Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 4 novembre 2014

Celebrazione della Messa antiquior in Austria vietata al card. Burke

Aggiornamento: Dal blog Eponymous flower [qui] apprendiamo che la celebrazione di oggi, 4 novembre, sarà una Messa pontificale a Vienna nella Chiesa di San Carlo Borromeo. Rorate Caeli [qui] lo conferma aggiungendo che per domani 5 novembre avrà luogo alle ore 9:00 la celebrazione di una Messa bassa sempre alla Karlskirche. Evidentemente, e giustamente, hanno sanato così. Resta ferma la cancellazione a San Leopoldo, con tutta la gravità che il divieto rappresenta. 

Fonte [qui] il bollettino d'informazione video di Gloria.TV del 31 ottobre. Notizia già ripresa da Rorate Caeli e da molti blog spagnoli e francesi
« Mercoledì prossimo il cardinal Burke avrebbe dovuto celebrare una messa tridentina nella chiesa parrocchiale di S. Leopoldo a Vienna, appartenente al ricco monastero di Klosterneuburg. Ma la messa è stata annullata. Il superiore di Klosterneuburg, padre Bernhard Backovsky, ha personalmente vietato al rettore locale di autorizzare la celebrazione ».
Il divieto non è solo un affronto inqualificabile e senza precedenti ad un cardinale di Curia e prefetto della Segnatura, ma anche una violazione della lettera e dello spirito del motu proprio Summorum Pontificum, legge universale per tutta la Chiesa.

Da tener presente  che il 4 e 5 novembre prossimi il cardinale è invitato a partecipare, da Una Voce Austria [qui], ad un colloquio sul libro - alla stesura del quale ha collaborato - "Rimanere nella verità di Cristo - Il matrimonio e la Comunione nella Chiesa Cattolica" che raccoglie gli interventi di altri 4 cardinali: Walter Brandmüller, Carlo Caffarra, Velasio De Paolis, Gerhard Ludwig Müller e di 4 studiosi (di cui due dello stesso ordine di Papa Francesco): p. Robert Dodaro, OSA, p. Paul Mankowski, S.J., Prof. John M. Rist e S. E. Mons Cyril Vasil, S.J.

Nell'occasione Il cardinale Burke avrebbe dovuto celebrare una Messa antiquior nella Chiesa di San Carlo Borromeo a Vienna e, il giorno dopo, un secondo pontificale nella stessa Chiesa. Ma il luogo delle celebrazioni, a fine ottobre, è stato spostato verso San Leopoldo dove esse non potranno più avvenire.

Un nuovo vero scandalo. Ancora una volta un decisionismo basato sull'autorità e non sulla certezza del diritto ch'è garanzia di verità e di giustizia. La cosa più grave, se la si ricollega alle ultime vicende, sta nel fatto che l’ostracismo verso i tradizionalisti si sta consolidando sempre più. Ma chi si oppone?

61 commenti:

Bonum certamen ha detto...

"... Il Beato Giovanni Paolo II, alle soglie del terzo millennio, scrisse: «Sento più che mai il dovere di additare il Concilio come la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre» (Lett. ap. Novo millennio ineunte, 57). Penso che questa immagine sia eloquente. I documenti del Concilio Vaticano II, a cui bisogna ritornare, liberandoli da una massa di pubblicazioni che spesso invece di farli conoscere li hanno nascosti, sono, anche per il nostro tempo, una bussola che permette alla nave della Chiesa di procedere in mare aperto, in mezzo a tempeste o ad onde calme e tranquille, per navigare sicura ed arrivare alla meta...." (Benedetto XVI, Udienza generale 10.10.2012)

Chissà se il cardinale Burke ha la memoria così corta da rinnegare quest'affermazione citata?

A meno che non si sia reso conto che la chiesa non ha perso la sua bussola ma l'ha barattata contro qualcosa d'altro...

mic ha detto...

Non so fino a che punto il cardinale abbia mai preso in considerazione le ambiguità dei documenti conciliari riconosciute da molti studiosi, che sono all'origine della crisi, oggi esplosa in tutta la sua virulenza e della quale erano solo i prodromi mai sconfessati - anzi applicati - dai precedenti pontefici.

C'è da dire peraltro che il liberalismo di Kasper (che sembra condiviso dal Trono più alto, purtroppo usato per confondere - e per disprezzare e vessare la Tradizione - più che per confermare) era già stato stoppato già dagli anni '90 sia da Giovanni Paolo II che dall'allora card. Ratzinger, innovatori sì anch'essi, ma ben più moderati.

Anonimo ha detto...

E quindi si deve concludere che la misericordia si deve usare soltanto con:

- eretici (per cui viene citata la forma del poliedro per significare che cattolici, protestanti et similia sono parte tutti ALLO STESSO MODO della unica Chiesa di Cristo);

- leoncavallini pluripregiudicati (a cui è stato detto di continuare la lotta);

- non credenti (a cui è stato detto di continuare a seguire la coscienza);

- sabotatori della teologia (teologi della liberazioni ricevuti in pompa magna in Vaticano e additati come esperti in sofferenze umane);

- adulteri impenitenti e sodomiti assai gai;

MA NON CON CHI RIMANE FEDELE ALLA DOTTRINA DI SEMPRE, ID EST, NESSUNA MISERICORDIA A CHI RIMANE FEDELE A GESU', ALLA TRADIZIONE APOSTOLICA ed AL MAGISTERO.

Spero che ognuno di noi sappia trarre le giuste conseguenze.

Bonum certamen ha detto...

In buona sostanza, tuttavia, se il papa persiste nelle sue "rotture", ci sarà un gruppo di vescovi e cardinali che giudichi non più possibile rimanere in comunione con un "vescovo di Roma" che avrebbe lui stesso rotto la comunione con l'insegnamento di tutti i suoi predecessori sull'omosessualità e l'impossibilità di accordare la comunione ai divorziati risposati?

