Aggiornamento 21 settembre. Riporto lo stralcio della segnalazione di un lettore e, per correttezza, aggiorno l'articolo, dopo aver verificato le seguenti considerazioni: "Quarto : per quale motivo al termine di una conferenza storico/teologica la cui assenza del relatore - autore del libro era universalmente nota ci doveva essere una messa nella forma straordinaria?" .
Nel ribadire al lettore che il Rito, di per sé, non riceve alcuna coloritura da qualunque manifestazione pubblica alla quale possa essere abbinato, leggo la richiesta formulata da parte degli organizzatori al card. Betori, da cui estraggo: "...Qualora P. Serafino Lanzetta ricevesse l’autorizzazione di venire a Firenze, egli stesso
celebrerebbe la S. Messa; differentemente, abbiamo già avuto la disponibilità del Rev.do Dott. Don
Luca Zanaga parroco della Pieve di San. Donato in Poggio...".
Dal che devo dedurre che la presenza di Padre Lanzetta era ipotetica e non scontata e che l'evento potrebbe esser stato organizzato non del tutto sua sponte, come istintivamente (non essendo riuscita a raggiungerlo), avevo scritto nella mia espressione di solidarietà e vicinanza conclusiva. Osservo infatti che esso avrebbe eventualmente dovuto tenersi una volta acquisita l'autorizzazione da parte dei suoi superiori, in assenza della quale sono certa che egli non avrebbe contravvenuto alla loro decisione. Oppure si sarebbe dovuto svolgere prendendo atto della sua indisponibilità. Ma è ovvio che, se così fosse, non ci sarebbero parole per commentare l'ennesimo abuso di autorità nei suoi confronti.
Dubito che lo stesso padre Serafino, nella sua estrema riservatezza, frutto di cristiana Prudenza, formuli considerazioni di alcun genere, a meno che non lo ritenga indispensabile. Nel quel caso sarà l'Immacolata ad ispirarlo. E noi ne prenderemo doverosamente atto.
Per il resto rivendichiamo la nostra estraneità a possibili strumentalizzazioni di ogni genere e da qualunque parte - tradizionale o progressista che sia - esse vengano.
Dubito che lo stesso padre Serafino, nella sua estrema riservatezza, frutto di cristiana Prudenza, formuli considerazioni di alcun genere, a meno che non lo ritenga indispensabile. Nel quel caso sarà l'Immacolata ad ispirarlo. E noi ne prenderemo doverosamente atto.
Per il resto rivendichiamo la nostra estraneità a possibili strumentalizzazioni di ogni genere e da qualunque parte - tradizionale o progressista che sia - esse vengano.
Vi sto sommergendo - ma io stessa rischio di esserne sommersa - di notizie che, mio malgrado, non ci danno il tempo di soffermarci, approfondire e assimilare i contenuti, di grande interesse, che ci si propongono.
Seleziono al massimo la cronaca che però, di fatto, diventa incalzante come non mai e foriera di difficoltà sempre ulteriori per chi ama la tradizione. Urgono altre soluzioni. Urge coesione massima. Urgono sacerdoti e vescovi che ci supportino e ci guidino. Che il Signore ci ascolti per intercessione potente della Sua e nostra Madre...
Apprendo che il Cardinale Giuseppe Betori ha negato a Padre Serafino Lanzetta la possibilità di celebrare pubblicamente la Santa Messa usus antiquior a Firenze, dove, il 25 settembre prossimo venturo, sarà presentato il suo libro «Il Vaticano II, un Concilio pastorale. Ermeneutica delle dottrine conciliari» [vedi programma], da noi già annunciato [qui e qui]. Gli organizzatori, infatti, per iniziativa dell’Associazione Comunione Tradizionale, intendevano far precedere l’evento dalla Santa Messa celebrata da padre Serafino.
Ma l’Arcivescovo di Firenze non ha accolto la richiesta con la motivazione [qui] che
«il contesto in cui si dovrebbe svolgere la Santa Messa nella forma straordinaria del Rito Romano […] è con tutta evidenza atteso a proporre un’iniziativa, più volte ripetuta in questa città, tesa a svilire il significato della portata dottrinale del Concilio Vaticano II, come si evidenzia dal titolo del libro di p. Serafino Lanzetta che si vuole presentare. Tale iniziativa, inoltre, dovrebbe poter registrare una presenza ufficiale a Firenze di p. Serafino Lanzetta, che i suoi Superiori, legittimamente costituiti dal Sommo Pontefice, hanno ritenuto di far risiedere altrove e dai quali non mi è giunta comunicazione di aver concesso un regolare permesso.
In questo contesto, il permesso per una celebrazione liturgica pubblica ad esso collegata costituirebbe un concreto sostegno dell’autorità religiosa fiorentina a posizioni che, come Pastore cattolico, non posso assolutamente condividere.
Ovviamente, qualora il p. Lanzetta giungesse in Firenze, non ci sarebbe alcuna difficoltà da parte mia a che egli celebri nella forma liturgica che gli è concessa dal Summorum Pontificum nel luogo che sceglierà e per il quale avrà avuto il permesso da chi ne ha la responsabilità per mio mandato, purché la celebrazione avvenga in forma privata».
Sostanzialmente viene negato a fedeli cattolici il diritto di assistere al Santo Sacrificio antiquior in occasione della presentazione di un libro cattolico, da parte di un teologo cattolico di provata serietà, unicamente perché la circostanza sarebbe «tesa a svilire il significato della portata dottrinale del Concilio Vaticano II, come si evidenzia dal titolo del libro». Ma se la dottrina ingabbia, come tuona spesso il papa dalla sua nuova Domus, questo vale solo in una direzione? E dunque come la mettiamo con una pastorale che si vuole de iure non dogmatica, ma di fatto innesca un inedito super-dogma non più discutibile?
