Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 12 febbraio 2016

Rifugiati, il filosofo Spaemann: “Non dobbiamo per forza convivere”

"Cristiani e musulmani non sono uguali, i centri di accoglienza non possono essere una Onu in miniatura", dice l'erede di Gadamer
Roma. Non sta scritto da nessuna parte che la chiesa debba attivarsi per ospitare, nello stesso posto, cristiani e musulmani. Anzi, “farebbe bene a ripensarci”. A dirlo, in un’intervista pubblicata in Germania dal Tagespost, è il filosofo Robert Spaemann, erede di Hans-Georg Gadamer a Heidelberg, quindi docente alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera nonché amico, compagno di studi e ricerche di Joseph Ratzinger. Spaemann cita san Paolo, che nella Lettera ai Galati (Gal 6, 10) scrive: “Operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede”. “In altre parole – osserva il filosofo – se non possiamo aiutare tutti, bisogna seguire un ordine di vicinanza e lontananza”. Partire, insomma, da ciò che accomuna: “Può essere la religione o possono essere le confraternite di studenti, persone con interessi comuni e visioni del mondo comuni. È quanto di più naturale ci sia al mondo. Ma perché si continua a rifiutare ciò e non se ne vuole sentire parlare?”, si domanda.
D’altronde, “le notizie sui delitti commessi contro i cristiani non vengono riportate volentieri e le statistiche vengono nascoste”. La verità, dice, è che “si vuole utilizzare il problema dei rifugiati per annullare la rilevanza sociale della religione”. In sostanza, si vuole che questa sia “un affare privato e laddove sorgono contrasti, li si minimizza”.
Quanto accaduto a Colonia con le violenze di Capodanno ne è l’esempio lampante, salvo poi dover fare i conti con le centinaia di denunce per violenze sessuali e rapine depositate nelle stazioni di polizia. Spaemann ha aderito alla petizione dell’Initiative CitizenGO lanciata dalla comunità assira di Stoccarda che ha chiesto di separare i musulmani dai cristiani, costretti a subire – scrive il Tagespost – “le vessazioni dei profughi islamici”. Questo desiderio, spiega il filosofo ottantottenne, “è più che comprensibile. In alcuni ricoveri i rifugiati cristiani si trovano a essere discriminati, proprio come accadeva nella patria da loro abbandonata. Si tratta spesso di condizioni terribili. In molti centri non possono nemmeno mettere carne di maiale in frigorifero, né mangiarla. Non possono sedersi allo stesso tavolo cui sono seduti i musulmani”.

“Non siamo una Onu in miniatura”
L’amministrazione del Baden-Württemberg, però, non pare pensarla così, anzi: “Il direttore dell’ente per l’assistenza sociale sostiene che l’accoglienza in luoghi separati sia la strada sbagliata da seguire. A suo modo di vedere, i centri sarebbero una sorta di Onu in piccolo. Si dice che le persone dovrebbero sin d’ora imparare a convivere. Ma sono stupidaggini. A casa nostra non abbiamo un quadro in miniatura delle Nazioni Unite, ma arrivano persone che si presentano come rifugiati, e spesso non è neppure vero. Un senso di umanità ci spinge ad accoglierli e a sistemarli con chi li accetta, ma questo capita raramente in modo volontario. Si cerca – aggiunge Spaemann –  di ignorare la religione comune come fattore di vicinanza e di separare persone che convivono come fratelli. È una forma odiosa di tirannia”. Che la convinvenza non sia sempre facile, lo dimostra anche quanto accaduto in Francia, nel Nord-Pas-de-Calais-Picardie, dove nel campo di Grande-Synthe – stando alle testimonianze raccolte e rese note dalla stampa locale, di cui ha dato conto il Foglio del 29 gennaio – i cristiani sarebbero costantemente vittime di soprusi da parte dei profughi musulmani lì presenti. “È cinico – chiosa Spaemann – chiedere di ‘imparare a convivere’, quando i cristiani lo vorrebbero pure, ma i musulmani – che poi sono coloro che nei centri d’accoglienza provocano – non sono interessati”.
Matteo Matzuzzi - Il Foglio 1 febbraio

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Non far niente in queste situazioni non è solo cinico, ma anche profondamente ingiusto crudele disumano.

