Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 26 maggio 2017

Edificante interrogazione al Comune di Reggio Emilia

Quando la testimonianza di fede sostanzia anche l'impegno civile; il che dovrebbe avvenire sempre.

Alla Cortese Att.ne Presidente del Consiglio comunale di Reggio Emilia
E p.c. Sig. Sindaco di Reggio Emilia

Interrogazione a risposta scritta

Dato Che :
Si costituisce a Reggio Emilia in data 11 maggio 2017, come spontanea iniziativa di cittadini, il Comitato “Beata Giovanna Scopelli” con lo scopo di organizzare una Processione di preghiera in riparazione del pubblico scandalo offerto dal gay pride reggiano in programma per sabato 3 giugno. Tale iniziativa si svolgerà il giorno stesso della manifestazione LGBT, sebbene in un diverso momento (mattino).
Iniziano ad essere diffusi, nei giorni successivi, i comunicati del Comitato contenenti obiettivi, modalità d’azione, chiarimenti a manipolazioni informative comparse sulla stampa, unitamente alla locandina [allegata nell’ultima versione] composta per la Processione.

Visto che:
Parallelamente l’iniziativa riparatoria raccoglie i consensi di numerose persone comuni (il gruppo Facebook del Comitato conta ormai più di 2200 aderenti) e l’esplicito appoggio di organi d’informazione cattolica, di movimenti e di associazioni, e soprattutto del Cardinal Raymond L. Burke, Arcivescovo e Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, di Monsignor Antonio Livi, Professore emerito alla Pontificia Università Lateranense.

Tenuto conto che:
Da subito il profilo Facebook del consigliere Dario De Lucia diviene tribuna privilegiata per il dileggio dell’iniziativa, dileggio che assume ben presto connotati veementi, ingiuriosi nei confronti dei promotori e partecipanti e dei cittadini cattolici in generale, ma soprattutto blasfemi: da parte del De Lucia, del Nicolini e di molti commentatori che frequentano il profilo social del predetto sono proferite bestemmie e blasfemie all’indirizzo di Gesù Cristo (raffigurato nella locandina), della Beata Scopelli, etc.
Il culmine viene raggiunto il 21 maggio, quando sul profilo del De Lucia compare la locandina blasfema [allegata] (non la riproduciamo per non dar spazio a contenuti osceni -ndr) di una “festa di ri-riparazione dei peccati”, “festa ufficiale del REmilia pride” recita il testo, presso il circolo ARCI Tunnel. Festa che fa dunque parte a pieno titolo del pride, realizzato grazie alla collaborazione del Comune di Reggio Emilia.

Considerato che:
La locandina è stata ottenuta modificando in senso irridente e osceno la locandina della Processione, in cui è rappresentata la flagellazione di Gesù Cristo. L’immagine blasfema è una “rivisitazione” della Passione di Gesù Cristo “in chiave LGBT”, con glitter, bandiere arcobaleno, etc. Tale manifesto blasfemo avrà rapida diffusione, anche sulla stampa (Gazzetta di Reggio, 22 maggio).
Ricordiamo, se ce ne fosse bisogno, che l’art. 403 c.p. punisce come delitto la pubblica offesa ad una confessione religiosa mediante vilipendio di chi la professa, e che comunque la bestemmia rimane vietata nel nostro ordinamento, ancorché punita con sanzione amministrativa (art. 724 c.p.).

Si interroga il Sindaco Luca Vecchi al fine di sapere:
  • Se lo stesso è a conoscenza della pubblicazione del volantino blasfemo quale provocazione di quello realizzato dal Comitato “beata Giovanna Scopelli”?
  • Se intende censurare le blasfemie pubblicato su facebook dal consigliere PD Dario De Lucia?
  • In cosa si sostanzia il patrocinio comunale che sarà esteso alle iniziative che si svolgeranno durante il gay Pride?

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma il vescovo Camisasca, il suo portavoce o il cosiddetto responsabile per la pastorale giovanile hanno preso posizione sulla blasfemia? In caso negativo, con qualche opportuna modifica di forma, la lettera si potrebbe inviare pure a loro. Pensate un po' poi cosa potrebbe succedere: che il sindaco risponde, e la diocesi no.

--
Fabrizio Giudici

Anonimo ha detto...

http://www.marcotosatti.com/2017/05/26/reggio-emilia-gay-pride-preghiera-di-riparazione-che-imbarazzo-per-la-chiesa-quando-i-laici-si-muovono/

Japhet ha detto...

«La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo.
Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
(Gv 16, 21-23)

Anonimo ha detto...

