Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 20 luglio 2016

Camillo Langone. Turchia e l'islamizzazione d'Europa

Erdogan con i "suoi" guerrieri, oggi più allo scoperto...
San Tommaso d’Aquino che sapientemente scrivesti a favore della pena di morte, come del resto fecero Sant’Agostino, San Bernardo di Chiaravalle, Santa Caterina da Siena e numerosi altri santi e beati fino al Venerabile Papa Pio XII, fra l’altro mai smentiti dalla Chiesa siccome la medesima pena è contemplata anche dal catechismo corrente (paragrafo 2267), in questi giorni i politici europei ti stanno mettendo all’indice: tu che studiasti a Colonia e insegnasti a Parigi, tu che rilanciasti lo studio della filosofia greca, tu che sei il patrono degli studiosi e dei librai, tu sei anti-europeo, sappilo. “Nessun paese può diventare Stato membro dell’Ue se introduce la pena di morte”, dicono in riferimento al sultano turco che vorrebbe reintrodurla nel suo sultanato. Se invece si sostiene l’islamizzazione del continente, se invece si riempiono le città europee di moschee e di muezzin, se invece si chiede (e si ottiene) la censura dei comici tedeschi, per giunta costringendoli a vivere sotto scorta, se invece si nega il genocidio armeno dileggiando al contempo il Santo Padre, si può diventare stato membro dell’Ue. San Tommaso, oggi l’unico criterio davvero essenziale per diventare stato membro dell’Ue è la disponibilità a calpestare millenni di filosofia e teologia cattoliche. [Fonte]

47 commenti:

Francesco ha detto...

Bè, in effetti non sono mai riuscito a comprendere come la morale cattolica riesca a ritenere compatibile l'omicidio di stato con il comune buon senso. Un conto è accettare il concetto di legittima difesa, su cui nessuno ha nulla da dire. Ma comparare la legittima difesa con la liceità etico-morale di un ente statale di decidere se un uomo deve restare su questa terra o andarsene all'altro mondo è onestamente di difficile comprensione. Mah, misteri della fede...

irina ha detto...

I politici europei sono de facto golpisti o loro prestanome. Mettono le mani avanti mentre si dispongono proni. Accoglienti.

mic ha detto...

Non ho tempo di mettermi a disquisire su questo tipo di misteri della fede. Mi sovviene semplicemente che, se non sbaglio, Pio XII avrebbe dato la sua approvazione ad un attentato (poi fallito) ad Hitler...

hr ha detto...

Anche questo articolo di Langone merita la citazione:
Dannata Europa senza Vangelo
Immigrazione, terrorismo e ascesa del clero neo pauperista. Il cattochitarrismo non basta. Perché l’Europa rantola da quando ha rinnegato la sua vera religione
http://www.ilfoglio.it/cultura/2016/07/19/europa-senza-vangelo___1-v-144565-rubriche_c428.htm

mic ha detto...

Irina,
dove in questo caso "accoglienti" può stare, alternativamente o complessivamente, per: ignoranti, imbelli, irresponsabili, suicidi...

mic ha detto...

La crisi è sia politica che teologica.

irina ha detto...

mic,
Sì,...per mantenere aulico il linguaggio.

Anonimo ha detto...

Un gruppo di profughi pachistani, ospiti di una cittadina in provincia di Lucca, ha incrociato le braccia in segno di protesta contro i troppi simboli religiosi presenti al camposanto in cui sono impiegati
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/viareggio-qui-troppi-simboli-cattolici-profughi-scioperano-1287250.html

Anonimo ha detto...


@ Francesco e il luogo comune contro la pena di morte

"L'ente statale" che decide se un uomo deve restare su questa terra o andare all'altro mondo, la cosa non si puo' accettare... Cosi' si imposta male la questione. L'uomo in questione non e' l'uomo in generale o un innocente. Viene condannato a morte colui che si macchia di gravi reati, un assassino, un delinquente, un gangster professionista etc. Si potra' discutere se la condanna a morte sia legittima per certi pur gravi reati, p.e. l'alto tradimento, la ribellione, l'adulterio, ma non si puo' metterne in dubbio la liceita' per certi altri. Per esempio quelli di sangue, l'omicidio volontario. Chi da' volontariamente la morte, chi uccide (non per legittima difesa ma per uccidere), deve esser ucciso. Vale il principio del contrappasso. L'ordine morale e non solo giuridico violato dall'omicida deve esser restaurato con la morte dell'uccisore. Dal punto di vista cristiano, bisogna aiutarlo a pentirsi e salvarsi l'anima, prima dell'esecuzione. Ma il suo debito alla giustizia lo deve pagare. La pena deve innanzitutto punire e solo secondariamente "educare". Se non punisce, che pena e'?
Agli omicidi non devono poi esser equiparati i fabbricanti e procacciatori di morte come ad esempio i fabbricanti e spacciatori di droga? Quanta gente e' morta per colpa loro e quante famiglie sono state rovinate; e la colpa di questo e' soprattutto delle nostre classi dirigenti pusillanimi.
La Chiesa cattolica, quando aveva ancora la fede, ha sempre ammesso la pena di morte. E del resto, forse che essa viene condannata nei Vangeli? Gesu' contesta al Sinedrio la sua condanna perche' innocente della falsa accusa che gli veniva rivolta, non perche' condanna a morte. Del resto, il 'Giorno del Giudizio, i dannati li condannera' Egli stesso ad una pena eterna e ben peggiore delle nostre condanne a morte, che "possono solo uccidere il corpo". A. R.

Agostino ha detto...

