Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 24 gennaio 2015

Omelia del Cardinale Raymond Leo BURKE - Messa votiva Matrimonio della Vergine - 10 gennaio 2015, Roma - San Nicola in Carcere

Traduciamo da NLM [qui], e prontamente condividiamo il testo della stupenda Omelia, pronunciata dal Cardinale Raymond Leo BURKE a Roma, Sabato 10 gennaio 2015 - Basilica di San Nicola in Carcere, dove ha celebrato il Pontificale al faldistorio che abbiamo ricordato qui.
La celebrazione era uno degli eventi nell'ambito della seconda conferenza internazionale delle Confraternite del Clero Cattolico (Roma 5 - 9 gennaio 2015), che ha visto la partecipazione dei cardinali Pell, Amato, Burke e dell’arcivescovo Di Noia.
È stata scelta la Messa votiva del matrimonio della Beata Vergine Maria con San Giuseppe perché tema della conferenza erano il matrimonio e la famiglia, e le questioni relative. (Le letture bibliche: Proverbi 8, 22-35, e Matteo 1, 18-21.)
Occasione per una magistrale e edificante chiarificazione sulla santità fontale del vincolo matrimoniale sacramentale cristiano, anch'esso Redento dal nostro Signore e Salvatore. Di cui far tesoro noi ed i pastori tutti, soprattutto quelli coinvolti nell'Assise sinodale tuttora in corso.

Omelia del Cardinale Raymond Leo BURKE
Messa votiva Matrimonio della Vergine
Sabato 10 gennaio 2015, Roma - San Nicola in Carcere

Celebrando la Messa votiva del matrimonio della Beata Vergine Maria con San Giuseppe, contempliamo nuovamente il grande mistero dell'amore incommensurabile ed incessante di Dio per noi. Nel breve racconto del Vangelo di san Matteo, vediamo come Dio provvede che il suo Figlio unigenito sia incarnato nel seno immacolato della Vergine Maria e, allo stesso tempo, con la sua incarnazione, diventiamo parte della famiglia di Giuseppe e Maria. In altre parole, anche se San Giuseppe e la Vergine Maria si erano sposati prima del concepimento verginale di Dio-Figlio nel grembo di Maria, lo hanno fatto con pieno rispetto per la consacrazione della verginità di Maria a Dio dalla sua giovinezza, l'offerta a Dio della sua verginità consacrata. Ed ancora, San Giuseppe aveva sposato Maria con l'intenzione di onorare, nel corso del loro matrimonio, la verginità consacrata.

Dal testo del Vangelo secondo San Matteo, è chiaro che Maria era già sposata con San Giuseppe, al momento della Annunciazione, ma che San Giuseppe ancora non l'aveva portata nella sua casa. Per questo motivo, dopo aver appreso della sua gravidanza, San Giuseppe, per decenza, ha pensato di divorziare da lei nel modo più discreto possibile. Per essere chiari, la parola "Promessi Sposi" non è giustamente intesa come "impegnati", ma piuttosto come "sposati" o "maritati", come chiarisce il resto del linguaggio testuale.

Qui, è importante ricordare il Rito ebraico del Matrimonio, che la Vergine Maria e San Giuseppe, come ebrei devoti, hanno osservato fedelmente. Il rito consisteva in due fasi: una prima fase con la quale il contratto di matrimonio è stato sigillato, rendendo le parti veramente marito e moglie, e una seconda fase con il quale il matrimonio è stato consumato dall'atto con cui la moglie è «portata» nella casa di suo marito. Nella sua Esortazione apostolica Redemptoris Custos, Papa San Giovanni Paolo II, ha descritto l'osservanza della pratica del matrimonio ebraico dalla Vergine Maria e San Giuseppe con queste parole:
Secondo l'usanza ebraica, il matrimonio si è svolto in due fasi: in primo luogo, il matrimonio legale, o vero è stato celebrato, e poi, solo dopo un certo periodo di tempo, il marito ha portato la moglie in casa sua. Così, prima di vivere insieme con Maria, Giuseppe era già suo marito.
Maria è infatti la sposa di San Giuseppe e, di conseguenza, il Divino Bambino concepito nel suo grembo sotto l'ombra dello Spirito Santo è un membro della famiglia di Giuseppe e Maria, e gode della divina maternità della Vergine Maria e della paternità-adottiva o tutela di San Giuseppe.

