Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 18 settembre 2014

Kasper attacca: "Vogliono la guerra, ma io ho concordato tutto con il Papa"

Il solito mantra della 'pastorale', ormai totalmente indigesto. E della "medicina della misericordia" al posto del rigore confuso col rigorismo. Ma non ci caschiamo più, come all'epoca del 'mitico' concilio. Siamo vaccinati. Non tutti purtroppo, ma spero diventino molti. Cito da il Foglio (il testo intero qui).
Anche Vatican Insider non ha mancato di parlare di "guerra preventiva", riportando un'intervista a Kasper. Evidente contraltare al "Manifesto dei 5 cardinali" [qui].
...il porporato si mostra quasi indignato per la pubblicazione del libro, di cui non sapeva nulla: "Il documento lo hanno mandato ai giornalisti, ma non a me", anche se i testi sono già noti da tempo e dell'uscita del volume si ha notizia fin dall'inizio dell'estate, quando la Ignatius Press diffuse anche la copertina dell'edizione americana. "Mi contestano perché dicono che il documento base è contro la Verità", ma "noi siamo tutti per la Verità". E poi, gli autori del saggio "pretendono di sapere da soli cosa è la Verità. Ma la dottrina cattolica non è un sistema chiuso" bensì "una tradizione viva che si sviluppa, come ci ha insegnato il Concilio Vaticano II. Loro vogliono cristallizzare la Verità in certe formule". Kasper accusa i suoi oppositori di volere "una guerra dottrinale", mentre lui è d'avviso opposto: "Io di certo non la voglio. Io penso a un Sinodo pastorale". Ed è quello che desidera anche Francesco, aggiunge: "E' chiaro. Anche il Papa vuole un Sinodo pastorale". Sul dibattito in corso, il teologo tedesco si dice stupefatto per la piega che ha preso il confronto, "senza stile". Anche perché "nessuno dei miei confratelli cardinali ha mai parlato con me. Io, invece, due volte con il Santo Padre. Ho concordato tutto con lui. Era d'accordo. Loro sanno che non ho fatto da me queste cose. Ho concordato con il Papa, ho parlato due volte con lui. Si è mostrato contento".
Risponde don Marco.
Da ottobre, da quando si aprirà il Sinodo se ne vedranno delle belle e non si potrà veramente più stare zitti (altro che urlare dai tetti). E' anche per questo motivo che ho fatto una scelta momentaneamente silenziosa. Sono in attesa di qualcosa di grosso e nello stesso tempo di nefasto e intendo ben capire, se possibile, quel che sta veramente per succedere. Per ora constato due cose: la prima è che finalmente dei cardinali si sono svegliati!!! E non è una cosa secondaria, quasi non ci speravo più. Se il mio fiuto non mi inganna non basterà il Bergoglio vendicativo per zittirli. Non so se sono un ingenuo ma dato che credo fortemente che la Chiesa sia il Corpo mistico di Cristo, penso anche che il Signore non stia a braccia conserte a vedere la distruzione del Suo Corpo, ma stia già operando per illuminare la testa e il cuore di alcuni suoi figli per dar loro la fortezza, il coraggio, la scienza e l'amore per difendere la Sua Chiesa. 
Il secondo aspetto lo prendo dall'intervento di RIC quando cita Kasper. E' ormai palesemente scoperta la metodologia per distruggere la Chiesa di Cristo. La pastoralità. Da quella Allocuzione di apertura del CVII da parte di Giovanni XXIII dell'11 ottobre del 1962, la parola d'ordine che ha iniziato a contrapporsi alla "Dottrina", alla "Dogmatica" in una parola alla Verità tout court è la pastorale che naturalmente per i novatori è l'unica che può andare d'accordo con la misericordia. Così la misericordia è stata scissa dalla verità e anzi messa in contrasto con essa. E' ovvio che Kasper insista sulla pastoralità e nel suo ragionamento diabolico (nel senso realmente ispirato dall'Avversario) sa benissimo che approvare un'azione pastorale che vada contro il dogma stabilito significa semplicemente abolire di fatto il dogma, la verità. 
Kasper non può volere una "guerra dottrinale" perché la Verità (e il principio della vera misericordia e del vero amore di Dio per l'uomo) ne uscirebbe fuori trionfante e lui e tutti i suoi accoliti che da decenni stanno distruggendo la Chiesa lo sanno benissimo. 
Io mi auguro che ora anche molti cardinali e vescovi incomincino ad accorgersi di questo veleno introdotto da Giovanni XIII e portato alle estreme conseguenze da Bergoglio e trovino l'antidoto giusto per salvare la Chiesa di Cristo (metaforicamente parlando, visto che le porte degli inferi non prevarranno MAI). Staremo a vedere! Ora torno nel silenzio in attesa di un ottobre che sarà sicuramente molto più caldo di questa estate!!! 

