Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 28 luglio 2016

Marco Tosatti. Porgere l'altra gola

Vorremmo ricordare a Bergoglio, oltre a quanto efficacemente sottolineato da Tosatti, che il Sacerdote ucciso 'in odium fidei', padre Jacques Hamel, non stava "offrendo una preghiera per la pace", ma il Sacrificio, unico e insostituibile di Cristo Signore. E glissare o dire svarioni perfino su questo è ancora più grave....

C’è un singolare affrettarsi in molti siti e commentatori cattolici, in genere progressisti e comunque omogenei al pensiero dominante nella Chiesa, a scongiurare l’idea di una reazione cristiana o cattolica all’evidente violenza di radice islamica.

C’è chi subito – a poche ore dalla morte – è arrivato a avanzare dubbi sul fatto che il parroco di Rouen sia stato ucciso in quanto prete, e in odium fidei; c’è chi ha definito “jihadisti cattolici” quelli che osservavano la singolare riluttanza del Pontefice regnante ad attribuire la strage di Nizza (e ora, possiamo aggiungere, il sangue di Rouen) a una precisa radice cultural-religiosa. E poi ci sono quelli che ricordano che la risposta cristiana deve essere sempre mite, e dialogante.

Ci sono certamente ragioni dietro tutto ciò. Non credo sia tanto il timore reale di una risposta muscolare (mandiamo gli Svizzeri alabardati, e poi dove? A Raqqa? A Mossul?). Forse è la paura in CEI che la Lega acquisti consensi. D’altronde una predicazione così ripetuta da apparire talvolta ossessiva in favore della migrazione – non dei rifugiati, badiamo bene ma della migrazione - che porterà, come è accaduto in Francia e Belgio, a uno stravolgimento dei dati demografici, culturali e religiosi dei Paesi ospitanti, non è compatibile con riconoscere che nel terrorismo attuale c’è un problema religioso.

Causato dalle caratteristiche particolari dei testi sacri di una religione: mai emendati, storicizzati, messi in discussione. E quindi utilizzabili.

Sull’aereo che lo portava a Cracovia il Pontefice ha detto, negando che vi sia una guerra di religione: “Ma è guerra. Questo santo sacerdote, morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per la pace. Lui è uno, ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini... Pensiamo alla Nigeria, per esempio. Diciamo: ma quella è l’Africa! È guerra. Noi - ha continuato il Papa - non abbiamo paura di dire questa verità, il mondo è in guerra perché ha perso la pace”.

E’ innegabile, purtroppo, che in molti casi si tratti proprio di religione. Pensiamo ai Copti in Egitto, ai cristiani pakistani (come Asia Bibi), ai cristiani indonesiani, per non parlare di Afghanistan o Arabia Saudita, o di Nigeria e Kenya; e si potrebbe continuare. Purtroppo l’impressione è che ci sia una religione ben precisa che fornisce pretesti e strumenti religiosi ai suoi figli, anche quelli cattivi, che li vogliano usare; minoranza numerosa nella maggioranza di “portatori sani” di una fede che può molto facilmente “virare” in patologia.

Nessuno pensa alle crociate. Ma forse si può parlare con chiarezza, agli esponenti di quella religione, nel dialogo. Ormai anche nel mondo dell’islam c’è chi non crede più al facile slogan dell’islam religione di pace, e lo dice apertamente. Dirlo apertamente, da cristiani, può essere un servizio di carità migliore del porgere la gola.

89 commenti:

Il Mastino blogger ha detto...

....
È emblematico un aneddoto che ebbe a raccontare tempo fa Messori..

Un amico francese, religioso cattolico a Gerusalemme e noto biblista, mi raccontava di recente che , nel loro convento, serviva da sempre, come factotum, un ormai anziano musulmano. Onesto, gran lavoratore, di tutta fiducia, faceva ormai parte della famiglia e tutti quei religiosi gli volevano bene, sinceramente ricambiati. Un venerdì, l’uomo tornò dalla moschea con un’aria accasciata. Il superiore della casa, insistendo, riuscì a farlo parlare. Disse: <>. Una pausa, e poi: «Ma non tema, padre , sa che io vi voglio bene , so come fare, se dovrò sopprimervi troverò il modo di non farvi soffrire». L’aneddoto, purtroppo, è autentico”.

Si passa dunque dal terrorismo islamico dei kamikaze professionisti, a quello dell’imbecille della porta accanto: un terrorismo di popolo, dove ogni islamico infiltrato in Occidente dalle forze della dissoluzione occidentale, si trasforma motu proprio e solo con un approssimativo inquadramento, in kamikaze.....

irina ha detto...

La franchezza certamente è meglio di un vile andar d'accordo da servi.
Se si avesse una classe politica con una dignità, anche solo a livello zero, invece di occuparsi di leggi masturbatorie, metterebbe mano ad una riforma della scuola essenziale ed efficace per gli immmigranti e per noi: a)studi essenziali e seri, nei primi cinque anni: imparare a leggere e scrivere bene,calligrafia e ortografia impeccabili per tutti; conoscere la tavola pitagorica e saper fare le quattro operazioni; il tutto condito con almeno tre poesie( d'autore) all' anno imparate a memoria e racconti, raccontati da insegnate, mitologici, cristiani e storico-geografici brevi e fermati ciascuno intorno ad una sola frase chiave di senso, cioè intorno al vero, al buono, al bello, su un quaderno apposito illustrato dai ragazzi/e, E poi giocare, giochi di squadra dove ognuno ha il suo posto e la sua funzione,e cantare insieme seguendo lo svolgersi delle stagioni nella liturgia.
Continuo poi,devo uscire, a dopo.

Il Mastino blogger ha detto...

POCHE IDEE E TUTTE BELLE CONFUSE
Imperdibile anche l’intervista di Bagnasco al Corriere. Tante veramente le perle, dall’incipit con “l’aiuto che dobbiamo chiedere al mondo islamico”. Ma il top è questo (grassetto mio):
«Esatto. Questi fatti terribili che si ripetono da molto tempo impongono un esame di coscienza. Sono convinto che oggi ci sia bisogno di più Europa. Ma di un’Europa diversa, più umanistica, più “cristiana” non nel senso della rinascita del confessionalismo. I padri dell’Europa, penso a Robert Schuman, a Konrad Adenauer, ad Alcide De Gasperi, puntarono sulle comuni radici cristiane non in chiave confessionale ma semplicemente umanitaria. Proprio in una visione antropologica, il cristianesimo riassume il meglio dell’esperienza umana universale».
Si vede che ha deciso di fare a gara con Galantino.
Quale premio del villaggio sia in palio, è facilmente immaginabile.

Anonimo ha detto...

Veramente lo stato di confusione mentale delle gerarchie sta raggiungendo vertici inimmaginabili. Ma è sicuramente il frutto dello scadimento qualitativo e di preparazione del clero, conseguente alla deriva post-conciliare e sessantottina. Il pressapochismo ha portato all'abbassamento della formazione e delle ragioni della fede. Il VdR è la massima espressione di questo andazzo, anche se intravvedo la longa manus dei gruppi che hanno deciso da tempo di infiltrare e debilitare la Chiesa Cattolica, unico baluardo contro la presa del potere globale da parte dei "soliti occulti".

Anonimo ha detto...

Interessante intervista a Valentina Colombo, docente di Geopolitica del mondo islamico all’Università Europea di Roma:
http://blog.ilgiornale.it/cesare/2016/07/27/lisis-e-il-prete-sgozzato-decenni-di-propaganda-sottovalutati/

irina ha detto...

Se avessimo delle regole rispettate da noi tutti non ci sarebbe problema. Non si fa lavorare in un convento un mussulmano per pio che sia, non si toglie la croce dalle pareti perchè disturba la sensibilità dei tagliatori di gola(!?!?!?), non si celebra il Santo Natale sottobanco per rispetto, di che? di chi? Ma in ultima analisi sempre più mi convinco che questi tagliatori di gola il Buon Dio,Uno e Trino, li ha posti alle nostre costole per farci ritrovare la nostra anima cristiana. E finchè non proclameremo a piena voce il Verbo di Dio, la gola ci sarà tagliata a chi capita capita.

Anonimo ha detto...

http://www.romereports.com/2016/07/28/pope-francis-falls-during-mass-in-czestochowa

Anonimo ha detto...

L’Islam non è mai stata una “religione di pace”.

Il papa, quando dice che tutte le religioni sono religioni di pace, va contro l’insegnamento del Vangelo e della Chiesa che ha sempre parlato di una “vera pace”, quella di Cristo (“Vi lascio la pace, vi do la mia pace...”).
E va contro la storia.
Solo il Vangelo insegna ad amare i propri nemici, a perdonare a coloro che ci perseguitano. Se tutte le religioni sono portatrici di pace, che senso avrebbe l’Incarnazione di Cristo?

Il Giornale ha detto...

È stato in Puglia, come forse uno dei suoi complici. Ma soprattutto il 4 ottobre scorso era a Ventimiglia per manifestare al fianco di anarchici e antagonisti vari sotto l'insegna "No Borders" in favore dei migranti. Esatto: il terrorista ha passato il confine tra l'Italia e la Francia per partecipare ad un corteo in difesa del diritto all'invasione degli immigrati

Anonimo ha detto...

Il commento sopra riguarda l'autore de la strage di Nizza.

Anonimo ha detto...

Adesso vanno di moda vescovi e opinionisti del “dialogo” e dell’accoglienza “senza se e senza ma”, che pensano di affrontare problemi complessi con slogan e frasi fatte. Ovviamente corteggiano gli islamici radicali e pensano di essere superiori perfino alle giuste norme di diritto internazionale che distinguono tra il diritto a migrare e il diritto all’invasione. Purtroppo, per questi neanche il sangue di don Jacques basterà a risvegliarli.

Luisa ha detto...

I cosidetti terroristi di Daesh (dixit Hollande) sono musulmani autentici che imitano l`esempio del loro profeta e obbediscono alla lettera del loro libro sacro.

Ma quando ci sarà un intervistatore, un commentatore, uno dei tanti specialisti che invadono gli studi televisi che avrà il coraggio di dirlo?

Quando ci sarà una persona che, di fronte agli specialisti della taqiya che mentono sapendo di mentire autorizzati dai loro testi sacri a farlo, imam e responsabili musulmani che martellano che quegli assassini non sono musulmani, che l`islam non è quello ecc. ecc, che l`islam è solo pace e amore, di fronte agli irenisti ignoranti o consapevoli che come dei pappagalli addestrati ripetono lo stesso mantra, oserà prendere in mano il Corano, aprirlo e citare uno dei tanti versetti che incitano alla violenza?