Luisa ha detto...

OT
Ho trovato su Forum catholique il link al sito (in inglese e spagnolo)

The Denzinger-Bergoglio

http://en.denzingerbergoglio.com/

Sono repertoriate le innovazioni, le omissioni, le esternazioni sconcertanti del vescovo di Roma, tutte controbilanciate con riferimenti al Magistero della Chiesa.

Luisa ha detto...

D’altronde, “le notizie sui delitti commessi contro i cristiani non vengono riportate volentieri e le statistiche vengono nascoste”.

Questo è un fatto difficilmente negabile, gli stupri e le violenze commesse dai clandestini arrivati in massa sono taciuti dai media e dalle autorità, la censura mediatica, del potere politico e giudiziario, è scandalosa e irresponsabile, quel che è successo a Colonia ha permesso che venisse tolto il coperchio ma solo momentaneamente chi di dovere si è affrettato a rimetterlo, i "migranti" sono buoni a prescindere, sono delle vittime da soccorrere a prescindere, se non ti allinei, se non ti sottometti e se non adotti quel linguaggio sei un islamofobo.
Queste aberrazioni vedono l`invasore trasformato in vittima e le vittime in persecutori, un padre (lo Stato) non difendere e proteggere i suoi figli, si arriva a cancellare dal linguaggio parole come identità nazionale, patria, patrimonio e eredità culturale e religiosa, non si parla più di assimilazione e integrazione ma di multiculturalismo e di "vivere insieme", si arriva a Calais ad arrestare un anziano generale colpevole di aver partecipato ad una manifestazione di protesta contro la presenza più che problematica di quei clandestini che vogliono andare in Inghilterrra, viene arrestato il generale mentre i clandestini arrivati in massa sono liberi anche di causare violenze e depredazioni di ogni tipo, ma su questo i media tacciono.

RR ha detto...

Non passa giorno che non ci sia una notizia di stupri, uccisioni, violenze varie a danno dei cittadini d parte di immigrati o tra immigrati stessi. Per quanto si cerchi di occultare, saltano fuori, grazie anche ad Internet ed a vari blogs.
Io non mi meraviglio dei silenzi ufficiali, perché ne conosco di altri, relativi ad altre vicende, ma sempre dovuti al marxismo culturale che ormai ci affligge tutti da anni. In USA nascondono le notizie delle decine, anzi centinaia di casi di cittadini americani bianchi vittime di violenze da parte di cittadini americani neri (ultimo caso: una donna di 44 anni uccisa nel negozio della stazione di servizio dove lavorava da due minorenni neri) o da immigrati clandestini e non messicani o di altri stati latino-americani.
Da noi stendono il silenzio, da anni, su quel che succede nei paesi nordici, in Gran Bretagna (anche ieri: ennesimo caso di ragazzina 13enne stuprata e venduta come oggetto sessuale da una gang di Pachistani), Germania, Francia (poco sicuro per una donna viaggiare di sera sui treni della banlieu parigina).
E la cosa che fa più male non è sentire la Boldrini oggi a Cipro che si augura che il "muro" tra Cipro e la Turchia sia abbattuto (ma saranno affari dei Ciprioti ?), ma che il VdR e le alte gerarchie della Chiesa tacciono, come se non importasse loro nulla delle vittime. Un genocidio lento e silenzioso, ma genocidio non di meno.
RR

Bah ! ha detto...

E' quello che NON vogliono : l'identita' nazionale , la patria , l'eredita' culturale e religiosa ! Tutto dev'essere " fluido " : il genere maschile/femminile/neutro, nessuna religione in modo da far entrare tutto , nessuna patria il mondo e' patria . Rimescolare e shakerare popoli e culture procedere spediti fino a ricavare il cocktail programmato per la "creazione "(creare dal nulla = essere come Dio) del nuovo mondo , del nuovo ordine (quello della scimmia di Dio !).
Farneticazioni ?

