Il Papa, senza il piviale, saluta i rappresentanti ortodossi. Vedere il filmato sotto |
Non possiamo non soffermarci su alcuni brani dell'omelia - il cui testo integrale è qui - che trascrivo di seguito limitandomi a due chiose essenziali, dopo la curiosa nota di cronaca, che inserisco qui.
Dal breve filmato, che mostra come il piviale cade dalle spalle del papa, noto un atteggiamento e un incedere più che sciatto, deconcentrato, sbrigativo, lontano da ogni solennità per non parlare di sacralità... Solo una mia impressione soggettiva?
[...] La donna di Sicar interroga Gesù sul vero luogo dell’adorazione di Dio. Gesù non si schiera a favore del monte o del tempio, ma va oltre, va all’essenziale abbattendo ogni muro di separazione. Egli rimanda alla verità dell’adorazione: «Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità» (Gv 4,24). Tante controversie tra cristiani, ereditate dal passato, si possono superare mettendo da parte ogni atteggiamento polemico o apologetico e cercando insieme di cogliere in profondità ciò che ci unisce, e cioè la chiamata a partecipare al mistero di amore del Padre rivelato a noi dal Figlio per mezzo dello Spirito Santo. L’unità dei cristiani – ne siamo convinti - non sarà il frutto di raffinate discussioni teoriche nelle quali ciascuno tenterà di convincere l’altro della fondatezza delle proprie opinioni [La Chiesa docens non mai espresso opinioni. La 'dottrina' che nasce dalla rivelazione, è forse un'opinione?]. Verrà il Figlio dell’uomo e ci troverà ancora nelle discussioni. Dobbiamo riconoscere che per giungere alla profondità del mistero di Dio abbiamo bisogno gli uni degli altri, di incontrarci e di confrontarci sotto la guida dello Spirito Santo, che armonizza le diversità e supera i conflitti, riconcilia le diversità.[...] Oggi esiste una moltitudine di uomini e donne stanchi e assetati, che chiedono a noi cristiani di dare loro da bere. È una richiesta alla quale non ci si può sottrarre. Nella chiamata ad essere evangelizzatori, tutte le Chiese e Comunità ecclesiali trovano un ambito essenziale per una più stretta collaborazione. Per poter svolgere efficacemente tale compito, occorre evitare di chiudersi nei propri particolarismi ed esclusivismi, come pure di imporre uniformità secondo piani meramente umani (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 131). Il comune impegno ad annunciare il Vangelo permette di superare ogni forma di proselitismo e la tentazione di competizione. Siamo tutti al servizio dell’unico e medesimo Vangelo! [Il già pur forse riduttivo subsistit in de la Catholica è un particolarismo o un esclusivismo?]
33 commenti:
La sua vita non è stata e non è tanto austera quanto piuttosto e' sciatta. Spiace dirlo ma è così. Non gli piace la musica (come a Ratzinger), non gli piace l'arte (prima del conclave del 2005non era mai entrato nella Cappella Sistina), non gli piace un qualsiasi sport (come a Giovanni Paolo II). Non gli piace nulla di una normale vita, neppure le ferie a Castel Gandolfo (come da Pio XI a Paolo VI). E purtroppo non gli piace neppure inginocchiarsi quando dice Messa davanti a quel Signore del quale è il vicario. Kyrie eleison.
TRANSAVANGUARDIA VATICANA: INDIFFERENZA PER ASIA BIBI, MA UDIENZA PER IL TRANSESSUALE CHE PROTESTA. RIMPROVERO PER LA MADRE DI OTTO FIGLI, MA IN QUESTO CASO INVECE “CHI SONO IO PER GIUDICARE?”… PAPA BERGOGLIO VUOL CONVERTIRE LA CHIESA ALLA “RELIGIONE” DEL POLITICALLY CORRECT ? NON E’ MONDANITA’ SPIRITUALE ?
http://www.antoniosocci.com/2015/01/transavanguardia-vaticana-indifferenza-per-asia-bibi-ma-udienza-per-il-transessuale-che-protesta-rimprovero-per-la-madre-di-otto-figli-ma-in-questo-caso-invece-chi-sono-io-per-giudicare-p/
maassonismo per me. m
vestito trasparente.. in diverse foto in controluce si nota chiaramente. Impietoso il confronto con foto di G.PII e BXVI
Socci:
1) Il gesto di Bergoglio va inquadrato in una ideologia bergogliana che è stata espressa venerdì da questa sua frase: “La famiglia non è un terreno sul quale combattere battaglie ideologiche”.