Padre René Laurentin, riferendosi alla decisione di Maria fin dalla sua giovinezza "di non appartenere a nessun uomo, ma solo a Dio", descrive così il suo stato civile al momento dell'Annunciazione:
La Bibbia traduce inesattamente "impegnata", mentre Maria è veramente sposata con Giuseppe in linea con le due fasi del matrimonio ebraico: il consenso ( qidushin ) prima dell'Annunciazione, e la seconda fase, l'introduzione della moglie nella casa del marito ( nissuin ), in accordo con l'accordo di Giuseppe per un matrimonio verginale (non consumato). - ( Marie, fonte directe de l'Évangile de l'Enfance ).
Padre Laurentin continua a spiegare come Maria, in ragione della sua condizione di moglie in un matrimonio verginale, credeva di aver rinunciato alla possibilità della maternità del Messia. Di conseguenza, al momento dell'annunciazione, ha chiesto l'Arcangelo Gabriele: «Come potrà accadere questo, dal momento che non conosco uomo». L'Arcangelo poi chiarisce che è proprio la sua verginità, che l'ha preparata ad essere la Madre di Dio. Padre Laurentin, riferendosi al suo voto di verginità, scrive:
Ma questo voto ha portato, al contrario, l'unico mezzo per raggiungere questo privilegio unico. Tali sono i paradossi dell'Altissimo. Ella riceve, poi, la risposta che tutto rende nuovo e chiarisce. (Ibid.)
La Chiesa, infatti, ha visto nel testo sulla sapienza eterna di Dio dal Libro dei Proverbi un'immagine della Vergine Maria, che Dio aveva scelto, fin dall'inizio, di essere la Madre del Redentore: "Il Signore mi ha creato all’inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d’allora." Il testo ispirato ci introduce in una più profonda riflessione sul matrimonio di Maria con Giuseppe e la sua Divina Maternità nel grande mistero della fede, il mistero della nostra salvezza eterna. Cercando il suo significato più profondo, si comprende la verità dei versi finali:
Infatti chi trova me trova la vita e ottiene favore dal Signore; Ma chi pecca contro di me danneggia se stesso; quanti mi odiano amano la morte.
Contemplando il matrimonio della Beata Vergine Maria con San Giuseppe, vediamo come, proprio all'inizio dell'opera di salvezza, Dio Padre ha cura che la concezione del suo unigenito Figlio nella nostra carne umana sia verginale, come in effetti deve essere, ma, allo stesso tempo, del  tutto legittima, in modo che manifesti pienamente la verità, bellezza e bontà di Dio. Dio-Figlio è verginalmente concepito nel grembo di Maria, moglie di San Giuseppe. Il Vangelo secondo Matteo è segnato, in particolare, dall'attenzione alla natura giuridica della nostra fede e della sua pratica, presentando Cristo come il nuovo Mosè, il nuovo legislatore, più eminentemente nel Discorso della Montagna. È inconcepibile che Dio-Figlio, nella sua Incarnazione, non rispetti pienamente, anzi non abbia portato alla perfezione, sia la verginità della Beata Vergine Maria che la santità del suo matrimonio con San Giuseppe.

La comprensione piena dello stato coniugale di San Giuseppe e della Vergine Maria, è importante per la nostra conoscenza più piena e per l'amore del Mistero della fede, ma è anche importante per evitare una confusione e un errore che sono comuni oggi. Alla grave situazione fa riferimento Padre John A. Hardon, SJ nell'edizione riveduta Corso base del Catechismo Cattolico. Sarà utile citare una parte della sua trattazione del tema:
Il fatto che Gesù sia stato concepito e nato verginalmente dopo il matrimonio di Maria e Giuseppe significa che Gesù è stato concepito e nato nel matrimonio. Ciò è contrario a quello che tanti, anche i preti, hanno da dire al momento, cioè, che Gesù è nato fuori dal matrimonio, come i bambini di tante donne non sposate di oggi, e dunque questa non è una situazione "anomala". La gravidanza di una ragazza-madre si dice che sia, secondo queste persone, nella stessa condizione di Maria, che essi sostengono fosse anch'essa una ragazza-madre al momento in cui ha concepito Gesù. Questo è falso; è davvero una menzogna molto grave, perché mina la santità del matrimonio e le ragioni di questa santità. I difensori di questa posizione dicono che Gesù è stato concepito dopo che Maria e Giuseppe si sono impegnati, ma non ancora sposati. (Padre John A. Hardon, SJ Corso base di Catechismo Cattolico,Manuale, edizione riveduta, ed. cardinale Raymond Leo Burke ).
La posizione erronea sopra descritta viene assunta solo da coloro che consapevolmente dissentono dal costante insegnamento della Chiesa, ma anche da molte persone che semplicemente sono mal catechizzate e quindi cadono preda di tale falso insegnamento.

L'importanza della chiarezza per quanto riguarda il matrimonio della Beata Vergine maria con San Giuseppe è anche più significativa per le discussioni sul matrimonio intrapresa nel Sinodo dei Vescovi. Mentre il Sinodo dei Vescovi è chiamato a sostenere la bellezza del matrimonio, come Dio ha stabilito fin dall'inizio, vi è un forte tentativo di introdurre discussioni circa i cosiddetti "elementi positivi" nella convivenza di un uomo e di una donna, come marito e moglie, senza rispetto per il sacramento del santo matrimonio. Vediamo nel matrimonio di Maria e Giuseppe, in un modo più notevole, la bellezza del matrimonio, stabilito da Dio alla creazione e restituito alla sua perfezione originale dal Dio-Figlio incarnato per la Redenzione. Contemplando il matrimonio di Maria e Giuseppe, comprendiamo più pienamente e con più profonda fedeltà le parole di Cristo stesso, quando i farisei lo interrogano sulla verità della indissolubilità del matrimonio:
«Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi» (sul Matteo 19, 4-6)
L'insegnamento di Cristo sul santo matrimonio brilla con particolare splendore nel matrimonio di sua madre Maria e del suo padre adottivo Giuseppe.

Stiamo per assistere alla grande vittoria della Croce, la grande opera di Dio Figlio che ha preso la nostra natura umana nel grembo immacolato della Vergine Maria. Cristo offre ora sacramentalmente il sacrificio del Calvario. Egli ci dà il frutto impareggiabile del suo sacrificio: il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Egli ci dà la medicina celeste e il Cibo con cui vincere il peccato nella nostra vita e vivere nella vera libertà per amore di Dio e del prossimo. Possa la nostra contemplazione del mistero della fede nel matrimonio della Beata Vergine Maria con San Giuseppe ispirarci ad insegnare, a celebrare e vivere la verità sul santo matrimonio, come Dio lo ha stabilito fin dall'inizio e redento attraverso la sua passione salvifica, morte e risurrezione. Possiamo cercare sempre nel Mistero eucaristico la grazia per così insegnare, celebrare, e vivere.
Cardinale Raymond Leo BURKE
Roma, Sabato 19 gennaio 2015 - Basilica di San Nicola in Carcere
Messa votiva del matrimonio della Beata Vergine Maria con San Giuseppe
_____________________________________
[Traduzione dall'originale inglese a cura di Chiesa  e post-concilio]