39 commenti:

Alessandro,Mirabelli ha detto...

Ma io vorrei a chiedere a Walter, familiarmente lo chiamo così, se egli ritiene che l'oggetto misterioso che chiama pastorale sia superiore al Vangelo, segnatamente quello di !Matteo, e al passo di S. Paolo di 1 Cor. 7,10. Versetti chiarissimi che in base alla regola interpretativa in claris non fit interpretatio non abbisognano di interpretazione. Perché se qualcuno osasse interpretarli distorcendoli dimostrerebbe la sua intrinseca e preserva mala fede oppure. In subordine. Di essere mentalmente disturbato. Avete notato che assieme ai cinque coraggiosi cardinali c'è anche un vescovo gesuita,a sai giova, lo slovacco Ciril Vasyl segretario della Congregazione per le Chiese orientali?

Turiferario ha detto...

Una cosa positiva è che con questo sinodo tutti dovranno decidere dove stare: se con il bungee jumping senza corda di sicurezza (ché tale non sono certo le chiacchiere da mentalista sulla dottrina che non cambia ma è solo la pastorale che si aggiorna bla bla bla...) o con la dottrina cattolica. E alla fine non sarei così sicuro che il bungee jumping avrà tutti questi cultori.

Alessandro mirabelli ha detto...

Lo credo che Walter si è' indignato per la pubblicazione del libro. Lui pensava di farla franca avendo, ed è' più che plausibile, l'ok del vdr. Solo che, come afferma la saggezza popolare, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e che chi semina vento raccoglie tempesta. Se avessi l'account di Walter gli chiederei come concilia la cosiddetta pastorale con i passi matteano e di S. Paolo che ho citato.

Alessandro,Mirabelli ha detto...

Perché Caffarra e c. dovevano parlarne prima con Kasper che stava per uscire il libro? A che pro? Non si erano già confrontato in concistoro? Cosa voleva ancora Kasper? Che si iniziasse una trattativa su chiarissimi passi del Vangelo e di S. Paolo? Povero illuso!

Alessandro Mirabelli ha detto...

Poi l'affermazione che i cinque cardinali vogliono la guerra fa veramente venire il latte alle ginocchio. Ma caro Kasper, hai dato tu l'incipit alla guerra! Ma pensa solo se domani ci si mettesse a discutere, che so, sulla maternità divina di Maria o sull'obbligo del perdono. Ovvio che scoppierebbe una guerra teologica all'interno della Chiesa.

Anonimo ha detto...

Si continuerà a discutere sul dare o no la comunione ai divorziati risposati fino alla noia, ma la vita di tutti i giorni, quella reale, ha già superato l'ostacolo e da parecchio. E questo lo sanno tutti, ma come sempre si preferisce non divulgarle troppo queste notizie.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/comunione-ai-divorziati-cardinali-divisi-parroci-no-1052709.html

Anonimo ha detto...

È chiaro che si chiede la comunione ai divorziati risposati perché è mutata la concezione dell'eucarestia nel popolo di Dio e tra buona parte del clero. L'eucarestia e la Santa Messa sono considerate un atto comunitario, conviviale, necessario a stabilire il proprio posto nella comunità Chiesa. Niente più Sacrificio, santificazione, unione alla divinità, assunzione del Corpo reale di Cristo, partecipazione alla comunione dei Santi, penitenza, ecc. La comunione ha perso il suo valore metafisico e trascendentale, è rimasto il suo valore umano.


Urban

RIC ha detto...

Il problema e' se, nonostante l'opposizione di alcuni cardinali, il vdr, ricordandosi (quando gli fa comodo) di essere anche papa, decidesse di seguire comunque la linea Kasper. A quel punto? Tutti di nuovo zitti? Accusa al vdr di eresia? Scisma? Scenari impressionanti..

Anonimo ha detto...