Sulla pena di morte cito sant'Ambrogio "Liberate colui che vien condotto a morte, liberatelo coll'intercessione, liberatelo col favore voi, o sacerdote; voi, o imperatore, col sottoscrivere alla grazia; e vi siete redenti e liberati dai peccati, disciolti dalle vostre catene" e ancora " Non è senza frutto di buona reputazione se si strappa il debole alla tirannia del potente; il condannato alla morte che lo minaccia. Chi libera l'oppresso… condannato più per intrighi che per i suoi delitti, è onorato della gloriosa testimonianza dell'opinione pubblica".
Ma non ogni misericordia è carità, dovendo la pietà verso l'individuo essere subordinata all'ordine più alto della carità generale. Ambrogio mette un limite all'intercessione della grazia, dicendo di liberare i condannati a morte "senza cagionare un male peggiore di quello al quale si vuol rimediare". Afferma inoltre il diritto alla pena di morte; diritto che sarebbe illusorio, dove per principio non si dovesse mai esercitare. Dice al magistrato Studio" Questa sanzione di morte, potente repressione dei delitti, è in forza della podestà data da Dio ai principi, e riconosciuta in loro dopo la venuta del Salvatore e la legge di carità, non come semplici rappresentanti,difensori o vindici del civile consorzio, ma di Dio: hai l'autorità dell'Apostolo che dice: non senza motivo porta la spada chi giudica, poiché egli è vindice di Dio"
Inculcando pertanto la mitezza, Ambrogio afferma il diritto alla pena di morte come punto di rivelazione e giustificherà la Chiesa e i Sommi Pontefici che, costretti dalla necessità, usarono in ogni tempo anche il rigore. Il santo Dottore stabilisce quel giusto equilibrio di dolcezza e di forza, di misericordia e di giustizia, di bontà e di rigore che è prorpio delle opere di Dio clemente e terribile, Dio dell'Eden e del diluvio, del Golgota e della valle di Giosafat.

mic ha detto...

In ogni caso, tornando alla Turchia, se si focalizza l'attenzione sulla pena di morte, la si distoglie da tutte le altre aberrazioni dell'islamismo, che costituisce una minaccia per l'Europa e la sua identità anche a prescindere dalla Turchia ma che vede nella radicalizzazione di quest'ultima un ulteriore rischio sia in relazione alle masse "migratorie" che agli scenari di conflitto.

tempi.it ha detto...

Se comincia anche la Francia...

....
TRE MOSCHEE CHIUSE. Alcune di queste operazioni «sono state condotte contro predicatori di odio, pseudo-imam autoproclamati e pseudo-associazioni culturali che incitano all’odio», ha aggiunto. Due moschee sono state chiuse a Lione e Gennevilliers per «radicalizzazione islamista». Una terza è stata perquisita e chiusa mercoledì nella piccola frazione di Lagny-sur-Marne, nei sobborghi orientali di Parigi, a 25 chilometri dal centro della capitale, riporta il Le Figaro.
SCUOLE CORANICHE CLANDESTINE. Durante la perquisizione, nove persone considerate «radicalizzate» sono state assegnate ai domiciliari, ad altre 22 invece è stato proibito di lasciare il territorio. Uno degli imam «che dirigono» la moschea è stato portato al commissariato e qui detenuto, dopo che una pistola è stata ritrovata a casa sua. Le indagini hanno scoperto una scuola coranica clandestina, diversi documenti sul jihad e assicurazioni sulla vita firmate nel 2012. Tre «pseudo-associazioni culturali collegate» sono state fermate e saranno «sciolte il prima possibile».
IMAM ESPULSI. Quest’anno sono già stati espulsi dalla Francia 34 imam, 65 dal 2012. Insieme alle moschee, molte sale di preghiera sono state perquisite e chiuse temporaneamente, fino a quando durerà lo stato di emergenza.

Anonimo ha detto...

http://www.tempi.it/ribelli-moderati-finanziati-da-turchia-e-qatar-decapitano-un-bambino-in-siria#.V4-1ehmpVAg

Anonimo ha detto...

L’Aquinate proprio circa la condanna a morte, raccomanda la massima
cura nell’assistere spiritualmente tali galeotti. Questo perché la pena
capitale paga in un colpo solo tutti i debiti residui con l’umana e la
divina giustizia, cosa che la semplice morte naturale non fa. Pertanto al
colpevole che, sinceramente pentito delle proprie colpe, offra la propria
punizione in espiazione d’esse colpe, s’applicano in pieno le parole di Gesù
al Buon Ladrone: «Oggi sarai in Paradiso con me».

Anonimo ha detto...

Non si deve dimenticare che, secondo la cultura cristiana, prima che
cominciasse a girare il sofisma della «rieducazione» (il Senatore Pisanò,
che in carcere c’era stato, sia come giornalista sia da detenuto, raccontava
che v’aveva conosciuto ogni razza d’uomini: il rassegnato, il disperato, il
vendicativo, il tutto sommato soddisfatto, ma il «rieducato» no!), il fine
della condanna è triplice. Tanto per incominciare deve servire a proteggere
e difendere la società dai propri membri cattivi. Poi deve far espiare il
colpevole. Infine deve riparare le ingiustizie da lui commesse. La
«rieducazione» è un tipico frutto dell’utopia di Rousseau, secondo cui
l’uomo nasce buono per natura ed è la società a guastarlo. Pertanto, in ultima
analisi, il reo è innocente! Quando l’assassino Buffet salì sulla
ghigliottina, gridò la sua speranza d’essere l’ultimo ghigliottinato di
Francia. Avrebbe dovuto gridare quella d’esserne l’ultimo assassino! La
punizione del delitto, pertanto, risulta essere più detestabile del delitto
stesso e per la vittima non c’è che l’oblio.
.