In questo caso, non si tratterebbe di vescovi e di cardinali dissidenti ma del riconoscere la dissidenza del Papa con la dottrina immutabile. Al pretesto della 'pastorale' che non cambia la dottrina ormai non crede più nessuno. E' solo un mantra per confondere e ingannare i semplici.

mic ha detto...

Indubbiamente questo potrebbe essere l'elemento scatenante, se il papa persisterà in questa posizione al termine del sinodo, con le decisioni conclusive che spettano a lui.

Resta fermo il fatto che questa è solo una conseguenza del disprezzo della dottrina, della teologia e della Liturgia che è il cuore pulsante della fede e del prevalere della volontà (dell'uomo) sulla Verità. Dell'amore sul Logos, mentre l'Amore procede dal Logos e dal Padre. Se non è un fondamento questo...

Stefano78 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Stefano78 ha detto...

@Mic

C'è da dire peraltro che il liberalismo di Kasper (che sembra condiviso dal Trono più alto, purtroppo usato per confondere - e per disprezzare e vessare la Tradizione - più che per confermare) era già stato stoppato già dagli anni '90 sia da Giovanni Paolo II che dall'allora card. Ratzinger, innovatori sì anch'essi, ma ben più moderati.

Sarà il mio essere "conciliarista" (mah), ma nella analisi Storica della Crisi ecclesiale in corso, io vedo una Resistenza Cattolica che si opposta in qualche modo a quello che invece, eliminandola, è avvenuto oggi. E si sta svolgendo sotto i nostro occhi impotenti.

Non credo né veritiero, né Storicamente plausibile, affermare che i Pontificati post-conciliari, a mio avviso IMPOSSIBILI da fondare su un unico minimo comun denominatore, siano stati tutti tesi alla realizzazione di quanto stiamo vivendo ora.

Lo stesso Paolo VI contraddisse se stesso più volte. Nel 1965 scrisse la Mysterium fidei. Ma poi varò il nuovo messale, che si allontanava paurosamente dalla Teologia Cattolica Tradizionale. Poi, dopo aver decretato un "rinnovamento" degli Ordini e del Sacerdozio, incitava viceversa alla devozione Tradizionale e al Curato d'Ars come simbolo del Sacerdozio. Dopo aver flirtato con il modernismo, anche in ambito morale, emana la Humanae Vitae.

Lo stesso dicasi per Giovanni Paolo II, che in modo più marcato quando era in piena salute, cercò di sterzare verso la Tradizione in più modi che non sto qui a ricordare. Anche interessandosi di risolvere la "questione lefebvriana". Cercò di ri-portare a luce la Devozione, soprattutto Mariana, e l'Adorazione del Santissimo Sacramento, con la venerazione per la Liturgia. Ma allo stesso tempo si fece promotore di eventi come Messe-Show e Assisi in varie tinte.

Non parliamo poi di Benedetto XVI. Inutile evidenziare le contraddizioni, meno evidenti ancora di quelle dei pontificati precedenti.

Se si analizza Storicamente questo periodo e i pontificati che lo hanno percorso, si nota SUBITO che vi è una tendenza in atto. Una specie di "resistenza passiva", che cercava di "sterzare", provando a diminuire nel tempo le contraddizioni, e nel contempo dando una "contropartita" ai "ribelli", che li tenesse in qualche modo a bada. Questo è accaduto anche con le nomine Vescovili e Cardinalizie. E' esattamente quello che avviene all'interno dei Partiti Politici. Cercare di imbrigliare, in qualche modo, correnti che si sono espanse fino a diventare quelle maggioritarie, finchè nel comando è presente un gerarca della "corrente opposta", ritenuta "Ortodossa" rispetto al Partito. Certo, questo metodo è politico. Non credo che possa essere definito Cattolico stricti sensu. E può essere discutibile.

Ma le contraddizioni IN ESSERE verificate nei pontificati, non possono essere sciolte dal "fine" modernistico che si voleva comunque raggiugere. Perché non si può voler dire di raggiungere un fine modernistico, con tutta una serie di obiettivi che non sto a ripetere, e poi dare Magisterialmente la possibilità a chi è Ortodosso, di diffondere l'Ortodossia! L'autorevolezza dell'ortodossia, viene garantita a livello ufficiale e Gerarchico, Magisteriale. Mentre la sovversione ha una autorevolezza formale maggiore perché è supportata dai media e dalla prassi...Ma ha la diga magistesriale. Per quanto non netta e per quanto discutibile. Oggi invece si sta abbattendo anche la diga magisteriale. Semplicemente IGNORANDOLA. Ed infatti è COSI' che si può sovvertire realmente la situazione! E' solo così, velocemente o lentamente, che si può attuare il modernismo!

Dunque non capisco come, a prescindere da tutte le considerazioni che si possono fare sulle fonti, gli spunti, che sono innegabili, si possa dire che era solo una questione di velocità. Non è storicamente vero affermarlo.

mic ha detto...

Non credo né veritiero, né Storicamente plausibile, affermare che i Pontificati post-conciliari, a mio avviso IMPOSSIBILI da fondare su un unico minimo comun denominatore, siano stati tutti tesi alla realizzazione di quanto stiamo vivendo ora.

Non li ho detti "tesi alla realizzazione di quel che stiamo vivendo". Affermo, però, che quel che stiamo vivendo è l'estrema conseguenza di quanto già presente già prima del concilio, in esso confluito e penetrato attraverso le 'fessure' o 'brecce' che dir si voglia delle sue ambiguità (collegialità, falso ecumenismo, tutte le religioni sullo stesso piano: la Chiesa custode della Verità in ricerca insieme agli altri; dialogo ad oltranza al posto dell'insegnamento), che ognuno dei papi post-conciliari ha contribuito ad applicare a tenere aperte e a non restaurare nonostante le suppliche (Amerio, Gherardini et alii).