Kasper non apprezza le "formule", forse perchè lui non sa usarle

Alessandro mitabelli ha detto...

@ Ric: Papa eretico, non c'è dubbio. Anche egli deve sottostare al Vangelo laddove è prescritto un obbligo chiarissimo di non fare. D'altra parte i gibus canonisti del XIX avevano preso in considerazione questa fattispecie. Più che scisma io parlerei di eresia perché si negherebbe l'evidenza biblica. Comunque quella che siamo vivendo e' una grave crisi eucaristica, ecco perché l'intervento del l'anonimo,delle 19,53 ha centrato nel segno. L'Eucaristia è stata scarnificata, ridotta d una cena protestante. Ora ne vediamo bene gli amarissimi frutti

Pietro C. ha detto...

Una parte del cattolicesimo odierno marcia sempre più velocemente verso lo scisma. Non serve un vescovo che ce lo dica. Ce ne siamo accorti da troppo tempo. E se ad ottobre scoppia una guerra tra cardinali sarà solo il minimo che può accadere dopo decenni di pressapochismo e lassismo imperante...

Anonimo ha detto...

Se viene accolta la tesi di Kaspere (di questo si tratta) la chiesa entra in uno stato di eresia.

Questo tuttavia non può avvenire per guarentigia divina.

Resteranno nella storia i 5 cardinali.

grazie

Felice ha detto...

Dire che la dottrina debba dire bianco e la pastorale possa fare bianco o nero o grigio equivale a dire che si può ascoltare la parola di Dio senza preoccuparsi di metterla in pratica. Dalla parabola della casa sulla sabbia sappiamo bene come va a finire.

Amicus ha detto...

"Anonimo ha detto...Si continuerà a discutere sul dare o no la comunione ai
divorziati risposati fino alla noia, ma la vita di tutti i giorni, quella reale, ha già superato l'ostacolo e da parecchio...".

Vedremo però se preti e pseudofedeli traditori riusciranno a "superare l'ostacolo" del Giudizio di Dio.

Amicus ha detto...

In fondo, se 'Francesco' imponesse apertamente con un atto di volontà lo sdoganamento dei divorziati 'risposati', sarebbe un male minore, nel senso che un tale choc aprirebbe gli occhi a molti, anche tra i normalisti.
In realtà, temo che si tenterà di realizzare la linea prospettata dal card. Scola (vedi articolo di Tornielli su Vatican insider di oggi), che si posiziona in realtà accanto a quella di Kasper.
Scola propone infatti, in modo ipocrita, un aggiramento del dogma tramite il trasferimento dei casi di nullità matrimoniale dalle sedi giuridiche a ciò delegate, ai singoli vescovi diocesani.
Immaginatevi quanti e quali impedimenti matrimoniali immaginari ed inconsistenti (tipo il ridicolo "mammismo" evocato da un giudice ecclesiastico ligure) saranno escogitati dai vescovi galantini su suggerimento dei loro preti donciottari per dichiarare nulli dei matrimoni perfettamente validi.
La fantasia al potere...

mic ha detto...

Scola propone infatti, in modo ipocrita, un aggiramento del dogma tramite il trasferimento dei casi di nullità matrimoniale dalle sedi giuridiche a ciò delegate, ai singoli vescovi diocesani.

Se non ricordo male era un'ipotesi presa in considerazione da Benedetto XVI e prima ancora ma più chiaramente da Giovanni Paolo II
ne abbiamo parlato qui

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/07/la-chiesa-non-e-un-sanatorio-oltre-la.html

Ma i Domenicani di Nova et Vetera, nella loro replica alle proposte del card. Kasper così si esprimono:

[...] il Magistero papale ha chiarito che il giudizio privato oppure l’arbitraria convinzione di un individuo (ad es., che il proprio precedente matrimonio non sia valido) non possono costituire la base per la messa in discussione della validità di un matrimonio. Una sentenza circa la validità di un matrimonio sacramentale “spetta alla chiesa per istituzione divina [quae quidem ex divina institutione est in Ecclesia]”, e quindi “il riferimento deve essere fatto al giudizio correttamente emanato dalla legittima autorità” in base a norme oggettive.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Che Scola si posizioni accanto a Kasper non mi pare proprio. Anzi. Però la soluzione di spostare la competenza dal tribunale ecclesiastico al vescovo mi lascia perplesso per le seguenti ragioni giuridiche.
A) che tre cervelli e sei occhi vedano meglio di uno solo encefalo e di due occhi e' certo. Nel nostro ordinamento ad un solo cervello sono lasciate le cause meno rilevanti, le altre sono devolute sempre al tribunale in composizione collegiale. Addirittura per le cause innanzi ai tribunali amministrativi regionali i magistrati giudicanti sono sempre tre. A prescindere.
B) Scola non chiarisce cosa se pensa della doppia sentenza conforme che per ora e' richiesta per la dichiarazione di nullità. Lui afferma che deve essere sempre possibile l'appello a distanza delle parti, però. Ora invece perché la sentenza del tribunale ecclesiastico possa essere delibate nell'ordine lento giuridico italiano e' appunto richiesta la doppia sentenza conforme. Siccome dichiarare nullo il sacramento del matrimonio non e' cosa di poco conto, ecco che il famigerato diritto esige anche che si sia raggiunta una ragionevole certezza, certezza che non può darsi la parte poiché nemo iudex in causa sua.
C) il solo vescovo a decidere? E cosa ne sarà nelle grandi diocesi? Il vescovo dovrà delegare qualcuno? Dio non voglia. Per quanto mi consta il tribunale ecclesiastico piemontese e' sufficientemente veloce, meno di un anno da quando viene presentata il ricorso.

Anonimo ha detto...

@mic
Toglimi una curiosità: chi è questo don Marco? Per deformazione professionale vorrei interloquire con lui
Grazie
manuel2014

mic ha detto...

Se mi mandi la tua mail, gliela comunico e sarà lui a decidere di mettersi in contatto con te.

Luís Luiz ha detto...

Tutta questa "rivoluzione", questa "creatività" bergogliana è solo una ripresa molto meno sottile della vecchia casuistica gesuita. Il Grande Arnauld ride nella tomba.

RIC ha detto...

Il Cardinale Pell: "la dottrina e la pratica pastorale non possono essere in contraddizione. non si puo' mantenere l'indissolubilita' del matrimonio consentendo ai risposati di ricevere la comunione".

Angheran70 ha detto...

Ma a sua eminenza non passa per l'anticamera che i cinque confratelli possano aver agito ben sapendo che ha concordato tutto con il papa?

Annarè ha detto...

il modernismo ha creato da 50 anni uno scisma che è evvidente, anche se ormai si evita di chiamare con il vero nome, le cose. Pareva che Benedetto XVI si sforzasse di non esagerare con la tradizione, per evitare uno scisma, che c'era già. Siamo talmente frastornati e feriti, che abbiamo paura di dire le cose come stanno. Quando i buoni vescovi e cardinali e sacerdoti (che non siano della FSSPX) sapranno dire con le parole giuste cosa capita nella Chiesa?
Il Papa è tra gli scismatici? Qualcuno deve trovare il coraggio di dircelo. Kasper e modernisti vari dove stanno trascinando tante anime che pongono fiducia (forse a volte poco prudente) incondizionata nelle loro parole e nei loro atti? Forse, molti non parlano per paura di uno scisma, che già c'è, ma allora credono che quando il buon Dio interverrà sarà senza dolore?

Roberto (MiL) ha detto...

In entrambe le occasioni, il Cardinale si affretta a ripetere cose ovvie e non potrebbe dire diversamente (conferma - bontà sua - l'indissolubilità del matrimonio e l'impossibilità di seconde nozze sacramentali), e prova rasscurare, ma poi rilascia affermazioni che, interpretate con attenzione, celano temibili "cavalli di Troia" e aperture "relativiste" che di fatto andrebbero a squartare la Dottrina sotto l'inganno della "pastorale".
La pastorale deve andare di pari passo con la Dottrina..
La cosa che più preoccupa è che Kasper, quasi pestando i piedi, tronca la discussione con un categorico "Ma tanto io ho già concordato tutto col Papa. E lui è contento".
Ma allora cosa lo fanno a fare il Sinodo?

Anonimo ha detto...