Anonimo ha detto...

Alcuni anni
fa, un «serial killer» che aveva stuprato e ucciso numerosi bambini,
condannato a morte, non volle assolutamente che s’organizzassero campagne in
suo favore. Pretese che la pena fosse eseguita al più presto (normalmente
tra quando la sentenza è pronunciata, e quando è eseguita passano decenni)
proprio perché era sinceramente pentito di ciò che aveva fatto e non vedeva
l’ora di ricevere la giusta punizione. Chiese solo di poter girare una
video-cassetta, con la quale narrare la sua storia. E ciò allo scopo di
mettere le famiglie in guardia dalla pornografia, di cui era stato gran
consumatore fin dall’infanzia. Tale film si può reperire in Italia,
rivolgendosi alla piccola casa editrice protestante EUN di Marchirolo
(Varese)

Anonimo ha detto...

La Chiesa, ripeto, non solo non fa sua, ma al contrario respinge la
celebrazione della pena capitale fine a se stessa, come atto sacro e
altamente religioso, che ne fa Baudelaire. Che la reputi cosa non bella
traspare dal codice di diritto canonico del 1917 che colpiva d’irregolarità
perpetua cioè, salvo speciale dispensa papale, rendeva permanentemente
inabili a ricevere il sacerdozio non solo il boia, non solo il giudice che
aveva comminato la pena capitale, non solo il PM che l’aveva chiesta, ma
persino i testimoni, che con le loro dichiarazioni l’avevano resa possibile
(l’Ordine francescano, poi, estendeva tale provvedimento anche ai figli di
tutti costoro, rifiutandosi d’accettarli). Però, non è illecita. Il concetto
che il reo ha rinunciato di per sé al proprio diritto alla vita, è espresso
pari pari a come l’ho scritto io, da Pio XII nei suoi discorsi ai neurologi
francesi del 14 settembre 1952 e al congresso internazionale dei giuristi
cattolici del 5 febbraio 1955.
Che Dio proibisca la vendetta privata, perché se ne vuol riservare
l’esclusivo monopolio è verissimo. Ma che, sulla base del versetto di Romani XIII,4 da
me citato, che – sempre secondo le dichiarazioni di Pio XII in quelle
occasioni – ha valore universale, tanto nel tempo che nello spazio, sia lo
Stato sia il ministro incaricato d’eseguirla, è altrettanto vero. Che la
redenzione del reo sia un evento a carattere metafisico, è una verità ormai
taciuta da tutti. Lo ripeto. Se un’altra vita è vista solo come remota
eventualità, è normale che la pena capitale sia il massimo affronto. Ma chi
sa che la vita non finisce quaggiù, sa che vita e morte sono mezzi per
unirsi a Dio. La compagnia di San Giovanni decollato era una congregazione
incaricata di curare l’assistenza spirituale ai condannati a morte. Quante
conversioni ha operato San Giuseppe Cafasso. Quante lettere di condannati a
morte della Resistenza (e della RSI) sono esempi di conversioni solenni! Da
Nicola di Tauldo, assistito sul patibolo da Santa Caterina da Siena, a
Felice Robol, confortato da Antonio Rosmini, a Jacques Fesch, ghigliottinato
nel ’57, quanti delinquenti hanno avuto necessità della suprema condanna per
raggiungere un commovente grado di perfezione spirituale. Il fatto che la
pena capitale paghi in un colpo solo tutti i debiti residui con l’umana e la
divina giustizia è una sentenza di San Tommaso D’Aquino (Summa theologica,
voce «mors»).
La pena di morte e ogni pena, se per questo, se non si degradano a pura
difesa, o peggio ancora, ad arbitrio d’un tiranno, presuppongono sempre una
sorta di «diminuzione morale» del reo. La società non priva un colpevole del
diritto alla vita o alla libertà.
Si limita a prendere atto che, tali diritti, inviolabili nell’innocente,
lui reo, depravando la volontà, li ha già, in un certo senso «scemati». In
conclusione: la pena di morte, anzi ogni pena, è illegittima se si pone
l’indipendenza dell’individuo verso la legge morale, se i concetti di bene e male, giusto e
sbagliato, sono messi solo sul piano soggettivo. Se esistono in modo
oggettivo, allora anche le pene sono legittime per i violatori volontari.
Non c’è alcuno diritto incondizionato ai beni della terra. L’unico diritto
simile è quello ai mezzi necessari per la felicità eterna. Nessuna pena li
può togliere, nemmeno la pena capitale. Se poi, rinchiudiamo tutto nel campo
dell’orizzonte terreno, è normale che sembri barbara

mic ha detto...

Non pubblico altre dissertazioni sulla pena di morte quando i problemi sollevato da questo articolo hanno una portata ben più ampia.

Rispondo soltanto a Cesare che ricordava il quinto comandamento: non uccidere, per sottolineare le differenze

1. Per gli ebrei vale soltanto nei confronti degli ebrei stessi, ma non dei goyim=animali parlanti cioè i non ebrei e dunque noi
2. Per l'islam vale soltanto nei confronti degli islamici ma non degli infedeli, cioè noi e tutti i musulmani tiepidi
3. Per i cristiani vale nei confronti di chiunque tranne che per legittima difesa e nei casi-limite sopra evidenziati.

Anonimo ha detto...