Josh ha detto...

sempre per risentirselo dire con diversi linguaggi, visto che altri non lo fanno:

http://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/11933839/mario-giordano--contro-l-islam-e-una-guerra-di-religione---o-si-reagisce-o-si-muore-.html

mic ha detto...

Grazie, amici miei, perché anche voi ribadite l'ineludibile.
Non dobbiamo stancarci di farlo perché le correnti di pensiero ancora sane non abbiano a inaridirsi.

Castellaz Giovanni ha detto...

Capisco che il Papa, come ogni capo di Stato abbia il dovere di non allarmare, di non fomentare tensioni, ma anche la diplomazia ha un limite.

Alberto ha detto...

morire sgozzati mentre si celebra la Messa e vedere la propria morte banalizzata da queste parole inutili e squallide è la peggior offesa per quel sacerdote. (sia chiaro che la Messa non è "la preghiera per la pace", solo uno del mondo può banalizzare così la fede cattolica)

Peccato per il Latino ha detto...

[...] Alla paura, all'odio, al fanatismo senza senso e al male compiuto in nome dell'Islam i ragazzi rispondono con le parole di Pier Giorgio Frassati “Noi non dobbiamo mai vivacchiare... dobbiamo ricordarci che siamo gli unici che possediamo la Verità, abbiamo una fede da sostenere, una speranza da raggiungere”.
Animati da questa speranza, saldi nella fede in Cristo, lieti nell'amicizia della Gmg i giovani di ‪#‎krakow2016‬ si danno appuntamento al Campus Misericordiae sabato 30 luglio alle 5.00 per recitare il Rosario.
Solo attraverso Maria infatti questa Europa ferita nel cuore e dimentica delle sue radici potrà rimettere al centro Cristo. Il Rosario verrà recitato in Polacco, Francese, Spagnolo, Italiano e Tedesco. Si cercano 10 volontari per ogni lingua».
(da Il Timome)

Peccato, sarebbe bastato il latino (se i giovani ne conoscessero almeno le preghiere principali...)

Anonimo ha detto...


Il cristianesimo in chiave "non confessionale ma umanitaria" del quale farnetica il card. Bagnasco, il cristianesimo che concepisce la chiesa luogo di culto come "luogo dove si prega per la pace", assieme a tutte le altre religioni, compresa quella dei sicari di Allah, e' proprio quello uscito dalle alchimie ereticali presenti a iosa nei testi del Vaticano II. Lo vogliamo capire o no? Parvus

Anonimo ha detto...

IL PAPA E LA GUERRA: ANCORA SILENZIO SULL'ISLAM
Papa Francesco dice la sua, in modo assai chiaro, dopo l'atroce assassinio di Rouen, parlando ai giornalisti sul volo per Cracovia.
1) “Questa è guerra. Abbiamo paura di dire questa verità: il mondo è in guerra perché ha perso la pace”.
Sua Santità mi consentirà di porre a me stesso ed a qualche amico alcune domande: ma chi, cristiano, ateo, agnostico, dotto o semianalfabeta, può negare che il mondo sia devastato dalle guerre? Chi, e per quali motivi, ha paura di dire che la guerra è in atto in tante parti del mondo, ferocemente devastante, e miete vittime innocenti, specie tra i cristiani, già oppressi e perseguitati ed ora orrendamente trucidati? Non certo noi, semplici fedeli cattolici che dal Papa Pastor Bonus attendiamo d'esser guidati per verdi, ubertosi pascoli e d'esser salvati dagli sterpi tossici. E, absit iniuria verbis, Sua Santità fa torto alle pur deboli nostre forze intellettive ove pensi, come sembra pensare, che qualcuno di noi possa ignorare che la guerra è lì dove non v'è più pace...
2) “Quando parlo di guerra parlo di guerra sul serio, non di guerra di religione. C'è guerra di interessi, c’è guerra per i soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei popoli, questa è la guerra. Qualcuno può pensare “sta parlando di guerra di religione”: no, tutte le religioni vogliono la pace, la guerra la vogliono gli altri, capito?”
Forse i giornalisti han dura cervice, ma noi, vorrei dire a Papa Francesco, noi figli della Chiesa, a vario titolo in essa impegnati, abbiamo capito perfettamente. Mai abbiamo negato la presenza malefica dietro ogni guerra di interessi economici, geopolitici, volontà di dominio. Quanto a me, consapevole d'esser l'ultimo dei cattolici praticanti, confesso di non non poter accogliere acriticamente l'affermazione del Sommo Pontefice (che parla da uomo e non da Papa, e quindi non si esprime come Maestro della Chiesa universale in materia di fede e morale), che non ci sia una guerra di religione. La storia, qualsiasi manualetto di storia, rende edotti anche i meno acculturati come me, che nel DNA dell'Islam c'è la conquista sterminatrice in nome di Allah, perché nel Corano si ordina di uccidere gl'infedeli o di ridurli in schiavitù e ad alto prezzo, previa conversione.
Vorrei chiedere a Sua Santità: dove son finite le fiorenti Chiese dell'Oriente e del Nord Africa che han dato tanti Dottori, Martiri e Santi? Non vede Sua Santità che ancor oggi l'Islam si espande dappertutto con la violenza, le rapine, gli stupri, gli sgozzamenti di suore, di missionari laici e persino di sacerdoti e vescovi nell'esercizio della carità e, sacrilegio satanico, del ministero di alter Christus sull'altare? E perché uccidono questi uomini e donne consacrati a Dio? Per le loro ricchezze, per la loro potenza temporale? La conquista nel nome di Allah, per sottomettere a quell'unico dio “onnipotente e misericordioso”, è solo un programma politico, basato su meri interessi materiali? Come giudica il Papa questo spietato proselitismo che arma esseri fragili, addirittura bambini, plagiati dalla visione beatifica della vita in un paradiso fatto di pranzi lauti, di musica e di sesso con le 72 Urì, vergini che dopo ogni rapporto tornano ad esser vergini per il piacere di coloro che si immolano e contemporaneamente si copron della gloria di tante stragi d'infedeli? E' così difficile comprendere che religione e stato nell'islam sono un unicum indissolubile? Che la conquista seminante milioni di cadaveri procede dall'essenza religiosa di questa falsa religione? Che siamo di fronte ad uno stato o insieme di stati teocratici? E che l'Isis vuol ricreare un enorme centro di espansione politico-religiosa? E con questo sedicente stato islamico si dovrebbe dialogare come Francesco ebbe a sostenere due anni fa?

Anonimo ha detto...

(segue)
Qual è la pace che l'Islam ci offre, che offre ai cristiani?
Nostro Signore disse, Sua Santità ce l'insegna: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace, non come la dà il mondo”. Ma se la pace di Cristo non è quella del mondo, quale pace vogliono le altre religioni se non quella del mondo e non quella di Cristo? Le altre religioni vengon dal Dio Uno e Trino che noi cattolici adoriamo o dal mondo? L'Islam ci dona la pace di Cristo? O ci dà la pace che dà il mondo, basata sul materialismo, l'egoismo, la sopraffazione, i futili divertimenti che pure piacciono, come da intervista di ieri, a parte dei giovani della GMG, la lussuria, la superbia, la disgregazione morale, la schiavitù, la morte?
Se Sua Santità mi leggesse comprenderebbe ch'io sono un povero figlio della Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica e Romana, e da Roma mai mi staccherò. Ma il tenace ed indistruttibile amore che mi lega a Roma, a Pietro sin dall'ormai mia preistorica infanzia, non mi consente di riconoscermi in certi suoi discorsi, i atteggiamenti e silenzi, neppure se provengono da un aereo sfrecciante nel cielo azzurro o dal balcone di S. Pietro.
Troppo spesso constato di persona che i fedeli si senton confusi, senton messa in crisi la loro unica vera Fede, insegnata loro da santi Pontefici, da santi vescovi e sacerdoti nel corso della loro vita, anche ben lunga.
Spesso anch'io devo contrastare tesi propalate dalla Gerarchia ad ogni livello che cozzano col CCC, con la Sacra Tradizione, col Magistero ininterrotto ed infallibile.
Le parole che leggo, pronunciate dal Papa oggi, mi amareggiano, mi feriscono profondamente, mi pongono domande, m'istillano dubbi, se non altro sulla loro opportunità e sul loro reale significato e fine.
Ma se talvolta le mie certezze, che son quelle della Chiesa di sempre, vibran come vacillassero, immediatamente la retta ragione, guidata dalla Grazia che spero non mi abbandoni, mi conferma nelle mie fondamenta cattoliche che restano immobili ad ogni tempesta.
Ai cari amici che mi leggono e che sanno con qual animo io sia costretto a vergare queste righe, la mia più viva esortazione: resistere alle pericolose scorciatoie di insane tesi teologiche che portano fuori dalla comunione con Pietro, pregare sempre di più perché lo Spirito Santo illumini la mente ed il cuore del nostro Papa Francesco.
Dante Pastorelli

mic ha detto...

quoto:
Il cristianesimo in chiave "non confessionale ma umanitaria" del quale farnetica il card. Bagnasco, il cristianesimo che concepisce la chiesa luogo di culto come "luogo dove si prega per la pace", assieme a tutte le altre religioni, compresa quella dei sicari di Allah, e' proprio quello uscito dalle alchimie ereticali presenti a iosa nei testi del Vaticano II. Lo vogliamo capire o no? Parvus

Josh ha detto...

la gente, anche più impensata, si è stufata:

http://blog.ilgiornale.it/spirli/2016/07/27/bergoglio-go-home/

Anonimo ha detto...

Quasi sempre la rivendicazione è esplicita, da parte dello Stato Islamico. E anche le indagini accertano l'effettivo legame tra i terroristi e il califfato. Ciò che impressiona è la condizione di vita quasi sempre non "oppressa" degli assassini, né poveri, né emarginati, né umiliati. Anzi, apparentemente ben integrati nella società circostante.