Kasper ha sempre sofferto della sindrome di Salieri, come Lehmann ed altri teologi germanici, adesso che l'odiato nemico-collega, teologo di gran lunga superiore e col quale non usavano confutare per non uscirne colle ossa rotte, non può più nuocere,ora con la nuova aria newage e colla crassa ignoranza dottrinale, teologica, apologetica ai più alti livelli ,che regna in Vaticano, pardon hotel 5 stelle,ha buon gioco, se è vera poi la voce che Burke andrà ai Cavalieri di Malta che hanno la sede vicino a p.zza S.Pietro, non a Malta, e si sussurra che al suo posto vi andrà Gaenswein, fatto cardinale per toglierselo dai piedi, la deratzingerizzazione sarà completa ed avranno buon gioco....non resta che attendere interventi da molto in alto.....permettetemi di dire, povera chiesa, in che mani....

rr ha detto...

Concordo in toto con l'anonimo ore 11.41 (sembrerebbe Anonymous o Lupus et agnus, ma tant'è)
RR

Josh ha detto...

Kasper "Io, invece, due volte con il Santo Padre. Ho concordato tutto con lui. Era d'accordo. Loro sanno che non ho fatto da me queste cose. Ho concordato con il Papa, ho parlato due volte con lui. Si è mostrato contento".

ora la Dottrina pare possa variare sulla base di un accordo privato, senza altro vincolo.

Eppure....

«Tradidi quo et accepi» diceva S.Paolo

e prima, Gesù in Persona

"La mia dottrina - rispose - non è mia, ma di Colui che mi ha mandato." (Gv 7, 16)

una sola fede ha detto...

Già, e quel giorno profetizzato da San Paolo pare sia arrivato (forse già da mo')

Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie
("2Tm 4,3)

...tuttavia, per non vederla sempre e solo al negativo, fa piacere sapere e rilevare comunque che ci sono ancora in giro (sebbene appartengano a una specie assolutamente non protetta, anzi, braccata) dei prelati " attaccati alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, in grado di esortare con la sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono", per dirla, parafrasando, sempre al modo dell'Apostolo delle genti (Tt 1,9).

Amicus ha detto...

Scola è solo più sottile di Kasper, ma l'aggiramento che propone è ugualmente micidiale.
Quanto ai problemi giuridici con lo Stato massonico italiano, beh, Scola, Kasper e 'Francesco' non devono preoccuparsi: il G.O.I. sarà pronto a risolvere celermente il tutto.

Anonimo ha detto...

"" In tutta la mia vita accademica una cosa simile non mi è mai accaduta».
Ovvero : " nonostante tutti i miei titoli mi hanno usato
un tale affronto ? "
" Ma io li ho gia' fregati perche' sono d'accordo con
il Papa "

Anonimo ha detto...

No cara Rr, qualcuno l'ha copiato paroparo da altro blog,non faccio pubblicità. Salutoni. Anonymous.

Josh ha detto...

Una Sola fede, speriamo i credenti e i prelati che ci credono ancora "non commettano violenza metafisica",
sai quelli che hanno troppa "sicurezza dottrinale". Non son ben viste da chi crede nella concezione trasformista del dogma
...

Anonimo ha detto...

Stia attento Kasper ad esporsi così tanto perché rischia di fare la fine del servitore troppo zelante. E stia attento anche Francesco perché rischia di perdere la faccia .Ovviamente l'uno e l'altro corrono dei rischi ben maggiori nell'altra vita.Bobo

Alessandro mirabelli ha detto...

@ bobo: rischi altissimi nell'altra vita se in questa persevereranno nel tradimento e nella scarnificazione del Vangelo.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Quel che mi fa specie nella posizione di Kasper ed anche in quella di Scola, seppur non siano uguali, e' che nessuno dei due sembra pensare al modo di correre ai ripari, cioè evitare di contenere, per quanto possibile, nelle nuove generazioni i danni arrecati dalla mentalità mondana ultra divorzista. Nessuno dei due ha speso una sola parola, dico una, riguardo le nuove generazioni.

Rr ha detto...

Bobo,
se ilVdR si accorge che per il momento non " c'e' trippa pe' i gatti", cioe' che l' orbe cattolico non e' ancora pronto per le sue rivoluzioni, sacrificherà il trombone, e rimanderà l' assalto a tempi migliori, magari al Sinodo ordinario tra due anni. Nel frattempo proseguirà " a far pulizia" dei dissidenti.
Ecco perche Kasper e' stato intervistato dal press agent personale di PF, Tornielli, e poi si e' fatto intervistare dal Mattino( intanto la Stampa intervista Scola) per chiamare a raccolta i media amici e far il lavaggio del cervelo alla gente.
Se i giornali amici riescono, bon, altrimenti: " auf wiedersehen , Herr Kardinal Kasper!"
Rr

Alessandro Mirabelli ha detto...

