«Legalizzare droghe, eutanasia, aborto, ricerca scientifica sulle staminali embrionali o sulla modifica del genoma: se la politica non si muove su questi temi viene superata dalla realtà della scienza e della società. Il governo italiano e il parlamento mostrano di non avere alcuna consapevolezza dell’urgenza di affrontare queste istanze che vengono dal basso. E a farne le spese non sono soltanto le singole persone, vittime del proibizionismo, ma tutto il sistema democratico».
È quanto ha sostenuto nei giorni scorsi Marco Cappato, leader dell’Associazione Luca Coscioni, uno dei tanti figli di Marco Pannella. Un altro figlio dell’ideologia pannelliana, Benedetto Della Vedova, Sottosegretario agli Esteri di Renzi, ha raccolto le firme di oltre 200 parlamentari sulla proposta di legge per la legalizzazione della cannabis. Si discuterà il 25 luglio alla Camera. Ancora Cappato vorrebbe che si promuovessero e si tutelassero dal punto di vista legislativo, le nuove tecniche di gene editing, il cosiddetto Crispr Cas9: la tecnica di modifica chirurgica del genoma umano e vegetale. Mentre l’Associazione Coscioni rivendica la campagna sull’Eutanasia Legale («un’azione di disobbedienza civile», così come viene definita, «che da marzo del 2015 ha aiutato in forma non anonima 191 persone a ottenere l’eutanasia o il suicidio assistito all’estero, per sollecitare la ripresa del dibattito parlamentare sull’eutanasia e agevolare quello sul testamento biologico») – un altro filo-radicale, il prof. Umberto Veronesi, attraverso il Comitato Etico della sua Fondazione, presieduto da un’altra filo-radicale, la prof. Cinzia Caporale, membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, con in carichi alla Sapienza e al Consiglio Nazionale delle Ricerche, sostiene l’introduzione nell’ordinamento dell’eutanasia.
Dice Veronesi: «Non possiamo continuare a ignorare la tragedia silenziosa di quelle che sono state chiamate “le cattive morti evitabili”, e non possiamo continuare a negare all’individuo il diritto di decidere come morire. Le tecnologie biomediche, segno del progresso in favore dell’uomo, non possono e non devono trasformarsi in qualcosa che invece va contro l’uomo e la sua libertà, posticipando, dilatando, sospendendo e a volte perfino invertendo il naturale processo del morire. Se un malato è inguaribile, afflitto da sofferenze non controllabili, ed è avviato irreversibilmente alla morte, la sua richiesta di eutanasia non può essere ignorata, e deve essere accolta. È anche un dovere civile, proprio di una democrazia, fare uscire l’eutanasia da quella che si può definire la sua zona d’ombra, vale a dire le pratiche con finalità compassionevoli che in realtà negli ospedali realizzano l’eutanasia, ma che restano clandestine e che espongono chi assiste i malati terminali a rischi di tipo giuridico».
Che cosa aveva detto Pannella prima di morire? «Tranquilli, compagni, abbiamo vinto». Aveva ragione. La sua ideologia ha vinto. La sua «eredità umana e spirituale» – come l’aveva definita il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi – ha dilagato ed è diventata di massa.
Si scontano i risultati di quella grande stagione dei diritti civili – viene chiamata così, no? – che ebbe i suoi prodromi con il divorzio e subito dopo con l’aborto e che ora si sta compiendo, con l’affermazione della teoria del gender, da inculcare ai bambini fin dall’asilo, del matrimonio sodomitico decretato per legge, delle adozioni per le coppie dello stesso sesso, decretate dai Tribunali in attesa di una legge.
A quest’ideologia, che usa le tecniche più spregiudicate e sofisticate per affermarsi, si è contrapposto e si contrappone il nulla. Qualche dichiarazione cloroformizzata da parte dei Vescovi, quando proprio non possono farne a meno. Comunicati, con tanti distinguo, delle associazioni cattoliche che dovrebbero difendere i principi dell’ordine naturale, balbettii di parlamentari che si dichiarano cattolici. Si è stati – in buona sostanza – complici, di fatto, di quell’ideologia, subendone il fascino e la seduzione. Diceva un politico cattolico ad una conferenza di qualche giorno fa: «Sono favorevole al divorzio». Da un altro cattolico – un filosofo, questa volta – ho ascoltato che «bisognerebbe tener conto che esistono la bioetica laica e le sue posizioni».
L’azione del Maligno – di questo si tratta – è insinuante ed opera così, provocando la dissoluzione della coscienza che esistano il bene e il male.