"Egli però dovrà essere rifiutato e ucciso proprio dai suoi*: in quel momento, durante la sua passione e la sua morte, verrà l'ora del lutto e del digiuno."Matteo (9,14-15)

*Questo Vangelo sembra riferirsi all'oggi , ai cristiani di oggi .

Bah ! ha detto...

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-ecco-il-piano-segreto-delle-nazioni-unite-imporre-una-tassa-mondiale-per-finanziare-laborto-15234.htm


http://www.tempi.it/profughi-europa-sfinita-progetta-assurdo-militarizzare-macedonia-tagliare-fuori-grecia#.Vr2fO5PhCi4


Ricollocare e sfinire questi sono i due verbi all' ordine del giorno

RR ha detto...

Segnalo articolo sul sito di Blondet (non è suo) su Aleppo ed il pianto ipocrita di Merkel e C.
http://www.maurizioblondet.it/alle-inviate-tg-che-piangono-su-aleppo-solo-adesso/

RR

Luisa ha detto...

E quando in Francia i media parlano di violenza e aggressioni è per denunciare quelle che subirebbero i clandestini che godono perfino dell`aiuto di avvocati e assistenti giuridici per deporre querele!
Hanno invaso il territorio, costruito una baraccapoli, hanno esigenze, tentano in tutti i modi, compresi quelli violenti, di raggiungere l`Inghilterra e trovano chi fa di loro delle povere vittime del nostro egoismo.
C`est le monde à l`envers.
Apparentemente le autorità di Calais si stanno muovendo sulla punta dei piedi, non sarà mai che si possa accusarli di islamofobia.

Anonimo ha detto...


@ L'utopia sinistra della societa' multietnica e multiculturale, le colpe del Vat. II

Si riscontra da tanto tempo ormai come sia scomparsa e sia comunque combattuta in Occidente l'idea di Patria, di Nazione, sia dal punto etnico che culturale, e come si sia sostituita ad essa l'idea di una societa' "globale ed aperta", ultrademocratica, nella quale potrebbero convivere tutte le razze, le religioni, i credi. Si combatte anche l'idea di Stato-Nazione, collegata a quelle di Patria e Nazione (e lo fanno anche i "tradizionalisti" cattolici perche' vogliono ostinatamente vedere di quest'idea solo la versione giacobina).

[LA PRENDO ALLA LONTANA, SPERANDO DI CONTRIBUIRE AD UN APPROFONDIMENTO DEL PROBLEMA] Quest'utopia, tra le peggiori possibili, e' come sappiamo di origine illuministica e la ritroviamo nella filosofia della storia di Condorcet, nel quale si riprende la concezione della storia di Voltaire, del tutto "laica". Il pensiero respingeva il cristianesimo ai margini, come epoca trascorsa della storia (il Medio Evo), da accettarsi solo per certi aspetti, positivi quanto allo sviluppo della convivenza umana. Cristo veniva visto al massimo come "maestro di morale", di quella morale capace di tenere a freno la canaglia, buona soprattutto a questo, con la paura dell'inferno. Nella visione di Condorcet la famiglia, la nazione, la Patria, tutto avrebbe dovuto esser "superato" in una futura societa' che avrebbe realizzato per tutta l'umanita' il dominio della ragione (come intesa dagli Illuministi). In questa societa' aperta a tutta l'umanita' non ci sarebbero state piu' guerre, ovviamente.
Quest'utopia si basava su una determinata concezi0ne dell'uomo, del tutto irrealistica perche' lo considerava "buono per natura". IN cio', si serviva anche delle relazioni di viaggio dei navigatori che avevano visitato i popoli del Pacifico. Interpretate in un certo modo, quelle relazioni propagandavano un'umanita' di "primitivi" semplice, spontanea, senza matrimonio, senza leggi, libera, felice, immersa nella natura. Percio' bisognava "tornare alla natura", riappropriarsi la "spontaneita'" oscurata, vedi un po', dalla rigida disciplina della morale cristiana. Studi successivi hanno dimostrato la falsita' di questo ritratto del mondo dei popoli primitivi, assunti a modello contro la societa' cristiana. Una simile esaltazione del "primitivo", regno della "spontaneita'" da seguire, la ritroviamo di nuovo nelle antropologhe americane degli anni venti (Margaret Mead, Ruth Benedict) con i loro studi, poi fortemente contestati, sui primitivi del Pacifico, che aprirono la strada all'ideologia femminista attuale. Si e' saputo poi che queste donne erano in realta' bisessuali, ragion per cui la "riscoperta" del primitivo significava
giustificare anche l'omosessualita', in quanto tendenza supposta "naturale". [SEGUE] Parvus