36 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è chi semina verità come il card. Burke e chi semina vento come Introvigne & C., in combutta con chi si dice cattolico ma è "per le magnifiche sorti e progressive...".
Lo denunciano qui
http://www.riscossacristiana.it/ancora-su-introvigne-il-convegno-di-milano-di-elisabetta-frezza-patrizia-fermani/

....
Con queste premesse, è evidente che la nostra critica ha un senso diametralmente opposto a quello dell’attacco unanime proveniente, pur con varie sfumature, dalla stampa di regime. La nostra denuncia vuole semplicemente, e in totale controtendenza, mettere a nudo le vere intenzioni di Introvigne, del “Sì alla famiglia”, della Croce, e di tutti coloro che scientemente si sono accodati alla allegra brigata.

Intenzioni che peraltro emergono bene – ci fosse stato bisogno di ulteriore conferma – dalla risposta di Introvigne a Crippa, sul Foglio. Egli, relegando il tema-famiglia entro una prospettiva meramente economica, dimostra di avere completamente abbandonato quella etico-morale. Il concetto stesso di famiglia viene così per forza di cose snaturato, dissolvendosi in ogni genere di convivenze. Quelle per le quali il professore si affanna a organizzare addirittura dei testi unici.

Insomma, l’intellighenzia sedicente cattolica e una corte che piace – tutti sotto l’aggiornato ombrello vaticano – suscitano entusiasmi, acquietano le coscienze, e trasportano i più là dove essi non sanno neanche di andare.

Rr ha detto...

Oh, quanto mi piacerebbe averlo come Vescovo!
A propos: Magister riferisce l' incontro di Bergoglio con i giudici della S. Rota.
Eh, si, era proprio opportuno inviareBurke dai Cavalieri di Malta...
Rr

Alessandro Mirabelli ha detto...

@ Rr: mi piacerebbe avere Burke come vescovo di .... Roma. Mai dire mai.

Anonimo ha detto...

OT il vescovo Blingbling chiamato a Roma al Pontificio istituto per la promozione della nuova evangelizzazione, un contentino per il torto subito...2 il vdr ha soppresso la diocesi della Repubblica di S.Marino- Montefeltro, accorpandola a quella già fin troppo vasta di Rimini....chissà Lambiasi come sarà contento....per il successore di Cafarra bisognerà attendere febbraio, che Dio ce la mandi buona. Lupus et Agnus.

Cattolico ha detto...

Io spero che magari si possa verificare che il Card. Burke si metta a capo della "resistenza cattolica", nel caso Bergoglio e soci si decidano per lo strappo finale, la negazione dei dogmi, la loro storicizzazione. Allora la Chiesa 2.0 non potrebbe più arrogarsi il titolo di cattolica, e qualcuno la dovrebbe sostituire: chi meglio di Burke?

Anonimo ha detto...

Magister sulle novità alla Sacra Rota

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/01/23/non-e-divorzio-ma-un-po-piu-gli-somiglia/

...I tribunali ecclesiastici – ha proseguito – dovranno dunque adeguarsi a questa nuova realtà:

“Quanto lavoro pastorale per il bene di tante coppie, e di tanti figli, spesso vittime di queste vicende! Anche qui, c’è bisogno di una conversione pastorale delle strutture ecclesiastiche. […] Ecco la difficile missione vostra, come di tutti i giudici nelle diocesi: non chiudere la salvezza delle persone dentro le strettoie del giuridicismo”.
[...]
Meglio ancora se gratis per tutti:

“Mi piace sottolineare che un rilevante numero di cause presso la Rota Romana sono di gratuito patrocinio a favore di parti che, per le disagiate condizioni economiche in cui versano, non sono in grado di procurarsi un avvocato. E questo è un punto che voglio sottolineare: i sacramenti sono gratuiti. I sacramenti ci danno la grazia. E un processo matrimoniale tocca il sacramento del matrimonio. Quanto vorrei che tutti i processi fossero gratuiti!”.

Magister:
Per la cronaca, in Italia è la conferenza episcopale che copre la gran parte dei costi di un processo di nullità. Per chi si avvale degli avvocati in servizio presso i tribunali diocesani il costo di un processo è di poco superiore ai 500 euro. Mentre per chi si trova in condizione di povertà il processo è già fin d’ora totalmente gratuito.

mic ha detto...

OT
per Josh e chi altri fosse interessato:
ho recuperato e ripristinato il testo dell'articolo di mons. Gherardini

Irrevocabili (le alleanze?) Sì, ma...

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/05/brunero-gherardini-irrevocabili-le.html

RIC ha detto...

Segnalo da Rorate Caeli:

Madariaga: il Papa vuole che il "rinnovamanto della Chiesa" sia "irreversibile". Le precedenti riforme sono state 'insufficienti, superficiali", la riforma della Chiesa deve essere "profonda e totale".

http://rorate-caeli.blogspot.com/2015/01/cardinal-rodriguez-maradiaga-pope-wants.html#more

Luisa ha detto...