Su papale papale c'è una interessante lettera aperta di Antonio Margheriti Mastino a Tornielli. Mastino definisce Vatican insider la Pravda vaticana. Egli ha avuto il coraggio di scrivere a Tornielli tutto ciò che pensa di lui. E non è un bel pensare.

mic ha detto...

Non è Margheriti Mastino che scrive. Anzi è da un po' che lui scrive pezzi più "letterari".
Ho visto che è Ester Maria Ledda, nella sua sezione "la Strega cacciatrice"

http://www.papalepapale.com/strega/?p=2454

.....
Così ho deciso di scrivere direttamente ad Andrea Tornielli, visto che ben conosce Kasper e altri pezzi grossi, lasciando il seguente messaggio sul suo diario facebook:

Tornielli, Tornielli, non credevo che la mia opinione nei suoi confronti potesse cadere ancora più in basso. Capisco che deve guardarsi il pane terreno – per questo si è messo al basso servizio del quotidiano ufficioso della massoneria italiana – ma almeno mantenga un po’ di dignità giornalistica, visto che quella di uomo – e di cattolico – l’ha persa da molto tempo.
Lei può intervistare tutti i falsi “teologi in gamba” che vuole, può sostenere che si sta facendo la guerra al Papa regnante – ma a Lei interessa più Jorge Mario Bergoglio che papa Francesco, poiché confonde Simone con Pietro – ma alla fine, ciò che conta è il Comandamento immutabile del Signore: “Non osi separare l’uomo ciò che Dio ha unito”. Che cosa c’è da interpretare? Gesù non ammise il “ma” neppure degli Apostoli, figuriamoci se dà peso ai deliri di certi “buoni teologi” fantasmi.
I papi e i cardinali passano, restano il papato e il collegio episcopale in comunione con il papato. Anche i vaticanisti al servizio di giornali massonici passano!
Ma Kasper – che le lascia spesso interviste, mentre gli altri cinque cardinali, evidentemente, hanno meglio da fare che perdere tempo a fare campagne mediatiche con certi vaticanisti – chi cavolo si crede di essere? Il ventriloquo di papa Francesco? Il suo portavoce ufficiale? Una specie di vice-papa? Ma chi cavolo tutti quanti voi credete di essere? Pensate di essere i padroni della Chiesa e dei sacramenti? Ma a voi interessa Cristo o fare bella figura col mondo, il cui principe è il diavolo?
Santa Caterina da Siena, la santa papista per eccellenza, scrisse al Papa di non preoccupasi dell’opinione del mondo, ma della Volontà di Dio.
Dunque la battaglia ideologica la state facendo voi, tirando il Papa regnante per, come si suol dire, la veste.
«Perché mi chiamate Signore e non fate ciò che vi comando?»: a questa domanda non risponda a me, ma al Signore stesso.


È necessario che i nostri pastori si rendano conto che la pastorale è un mezzo, uno strumento per insegnare – e far vivere – la dottrina, non un sotterfugio per raggirarla. Il Signore non si scandalizza della nostra debolezza, ma aborrisce l’ipocrisia, soprattutto dei suoi ministri.

Ambrosius ha detto...

Mic, nell'intervista apparsa sul Vatican Insider, mi ha chiamato l'attenzione il branno del fine dell'intervista, dove il card. Kasper dice:

"Mi chiedo se sia possibile in questo caso un approfondimento simile a quello avvenuto nell'ecclesiologia: anche se quella cattolica è la vera Chiesa di Cristo, ci sono elementi di ecclesialità anche fuori dai confini istituzionali della Chiesa cattolica. In certi casi, non si potrebbero riconoscere anche in un matrimonio civile degli elementi del matrimonio sacramentale? Per esempio l'impegno definitivo, l'amore e la cura reciproca, la vita cristiana, l'impegno pubblico che non c'è nelle coppie di fatto?»"

In fondo quello che se desidera è applicare la dottrina del "subsist in" nel sacramento o sia se desidera affermare che il matrimonio sussiste pienamente nel sacramento ma esistono al di fuori del sacramento ellementi matrimoniali. Allora, se la stessa mentalità vienne applicata negli altri sacramenti che cosa sarà della Chiesa? Immagino questa dottrina applicata al sacerdozio?