La ringrazio per la risposta.
Ribadisco però che il 5° Comandamento è stato dato da Dio con DUE sole parole: NON UCCIDERE.
Inequivocabili.
Nessuna eccezione, nessuna esenzione per chicchessia, nessuna postilla.
Aggiungo che non è stato neppure ritenuto necessario specificare "chi" non uccidere.
TUTTO quanto gli uomini hanno aggiunto a quelle due semplici parole, risponde - a mio avviso - alle loro esigenze.
Non c'è bisogno che pubblichi questa mia puntualizzazione.
Cordialità.

Cesare

mic ha detto...

Leggo Maurizio Blondet, con elementi esposti con convinzione.
http://www.maurizioblondet.it/perche-sodomiti-diventano-kamikaze-sterminano-francia/
Tra l'altro scrive:
..." PS.: Qualcuno lo dica a quei cattoliconi – tipo Antonio Socci e Roberto De Mattei – Che hanno approfittato della strage di Nizza per tuonare contro l’Islam, contro “la Jihad che ci minaccia da 14 secoli”, e altre fesserie del repertorio mainstream. Complici, speriamo involontari, della narrativa ufficiale. Nel loro linguaggio, detta “la grande menzogna”."

Ammesso che abbia ragione sui "false flag", rivelerebbe la complessità degli scenari, ma non scalfirebbe di un'acca il pericolo, reale e non immaginario, dell'intensità inarrestabile dei flussi migratori e del proliferare incontrastato di moschee-madrasse-comunità, che sono islam in casa nostra. E che l'islam sia una minaccia non è un'invenzione né di Socci né di De Mattei né di nessun altro di noi che, su questo, non abbiamo le traveggole.
Inoltre un "false flag" non spiega la barbarie diabolica del Bataclan e di Dacca.

mic ha detto...

Una barbarie con la stessa matrice e con le stesse atrocità, di quanto avviene nelle terre martoriate della Siria e dell'Iraq, ad opera del califfato Isis, mentre un altro se ne prepara in Turchia...

Aloisius ha detto...

Il comandamento dunque è e resta "non uccidere", ma molti di voi, con sicurezza, affermano 'merita la morte' - e non vi nascondo che mi sorprende questa apologia della pena di morte i questo blog, non me l'aspettavo.
Non consideravo questo aspetto redentorio della pena di morte, ma non vedo come possa derogarsi nella pratica a quel comandamento così i portante
Casi estremi: carnefici come Hitler, Stalin, serial killer accertatissimi, terroristi colti in flagrante

Ma sono contrario perché,
1. negli Stati moderni occidentali la pena di morte va decisa, applicata in giudizio ed eseguita dallo stato.
E la giustizia terrena non è affatto perfetta, si basa su prove spesso controverse nei vari gradi e c'è l'errore giudiziario e persino una confessione può essere falsa, per coprire qualcuno.
2. Meglio non introdurrà che rischiare di mandare a morte un innocente.
3. La Chiesa si macchia di sangue per crimini e abusi compiuti da poteri temporali che appoggia, come avvenuto nei secoli scorsi.

Aloisius ha detto...

4. La pena di morte è una vendetta, la legge occhio per occhio dente per dente, superata da Gesù. La vita la da e la toglie lui.
5. A questo punto, se si legittima e istituzionalizza la morte, perché non ammettere l'eutanasia e l'aborto?
Sarebbe una contraddizione, mora,e, logica e giuridica enorme.

mic ha detto...

Anche a me la pena di morte ripugna.
Tuttavia, è una di quelle questioni che restano affidate alla Chiesa docente.
I punti 4 e 5 non tengono conto dell'aspetto espiativo (che concettualmente ci sta ma che ripugna venga affidato all'uomo). Insomma, la differenza è che nei casi indicati si uccidono innocenti, mentre la pena di morte riguarda casi di particolare efferatezza e non discende dagli stessi principi perché nei casi di cui al punto 5 è stato abbandonato il valore intrinseco della vita umana che non appartiene all'uomo ma a Chi l'ha immessa nella Creazione.

Anonimo ha detto...

Premetto di essere contrario alla pena di morte. A tutti i tipi di pena di morte non solo a quella classica politicamente corretta. Aborto ed eutanasia magari indotta attraverso campagne miliardarie di manipolazione mediatica cosa sono? Lasciare liberi di compiere omicidi ed atti efferati criminali conclamati è pena di morte inflitta ad innocenti o no? Negare cure decenti a un detenuto sgradito e in attesa di giudizio è pena di morte o no? Omettere di difendere inermi innocenti fino a decretarne la morte per mano dei loro aguzzini è pena di morte o no? Negare fondi per le cure di ammalati, anziani e disabili negandogli l'indispensabile alla sopravvivenza se non sono in grado di pagarselo e contemporaneamente destinare vagoni di miliardi a mantenere baldi ventenni e trentenni appena sbarcati è pena d morte o no?
Quante volte è capitato di sentire gente "assolutamente contraria alla pena di morte" augurare poi tranquillamente e apertamente la morte del proprio avversario politico. Compresi almeno un paio di sacerdoti della Chiesa Cattolica (di regime) peraltro mai ripresi dai loro superiori dunque consenzienti. Quindi anche su questo argomento tonnellate di ipocrisia doppiopesista orwelliana come per tutto il resto.
Miles

mic ha detto...