Il caso della Germania è esemplare. Ed è a partire da questo stato di cose che l'islamologo gesuita Samir Khalil Samir muove la sua analisi degli ultimi atti omicidi ad opera di islamisti, pubblicata stamane su "Asia News":

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/07/26/come-un-agnello-sacrificato-nel-nome-di-allah-in-chiesa/

Japhet ha detto...

dal link segnalato da Josh: un testo forte, fra i denti... ma forse la misura è davvero stracolma

Bergoglio, go home!
Mercoledì 27 luglio 2016 – Dio muore – a casa, in Calabria

Non basta indossare la talare bianca e farsi scarrozzare sulla papamobile, per diventare Servo dei servi di Dio, Pontefice della Chiesa Cristiana Cattolica Apostolica e Vescovo di Roma. Bisogna avere Dio nell’Anima e il Gregge del Signore nel Cuore. Esserne pastore e guida. Difensore e tutore. Lo si deve amare sopra ogni cosa. Dio e il Gregge. Anche oltre se stessi. Al di là di ogni posa buona per lo scatto dei fotografi, di ogni striscione paraculo da parrocchia di provincia, di un primo piano studiato col cameraman compiacente e il regista leccacandele. Essere Capo della Chiesa e Successore di Pietro vuol dire camminare con la Croce sulle spalle e non sul petto, e onorarLa con il proprio esempio. Fosse la morte. Fosse anche la decisione di rinunciare al privilegio del Calvario.
Dio ha illuminato, e quanto!, Papa Benedetto XVI, imponendoGli di restare, Papa del Papa, come faro sempre luminoso per tutti noi. A Lui, infatti, continuiamo a guardare, fedeli a Dio e al giusto Pastore. Mentre Bergoglio, papa per buonisti e cattolici poltroni, affaristi dell’accoglienza e pretazzi da talkshow, non ha convinto prima. Non convince ora. Non potrà farlo in futuro.
Non attira. Ma, soprattutto, non è Guida.
Da quando le mafie e i massoni, con l’ottima compagnia dei beduini dei deserti petrolmiliardari, hanno deciso che fosse venuta l’ora dell’invasione dell’Occidente Cristiano da parte delle masse islamiche sanguinarie, il vescovo argentino, folle di protagonismo buonista, obbediente alle necessità delle lobbyes senzadio, ha impacchettato il Crocifisso, Sua Madre e l’Onnipotente e li ha riposti in cantina. Creando una sorta di altare multicolore, alternativo al tabernacolo, dal sapore speziato alla saracena, che ospita, attorno a sé, carnefici e martiri. Scafisti e annegati. Europei sgozzati e mani insanguinate.
Gole e machete, al posto di falce e martello, per il cardinale Bergoglio, confessore stralaico delle favelas.
No! Non questo papa, meritiamo noi Cristiani Cattolici, già peccatori di nostro e pellegrini penitenti, in doloroso cammino sul sentiero faticoso della redenzione dall’errore. Non questo insulso doncamillo da oratorio analfabeta, che continua a sproloquiare, da una finestra che non gli appartiene, sulla sua personale interpretazione del messaggio Cristiano. Ben altro Evangelizzatore, dovrebbe educarci!
Oltre che dare qualche scappellotto da scoop a questo o quel bambino sfuggito a comando dalle braccia della mamma armata di cellulare pronto a riprendere “l’incontro casuale” con Sua Santità, oltre che leggere qualche frase ad effetto ben studiata e messa lì, in qualcuna delle sue biascicate omelie, da un ufficio stampa da Hollywood anni d’oro, oltre che presentarsi alla folla caracollando clownescamente come un gigione del peggior teatrino di provincia, cos’altro ci resterà di questo istrione, MUTO sul Martirio quotidiano della Nostra Fede? Il sospetto che c’entri anche lui, quantomeno coi suoi silenziosi silenzi…
E quando ha parlato, Dio salvaci! Ci ha chiesto, quasi imposto, di ospitare un clandestino in ogni casa, un nemico in camera da letto e a tavola, un carnefice nella camera a fianco a quella dei nostri figli. Pena, una sorta di scomunica per non aver saputo adempiere al comandamento di Gesù “Ama il tuo Prossimo”. Come se questa feccia che ci sgozza sia nostro Prossimo da amare.

Japhet ha detto...

...segue

Certo che lo amo, il mio Prossimo, signor Bergoglio! Lo amo violentemente e lo vedo nella vita e nel martirio dei Cristiani che, ogni anno e in questi giorni di più, offrono la propria esistenza ai coltelli di questi tagliagole islamici sanguinari e assassini. Lo amo strenuamente e lo vedo resuscitare in tutti i Cristiani che Tu, giuda della pampa, stai lasciando da soli a combattere contro i demoni maomettani e contro il tuo stesso silenzio.
Quella tonaca che indossi, nonSanto nonPadre, è lorda, sappilo!, del sangue innocente di Tutti i Martiri Fratelli di Gesù Nazareno! Ecco perché non mi incanti con le belle parole sui froci e i divorziati. Né con i processi ai porci pedofili vestiti da prete, figli di una Chiesa senza rigore paterno e senza filiale timore di Dio.
A Dio e al Suo Popolo urge un Pastore. Un Santo Padre. Cattolico. Cristiano.
E non sei tu! Torna alla tua “fine del mondo”.
Fra me e il mio Calvario…

irina ha detto...

La bestia peggiore è l'gnoranza: ignorante è il papa, ignoranti sono i nostri governanti, ignoranti siamo noi, ignoranti gli islamici.
Che cosa nasce da questo coacervo di ignoranze differenziate? Quello che abbiamo sotto gli occhi: il mondo ed il suo non-pensiero. Solo dei polli possono credere alle godurie fornicanti del cielo, questa mania poi di staccare la testa al prossimo mi sembra specchio della loro condizione che, nei fatti, si sono lasciati deprivare della testa dando spazio debordante alle mani taglienti ed al sesso compulsivamente agente.Noi non siamo migliori, abbandonata la retta via, abbiamo voluto chiamare libertà la licenza, fraternità 'fai come ti pare', giustizia 'ognuno è legge a se stesso' da cui discende che la giustizia non è più uguale per tutti, fosse solo per anelito. I nostri governanti sono specchio del lato peggiore che buona parte del nostro popolo incarna, quando,voltate le spalle a Cristo, si è riempito la testa di sabbia e segatura mondana; insieme ai governanti vanno ricordati una gran parte dei consacrati che, buttata alle ortiche la santa formazione sono diventati nessuno. Il papa, è un caso umano, cresciuto e vissuto in un periodo tra i più difficili della storia umana, dove beato è chi ha avuto una semplice seria formazione, si trova senza solide fondamenta cattoliche e si appoggia quindi agli stracci filosofici che gli son girati intorno durante tutte le rivoluzioni tra le quali è passato.Quindi per concludere, pregare seriamente, con tutto il cuore, per gli islamici che riconoscano Gesù Cristo come loro Dio e Signore, per tutti quelli che conosciamo e che sono mondo-diretti, per i nostri governanti che San Giuseppe trovi loro un altro dignitoso lavoro, per i finti consacrati che trovino anch'essi miglior impiego utile socialmente, per il nuovo pontefice che Maria Santissima lo aiuti a parlar di meno e a pregar di più.

Il Giornale ha detto...

Bufera sul sindaco di Cascina per una vignetta:
....
Dopo quello che è accaduto a Rouen ho voluto pubblicare questa vignetta che mostra l'Europa che prende a calci nel sedere un terrorista islamico. Credo che avendo un ruolo istituzionale io debba con ancora più forza di prima condannare certi episodi".
Ceccardi nega di avercela con tutti gli islamici: "Chiaramente il disegno rappresenta un terrorista islamico cacciato via dall'Europa. E' un'immagine forte, ma credo che chiunque si senta offeso sia connivente con il terrorismo islamico che, ora più che mai, va condannato senza se e senza ma". Fatta questa premessa il sindaco di Cascina auspica che la vignetta possa essere condivisa anche dai musulmani."

Ma intanto è l'opposizione prostrata e ciecamente asservita che non tollera...

Luisa ha detto...

Sono spassosi i giornalisti che vanno ad interrogare gli amici, i vicini, la famiglia di quei criminali, evidentemente tutti musulmani, la Francia ha il volto di una colonia islamica, e evidentemente tutti a dire che non capiscono, che quei giovani erano così buoni, gentili, tutti a cadere dalle nuvole, che cosa sperano quei sedicenti giornalisti programmati per difendere i musulmani, metterli in buona luce, farne le prime vittime del terrorismo di matrice musulmana, sperano forse che tutti i telespettatori hanno delle fette di prosciutto sugli occhi e zero neuroni accesi?
Non hanno ancora capito che i loro sforzi sono sempre più vani?

Anonimo ha detto...

Ha invitato i polacchi ad accogliere gli immigrati. Proprio i polacchi, che ancora si ricordano della battaglia di Vienna...

mic ha detto...

Neanche un prete sgozzato in chiesa dagli islamisti risveglia politici e vescovi dal sonno della ragione
di Riccardo Cascioli

«Se non capite in tempo la minaccia, diventerete vittime del nemico che avete accolto in casa vostra». La barbara uccisione di don Jacques Hamel mentre celebrava la messa nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, nella Normandia, conferma quanto aveva predetto giusto un anno fa l'arcivescovo di Mosul. Il vero problema è la nostra civiltà, ormai agonizzante e incapace di dare ragione della sua identità davanti al nemico che l’assale. E anche nella Chiesa in tanti pensano di affrontare problemi complessi con slogan e frasi fatte.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-neanche-un-prete-sgozzato-in-chiesa-dagli-islamisti-risveglia-politici-e-vescovi-dal-sonno-della-ragione-16908.htm

Anonimo ha detto...

“Francesco lo sa: questo è il tempo della guerra. Onoriamo i nostri morti. Francesco proclami santo il suo soldato Jacques. Un cristiano, un prete, un martire. Riconosca il giusto davanti al mondo. La chiesa deve combattere per la pace. Non invocarla inerte”. Con una nota di non inaspettata profondità pubblicata oggi sui social, dopo i fatti di Rouen, Vittorio Sgarbi invita la Chiesa a darsi una mossa: non si limiti a stare a guardare. Parole misurate nei toni, pregne di contenuti e forti nel significato, che seguono alla inquietante freddezza del commento del Vaticano: “Il Papa è informato e partecipa al dolore e all’orrore per questa violenza assurda, con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite”. Nessun accenno al terrorismo islamico, piuttosto concetti generici e francamente banali trattandosi del capo della Chiesa, la cui condanna della violenza e dell’odio e la partecipazione al dolore delle persone dovrebbero essere cose abbastanza scontate. Dichiarazioni, quindi, che suonano a dir poco vuote se non complici, considerate le posizioni di papa Bergoglio sull’immigrazione, con i suoi ripetuti inviti a lasciarsi invadere e le dure condanne nei confronti di chi si oppone al disegno di sostituzione del popolo europeo o, semplicemente, chiede che i flussi vengano regolati o fermati.
http://www.ilprimatonazionale.it/sinistra-2/rouen-la-freddezza-del-vaticano-e-le-parole-di-sgarbi-questo-e-il-tempo-della-guerra-48569/#RdOQysp97UMJW0yo.99

Anonimo ha detto...