Credo, tuttavia che Bergoglio sia un unicum, che tuttavia mai avrebbe potuto prodursi, se già non vi fosse un terreno favorevole...

Annarè ha detto...

Questa sittuazione mi ricorda un po' quella frase nei tribunali: la legge è uguale per tutti! ma poi sappiamo bene che non è così e dunque anche nella Chiesa di Bergoglio la misericordia vale per tutti, ma solo se non si è cattolici.

mic ha detto...

Oggi invece si sta abbattendo anche la diga magisteriale. Semplicemente IGNORANDOLA. Ed infatti è COSI' che si può sovvertire realmente la situazione! E' solo così, velocemente o lentamente, che si può attuare il modernismo!


La diga magisteriale era stata già abbattuta dalla Tradizione intesa in senso storicista. Ratzinger l'ha teorizzata (il famoso discorso dicembre 2005 con le sue implicazioni che ho citato fino alla nausea), Bergoglio la sta applicando in tutta la sua vis deformante.

Il Magistero non è più quello perenne da applicare al presente, ma è quello storicisticamente cangiante e transeunte a seconda dei tempi, della chiesa di ogni presente, che viene attuato in base all'autoritarismo impositivo e senza spiegazioni o con motivazioni sofiste e strumentali anziché in base all'Autorità esplicativa e definitoria della verità e al diritto...

Se non si comprende e non si cerca di riparare questo che è il nodo centrale, continueremo a parlarci addosso fino a che non sarà consumata l'intera tragedia.

Anonimo ha detto...

"Questo è accaduto anche con le nomine Vescovili e Cardinalizie"

Non illudiamoci, la maggior parte delle nomine vescovili e cardinalizie sono state pilotate dalla massoneria.

mic ha detto...

nella Chiesa di Bergoglio la misericordia vale per tutti, ma solo se non si è cattolici.

Intanto è sintomatico il fatto che si possa dire "nella Chiesa di Bergoglio", perché di fatto questo papa sta introducendo nella Chiesa tutte le sue personali ideologie e conseguenti comportamenti.

E non è vera misericordia quella che non mette in guardia dall'errore. La Chiesa ha sempre accolto con misericordia il peccatore, ma non il peccato, che va rifiutato e può essere vinto con l'aiuto della grazia santificante.

Oggi non si riconosce più il peccato e dunque neppure la grazia, che è l'azione di Cristo (Misericordiosa e che nello stesso tempo ripristina la Giustizia) fino alla fine dei tempi...

mic ha detto...

... è la fede fiduciale di Lutero, non quella trasformante di Cristo.
Stanno protestantizzando la chiesa visibile che riusciranno a deformare; ma NOI NO... e la Chiesa resta sempre l'una santa cattolica e apostolica, dovesse anche ridursi al lumicino. Passato lo tsunami, il fuoco - nascosto sotto la brace ardente dei cuori fedeli - tornerà ad ardere.

mic ha detto...

Nel libro di Danilo Quinto presentato ieri ci sono tutte le ragioni storiche e filosofiche, prim'ancora che teologiche, con i riflessi nella politica, che hanno prodotto l'eclissi della cristianità, insieme a quella dell'Europa e della civiltà Occidentale.

Una delle fonti da cui attingere maggiore chiarezza di diagnosi e quindi maggiore motivazione ed energia per agire in conseguenza.

Turiferario ha detto...

Nella storia non esiste il moto rettilineo uniformemente accelerato: le tendenze che possono essere in atto in un certo momento, in apparenza magari irresistibili, non sono mai destinate a svilupparsi senza scontrarsi con tendenze diverse e anche opposte. Spesso anzi proprio quando una certa tendenza sembra aver prevalso comincia a suscitare una reazione e inizia la sua parabola discendente. Per quanto riguarda la Chiesa veniamo da decenni in cui si è creduto possibile (anche in buona fede) far andare d'accordo il diavolo con l'acqua santa, il riformismo galoppante con il mantenimento dei principi fondamentali della fede. Ora sta apparendo chiaramente che questo non è possibile, alla fine le due cose devono per forza collidere e una delle due deve far fuori l'altra. Essendo chiamati a prendere un'esplicita decisione in questo senso, non so che solo il card. Burke e pochi altri che le idee le hanno sempre avute chiare si schiereranno con la fede. Può essere (ed è la speranza) che lo facciano anche tanti che fino ad oggi sono stati su posizioni "progressiste". Burke probabilmente fa paura perché si sente che non è un isolato senz'arte né parte.

mic ha detto...

Fugite umbram saeculi huius, accipite iucunditatem gloriae vestrae. Ego testor palam salvatorem meum. Commendatum Domini accipite et iucundamini gratias agentes ei qui vos ad caelestia regna vocavit.

Anonimo ha detto...

Mi pare che questa mostra il significato delle stesse in Albano e poi in Argentina contro i fideli che frequentano le capelle della SSPX...

Bergoglio faccia guerra conto la destra (tradizionalisti) per giustificare la guerra che sta per fare contro il Centro (conservatori).

Non mi piace usare i termini della politica, ma sembra che per Bergoglio non c'è altra religione!


Romano

Luís Luiz ha detto...

che ognuno dei papi post-conciliari ha contribuito ad applicare a tenere aperte e a non restaurare nonostante le suppliche

Anche Benedetto XVI? Ho sempre creduto che il compito della sua ermeneutica della continuità fosse proprio sanare queste ambiguità. E l'ha pagata caro.

Il bergoglismo è in stato di decomposizione, non ha più dottrina, non ha più liturgia, non ha più fede, è puro odio. Iam foetet.

Anonimo ha detto...