Così ha squalificato e rinnegato tutto il magistero di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sulla “emergenza antropologica”.
La Chiesa da anni denuncia l’aggressione ideologica e politica (di stati, governi, media, organizzazioni internazionali) alla famiglia, alla vita, alla legge naturale e quindi alle fondamenta dell’umano.
Invece Bergoglio ora intende chiaramente dare un segnale ideologico al mondo che la “sua” Chiesa è diversa dalla Chiesa di sempre. E vuole andare a braccetto col mondo.
Lunga, interessante intervista concessa dall'Abbe' Niklaus Pfluger assistente del Superiore Generale della FSSPX
http://tradinews.blogspot.fr/2015/01/abbe-niklaus-pfluger-fsspx-der-gerade.html
Ricordo che in una testimonianza( messa in un altro thread) di chi lo ha conosciuto bene per aver trascorso praticamente la maggior parte della sua vita nella sua diocesi, Jorge Bergoglio è definito non solo come un nemico della liturgia tradizionale, ma una persona “assolutamente aliturgico”.
Non sono parole, i fatti le confermano.
Segnalo l`ultima posta di A. Gnocchi:
http://www.riscossacristiana.it/gnocch-270115/
Leggo e sottoscrivo:
..."quanto devia dalla retta fede non è giustificato o giustificabile solo perché “lo fa” o “lo dice” il Papa.
In una Chiesa dove la quasi totalità dei cattolici ha buttato il cervello all’ammasso, ed è passato dalla razionalità bavarese all’irrazionalità della Pampa nello spazio di un “Buonasera”, mantenere un corretto uso dell’intelligenza è un atto quasi eroico."
@ Gesu' dodicenne quando nel Tempio
si intrattenne lungamente con i Dottori, facendoli meravigliare "per la sua intelligenza e le sue risposte" non sara' stato un "enfant prodige", specialista del Logos gia' nella preadolescenza? Visto che dobbiamo tornare all' "Evangelium"...
Dal Libro della Sapienza 6,17-20: "Suo principio assai sincero e' il desiderio di istruzione;/ la cura dell'istruzione e' amore;/ l'amore e' osservanza delle sue leggi; / il rispetto delle leggi e' garanzia d'immortalita'/ e l'immortalita' fa stare vicino a Dio. / Dunque il desiderio della sapienza conduce al regno."
Testo ormai obsoleto?
In una Chiesa dove la quasi totalità dei cattolici ha buttato il cervello all’ammasso, ed è passato dalla razionalità bavarese all’irrazionalità della Pampa nello spazio di un “Buonasera”, mantenere un corretto uso dell’intelligenza è un atto quasi eroico."
Non sono d'accordo. Secondo me la gran parte (o addirittura la grandissima parte) dei cattolici e' da decenni assimilabile all'irrazionalita' della Pampa. Solo che ai tempi di GPII e BXVI ci si guardava bene dall'esternarlo in maniera cosi' plateale. Oggi che non ci sono piu' freni inibitori, non c'e' piu' motivo di nascondersi. Il problema, come sempre, e' nel manico....
@ Luisa: se è assolutamente a liturgico allora ... di fatto e' un protestante.
cattolicesimo e protestantesimo sono e restano inconciliabili.
http://apologetica.altervista.org/protestantesimo_luterano_calvinista.htm
Il protestantesimo manca sin dalla sua origine di base e di continuità apostolica e, pertanto, non può in alcun modo assurgere a forma, benché deficitaria, della fede cristiana. Mentre l’Ortodossia e le tradizioni pre-calcedoniensi possono essere considerate, avendo esse conservato base a continuità apostolica, forme deficitarie del Cristianesimo, non altrettanto si può dire per il protestantesimo
http://www.identitaeuropea.it/?p=281
"incontrarci e di confrontarci sotto la guida dello Spirito Santo, che armonizza le diversità e supera i conflitti, riconcilia le diversità"
=
pentecostalismo?
http://www.fedeecultura.it/file/pentecostalismo.pdf
http://www.fedeecultura.it/file/carismatici_pentecostalismo.pdf
creces..
http://www.fedeecultura.it/file/past_inf.pdf
Bergoglio cita Gv 4,24 «Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Ma omette di ricordare che la verità è rivelata da Dio ed è custodita e trasmessa, nella sua interezza, dalla Chiesa di Cristo, dall’UNICA Sua Chiesa, che é Santa, CATTOLICA ed Apostolica.
