Niente da dire su questa "meditazione" mattutina del 15 settembre nella Cappella della Domus Sanctae Marthae [qui]. Niente da dire, se non fosse per le ultime parole.
«come dal paradiso sono usciti i nostri padri con una promessa, oggi noi possiamo andare avanti con una speranza: la speranza che ci dà la nostra madre Maria, fermissima presso la croce, e la nostra santa madre Chiesa gerarchica».
La nostra santa madre non è propriamente la Chiesa gerarchica. Tale è la sua struttura, che è l'espressione visibile della gerarchia apostolica voluta da Gesù (vedi i 72, i 12 - di cui uno designato come Capo e Roccia fondativa - scelti dal Signore, Lc 10). La Chiesa, oltre ad essere il Popolo di Dio1, come più frequentemente indicata nei documenti conciliari, è il corpo mistico di Cristo (Col 1,24). Dunque la Chiesa gerarchica non è l'intera Mater et Magistra, ma prim'ancora la nuova Gerusalemme: terrestre (già e non ancora) e celeste (di poi), nel suo insieme di Chiesa
- militante (il popolo dei redenti in cammino su questa terra, insieme ai pastori, nel loro Signore)
- purgante (le anime ancora in attesa della gloria) e
- trionfante (la gloria del Signore nei suoi angeli e nei suoi santi insieme alla Vergine nel Cielo), che ci attende e a cui tendiamo con l'aiuto della grazia e del triplice munus dei pastori: docendi, regendi, sanctificandi.
È bene che io precisi che l'ordine gerarchico non comprende soltanto il clero. Ma l'espressione "madre chiesa gerarchica" non mi porta anche all'elemento Soprannaturale che mi sembra troppo spesso accantonato.
Prendo atto anche della segnalazione di un lettore che riporta la stessa espressione tratta dagli esercizi di S. Ignazio, certamente incisivi sulla formazione del papa.
E chiedo venia per la mia sensibilità molto più attenta a certe sottolineature, che oggi vengono spesso tralasciate quando non addirittura dimenticate.
____________________________1. Espressione dal sapore prettamente vetero-testamentario, più generica e molto meno specificamente identitaria.
41 commenti:
Qual è la promessa fatta a Adamo? La sofferenza? Ma è una promessa o una maledizione? Maledicta terra?
La Santa Chiesa gerarchica, detto da un argentino, mi sa tanto di junta militare e di partito unico...sarò maligna, ma e' come quando tira fuori il gossip tutte le volte che Socci o De Mattei - o anche tu, Mmaria- avanzate giuste critiche.
Rr
Veramente non l'ho letta per averla cercata. Di solito evito. Ma mi sono imbattuta su un blog che la riportava per intero. L'ho accolta positivamente. Finché non sono arrivata alle ultime parole e sono andata a verificarle sul sito del Vaticano. Ebbene, erano proprio quelle...
Caro Luiz,
io veramente ho subito pensato alla promessa della Redenzione (e dunque del Redentore) e alla Sua e nostra Madre:
“E il Signore Iddio disse al serpente... porrò inimicizia tra te e la donna, e fra la tua stirpe e la stirpe di lei: essa ti schiaccerà il capo, e tu attenterai al suo calcagno (Gen. 3:13-15).
Segnalo la riflessione di Dante Pastorelli che ha tradotto un`intervista del card. Burke:
http://blog.messainlatino.it/2014/09/il-card-burke-smantella-il-chi-sono-io.html
Chiesa gerarchica?
In generale è vero. Nel caso particolare, temo che voglia cominciare a preparare gli ascoltatori a condanne e dichiarazioni di guerra (magari anche con impliciti inviti ad interventi dei poteri secolari)contro chi non gli è simpatico. Prima di tutto i tradizionalisti.
Esercizi di sant'Ignazio, 353: " Deposto ogni giudizio, dobbiamo tenere l’animo disposto e pronto per obbedire in tutto alla vera sposa di Cristo nostro Signorea che è la nostra santa madre Chiesa gerarchica"
Mic,
Non sono d'accordo con la Sue critica qui, perchè l'aggettivo gerarchica non significa sempre in senso stretto, la gerarchia, ma anche in senso largo come qualità di società...ed infatti, la Chiesa è gerarchica, con un ordine che comprende papa, vescovo, sacerdote, diacono, sottodiacono, ordini minori e laici e laiche...
Quindi, l'affermazione di Bergoglio non è in errore...