Ora, mentre non si vede in che termini la celebrazione di un Rito, che di per sé non può acquistare la coloritura di qualunque manifestazione pubblica alla quale fosse abbinato, «costituirebbe un concreto sostegno dell’autorità religiosa fiorentina a posizioni che, come Pastore cattolico, non posso assolutamente condividere», il testo ora da presentare a Firenze dovrebbe sfuggire a possibili strumentalizzazioni di qualunque genere. Esso infatti è obbiettivamente un lavoro scientifico di assoluto rispetto, sia per la metodologia seguita che per la profondità di pensiero sostenuta da solide basi di riferimenti a fonti anche inedite. Non dimentichiamo che è stato presentato come lavoro di abilitazione alla libera docenza, conseguita presso la Facoltà Teologica di Lugano, sotto la direzione del Prof. Dr. Manfred Hauke.
Piuttosto mi chiedo se padre Serafino abbia richiesto ed eventualmente ottenuto la facoltà di riprendere la celebrazione della Santa Messa antiquior dopo il noto provvedimento, detto di "sospensione", ma di fatto un divieto sine die; il che non lo renderebbe soggetto al permesso del vescovo in ragione del Summorum. che è stato emanato proprio per sdoganare il Rito, aggirando il fin troppo frequente "non vult" dei vescovi.
Ora, mentre non si vede in che termini la celebrazione di un Rito, che di per sé non può acquistare la coloritura di qualunque manifestazione pubblica alla quale fosse abbinato, «costituirebbe un concreto sostegno dell’autorità religiosa fiorentina a posizioni che, come Pastore cattolico, non posso assolutamente condividere», il testo ora da presentare a Firenze dovrebbe sfuggire a possibili strumentalizzazioni di qualunque genere. Esso infatti è obbiettivamente un lavoro scientifico di assoluto rispetto, sia per la metodologia seguita che per la profondità di pensiero sostenuta da solide basi di riferimenti a fonti anche inedite. Non dimentichiamo che è stato presentato come lavoro di abilitazione alla libera docenza, conseguita presso la Facoltà Teologica di Lugano, sotto la direzione del Prof. Dr. Manfred Hauke.
Piuttosto mi chiedo se padre Serafino abbia richiesto ed eventualmente ottenuto la facoltà di riprendere la celebrazione della Santa Messa antiquior dopo il noto provvedimento, detto di "sospensione", ma di fatto un divieto sine die; il che non lo renderebbe soggetto al permesso del vescovo in ragione del Summorum. che è stato emanato proprio per sdoganare il Rito, aggirando il fin troppo frequente "non vult" dei vescovi.
Quella del vescovo, dunque, appare una delle ormai consuete decisioni dalla motivazione centrata più sull'autorità - divenuta autoritarismo - piuttosto che su una norma certa. Se manca la certezza del diritto, si cade nell'anomia che sfocia nell'arbitrio.
Colgo l'occasione per manifestare a padre Lanzetta tutta la mia solidarietà e vicinanza morale e spirituale e anche il mio dispiacere per il contesto e le implicazioni che lo vedono coinvolto, credo non del tutto sua sponte.
Colgo l'occasione per manifestare a padre Lanzetta tutta la mia solidarietà e vicinanza morale e spirituale e anche il mio dispiacere per il contesto e le implicazioni che lo vedono coinvolto, credo non del tutto sua sponte.
Maria Guarini
54 commenti:
Un Cardinale coerente con la sua fede, che prende sul serio un Concilio della Chiesa, le autorità connesse alla gerarchia che governa la Chiesa e ai provvedimenti da loro emanati sotto l'egida del Sommo Pontefice. Di cosa ci scandalizziamo? Ah dimenticavo la storia della lecita disobbedienza da più di 50 anni, della Chiesa che non ha più la volontà di insegnare, dei papi fallibili, delle canonizzazione fasulle, della Chiesa discente che col potere della tradizione 'scomunica' quella docente etc... Padre Serafino potrebbe anche disobbedire...tanto è un ordine pastorale, come il Concilio pastorale etc...Ma fino a quando migliaia di veri cattolici professeranno ancora la comunione con questa falsa gerarchia figlia del conciliabolo Vaticano II?
Smettiamo di farci del male
Juan
IL titolo del Libro ha niente di fare con il ragionamento del Cardinal, un titolo molto rispettoso, e ragionevole...
Romano
Mic,
a parte l' arbitrio, nota l' ipocrisia: qualora P. Lanzetta ottenesse l' autorizzazione a recarsi a Firenze( e già qui mi chiedo e vi chiedo perché un cittadino italiano non può andate dove gli pare e piace), e celebrasse la Messa in forma " privata" , allora lui, Vescovo, non avrebbe nulla da ridire. Quindi da un lato scarica su " li Superiori", dall' altro: fate, ma in privato, cosicché occhio non vede, cuore non duole. Se poi " in privato" significa 200 persone, per dire, va bene uguale, ma che non si sia in Duomo, o ad Ognissanti, dove già P.Lanzetta usava celebrare...Non potendo impedire il convegno, che si tiene in uno spazio pubblico laico, impedisce la Messa VO. E se Lanzetta decidesse per l' NO, che fa, proibisce pure quella ?