Dice Bergoglio:“Tante controversie tra cristiani, ereditate dal passato, si possono superare mettendo da parte ogni atteggiamento … apologetico e cercando insieme di cogliere … ciò che ci unisce”.
Il magistero dell’unica Chiesa di Cristo invece ha sempre insegnato che la Chiesa è chiamata a recuperare le pecore smarrite proclamando la verità nella carità, e non a cercare di realizzare l’unità nell’errore. L’unità nell’errore è un idolo e ci condurrebbe, tutti “gioiosamente” uniti come i topi dietro il pifferaio magico, alla dannazione. I santi e i martiri non perseguirono l’unità con i pagani e gli eretici, testimoniarono la verità.
Dice Bergoglio: “l’unità dei cristiani – ne siamo convinti - non sarà il frutto di raffinate discussioni teoriche nelle quali ciascuno tenterà di convincere l’altro della fondatezza delle proprie opinioni. Verrà il Figlio dell’uomo e ci troverà ancora nelle discussioni. Dobbiamo riconoscere che per giungere alla profondità del mistero di Dio abbiamo bisogno gli uni degli altri, di incontrarci e di confrontarci sotto la guida dello Spirito Santo, che armonizza le diversità e supera i conflitti, riconcilia le diversità”.
Le “discussioni teoriche” che andrebbero abolite per Bergoglio non sono discussioni, sono le testimonianze e le difese della verità rivelata da Dio e custodita dalla Chiesa (che non è ideologia, non è frutto del pensiero dell’uomo). Vere “discussioni teoriche” espressioni di ideologie sono invece quelle che chiama “dialogo, confronto”: tale confronto infatti intenderebbe giungere alla verità, “GIUNGERE ALLA PROFONDITA’ DI DIO”, attraverso l’intelletto umano, secondo il noto procedimento testi-antitesi-sintesi e/o attraverso lo scarto di tutto ciò che è divisivo (tipo la devozione all’Immacolata Madre di Dio, i santi, l’ordine sacro, il sacrificio nella messa, la presenza di Cristo nell’eucarestia ecc., e lo stesso vero Dio trinitario, per unirci all’Islam e al giudaismo, ecc…), coprendo l’operazione intellettuale meramente umana di costruzione di un concetto di “dio”, un dio che piace a tutti e che unisce, sotto il mantello di uno “spirito” (uno spirito che, se nega il Logos, la Verità, non è la terza persona della Trinità).
Sta invece scritto: “maledetto l’uomo che confida nell’uomo” e “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli …
nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”.
Il Figlio dell’uomo, poi, è già venuto, quindi non “verrà”, ma “tornerà”. Ed ha chiesto, Lui che è venuto con la spada per dividere, se al suo ritorno troverà ancora la fede sulla terra e non l’unità.
Dice Bergoglio: “Oggi esiste una moltitudine di uomini ..assetati, che chiedono a noi cristiani di dare loro da bere. … Nella chiamata ad essere evangelizzatori, tutte le Chiese.. trovano un ambito essenziale per una più stretta collaborazione. … Il comune impegno ad annunciare il Vangelo permette di superare ogni forma di proselitismo e la tentazione di competizione. Siamo tutti al servizio dell’unico e medesimo Vangelo!”
Ma di quale sete parla? Della Verità, del vero Dio o di altro ? “Tutte le Chiese ???” Ma la Chiesa non è una ? “Siamo tutti al servizio dell’unico e medesimo Vangelo” E qual’è questo Vangelo ? Quello che fonda l’unica Chiesa di Cristo su Pietro, chiedendogli di pascere il gregge o è un altro Vangelo?
Anna
Proprio sciatto e sembra pure scocciato.Quando celebra poi smette di ridere e sembra pure molto infastidito.Questo Papa è un mistero.Bobo
@ Ma da dove salta fuori quest'idea dello Sprito Santo con la funzione precipua di mettere tutti d'accordo..."chi ha dato ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto ha avuto, scurdammoce 'o passato, simmo 'e Napule, paisa'"?
L'azione dello Spirito Santo non e' quella di conferire la capacita' di cogliere e "sentire" interiormente ed esprimere pubblicamente verita' sublimi che altrimenti ci sfuggirebbero?
L'azione dello Spirito Santo non e' quella di conferire la capacita' di cogliere e "sentire" interiormente ed esprimere pubblicamente verita' sublimi che altrimenti ci sfuggirebbero?
E anche di donare il discernimento per riconoscere l'errore e rifiutarlo, vincendo ogni male nel Signore.