Silente ha detto...

Giustamente la brava Luisa richiama un fatto di cui la stampa italiana, dominata dal politically correct, non ha dato il minimo conto. Pegida, il moderatissimo, checché ne dicano i media mondialisti, movimento contro l'islamizzazione dell'Europa nato spontaneamente a Dresda e alle cui manifestazioni del lunedì richiama folle crescenti in Germania, nonostante la demonizzazione della stampa e le repressioni poliziesche, ha indetto qualche giorno or sono manifestazioni in molte città d'Europa. Una di queste doveva tenersi a Calais. Il regime francese, laico-massonico-immigrazionista, l'aveva "democraticamente" vietata. Alcune centinaia di francesi non hanno accettato l'imposizione e si sono ritrovati lo stesso in una piazza di Calais. La reazione del regime è stata durissima: manganellate alle famiglie presenti (vi ricordate cosa successe alle Manif pour tous?), decine e decine di arresti, tra cui quella di un generale dei paracadutisti in pensione, presidente dell'associazione dei paracadutisti, ben conosciuto per il suo patriottismo e la sua integrità. A quanto mi risulta, è ancora in galera.

Se l'Europa, culla mondiale della civiltà, morirà, non sarà solo per causa degli invasori, ma soprattutto di chi questa invasione favorisce, appoggia, giustifica, per odio - etnico, culturale, storico, religioso - alla nostra civiltà indoeuropea, greco-romana-cristiana, per costruire una "nuova" società meticcia, priva di radici culturali e omologata ai bisogni mondialisti della grande finanza e alle demoniache e anti-umane ideologie neo-gnostiche e massoniche.

Luisa ha detto...

Che cosa vanno ad inventare per torcere il collo, dicono, all`islamofobia...in realtà nessuna fobia ma una paura più che motivata, razionale e giustificata che non può che accrescersi visto l`invasione massiccia di chi porta una religione e una cultura che disprezzano i valori basilari della nostra società e non ha nessuna intenzione di integrarsi.

Guradate un pò a che cosa ha passato il suo tempo strizzando le sue meningi, e finanziato non si sa da chi, un ingeniere americano che ha utilizzato un logiciel di ricerca per mettere a confronto la Bibbia e il Corano e arrivare alla conclusione che la Bibbia è più violenta del corano...sì, sì, conclude dicendo che ha solo grattato alla superficie ma che ha voluto dare il suo contributo contro i pregiudizi discriminatori verso i musulmani.
E i media lo riprendono.
Povera società occidentale suicidaria.

http://www.tdg.ch/vivre/societe/bible-violente-coran/story/19956694

Anonimo ha detto...


@ L'utopia sinistra della societa' multietnica etc., le colpe del VAt. II [CONTINUAZIONE]

