impegno devozionale e a intensificare la recita del S. Rosario, una delle armi più potenti contro il nemico.

Domenica 1° maggio abbiamo tutti un appuntamento importante:
Domenica 1° maggio 2016, presso la Parrocchia di Sant’Antonio Abate a Linarolo (PV), si terrà il secondo incontro nazionale della Lega cattolica per la preghiera di riparazione. In calce pubblichiamo il programma della giornata, con gli orari e la quota di partecipazione. Per facilitare l’organizzazione, vi preghiamo di comunicare al più presto la vostra adesione con una mail a legariparazione@email.it , specificando il numero dei partecipanti.
Inoltre, poiché Linarolo non è raggiungibile per ferrovia, preghiamo tutti coloro che abbiano posti disponibili in macchina, di comunicarcelo, autorizzandoci a pubblicare il loro nome, città di provenienza, numero di posti disponibili e indirizzo mail. In tal modo faciliteremo chi è sprovvisto di automobile, che potrà mettersi in contatto per organizzare il viaggio. Sarà anche l’occasione per conoscersi tra aderenti alla Lega residenti nella stessa zona. Avvisateci con mail a legariparazione@email.it . Potete trovare il programma qui.

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Come lettura di formazione, continuiamo con la “Vita di Antonio”, di Sant’Atanasio di Alessandria.
Dalla Vita di Antonio
di Sant’Atanasio di Alessandria


Discute con i filosofi pagani
72.1. Antonio era estremamente saggio e il fatto straordinario è che, senza aver fatto studi, era un uomo dotato di perspicacia e intelligenza. 2. Una volta vennero a trovarlo due filosofi greci, pensando di poterlo mettere alla prova. Si trovava allora nella parte esterna del monte. 3. Antonio comprese dal loro aspetto con chi aveva a che fare, uscì incontro a loro e disse per mezzo di un interprete: « Perché, o filosofi, vi siete sottoposti a tale fatica per venire da uno stupido? ». 4. E quando gli dissero che non era stupido, ma che era molto sapiente, disse loro: « Se siete venuti da uno stupido, è superflua la vostra fatica, ma se mi giudicate saggio, fate come me, perché bisogna imitare ciò che è buono. 5. Se fossi stato io a venire da voi, forse vi avrei imitato, ma siete stati voi a venire da me; dunque, fate come me; sono cristiano ». Quelli se ne ripartirono pieni di meraviglia perché vedevano che anche i demoni temevano Antonio.

Sapienza di Antonio
73.1. Altra gente della stessa specie venne a trovarlo mentre stava nella parte esterna del monte. Pensavano di deriderlo perché era illetterato, ma Antonio disse loro: 2. « Voi che dite? Che cosa viene prima, la mente o le lettere? E quale delle due genera l’altra? La mente le lettere, o le lettere la mente? ». 3. Risposero che prima vi era la mente e che essa aveva dato origine alle lettere. Allora Antonio disse: « Dunque, se la mente è sana, le lettere non sono indispensabili ». Queste parole stupirono sia i presenti sia i filosofi. Costoro se ne andarono meravigliati di trovare tanta sapienza in un uomo privo di istruzione. 4. Non aveva, infatti, i modi rudi di un uomo cresciuto e invecchiato sulle montagne, ma era affabile e socievole. La sua parola era condita con sale divino, e così nessuno gli portava invidia, anzi, tutti quelli che venivano a trovarlo si rallegravano a causa sua.