A noi spetta rifiutarlo, al Papa spetta invece correggerlo, non dialogarci o vezzeggiarlo e addirittura confermarlo, senza confermare la vera Fede...
Grazie, Anna, per aver sottolineato i punti che vanno sottolineati!
L'uomo sta distruggendo furiosamente la Chiesa. Cosa ne direbbe Mgr Lefebvre, se chiamava stato di emergenza i tempi di Giovanni Paolo II?
Dice Bergoglio: “l’unità dei cristiani – ne siamo convinti - non sarà il frutto di raffinate discussioni teoriche nelle quali ciascuno tenterà di convincere l’altro della fondatezza delle proprie opinioni. Verrà il Figlio dell’uomo e ci troverà ancora nelle discussioni. Dobbiamo riconoscere che per giungere alla profondità del mistero di Dio abbiamo bisogno gli uni degli altri, di incontrarci e di confrontarci sotto la guida dello Spirito Santo, che armonizza le diversità e supera i conflitti, riconcilia le diversità”.
Parole fumose, che contrastano col Vangelo.
Così Benedetto XVI all'Università Urbaniana:
"Si presuppone che l’autentica verità su Dio, in ultima analisi, sia irraggiungibile e che tutt’al più si possa rendere presente ciò che è ineffabile solo con una varietà di simboli. Questa rinuncia alla verità sembra realistica e utile alla pace fra le religioni nel mondo. E tuttavia essa è letale per la fede. Infatti, la fede perde il suo carattere vincolante e la sua serietà, se tutto si riduce a simboli in fondo interscambiabili, capaci di rimandare solo da lontano all’inaccessibile mistero del divino".
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350914
Dice Bergoglio: "Verrà il Figlio dell’uomo e ci troverà ancora nelle discussioni".
In verità, il Figlio dell'uomo è già venuto; e farà crollare con il soffio della sua bocca questo effimero castello di carte, edificato su presupposti menzogneri.
« ... anche se la Rivelazione è compiuta, non è però completamente esplicitata; toccherà alla fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli » (CCC, 66).
Estote parati
Che ne direbbe M. Lefebvre ?
Non so, di certo pare che le Messe dei FSSPX siano sempre piu' seguite, almeno in USA.
Certo che a vederlo muoversi in quel modo, fa venire tanti pensieri su come effettivamente stia di salute.
Rr
Che ne dite delle parole di Muller riportate qui?
http://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-mller-avverte-senza-la-fede-cresce-lerba-del-diavolo-11601.htm?fb_ref=Default&fb_source=message#.VMgI4MYtHqi
L'uomo sta distruggendo furiosamente la Chiesa. Cosa ne direbbe Mgr Lefebvre, se chiamava stato di emergenza i tempi di Giovanni Paolo II?
Più che la fine dell'apologetica sembra la fine della Chiesa Cattolica. E se dopo due anni lo sconcerto su quanto sta accadendo è espresso solo da semplici fedeli disperati sparsi qua e la direi che l'operazione è già stata portata a compimento.
Miles
Caro Luís,
è difficile non riconoscere che siamo in una situazione di emergenza. Se non è 'necessità' questa temperie...
Confesso che sono sempre più confuso e attonito dai gesti e dalle parole del Santo Padre. Ma mi trovo ancora più confuso dall'assenza di gesti, parole e testimonianze di guida dei cristiani cattolici in numerosi contesti pubblici. Un tempo si cantava "Noi vogliam Dio che è nostro Padre, noi vogliam Dio che è nostro Re!". Dov'è finito questo anelito e orgoglio? Chi parla più della regalità di Cristo? Sembra che ci sia un adagiamento verso una prospettiva religiosa auto determinata, senza paletti chiari, quasi che la parola Comandamenti inizi anch'essa a dare fastidio. E la cis che mi confonde è che tale inclinazione ma anche indicazione mi pare a volte di scorgerla da parte del Papa stesso. Come si fa a restare indifferenti al fatto che a Manila l'Eucarestia passasse di mano in mano quasi a non accorgersi che lì è Cristo! Come si fa a restare indifferenti a certe dichiarazioni certamente informali ma che nella sostanza deridono famiglie che si impegnano con fatica ma anche con gioia nel provare a vivere quello che da sempre ci viene insegnato e che rappresenta un valore sacramentale del Matrimonio stesso, come si fa a non essere turbati nel vedere il Santo Padre che sceglie il nome di Francesco e non ha come il poverello d'Assisi lo stesso zelo nell'offrire quanto di più prezioso al servizio Eucaristico, alla celebrazione della Santa Messa al decoro della casa del Signore e del Suo servo per eccellenza. I simboli rappresentano delle sintesi mirabili del pensiero profondo, e testimoniano visibilmente la direzione ontologica. Ora mi domando un Papa che si spoglia sistematicamente di questi simboli Suoi propri, fina dalla prima apparizione pubblica su quella Loggia, che direzione ci sta dando?