Potrebbe interessarvi questo discorso di Bergoglio di cui ho trovato traccia aprendo Riscossa Cristiana, vi ritroverete il suo pensiero sul dialogo interreligioso, in particolare con l`islam:

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/january/documents/papa-francesco_20150124_pisai.html

È difficile uscire da quel tipo di lettura, ancor più quando è il Successore di Pietro a parlare, senza capire che chi ci governa passa il messaggio, nemmeno fra le righe, che tutte le religioni si valgono, che tutte sono sullo stesso piano, e che lui è un leader religioso come un altro.
Ma le parole :

"Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre..."

hanno ancora un senso?
Se sì, che senso hanno per il papa, per la gerarchia della Chiesa , per i cattolici?
Nostro Signore Gesù Cristo che cosa è venuto a fare sulla Terra?
E a che cosa serve la Chiesa cattolica, la Chiesa universale come l`ha definita Bergoglio?

Domande che si pone Deotto nel suo articolo:

"A questo punto ci si può chiedere come si collochi la venuta di Nostro Signore, la Sua morte e la Sua resurrezione.
A che mai sono servite, visto che si parla di questa seminagione nei cuori degli uomini, visibile in ogni “autentica espressione religiosa”?
E di conseguenza, a che serve la Chiesa cattolica?
Inutile dire che in tutto il discorso non si fa alcun cenno alla necessità di portare Cristo al prossimo.
Chissà che fine ha fatto quella missione lasciata agli Apostoli da Nostro Signore, se in chi nega Nostro Signore, come fanno i musulmani, il Vescovo di Roma riesce a trovare “verità e bellezza”?


http://www.riscossacristiana.it/roma-insiste-e-aperto-il-supermarket-delle-religioni-tutte-salvano-di-paolo-deotto/

Garabandal ha detto...

Commovente Grazie. Ancora qualcuno rammenta Padre René Laurentin e non come il successore di Pietro che nelle sue prediche anziche'ricordare qualche grande Padre della Chiesa Cattolica Apostolica richiama Benigni con i suoi 10 Comandamenti

Anonimo ha detto...

Tralcio

L'omelia del Card. Burke inquadra un aspetto trascurato della realtà familiare, che tra l'altro era indicato (anche se in modo un po' complicato) nel testo di Mons. Negri (Vivere il matrimonio) che fu distribuito in preparazione all'incontro mondiale delle famiglie che si tenne a Milano.

Infatti (cfr pag. 68-69) il vero "test" di un'unione sponsale non è una convivenza per testarsi sessualmente e psicologicamente e nemmeno la valutazione delle risorse economiche (casa, lavoro etc) su cui dovrebbe contare la coppia.

Se il matrimonio è vocazione, c'è Dio che chiama. Se è sacramento è Cristo presente. La "società" matrimoniale ha in sè il soprannaturale. Perciò l'umano (che è caduco e finito) può parlare dell'eterno e donarsi per sempre, a motivo della divinità (eterna e infinita) che lo fonda.
Il fondamento spirituale del matrimonio dovrebbe essere l vero test di due sposi cristiani: sei tu la persona che mi aiuterà a mettere Dio al centro della mia vita?
La sintonia spirituale di Giuseppe e Maria è mistica, fa la volontà di Dio in Cielo come in terra, presenza di Dio che non si poggia sulla ragione(volezza), ma prima sulla fede, come fiducia in una rivelazione, inossidabile alle prove.
Avere Dio al centro è pregare e pregare fa memoria di che cosa sia il sacramento, che cosa la vocazione.
Altrimenti gli idoli un ci "distrarranno" dal vero centro del "bene", un bene diffusivo e fedele, resistente alle intemperie. Senza preghiera, senza un anelito all'eterno, senza meditare ogni cosa nel cuore (proprio questo è preghiera), ci si perderà in argomenti contabili, economici, legalistici, filosofici, ideali: Dio "svaporerà", il mondo prevarrà e non ci stupiremo di trovarci persino idolatri, mentre attorno il mondo reclama "novità". Idolatria è "attaccarsi" alle creature, invece del Creatore. E' scegliere una parte, perdendo la totalità. Pregando poco scordo Chi mi ha fatto il dono e subentrano gli idoli.
E' il soprannaturale a dare luce alla natura. A fare unità è la volontà di Dio, non il nostro accordarci sulle leggi e le morali cangianti del mondo; il mistero nuziale sta nel progetto di Dio e non nei nostri sforzi, nei corsi di formazione o nelle pastorali rivisitate per piacere di più. Il sacramento nuziale è "presenza reale" di Gesù (1+1=3, mistero Divino, amore eterno) e non mistero iniquo (1+1=0 che distrugge un amore che è "eterno finchè dura"): non è un "simbolo" delle nostre facoltà umane accoppiate! E' l'intensificarsi del nostro stare con Gesù che fa comunione, anche tra gli sposi e non il nostro "voler fare comunione" eventualmente tacitando ciò che, di Cristo, creerebbe divisione.
Oggi si è molto portati alla psicologia, a ciò che "sentiamo". Stiamo così tanto in ascolto di noi stessi che non ascoltiamo più, nemmeno Dio che si rivela e ci chiama. La vita vera è oltre noi, chiede di misurarci e superarci, fidandoci di Chi ci chiama più che delle nostre forze. Se prevale il soggettivo sull'oggettivo e l'esistenziale sull'essenziale, il divenire (mutevole) sulla fedeltà (eterna in Dio), si muore allo spirito, perchè di emozioni (pag. 66) si muore e non si vive: si legge il vangelo alla luce della storia e non viceversa. Grave errore, specie nel matrimonio. Maria e Giuseppe erano sposi non secondo il mondo: altro che "Gesù nato fuori dal matrimonio"!

Anonimo ha detto...

Se volete capire chi vi comanda, guardate a chi vi è proibito criticare......intelligenti pauca...

Garabandal ha detto...


Gentiele Maria avevo detto successore di Giuda non di Pietro,
se possibile desiderei la correzzione

mic ha detto...