Romano
Ne convengo, Romano,
l'ordine gerarchico non comprende soltanto il clero.
Ma l'espressione "madre chiesa gerarchica" non mi porta anche all'elemento Soprannaturale che mi sembra troppo spesso accantonato.
Prendo atto anche di chi riporta l'espressione dagli esercizi di S. Ignazio, certamente incisivi sulla formazione del papa.
E chiedo venia per la mia sensibilità molto più attenta a certe sottolineature, che oggi vengono spesso tralasciate quando non addirittura dimenticate.
A dir la verità, "la nostra santa madre Chiesa gerarchica" è una citazione testuale degli "Esercizi spirituali" di sant'Ignazio di Loiola.
"Para el sentido verdadero que en la Iglesia militante debemos tener, se guarden las reglas siguientes:
la primera: depuesto todo juicio, debemos tener ánimo aparejado y pronto para obedecer en todo a la vera esposa de Cristo Nuestro Señor, que es LA NUESTRA SANTA MADRE IGLESIA JERÁRQUICA" (uso una grafia ammodernata).
Maso
seraafino ha detto...
Chiesa gerarchica?
In generale è vero. Nel caso particolare, temo che voglia cominciare a preparare gli ascoltatori a condanne e dichiarazioni di guerra (magari anche con impliciti inviti ad interventi dei poteri secolari)contro chi non gli è simpatico. Prima di tutto i tradizionalisti.
Nessuno ha notato il mio grido d'allarme?
Socci segnala la 'chicca' di oggi:
"Gesù è venuto al mondo per imparare a essere uomo" (Papa Bergoglio, omelia di santa Marta oggi).
Gesù si è fatto uomo, venendo al mendo per salvare l'uomo e darli la pienezza della sua umanità orientata al Padre persa col peccato originale, da cui lo ha riscattato.
Più che imparare ad essere uomo, Gesù è venuto ad insegnare all'uomo l'obbedienza al Padre di cui l'uomo non è più naturalmente capace se non viene redento.
Tra le parole di Benedetto XVI, a commento dello stesso brano, citate da Socci: " ...Così, è Gesù stesso che ci insegna che la vera via di salvezza consiste nel conformare la nostra volontà a quella di Dio".
Vabbè, avevamo fatto il proposito di non seguire più le omelie di Santa Marta. Ma se le tirano fuori i media, dando loro diffusione, non abbiamo molta scelta...
Piuttosto, perché continuano a renderle pubbliche? Se contenessero alti insegnamenti lo capirei...
Ringrazio anche Maso per la segnalazione.
Mi viene tuttavia in mente che S. Ignazio riceveva dalla Chiesa gerarchica insegnamenti più che corretti... Oggi purtroppo la situazione non è più la stessa.
Anch'io non sottovaluto l'obbedienza. E francamente la nostra posizione è di fatto scomoda oltre che densa di difficoltà, mentre non mancano gli scrupoli.
Ma siamo costretti come non mai ad un discernimento che ci discosta da un'obbedienza cieca...
Stavolta non mi associo alle critiche costruttive riguardo la santa madre Chiesa gerarchica. La citazione sicuramente e' fatta a braccia ed il Papa la ripresa ricordato che negli esercizi spirituali di S. Ignazio e' appunto presente codesta definizione di Chiesa. Nulla di scorretto, e' solo una citazione tratta da un'opera che i Pontefici, da Paolo III e Pio XI hanno sempre lodato. Chapeau, Jorge!
Il problema, Alessandro, non e' nella " lettera" della citazione, ma nello " spirito", conoscendo ormai il VdR. L astessa frase, in bocca a BXVi, suonerebbe diversa e meno preoccupante.
Processo alle intenzioni ? si, visto che il VdR processa un giorno si ed uno no chi non gli aggrada tra i cattolici( per non ricordare poi i FFI).
Sull' altra frase di oggi, di Gesu' che imapra..., stendiamo una pesante coperta.
Rr
"Esercizi di sant'Ignazio, 353: 'Deposto ogni giudizio, dobbiamo tenere l’animo disposto e pronto per obbedire in tutto alla vera sposa di Cristo nostro Signore che è la nostra santa madre Chiesa gerarchica'. "
Certamente, solo che Sant'Ignazio si riferiva ad una gerarchia ancora cattolica. Mai avrebbe immaginato che un giorno i centri di comando nella Chiesa sarebbero stati occupati da neomodernisti.