"Storicamente e culturalmente la Turchia ha poco da spartire con l'Europa: perciò sarebbe un errore grande inglobarla nell'Unione Europea. Meglio sarebbe se la Turchia facesse da ponte tra Europa e mondo arabo oppure formasse un suo continente culturale insieme con esso. L'Europa non è un concetto geografico, ma culturale, formatosi in un percorso storico anche conflittuale imperniato sulla fede cristiana, ed è un fatto che l'impero ottomano è sempre stato in contrapposizione con l'Europa. Anche se Kemal Ataturk negli anni Venti ha costruito una Turchia laica, essa resta il nucleo dell'antico impero ottomano, ha un fondamento islamico e quindi è molto diversa dall'Europa che pure è un insieme di stati laici ma con fondamento cristiano, anche se oggi sembrano ingiustificatamente negarlo. Perciò l'ingresso della Turchia nell’UE sarebbe antistorico”.
(CARD. RATZINGER, 2004)

Anonimo ha detto...

da Dio con DUE sole parole: NON UCCIDERE.
Attenzione:
a) Amerio in Jota Unum e Padre Zoffoli in "Pena di morte e chiesa cattolica", spiegano l'arcano;
b)il testo dei 70 sembra che dica: NON UCCIDERE *L'INNOCENTE*;
c) la Chiesa è SUPERIORE alla Bibbia ed è l'unica depositaria della sua corretta interpretazione. Altrimenti avrebbe ragione Benigni quando imbastisce tutto quel sofisma sulla differenza tra "Non commettere adulterio" (testo LETTERALE del VI Comandamento) e non commettere atti impuri, volendo concludere che se non proprio gli atti venerei tra adulti di sesso diverso consenzienti e liberi da altri legami, quanto meno la masturbazione sono leciti.

@per Luigi. ha detto...

Si legga Romani XIII, 4, citato da Amerio e da Pio XII, con la spiegazione relativa. La vendetta PRIVATA è vietata. Lo Stato è il ministro di Dio al riguardo.

Anonimo ha detto...

Meglio non introdurrà che rischiare di mandare a morte un innocente.
Condivido. MA QUESTO è UN DISCORSO DI OPPORTUNITà. Qui si parla d'altro. Ovvero della LEGITTIMITà astratta.

Anonimo ha detto...

http://www.tempi.it/francia-chiuse-tre-moschee-trovate-334-armi-34-da-guerra#.V5CUSZOLR3l
Ma va ?!

Anonimo ha detto...

Circa l'aspetto "redentorio" della pena di morte:
I Corinzi 5:3 - Quanto a me, assente di persona ma presente in ispirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha perpetrato un tale atto.
5:4 Nel nome del Signor Gesù, essendo insieme adunati voi e lo spirito mio, con la potestà del Signor nostro Gesù,
5:5 ho deciso che quel tale sia dato in man di Satana, a perdizione della carne, onde lo spirito sia salvo nel giorno del Signor Gesù.


Anonimo ha detto...


@ Ma non era chiusa la discussione sulla pena di morte? Pare di no

Vorrei allora inserire qualche postilla.

1. Nel noto passo di Rm 13, 4, S. Paolo scrive: "Vuoi tu non aver paura dell'Autorita'? Diportati bene e riceverai la sua approvazione. Essa e' infatti ministra di Dio per il tuo bene. Se invece agisci male, temi; non per nulla porta la spada, ma, essendo ministra di Dio, deve punire chi opera il male". Ora,la spada come simbolo tradizionale dell'autorita' nell'antichita', indica il fatto che l'autorita' poteva usare la spada contro i malvagi e quindi condannarli a morte. Vale a dire: San Paolo qui giustifica la pena di morte, in quanto inclusa negli attributi del potere sovrano legittimo. Per questo la Chiesa nei secoli l'ha sempre giustificata. Ovviamente, in quanto comminata dalla giustizia dello Stato, dopo regolare giudizio, giustizia che e' super partes e si sostituisce a quella privata (con il giusto giudizio di un giudice neutrale, prima ancora che con la condanna).
E bisogna ripetere: risulta forse che Il Verbo incarnato abbia contestato la pena di morte in quanto tale? Mi si indichi un passo, per favore. Anzi, incita i suoi fedeli ad andare incontro alla morte per causa sua, senza paura, grazie allo Spirito Santo, perche' tanto non bisogna temere coloro che possono solamente "uccidere il corpo" (Lc 12, 4-5), bisogna temere Chi "dopo aver ucciso ha anche il potere di gettare nella Geenna"! Ma "l'uccidere il corpo" mediante le sentenze e le condanne capitali e' forse condannato come tale? No, evidentemente.

2. T e s i : l'attuale condanna della pena di morte in se' e per se' strombazzata dalla presente Gerarchia deriva dalla perdita della fede da parte della stessa; avviene infatti in concomitanza con l'affermarsi di una visione latitudinaria, pacifista, neo-illuminista, mondanizzante, antropocentrica, e persino libertina (nella AL) che ha distrutto nella Gerarchia stessa il principio d'Autorita' e la fedelta' alla Tradizione della Chiesa. Deriva in sostanza da pusillanimita' morale, concomitante con o provocata dal sentimentalismo neomodernista, decadente che ha sostituito la vera fede.

3. Non si possono mettere sullo stesso piano l'esecuzione di un criminale accertato e condannato in un regolare processo dall'autorita' dello Stato e il libero aborto e l'eutanasia dall'altro. Questi ultimi sono due crimini, tali anzi da far meritare essi stessi (in linea di principio) la morte di chi li compie. Chi fa questi paragoni mostra anche, a mio avviso, di non avere il senso dello Stato, di che cosa deve essere la vera autorita' statale. Anche questo e' uno dei risultati della presente crisi di valori.