Garabandal,
se vuole usare certe espressioni si faccia un suo blog. E permetta a me di non assentire...
Se non si adegua, si regoli di conseguenza invece di pretendere e recriminare all'infinito.
Pubblico quest'ultimo suo post solo per ribadirlo una volta per tutte e perché vale per lei anche per molti altri, che non vogliono capire perché a volte non li pubblico.

Garabandal ha detto...

Giusta Affermazione. Grazie e mi scuso se esagero sia con lei e con tutti.

Cattolico ha detto...

Cara Luisa, lei dice ""Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre..."hanno ancora un senso? Se sì, che senso hanno per il papa, per la gerarchia della Chiesa , per i cattolici?
Nostro Signore Gesù Cristo che cosa è venuto a fare sulla Terra?
E a che cosa serve la Chiesa cattolica, la Chiesa universale come l`ha definita Bergoglio?"
A tutto questo io non ho che una risposta: Bergolgio ci inganna spudoratamenteee!!! mai ascoltarlo, O.K.?
La verità c'è tutta nel Catechismo di S. Pio X, basta impararlo a memoria, come ho fatto io nei primi anni '50 (non certo da Roncalli o da Montini, però!). Extra Ecclesia Nulla Salus (Ecclesia ante 1958, però). Pace e bene

Rr ha detto...

RIC,
grazie per la segnalazione di Rorate.
Mi auguro vivamente che quel che afferma Maradiaga sia solo un suo " wishful thinking" . Perché altrimenti...
Per altro ci sono gia' state in passato grandi riforme della Chiesa, irreversibili. Una operata da Lutero, l' altra dal Concilio di Trento.
Vogliamo passare alla Storia come il nuovo Lutero ? Perché il Concilio rinnovatore-riformatore c'e' già stato, no, quindi non rimane altro che quel modello...
Sancte Michaele Archangele, defende nos in proelio !
rr

Rr ha detto...

Grazie, Tralcio !
Se nelle parrocchie di Milano avessero diffuso quello scritto, invece che quello diocesano, dal quale non si capiva se erano felici di ricevere BXVI o no, quanto sarebbe stato meglio !!!!
Rr

Anonimo ha detto...

Anche le rane lamentano quando l'acqua nella pentola riscalda...

ma se non agiscano, muoiano...

è ovvio che Bergoglio e i suoi sono eretici lavorando ogni giorno per la distruzione della Chiesa Cattolica..

se i Cardinali non lo vedono, sono ciechi...


Romano

Franco ha detto...

Spero nella vostra comprensione. Io faccio come al solito la mia parte di avvocato non... del Diavolo, ma di san Tommaso e dei suoi simili.
Il discorso del card. Burke e' bellissimo, tocca veramente il cuore come quanto di piu' cattolico non si potrebbe.

Pero' la vocina "insinuatrice" critico-illuminista o che invita a
controbattere l'illuminista si chiede se la Mariologia, dogmi compresi, non poggi su basi molto esigue, data la rarita' dei passi del Nuovo Testamento in cui si parla della madre di Gesu'. Il
grande teologo protestante Karl Barth arrivo' ad affermare che il culto mariano costituiva un'"escrescenza tumorale del Cattolicesimo" rispetto a un Cristianesimo fondato biblicamente,

Il problema sarebbe ozioso e "pias aures offendens" se non fosse che dobbiamo rendere conto delle nostre convinzioni e pie pratiche
( intendesi rosario ) non solo a noi stessi, ma alle nuove generazioni, figli e nipoti. Qui, oltre le mie paturnie, c'e' un problema spinoso : ai bambini si parla ormai quasi solo di Babbo
Natale, poco o nulla di Gesu' Bambino. Dal punto di vista critico, e' ben noto il problema costituito dal richiamo ai"fratelli di Gesu'" presente varie volte nel Nuovo Testamento. Ne' credo che
papa Ratzinger si sarebbe impegnato a scrivere un libro sui Vangeli dell'infanzia se il problema non fosse cruciale. Ad esempio Vito Mancuso dichiara incompatibile il racconto di Matteo con quello di
Luca.

Accenno ai miei "fili d'Arianna" in questo problema. Anzitutto le relazioni, criticamente documentate delle apparizioni mariane, Fatima

in primis... e i tre pastorelli dissero che durante il grande miracolo del sole avevano avuto la visione della Sacra Famiglia, san Giuseppe compreso. Anche nele altra apparizioni approvate Maria si presenta come madre, sorella e regina. In queste cose "docet" Rene' Laurentin. Poi ci sono le esperienze dei grandi mistici, come Padre Pio e Marthe Robin e le
relazioni degli esorcisti, per i quali grandissimo e'il timore che i demoni provano per Maria.

Esiste poi il testo critico di J. Blinzler "I fratelli di Gesu'", ed
Pai dei a. Estremamente meritoria l'opera di Vittorio Messori con il suo "Ipotesi su Maria", leggibile con grande frutto da parte del lettore medio, con un ventaglio di proposte che vanno dalla probabile
scoperta della casa di Maria sopra Efeso in base alle visioni della Emmerich, al miracolo della fioritura dei pruni selvatici a Bra, al classico problema dei "fratelli di Gesu'".

A voler sceverare ancora, si può
entrare nel terreno della psicoanalisi, trovando nella Sacra Famiglia l'esatto rovescio della famiglia freudiana: Giuseppe non e' il Padre divoratore ( come il Saturno che mangia i suoi figli di Goya o il Principe Padre di Manzoni ) ma il padre discreto e protettore, che lascia in ruolo centrale alla Madre.