Anche i giacobini rivoluzionari francesi, dopo l'invasione della nostra povera Italia, una volta assunto il controllo delle nostre città dopo averne cacciato i legittimi governanti o averli imprigionati, pretendevano che popolo e clero, seguendo la dottrina cattolica, obbedissero "all'autorità costituita": la loro autorità, ovviamente...
OT: da Rorate coeli, un centro Messa VO distrutto a Blackfen Inghilterra
Rr
Segnalo che sul blog di Magister c'è un articolo interessante su Boyer che partecipo al consilium ad exequendam con tante conferme sul sinistro figuro di Bugnini
Boyer si convertì dal luteranesimo al cattolicesimo nel 1939 dopo aver visto la stupefacente bellezza dei riti della Settimana Santa. Definì la deriva ecumenica imperante nel Vaticano II come un ecumenismo da Alice nel paese delle meraviglie.
Esilarante articolo di Tornielli sul prossimo sinodo pubblicato su vatican insider poco fa. Egli ha avuto la faccia tosta di affermare che Kasper non ha voluto mettere in dubbio l'attuale disciplina cattolica in materia di indissolubilità. Stilettate vellutate sono poi riservate a Caffarra e a Müller. Velina bergogliana?
Forse perché Avvenire ha pubblicato l'anticipazione del libro di Muller
«Il matrimonio sacramentale, se valido, è indissolubile»
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/Il-cardinale-Muller-il-matrimonio-sacramentale-se-valido-indissolubile.aspx
E perché si stanno levando molte voci, come abbiamo già pubblicato qui
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/09/sinodo-ottobre-solo-le-avvisaglie.html
Cara mic, Può darsi, ma queste parole non sono dette a Adamo. Confesso che non conoscevo questa caratterizzazione della maledizione del serpente.
"CHIESA gerarchica" in bocca al vdr fa pensare al ritornello di quella canzonetta di tanto tempo fa:e qui comando io e questa è casa mia ...Chi sarà il prossimo epurato? Bobo
Sembra che l'ultimo epurato sia il Card. Burke, ciò che sarebbe un'ulteriore conferma della linea dura bergogliana (una vera e propria "delenda cartage") contro i cardinali che si permettono di criticare, od anche semplicemente "chiosare" le sue affermazioni ambigue ed al limite dell'eresia. Ma quando si deciderà qualcuno a dirgliene 4 ? a metterlo di fronte alle sue responsabilità, in base al magistero dei papi antimodernisti? (Pio IX, S. Pio X, Pio XII). Se non siamo ad uno scisma, poco ci manca, anche se magari non saranno molti a staccarsi da questa chiesa (c minuscola) di fatto protestante, comunista, ecumenista suicida e massonica.
Concludendo, mi piace citare una frase di San Josemaria Escrivà "triste ecumenismo quello che sta sulla bocca di cattolici che maltrattano altri cattolici": calza benissimo a Bergoglio e soci. Sia lodato Gesù Cristo.
Mic, e che ne dici di questo?
...
“Il Signore – ha proseguito Papa Francesco - è profondamente commosso, come lo è stato davanti alla tomba di Lazzaro”. Come è commosso quel Padre “quando ha visto tornare a casa il figlio” prodigo:
“Vicinanza e compassione: così il Signore visita il suo popolo. E quando noi vogliamo annunziare il Vangelo, portare avanti la Parola di Gesù, questa è la strada. L’altra strada è quella dei maestri, dei predicatori del tempo: i dottori della legge, gli scribi, i farisei … Lontani dal popolo, parlavano … bene: parlavano bene. Insegnavano la legge, bene. Ma lontani. E questa non era una visita del Signore: era un’altra cosa. Il popolo non sentiva questo come una grazia, perché mancava la vicinanza, mancava la compassione e cioè patire con il popolo”.
“E c’è un’altra parola – ha sottolineato il Papa - che è propria di quando il Signore visita il suo popolo: ‘Il morto si mise seduto e incominciò a parlare, ed egli – Gesù – lo restituì a sua madre’”: “Quando Dio visita il suo popolo, restituisce al popolo la speranza. Sempre. Si può predicare la Parola di Dio brillantemente: ci sono stati nella storia tanti bravi predicatori. Ma se questi predicatori non sono riusciti a seminare speranza, quella predica non serve. E’ vanità”.
http://www.avvenire.it/Papa_Francesco/santmarta/Pagine/santa-marta-16-settembre-2014.aspx
Dico che è la solita 'dicotomia', che di per sé è anche identificabile e giustamente stigmatizzata. E' un discorso validissimo in linea teorica. Il problema nasce, in pratica, quando si scopre (peraltro del tutto indirettamente il che è già frutto di una comunicazione ambigua e malsana e non propria del cristiano) quali sono i 'soggetti' ecclesiali che lui personalmente e non oggettivamente individua come "vicini" o come "farisei".