Congratulazioni, caro Anonimo 806 e ante a Maria, entrambi coraggiosi combattenti della "buona battaglia" (San Paolo). Le oscure trame di Bergoglio e di coloro che lo hanno eletto e che ora lo adulano potranno anche avere successo, ma con chi già aveva perduto la fede, o era traballante nella fede (ed al quale Bergoglio dà la spallata finale), ma la Chiesa Vera resterà, possono starne sicuri, i modernisti, e sarà quella a trionfare, non loro. Quando crederanno di aver vinto su tutti i fronti, proprio allora saranno battuti, spazzati via dal trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS.ma. Basta saper attendere con speranza, fiducia e fede (quella che loro hanno perduto per strada). Laudetur Jesus Christus

Anonimo ha detto...

Codice di Diritto Canonico:
Canone 357 - § 2:
"I Cardinali che si trovano fuori dell'Urbe e fuori della propria diocesi, sono esenti dalla potestà di governo del Vescovo della diocesi in cui dimorano in tutto ciò che riguarda la propria persona". Nessuno può impedire a Sua Eminenza di celebrare. A meno che lo faccia fisicamente...

Maurizio ha detto...

Tutto passa, ragazzi :) ... tutto. Anche Bergoglio ... non vi preoccupate ... solo la Chiesa non morira'! :)

mic ha detto...

Caro Louis,
Evidentemente parlo turco o non riesco a farmi capire.
Sicuramente Benedetto XVI ha pagato per alcune cose per le quali ha fatto da katéchon (summorum, lotta alla pedofilia, ripristino di una certa sacralità nella liturgia, richiamo ai valori non negoziabili, il connubio tra scienza e fede) ma la sua "continuità" è e resta quella storicista. E questo è un 'baco' che non resta senza effetti.

Anonimo ha detto...

La cosa davvero grave è che venga sconvolta la essenza del cardinalato.....la giurisdizione universale senza approvazioni. Magari una comunicazione come gesto di cortesia ma non necessaria. Davvero una situazione gravissima. È giusto il commento più sopra: ma chi interviene?

mic ha detto...

Dico a Maurizio che ha ragione. Ma, anche se siamo sicuri della vittoria del Signore, non possiamo parlare da spettatori, ma da persone partecipi perché coinvolte, e dunque "militanti", com'è la chiesa terrena nei confronti delle forze avverse di sempre, oggi più scatenate che mai.

lister ha detto...

E chi sarà il novello Esdra, Mic, Burke?
Mmmh...

mic ha detto...

Chissà se il card. Burke farà valere la norma di diritto canonico che mi sembrava di ricordare ma non trovavo?
Ne ringrazio l'Anonimo 10:13

mic ha detto...

Come prerogativa dei cardinali mi pareva ricordare qualcosa di più specifico sulla liturgia.

mic ha detto...

E chi sarà il novello Esdra, Mic, Burke?
Mmmh...


lister, Mic no di sicuro ;)

Comunque quei versetti dell'Esdra cui ti riferisci erano ripresi da San Girolamo, insieme a tutta l'opera, e compaiono nell'introito del martedì di pentecoste...

Stefano78 ha detto...

@Mic

La diga magisteriale era stata già abbattuta dalla Tradizione intesa in senso storicista

La "Tradizione in senso storicista" è il "motivo teologico di fondo" che sta a base delle ambiguità conciliari. Ma dire che è questo tipo di Tradizione ad essere stata applicata SENZA DIFFERENZE, se non formali, dai papi post-conciliari è dire per lo meno una inesattezza storica.

Non si attua la Tradizione Storicista, negandola. Quando e come? Ho fatto degli esempi. O meglio: non si attua, prima affermandola e poi negandola. E non si attua "negandola" in ambito magisteriale. Il post-concilio è stato povero di magistero definitorio. Ma le rare volte che lo si è usato, lo si è fatto per confermare la Tradizione (vedi ordinazione Sacerdotale per i soli Uomini). E le rare volte che si è richiamato il Magistero dogmatico (vedi Ecclesia de Eucharistia), è stato per confermare la Tradizione in ambito di dottrina Liturgica e Morale (vedi le istruzioni della CDF al tempo di Giovanni Paolo II).

E' innegabile che vi siano echi storicisti nel magistero dei Papi post-conciliare. E' altrettanto storicamente innegabile che vi siano sterzate, a volte quasi di 360°, come quella del Motu Proprio Summorum Pontificum. E' anche innegabile che vi siano altre fessure, pure dentro le sterzate.

Ma questo fatto storico, mi pare evidente configuri una sia pur discutibile "resistenza". Altrimenti non ci sarebbe stato alcun bisogno, veramente nessun bisogno per nessun tipo di esigenza (visto che i cattolici tradizionali sono una strettisima minoranza, nemmeno mediaticamente visibile!), di sterzare o almeno far vedere che si sterzava!

Non ha nessun senso, in nessun ambito, che si sia operato in questo modo.

Dire "non ho detto che si agiva per arrivar a questo", e poi dire che però "questo è accaduto per le basi date" (il che è anche vero, in un certo senso), è un ossimoro.

Infatti è verissimo che vi sono delle ambiguità che concedono 3 letture differenti, e solo per questo sono responsabili di ciò che vediamo oggi. Altro è dire che chi ha operato fino ad oggi, ha operato unicamente nella direzione di quelle ambiguità, facilitando di fatto ciò che oggi vediamo.

Questo non è storicamente vero, perché li anni post-conciliari sono stati complessi. Di una complessità non liquidabile così.

Stefano78 ha detto...

Se non si comprende e non si cerca di riparare questo che è il nodo centrale, continueremo a parlarci addosso fino a che non sarà consumata l'intera tragedia.

Dirò di più. Siccome non si è compreso che l'unico modo, guardando a DIO, per poter ri-prendere il corso della normalità nella Chiesa, sarebbe stato quello di ri-impossessarsi del Vaticano II, con il fine di de-dogmatizzarlo e magari raccogliere la supplica di chi chiedeva un Sillabo per renderlo chiaro, allora ad oggi la situazione è peggiore! E la responsabilità è di chi non è stato tempista!