Quanto alla scuola di Jung, essa ha riconosciutiuto in Maria l'archetipo primordiale della Magna Mater unito paradossalmente ( ossimoricamente ) con quello della
Fanciulla innocente ( da cui i sublimi versi di Dante:" Vergine madre, figlia del tuo figlio / umile ed alta piu' che creatura" ).
Residuo pagano? Non mi sembra irragionevole pensare che Dio abbia voluto affidare a una ragazza quindicenne il ruolo di grande madre verso cui ogni essere umano nel suo intimo si sente trasportato e commosso. Su questa linea Jung il bel libro "Annunciazione"
di Laura Bosio, che per un periodo ha pubblicato su "Avvenire" quotidiani pensieri spirituali.

PS, con tante scuse. Ho avvistato un libro su Maria scritto a quattro
mani da Augias e Marco Vannini, studioso di mistica raffinatissimo ma non cattolico. Non L'ho ancora letto, ma credo che sia questo il tipo di libro, rispettoso ma demitizzante-riduttivo che richiede una controbattuta, come a Pesce-Augias su Gesu' o Dan Brown.

mic ha detto...

Caro Franco,
a me basta l'Ave Maria, che - a ben meditarla e contemplarne le ricchezze - è un un frammento denso e luminoso del Vangelo, compendio di verità sublimi incastonate nel mistero grandioso di un evento scaturito dal cuore di Dio, del "Dio con noi, che salva".

Mi basta vederla lungo tutta la vita del Figlio, ad esempio in un'Arché -dice Giovanni- (un inizio che se ci pensi bene ricorda bereshìt), in cui pronuncia parole da scolpire: "non hanno più vino" (è anche la nostra realtà di sempre, di oggi in particolare) e "fate quello che vi dirà" e la conseguenza è il "Vino buono" (ricorda quello delle origini, ma anche il Sangue salvifico), ottenuto dall'acqua delle Giare della purificazione (6 come i giorni della creazione: il nuovo inizio)...
E, poi, lungo la Via Dolorosa, in piedi sotto la Croce, corredentrice per effetto della spada che le trapassa l'anima, e nel momento in cui il Signore ci affida e diviene Madre nostra.
E sono certa che sarà stata la prima a conoscere l'esplodere della Risurrezione e da allora non ha mai cessato di affiancare i discepoli perché continuassero a "custodire nel loro cuore" tutto ciò che Il Maestro e Signore aveva loro insegnato e che hanno subito iniziato a trasmettere alle prime comunità e che arrivato fino a noi, insieme a Lui Vivo e Vero.

Ne vien fuori una figura splendente a tutto taglio, concreta e viva in confronto alla quale gli archetipi junghiani sono diafani fantasmi.

Il resto non è che spazzatura...

Gli studi possono aiutare; ma quel che conta è l'essenza delle verità di fede che ci sono state consegnate, ma che sono anche parte integrante del nostro essere, dalla quale non si finisce mai di attingere luci sempre nuove e sempre condivisibili, meditando contemplando e pregando, nella Chiesa.

Demitizzante... riduttivo... che roba è? Se lo tenessero!

Anonimo ha detto...

Demitizzante e riduttivo, cara Mic, è il loro cervello annebbiato dal fumo di satana, oppure in flagrante malafede (il che è molto peggio). Comunque, che bisogno abbiamo di loro? ci basta la fede nella Chiesa preconciliare, con i suoi Santi, i suoi martiri, i suoi papi. Tutto il resto buttiamolo pure a mare: tanto, tutte le religioni conducono alla salvezza, no? anzi, basta seguire la propria coscienza, il proprio concetto di bene, no? (vero Scalfari/Bergoglio?): e allora, chi se li fila quelli la? Laudetur Jesus Cristus, Viva Maria !

Anonimo ha detto...

Che splendida perla !

Grazie, Mic

Anna

Franco ha detto...

@ Mic. Anche a me basterebbe l'Ave Maria, con l' aggiunta della "Salve Regina" che recito entrando in ogni Chiesa davanti a cui passo se non sono di corsa.

Pero' c'e' un problema: le "ragioni del cuore" devono essere accompagnate da qualche ragione della mente non per creare la fede, che nasce da una intuizione
affettiva e amorosa, ma per togliere le "pietre d'inciampo" disseminate a piu' non posso dal criticismo illuminista; questo a partire dal '700 e poi con ampiezza e capillarita' crescente.

Oggi nel campo dell'editoria che tratta di questione religiose vanno per la maggiore, anche perche' spinti da grandi case editrici i vari Kung e Mancuso: eretici o ereticheggiwnti, ma certamente molto preparati su argomenti nel cui ambito il cattolico di media
cultura e' impreparato e indifeso.

Uno dei maggiori "guai" del
postconcilio e' stata l'"apertura al mondo" ( protestanti, seguaci di altre religioni, agnostici, atei ) fatta in modo dilettantesco, finendo per lavorare al ribasso del
"volemose bene", in modo tale da
vedere i "semina Verbi" ( che effettivamente ci sono ) molto piu'
fitti e diffusi di quanto non siano veramente, per finire nello
squagliamento dell'"interreligiosita'".L'abbandono o quasi del lavoro apologetico serio ha portato all'adozione da parte di molti movimenti proprio di quel metodo "esperienziale" contro cui la "Pascendi" aveva messo in
guardia.

Credo che in epoca pacelliana ci sia stata un'attenzione ben maggiore per l'apologetica, portata avanti da personaggi come Pier
Carlo Landucci, prima ingegnere e poi sacerdote, di cui redo sia in corso la causa di beatificazione.