Ma per quanto ancora pensano di tenere il coperchio sul CVII? qualsiasi cattolico di almeno 50 anni si ricorda com' erano affollate le chiese prima, cos' era il Natale e la Pasqua prima, prr non parlare del Corpus Domini, Aascensione e Pentecoste. Se uno non e' cretino, pur senza aver fatto studi approfonditi, si rende conto che" non e' piu' come prima" e che " prima era meglio". "Prima di quando, della guerra?". " Ma no, ma no, prima di...Paolo VI, non, no, all' inizio del pontificato di Woytila..."
Resistiamo e protestiamo: basta soldi alla Caritas, alle chiese senza discernimento, basta abbonamenti a Fanghiglia cristiana, Avvenire, Radio Maria, ecc., soldi SOLO ai religiosi che conosciamo personalmente e di cui ci fidiamo, basta accorrere in chiesa per le cerimonie di questo o quel Vescovo, lasciamoli soli, giriamo loro le spalle ed andiamo da un' altra parte, scrollandoci lal sabbia dai calzari... Di cosa ha paura, Bettori, che il " Caudillo" ( cfr ultimi articoli di Rorate) lo trasferisca d' imperio " ad metalla" , a Ghilarza o Iglesias ?
Rr
una domanda per Juan:
quale sarebbe secondo lui (e secondo Betori) "la portata dottrinale del concilio v2" che lo zelante cardinale intende difendere contro ogni rigore di quegli odiosi cattolici integralmente fedeli alla dottrina perenne e inalterabile di Cristo, trasmessa dal Magistero immutabile ?
E' sempre più evidente la strategia...
Si predica obbedienza a chi è "nemico", tollerando ogni disobbedienza "amica".
Si predica continuità dottrinale, ma si agisce secondo la prassi...
Si indice un sinodo per discutere, ma si criticano preventivamente le idee differenti dalle proprie...
Ci si dice aperti al dialogo, ma si esprimono preferenze pesanti come piombo e minacciando scomuniche per gli antipatici (e rimozioni), additandoli al pubblico ludibrio...
Non è più Dio a farsi uomo per redimerci. E l'uomo a essere al centro, stabilendo la verità attraverso il consenso e manipolando le coscienze in modo da avere i voti e delegittimare gli avversari...
Si chiama destrutturazione.
C'è tutta una teologia che la teorizza.
E chi mena la danza ora, mostra di aver appreso da quei testi...
"Vi sto sommergendo - ma io stessa rischio di esserne sommersa -
di notizie che, mio malgrado, non ci danno il tempo di soffermarci, approfondire e assimilare i contenuti, di grande interesse, che ci si propongono"
Dear Mic, I'm praying for you and the great work that you do... these times are simply horrible for the Church.
God bless you!
K.
Ottimo
"Ovviamente, qualora il p. Lanzetta giungesse in Firenze, non ci sarebbe alcuna difficoltà da parte mia a che egli celebri nella forma liturgica che gli è concessa dal Summorum Pontificum nel luogo che sceglierà e per il quale avrà avuto il permesso da chi ne ha la responsabilità per mio mandato, purché la celebrazione avvenga in forma privata».
Non penso che P. Lanzetta abbia difficoltà. Non si lascerà abbattere di fronte ad un ostacolo così insignificante. Infatti sono certo che Dante Pastorelli gli concederà l'uso di San Francesco Poverino, dato ne è il responsabile. Inoltre Dante Pastorelli sarà in grado di organizzargli tutto alla perfezione!!!
Padre Lanzetta potrebbe celebrare pubblicamente una Messa NO in lingua latina e coram Deo e nessuno potrebbe vietarglielo. Così prenderebbe due piccioni con una fava: presentare il suo libro corroborandolo con una pubblica Messa e divincolarsi dalle prescrizioni di Betori.
Francesco, il NO in latino e coram Deo è sempre un NO e non ha niente a che vedere col Rito Romano antiquior, gregoriano, tridentino o del '62 che dir si voglia..
Evidentenente lei non conosce la differenza.
Non solo il titolo, Romano, ma anche il contenuto è molto equilibrato e ragionevole. E il vescovo mostra di ignorarlo, oppure di formalizzarsi del tutto ideologicamente.
L'allarme era stato lanciato in "zona Cesarini" (19/1/2013)
http://www.lanuovabq.it/it/stampaArticolo-quandola-carit-cattolica-tradisce-la-chiesa-5629.htm
Poi Benedetto XVI lasciò... (11/2/2013)
... Amaramente, il cardinale Sarah ripropone «la constatazione che alcuni membri della Chiesa che lavorano nel campo della carità si sono lasciati sedurre e inquadrare dall’etica puramente laica delle agenzie d’aiuto della governance mondiale, sino a fare dei partenariati incondizionati e adottare gli stessi obiettivi di destrutturazione antropologica, gli stessi linguaggi e gli stessi slogan».
Si tratta di un’accusa gravissima. Ci sono organismi cattolici che lavorano alla «destrutturazione antropologica», a quella autentica distruzione dell’uomo denunciata dal Papa nel suo discorso alla Curia Romana dello scorso 21 dicembre come la più grave minaccia per la Chiesa e all’umanità.
Ma il Magistero non è ascoltato, e così queste organizzazioni cattoliche perdono insieme la fede e la capacità di operare per il vero bene comune.
«La storia dell’Occidente – ha affermato il cardinale – ha sufficientemente provato il legame tra infedeltà al Magistero e perdita della fede».
Denunciando il rischio – che ormai è più di un rischio – di una secolarizzazione delle organizzazioni caritative cattoliche, il porporato ha aggiunto che il discernimento «che noi cristiani siamo tenuti a fare alla luce del Vangelo consiste da una parte nel renderci capaci di aprire gli occhi e l’intelligenza sulle realtà inconfutabili e negative del nostro tempo, e dall’altra di mantenere lo sguardo fisso su cosa comporta il mistero della presenza di Dio».