Il Vaticano II si dovrebbe de-dogmatizzare (ciò che è un fondamento della famosa e mai applicata ermeneutica ratzingeriana), per poi "normalizzare". Dunque sarebbe stato INEVITABILE, che il primo passo da compiere doveva essere il ritorno ai documenti del Vaticano II! Questo ritorno, avrebbe permesso in seguito di leggerlo NELLA Tradizione e usare la Tradizione come criterio di paragone! Solo dopo si poteva passare alla definizione di un vero e proprio Sillabo conciliare!

Ma se prima il Concilio non viene spogliato delle letture ideologiche e "spiritoconiliari", come si può e si potrà mai agire?
Questo stava, lentamente, avvenendo a seguito del Summorum Pontificum. E il fatto che stava avvenendo, è dato oggi da coloro che ne hanno pagato le conseguenze dirette.

Quindi non è vero che il Summorum Pontificum è stato, alla fin fine, un mezzo per "Imbrigliare". Questi "imbrigliamenti", che pure ci sono, ma che non possono essere visti ovunque rasentando la fissazione, evidentemente tanto imbrigliamenti non sono. Visto che la critica AL CONCILIO, nei suoi documenti più ambigui, si è DIFFUSA nell'orbe da dopo il Summorum! In modo più capillare!

Dunque: la resposnabilità più grande ce l'ha chi non ha visto altro nel Summorum, se non un atto di facciata! E non ha visto altro nella "ermeneutica" ratzingeriana, se non un modo per cancellare definitivamente la Tradizione.

Nella fase iniziale del processo di "ri-appropriamento" del Vaticano II, tutto questo poteva avvenire.

Oggi possiamo dire che il dubitativo non esiste più. Oggi possiamo dire che avverrà per certo. E questo non grazie solo a un moto inarrestabile e automatico della storia...Non si può dire questo, se no si cadrebbe nello storicismo ^_^

Andris Amolins ha detto...

Cara mic! La notizia a me pare parzialmente sbagliata. La Messa del cardinale Burke sara celebrata nella chiesa San Carlo Borromeo a Vienna (vede http://rorate-caeli.blogspot.com/2014/11/cardinal-burke-in-vienna_2.html "November 5
Karlskirche, 9 a.m. Low Mass celebrated by Cardinal Burke ... Originally Mass on November 5 was scheduled to be in the parish church of St. Leopold in Donaufeld"). Dopo la Messa era vietata in San Leopoldo, ora hanno un migliore luogo nel centro di Vienna.

Stefano78 ha detto...

Condivido Turiferario

Anonimo ha detto...

OT (se possibile)
Leggendo il libro di Socci mi sono imbattuto in un passaggio che mi sembra di non aver mai notato nelle interessanti e appassionate discussioni su questo blog.
Trascrivo da pag 95 a proposito della rinuncia di BXVI:

"A fondamento giuridico della sua scelta non c'è allora il ca. 233§2/8 che disciplina una fattispecie differente di rinuncia rispetto a quella pronunciata da Benedetta XVI. Il fondamento teologico giuridico è la plenitudo potestatis sancita dal can 331. Proprio nel fascio delle potestà inerenti l'ufficio è compresa anche la potestà privativa ovvero la facoltà libera e insindacabile di rinunciare a tutte le potestà stesse senza rinunciare al munus".

Se è vero ciò, nel codice vi era già in nuce l'istituzione del papato emerito che ora BXVI ha soltanto messo in atto?

Marius

mic ha detto...

Per Andris Amolins
Questa è una delle tante notizie della cancellazione

http://eponymousflower.blogspot.it/search/label/Cardinal%20Burke

Noto che Eponymous dà ora per annullata la celebrazione del 5 a San Leopoldo. Mentre Riposte Catholique e la fonte spagnola le danno come annullate tutte e due.

Cesare Baronio ha detto...

...ma un Cardinale di Santa Romana Chiesa non ha, dal punto di vista canonico, il diritto di celebrare in qualsiasi chiesa dell'orbe, senza doverne chiedere il permesso al Rettore? E non è forse vero che il divieto del Rettore della chiesa è per ciò stesso nullo?

p. Mario ha detto...

DA QUELLO CHE RIESCO A CAPIRE SEMBRA CHE I CARDINALI DI S.R.C. GODANO DEL PRIVILEGIO DI CELEBRARE I DIVINI MISTERI IN TUTTE LE CHIESE E ORATORI DEL MONDO, E SOLO SE CELEBRANO IN MODO SOLENNE DEVONO SOLO AVVISARE IL VESCOVO DIOCESANO O DEVONO OTTENERE IL PERMESSO SE CELEBRANO IN CATTEDRALE. DUNQUE QUESTO MONACO PRETE O ABATE CHE SIA HA PREVARICATO ARBITRARIAMENTE SU UN CARDINALE CHE HA TUTTE LE FACOLTA' DEL CASO PER VOLONTA' DEL LEGISLATORE.
SE LE COSE STANNO COSI' IL CARDINALE BURKE PUO' TRANQUILLAMENTE CELEBRARE IN UNA PARROCCHIA, ANCHE SE E' SOTTO LA GIURISDIZIONE DI UN ORDINE MONASTICO.

http://www.clerus.org/clerus/dati/2004-03/31-13/Ellitca.pdf

Grazie per l'attenzione.
p. Mario

bernardino ha detto...

@ Mic. 9,15:

"""e la Chiesa resta sempre l'Una, Santa, cattolica e Apostolica, dovesse anche ridursi al lumicino, ecc......."""