Antonio annuncia la croce di Cristo
74.1 Più tardi vennero di nuovo a trovarlo altri filosofi che, tra i greci, godevano fama di essere sapienti e gli chiesero ragione della nostra fede in Cristo. 2. Tentavano di sofisticare sull’annuncio della croce divina con l’intenzione di schernirlo. Antonio indugiò un poco; dapprima provò compassione per la loro ignoranza, poi, tramite un interprete che traduceva fedelmente le sue parole, diceva: « Che cosa è meglio: confessare la croce o attribuire adulteri e corruzioni di fanciulli a quelli che voi chiamate dei? Quel che noi diciamo è testimonianza di virtù e segno di disprezzo della morte; le vostre credenze, invece, risultano soltanto passioni vergognose. 4. E poi, che cosa è meglio? È meglio dire che il Verbo di Dio non ha subito mutamento, ma che, restando sempre uguale a se stesso, ha assunto un corpo umano per la salvezza e il bene degli uomini, e così, divenuto partecipe del genere umano, ha reso gli uomini partecipi della natura divina e spirituale, 5. oppure assimilare Dio agli essere privi di ragione e adorare quadrupedi, serpenti e immagini umane? Questi sono gli oggetti di venerazione dei vostri sapienti! 6. Come osate deriderci perché affermiamo che Cristo si è manifestato come uomo, quando voi definite l’anima dividendola dall’Intelletto e dite che è andata vagando qua e là e che è caduta nel corpo dalla volta del cielo? 7. E vi limitaste perlomeno a dire che cade soltanto in un corpo umano, senza aggiungere che trasmigra e cade in quadrupedi e serpenti! La nostra fede dice che Cristo è venuto per la salvezza degli uomini, voi invece narrate le peregrinazioni di un’anima ingenerata. 8. Noi pensiamo alla potenza della Provvidenza e al suo amore per gli uomini, perché questo non era impossibile a Dio. 9. Voi, sostenendo che l’anima è immagine dell’intelletto divino, le attribuite delle cadute e nei vostri miti raccontate che essa è sottoposta a mutamenti e, di conseguenza, è sottoposto a mutamenti anche l’Intelletto. 10. Se tale è l’immagine, tale è necessariamente anche ciò di cui essa è immagine. Se dunque pensate queste cose dell’Intelletto, rendetevi conto che bestemmiate contro il Padre stesso dell’Intelletto.

Invita i pagani a leggere le Scritture
75.1. Riguardo alla croce, poi, che cosa si può dire di meglio: subirla per l’insidia di uomini malvagi e non temere di subire alcun genere di morte, 2. oppure raccontare i miti delle peregrinazioni di Osiride e di Iside, le insidie di Tifone, la fuga di Crono e come divora i figli e come i figli uccisero il padre? Questa è la vostra sapienza! 3. E come mai deridete la croce e non ammirate la risurrezione? Quelli che hanno parlato della croce, hanno scritto anche della risurrezione. E allora perché ricordate la croce, ma non dite nulla di quanti risuscitarono dai morti, dei ciechi che riebbero la vista, dei paralitici guariti, dei lebbrosi purificati, del cammino di Cristo sul mare e degli altri segni e prodigi che dimostrano che egli non è uomo ma è Dio? 4. Mi sembra che siate fortemente ingiusti con voi stessi e che non abbiate letto con cuore sincero le nostre Scritture. Leggere e vedete come le opere che Cristo ha compiuto dimostrano che egli è Dio, venuto per la salvezza degli uomini.

Rimprovera ai pagani di adorare le creature in luogo del Creatore
76.1. Esponeteci anche voi le vostre dottrine. Di che cosa potete parlare, trattandosi di esseri senza ragione, se non della loro bestialità e ferocia? 2. Ma se, come sento dire, volete dirci che si tratta di miti e che con il rapimento di Core intendete parlare in forma allegorica della terra e che Efesto zoppo indica il fuoco, Era l’aria, Apollo il sole, Artemide la luna, Poseidone il mare, nondimeno voi non rendete culto a Dio, ma adorate la creazione al posto di Dio che ha creato tutte le cose. 3. Se poi avete narrato queste storie per dire che la creazione è cosa buona, avreste dovuto ammirare le cose create ma non giungere a divinizzarle, per non attribuire loro l’onore dovuto al Creatore. 4. Altrimenti è giunto il momento di trasferire l’onore dovuto all’architetto alla casa che egli ha costruito, oppure l’onore dovuto al generale al soldato. Che avete da rispondere a queste parole? Così potremo sapere se vi è qualche motivo per disprezzare la croce ».