4.Il fatto che si possa condannare a morte un innocente non puo' costituire una remora valida all'ammissibilita' della pena di morte per certi reati. Ragionando cosi', non si dovrebbe far nulla, rinunciare in toto ad amministrare la giustizia. La stragrande maggioranza dei criminali sono poi colpevoli, le prove abbondano (basta pensare agli affiliati alle cosche, agli spacciatori di droga presi in pratica quasi sempre sul fatto etc.). Questo del possibile errore e' un falso argomento. Ritorniamo alle fonti, cioe' a San Paolo e ristabiliamo la pena di morte per i delitti che la meritano. Questo dovrebbe essere uno dei primi obiettivi di uno Stato veramente cristiano, ammesso che possa mai ritornare. A. R.

Anonimo ha detto...

@Anonimo 10:30

Con tutto il rispetto per Amerio e p.Zoffoli, ritengo che Dio, Creatore dell'universo, sarebbe anche stato capace di aggiungere - se avesse voluto - qualche altra parola alle due del 5° comandamento che, così com'è non ammette alcuna eccezione.

Credo che per un cattolico sia comunque lecito dissentire da ciò che sostiene la Chiesa riguardo all'applicazione della pena di morte.

Non ho nessuna simpatia per Benigni, E' però un dato di fatto che il testo è stato cambiato, malgrado quanto scritto in Dt. 4,2: "Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandamenti del Signore Dio vostro che io vi prescrivo."

Io ricordo l'episodio dell'adultera che per la legge avrebbe dovuto essere lapidata, ricordo la risposta data da Gesù.

Cesare

mic ha detto...

@ Ma non era chiusa la discussione sulla pena di morte? Pare di no

Vorrei allora inserire qualche postilla.


Volevo chiuderla perché mi sembrava fosse stato già detto molto e non ho pubblicato molti commenti anonimi...
Successivamente sono arrivati commenti di lettori abituali che non ho voluto eliminare.
Ma riterrei la questione, se non chiusa, già ampiamente discussa.

Sposto di seguito un intervento più in tema con il punto focale dell'articolo

Anonimo ha detto...

Gli avvenimenti turchi sono, specialmente in questo particolare momento, emblematici, e fanno chiaramente capire, a chi vuol capire, l'essenza stessa dell'islam e del suo rapporto con l'occidente! Ataturk fu generale ed uomo politico che ha svolto la sua opera a cavallo tra la fine del 1800 e la prima metà del 900! Dopo aver partecipato, da militare anche alla prima guerra mondiale, si dedicò alla politica e fu proprio lui a gestire la dissoluzione dell'impero ottomano in seguito alla sconfitta della Turchia nella prima guerra mondiale; deposto l'ultimo sultano ottomano proclamò la repubblica e si diede con impegno ad occidentalizzar e la Turchia: vietò il velo per le donne, le diede la parità dei diritti civili con l'uomo, il diritto di voto, mentre marginalizzò sempre più l'islam medievale, vietò la sharia, ed alla fine promulgo 'una costituzione in cui era previsto che l'esercito potesse attuare dei "colpi di stato" a difesa dello Stato laico, contro ogni tentativo di restaurare l'islam fondamentalista! È considerato, fino ad ieri; padre della moderna Turchia!
Ho voluto dare queste notizie sulla Storia turca perché se non ben inquadrata non si capisce che sta succedendo oggi! Che è l'esatto contrario di quello che l'occidente vile e perdente vuole far credere : in Turchia c'è un tentativo, che sta avendo successo, di riportare la nazione al medioevo islamico, annullando 70 anni di modernizzazione voluta da Ataturk, ed, al contrario di quanto può apparire, il tentativo dell'esercito era diretto a mantenere, come previsto dalla costituzione la democrazia dello Stato laico! E tutto questo mentre l'occidente vile e perdente tace, e finge che il democratico sia Erdogan! Gli eventi turchi vanno al di là della Turchia, e ci mostrano con estrema chiarezza la vera essenza dell'islam, religione sempre uguale a se stessa, inemendata ed inemendabile da tutti gli orrori medievali, verso cui si vuole restare aggrappati! È evidente a chiunque sia intellettualmente onesto che non è possibile una integrazione con una simile follia criminale, mentre l'unico possibile sbocco per l'occidente, sic stantibus rebus, è la sottomissione o la lotta! Ma con un Europa che paga per non essere invasa che speranze abbiamo? Ci vorrebbe un Churchill, un leader consapevole che la libertà non è mai stata regalata a nessuno, ma sempre conquistata con il sangue! Quanta stratosferica distanza tra l'Inghilterra di ieri e di oggi, e l'Europa vile della sinistra buonista, che si appresta, nonostante tutto ad aprire le porte ai conquistatori! Siamo già morti! L'occidente è morto!
(Domenico Napolitano)

Silente ha detto...

Mi stupisco che su un blog "tradizionalista" possano esserci frequentatori ideologicamente contrari alla pena di morte, mai, mai, mai condannata dalla Chiesa. Legittima in molte legislazioni, data per pacifica, morale e necessaria ovunque solo fino a qualche decennio or sono. Il bravo Langone cita una lunga serie di filosofi e teologi cattolici che si sono espressi a favore della pena di morte. A loro posso aggiungere Joseph de Maistre (notevole il suo aureo pamphlet: Elogio del boia) e, ai giorni nostri, il - cattolico - filosofo del diritto Vittorio Mathieu.

Le ragioni della liceità della pena di morte e anche della sua necessità sono già state ben espresse qui sopra, alla luce sia della legge divina, che non la vieta (il senso del "non uccidere" è stato qui sopra ben spiegato), sia della legge naturale, sia della legge civile. Quindi non voglio ripetere nulla.