“Il papa ha manifestato dolore e orrore. Ma non basta. La chiesa deve alzare la testa. I cristiani devono reagire”, afferma Vittorio Sgarbi, noto per i suoi modi a dir poco vivaci e, spesso, diciamo anche intollerabili, ma persona innegabilmente di grande cultura, che non si è limitata ad un approccio politico alla questione. “Per la sua fede padre Hamel è stato ucciso, durante la messa, a 86 anni di assoluto amore per Dio. E’ morto con Dio”, spiega il critico d’arte. “La sua testimonianza, in chiesa – prosegue – realizza compiutamente il sacerdozio che ,nella celebrazione della messa e nella comunione, lo identifica con Gesù. Nella comunione il sacerdote è Gesù. In questo specifico caso lo è fino al sacrificio, riproducendo nella sua morte la passione di Cristo. Crocifisso Gesù, sgozzato padre Jacques. Il martirio li rende una sola persona, nel sangue di Cristo, per sovrapposizione, non rappresentazione liturgica”. Parole senz’altro toccanti, a cui fa seguire una citazione biblica dall’“Ecclesiaste” che riportiamo in parte: “1 Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni cosa sotto il cielo. 2 C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. 3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. 5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. 8 Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace”.

Secondo Sgarbi, insomma, oggi la Chiesa non sarebbe in grado di riconoscere il segno dei tempi ed affrontarli in quanto tali. Oggi che i fedeli e non solo si aspetterebbero sicuramente qualcosa di più rispetto alle frasette da catechismo per bambini sui “pensieri di riconciliazione e fraternità”.

http://www.ilprimatonazionale.it/sinistra-2/rouen-la-freddezza-del-vaticano-e-le-parole-di-sgarbi-questo-e-il-tempo-della-guerra-48569/#RdOQysp97UMJW0yo.99

murmex ha detto...

A questo punto , per quanto riguarda la gerarchia ecclesiastica maggioritaria , la diagnosi contempla solo queste possibilità : ! ignoranza e - o imbecillità ; 2 viltà estrema , che però non teme stoltamente il giudizio ;3 egoismo mostruoso (soldi , carriera , vanità e plauso del mondo ); collusione col piano diabolico che vuol spazzar via popoli europei e con loro la vestigia già al lumicino del cattolicesimo .Idem per la quasi totalità della politica . Ipotesi agghiacciante . Preghiamo , agiamo nel nostro piccolo ; prosaicamente , io spererei anche in un buon generale .

Anonimo ha detto...

C'è da riflettere che vengano da agnostici, se non atei, le parole che dovrebbero essere pronunciate da uomini di Chiesa, purtroppo noi abbiano solo ometti di chiesa, tappetini dei potenti pur di non rinunciare ai soldini........dove sono le tanto sventagliate riforme dello IOR? E' bastato un piccolo gesto di ritorsione e SWIFT, tutto secondo copione, via l'ingombrante papa restio a piegarsi e sotto il capocomico, nella compagnia messa in scena non si sa chi è più guitto, but the show must go on, fino a che, finalmente, si sveglieranno i tanti colpiti dalla sindrome di Stendhal, speriamo non sia troppo tardi, la Francia ormai è un territorio islamico, come il Benelux e la Germania e ci metto pure la GB, ma nessuno osa dire quello che combinano 'sti tagliagole tutti i giorni, ne ho abbastanza del PC, per Bacco un po' di attributi, possibile che nessuno li abbia? Non resta che affidarsi all'anziano Papa fragile eppure forte, non ho altra luce che lui e fuori è solo tenebra e lupi feroci, da Wall Street ai mln.di mussuli da cui siamo circondati, non è guerra di religione? Allora è guerra all'ultimo sangue e all'ultima gola squarciata, mors tua vita mea. AQnonymous.

Antonio ha detto...

Io credo che solo uno spirito irreligioso possa concepire la guerra, qualunque guerra, come non religiosa. Non si tratta solo dell'Islam, che con la pace non ha mai avuto niente a che vedere, e che costituisce un reale e serio pericolo. "Religioso" e anche lo spirito di chi vuole affossare in Europa ciò che ancora(molto poco) rimane della civiltà cristiana.
Religioso è anche il delirio di onnipotenza del mondo ebraico che cospira da 2000 anni contro Cristo e la sua Chiesa.
Bergoglio e i suoi lacchè non sanno che dietro ogni guerra c'è sempre la mano del principe di questo mondo?
Delle parole di S.Paolo che ci dice che la nostra battaglia non è contro persone fatte di carne e sangue, ma contro principati e potestà, non c'è più memoria?
Tutto questo è non è un problema religioso?
Certamente lo è, ma solo per chi sa leggere la realtà alla luce della fede e della Rivelazione, come ha sempre fatto la Chiesa per due millenni.
Non si "legge" più teologicamente la realtà e questo ci rende ciechi e, purtroppo, complici. Siamo come quegli ipocriti di cui parla Gesù nel Vangelo, oramai incapaci di cogliere i segni dei tempi.
Più mi guardo intorno e più vedo macerie.
Exurge Domine!

Giovanni ha detto...

Tanti cristiani sono morti nel tempo delle persecuzioni. Morire in casa tua per mano di chi hai accolto, è un pò troppo!

Anonimo ha detto...

«Oggi si è verificata una vera e propria barbarie, ma non possiamo indignarci soltanto in drammatiche occasioni», continua Monteduro, ricordando come già negli ultimi anni sempre più chiese e simboli cristiani siano stati attaccati, distrutti e profanati in Francia. «Esattamente come in Medio Oriente, alla distruzione dei luoghi di culto seguono crimini violenti ai danni dei sacerdoti e dei fedeli».
«La persecuzione dei cristiani, come abbiamo visto oggi, non è lontana da casa nostra – afferma il direttore di ACS-Italia – Iniziamo a ribellarci, in primis la comunità internazionale, contrastando la decristianizzazione che da tempo dilaga in Europa. È anche la mancata difesa della nostra fede a renderci maggiormente vulnerabili».

Luisa ha detto...

"C`est dans l`air" è un`emissione quotidiana di dibattito attorno all` attualità seguitissima in Francia, oggi come ieri si parla di islam, ebbene ANCORA UNA VOLTA; come sempre, nessuno fra i presenti in studio ha reagito, eppure tutti conoscono il Corano, quando si son resi conto che la taqiya stava dando il migliore di sè, tutti zitti, sentono un imam di Lille dire che non c`è nessuna violenza nel Corano e tacciono, sentono parlare l`imam della cittadina dove si è svolto l`orrore che dice che il prete sgozzato era un suo amico e amico dei musulmani, mostra come la chiesa e la moschea sono sullo stesso terreno ( è la parrocchia ad aver donato il terreno per un euro sombolico ai musulmani), che un portale le unisce per permettere ai musulmani di approffittare del terreno della parrocchia per mettere le loro auto...lo vedono disegnare una quadretto idilliaco da mondo degli orsacchiotti, e se ne stanno zitti, eppure sanno che quella moschea è salafista, che è in quella moschea che i giovani si radicalizzano, muti come carpe.
Se si vuole un pò di verità bisogna andare su siti e blog non asserviti al pensiero unico, e per fortuna ce ne sono anche in Francia.

Anonimo ha detto...

Anch'io ho perplessità sul Santo Padre, tuttavia...
tuttavia se il Papa chiamasse alla guerra, ad una guerra che qualcun altro vorrebbe che scoppiasse in europa, qualche fratello maggiore per esempio come spesso sottolinea anche Blondet, sarebbe grave.
E allora non cadiamo nel tranello della guerra religiosa. Bergoglio all'inizio del pontificato disse che lui era furbo, spero si riferisse al fatto che sapeva con chi aveva a che fare.
Non dare la colpa direttamente ai mussulmani potrebbe essere strategia.

irina ha detto...

Verosimile.
Blondet: AMAQ è il nuovo SITE.Di Katz & Company.

P.S. La giovane età degli attentatori rende l'ipotesi molto probabile. D'altra parte è un fatto che le reclute siano ingaggiate intorno ai 14 anni per tutte le rivoluzioni passate, presenti e future. Prima li si mettono contro la scuola e contro la famiglia, contestualmente li si tratta da persone speciali per compiti speciali, che in piccolo vengono loro affidati da subito incensandoli con adulazione a vagoni. E così i manovratori del carro prendono con una fava due piccioni. Il tutto senza toccare la identità religiosa che viene anzi esaltata su entrambi i fronti, quello islamico e quello cristiano, elidendoli nei fatti entrambi. Ipotesi probabile.

mic ha detto...

Ma per cosa e come verrebbe esaltata l'identità cristiana?
Dove sono i terroristi cristiani? Stiamo dando i numeri anche qui...
Che poi i manipolatori siano molteplici è probabile (o si tratta di altre facce della stessa manipolazione), lo scenario è complesso. Ma non mettiamo anche qui i cristiani sullo stesso piano dei musulmani.
Si possono fare tutte le ipotesi possibili ma l'unico dato certo è che la violenza e la barbarie appartengono all'islam e non al cristianesimo.

Anonimo ha detto...

Nessuno mette sullo stesso piano il cristianesimo e l'islam. La barbarie appartiene all'islam perchè è insita nel loro credo, ma è esattamente sulla differenza di cultura (da culto) la leva sulla quale ci vogliono far giocare la partita. L'esaltazione cristiana sta invece nella ribellione alla paura con la riscoperta di un cristianesimo militante fino alla spada. (vedi anche Sgarbi).
Il combattente migliore è quello che vanifica i piani del nemico; secondo viene quello che sa spezzarne le alleanze; dopo colui che adotta lo scontro armato; sconfiggere il nemico senza combattere è la massima abilità .

Rr ha detto...