Ora, il pensiero laico voleva costruire un'immagine dell'uomo diversa da quella proposta dal Cristianesimo, che veniva rifiutato. Nel cattolicesimo l'uomo non e' malvagio per natura pero' e' afflitto dal peccato originale che mette l'intelletto in contraddizione con le passioni pur senza privare l'uomo del libero arbitrio (che da solo non basta per fare il bene, occorre anche l'aiuto della Grazia). Ora invece si vuole ritenere l'uomo buono per natura e ci si conforta con l'immagine falsa dei "primitivi", supposti "vicini alla natura". La prima verita' cristiana a cadere e' pertanto quella del peccato originale. Nell'uomo si vuole pertanto vedere una coscienza individuale in grado di stabilire da se stessa che cosa e' bene e cosa e' male. Cio' viene enunciato nel modo piu' chiaro e sistematico da Rousseau. Qual e' lo sviluppo successivo, gravido di conseguenze? Che, dall'idea dell'uomo buono per natura e consegnato alla sua sola coscienza si sviluppa l'idea di Rivoluzione. Il punto e' stato messo a mio avviso molto bene in evidenza (tra altri) da Augusto Del Noce in quella sua fondamentale (anche se difficile) opera costituita dai suoi attualissimi saggi sull'ateismo ("Il problema dell'ateismo", Il Mulino, Bologna, 1970).
"La religione di Rousseau viene a definirsi come una forma di pelagianesimo: affermazione di Dio [deismo], della liberta' e dell'immortalita', ma negazione del peccato e della grazia. Ora, in questo contesto, in questa curiosa coincidenza tra la critica del tipo ateo dell'illuminismo da parte di Rousseau [dell'ateo radicale, che nega l'esistenza di Dio] e il mantenuto [da R.] rifiuto illuministico del peccato originale, avviene quel fatto di importanza estrema che e' il sorgere dell'idea di Rivoluzione. Perche', come spiegare il male, data la bonta' originaria dell'uomo, se non per riferimento a uno stato artificiale di societa'? Per modo che alla liberazione religiosa si sostituisce la liberazione politica: solo il contratto sociale [uno Stato pensato secondo la supposta vera natura umana, con un nuovo patto sociale] puo restituire all'uomo la virtu'. IL problema del male viene trasposto dal piano psicologico e teologico a quello politico e sociologico: i dogmi della Caduta e della Redenzione vengono trasferiti sul piano dell'esperienza storica" (op. cit., p. 364).
Con Marx l'idea di Rivoluzione, grazie anche alla mediazione hegeliana, ritorna all'ateismo di tipo radicale (Marx pero' e' anche l'erede del materialismo settecentesco). Del Noce ha studiato a fondo questo nesso, ancora ben presente oggi nel dramma del nostro tempo: "la correlazione tra l'elevazione della politica a religione e la negazione del soprannaturale" (ivi, p. 362). Ora, cosa c'entra il Concilio con tutto questo? C'entra nel senso che l'idea di storia e dell'uomo presente nella "Gaudium et Spes", costituzione che si occupa del rapporto tra la Chiesa e il mondo contemporaneo, non sembra mostrare alcun collegamento con la fiosofia della storia cristiana (S. Agostino, Bossuet) per la quale la storia non puo' esser altro che il rapporto conflittuale e drammatico tra la Citta' terrena e la Citta' celeste, sino alla sua soluzione finale, che non sara' "mediata" ma immediata, costituita cioe' dalla Parusia di NS. [CONTINUA, CON LA TERZA E ULTIMA PUNTATA]. Parvus

Anonimo ha detto...

Tutto, le manipolazioni, le falsificazioni, la repressione anche violenta e subdola, il mancato rispetto dei diritti umani, civili, religiosi, politici, si capisce se ci si rende conto che stiamo vivendo in un autentico regime totalitario, il Terzo Totalitarismo si potrebbe dire, che si è smascherato progressivamente. La differenza è che la nuova chiesa questa volta è dalla sua parte.
Miles

Rr ha detto...

Silente,
il generale è stato capo della Legione straniera( hai presente?), è stato scarcerato dopo una notte, ed era visibilmente provato, ed ha chiesto scusa. Insomma sono riusciti a spaventarlo talmente, che è sembrato alla fine un povero scemo.
Sulle manifestazioni in varie città europee, alcune alche molto numerose ( Varsavia, Prag) in Italia silenzio, come in Germania, del resto. Io seguo Pegida da almeno un anno e mezzo, e ne ero al corrente, oltre al fatto che leggo stampa e blogs stranieri. Solo cosi si sanno le cose. Pensa che io trovo Pegida anche un po' troppo moderata per i miei gusti....
Ah, visto che tu sei milanese come me, sapevi che il Museo alla Shoah di Milano, il Binario 22, è stato adibito ad ostello per "rifugiati"? Chissà se le spese sono sostenute dalla comunita' ebraica milanese, o dal Comune...
Beh, l'ho saputo da un sito americano, pensa un po' tu ! Ma forse il Corriere o Repubblica, che io non leggo, ne avevano parlato.
Rr

Anonimo ha detto...