E per caso, ridotta al lumicino, il che significa ""Il piccolo Gregge"", chi la tiene in piedi, chi è il vero Successore di Pietro e chi il Vicario di Cristo?
Dovrebbe, questo lumicino, attenersi solo e strettamente al Vangelo? ed i sacramenti?
Dunque vedi che ci vuole almeno un Vescovo Cattolico che portebbe il peso di tutta e intera la Chiesa di Pietro.
Perchè tu stessa dici, la Chiesa di Bergoglio e non la chiesa di Cristo, quindi regna sovrana l'idea che qualcuno (per non dire il nome) stà trasmettendo la Dottrina non più la cattolica ma l'eretica o almeno parzialmente al novanta x cento.
Quindi serve Atanasio se liberio, si è Papa, ma non trasmette la fede e la dottrina cattolica.
Perciò come la mettiamo?
E se un Papa è eretico non teoricamente, ma praticamente, e diciannove mesi qualcosa ci hanno insegnato e indicato, il lumicino cosa deve fare? e chi deve seguire?

Annarè ha detto...

I rivoluzionari resistono, fanno i pacifici per fregare più anime possibili, ma poi cedono come sempre alla violenza è questo l'errore che alla fine li frega sempre, perchè quando faranno vedere finalmente i denti, allora probabilmente anche i tiepidi si sveglieranno.

mic ha detto...

In ogni caso, ora si apprende che la Messa pontificale sarà celebrata oggi alle 18 presso la Chiesa di San Carlo Borromeo,
e domani, nella stessa Chiesa sarà celebrata una Messa Bassa.
Resta fermo l'inconcepibile divieto per domani di San Leopoldo..

Anonimo ha detto...

Giusto Stefano 78 ,io avevo detto la stessa cosa .Secondo me il cv2 è stato l'inizio della fine della Chiesa ma non si può far finta che non ci sia stato.Secondo me bisogna far studiare al clero i documenti del concilio così come stanno scritti nero su bianco.Infatti molti modernisti parlano continuamente del CV2 senza averne mai letto un solo documento.Bobo

bernardino ha detto...

Torno ad un'altro tema:

un vescovo che vieta ad un'altro vescovo (Card. Burke) di celebrare la S.Messa di rito antico nella sua giurisdizione;
ma la Chiesa Cattolica, ha il Suo Capo, il successore di Pietro, il Vicario di Cristo,oppure un vescovo può permettersi come ormai stà avvenendo, visti anche i precedenti, ed il Capo non interviene? Posso capire che un vescovo proibisca ai propri preti della sua giurisdizione, (e qui torna in ballo la Summorum Pont. et Universae ecclesiae - ogni sacerdote è libero di celebrare) ma non posso capire che un vescovo proibisca ad un'altro vescovo. Ormai siamo al caos, ecco perchè dobbiamo parlare proprio di un piccolo lumicino di salvezza.

Ormai questa pseudo/chiesa è tutta protestantizzata e dobbiamo solo pregare che il Padrone della messe mandi nuovi operai (veri Ministri, veri Sacerdoti) nella Sua Vigna.

mic ha detto...

A bernardino che chiede: in questa situazone di mancanza di pastori, il lumicino che deve fare?

Credo che l'unica cosa rimasta da fare sia mettersi in ginocchio. Chi ha autorità e mezzi faccia quel che deve nel suo ambito.

mic ha detto...

Grazie ad Andris Amolins per la precisazione da Rorate caeli :)

Amicus ha detto...

Et voilà: pochi giorni dopo le ridicole minacce di mons. Semeraro, un altro vescovo brandisce 'scomuniche' contro i fedeli che si rivolgono alla FSSPX.
Si tratta del miserabile Oscar Sarlinga, ordinario di Zarate-Campana in Argentina.
A questo punto è davvero molto difficile pensare che dietro non ci sia la regia di 'Francesco'.

http://rorate-caeli.blogspot.com/2014/11/another-bishop-excommunicates-faithful.html

Francesco ha detto...

Vorrei ricordare che da un paio di anni un altro abuso clericale viene compiuto in Austria, al confine col Veneto: infatti, il rettore del santuario mariano di Luggau ha deciso di vietare la Messa Tridentina che ogni anno, nel mese di giugno, si teneva al termine del pellegrinaggio dei fedeli che giungono a piedi dal Comelico dopo sette ore di cammino. Motivazione: la Messa in latino non appartiene allo spirito del Concilio. Il vescovo locale dà ragione al rettore, malgrado il motu proprio disponga che i parroci devono consentire a qualunque sacerdote che giunga in una chiesa con il suo gruppo di pellegrini di celebrare in rito antico.

Rr ha detto...

Di abusi liturgici, morali e dottrinali l' Austria e' piena.
Su Papale papale lessi tempo fa un articolo al riguardo, che faceva risalire l' origine della drammatica situazione attuale al Cconcordato stipulato dalla Chiesa già con l' Impero asburgico e poi con la Repubblica austriaca. In pratica per mantenersi economicamente, il clero ha progressivamente ceduto al mondo.
Come sempre non si può servire Dio e Mammona. Ed i vitelli d' oro rinascono in continuazione.
Rr

bernardino ha detto...

Ma visto tutto quello che è successo in questi diciannove mesi, e quello che stà succedendo in questi giorni, non vi dà chiara l'idea che ormai abbiamo superato anche la frutta? siamo allo scontro diretto? a redde rationem? dove dobbiamo arrivare? ma cosa devono ancora fare per dirci che non credono in Dio?
e se questo non è scisma di fatto, allora come lo definite? ci vuole forse il timbro notarile?
Emmerich e Fatima - preti contro preti - vescovi contro vescovi -
La piena apostasia della Chiesa da oltre cinquant'anni, cosa deve ancora accadere per dire siete contro Dio, siete scismatici - fatevi la vostra pseudo/chiesa protestante due.

Rr ha detto...