Ragionamenti umani e fede cristiana
77.1. Quelli si giravano da una parte all’altra imbarazzati. Allora, Antonio sorrise e disse di nuovo tramite l’interprete: « Si vede a prima vista che tali dottrine hanno in se stesse la loro condanna, 2. ma poiché voi vi fondate soprattutto su dei ragionamenti e siete esperti in quest’arte e volete che anche noi non adoriamo Dio prima di aver dimostrato con discorsi la nostra fede, diteci anzitutto: 3. in che modo avviene la conoscenza della realtà e in particolare quella di Dio, mediante dimostrazioni verbali o mediante l’operare della fede? E che cosa è più antico, la fede operante o la dimostrazione per argomenti? ». 4. Quelli risposero che era più antica la fede operante e che in essa consisteva la vera conoscenza; Antonio allora disse: « Avete detto bene, perché la fede nasce da una disposizione dell’anima, la dialettica, invece, dall’arte di chi l’ha composta. 5. Per quelli che possiedono la fede operante, dunque, non è necessaria ed è forse superflua la dimostrazione per argomenti. 6. Quello che noi comprendiamo per fede, voi cercate di dimostrarlo a parole e spesso non riuscite nemmeno a esprimere quello che noi comprendiamo. E così è migliore e più sicura la fede operante che non i vostri ragionamenti sofistici.

La forza della fede
78.1. Noi cristiani non abbiamo ricevuto il mistero tramite la sapienza dei discorsi greci, ma nella potenza della fede che ci viene data da Dio in Gesù Cristo. Ed ecco la prova della verità di quel che diciamo: noi non abbiamo appreso le lettere, eppure crediamo in Dio e riconosciamo per mezzo delle sue opere la Provvidenza universale. 2. La nostra fede è efficace e ne è la prova il fatto che noi facciamo assegnamento sulla fede in Cristo, voi, invece, su discussioni filosofiche sofistiche. L’illusione dei vostri idoli crolla, la nostra fede invece si diffonde ovunque. 3. Con i vostri ragionamenti e i vostri sofismi non convincete nessun cristiano a passare dal cristianesimo al paganesimo, mentre noi, insegnando la fede in Cristo, indeboliamo la vostra superstizione perché tutti riconoscono che Cristo è Dio e figlio di Dio. 4. Voi con la vostra eloquenza non riuscite a ostacolare l’insegnamento del Cristo; noi, invocando il nome di Cristo crocifisso, mettiamo in fuga tutti i demoni che voi temete come dei. 5. E là dove si fa il segno della croce la magia perde ogni forza e i sortilegi non hanno più efficacia.

I cristiani sono perseguitati ma la loro fede si diffonde
79.1. Diteci, dunque, dove sono ora i vostri vaticini? Dove sono gli incantesimi degli egiziani? Dove sono le illusioni dei maghi? 2. Quando tutto questo è finito ed è diventato inefficace, se non quando è apparsa la croce di Cristo? È la croce, dunque, che merita derisione oppure quelle cose che la croce ha reso inutili e di cui ha rivelato l’impotenza? 3. E anche questo desta meraviglia: le vostre dottrine non sono mai state perseguitate, ma ricevono onore dagli uomini in ogni città; quelli che seguono Cristo, invece, sono perseguitati, eppure la nostra fede fiorisce e si diffonde più delle vostre superstizioni. 4. La vostra religione, pur ricevendo lode e protezione, va in rovina; la fede e la dottrina di Cristo, da voi derisa e più volte perseguitata dagli imperatori, ha riempito la terra. 5. Quando mai la conoscenza di Dio ha rifulso di tale splendore? Quando mai apparvero la temperanza e la virtù della verginità? Quando fu così disprezzata la morte, se non quando apparve la croce di Cristo? 6. Nessuno può avere dubbi vedendo i martiri disprezzare la morte a motivo di Cristo e vedendo le vergini della Chiesa custodire il proprio corpo puro e incontaminato a causa di Cristo.