@ L'utopia sinistra della societa' multietnica, multiculturale etc.

Nella GS i parr. 4-10 sono dedicati alla "condizione dell'uomo nel mondo contemporaneo", presentato il mondo nel suo aspetto di mondo che evolveva verso forme nuove, "in modo cosi' rapido" da "far diventare unico il destino della umana societa' o senza diversificarsi piu' in tante storie separate" (art. 5). Nel Dic. 1965, quando fu promulgata la GS, il mondo a era diviso in due blocchi rigidamente contrapposti che unificavano i loro componenti; non si poteva affatto dire che "il destino dell'umanita'" fosse diventato "unico". Il Concilio voleva anticipare i tempi. Poneva la falsa esigenza di un'unita' del genere umano inscritta nelle cose, della quale la Chiesa, grazie allo "aggiornamento" della sua dottrina e pastorale, sarebbe stata lo strumento principale (Lumen Gentium, art. 1).
Si profila gia' qui il superamento della idea di "nazione cattolica" con una cultura, una storia da mantenere e difendere contro l'assalto del materialismo borghese decadente (americanismo, esistenzialismo, edonismo di massa alle prime mosse) e da quello rivoluzionario del marxismo. Il Concilio si sottrasse alla sfida portatagli dal pensiero moderno, gli schemi preparatori, che invece la raccoglievano, furono gettati alle ortiche.
Pertanto, la GS si lancio' in una definizione dell'uomo esaltandone la dignita', l'intelligenza, la liberta' e in particolare la sua coscienza morale. I riferimenti al peccato (che "impedisce all'uomo di conseguire la propria pienezza" - pienezza invece di salvezza, art. 13 GS) e al peccato originale (GS, art. 22) erano piuttosto deboli e l'unita' della coscienza sembrava il criterio in base al quale giudicare la natura del peccato (non l'offesa a Dio). Qui compare a mio avviso il motivo rousseauiano ossia pelagiano, nel modo di intendere la coscienza, di cui all'art. 16 GS. Era giusto dire che nella coscienza l'uomo scopre la legge scritta da Dio "dentro il cuore" (anche se la "scopre" ragionando) e che nella coscienza "risuona" la voce di Dio. Poi pero' si passava alla non cattolica attuazione dell'idea di "storia comune del genere umano", quale compito essenziale della coscienza del cristiano! Passo: "Nella fedelta' alla coscienza i cristiani si uniscono agli altri uomini per cercare la verita' e per risolvere secondo verita' numerosi problemi morali, che sorgono tanto nella vita privata quanto in quella sociale".
Quale verita' e quali problemi? Per il cattolico la verita' nell'etica e nella vita sociale non viene sempre dalla Rivelazione, come insegnata dalla Chiesa, i cui dettami devono esser messi in pratica e fatti valere nei confronti "degli altri uomini"? Ora invece la verita' deve esser reperita nel "dialogo", come si dice oggi: "nell'ascolto dell'altro". Non si abbandona qui la "missio" del cattolico, a cominciare dal sacerdote?
[SEGUE - BREVE CONCLUSIONE DOVE RIPRENDO LO SPUNTO DI DEL NOCE] Parvus

Anonimo ha detto...