Qualche giorno fa, ricorreva l’anniversario della morte di Giacomo Biffi. In un suo bellissimo libro, "Memorie e digressioni di un italiano cardinale", Cantagalli, Siena, 2007, pp. 640, raccontò di quando prese la parola davanti al futuro Papa, nel 2005. Disse:
«Vorrei dire al futuro papa che faccia attenzione a tutti i problemi. Ma prima e più ancora si renda conto dello stato di confusione, di disorientamento, di smarrimento che affligge in questi anni il popolo di Dio, e soprattutto affligge i 'piccoli'».
Da allora ad oggi, lo stato di confusione, di disorientamento, di smarrimento, si sono strutturati. Lei, grande cardinale e grande uomo di Dio, interceda perché sempre più persone appartenenti al popolo di Dio guardino la realtà così come si manifesta, affermino la Verità e facciano sentire alta la loro voce, con libertà. Solo così, i piccoli potrebbero trovare - nel tempo che Dio a loro concederà – meno afflizione.
Danilo Quinto - http://daniloquinto.tumblr.com/
14 commenti:
Da una parte abbiamo la licenziosità e l'aberrazione, alle quali si accede solo per forza di inedia e sono propagandate a piena voce quotidianamente attraverso tutti i rivoli dell'informazione e del costume e della legislazione infame e sotto lo sventolio della pretesa libertà; dall'altra la resistenza inconsistente di persone già inconsapevolmente guadagnate al nemico, come le persone fisiche a cui l'esistenza della Chiesa è affidata, chiesa che di religione si occupa nelle feste comandate e ancora, che sulla morale si è piegata a novanta gradi ed il suo insegnamento è copia fotostatica di quello del mondo. Lei dott.Quinto martella sulla denuncia, presentata da chi? Nei confronti di chi? A quale autorità di quale istituzione? L'unico requisito richiesto per qualsiasi impiego,alto o basso che sia, è la faccia di bronzo sonante (Blondet). Sarebbero necessari forti oranti ma, anche questi sono pochi e in ordine sparso. Non so quale sarà il metro con cui saremo giudicati da NSGC, ad uno sguardo di insieme mi vien fatto di dire che all'inferno siamo già dentro.
http://www.riposte-catholique.fr/en-une/20-des-nouveaux-pretres-sont-traditionalistes
Che ne pensi ?
https://gloria.tv/video/XQygsLdT4crH4AaX5jABZvXRQ
L'importante e' il Primo Comandamento , il resto passa...bravo sindaco disepolo
http://www.iltimone.org/34922,News.html
La tragedia di questo tempo : non vedere piu' la luce di Gesu' ! Perdere Gesu' e' la piu' grande tragedia che ci possa capitare !
UN PENTIMENTO CHE NON RIESCE PIÙ A SPERARE
...Ciò che a Giuda è accaduto per Giovanni non è più psicologicamente spiegabile. È finitto sotto il dominio di qualcun altro: chi rompe l'amicizia con Gesù, chi si scrolla didosso il suo "dolce giogo", non giunge alla libertà, non diventa libero, ma diventa invece schiavo di altre persone - o piuttosto: il fatto che egli tradisce questa amicizia deriva ormai dall'intervento di un altro potere, al quale si è aperto...
La seconda sua tragedia - dopo il tradimento - è che non riesce più a credere a un perdono. Il suo pentimento diventa disperazione. Egli vede ormai solo se stesso e le sue tenebre, non vede più la luce di Gesù - quella luce che può illuminare e superare anche le tenebre. Ci fa così vedere il modo errato del pentimento: un pentimento che non riesce più a sperare, ma vede ormai solo il proprio buio, è distruttivo e non è un vero pentimento. Fa parte del giusto pentimento la certezza della speranza - una certezza che nasce dalla fede nella potenza maggiore della Luce fattasi carne in Gesù...
JOSEPH RATZINGER/BENEDETTO XVI - da "Gesù di Nazaret" dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione -
Queste parole già note, le ribadisco anche se oramai il repetita non iuvant, sed exasperant.
La causa delle assurde situazioni disumane di fine vita, alle quali purtroppo assistiamo da alcuni decenni, è stata proprio la titanica presunzione di quelli che definisco "tecnoiatri" , ovverosia quei medici tutto scienza e tecnica, i quali hanno proceduto nell'accanimento terapeutico contro ogni speranza prognostica. Accompagnare con cure palliative e sintomatiche, incluso il conforto compassionevole, urtava i moderni Prometeo. Quegli stessi tecnoiatri, oggi chiedono la legalizzazione della eutanasia giustificandola proprio con le mostruosità provocate dal precedente presuntuoso operare.