Il fatto di essere un ottimo predicatore e uno studioso (l'intelletto è un dono di Dio e la cultura è frutto del non sotterrare il talento ricevuto) può arricchire e dare maggior calore e spessore alla "vicinanza", non solo ma anche attraverso parole di 'sapienza' autentica, che lasciano il segno contemporaneamente e alla pari del gesto di misericordia corporale (perché esistono anche le opere di misericordia spirituale, non dimentichiamolo!).
Ci sarebbe da chiedere a Bergoglio come mai gli apostoli hanno istituito i diaconi (basta ricordare Atti 6) proprio per continuare ad occuparsi della preghiera e della parola e dunque della santificazione e dell'insegnamento che sono propri dei pastori: innanzitutto maestri e santificatori? E solo da qui può nascere la vera diaconia, che è servizio e dono di sé in Cristo e non umanitarismo sociologico.
Ma nell'ideologia bergogliana - che tale è - molto tributaria di una TdL intesa nel senso più di rottura, tutto quanto detto sopra di propriamente cattolico non viene preso in considerazione perché non più considerato un valore, ma visto come elemento deteriore e anzi addirittura frenante. Ma solo in quanto non assimilato nella sua corretta e limpida formulazione e corrispondente realtà spirituale.
Rimango dell'idea che tante critiche del VdR non nascono né da una Fede veramente cattolica, né da una preparazione veramente gesuitica, e neanche da un'ideologia marxisteggiante come la TdL, ma dal suo semplice vissuto di perito chimico argentino, incapace di studiare ed approfondire tematiche metafisiche, teologiche, canoniche, liturgiche, ecc. E che tenta di sopperire con la "pratica" quel che non sa "in teoria". E' il solito lamento dell'ignorante che è tale non per mancanza di mezzi economici o per circostanze avverse, ma per ridotta intelligenza e/o volontà di applicazione. Ora che si sente "padrone" della barca, ne sta buttando fuori a parole e fatti tutti quelli che sente superiori in spirito, intelligenza e cultura. Ed infatti di opere di misericordia spirituale non parla, perché al di là e al di sopra delle sue possibilità.
E la situazione della sua diocesi di Baires e dell' Argentina in generale riflette la sua mancanza di applicazione alle opere di misericordia spirituale.
RR
Faccio presente che in varie lingue sono già usciti 2 libri delle 'prediche' di S.Marta con sottotitolo 'Il magistero di papa Francesco'......meditate, meditate......
"Gesù è venuto al mondo per imparare a essere uomo" (Papa Bergoglio, omelia di santa Marta oggi).
E' sicuro Socci che il Papa si sbagli?
"pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì" Ebrei, 5, 8.
Il cardinal Biffi darebbe ragione al Papa: v. Alla destra del Padre, capitolo III, Lo "sviluppo" di Gesù di Nazareth
Anonimo delle 10,42 e delle 11,48 guarda che tutti i calciatori e tanti cantanti di un certo livello scrivono dei libri. Vogliamo farli tutti vescovi e cardinali? "Gesù è venuto al mondo per imparare ad essere uomo"? Mah dovendo giudicare i vivi ed i morti secondo te ha imparato tutto in 33 anni o era onnisciente di Suo?Bobo
Faccio presente che in varie lingue sono già usciti 2 libri delle 'prediche' di S.Marta con sottotitolo 'Il magistero di papa Francesco'......meditate, meditate......
Questo Anonimo et similes avranno risposta con l'articolo che aspetto domattina a pubblicare, per non affollare troppo gli argomenti.
Ho citato delle fonti che mi hanno posto un dubbio. Sarei felici di avere vostri argomenti nel merito.
Grazie
Anonimo delle 11.48
Anonimo,
avevo già risposto e ritrascrivo (completando) di seguito. Ma lei non ha letto prima di intervenire oppure non recepisce. Se cita il libro di Biffi, che non tutti hanno, dovrebbe citare il passo, per correttezza.