La gravità della situazione non può essere sottovalutata.
Oggi nel mondo c’è «chi vuole la morte dell’uomo per distruggere il disegno meraviglioso di Dio». E non si tratta di posizioni meramente filosofiche.
Si utilizzano tutti i mezzi per «mondializzare nel modo più rapido possibile» una «cultura di morte».
Si spaccia per aiuto alle donne «l’imposizione di politiche contraccettive e abortive».
Questa «situazione inaccettabile» passa per il mito secondo cui le grandi organizzazioni internazionali hanno sempre ragione, e la loro «governance mondiale» è sempre benefica e comunque inevitabile.
E purtroppo «in gradi diversi alcune istituzioni cattoliche si sono lasciate coinvolgere dall’etica della governance mondiale, impastandola con il Vangelo e con la dottrina sociale. Hanno anche utilizzato quel caratteristico linguaggio ambiguo, si sono allineate alle sue condizioni di sostegno finanziario».
Sono passati pochi mesi.
E si passa all'incasso.
Continuando a "destrutturare".
Il Cardinal Bettori osa vietare una S. Messa che, sulla base di un "Motu Proprio", è stata completamente liberalizzata.
Il Cardinal Bettori si permette di giudicare un'opera di un illustre teologo di rispettosa critica al cvii che, in quanto non dogmatico, è criticabile, criticabilissimo.
Il Cardinal Bettori si rende colpevole di favoreggiamento riguardo all'iniqua decisione degli illegittimi nuovi responsabili dei FI di imporre un "domicilio coatto" a Padre Lanzetta, non riconoscendogli il diritto di parlare dove vuole e quando vuole.
Il Cardinal Bettori, autoproclamandosi "Pastore Cattolico" (?) non può "assolutamente condividere" ogni critica al cvii. Sulla base di quale dottrina?
Il problema non è solo relativo agli atteggiamenti eretizzanti di questi cosiddetti "pastori", ma anche alla loro ignoranza.
Io la ringrazio per tutto quello che fa in questi tempi bui;
Mi permetta di chiederle, se lo ha letto, cosa ne pensa della proposta di Giuliano Ferrara apparsa sul "Il Foglio" di venerdì in prima pagina sul tema del prossimo Sinodo
Caro Betori, se a te piace il N.O. perchè proibire a chi piace il V.O.?, secondo te questa è la misericordia che predica tanto Bergoglio?
NO! NO! NO! - chi è cresciuto sotto la dottrina post./conciliare,
non può permettere che si parli della Dottrina Bimillenaria il cui punto principale è la S. Messa Apostolica - Inizio e fine della Chiesa cattolica.
Mi domando e domando a Betori:
Ma ti senti veramente un vescovo cattolico, un sacerdote, un ministro del Culto di Cristo signore?
NO! - tu, come quelli come te, sono solo i portatori d'acqua dell'affossamento della Dottrina - quella vera Cattolica - parlate di misericordia, di perdono, ma non tenete conto di una Legge della Chiesa - ripeto di Una Legge di un Motu proprio di un Papa di un Vicario di Cristo.
Ma cosa credi che chiunque, Vescovo o Papa non debba rispettare le Leggi emanate da altri Papi.
A questo punto credo che non siete ne vescovi ne sacerdoti, ma solo dittatori con in mano il potere e lo usate come un qualunque dittatore, e si vede su tutto.
Mi domando : ma la Chiesa Cattolica in mano a chi stà veramente? (in terra in mano al potere temporale che siete voi; ma attenzione che la Chiesa è in mano a Cristo).
Riflettete a ciò che fate; Dio perdona, perdona, ma poi.......
Il cardiale Betori parla di "autorita'legittima, costituita dal Sommo Pontefice". Questo passaggio del discorso concettualmente non fa una grinza... senonche'parla di "Sommo Pontefice" con la maiuscola quando, mi pare, papa Francesco non ama utilizzare questo titolo. Un diniego in stile Pio XII in nome di chi sembra voler andare in direzione opposta, democratica e antiverticistica. O sbaglio?
La paura dei peccati di mormorazione e di giudizio temerario c'e' sempre... per cui ho controllato sul testo iniziale e finale delle encicliche "Veritatis splendor" e "Deus caritas est". Entrambe riportano nell' intestazione il titolo di "Sommo Pontefice" e alla fine l'indicazione "anno x del nostro pontificato". Invece nella intestazione della "Evangelii gaudium" c'e' l'espressione "Santo Padre" e alla fine "Franciscus" e basta. Vi prego, controllate anvhe voi.
Peraltro mi sembra che il card. Betori abbia dimostrato di recente la sua rigorosita' all'antica usando parole dure contro un matrimonio trans.
Devo dedurne che nella Chiesa c'e' una gran confusione di modi e di stili ?.
cosa ne pensa della proposta di Giuliano Ferrara apparsa sul "Il Foglio" di venerdì in prima pagina sul tema del prossimo Sinodo
Non l'ho ancora letto. Appena riesco le rispondo.
Mi auguro, spero e prego che Padre Lanzetta SE NE INFISCHI e celebri nello spazio laico che ha a disposizione per il convegno. Non prima di aver fatto presente che gli sono state interdette le chiese. E che la legge (Indulto perpetuo di San Pio V e SP di BXVI) è dalla sua parte.