Colpirne uno per educarne cento: avendo fatto " fuori" Olivieres in Paraguay, tutti i Vescovi cominciano a tremare, e controllano che TUTTO nella loro diocesi sia conforme. C'e' per caso l' FSSPX , magari da anni, e che non li ha mai disturbati, o che loro ignoravano ? Vade retro, facciamo piazza pulita- o quantomeno la voce grossa - non sia mai ci accusino di non " sentire cum Ecclesia" - reato canonico pari all' essere additato a " nemi co del Popolo" nel' URSS staliniana.
Ora e' la volta dell' FSSPX, poi, lentamente, ma sicuramente, si deciderà che anche la FSSP, per
quanto "allineata", nasconda all' interno pericolosi " nemici del Popolo", et voilà a Roma saran felici.
Altra ipotesi, che non esclude la prima: forse anche in quell' angolo sperduto della devastata e devastante Argentina, i fedeli preferiscono ormai l' FSSPX all' ecclesiastica FSSP.
In fondo là Jorge lo conoscono da prima di noi.
Rr

Anonimo ha detto...

Chiesa: Rivoluzione in immagini

Foto della settimana

(Controlla se sei un rivoluzionario)

Le due foto in bianco e nero, al di sopra e al di sotto prima fila , record di due scene della vita religiosa negli anni poco prima del Concilio Vaticano II.
Molti dei religiosi e religiose di quel tempo erano stanchi della gravità e sacralità della vita della Chiesa e pronti a entrare nel "divertimento" del mondo moderno. Questo è ciò che l' aggiornamento del Consiglio ha fatto.E 'finito con l'idea che la vita religiosa è una di sacrificio e la disciplina per prepararsi per il Cielo. Invece, ha aperto le porte ad ogni possibile adattamento della vita religiosa nel mondo. Oggi, sappiamo dove questa tendenza ha portato....
queste foto sono sintomi di una mentalità che è stato contaminando tutto il corpo della vita religiosa cattolica sull'orlo di un'esplosione[...]
.....
Carmelitani: i loro passi verso l'abisso

L'Ordine Carmelitano è una delle poche istituzioni religiose che mantiene ancora l'abito religioso pieno in alcuni dei suoi conventi. In altri casi, sono state adottate diverse versioni di abitudine, a seconda di quanto le suore hanno aderito all'adattamento del Vaticano II al mondo moderno.
....

http://apostatisidiventa.blogspot.it/2014/11/controlla-se-sei-un-rivoluzionario.html#more

Luís Luiz ha detto...

Cara mic,

Evidentemente parlo turco o non riesco a farmi capire.

Proviamoci, ma il mio turco non è molto migliore del mio italiano. ;)

Ma non vedo storicismo in Benedetto XVI, solo una ragionevole attenzione alla storia, inevitabile in una Chiesa di 2000 anni.

mic ha detto...

Sono sicura che il tuo turco è migliore del mio ;)

Credo che l'attenzione alla storia faccia parte del necessario realismo. Ma io parlavo di storicismo....

Latinista ha detto...

Marius,
il passaggio che Lei cita da Socci è a sua volta una citazione testuale dell'articolo di S. Violi, della cui tesi parlammo tra maggio e giugno, dopo che fu resa nota al grande pubblico da V. Messori.
Quell'articolo è radicalmente sbagliato nella pretesa ma infondata distinzione tra munus e ministerium; ne scrissi qui a suo tempo. Non mi occupai dell'aspetto su cui Lei ora richiama l'attenzione perché esso non emergeva dalla sintesi di Messori, e allora non avevo ancora letto Violi stesso (me lo passò proprio Socci). Anche questo punto però è infondato, perché Violi attribuisce di fatto al Papa una potestà non solo piena, come da codice, ma anche illimitata - il che è assurdo, perché la potestà del Papa è comunque limitata dal diritto divino. Il Papa non può istituire un Papato parziale né un Papato doppio: sarebbe un atto ultra vires anche per lui.

Quanto al diritto dei cardinali a celebrare in ogni diocesi senza chiedere permesso, risulta anche a me; ma di sicuro il card. Burke sa meglio di noi quali sono i suoi diritti, e valuterà con prudenza il da farsi.

Marcello Cristofani della Magione ha detto...

"Il Cardinale di S.R.C che celebra in modo solenne fuori della chiesa del suo titolo avverta il Vescovo del luogo, a meno che non si tratti della chiesa cattedrale, nel cui caso richiede il suo permesso".
Comma 6 dell'"Elenco dei privilegi e facoltà in materia liturgica e canonica del Cardinale di S.R.C. - Segreteria di Stato 18 Marzo 1999 - Communicationes 31, 1999, pp.11-13.
La proibizione al Card. Burke di celebrare non solo è illegittima per il "Summorum Pontificum" ma anche per le disposizioni della Segreteria di Stato approvate dal Papa Giovanni Paolo II.

Anonimo ha detto...

Mah, l'odore anzi la puzza è decisamente quella della purga...
Qui Allen:
http://www.cruxnow.com/church/2014/11/04/does-pope-francis-have-an-enemies-list/
E qui la "lettura commentata" di Fr. Z:
http://wdtprs.com/blog/2014/11/john-allen-on-pope-francis-targeting-of-conservatives-traditionalists/
Tornando a Burke, mi chiedo quale sarà la sua prossima mossa. È un gentiluomo, oltre che un uomo di Dio (teoricamente dovrebbe essere automatico ma non sempre lo è), ed è assai prudente (ma non le manda certo a dire quando è il caso). Attendo con ansia le interviste che rilascerà da domani in avanti...
humilitas

Anonimo ha detto...

Toni Negri in Vaticano, ma i licenziati nessuno li ascolta

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/

http://www.santaruina.it/il-finale-di-partita

RAOUL DE GERRX ha detto...