Mi piace visitare le Chiese che non conosco e lasciarci una preghiera .
Al centro di Roma una piccola , bellissima , curata , Casa di Dio : S.Rita alle Vergini .
Ieri ho trovato ancora esposto il busto di S.Rita con la reliquia ed il cesto contenente le rose benedette e la preghiera alla Santa .
Domenica 09/Luglio /2017 ore 11:30 si celebrera' il Santo Sacrificio della Messa in riparazione dei peccati di questa nazione .

http://www.santaritaallevergini.it/8-notizie/95-maggio-mese-mariano.html

O Tuttasanta, Madre di Dio, tu sei il bel fiore sbocciato nell’inverno dell’umanità, tu, il profumo che inebria lo Sposo, tu, la rosa purpurea di amore, tu, il fiore vermiglio imporporato dal sangue dell’Agnello, tu, il balsamo della preghiera, tu, il simbolo di perfetta carità, tu, candore di santità, tu, tesoro inestimabile di grazia, tu, bocciolo di risurrezione, tu, Vergine e Sposa che germogli nel roseto del Paradiso tu, vivaio irrorato dallo Spirito: o Benedetta fra tutte le donne, che hai generato il fiore della Vita, Cristo Signore, ascolta la mia umile preghiera perché anch’io, unito a Lui, porti frutti di grazia e, attraverso la corona del tuo mistico rosario, dopo una vita fiorita alla luce del Vangelo, recise le spine dell’orgoglio umano, possa partecipare alla candida schiera dei Santi nella Gerusalemme del cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera alla Vergine

Da Fb ha detto...

ATTUALISSIMA
La Palma d'Oro a Cannes è stata assegnata ad un film di amore(?) tra due giovanissime lesbiche. Le elite occidentali fanno di tutto, ma proprio tutto, per imporre la normalizzazione dell'omosessualità nella società e nel costume. Il Potere evidentemente lo vuole, e da anni si serve anche del cinema, strumento di propaganda senza pari, che già Mussolini definiva "l'arma più forte". Siamo in un nuovo totalitarismo, che si presenta dolce, tollerante e permissivo, ma che mira all'obiettivo più ambizioso: il lavaggio di massa dei cervelli umani. (maggio 2013).

Anonimo ha detto...

Il lavaggio di massa dei cervelli umani....
...e mediante esso portare le anime all,inferno. Questo è il loro ultimo scopo.

Anonimo ha detto...

Lo stolto è la cavalcatura del demonio, ovvero dell'inconsapevole ma efficacissima funzione anticristica dell'idiota. Forse in questo senso è da leggersi la condanna tremenda dei tiepidi. Quando sono consacrati, poi, dovrebbero tremar loro i polsi. QB.

Anonimo ha detto...

Un coraggioso serpente ha salvato un pesce dall'annegamento
Ecco come i media riportano le notizie al giorno d'oggi .
http://muniatintrantes.blogspot.it/2017/05/gouverner-par-le-chaos.html

Anonimo ha detto...

Se qualche cattolico avesse osato fare la stessa cosa nei confronti dei sostenitori di quella iniziativa il Regime l'avrebbe incriminato dopo tre secondi.
Vale ricordare che la Chiesa bergogliana si è già schierata a favore con quel "chi sono io per giudicare" e sta col suddetto Regime.
Miles

Anonimo ha detto...


# Ad ognuno il suo: il "totalitarismo" fascista non c'entra.

Mussolini il cinema (e tutto il mondo delle immagini) lo usava per propagandare ideali patriottici e virili, ivi compresa l'esaltazione della "sana ruralità" dell'Italia contadina e proletaria, prolifica e laboriosa, con la famiglia e il lavoro ("umanesimo del lavoro" di gentiliana memoria) ad occupare il posto centrale. C'era molta retorica, certamente, soprattutto a partire dalla fondazione dell'Impero (una iattura, con le conseguenti assurde leggi razziali) ma il fine era comunque positivo: mirava alla grandezza della Patria italiana e alla creazione di una società nella quale in prospettiva si superasse l'antico e deleterio particolarismo che da secoli ci affligge. Non mirava alla dissoluzione della società (che restava cattolica) né tantomeno alla sua "sostituzione etnica".

Il "totalitarismo" del fascismo, nonostante certe assonanze esteriori con quelli di nazismo e comunismo, è rimasto sempre "imperfetto", si trattava di uno Stato più autoritario che totalitario. Anche il concetto di "totalitarismo" fu inteso da Giovanni Gentile, che ne fu il sostanziale ideatore, in senso soprattutto "etico", di quell'etica civile, patriottica e comunitaria, in base alla quale l'individuo doveva identificarsi (in primo luogo moralmente, idealmente) con lo Stato, superando in tal modo il proprio individualismo, tendente al "particulare".
In ogni caso,a parte le notevoli differenze con il totalitarismo nazista e sovietico, il "totalitarismo" imperfetto del fascismo non ha nulla a che vedere con il "totalitarismo" imposto dal politicamente corretto attuale, che è la sintesi di ogni corruzione, morale e materiale, dei costumi e di ogni ideale. Il "totalitarismo" della democrazia giunta all'ultimo stadio della decadenza sta imponendo ai propri popoli l'autoannientamento mediante la denatalità (aborti, contracettivi, libertinaggio di ogni tipo, femminismo) combinata all'invasione straniera di massa dei popoli più prolifici, incoraggiata da autorità civili e religiose. Una cosa mai vista prima nella storia. PP