Ma temo che resterà un pio desiderio. Chi ha assorbito la formazione di Padre Manelli, non si permetterà mai di agire in tal modo. Però continuo a sperare.
COSA sembra delle buone notizie (una volta tanto) che le ho inviato?
Grazie.
Sono felice e pubblicherò.
Non conosco il sacerdote e la sua storia di cui accenna.
P.Lanzetta non andrà a Firenze.
Poi 'sta storia è un poco diversa da come è stata abilmente presentata.
Un prete
Caro Betori,
Molti sacerdoti di vera fede cattolica, prima o poi si ritroveranno a celebrare la S.Messa nelle piazze di Roma, come stava per accadere tempo fà in piazza del Popolo. (ricordo ciò che stava accadendo a Gesù e Maria al Corso).
Le piazze non ci mancano, da piazza del popolo a piazza del colosseo, dove molti martiri hanno dato (contrariamente a voi) il sangue per la Chiesa di Gesù (nel quale voi probabilmente non credete e forse non avete mai creduto?).
Gesù ci dato la libertà di figli e voi credete di togliercela? scordatevelo. Noi seguimo gesù e non siamo come i farisei.
Più che un divieto è una presa di posizione del cardinale, visto che il Summorum pontificum è in vigore. Padre Lanzetta non deve obbedire!
Sottoscrivo ogni parola del commento di Tralcio (20 settembre 2014 18:07).
È una descrizione lucida e realista di quel che sta svolgendosi sotto i nostri occhi.
Sì, la strategia è sempre più evidente.
"P.Lanzetta non andrà a Firenze.
Poi 'sta storia è un poco diversa da come è stata abilmente presentata.
Un prete"
Sì, per certuni, anche "`sta storia" dei Francescani dell`Immacolatata
"era un poco diversa da come è stata abilmente presentata", salvo poi a rendersi conto che quel che da subito è stato detto e preannunciato sta avverandosi, con un Ordine fatto a pezzi da chi predica la misericordia a corrente alternata e a geometria variabile.
Si permetta una considerazione fuori dal coro in piena autonomia e onestà mentale.
La questione come è stata impostata sembra una trappola rozzamente preparata contro il cardinale.
Primo : il padre non sarebbe mai stato autorizzato a venire nella nostra città ne' lui avrebbe contravvenuto alla decisione dei suoi superiori.
Secondo : chiedendo il permesso direttamente al cardinale - infrangendo le disposizioni del motu proprio summorum pontificum - si sarebbe dato luogo a una ferita giuridica che il cardinale non avrebbe mai potuto effettuare.
Terzo : la comunità che gestisce la chiesa indicata nella richiesta al cardinale ne aveva concesso l'uso per quella specifica occasione ?
Quarto : per quale motivo al termine di una conferenza storico/teologica la cui assenza del relatore - autore del libro era universalmente nota ci doveva essere una messa nella forma straordinaria?
L'uso improprio di una grande opportunità della preghiera liturgica può costituire la propria condanna ( 1cor11) spirituale e disciplinare.
Non lasciamo che i facinorosi della curia romana mettano mano contro il motu proprio e difendiamo i nostri diritti non offuscandoli con manovre provocatorie contro questo o quel vescovo o cardinale.
Poiche' la storia e' un po' diversa, " un orete" potrebbe essere cosi' gentile da darci qualche chiarimento? Grazie
Il caudillo misericordioso perde colpi e deve passare alla fase della fucilazione dei colonnelli che osano discutere i suoi ordini. Presto sapremo quanti sono i vescovi ed i cardinali che diranno NO ai suoi ordini ingiusti.
i gesuiti d'America vogliono cambiare la Dottrina:
http://www.ilfoglio.it/articoli/v/120949/rubriche/sinodo-famiglia-gesutiti-america-vogliono-cambiare-dottrina.htm
Quarto : per quale motivo al termine di una conferenza storico/teologica la cui assenza del relatore - autore del libro era universalmente nota ci doveva essere una messa nella forma straordinaria?
Leggo ora la richiesta formulata al card. Betori, da cui estraggo
"...Qualora P. Serafino Lanzetta ricevesse l’autorizzazione di venire a Firenze, egli stesso
celebrerebbe la S. Messa; differentemente, abbiamo già avuto la disponibilità del Rev.do Dott. Don
Luca Zanaga parroco della Pieve di San. Donato in Poggio..."
Dal che devo dedurre che la presenza di Padre Lanzetta non era scontata e che probabilmente l'evento è stato organizzato non del tutto sua sponte come istintivamente (non essendo riuscita a raggiungerlo), avevo scritto nella mia espressione di solidarietà e vicinanza conclusiva.
Per correttezza, mi affretto ad aggiornare l'articolo.
Dubito che lo stesso padre Serafino, nella sua estrema riservatezza, formuli considerazioni di alcun genere, a meno che non lo ritenga indispensabile. Nel quel caso sarà l'Immacolata ad ispirarlo. E noi ne prenderemo doverosamente atto.
OT: leggete su vatican insider la descrizione del nuovo arcivescovo di Chicago. Sembra l'opposto del card. George. Un vescovo del genere, che non vuole che i suoi preti partecipino a marce pro life, sicuramente piacerà rotanti ad Obama. Se il buon giorno di vede dal mattino ... Sarà per questo che il vdr l'ha nominato in quella importante diocesi.
Perché il Padre non sarebbe stato autorizzato a recarsi in una città dove ha vissuto per anni, senza commettervi alcun illecito civile o religioso ? perché li Superiori glielo avrebbero impedito ? ( sembra di leggere Arcipelago Gulag)
Perché la richiesta non doveva essere fatta al Cardinale Vescovo di quella città e quindi Superiore di tutti i parroci ? la cosa non può essere vista come un atto di rispetto nei suoi confronti ?