La meilleure réponse à donner à ce "décret" du pauvre Mgr Sarlinga (cf. Amicus 14:42), mettant les fidèles argentins en garde contre la FSSPX, c'est de citer Mgr Lefebvre lui-même :

« Je ne dis pas que la Fraternité c’est l’Église, mais nous sommes d’Église, comme l’ont été les Sulpiciens, les Lazaristes, les Missions étrangères et tant d’autres. Nous avons été reconnus comme tels et nous le demeurons. Nous ne voulons pas changer.
« Il n’y a qu’une Église, dont nous sommes un rameau puissant, plein de sève, approuvé par l’Église, absolument comme les autres Sociétés l’ont été autrefois et qui sont maintenant – hélas ! – en grande majorité en train de mourir.
« La Fraternité Sacerdotale Saint-Pie X a été suscitée, pensons-nous, providentiellement par le Bon Dieu pour être un phare, une lumière dans le monde entier afin de sauver le vrai Sacerdoce, le vrai Sacrifice de la Messe, la Doctrine et la Tradition de l’Église et la Vérité pour apporter le salut aux âmes. Nous vivons dans un temps vraiment exceptionnel et, croyons-nous, apocalyptique. Nous devons supplier le Bon Dieu, prier saint Pie X, notre Patron, afin de recevoir les grâces qui nous fortifient.
« Le Bon Dieu m’a presque contraint à fonder la Fraternité, à réaliser cette œuvre qui dans son développement semble bien avoir reçu Sa bénédiction. Nier cela serait nier l’évidence. Tout le monde peut le constater. »

RAOUL DE GERRX ha detto...

« Beaucoup d’entre nos prêtres ont maintenant plus de huit ans, plus de dix ans de Sacerdoce, et le nombre des catholiques qui gravitent autour d’eux et qui sont heureux de les avoir est considérable. Combien de fois je reçois des lettres ou des compliments quand je passe dans les prieurés : « Ah, Monseigneur, vos prêtres ! Heureusement que nous avons vos prêtres ! Quel bien ils nous font ! Ils nous aident, ainsi que nos familles, à demeurer catholiques. Combien nous vous remercions ! »
« Comment ne pas constater l’action de la Providence quand on voit ces vocations qui viennent de partout, et cela malgré toutes les attaques et les entreprises subversives pour essayer de nous démolir ? Il n’y a pas de doute, le diable fait tout ce qui est en son pouvoir pour nous diviser, pour nous désagréger, c’est clair. Malheureusement, dans une certaine mesure, il y est parvenu : trop nombreux sont ceux qui nous ont abandonnés.
« J’ai ordonné trois cent six prêtres depuis quinze ans, dont cinquante-six pour les communautés ou monastères amis. Naturellement, les premières années, il n’y a pas eu beaucoup d’ordinations. Les premières ordinations importantes ont commencé en 1975. En onze ans, cela fait tout de même un chiffre assez considérable et cela malgré toutes les oppositions, les persécutions contre nos séminaires, malgré aussi le découragement que l’on provoque chez les séminaristes et que certains sont parvenus à détourner de leur vocation.
« Soyons unis, courageux, soyons fermes, continuons. Le Bon Dieu nous bénira certainement. Nous ne devons pas craindre et trembler, mais demeurer résolus à défendre et à transmettre notre Foi.
« Louis Veuillot disait : « Deux puissances vivent et sont en lutte dans le monde : la Révélation et la Révolution. »
« Nous avons choisi de garder la Révélation, tandis que la nouvelle église conciliaire a choisi la Révolution.
« La raison de nos vingt années de combat est dans ce choix.
« Prions, demandons à la Très Sainte Vierge, à notre Reine à laquelle la Fraternité est consacrée de nous aider » (Mgr Marcel LEFEBVRE, "Fideliter", n° 55, janvier-février 1987).

Miserere ha detto...

@Rr

Rosa, in Argentina, purtroppo, non c'è la FSSP. Ad una mia domanda al superiore della FSSP, padre Berg, tramite una mia amica a Venezia quando lui aveva fatto visita a San Simon Piccolo quest'anno (io mi ero già transferita a Buenos Aires) la mia domanda era se pensava d'inviare qualche prete in Argentina. La sua risposta è stata che ciò dipendeva da una specifica richiesta di qualche vescovo locale. Padre Berg ha fatto capire che non tirava l'aria. E non mi sembra strano perché, a quanto pare, la maggior parte dell'episcopato argentino è allineato al "nuovo corso". I fedeli tradizionali ci "arrangiamo" con la FSSPX oppure fanno parte dei pochissimi gruppi stabili dispersi in alcune diocesi, tranne quella di Buenos Aires.

Amicus ha detto...

In Argentina, nella diocesi del miserabile Sarlinga, c'è l'Istituto del Buon Pastore (area Ecclesia Dei).
Ma non dà fastidio, come non dà fastidio la FSSP, perché queste fraternità si limitano a celebrare la S. Messa tradizionale e, di fatto, sul Vaticano II sono mute come pesci.

I Francescani dell'Immacolata invece, pur essendo solo biritualisti, avevano iniziato a prender di mira il Totem vaticansecondesco, sia pure 'en souplesse', accodandosi in questo alla Fraternità San Pio X.
Il che dimostra ancora una volta - con buona pace di chi riduce quasi tutto solo alla questione liturgica - come sia proprio l'esistenza o meno di una lotta dottrinale contro gli errori vaticansecondeschi il vero discrimen per essere giudicati "cattivi" oppure "buoni" dalla setta degli adoratori del Vaticano II.

Miserere ha detto...

@Amicus

Muti non tutti! Il nostro cappellano FSSP, in un'occasione, ha tenuto una conferenza sulle ambiguità del CVII. Certo, non a livello massiccio, non tramite pubblicità come hanno fatto i FFI, ma, almeno, a noi fedeli è servita per sapere che non tutto quello che c'è nel CVII sono rose e fiori come ci vogliono far credere i modernisti!

Rr ha detto...

Gli FFI inoltre avevano pubblicamente denunciato la massoneria, mentre la FSSPX e' contro l' ecumenismo con ogni cane e porco che passa. Quindi, in un caso e nell' altro, NO NWO e la sua Chiesa.
Rr