@ L'utopia sinistra della societa' multietnica, etc.,- IV - FINE

In tal modo, la coscienza ora non scopre piu' la verita' grazie alla Rivelazione, cui aderisce non solo "con il cuore" ma soprattutto con l'intelletto sorretto dalla Grazia, bensi' nell'incontro con il resto del genere umano,nell'ambito di una storia che sarebbe ormai "storia comune" del genere umano, avviato (si dice e si vuole) all'unita'. L'unita' del genere umano per attuare "i diritti umani" (GS, 41) diventa ora il compito della Chiesa. Allora: millenarismo e pelagianesimo, ombre di Rousseau e Condorcet sul Concilio. Anche di Condorcet (piu' che di Hegel) perche' si ha una visione della storia come cammino del genere umano verso una Utopia finale, come si vede dal resto della GS (artt. 38-39; 40-44; 54 ss.- cultura "per la persona umana integrale"; cap. finale -[non ho spazio per citazioni ad hoc]).
Torno ora allo spunto di Del Noce. L'abolizione della fede nel peccato originale e' all'origine dell'elevazione della politica a religione e della negazione del trascendente. Annoto: fino al Vaticano II la Chiesa si era sempre opposta a tale gravissimo errore ed orientamento. Ora, invece, avendo essa stessa occultato il dogma del peccato originale ha essa stessa (la sua Gerarchia succube del neomodernismo) elevato la politica a religione nella forma subdola della "teologia della liberazione" della "Chiesa dei poveri", con conseguente obnubilamento del trascendente, cosa che risulta da tanti particolari, anche liturgici. E con cosneguente caduta nell'ateismo in (tanti) preti e laici e perdita di contatto con la realta', dimostrata dall'appoggio indiscriminato, del tutto irrealistico, alla c.d. "immigrazione", diventata ormai (grazie anche all'appoggio sventurato di cui gode presso la Chiesa) un evento catastrofico, foriero di guerra e di guerra civile, se le cose non cambiano. [GRAZIE DELL'ATTENZIONE E SCUSATE LA LUNGHEZZA MA IL PUNTO MI SEMBRAVA IMPORTANTE] PARVUS

Anonimo ha detto...


@ L'utopia sinistra della societa' multietnica, etc.,- IV - FINE

In tal modo, la coscienza ora non scopre piu' la verita' grazie alla Rivelazione, cui aderisce non solo "con il cuore" ma soprattutto con l'intelletto sorretto dalla Grazia, bensi' nell'incontro con il resto del genere umano,nell'ambito di una storia che sarebbe ormai "storia comune" del genere umano, avviato (si dice e si vuole) all'unita'. L'unita' del genere umano per attuare "i diritti umani" (GS, 41) diventa ora il compito della Chiesa. Allora: millenarismo e pelagianesimo, ombre di Rousseau e Condorcet sul Concilio. Anche di Condorcet (piu' che di Hegel) perche' si ha una visione della storia come cammino del genere umano verso una Utopia finale, come si vede dal resto della GS (artt. 38-39; 40-44; 54 ss.- cultura "per la persona umana integrale"; cap. finale -[non ho spazio per citazioni ad hoc]).
Torno ora allo spunto di Del Noce. L'abolizione della fede nel peccato originale e' all'origine dell'elevazione della politica a religione e della negazione del trascendente. Annoto: fino al Vaticano II la Chiesa si era sempre opposta a tale gravissimo errore ed orientamento. Ora, invece, avendo essa stessa occultato il dogma del peccato originale ha essa stessa (la sua Gerarchia succube del neomodernismo) elevato la politica a religione nella forma subdola della "teologia della liberazione" della "Chiesa dei poveri", con conseguente obnubilamento del trascendente, cosa che risulta da tanti particolari, anche liturgici. E con cosneguente caduta nell'ateismo in (tanti) preti e laici e perdita di contatto con la realta', dimostrata dall'appoggio indiscriminato, del tutto irrealistico, alla c.d. "immigrazione", diventata ormai (grazie anche all'appoggio sventurato di cui gode presso la Chiesa) un evento catastrofico, foriero di guerra e di guerra civile, se le cose non cambiano. [GRAZIE DELL'ATTENZIONE E SCUSATE LA LUNGHEZZA MA IL PUNTO MI SEMBRAVA IMPORTANTE] PARVUS