Antonio esorta i pagani alla fede
80.1 Questi argomenti bastano a dimostrare che solo la fede in Cristo è la vera religione. Se voi ancora non credete e cercate ragionamenti e discorsi, noi, come ha detto il nostro maestro, non portiamo prove fondate sul linguaggio persuasivo della sapienza greca, ma vogliamo convincere in modo manifesto mediante la fede la quale vale di più che i discorsi artificiosi. 2. Ci sono qui alcuni tormentati dai demoni »; c’erano infatti degli indemoniati venuti a trovarlo. 3. Antonio li portò nel mezzo e disse: « Voi, con le vostre argomentazioni o con qualche arte o magia, come preferite, invocate i vostri idoli e liberateli dal demonio. Ma se non ci riuscirete, desistete dal farci guerra e vedrete la potenza della croce di Cristo ». 4. Dopo queste parole, invocò Cristo, fece due o tre volte il segno della croce sui malati ed essi furono subito risanati, rientrarono in se stessi e ringraziavano il Signore. 5. I cosiddetti filosofi furono meravigliati e rimasero colpiti dalla sapienza di Antonio e dal miracolo che aveva operato. 6. Ma Antonio disse: « Perché vi meravigliate di questo miracolo. Non è opera nostra, ma è Cristo che compie tali opere per mezzo di quelli che credono in lui. Credete dunque anche voi, divenite come noi e vedrete che fra di noi non vi è l’arte delle parole, ma la fede che opera per mezzo dell’amore in Cristo. Se anche voi avrete questa fede, non cercherete più dimostrazioni basate su parole, ma penserete che basta la fede in Cristo ». 7. Queste furono le parole di Antonio. I filosofi lo ammirarono anche per questo e se ne andarono, abbracciandolo e riconoscendo di aver tratto giovamento dall’incontro con lui.

2 commenti:

mic ha detto...

Cor Jesu Sacratissimusm. miserere nobis!

Riflessione.... ha detto...

" Neppure i demoni Lo Crocifissero , ma sei stato tu quando ti diletti nei vizi e nei peccati " (S.Francesco)

Piu' volte Gesu' predice agli Apostoli la Sua amara Passione e lo fa per sollecitare tutti ad imitarLo nel portare pazientemente la Croce poiche' non potra' godere con Lui nella Gloria chi ora non vuole patire con Lui sulla terra . Gesu' mostra loro le pene disonoranti che dovra' soffrire affinche' imparino dalle umiliazioni di un Dio a domare l'orgoglio . Gesu' fa comprendere che il Suo Regno e' destinato solo agli umili . Noi , rispetto agli Apostoli non abbiamo scuse , senza umilta' e senza pazienza non ci salveremo . Rientriamo in noi stessi per conoscere bene le nostre miserie . Per me, io temo piu' di tutto la mia superbia .Mio Dio cosa dirai di me , che pretendo un Salvatore che mi salvi a modo mio , che mi dia il Regno dei Cieli senza pregiudicare i miei interessi terreni e le mie passioni , senza liberare il mio cuore dalle inclinazioni viziose , dalle passioni del mondo . Mio Dio fa che io conosca la mia malizia che Tu invece conosci perfettamente . Voglio vederla bene , per correggermi con tutte le mie forze . Ti supplico o Gesu' , concedimi di amarti , adorarti ed imitarti . Nel tribunale Divino , per giustificarmi , non potro' dire di non aver praticato la virtu' perche' mi e' mancata la Grazia . Mi accuseranno la mia pigrizia e la mia infedelta' . Per evitare la condanna mi imporro' di corrispondere alla Grazia con piu'prontezza e fervore .

P. Gaetano da Bergamo – La Passione di Gesù – 01