Circa il suo dubbio su Ebrei, potrei dirle che Cristo, nella sua natura umana, il testo originale greco dice émathev che significa sia "imparò" che "riconobbe" l'obbedienza dalle cose che patì. Ed è proprio con il riconoscere e attuare col suo "fiat" nel Getzemani l'obbedienza, che proprio nella sua natura umana ha riscattato la nostra natura separata dal Padre per effetto della disobbedienza originaria. O no?
Ma non è certo venuto per impararlo lui, che come uomo ha sofferto fino in fondo gemendo e sudando sangue sotto il peso dell'amaro calice che ha persino chiesto, se possibile, di allontanare; il che significa che si è assunto tutta la nostra debolezza e fragilità (tranne il peccato, del quale ha pagato le conseguenze). Per insegnare a noi l'obbedienza e, soprattutto, per rendercene capaci!
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"Gesù è venuto al mondo per imparare a essere uomo" (Papa Bergoglio, omelia di santa Marta oggi).
Gesù si è fatto uomo, venendo al mondo per salvare l'uomo e dargli la pienezza della sua umanità orientata al Padre persa col peccato originale, da cui lo ha riscattato.
Più che imparare ad essere uomo, Gesù è venuto ad insegnare all'uomo l'obbedienza al Padre, realizzata al posto suo nella sua natura umana, obbedienza di cui l'uomo non è più naturalmente capace se non viene redento.
Tra le parole di Benedetto XVI, a commento dello stesso brano, citate da Socci: " ...Così, è Gesù stesso che ci insegna che la vera via di salvezza consiste nel conformare la nostra volontà a quella di Dio".
Grazie, Mic, per chiarire sempre i dubbi che l' eloquio approssimativo e abborracciato del VdR suscita in noi miseri fedeli ignoranti. Che tuttavia sappiamo che la Seconda Persona dell SS. Trinità non puo' imparare, ma semmai sempre e solo insegnare.
Rr
" Faccio presente che in varie lingue sono già usciti 2 libri delle 'prediche' di S.Marta con sottotitolo 'Il magistero di papa Francesco'......meditate, meditate......"
Embè che si mettano d`accordo in Vaticano, Lombardi ha detto che quelle "meditazioni" non sono magistero, per renderle disponibili al pubblico ci sono alcuni addetti ai lavori che dopo averle ascoltate le filtrano, le mettono in forma, le espurgano di quel che è preferibile lasciare fra le quattro mura della cappella di Santa Marta, e alla fine scelgono le frasi da mettere come titolo...
Malgrado tutto il lavoro di rilettura e ritrascrizione filtrata quelle meditazioni danno comunque luogo a interpretazioni varie, poissono essere fonte di confusione e anche talvolta di sconcerto.
E su che cosa dovremmo meditare anonimo?
Vedi Rosa, ciò che non finisce di stupire è quanti Anonimi insistenti e aggressivi insistano nel difendere l'indifendibile solo perché l'ha detto il papa (e non ex cathedra). E che siano in molti anche noti a farlo è ancora più incomprensibile.
qui il testo di biffi
http://books.google.it/books?id=-REL5Yti4ccC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Anonimo,
la parte del libro cui lei si riferisce è proprio quella non leggibile dal link
...
???
ma vedo che non ne ha avuto abbastanza dalla risposta sopra.
Mic,
sSono in molti, anonimi e non, a difenderlo perché lui li rincuora nella loro crassa ignoranza e voluta stoltezza, e perché li conferma nei loro errori e nella loro falsa ideologia.
Sono gli stessi che attaccavano GPII e BXVI quando parlavano di principi non negoziabili e riaffermavano la morale cattolica, oltre a condannare il marxismo della TdL.
Altri non lo criticano semplicemente perché han paura di perdere posti, soldi, incarichi, inviti, prebende varie.
Rr
Sono A.10.42, forse avete frainteso il mio "meditate", non era in difesa della 'persona', ma stava a significare che tutte le cose che escono da S. Marta passano per vangelo colato in oro di coppella, vengono passate 4 volte al giorno nelle RM di tutto il mondo e spiegate come magistero infallibile papale, stesso si fa per Angelus ed altre celebrazioni......quello che volevo dire è che la 'persona' sta stravolgendo tutto con la benedizione di chi lo ha voluto fermamente e lo voleva fortemente 10 anni fa, allora andò buca, adesso va a gonfie vele ed ha buon gioco, vista l'ignoranza mostruosa delle più elementari basi catechistiche. Complimenti per il blog, coraggioso, visto lo sconcertante panorama.
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