Infine, solo una nota antropologica: come mai, di solito, gli zelatori - normalmente sinistrorsi - dell'ostilità alla pena di morte sono gli stessi che sono a favore dell'aborto e dell'eutanasia? Come mai sono quelli che vorrebbero l'abolizione, già di fatto esistente, dell'ergastolo e delle pene, i benpensanti criminofili di "nessuno tocchi Caino"? Come mai sono quelli che vogliono l'invasione islamica che inevitabilmente porta con sé la "sharia" con quanto ne consegue? Come mai sono quei "cattolici" che, come Oscar Luigi Scalfaro, in quanto magistrati, condannarono a morte, nell'immediato dopoguerra, innocenti cittadini colpevoli soltanto di essere "fascisti"?

Lo ammetto: diffido, su molti piani, intellettuali, politici, morali, culturali, filosofici di chi è contrario alla pena di morte. A costoro - considerata la loro assenza in termini di senso della giustizia - non affiderei neppure il ruolo di giudici di pace per cause inferiori ai 50 Euri.

Silente ha detto...

Ovviamente, sia chiaro che quanto da me espresso qui sopra "non a sfavore" della pena di morte nulla ha a che vedere con le trucide esternazioni del musulmano Erdogan sulla possibile reintroduzione in Turchia della pena capitale.
Sono d'accordo con chi dice che la Turchia non può entrare in Europa non perché potrebbe adottare la pena di morte, ma perché non è Europa, né da un punto di vista etnico, né religioso, né culturale, né storico, né civile, né - persino - geografico.

Poi, più in generale: è curioso che le sinistre europee - tra l'altro da sempre contrarie alla pena di morte - sono le forze politiche che più sono silenziose rispetto alla ferocissima e sanguinosa repressione del dittatore islamista. Capisco che le sinistre abbiano atavici, arcaici riflessi condizionati di fronte all'evento "colpo di stato", che in Italia risalgono al terrore a loro causato dallo - purtroppo sfortunato - golpe Borghese, ma il loro silenzio riguardo ai massacri fisici e civili degli oppositori del regime islamista - intrinsecamente crudele e feroce proprio perché islamico - ne dimostra la loro malafede.

Marco P. ha detto...

Boh mi pare che questi eurocrati vivano in un mondo tutto loro che però vogliono imporre agli altri.
Dicono che la Turchia non potrebbe entrare in Europa se reintroducesse la pena di morte.
- confondono vari concetti tutti rispondenti al lemma "Europa": quello geografico, quello storico, quello culturale, quello politico in senso lato, quello politico nel senso più stretto della EU.
- ovviamente e chiaramente rispetto a tutti questi ed altri ma ad eccezione dell'ultimo la Turchia non potrà mai entrare a far parte dell'Europa se non per contrapposizione (ne entra a far parte storicamente come avversario, geograficamente, ad esclusione di Costantinopoli e zone limitrofe, come confinante etc)
- gran parte delle persone residenti nella EU vuole uscire da questa gabbia (Brexit è una concretizzazione di questa generale aspirazione). Io sono fra questi è mi è del tutto indifferente essere in una gabbia assieme ai turchi o senza, sempre di gabbia si tratta. Non è escludendoli che mi sentirei più a mio agio in questa prigione o che mi sembrerebbe migliore. Sarebbe peggiore con loro ? non importa, non è al meno peggio che bisogna aspirare, ma al bene.
- nella EU la pena di morte vige, per gli innocenti e i più innocenti fra gli innocenti in quanto totalmente indifesi: i bambini nel ventre delle loro madri che vengono quotidianamente abortiti, uccisi in nome dei diritti e della libertà che sono il vessillo di questa prigione e di chi la dirige. Questa pena di morte è comminata senza processo e chi la ostacola è messo alla gogna, quando non perseguito.
- mentre poi dicono che la Turchia non può aspirare ad entrare in EU, però la foraggiano con 3 miliardi di Euro per controllare le orde di persone che ci stanno invadendo (negando invece anche gli spiccioli alla Grecia che è già parte della EU, ma tant'è visto che la Grecia è già in gabbia deve solo stare zitta). Questo a meno che tale erogazione di fondi, decisa dalla Germania non si sa in base a quale mandato - ma tant'è, visto che è una prigione la cosa non stupisce - a meno che tali fondi, dicevo non vengano più versati visto il pericolo che la Turchia costituirebbe adesso, dall'oggi al domani, cos' d'amblé per la democrazia (manco che prima invece fosse stata la patria della giustizia e della libertà).

Quindi contraddizioni su contraddizioni, come è ovvio che sia.

Rr ha detto...

Silente, come sempre, assolutamente grandioso.
Da quando in Europa occidentale hanno abolito la pena di morte, abbiamo milioni di bambini morti abortiti, migliaia di ragazzi e non solo morti per la droga, milioni in incidenti stradali a causa di alcool o droga, migliaia morti in guerre che non ci riguardano direttamente, migliaia morti per incidenti sul lavoro che, a seconda di chi è il datore di lavoro, non vedono nessuno colpevole, idem per i morti di sciagure " naturali" o disastri " colposi" , centinaia morti per motivi ideologici nei "favolosi" anni Settanta.
Anch'io , come Silente, diffido dei "No alla pena di morte" e " Riabilitiamo il detenuto". Questi in realtà non si riabilitano mai, come la cronaca purtroppo si incarica di ricordarci.

mic ha detto...

tratto da Acs – «Simona è stata uccisa in odio alla fede e per questo abbiamo voluto ricordarla anche sostenendo i cristiani perseguitati». Così don Luca Monti, fratello della vittima, spiega la decisione di fare una donazione ad Aiuto alla Chiesa che Soffre in onore di Simona, uccisa a 33 anni assieme al bambino che portava in grembo nel tragico attentato alla Holey Artisan Bakery di Dacca, avvenuto nella notte tra il 1° e il 2 luglio scorsi.

mic ha detto...