Anche senza tenere in considerazione gli effetti sulla azione dei medici della cosiddetta medicina difensiva, mi permetto di affermare senza timore di errare che a favore della eutanasia si schierano solo quei soggetti che per sola scelta ideologica e non per stretta necessità clinica intendono violentare il comune senso del rispetto per la vita anche nella estrema sofferenza, alla quale la medicina oggi riesce a dare sollievo efficacemente. Nella mia pratica medica quarantennale non una volta mi è stato richiesto con convinzione di non procedere futilmente a trattamenti medici anche quando la prognosi era infausta a brevissima scadenza! Anzi, si minacciavano, implicitamente o esplicitamente, azioni legali se non si procedeva con esami o terapie fino all'ultimo respiro. Altro che eutanasia, nelle sue varie definizioni! Che poi questa sia per davvero ritenuta una scelta da potersi fare in tutta libertà per quei pochi che ne hanno piena consapevolezza e invincibile desiderio, non capisco perché là si vuole legalizzare con leggi ad hoc, quando a costoro nessuno proibisce già adesso di ben morire, avendo accesso a farmaci stupefacenti, anche solo rifiutando legalmente di essere idratati! E' certo che, se non interviene un razionale risveglio etico, vincera' questa azione politica di soddisfare i propri desideri, qualsiasi essi siano, facendo approvare leggi con il consenso popolare che sempre si ottiene con la spregiudicata propaganda che fa leva sul sentimentalismo e sulla propensione a godere i piaceri della vita e sulla paura di patire anche la più piccola sofferenza, fisica o psichica che essa sia. A noi non deve difettare comunque l'impegno a contrastare con parole ed opere questa deriva antropologica innaturale, per non dire anti cristiana.
Meno male, anzi, purtroppo, la Realtà sbatte loro in faccia: le priorità del Parlamento non sono quelle del gran furbastro di Cappato, che è riuscito a piazzare un uomo suo in Giunta comunale a Milano, avendo preso l'1.5 % di voti, ma quelle della povera gente che muore straziata tra le lamiere, perché nel 2016 ci sono ancora i binari unici ed i controlli di sicurezza Anni '50. Altro che "richieste dal basso": sono pretese dall'alto del loro cervello di c...ni !!
Altro che eutanasia, froci e manipolazioni genetiche (li avessero manipolati o abortiti, non sarebbero qui a romperci l'anima): le infrastrutture indecenti (ferrovie ma anche strade), le scuole e gli ospedali fatiscenti, il lavoro che non c'è e l'emergenza, che ormai è diventata routine, dell'immigrazione...Ma questi problemi costano soldi, le cazz...te dei radicali non costano nulla, nell'immediato, e fanno tanto "figo".
Tutti i paesi che si sono trastullati con queste cazz...te diaboliche, ora ne stanno pagando il conto, tra attentati (vero, Francia e Belgio ?), crisi politiche e sociali (vero Inghilterra ?), guerra civile strisciante (USA ) e crisi economica e disoccupazione in crescita (Spagna, Italia).
Ma chi è causa del suo mal...
Che ne pensi?
Sgarbi farebbe meglio a parlare di ciò che gli compete e capisce.
nelle sue esternazioni c'è tutto e il contrario di tutto.
Per l'anonimo delle 8.55 (che ringrazio) e non solo.
Vangelo di oggi. Gesù disse: “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché queste cose sono nascoste ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te”.
“Queste cose” sono Gesù stesso, cioè la Rivelazione piena di Dio data in Lui!
Le “cose” non sono deliberatamente nascoste (verbo attivo) per una malevola Volontà del Padre, ma sono nascoste (in greco il verbo è passivo) dalla loro saccenza ai "sapienti e intelligenti" secondo il mondo.
I “piccoli” sono perciò non persone prive di intelligenza o sapienza, ma coloro il cui intelletto, sapienza e scienza sono doni dello Spirito santo, del quale si lasciano riempire, come Maria, senza presumersene gli autori e i padroni, al punto da non sapere che cosa farsene della Volontà di Dio, bastando a se stessi!
Gesù si è detto “figlio dell'uomo”, definizione che troviamo quasi 200 volte nella Bibbia, equamente divise tra Antico e Nuovo Testamento (moltissime in Ezechiele quelle dell’Antico). Anche nel Nuovo, l’espressione identifica l'uomo nella sua caducità carnale e nella grande differenza e alterità da Dio. Il profeta Daniele però salda misteriosamente (e in similitudine…) questo stato di cose a una “promozione divina”: “Ecco apparire sulle nubi del cielo uno, simile ad un figlio di uomo…” (Dn 7,13-14).