La comunità che gestisce la chiesa…ma a chi appartengono le chiese oggi in Italia ? a Nostro Signore, allo Stato, al parroco o alla "comunità"? e
la comunità può impedire ad un sacerdote di Santa Romana Chiesa, NON SOSPESO A DIVINIS, di celebrarvi una Messa mai abrogata, valida da sempre, la cui validità e liceità è stata solennemente riaffermata da un atto legislativo del Sommo Pontefice ?
E perché al termine di un convegno cattolico non si può celebrare una Messa ? dico di più anche al termine di un convegno di argomento laico, se i participanti lo desiderano, si può celebrare una Messa, VO o NO non importa
Sono io cretina, o queste sono domande lecite, a cuì gradirei aver risposta , possibilmente NON da un anonimo, ma almeno da uno con un nickname ?
RR
PS: a prescindere da come sarebbero andate "veramente" le cose, la risposta ufficiale di Betori trasuda di farisaismo, tartufiamo, furbizia clericale e disonestà intellettuale, della serie "avete cercato di mettermi in mezzo, ma non ce la farete, io non voglio assolutamente far irritare il VdR, che a quanto pare si irrita per un nonnulla, dando anche solo una parvenza di appoggio ad un convegno critico sul sacrosanto Vaticano II - che se non era per il Concilio col cavolo che diventavo vescovo e cardinale - e in cui si parla di un libro di un noto dissidente alla linea ufficiale e nuova degli FFI, che Dio non voglia mi ritrovo spedito a fare il parroco di campagna sui monti della Sila o il vescovo in Papua Nuova Guinea, e che io tengo famiglia"
I "secoli bui del Medioevo" sembrano fari luminosi oggi come oggi
Non inganarci, cari fideli, i scismatici progressivisti sanno che fanno, parlano di apertura e chiudono le porte verso la fede, parlano di dialogo ma domandano silenzio dei fideli, parlano di progresso ma scendeno ogni giorno a un livello più pagano e barbaro, parlano di fideltà al Concilio Vaticano II, ma agiscono in fideltà agli direttivi massonici...
Così, il Cardinal mostra di essere nel campo molto diverso da quello cattolico che viene da Cristo...
Romano
@ Rr: sembra di leggere arcipelago gulag.
No, ti sbagli. Molto di più. Alcuni lo stanno vivendo. Ad esempio i FFI che hanno lasciato l'Ordine perché a loro la vita e' stata resa impossibile. Se è' vero quanto ha scritto Tosatti qualche giorno fa e cioè che il vdr si è fatto dare la lista dei vescovi che hanno accolto i FFI escardinati ...
Quando l'autorità, qualsiasi autorità e' divisiva, quando crea confusione, ... come si può riconoscerla come uscita dalle mani della Proovidenza? Ricordiamoci sempre di quanto disse quel santo riguardo i Papi che classificava in tre categorie...
E perché al termine di un convegno cattolico non si può celebrare una Messa ?
Io mi chiedo perché cavolo non l'hanno celebrata senza mettere di mezzo padre Lanzetta, visto che la sua presenza non era scontata e che dunque non era necessario mettere di mezzo il cardinale e potevano celebrarla senza alcuna autorizzazione. Bastava quella di chi regge la Chiesa prescelta. Ammesso che a qualcuno siano rimasti gli attributi spirituali per garantire ciò ch'è stato garantito dal motu proprio di un Pontefice e paraltro "mai abrogato" nella Chiesa universale...
Il problema c'è ed è grave e viene elevato all'ennesima potenza da molte circostanze contingenti.
Quanto al cardinale, abile nel dribling - è la cosa principale in chi sono maestri -, concordo con la conclusione di Rosa.
Perdonatemi , chiedo perdono per quel che vado dicendo . Tornando dalla Messa Domenicale ho sintonizzato la TV su Rai 1. Viene trasmessa in diretta
la visita di Papa Francesco I in Albania . Ho provato subito un grande grande rimpianto per la Messa Universale della Chiesa Cattolica Apostolica Romana . Quella Messa comune a tutto l'orbe terracqueo in lingua latina . Va bene , non si possono sconfessare le risoluzioni precedenti , ma speravo tanto che almeno l'avrebbero conservata per le cerimonie papali ! E non mi si dica che non si capiva ! Ma cosa si deve capire !?! Cosa dobbiamo capire !?! Dobbiamo stare penitenti sotto la Croce mentre si rinnova il Sacrificio Eucaristico e batterci il petto ! E ringraziarLo per l'Infinito Amore ! E basta ! Una volta a S.Maria Maggiore mi ha commosso una piccola monaca
che difronte a Gesu' esposto si e' immediatamente inginocchiata , oserei dire accartocciata , sul pavimento . Che gesto , bellissimo ! E ogni volta che la Madonna o Gesu' appaiono a qualche anima eletta immediatamente le loro ginocchia si piegano. E le campane.... che nostalgia ! Non suonano piu' ne' per i vivi ne' per i morti . Stiamo cancellando tutti i nostri simboli....Siamo troppo sentimentali ? Mi appare tutto così annacquato !
Chiedo a Mic: è arrivata la mia risposta? E se sì, perchénon l'ha pubblicata?