"Maria, la ragazza che divenne un mito" di Augias - Vannucci, venduto perfino nei supermercati. Qualcosa dovremo pur rispondere, se vogliamo uscire dall'ambito del privato e parlare in pubblico... o no?




mic ha detto...

... le "ragioni del cuore" devono essere accompagnate da qualche ragione della mente non per creare la fede, che nasce da una intuizione
affettiva e amorosa, ma per togliere le "pietre d'inciampo" disseminate a piu' non posso dal criticismo illuminista; questo a partire dal '700 e poi con ampiezza e capillarita' crescente...


Ne convengo, ma mi vengono in mente le parole della Scrittura, che di solito non cito. ... hanno Mosè e i Profeti, se non credono a loro, non crederanno neppure a Colui che risuscita dai morti.

L'illuminismo e tutti gli -ismi che imperversano sono la negazione della Soprannaturalità.
E' vero che manca una mens che sappia parlare ai colti sviati del nostro tempo col loro linguaggio e sistematizzare in termini avvincenti e convincenti i principi perenni.

Tuttavia siamo in piena frammentazione dei saperi e nella Babele delle lingue (proprio in senso lato).
E allora - piuttosto che ai massimi sistemi - occorre tornare al Verbo primigenio, che nasce dall'eterno silenzio di Dio che, in realtà, come dice in termini commoventi ma chiari 1 Re, 19, 12: è qôl demamah daqqah, una «voce di silenzio sottile».

Dunque è una "voce", ma così "sottile" e sottile non significa inconsistente, ma evoca l'idea di "penetrante", "intuitivo" e altro... E, soprattutto è una "voce", cioè una concreta espressione di comunicazione...
Ebbene, se così è ed è così ab aeterno e per sempre, per poter ascoltare e accogliere quella "voce di silenzio sottile", ch'è presente in tutti i dogmi e i principi che la Chiesa ci ha consegnato e custodisce perché lì c'è anche il Suo Signore (che altre ad essere vero uomo è anche vero Dio), non c'è bisogno di dotti trattati, che ben vengano per le menti dotate e i maître à penser. Ma anche loro, se non partono dal silenzio del proprio IO, per farsi tanto piccoli da poter cogliere quel "silenzio sottile", che ovviamente non si coniuga con alcun tipo di grossolanità, sarebbero solo cembali squillanti...
Forse di Tommaso ne nasce uno per ogni millennio (e ancor più...). E nemmeno Tommaso risultava (risulta) convincente chi non avesse (abbia) orecchi del cuore e della mente per intendere... Perché, se è cambiato lo scenario e si sono aggiunti alcuni paradigmi e acquisizioni delle scienze umane, non è affatto cambiata l'essenza dell'uomo.

mic ha detto...

A me viene di parlare in questi termini. Chi è chiamato a parlare in pubblico ad un un uditorio più vasto e variegato parlerà nel modo a lui più congeniale. E sarebbe davvero auspicabile la fine della crisi dell'apologetica.
D'altronde, a che serve l'apologetica, se è non nemmeno più necessario fare "proseliti"? E l'apologetica viene arbitrariamente confusa e spacciata per "trionfalismo"?

Il "linguaggio" è cambiato, dunque anche noi dobbiamo tenerne conto e cambiare l'approccio. Non rinunciando, ma neppure necessariamente partendo dai massimi sistemi... Forse non sono abbastanza dotta perché per me sia un problema. Ma credo che i nodi principali stanno altrove: innanzitutto nell'antropocentrismo, da cui dobbiamo uscire...

Anonimo ha detto...

Penso comunque che Franco abbia ragione.

Sono tante le persone ingannate da quei testi e credo sia doveroso attrezzarsi per far suonare, limpide e chiare, altre campane. Nel mondo cattolico, tra i fedeli (me compresa), c'é troppa ignoranza. Gli argomenti che vengono usati contro, sono sempre gli stessi. Basterebbe studiarli e controbattere (finora vincono facile perché giocano praticamente da soli).Penso anche alle tante distorsion su crociate, Galileo Galilei, inquisizione ecc.

E' chiaro che chi non vuol intendere continuerebbe a non intendere. Ma chi é alla ricerca sincera della verità potrebbe sarebbe aiutato.

Anna

P.S. http://www.lanuovabq.it/it/articoli-le-avanguardie-del-sinodo-tornano-allattacco-11611.htm

viandante ha detto...

Grazie per averci fatto partecipi di questa bella omelia!

Una domanda: qualcuno sa se l'usanza di consacrarsi alla verginità fosse diffusa in Palestina o se questa di Maria Vergine fosse una rarità?
Anche il fatto di consacrarsi alla verginità dentro un matrimonio (presumo per poter godere di protezione) è una cosa più unica che rara o vi erano casi analoghi?

Franco ha detto...

@ Mic. Non si tratta di solo di singole informazioni, per quanto numerose, ma di intelaiature mentali, di "categorie" in cui inserire fatti e concetti per poterli avvertire come credibili.

Cerco di esemplificare. A una mente laicista o tentata dal razionalismo con esito laicista i racconti di "possessione diabolica" come nel Vangelo sembrano incredibili; al massimo potra' pensare a casi psichiatrici di sdoppiamento della personalita', il che e' gia' qualcosa. Un passo avanti per me e' offerto dalla microbiologia: i virus si inseriscono nel nucleo delle cellule e vi si annidano per utilizzarle a proprio vantaggio a scopo riproduttivo. Questo e' un modello che puo' servirci per accettare il concetto di un essere
che si annida in un altro essere, in maniera ancora piu' sottile e sofisticata che non per i
parassiti. Evidentemente occorrono anche testimonianeze solide sulla fenomenologia preternaturale delle possessioni ( levitazione, discorsi in lingue antiche e quant'altro ) per poter credere nel fatto.