Nel Nuovo Testamento l’espressione “figlio dell’uomo” è esclusivamente rivolta a Gesù, proprio nella prospettiva del profeta Daniele, cioè lasciando a Gesù una figliolanza umana metaforica, pur essendo nato da Maria.
Gesù si è anche detto “figlio di Dio”, il che non era inedito in ambito vetero testamentario, anche se titolo di regalità o usato per un giusto. Al plurale -figli di Dio- rimanda alla corte celeste, oppure al popolo eletto (Sap 12,7; Os 2,1).
La novità è che con Gesù si passa da un senso metaforico a una reale figliolanza divina, in senso pieno.
Il credere a Gesù ci associa a questa figliolanza, per partecipazione, pur essendo noi tutti –per natura- semplicemente degli uomini o delle donne. Questa “rinascita dall’alto” è lo scarto da superare per passare da un’intelligenza e sapienza mondana a quella dello Spirito Santo.
Il mistero di Gesù non può essere compreso dalle sole capacità della mente umana, dato che tale mistero le sovrasta da gran distanza!
Accogliere questa Rivelazione è dunque un atto di umiltà (non di diffidenza, sfida o incredulità), proprio di chi si fa “piccolo”. E’ dono del Cielo e diventa “nostro” solo se siamo nell’atteggiamento del bambino che tende la mano e si fida, senza pretese di ordinare o di meritare un dono che sgorga dalla gratuità dell’Amore.
Poveri tecnoiatri...
Concordo con Alfonzo al 100%. Invece di preoccuparsi di eutanasia, dovrebbero preoccuparsi ed impegnarsi perché là dove c'è un grande invalido, un malato terminale, un figlio con gravi handicap, ci sia aiuto, economico, ma soprattutto specialistico, infermieristico, psicologico...non che le famiglie ed i malati siano abbandonati a loro stessi.
Per altro, Pannella non si à "eutanasiato", ma si à fatto curare fino all'ultimo, come farà la sua cara Bonino.
"...là dove c'è un grande invalido, un malato terminale, un figlio con gravi handicap, ci sia aiuto, economico, ma soprattutto specialistico, infermieristico, psicologico".
Giusto, aggiungerei un aiuto spirituale, ma offenderebbe la laicità imposta alla medicina, ritenuta incompatibile con la fede cristiana, e coloro che sono di altre religioni, soprattutto gli "uomini di pace" islamici.
L'articolo di Quinto coglie nel segno: il problema è che la Chiesa non solo sta a guardare, ma ha rinunciato a dare il suo aiuto spirituale.
Infatti è radicalmente cambiata la dottrina sociale della Chiesa, l'indicazione delle scelte politiche conformi e conseguenti alla fede.
Troppa fatica, ma ci ce lo fa fare?
Le soluzioni politiche che la Chiesa ha sempre respinto, cioè quelle marxiste/radicali/socialiste/laiciste, vengono accolte da Francesco e indicate come esempi da seguire, anche se le premesse di questo salto verso gli inferi sono iniziate prima.
Ecco quindi il moto inverso di cui parlimo spesso: e'logico che cosi' facendo si debba cambiare per forza l'interpretazione del Vangelo.
Ed ecco che Lutero aveva ragione, era nel giusto, perché la sua interpretazione è più adatta ai tempi, più liquida.
Per Bergoglio è quindi più importante la politica della fede e la sua rivoluzione sta nell'averla spostata tutta a sinistra
Luigi RMV:
certo anche l'aiuto spirituale,ma chiederlo allo Stato mi sembra lottare contro i mulini a vento, visto che già non dà quello di sua stretta competenza. E sulla Chiesa, hai ragione: per esperienza personale recente, quando si è cercato un conforto spirituale, si è trovato il sostegno di uno che, pur essendo prete, pensava di fare l'assistente sociale o il psicologo.
Vero, non c'è peggior cosa di vedere un prete che non fa il prete per timore di non piacere.
Tu li vedi in ospedale che si atteggiano ad assistenti sociali e psicologi e poi fanno male tutte le cose.
Ma la cosa più sorprendente e' che non si rendono conto -e soprattutto non temono! - di diventare sale senza sapore destinato al calpestio.
Sintomi di apostasia galoppante.
no ai cani nelle zone musulmane, sono impuri:
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/no-ai-cani-nei-luoghi-pubblici-sono-impuri-e-contaminano-i-1284170.html
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