Alcune cose : ricordiamoci che i ragazzi maschi NON europei ( NON bianchi), di origine africana ( come aono i magrebini), si sviluppano prima degli Europei bianchi, quindi a 14-16 anni sono come i nostri di 18-19. Hanno concentrazioni ematiche di testoterone più alte, sono quindi piu aggressivi - questa è biologia. Se a ciò aggiungiamo un'educazione tutta imporntta al "machismo", all'esaltazione dell'Islam, religione assolutamente irrazionale e violenta di per se' ( come diceva un antico imperatore bizantino), mentre intorno a loro la nostra società non sa offrire altro che divertimento vuoto, ragazze facili, droga ed alcool, che loro bramano, ma alla qualw non possono partecipare, si crea una miscela esplosiva micidiale. A cui manca solo l'innesco, che può essere il fallimento scolastico (frequente), un rifiuto da parte di una ragazza europea non musulmana ( possibile), un diverbio con un vicino di casa, o l'ultimo video messo in rete dall'ISIS. O il vecchio prete che pur cosi comprensivo (de mortuis nisi bonum, pero' regalare un terreno adiacente alla parrocchia, mi sembra mossa un po' eccessiva e poco furba), magari li aveva in passato beccati a rubacchiare in chiesa, e li aveva minacciati di denuncia - non so, elenco possibili "inneschi".
Una parte sicuramente di quel che sta succedendo è pilotata in Occidente, ma una parte di questi criminali è "locale", autoctona, auto
-innescantisi, se posso dire cosi. Purtoppo si è lasciato troppo correre, che Rouen, per es., fosse piena di jihaddisti possibili e foreign fighters era noto, ma si è preferito chiudere un occhio per imbecillità, ignoranza, quieto vivere, collusioni e complicita. O credete forse che solo la Mafia "compra" poliziotti, giudici ed autorità politiche? Ed in Normandia, storicamente, sono degli ottimi bottegai ( leggere Maupassant ed i racconti ambientati durante la guerra franco-prussiana).
Sulle alte gerarchie ecclesiastiche non mi esprimo, perché rischierei la denuncia, ma la cduta sull'altare mi pare un segno simile, seppur
meno clamoroso, dell fulmine su S.Pietro quella fatidica sera.
Speriamo e pr ghiamo che S. Framcesco e S. Caterina, patroni d'Italia, insieme con Nostro Signore e la Madonna, ci proteggano, perché se aspettiamo che i nostri "pastori" organizzino Messe, processioni, adorazioni del Santissimo, hai voglia !

PS: Anonymous, aindrome di Stendhal o Stoccolma ?

Anonimo ha detto...

http://intuajustitia.blogspot.it/2016/07/rouen-padre-giacobbe-assistiamo-al.html

Il Foglio ha detto...

“Il Papa sbaglia, stiamo subendo l’odio da parte di una religione”, dice il patriarca di Antiochia
Terrorismo e cristiani ammazzati in odio alla loro fede, prima in medio oriente e adesso in Europa. Ignace Youssif III Younan interviene a Radio Uno e chiede di "evitare il linguaggio politicamente corretto. Dobbiamo dire che è stato un islamismo radicale terrorista"

Anonimo ha detto...

Lo psichiatra Alessandro Meluzzi:

ra che come criminologo?
“Buttare tutto in clinica psichiatrica è un offesa alla psichiatria, alla psicopatologia ed è anche un offesa, al fondamentalismo islamico. È fuori dubbio che il reclutamento di soggetti indirizzati a fare azioni terroristiche, persino quelli che sono andati a fare i guerrieri d’assalto, i foreign fighters a Mosul o Araque, muovono da qualche tratto specifico, di personalità tra il borderline, il dipendente, l’ossessivo compulsivo e il paranoide, ma pensare che si possa fissare un equazione per cui tutti coloro che hanno fatto un azione violenta, l’hanno fatta perchè in realtà sono dei malati di mente, è negare la storia e l’evidenza delle cose. Fa parte di un attività di depistaggio logico, che non giova alla verità e non consente nemmeno di mettere in atto delle misure adeguate per la prevenzione di questo fenomeno (che certamente non si fa con il prozac o con il largactil). Il fondamentalismo islamico o il terrorismo, non si curano con gli antidepressivi triciclici, nè con la psicoanalisi nè con delle misure, che possano essere condotte da generose assistenti sociali nelle banlieue metropolitane. La questione è immensamente più complessa e grave. Questo tragico incontro-scontro di civiltà, si è presentato più volte nel corso della storia, dai tempi degli omayyadi fino ad arrivare alla caduta di Costantinopoli e all’assedio del muro di Vienna. Negare che siamo di fronte a questa confrontazione, per il semplice fatto che siamo nell’era della globalizzazione è un immensa sciocchezza”.

Paolo Pasqualucci ha detto...


@ L'imam di Lilla ha detto che nel Corano non c'e' violenza? Andiamo a vedere

Sura IX o del pentimento:
29. Combattete contro quelli che non credono in Allah, ne' nel giorno estremo, e non considerano proibito quel che proibisce Allah e il suo apostolo [Maometto], e che non professano la religione della verita', ossia coloro ai quali e' stato dato il Libro [ebrei e cristiani], finche' non paghino la gizya [il tributo] alla mano [individualmente] con umiliazione".
30. I Giudei dicono: "Uzair [Esdra] e' figlio di Dio" e i cristiani dicono: "il Messia e' figlio di Dio": questo e' cio' che dicono con le loro bocche imitando i detti di coloro che prima di loro non credettero; Allah li combatta! Quanto vanno errati!".
124. O voi che credete, combattete i miscredenti, che sono vostri vicini, e questi trovino, in voi, durezza; sappiate che Allah e' con quelli che lo temono.

(Ho sostituito Allah a Dio, usato dal traduttore. Non crediamo, infatti, nello stesso Dio. L'invocazione ad Allah di "combatterli" era una formula di maledizione (nota del traduttore). La supposta fede ebraica nella divinita' di Esdra dimostra solo l'ignoranza della vera Bibbia da parte di Maometto).

Sura VIII o del bottino:
12. Quando il tuo Signore disse, per rivelazione, agli angeli: io saro' con voi, rendete saldi quelli che credono, io gettero' il terrore nel cuore di quelli che non credono, e voi colpiteli sulle nuche [decapitateli] e recidete loro tutte le estremita' delle dita.
13. Questo dovranno soffrire, perche' essi si sono opposti ad Allah e al suo apostolo [Maometto] e chiunque si opponga ad Allah e al suo apostolo, sappia che Allah sara' violento nel punirlo.
14. Questo e' il vostro castigo - verra' detto loro - subitelo, perche' per i miscredenti e' destinato il tormento del fuoco.

(Il Corano, vers. L. Bonelli, rist. 1983, Hoepli, Milano)

Anonimo ha detto...

Non capisco la battuta sulla sindrome, io so riconoscere il mio nemico e se leggi bene ho detto le stesse cose tue (la mia barbarie e la tua irrazionale e violenta sono la stessa cosa), sono cattolico romano e so come si combatte.

Luisa ha detto...

Grazie Paolo Pasqualucci, ho il Corano qui accanto potrei continuare la lista con i versetti della Sura la Vacca.

E intanto il giovane assassino che ha sgozzato il sacerdote e che si sarebbe radicalizzato molto rapidamente in realtà lo è da mesi e ha anche reclutato altri candidati, sono stati ritrovati elementi che provano che il suo atto è stato preparato e anche annunciato via internet tramite l`applicazione Telegram, le registrazioni trovate sono agghiaccianti..ma era un così gentile giovane.

http://www.lexpress.fr/actualite/societe/justice/tu-vas-dans-une-eglise-tu-fais-un-carnage-l-enregistrement-glacant-d-adel-kermiche_1816446.html

Ancora dirvi che il consiglio del culto musulmano in Francia ha domandato ai musulmani di andare domenica ....alla messa nella chiesa più vicina per testimoniare solidarietà, o i meriti della taqiya!
E non dubito che saranno accolti a bracca aperte.

Silente ha detto...

Essere cattolici significa essere pacifici, non pacifisti. Il pacifismo, anzi, con il nome di "irenismo", è stato da sempre condannato dalla Chiesa. Nei secoli, la Chiesa ha elaborato un ammirevole concetto di "guerra giusta" di cui Alessandro Gnocchi scriveva su "Il Foglio" del 20 settembre 2014: " Elaborato sistematicamente da sant'Agostino nel "De Civitate Dei", poi da san Tommaso nella "Summa", affinato e applicato fin sulla soglia degli ultimi decenni, tale concetto è stato oscurato dalla mitologia della "Pacem in terris" che lega saldamente Giovanni XXIII all'attuale pontefice".

Nel Sanctus, prima delle miserabili traduzioni postconciliari, il nostro Osanna era per il tre volte Santo Dio degli Eserciti ("Deus Sabaoth").
Scrive Chesterton: "Non si può amare qualcosa senza voler combattere per essa". Solovev narrava di un anticristo che ammaliava dicendo: "Il Cristo ha portato la spada, io porterò la pace".

No, mai, mai, mai il Cattolicesimo è stato pacifista: da Poitiers alle Crociate, da Lepanto a Vienna, dal Messico alla Spagna, i cattolici hanno sentito sempre come un dovere, quando necessario, prendere le armi per difendere la Fede. E la Dottrina lo ha sempre confermato: la difesa, anche armata, della Fede e della Patria è un dovere. San Bernardo, nel suo mirabile De Laude novae militiae ha scritto pagine stupende su questo dovere militante e militare, con una severissima condanna per chi vi sottraeva.

Quanto suonano vili, vigliacche, ipocrite, anticattoliche le parole pacifiste, rinunciatarie dei vertici della Chiesa. Come cattolici, abbiamo non solo il diritto, ma anche il dovere di reagire con tutti i mezzi leciti e congrui. Compresi quelli riconducibili alla difesa armata, al respingimento dei cosiddetti "migranti", all'attivazione di strumenti repressivi nei confronti degli islamici presenti sul nostro suolo, alle espulsioni di massa, alla proibizione di moschee e della propaganda islamica, all'intervento armato nei covi del Califfato e di Al Qaeda, alla più dura condanna, che non escluda pesanti sanzioni, del regime neo-ottomano di Erdogan.

Nei "Ricordi" di san Bonaventura su san Francesco (grande santo mistificato da pacifisti ed ecologisti) l'autore cita il discorso di Francesco al sovrano islamico al quale, parlando delle Crociate, così si rivolgeva: "...proprio per questo i cristiani giustamente invadono voi e le terre che avete occupato, perché bestemmiate il nome di Cristo e allontanate dal suo culto quanti più uomini potete".

Luisa ha detto...

Non so se chi continua a tacere o parla per avvalorare la visione di un islam solo pace e amore, non so se chi contro ogni evidenza innocenta a prescindere l`islam e i musulmani, è un candido irenista, un venduto, un codardo, un cinico, un ignorante, quel che so è che un giorno tutti subiremo le conseguenze dell`ignavia, della codardia, dell`angelismo e del cinico clientelismo politico della casta.
Questa più che probabile futura guerra civile sembra già esere stata calcolata da coloro che dal loro posto di comando pazientano e tirano le manette in vista della realizzazione del nuovo ordine mondiale.

Anonimo ha detto...