E così sarà costruita un Chiesa cristiana in Bangladesh

Aloisius ha detto...

Per Silente.
Siccome si riferiva al mio intervento, pur non dicendolo chiaramente, mi dispiace veramente di averla urtata e di essere un frequentatore di questo blog contrario alla pena di morte.

Ero sorpreso dalla apologia della pena di morte perché la trovo in contraddizione con gli insegnamenti di Gesù, con il comandamento di non uccidere e con la difesa della vita, dall'embrione alla vecchiaia e malattia, piu' vendetta che giustizia.

So bene che la Chiesa non l'ha mai abolita, ma non mi sembra che la pena di morte sia un dogma di fede.
Quindi ci e' consentito criticarla, anche il tema perché riguarda piu'la giustizia temporale e la sua efficacia nella prevenzione e repressione del crimine non è affatto dimostrata.

Quindi preciso che la mia sorpresa nel constatare in questo blog un'accesa apologia della pena di morte era sincera e non intendeva colpire con violenza e ferire chi fosse ad essa favorevole, al contrario, invecd, di come fa Lei con toni così violenti e sprezzanti nei cofronti di chi è ad essa contrario.

Infine, riguardo alla sua 'nota antropologica', agginga il mio caso, perché contrariamente ai suoi pregiudizi, pur essendo contrario alla pena di morte, non sono sinistrorso, né favorevole all'invasione islamica, ne' all'abolizione dell'ergastolo, ne'all'aborto, ne' all'eutanasia, non faccio parte dei cattolici come Scalfaro.

Secondo Lei chi e' contrario alla pena di morte non ha senso della giustizia, tanto da non meritare nemmeno di decidere una controversia inferiore a 50 euro.

Giudichi e diffidi quanto vuole in base a questi suoi pregiudizi, ma stia attento a non diventare come coloro - da Lei giustamente biasimati - che condannarono a morte o linciarono persone solo perché fasciste
(così come i fascisti condannano e uccisero persone solo perché non fasciste: il senso della giustizia che Lei si vanta di avere richiede anche questo piccolo lo sforzo di obiettivita').

Anonimo ha detto...

Piaccia o no credo che la pena di morte verrà introdotta a furor di popolo nei prossimi anni. Discutere se Gesù era favorevole o contrario alla pena di morte mi sembra una questione inutile.Comunque delle leggi dello stato si deve occupare il potere politico mentre la Chiesa che oltretutto è attualmente ininfluente e confusissima si deve occupare delle cose dello spirito .Sempre che ne sia ancora capace....bobo

irina ha detto...

@ "...sarà costruita una Chiesa cristiana..."

I martiri, il loro sangue sul quale camminiamo. Questa storia mi ha commosso, madre e figlio la stessa sorte atroce. Ed ora questa Chiesa. Non sono gesti spontanei.Per la famiglia. No, non lo credo. Spontaneo è mettere le mani al collo dell'assassino. Poi in quel momento supremo, Rinuncio. Urlare un muto, Rinuncio. E rendergli la vita che lui ha tolto a chi ami. Questo è cristiano, rinunciare per Lui. In Suo nome, Nel Suo ricordo. Per la Sua intercessione. Questo va detto, va chiarito agli infedeli, ti dono di nuovo la vita per Lui, ti per-dono. Senza tante storie,per me t'avrei tolto la vita come tu l'hai tolta, per Lui rinuncio a togliertela. Da qui poi capisco che il pensiero corra a tanti altri fedeli della vera religione che vivono in mezzo agli infedeli nella paura e nel terrore e capisco anche che si voglia dare loro un luogo dove pregare nella pace. Mi auguro che questa Chiesa sia bella. Bellissima. Ieri l'altro su Radio Spada veniva riportata la preghiera scritta in Notre Dame d'Afrique ad Algeri. E spero che anche questa possa essere una Chiesa così bella e così ben posizionata. Ed abbia scolpita nel marmo una preghiera d'amor vero come quella.

@per Luigi. ha detto...

perché riguarda piu'la giustizia temporale e la sua efficacia nella prevenzione e repressione del crimine non è affatto dimostrata.
Per favore, si rilegga con attenzione gli interventi precedenti. Oggi la pena capitale, tenuto conto del contesto in cui viviamo, non è opportuna, però in ASTRATTO non è illecita.
La versione greca dei 70 della BIBBIA, da del Quinto Comandamento una versione leggermente diversa da quella oggi diffusa:"NON UCCIDERE *L'INNOCENTe*".

mic ha detto...

“Vengono per occupare l’Europa”. Intervista a Mons. Gyula Márfi, arcivescovo di Veszprém – di Andras Kovacs

L’arcivescovo Gyula Márfi: “Vogliamo bene ai lupi, in quanto creazioni di Dio, ma non per questo li facciamo entrare tra le pecore”.

http://www.riscossacristiana.it/vengono-per-occupare-leuropa-intervista-a-mons-gyula-marfi-arcivescovo-di-veszprem-di-andras-kovacs/

Rr ha detto...

MONACO di BAVIERA è bloccata per un attacco all'arma da fuoco portato da non si sa quanti uomini, forse tre, che non si sa dove siano e chi siano.
Monaco...