Juan
OT: uno dei cardinali del Consiglio della Corona di Jorge Bergoglio, Francisco Javier Errázuriz Ossa, accusato di proteggere un padre pedofilo in Cile: http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/cile-chile-chile-35755/
Il cardinale ha ricevuto le accuse contro il prete criminale nel 2006 (o 2003), ma le ha comunicate al Vaticano solo nel 2010. Ecco la tolleranza zero bergogliana. Nella notizia, Vatican Insider non parla della presenza del cardinale nel consiglio di riforma della Curia.
Ammesso che a qualcuno siano rimasti gli attributi spirituali.
Pochissimi sono quelli che li hanno.
Ancora meno sono quelli che hanno anche quelli materiali.
Mic,
io non credo che gli organizzatori "volessero metter in mezzo Padre Lanzetta". Forse hanno sperato che, trattandosi di una riunione "scientifica" (non di una processione o che so) li Superiori lo avrebbero fatto venire in Italia. Oddio ha ragione Mirabelli: è come quando davano il Nobel ad un dissidente sovietico con la speranza che, di fronte ad un Nobel, il Governo concedesse il visto. Ma dopo Nureyev non si fidavano più…
STIAMO PARLANDO DI UN FRATE ORTODOSSO di un ORDINE ORTODOSSO (o l'ameno lo era), non di un novello Savonarola, Giordano Bruno, Martin Lutero !!. Quando penso che le Suore eretiche e lesbiche americane possono girare il mondo avvelenando i giovani con le loro facce ed i loro discorsi !
Quindi, proseguendo nella difesa d' ufficio degli organizzatori, al termine del convegno perché non fare una bella Messa con Lanzetta ? se avessero parlato di Messa, tout court, NO, non VO (del resto non è biritualista?) niente sarebbe forse successo.
Il comportamento di Betori, Mic, scusa, sarebbe stato uguale comunque, se invece di Lanzetta avessero "usato" un sacerdote secolare, ma comunque legato agli FFI. E' che questi devono essere eliminati, come Cartagine, e siccome Betori sa benissimo chi ha dato l'ordine (che non si troverà mai scritto, come non si è mai trovato quello di Hitler, ma quasi tutti accettano che ci fosse), s'è cag…o sotto, ed ha emesso il comunicato, degno di Praga sotto Dubcek, ma con i carri armati già alle porte.
Del resto uno il coraggio o ce l'ha, o non ce l'ha, mica se lo può dare.
Personalmente non vedo alcuna strumentalizzazione, a meno che tu non consideri tale l'aver organizzato un convegno per parlare e promuovere un libro. De Mattei il suo lo ha presentato dappertutto.
Forse avrebbero potuto invitare anche, che so, Monsignor Gherardini o te stessa ?
Un'ultima cosa: NON FACCIAMOCI DETTARE I TERMINI DEL NOSTRO IMPEGNO dall' Avversario, che ha tutto l'interesse a DIVIDERE ET IMPERARE (con quelli sì, fate bene ad andare, ma con quegli altri…NOO, NOO , la buttano subito in politica), sfruttando simpatie ed antipatie umane, gelosie, invidie e ripicche, e gettando su di noi le sue paranoie (meccanismo della proiezione)
RR
Ma avete letto questo fantastico e al contempo velenoso articolo di Tosatti sul sinodo?? Imperdibile!!
http://www.lastampa.it/2014/09/20/blogs/san-pietro-e-dintorni/sinodo-come-lo-manovro-oXJ6UULjDh9eXsdKCAdrHL/pagina.html
Luis, se fosse successo BXVI regnante ancora, sarebbe la prima notizia sui TG di oggi !!!
A Kasper gli han mai insegnato: "excusatio non petita, accusatio manifesta" ? O anche: "la prima gallina a cantare, è quella che ha fatto l'uovo" ?
O non ha ancora capito che il VdR è prossimo a buttarlo a mare, perché aggirerà l'ostacolo, allargando le maglie degli annullamenti, cosicchè si risposeranno anche religiosamente, ed il problema sarà "risolto" a monte ?
RR
OT
Da www.news.va: il card. Ravasi incontrerà il cantante Gino Paoli. Queste si che sono notizie che meritano di essere rilanciate dal sito del Vaticano. Congratulazioni al webmaster.
Rosa, in genere condivido tutto quel che dici, ho condiviso anche ciò che hai osservato sul dribling di Betori, ma non comprendo le tue ultime considerazioni.
La mia persona in questo discorso non c'entra un bel niente se non per dichiararmi estranea ad ogni tipo di strumentalizzazione.
Non vedo a che titolo avrebbero dovuto invitarmi e, se per caso lo avessero fatto e mi fossi trovata di fronte alla situazione così com'è apparsa dai toni che ho letto, non avrei fatto altro che dire quello che ho detto qui.
Del resto è cosa vecchia che mi ignorino. A voler essere concilianti, se non preferiscono evitare alcuni argomenti scomodi di taglio teologico, il fatto potrebbe rientrare in una diversa mission, dato che loro hanno un taglio più politico che teologico, a differenza mia. Meno "fisiologico" è che abbiano censurato un mio commento equilibrato agli attacchi gratuiti e graffianti di don Ariel. Ma avrai notato che ciò non toglie che io riprenda i contenuti che condivido, perché guardo agli obiettivi comuni e non ne faccio una questione personale.
I contenuti non li ho ripresi pari pari in questo caso, non condividendo i toni e alcune affermazioni. Avrei evitato di dirlo, sempre per non contribuire ad alimentare divisioni inopportune o alterare equilibri precari, ma proprio tu mi ci tiri per i capelli...
In ogni caso sono quella che sono, si può concordare o dissentire, ma vado avanti per la mia strada che, oltre ad essere scomoda, è fraintesa da molti.