Stesso episodio fu riportato da mons. Adriano Bernardini, vescovo di Izmir-Turchia, nel suo intervento al Sinodo dei vescovi per l'Europa nel non tanto lontano 1999.
Sarebbe utile andare a rileggerlo e riflettere sul perché queste voci profetiche non furono e non sono ascoltate

Anonimo ha detto...

Giuseppe, pardon, bernardini.
Citato qui:
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7479

Josh ha detto...

al Sud, almeno parte della destra colta si inizia a muovere

https://www.facebook.com/Magmatica/?fref=ts

Paolo Pasqualucci ha detto...


@ Ancora sulla violenza nel messaggio di Maometto

--Luisa : Prego. Tra i detti attribuiti al Profeta e riconosciuti come autentici ve ne sono alcuni famosi in questo senso:

1. Il Paradiso e' all'ombra delle spade
2. Il miscredente e colui che lo ammazza non si incontreranno mai all'inferno
3. Combattete contro i politeisti con i vostri beni, le vostre persone, le vostre lingue
4. Le spade sono la chiave del Paradiso
5. Una spada e' sufficiente testimonio
6. Ogni profeta ha il suo monachesimo, il monachesimo di questa Comunita' e' la Guerra Santa sulla via di Allah
7. La guerra e' inganno
8. I musulmani sono tenuti agli accordi che sottoscrivono
9. I musulmani sono tenuti agli accordi che sottoscrivono fintantoche' sono legittimi
10. In ogni villaggio che occuperete, dovrete dividere [i costi], ma se il villaggio non obbedisce ad Allah e al suo profeta, un quinto di esso appartiene ad Allah e al suo profeta mentre il rimanente e' vostro
11. Ammazzate i politeisti anziani ma risparmiate quelli giovani
12. Se trovate un esattore d'imposte, ammazzatelo
13. Cacciate gli ebrei e i cristiani dalla Penisola Araba
14. Chi saccheggia non e' dei nostri
15. Lui [Allah] ha proibito saccheggi e mutilazioni
16. Lui ha proibito di uccidere donne e bambini

(Da: Islam, raccolta antologica delle fonti a cura di B. Lewis, MacMillan, 1976, vol. I, pp. 210-212)

Note. I "politeisti" erano i pagani, p.e. i persiani. Ebrei e cristiani erano considerati invece "popolo del Libro", avendo ricevuto una rivelazione divina riportata nei loro libri sacri (Antico e Nuovo Testamento). Rivelazione pero' completamente distorta da Maometto: intesa come preparatoria alla sua e quindi subordinata al Corano e falsata da ebrei e cristiani che avrebbero nascosto i riferimenti a Maometto (come ultimo dei profeti) da riportare nei loro testi! Bisogna sapere che per i musulmani i nostri testi sacri sono testi inquinati, in odio a Maometto e ad Allah, che loro si guardano bene dal leggere (li leggono intellettuali "aperti al dialogo" o mistici, contrabbandati poi da preti ecumenisti e politici come "il vero Islam"). Donne e bambini non devono essere uccisi, sono pero' proprieta' del vincitore, possono esser venduti come schiavi. Il saccheggio e' punito perche' si devono rispettare le regole stabilite da Maometto per la divisione del bottino.
Le mutilazioni non piacciono ad Allah, pero' il Corano le ammette (sura VIII, 12, taglio di tutti "i polpastrelli" degli infedeli, per punirli sadisticamente dell'esser infedeli - vedi il recente massacro dei nostri compatrioti a Dacca). Bisogna vedere cosa intendono qui i musulmani con "mutilazioni" proibite, se si tratta del barbaro scempio del cadavere del nemico o del nemico prigioniero che avveniva di frequente nelle lotte tribali dei beduini (del quale si sarebbe reso colpevole in un'occasione lo stesso Maometto, durante le piccole ma feroci battaglie della sua fruttuosa guerra civile contro la propria patria).
Sappiamo che la "rivelazione" musulmana contiene non poche contraddizioni. Questa delle "mutilazioni" ora autorizzate ora proibite (pero'nei "detti del profeta") potrebbe essere una di quelle che permettono (a chi voglia) di parlare di un vero islam "buono" (niente saccheggi, niente mutilazioni etc.) di contro ad uno "cattivo" (ammazza, decapita, mutila). Ma lo spirito che traspare nel Corano e la storia dell'islam dimostrano che la violenza conquistatrice ed efferata ne costituisce l'anima, la tendenza profonda, anche se poi nel Corano stesso e nei detti del profeta si trovano le norme da applicare al nemico vinto da tenere in schiavitu' o sottomissione, norme che sembrano clementi in paragone a quelle (numerose) che incitano alla pura violenza.

Anonimo ha detto...

Preghiera di Camillo Langone del 28 luglio 2016
Il dovere della guerra. Soltanto tu, Oriana, potevi esortare alla guerra con una motivazione così convincente e virile: il dovere. Non scrivi più, non telefoni più, non ci pungoli più direttamente ma il tuo sprone lo ritrovo nei tuoi
libri, ad esempio nella corrispondenza pubblicata ora da Rizzoli, “La paura è un peccato”: “La prima condizione di libertà e di civiltà è permettere agli altri di pensarla come vogliono: finché, ovvio, permettono a noi di pensarla come vogliamo. Se ce lo impediscono la guerra tra noi e loro scatta come un dovere”.
Io, che sono intellettualmente troppo meno muscolare di te, sento nelle tue parole un giusto rimprovero. Faccio abbastanza per difendere la mia libertà e la nostra civiltà dai coranisti e dai loro collaborazionisti come monsignor Galantino? Non credo. Devo fare di più e comincerò col dire che, mentre accampare diritti è cosa da servi, compiere il proprio dovere è cosa da uomini.
Dunque ti prego di farmi avere il tuo elmetto: proverò a esserne degno.

Anonimo ha detto...

Caro Galantino, (vada a casa)
che è tanto avvelenato fino a usare un martirio come metro morale e di moralismo etico/sociale, tanto da chiedersi le cose che non servono: "Mi chiedo come si faccia a pregare per un martire e poi dire No ai profughi". (AVVENIRE)
Mi chiedo io dove lei abbia studiato teologia e quanto tempo passa a pregare piuttosto che a elaborare strategie blateralesche di stampo terroristico/Bergogliano
Mi chiedo se lei sia un sacerdote o un pianificatore sociale, uno che parla a partire da Dio e che poi parla a tutti gli uomini!
Chiedere ad un continente che affoga nella sua deriva di dare il nulla a tutti è quanto di più insensato e destabilizzante si possa offrire a chi ha un bisogno primario che non può essere risolto per mancanza di risorse. Ma lei finge di non sapere nulla del genere umano tipo europeo che non ha casa né lavoro né prospettive.
Non possiamo fare a metà di niente!
Il niente diviso due fa ancora niente!
E lei...caro monsignore...carica i più deboli di fardelli che non si possono portare e non dipende dalla volontà ma dal senso del reale che voi ideologisti, dalla pancia piena e il crocifisso addosso per finta, eliminate dalla vostra coscienza per caricarlo sulle nostre!
È orrendo e vergognoso usare il moralismo sociale nel tentativo di fare parallelismi indegni e indecenti tra un martirio in nome di Cristo e una indigenza e povertà che non vogliamo e non possiamo dividere con nessuno.
Il buon samaritano aveva di che pagare!
Che faccia la Chiesa stessa, di tasca sua, gli indicibili sforzi che chiede ripetutamente ai governi e dunque al suo popolo già stremato.
Non è col terrorismo morale che si ottengono le cose né tale pesantissimo giudizio sui presunti "falsi bigotti per bene" che pregano per un martire è cosa sacerdotale!
Se non fosse perché in qualche modo devo rispettare coloro che Cristo ha scelto, ci andrei giù pesante con lei.
E sarebbe legittima difesa!
Dalla ipocrisia dominante e dalla dittatura del vostro strano nuovo modo di essere farisei e non più cristiani.
Chi si ostina a voler chiedere norme e diritti e garanzie che non possiamo dare non è forse un fariseo?
Chi recita la preghiera del fariseo: "non farmi essere come quei Pubblicani che pregano e poi respingono" non è forse condannato da Gesù Cristo?
E allora...abbia lo sguardo di Cristo che nel tempio vide l' offerta della vedova (Europa) e poi vada a casa.
Torni a casa sua a rimirare il creato.
E si accorga di come i gigli non si devono preoccupare dell' abito né gli uccelli del cielo del cibo.
E reciti piu Padre Nostro...che forse il pane a tutti arriva e senza strangolare anime a nessuno.
Prego per lei....alla Padre Livio.
(laura Fabbricino)

Anonimo ha detto...

Giustizia e misericordia
Per mille anni, i cristiani uccisi dai musulmani sapevano di morire compianti dalla propria Comunità, tanto religiosa (ovvero la Chiesa) quanto politica (la Cristianità), che era pronta a vendicarli se possibile, o almeno a difenderli materialmente, o almeno a elevarli all'onore degli altari quando giusto, o comunque a perpetuare il ricordo del loro sacrificio, anche al fine di impedire materialmente altre vittime innocenti.
I cristiani uccisi oggi, e che saranno uccisi nel futuro, moriranno sapendo di essere un peso per la propria Comunità, un fastidio, un macigno che grava tanto sugli intenti ecumenici e dialogici di grandissima parte dei preti quanto su quelli mondialisti e sinarchici dei finanziari e dei politici e giornalisti loro servi.
Ma... c'è un ma. La loro morte e il loro sacrificio invece non saranno dimenticati in Cielo, dove, a differenza di molti degli infastiditi terreni, essi troveranno la Luce e la felicità eterna: molti quella elevatissima dei martiri della fede. E non saranno dimenticati nemmeno da un "piccolo gregge" di uomini e donne qui in terra, che non seguono ecumenisti, dialogisti, finanzieri, mondialisti e tutti gli altri servi dei padroni del mondo.
Dio si ricorderà di loro, martiri alla sua sequela. Noi ci ricorderemo di loro, del loro sacrificio.
Noi non dimentichiamo. In attesa della giustizia, che arriverà infallibilmente. E quella sarà l'unica vera misericordia.
La misericordia della Verità, quando a ognuno sarà dato ciò che merita. A partire da Padre Jacques Hamel, la cui anima ora risplende nell'eternità, perché non si è piegato alla violenza e alla menzogna.
Onore a lui e forza a tutti noi, perché non ci pieghiamo mai, né alla violenza, né, soprattutto, alla menzogna. E alle mode.
(Massimo Viglione)

Anonimo ha detto...