Mentre resto confuso prego per la Sua persona e per la mia durezza di cuore continuando a cantare "Noi vogliam Dio che è nostro Padre, noi vogliamo Dio che è nostro Re!".
Improponibile l'atteggiamento non liturgico del vdr in confronto con la bellezza ed eleganza di Benedetto!
Neri
E neppure più riusciamo a cantare, tra i pochi che ancora lo conoscono, l'inno che, bambini, cantavamo in San Pietro a Pio XII. Trascrivo le frasi che ancora ricordo:
Bianco Padre che da Roma ci sei meta luce e guida... Siamo arditi della fede, siamo araldi della Croce, al tuo cenno alla tua voce, un esercito all'Altar...
Oggi sono spariti pure gli Altari. Ma non dai nostri cuori, insieme a quei pochi rimasti spesso più per il loro pregio architettonico, perché in molti casi l'iconoclastia post conciliare non ha rispettato neppure quello.
Sì a matrimoni gay, ai sacramenti per i divorziati risposati e ai metodi contraccettivi. È quanto chiedono a larga maggioranza a Papa Francesco i cattolici, e non solo, della Germania, della Francia, del Belgio, dell’Austria, della Svizzera e del Giappone. Da questi sei Paesi, infatti, arrivano le prime risposte al questionario sulla famiglia voluto da Bergoglio in vista del Sinodo dei vescovi che si terrà nel prossimo ottobre in Vaticano e che discuterà di questi temi scottanti portando a Roma le richieste dei fedeli di tutto il mondo.
Un questionario, che il Papa ha voluto avesse la più ampia partecipazione possibile tra credenti e non, che è stato anche osteggiato da alcuni episcopati nazionali. In Italia, a differenza di ciò che è avvenuto in molti altri Paesi, esso non è stato pubblicato dalla Cei. Il cardinale Angelo Bagnasco ha motivato questa scelta affermando che nella lettera di accompagnamento della segreteria generale del Sinodo era indicato esplicitamente di non pubblicare né il questionario né la sintesi delle risposte che sarebbero state inviate in Vaticano. Ma il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha spiegato che la volontà di Papa Francesco è che chiunque, indipendentemente dalle diocesi, dalle parrocchie e dai movimenti ecclesiali, possa rispondere al questionario e inviare le sue riflessioni direttamente in Vaticano.
...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/12/i-cattolici-a-papa-francesco-si-a-matrimoni-gay-e-ai-sacramenti-per-divorziati/1024970/
I cattolici sono in via di estinzione. Fanno i sondaggi per dare alla gente la chiesa che pensano di volere. Traditori.
Anche con queste dichiarazioni si evidenzia il metodo di proporre affermazioni buone per qualsiasi appetito, esemplifico.:
dice il vdr: "occorre evitare di chiudersi nei propri particolarismi ed esclusivismi, come pure di imporre uniformità secondo piani meramente umani (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 131). Il comune impegno ad annunciare il Vangelo permette di superare ogni forma di proselitismo e la tentazione di competizione. Siamo tutti al servizio dell’unico e medesimo Vangelo!"
All’orecchio di un cattolico questo suona così:
perchè tutti entrino nella Chiesa Cattolica è necessario che chi ne è fuori rinunci a ciò che ancora lo separa da questa, visto che questi aspetti non sono conformi alla Verità ma sono di origine umana. Tutti gli uomini sono chiamati ad annunciare il Vangelo dopo averlo fatto proprio con l’adesione a Cristo nella Fede e quando si evangelizza si rifuggono logiche umane.
All’orecchio di un ortodosso questo suona così:
visto che la Chiesa Cattolica è in errore, deve umilmente ammetterlo, primo su tutti deve rinunciare alla primazia di Roma, che non risulta da nessuna parte sia stata decretata divinamente. Poi potremo annunciare il Vangelo, da buoni cristiani.