Ma non vado cercando consensi. Cerco piuttosto conferme autorevoli, soprattutto da parte di sacerdoti. Ed è solo questo e la grazia di Dio finché non avrò esaurito il mio piccolo servizio che mi fa andare avanti con caparbietà, passione ed impegno che mi appartengono come, credo e spero, doni di Dio, dal momento che fin da quando ero bambina (ma non mai come nell'ultimo anno per vicende personali et alia che pure ci toccano) mi hanno permesso di superare ostacoli diversamente insormontabili...
Adesso penso proprio che il rimanere in questa Chiesa, protestante, comunista, ecumenista e massonica (ché tale è l'essenza intima del neomodernismo) stia per diventare una colpa della quale dovremo render conto a Nostro Signore: troppo grandi e spudorate essendo le efferatezze, le nefandezze e le spudoratezze della gerarchia modernista. Ma non si rendono conto, questi santi Padri FF.I. che noi tradizionalisti abbiamo bisogno di pastori secondo S. Pio X (e Mons. Léfébvre, vorrei aggiungere) come dell'aria che respiriamo? Bisogna assolutamente che si diffondano capillarmente sul territorio, per poter salvare le anime (altrimenti dirottate dai pastori/lupi verso l'abisso), altro che rimanere succubi (e conniventi) con il Male, ché tale è il modernismo, "summa di tutte le eresie", come ci insegna S. Pio X. Se qualcuno insegna cose contrarie, sia ANATEMA, così è stato detto e scritto e così io credo fermamente, alla faccia di tutti i documenti conciliari e postconciliari, di tutte le ermeneutiche, le esegesi ed altre cervellotiche astruserie. Sia lodato Gesù Cristo !
Leggetevi la rettifica di p. Serafino Lanzetta, che ho appena pubblicato, che mi pare giustifichi la mia impressione.
Caro Bernardino: condivido al 100%le tue affermazioni seguenti: "A questo punto credo che non siete ne vescovi ne sacerdoti, ma solo dittatori con in mano il potere e lo usate come un qualunque dittatore, e si vede su tutto.
Mi domando : ma la Chiesa Cattolica in mano a chi stà veramente? (in terra in mano al potere temporale che siete voi; ma attenzione che la Chiesa è in mano a Cristo).
Riflettete a ciò che fate; Dio perdona, perdona, ma poi.......".
Poi voglio aggiungere di aver letto enormi elogi di Betori (senza aggettivi) a quell'orrore che è la Chiesa al cubo di Foligno; secondo lui, quel mostro di cemento ci eleverebbe verso il Cielo, bontà sua.
Mic,
Io intendevo che, allargando il numero e tipo dei relatori, forse gli organizzatori sarebbero apparsi meno sospetti di strumentalizzazione. Tutto qui.
Il comunicato di Padre Lanzetta e' quello innanzitutto di un uomo retto e sincero, un " vir" , e di un religioso che ha innanzitutto a cuore la Verita', la Chiesa ed il suo Ordine. Cio' gli fa onore, e lo avvicina ad un Padre Cristoforo, in mezzo a tanti Don Abbondio.
Dio non voglia, pero' , che sia necessaria una Peste per liberarlo dai suoi vincoli e farlo accorrere la' dove necessario.
Non sono una religiosa, quindi non mi addentro sul tema dell' obbedienza. Penso pero' che se ai tempi piu' vescovi, monsignori, preti e soprattutto cardinali avessero disobbedito al CVII, a GXXIII e Paolo VI, ora non saremmo a questo punto.
E S.Atanasio disobbedì.
Rr
Chiedo a Mic: è arrivata la mia risposta? E se sì, perché non l'ha pubblicata?
Juan
E' arrivata, ma non l'ho pubblicata perché non possiamo apoditticamente affermare che il concilio O viene da Dio o viene da Satana, il resto sono sofismi. e conclusioni altrettanto apodittiche conseguenti.
Certo, che il concilio contenga elementi negativi che vengono da lontano e sono contrari alla Verità, l'abbiamo detto affermato dimostrato e sviluppato.
Ma personalmente non mi prendo né la responsabilità né l'autorità di affermare apoditticamente che il concilio sia opera satanica.
Né penso che possiamo giudicare il foro interno di chi l'ha applicato con convinzione erronea o con connivenza dissolutrice...
... avendo la necessità di un permesso scritto per recarmi in Italia ...
Anni fa un gesuita croato, il defunto p. Stjepan Kusan, mi disse che ai tempi del regime democratico, sto parlando di quello comunista, in Iugoslavia, dove il comunismo non era così duro come in Albania, i preti dovevano recarsi nell'ufficio di polizia e chiedere il passaporto dovendo dire dove si sarebbero recati, quanto tempo sarebbero stati all'estero. Infine, tornati in Patria, dovevano ovviamente restituire il passaporto.
Sembra di essere tornati indietro di quaranta anni. Sono inorridito. Non basta un permesso orale?
Siamo proprio tornati indietro di quarantanni (esattamente di 45 anni) quando in parrocchia ci trovavi figli dei fiori e figli di marx che tra praticavano il sesso libero. Erano i frutti di un "Papa buono" che presupponeva che tutti gli altri fossero cattivi. Oggi torniamo al cattocomunismo di un "papa misericordioso" che presuppone la stessa cosa. E' così che nasce la Violenza nell'uomo,nella chiesa,nella società.
Chapeau, mic.
Bravo Mazzarino, sono d'accordo con lei. Mi vien da pensare che i preti, dal CVII in poi, non servano più NSGC, ma il suo acerrimo nemico, il principe di questo mondo.
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