Vorrei chiedere a Mic, a Viglione o a chi vuole rispondermi cosa pensano del fatto che P.J. Hamel era un fautore del dialogo interreligioso. Ho sentito dire, non so se sia vero, che addirittura stava sostenendo economicamente la costruzione di un luogo di preghiera per i mussulmani.
Domanda: avremo il primo martire... modernista e sincretista?
Lo so, è una domanda volutamente provocatoria, ma solleva un problema reale, mi sembra.

mic ha detto...

Secondo me poco importa se padre Hamel ha fatto sue alcune istanze moderniste che vanno di moda.
Sta di fatto che nel momento supremo non ha tradito il Signore ed è stato ucciso in odium fidei proprio come un agnello sacrificale. Ci vuole una buona dose di insensibilità o di moralismo ideologico per dire che questo non fa di lui un martire.

Anonimo ha detto...

Sembra più cattolico un libertino come Sgarbi. (Il Giornale)

«Io sono un prete»: con queste parole ha sigillato la sua impresa umana padre Jacques Hamel.

Il Papa ha manifestato dolore e orrore.


Ma non basta. La Chiesa deve alzare la testa. I cristiani devono reagire. Per la sua fede padre Hamel è stato ucciso, durante la messa. A 86 anni di assoluto amore per Dio. È morto con Dio. La sua testimonianza, in chiesa, realizza compiutamente il sacerdozio che, nella celebrazione della messa e nella comunione, identifica il prete con Gesù. Nella comunione il sacerdote è Gesù. In questo specifico caso lo è fino al sacrificio, riproducendo nella sua morte la passione di Cristo. Crocifisso Gesù, sgozzato padre Jacques. Il martirio li rende una sola persona, nel sangue comune di Cristo, per sovrapposizione, non per rappresentazione liturgica. Il Papa non può soltanto pregare, deve agire. Innalzare il simbolo della fede e consacrare padre Jacques santo. Santo subito, nella più piena imitazione di Cristo. E trasformare, come comunque farà la fede popolare, la chiesa di quel prete, la parrocchia di Saint-Etienne-du-Rouvray, in un santuario, meta di pellegrinaggio. Qui è stata colpita la libertà religiosa per i cristiani e si è tornati, in Occidente, al tempo dei martiri. La Chiesa deve reagire schierando, davanti al male, davanti al demonio, i suoi martiri, senza invocare passivamente la pace e neanche il perdono per gli assassini. Nell'«Ecclesiaste», il libro più attuale della Bibbia, leggiamo: «C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. (...) Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. (...) Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. (...) Riconosco che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché si abbia timore di lui. Ciò che è, già è stato; ciò che sarà, già è; Dio ricerca ciò che è già passato. Ma ho anche notato che sotto il sole, al posto del diritto, c'è l'iniquità, e al posto della giustizia c'è l'empietà. Ho pensato: Dio giudicherà il giusto e l'empio, perché c'è un tempo per ogni cosa e per ogni azione». Francesco lo sa: questo è il tempo della guerra. Onoriamo i nostri morti. Francesco proclami santo il suo soldato Jacques. Un cristiano, un prete, un martire. Riconosca il giusto davanti al mondo. La Chiesa deve combattere per la pace. Non invocarla inerte. Cristo ha detto: chi vuole venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua. Con la sua croce, Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury, fu ucciso in chiesa nel 1170 e fu canonizzato nel 1173. ....

Anonimo ha detto...


@ "Io sono un prete"

E' vero che P. Hamel, da quello che si e' saputo di lui, appariva inserito nel nuovo corso conciliare: apertura, dialogo, ecumenismo, preghiamo per la pace, siamo tutti fratelli, abbiamo tutti lo stesso Dio, etc.; corso del resto professato dal Vaticano attuale, cui praticamente tutti i sacerdoti in un modo o nell'altro si attengono. Sara' anche vero che ha donato un pezzo di terreno della parrocchia per farvi costruire una moschea. E che l'ultima sua omelia, come riportata dalla stampa, denota quell'irenismo e quel generico umanitarismo purtroppo tanto diffusi nella Gerarchia d'oggi...Tuttavia, quando ha risposto, secondo le testimonianze, "io sono un sacerdote" alla minaccia del sicario musulmano, che forse voleva farlo abiurare prima di ammazzarlo, bisogna allora essere onesti e riconoscere che non ha abiurato, che tutto il suo "neomodernismo" e' stato cancellato di colpo, che e' morto per la fede, da sacerdote di Cristo. Parvus

mic ha detto...

Anche non sapendo che avesse detto "io sono un prete", dal suo rifiuto ad inginocchiarsi dunque ad abiurare, ho tratto la stessa conclusione.
Grazie Parvus!

Anonimo ha detto...

Avete notato la strana coincidenza del fatto che mentre il Papa, contro ogni evidenza, si affrettava a negare il movente religioso di questa assurda guerra il ministro dell'interno Alfano buttava fuori l'imam di Vicenza e lo stesso accadeva in Germania:guide "spirituali" che nelle loro sedi diffondevano odio contro l'occidente e invitavano alla jiad

mic ha detto...

Speriamo che non siano atti solo dimostrativi sull'onda dell'indignazione generale in seguito ai reiterati gravissimi eventi recenti.
Il proble è che nessuno sembra preoccuparsi degli inarrestabili flussi "migratori" che continuano ad alimentare il problema già difficilmente gestibile, specialmente con gli atteggiamenti di sbracamento che vanno per la maggiore...

Anonimo ha detto...

Il fatto che sia un imam ad essere espulso è come porre un marchio di qualità su questo terrorismo. Quando è sicuro che è dai loro luoghi di culto che viene predicato l'odio la violenza l'invito ad agire è palese che sia tutt'uno con l'aspetto religioso. Questa radicalizzazione avviene in chi "approfondisce" e avanza nell'islam.
Paradossalmente sarebbe come se la nostra ascesi ci portasse invece che ad una maggiore unione con Dio e con i fratelli all'odio e al cercare la morte dell'altro: credo nessuno avrebbe dubbi a bollate questa religione come pericolosa e violenta.

mic ha detto...

In fondo è quanto chi conosce l'islam ribadisce da tempo e di cui oggi forse molti cominciano a rendersi conto.
Torniamo tuttavia al problema di fondo: la sottovalutazione la minimizzazione quando non la negazione che ne fanno i nostri governanti e persino i pastori ai massimi livelli. Il che è pericoloso oltre che scoraggiante.

Josh ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/se-stato-sfratta-italiani-fare-posto-agli-immigrati-1291007.html

italiani sfrattati e raccolti allo stremo da un sacerdote. la struttura che li ospitava deve all'improvviso accogliere muove preziose risorse.

Josh ha detto...

anche Padre Livio ora non è più d'accordo con Bergoglio:

http://www.ilgiornale.it/news/politica/radio-maria-lancia-monito-lislam-punta-farci-fuori-1287726.html

Josh ha detto...

http://www.katholisch.de/aktuelles/aktuelle-artikel/schonborn-ubt-selbstkritik-beim-thema-asylpolitik

il cardinale Schönborn ha voluto “correggere alcuni punti” riguardanti le sue dichiarazioni fatte in passato sulla politica di asilo. In molte occasioni, aveva infatti paragonato l’attuale ondata migratorie a quelle dei rifugiati durante la seconda guerra mondiale o la Guerra Fredda, criticando chi non voleva farli entrare. Ha cambiato idea.

“In verità c’è una differenza”, ha detto, “quei rifugiati erano tutti i cittadini europei, che avevano più o meno la stessa cultura, la stessa religione.”

Ma oggi con il Medio Oriente “c’è una differenza culturale e religiosa: è un fattore di preoccupazione”.

Sveglia!

Josh ha detto...

pre-assaggi:

http://leadfamily.blogspot.it/2016/07/a-christian-youth-arms-lopped-off-after.html

Lahore: cristiano (forse protestante, ora non ha importanza) rifiuta di convertirsi all'islam. Gli amputano le braccia (v. foto).

la notizia anche su http://www.christiansinpakistan.com/

irina ha detto...

Alle pentole sono stati tolti i coperchi:

Blondet, Modesto contributo alla chiacchiera su guerra di religione. In forma di catechismo.

P.S.Una panoramica d'insieme.Probabile.

mic ha detto...

Un'analisi a tutto campo quella di Maurizio Blondet. Utile per riuscire a guardare in faccia la realtà in tutti i suoi possibili risvolti e complessi scenari. Da non sottovalutare e tuttavia senza poter ignorare che, qualunque siano le cause e le responsabilità prossime e remote, l'islam si va radicalizzando ovunque (esempio recente: Turchia...). Poiché difendersi bisogna se non con le armi, con la consapevolezza e con la politica, il problema resta serio perché sia i nostri governanti che i nostri pastori assecondano le forze - di qualunque matrice esse siano nei loro nefasti perversi e complicati intrecci - che sembrano comunque agire in odio alla nostra civiltà.

mic ha detto...

Se è questo il risultato che volevano ottenere ci sono riusciti:

“Il Papa sbaglia, stiamo subendo l’odio da parte di una religione”, dice il patriarca di Antiochia
Terrorismo e cristiani ammazzati in odio alla loro fede, prima in medio oriente e adesso in Europa. Ignace Youssif III Younan interviene a Radio Uno e chiede di "evitare il linguaggio politicamente corretto. Dobbiamo dire che è stato un islamismo radicale terrorista"


Il problema si fa pressante e va affrontato, a prescindere dalle cause. In ogni caso, se la mens rabbinica è capace di architettare di tutto e di più, la barbarie e la violenza sono nel dna dell'islam e, se è vero che era "in sonno" e sono entrate in campo le responsabilità evidenziate da Blondet, i conti bisogna comunque farceli.
Intanto cominciamo a riscoprire e vivere le radici e le ricchezze spirituali della nostra fede che ci sono date proprio per la nostra redenzione e per quella del mondo intero.
E continuiamo a gridare: svegliati Europa!
Ma più che l'Europa sovranazionale tecnocratica e senz'anima, cieca e sorda alle istanze spirituali, bisogna raggiungere i singoli nei loro contesti quotidiani. C'è chi scrive, chi parla, chi insegna, e non si arrende, nonostante tutto possa apparire inutile. E c'è anche chi comincia a svegliarsi....

Anonimo ha detto...

@ RR, both of them.

Anonimo ha detto...


Non leggo normalmente Blondet: che vuol dire "mens rabbinica"? A. P.