La posta in gioco e' altissima: non vedo come si possa oggi ribadire anche nella formazione dei giovani e dei bambini la dottrina sull'esistenza del Demonio e sulla realta' terribile e incombente dell'Inferno, base del concetto di peccato mortale,senza questa accoppiata di intelaiature concettuali adeguate e di informazione.
In questo senso dobbiamo essere
estremamente grati a padre Amorth e agli altri suoi colleghi che hanno scritto libri analoghi ai suoi.

@ Viandante. La sua domanda e' stimolante. Per rispondere adeguatamente occorrerebbe chiedere a qualche antichista-sociologo, che potrebbe fare riferimento alle Vestali romane e alla comunita' di Qumran, oppure consultare personalmente qualche dizionario di antichista o di Mariologia, come quelli di Stefano De Fiore e di Enrico Dal Covolo. Credo He di qualche utilita' si o anche le visioni dei mistici, da considerare "cum grano salis".

Per quanto ne so, Maria sarebbe stata allevata come una delle "fanciulle del tempio" che oltre ad apprendere elementi di cultura religiosa svolgevano lavori artistici di ricamo, tessitura
ornamentale e simili. Questo spiegherebbe la sua consapevolezza religiosa e sarebbe anche un elemento di credibilita' dei suoi rapporti con la cui a Elisabetta, moglie del sacerdote Zaccaria;
inoltre del fatto che la sua famiglia aveva un piede a Nazaret e uno a Gerusalemme ( come sarebbe per chi e'nato in Brianza ma va in vacanza dai nonni in Sìcilia ). Questo contro i no categorico come
quello di Vito Mancuso, secondo cui l'originè nazaretAna di Gesu' e la sua nascita bethlemita sono del tutto incompatibili. In generale i modernisti rifiutano il dogma della verginita'perpetua di Maria o fanno
solo finta di accettarlo.
In un suo librowser Vito Mancuso afferma che il culto maRiano e' "una magnifica trovata di immagine" per equilibrare con l'elemento femminile il maschilismo della
concezione biblica di Dio e del sacerdozio.


Anonimo ha detto...

E, poi, lungo la Via Dolorosa, in piedi sotto la Croce, corredentrice per effetto della spada che le trapassa l'anima, e nel momento in cui il Signore ci affida e diviene Madre nostra.

«Egli (Cristo) è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te (Maria) una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori» (Lc 2,34s).

Segnalo la significativa differenza rispetto alla Bibbia CEI 1974: «... perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima». Differenza non di poco conto. Spiegherò perché.

Lo stesso termine greco ρ́ομφαία – arma da guerra, larga, lunga e a doppio taglio, in dotazione ai legionari romani – ricorre in Ap 1,16, nella Visione introduttiva in cui è descritto il Messia: «Teneva nella sua destra sette stelle e dalla bocca usciva una spada affilata, a doppio taglio».

Termine diverso – μάχαιρα - si ritrova soprattutto sulle labbra di Cristo stesso (Mt 10,34), in cui si prefigura la divisione tra bene e male operata dalla Divina Parola incarnata: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada».

Cosa è questa spada? La Parola di Dio, di fronte alla quale ci si deve porre in ogni caso, per incamminarsi sulla via della salvezza ovvero rifiutarla e sprofondare nella dannazione eterna. E Maria, Madre dei popoli, dell’umanità tutta, dovrà inesorabilmente subire lo strazio morale della divisione della sua progenie: la spada che le trapasserà l’anima.

Scenario che, in verità, si va dispiegando veolcemente sotto i nostri occhi.

P.M.

mic ha detto...

P.M.
Dimentica forse che la spada che ha già trapassato l'anima della Vergine Madre di Gesù e nostra è stata la passione e morte del Figlio?

mic ha detto...

P.M. Dimentica forse che la spada che ha già trapassato l'anima della Vergine Madre di Gesù e nostra è stata la passione e morte del Figlio, sul Calvario?

mic ha detto...

Per chi insiste in comunicazioni del genere.

Non accetto altre versioni sulla "corredenzione" di Maria, peraltro non dichiarata dogmaticamente dalla Chiesa, diverse dagli insegnamenti che ho ricevuto. Tra l'altro ricordo quanto ne dice Mons. Gherardini:
essa si è esaurita con la vita terrena della Santa Vergine. Ora che è Assunta in cielo, la Madre di Gesù e nostra è la Mediatrice di tutte le Grazie, ma l'unico Redentore è il Signore Gesù...

Non accetto altre fonti ed altre versioni.

Anonimo ha detto...

Vedo che se l'è presa. Pazienza! Questa volta non mi scuso, perché la scorrettezza non viene da questa parte. Esiste un mio spazio web, che ho realizzato senza ambizioni particolari, ma solo per far conoscere, a chi fosse interessato. Chiunque potrà leggervi il mio pensiero - che non è mio - riguardo alla tematica teologica, e non solo. Non sarà difficile ritrovarne la denominazione, viste le non poche tracce lasciate. Lasciamo tempo al tempo: non manca molto.
P.M.

mic ha detto...

Lei non deve scusarsi di niente, come io non devo giustificarmi se non entro in cose più grandi di me. Non solo in relazione a lei.

mic ha detto...

in cose più grandi di me. Non solo in relazione a lei. Io vivo in una piccola realtà, e non conosco né frequento persone dell'alto clero. Non so quali rampogne abbia dovuto subire

Ricevuto. Il resto è lì.
Non è questione di rampogne, ma di realtà effettiva...