All’orecchio di un protestante questo suona così:
la Chiesa Cattolica non deve pretendere di essere l’unica e sola Chiesa voluta e perciò fondata da Cristo Gesù e perciò non può imporre alcunchè, tanto più che le sue tradizione ed usi sono assolutamente irrilevanti, essendo state inventate dagli uomini. Tutti gli uomini di propria sponte possono annunciare il Vangelo perché tutti siamo fratelli in quanto uomini e se tutti lo annunciamo, è ovvio che nessuno deve essere evangelizzato e nessuno è più degli altri in nulla, ma siamo tutti alla pari.
All’orecchio di un infedele questo suona così:
Dio è lo stesso, solo chiamato diversamente dagli uomini ai quali si è rivelato in forma differente nello spazio e nel tempo e per questo alcuni, i cattolici, hanno preteso essere la loro quella unica e vera, ma questo non va bene . Tutti sono perciò chiamati, senza distinzione a proclamare questa notizia.
All’orecchio di un ateo questo suona così:
Le religioni non servono a nulla, tutte uguali e fatte dagli uomini. E’ necessario superare questi steccati ideologici, senza voler convincere gli altri di nulla fuorché della necessità di vivere fraternamente.
Ma dai!! È evidentissimo. Con gesto imperioso, motu proprio, afferra stizzito la mitra e se la leva, spiazzando i cerimonieri. Il piviale gli era stato aperto al trono dai cerimonieri stessi. Scende dal trono e si dirige, levata motu proprio la mitra, verso i pares....cum paribus facillime congregantur! Gli cade il piviale, e non fa minimo cenno di fermarsi perché sfuggitogli il sacro paramento. Si avvicina ai fratelli, che dal filmato sembrerebbero copti ortodossi, i cerimonieri entrano nel panico, Marini e altri gli rimettono sulle spalle il paramento, il vescovo di Roma prosegue indifferente i saluti calorosi, e il maestro delle cerimonie fa i salti mortali per fermare le borchie. Bergoglio detesta tutto ciò che sa di sacro cattolico. Umilia i riti cattolici, sprezzante lo fa notare, dai è così evidente nel gesto di levarsi la mitra, e tutti a premurarsi intorno alla Sua Augusta Persona. Bergoglio disprezza il papato ma da quel che si evince disprezzerebbe anche il Papa.....Non è Francesco. Continua imperterrito a dimostrarlo.
Grazie Marco P. delle diverse letture, ineccepibii!
Dimostrazione e chiaro esempio di documento non dogmatico perché non chiaramente definitorio, come riconosciuto dallo stesso card. Burke: lo riprendo anche qui di seguito. Ma chi è che lo fa valere?
Possono bastare i pochi pastori sani che ancora ci sono, per usare le parole di Burke, spiegano bene ai fedeli? Non sono forse, rispetto al battage ricorrente e martellante, semplici "flatus vocis" che sono in pochi a raccogliere e custodire, se non per grazia immensa?
Card. Burke nell'intervista qui:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/11/intervista-completa-al-cardinal-burke.html
Lei ha affermato che la Evangelii gaudium non è parte del Magistero. Perché?
Lo stesso Papa afferma al principio del documento che non è magisteriale, che offre solo indicazioni sulla direzione verso cui condurrà la Chiesa.
Il cattolico comune opera questa distinzione?
No. Per questo c'è bisogno di una presentazione attenta ai fedeli, spiegando loro la natura e il peso del documento. Nell'Evangelii gaudium ci sono affermazioni che esprimono il pensiero del Papa. Le riceviamo con rispetto, ma non insegnano una dottrina ufficiale.
Chi ha fede nel Cristo delle Scritture ha fede nel Papa legittimamente eletto che è Vicario di Cristo,successore di Pietro. Chiunque dissente dal Papa chiunque egli sia non può considerarsi appartenente all'unica Chiesa voluta da Cristo.Quindi è logico che l'unione che si cerca è impossibile se non si accetta l'invito a rivedere le proprie posizioni con spirito di sincerità e discernimento,distinguendo ciò che è divino da ciò che è umano. Questo
Nessuno qui "dissente dal papa" per partito preso. Intanto il termine 'dissenso' ha una connotazione politica inappropriata in un contesto credente, che non fa del papa un feticcio ma riconosce in lui il vicario di Cristo custode e garante della fede. E quando si dà il caso che, non impegnando l'infallibilità, egli ci mette di fronte a parole e gesti che divergono dal Depositum fidei, non solo è possibile ma anche doveroso evidenziare le distorsioni, riaffermando la retta fede.
È proprio la fedeltà a Cristo che lo impone. E il Signore non è solo "il Cristo delle Scritture" ma il Cristo vivo e presente nella Sua Chiesa....
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