Libero quotidiano ha detto...

ci dovrebbe spiegare, il Santo Padre, per quale motivo i terroristi islamisti - non buddisti e neppure atei - abbiano preso di mira e sgozzato un sacerdote cattolico e non un viandante qualsiasi, uno spazzacamino, un rappresentante di commercio o un calciatore. Non è una guerra di religione? Allora che roba è? Guerra dei bottoni? Conflitto generazionale? Tra l’altro segnaliamo rispettosamente al capo della cristianità che i tagliagole ogni qual volta agiscono di coltello o di pistola o di mitra non dimenticano mai di citare il mandante, cioè Allah, in nome e per conto del quale compiono le loro sante stragi. Non è tutto, caro Bergoglio detto Francesco. Gli assassini oggi di moda si vantano di essere musulmani, ostentano la loro fede, si preoccupano di far sapere all’universo di essere comandati dal loro dio ogni qual volta danno il via agli eccidi di cui poi si vantano.

In varie circostanze, prima di procedere alle esecuzioni in puro stile da macelleria, sottopongono a una sorta di esame dottrinario coloro che hanno identificato quali candidati vittime. Gli rivolgono domande relative al Corano onde verificare il loro grado di conoscenza del testo sacro maomettano, e se gli interrogati dimostrano di non conoscerlo abbastanza approfonditamente sono destinati a morire ammazzati. E lei, Santità, insiste a dire che questa non è una guerra di religione? Abbia pazienza, cos’altro è, una partita di scacchi? Una gara enigmistica? Come mai lei chiude gli occhi dinanzi alla realtà più evidente? Teme che inimicandosi personalmente il feroce Aladino il Vaticano venga assaltato e distrutto? Rifletta. Se gli islamisti hanno deciso di incendiare San Pietro non sarà lei a salvarlo inginocchiandosi al Califfo. Che non sogna altro che vedere la Cappella Sistina data alle fiamme. Pontefice, si dia una svegliata e una regolata: siamo tutti in pericolo, lei di più. Se non fosse una guerra di religione, e di civiltà, saremmo più tranquilli. Invece lo è e il papa è il primo della lista nonostante la sua apertura ai giustizieri di Allah.

di Vittorio Feltri

mic ha detto...

@A.P.
Il mio frettoloso 'mens rabbinica' (che connota la subdola abilità nel costruire e pilotare idee ed eventi) allude alla componente sionista in rapporto al fatto che Blondet attribuisce a piani israelo-statunitensi la crisi dei paesi mediorientali col massacro dei loro governanti anti-islamisti,  gettandoli nel caos in mano alle forze settarie oggi scatenate. E ciò, sostiene documentando, in esecuzione del piano israeliano  (detto Piano Kivunim) che  dal 1982 propugnava la spaccatura di questi Stati “secondo le loro linee di frattura etniche e  religiose”.  
Ma è una visione della realtà che, seppure ha un fondamento, non mi convince del tutto ed è solo uno dei tanti aspetti di un scenario ancor più complesso.

Se Atene piange.... ha detto...

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/immigrato-picchia-monaco-1.2384765?wt_mc=twitteruser

irina ha detto...

Riguardo al glissare sulla realtà dei morti ammazzati XY da parte di persecutori YZ mi è tornato in mente che durante l'ultima guerra diverse persone ebree e non scrissero a Pio XII per sollecitarlo a più manifesto intervento, tra queste anche Edith Stein. Non ricordo se la sua fu una firma tra diversi sottoscrittori o come sola sottoscrittrice. Ben sappiamo quale tormentone fu per tutti i cattolici questo serpeggiar di voci; solo quando fu ampiamente detto e dimostrato che Pio XII aveva fatto quanto era in suo potere per i perseguitati di tutti i colori, nessuno escluso, e fu detto e ribadito che il suo tacer fu prudenza, allora solo allora, lui morto, le voci ammutolirono. Dopo il Discorso(12/9/2006) di Ratisbona, "il 16 settembre 2006 (alcuni banditi somali)...si sono fermati davanti ad un ospedale di Mogadiscio gestito da cattolici e hanno sparato sette colpi alla schiena di una suora italiana sessantaduenne... di nome suor Lionella, mentre giaceva a terra nella polvere moribonda ha pronunciato uno dei dogmi fondamentali della sua fede, Perdono, perdono,perdono".(da Boris Johnson, il sogno di Roma, p.229) Ora questo assassinio forse sarebbe stato perpetrato in ogni caso, oppure no, sta di fatto che è stato associato indissolubilmente al Discorso di Ratisbona nell'immaginario di molti. Quindi per tornare ai tanti ed evidenti difetti e lacune del nostro, su questo far circonlocuzioni andrei più cauta, ha alle spalle esempi, di ben altra levatura, che lo consigliano di non esporre tante altre persone seminate nel mondo.Il momento che proprio volesse fare una denuncia e/o aperta condanna, dovrebbe concluderla invitando gli infami a non rifarsi sul povero disgraziato sconosciuto ma con lui stesso(???).

mic ha detto...

"La Francia non merita d’essere aggredita, ci ha accolto e ci ha dato quattromila moschee”, commentano i vertici della Conferenza degli imam francesi, ormai in chiaro dissenso con il Consiglio del culto musulmano, l’organismo ufficialmente riconosciuto dall’Eliseo - di Matteo Matzuzzi (Il Foglio)

Spiace invece dover dire che proprio per questo se lo è meritato. E neppure riconosce in queste parole la non abbastanza conosciuta o troppo ignorata taqiyya (dissimulazione, che quando sono maggioranza diventa sharia)

Anonimo ha detto...


@ Risposta a Mic

Ringrazio per il chiarimento. Ne deduco che l'espressione "mens rabbinica" sarebbe forse da evitare perche', non immediatamente chiara di per se', potrebbe indurre in confusione. Circa l'interpretazione della storia di Blondet, andrebbe giustamente (come dici) presa con (molta) cautela. Un piano segreto israeliano del 1982 per distruggere gli Stati arabi retti dalle dittature laico-musulmane? Se c'e' stato, hanno aspettato 30 e passa anni per metterlo in azione? Anche ammettendo che ci sia stato, una politica ispirata a quel piano sarebbe stata solo una delle componenti del quadro generale, nel quale giocano diversi fattori, dagli interessi geopolitici di potenze terze (p.e. la Francia, per la Libia) ai movimenti interni del mondo arabo. E'indubbio che il fondamentalismo musulmano risvegliatosi cosi' aggressivo e minaccioso in questi anni proviene da forze tenebrose profonde, latenti nel mondo musulmano, non dall'esterno (dal quale potra' ricevere aiuti e appoggi, a seconda delle circostanze contingenti), e segue la sua interiore "logica". E' un errore, secondo me, pensare che gli avvenimenti storici siano sempre etero-diretti, sempre costruiti da un potere occulto astutissimo (e sconosciuto nei suoi veri capi) che non sbaglia mai un colpo. A. P.

mic ha detto...

Grazie A.P.,
sono s'accordo ed è ciò che sommariamente intendevo dicendo che, semmai, è solo uno dei tanti aspetti di uno scenario ancor più complesso.

Luisa ha detto...


"Per i vescovi italiani l’appello islamico «mette fuori gioco chi vuole dividere». L’importante è «che si esca dal silenzio che rischia di essere equivocato», soprattutto con «l’incontro, come quello annunciato per domenica». In particolare, per monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, teologo e presidente della commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, si tratta di «un segno bello, che aspettavamo, e conferma come i credenti di tutte le religioni, in particolare cristiani e musulmani, condannino la violenza in nome di Dio, considerandola contraria a ogni ispirazione religiosa». "

Leggo queste parole e alzo gli occhi al cielo, leggo i nomi degli imam tutti legati e finanziati da chi predica l`islam radicale perchè letterale, e mi viene il voltastomaco, mi riesce difficile reagire altrimenti di fronte all`ingenuità, alla codardia, a meno che sia ignoranza e sarebbe molto grave, di questi vescovi che credono alla sincerità di quell`iniziativa partita dalla Francia e imitata in Italia.
SANNO perfettamente che la violenza è insita all`islam, CONOSCONO le Sure e i versetti e gli hadith che incitano alla violenza, dovrebbero solo domandare a quei responsabili islamici di dire ad alta e intelligibile voce che quei versetti non hanno più corso, ma non oseranno farlo e anche se lo facessero non otterebbero una risposta chiara ma solo risposte vaghe e ambigue, perchè il corano non si tocca, è parola diretta del loro Dio, e come tale intoccabile.
Allora continueremo a vedere e ascoltare Bergoglio e un Bagnasco dire che la violenza di quei criminali musulmani non ha radici religiose!

http://www.lastampa.it/2016/07/30/italia/cronache/imam-italiani-in-chiesa-con-i-cattolici-bagnasco-cos-si-isolano-i-terroristi-FLtnyzx0xyNozNH3BdQtJO/pagina.html



Anonimo ha detto...

Oh Signore , Domenica vado a Messa in qualche convento . Il piu' lontano ed impervio possibile!

RR ha detto...

"Mens rabbinica" = talmudica, non sacerdotale della Torah pre Cristo. Anche = farisaica.

RR ha detto...

Nel suo "catechismo" che tenta di spiegare cosa sta succedendo, Blondet cita abbondantemente il lato "oscuro" dell' Islam, ma sottolinea che fino ad alcuni anni fa era tenuto a bada da governi autoritari, ma LAICI, vagamente socialisteggianti (ed infatti, in generale, alleati o comunque neutrali nei confronti dell'URSS, prima, della Russia, poi) (a partire da quello di Nasser). Ora, invece, guarda caso, quei governi autoritari, ma laici, non ci sono più, e chi li ha fatti saltare ?
Certo, la Francia aveva i suoi interessi in Libia. Ma chi in Francia è stato il più accanito "consigliori" di Sarkozy, affinché questi facesse fuori Gheddafi ? Un certo Bernard Henry Levy.
Il "piano Kivunim " esiste, è pubblicato, ha la sua logica dal pdv d'Israele.Non è certo un piano che si possa attuare in quattro e quattr'otto, necessita di programmazione, costruzione di schemi militari, alleanze politico-diplomatiche, tattiche e strategie. Necessita di politici convinti della sua opportunità, fattibilità, bontà. Ecco perché ha richiesto anni per essere messo ben ben a punto e scatenato.
O si crede forse che la I guerra mondiale scoppiò nell'agosto del '14 solo in seguito all'uccisione terroristica di Francesco Ferdinando ?

mic ha detto...

"Mens rabbinica" = talmudica, non sacerdotale della Torah pre Cristo. Anche = farisaica.

Soprattutto della Torah dopo Cristo, talmudica, appunto...

mic ha detto...

Rr 12:38

OK. Ma abbiamo già sottolineato sopra, come questo fronte sia una delle facce di uno scenario ancor più complesso...
Non possiamo ridurre tutto ad un'unica griglia interpretativa. La storia è di gran lunga più complessa.