Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 23 maggio 2017

La vita non è "un sentiero polveroso verso il nulla" - Mons. Luigi Negri

Un gesto di fiducia nella provvidenza

Il rinnovarsi dell’evento della Marcia per la Vita è un avvenimento di grande significato non solo per coloro che responsabilmente l’hanno indetta e per le migliaia di persone che parteciperanno [hanno gioiosamente partecipato nel silenzio dei media di regime ma anche della Chiesa -ndr], ma è significativo per l’intera società.
Nella nostra tradizione occidentale – e non soltanto cattolica – la Vita è sempre stata considerata un dono gratuito di Dio cui l’uomo era chiamato a rispondere con la totalità della propria vita, dell’intelligenza e dell’affezione. La Vita, pertanto, era indisponibile a qualsiasi istanza od istituzione di potere ma, in quanto espressione della grazia misericordiosa di Dio, fondamento e sollecitazione per un’autentica responsabilità. “L’uomo supera infinitamente l’uomo” perché le sue radici sono nel mistero stesso di Dio ed è questa Presenza, misteriosa e reale e che circonda l’uomo, a rendere la Vita intensamente e suggestivamente drammatica. La Vita umana, come espressione della libertà e dell’intelligenza dell’uomo, acquista il valore di un’opera d’arte: l’opera d’arte che il singolo uomo tende ad inserire nell’unica e grande opera d’arte che è la vita di Dio. La gloria di Dio è l’uomo che vive nel mondo.

Questo dato fondamentale della nostra tradizione occidentale ha dato alla cultura e alla civiltà un movimento di libertà e di responsabilità. Poi, improvvisamente ed in qualche modo traumaticamente, a questa antropologia del dono e della responsabilità si è sostituita l’antropologia del potere umano, che considera tutta la realtà oggetto della propria manipolazione scientifica e della propria trasformazione tecnologica. La vita è diventata dunque un dato biofisiologico e/o socioeconomico che si esprime secondo una dinamica fondamentalmente meccanicistica. Divenendo oggetto manipolabile, sulla quale si appuntano le intenzioni e i desideri dell’uomo, la Vita viene sottoposta alla manipolazione umana nelle varie fasi dell’esistenza: quella perinatale, prima ancora che quella storica, e in quelle fasi in cui più decisamente appare il limite della vita umana, fisico o morale.

Una cattiva magistratura e una politica debole hanno poi consentito alla perversa mentalità diabolica di rendere la Vita umana sostanzialmente mediocre: un progetto senza profondità e senza altezza riducendoli il più delle volte a una sopravvivenza in cui l’uomo, anziché esercitare il suo potere sulla realtà, è divenuto oggetto di poteri oscuri e pervasivi. La Marcia per la Vita ripropone in maniera pubblica il grande annunzio della fede cattolica: in Cristo e per Cristo la Vita umana non è inutile, ma colma di Verità, di Bellezza e di Bene; non secondo l’espressione profonda di Robert Spaeman “sentiero polveroso verso il nulla”, ma secondo l’ampiezza del pensiero tomista che vede Dio come IL Vero, IL Buono, IL Bello. Il popolo della Vita proclama la redenzione della vita umana, in ogni tappa del suo manifestarsi nella storia.

Il Santo Padre emerito, Benedetto XVI, nel suo indimenticabile ed indimenticato Magistero, disse: “L’uomo che fa apostasia da Gesù Cristo finisce poi per fare apostasia da se stesso”. Per questo, camminare per le vie della città di Roma, come di altre tantissime città italiane e del mondo, è un grande gesto di fiducia nella Provvidenza: vissuta come dono e come responsabilità la Vita umana raggiunge il massimo della sua intensità, del suo fascino, della sua drammaticità.

Gabriel Marcel ripeteva: “Ama chi dice all’altro: tu puoi non morire”. La Marcia della Vita è, pertanto, un gesto corale di amore reso agli uomini che vivono in questa società.

Mons. Luigi Negri, Arcivescovo Emerito di Ferrara-Comacchio (“Il Tempo” 20 maggio 2017) - by Corrispondenza Romana

8 commenti:

Luisa ha detto...

Chiesa e postconcilio è citato in questo articolo sui cattolici che si oppongono a Bergoglio:

http://80.241.231.25/Ucei/PDF/2017/2017-05-17/2017051736110592.pdf

irina ha detto...

"...Poi, improvvisamente ed in qualche modo traumaticamente, a questa antropologia del dono e della responsabilità si è sostituita l’antropologia del potere umano, che considera tutta la realtà oggetto della propria manipolazione scientifica e della propria trasformazione tecnologica..."

In questa manipolazione scientifica e trasformazione tecnologica è dentro non solo la nostra singola vita ma anche quello che lorsignori ci consentono di sapere della vita stessa nostra e di quanti e quanto ci circonda.

mic ha detto...

Cara Luisa,
Grazie della segnalazione. Appena riesco leggerò. In ogni caso non vogliono capire che la critica non è opposizione e non è "contro" Nessuno, tanto meno Bergoglio, ma "per" riaffermare la verità.

mic ha detto...

Cara Irina,
Il discorso sulla tecnologia è molto serio. Come al solito hai ben colto.. approfondiremo.

Anonimo ha detto...

OT ma non troppo...
Gli attentati stanno diventando routine come in "1984" di George Orwell.... Un periodo di emozione subito dopo, sempre più breve, e poi si dimentica e si torna a dividersi su tutto, perché è venuta meno l'unità spirituale che realizzava la comunità.... Siamo tutti divisi su cose inessenziali, per la gioia di chi impera....

irina ha detto...

Grazie Luisa, già letto e messo in memoria. Gli schemi sono essenziali.

Mic, occorre l'aiuto degli uomini di buona volontà per approfondire. Speriamo.

Anonimo ha detto...

“La prima misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della verità…” (cardinale Giacomo Biffi in Pecore e Pastori)

https://cooperatores-veritatis.org/2017/05/23/sodoma-e-quel-significato-biblico-cancellato-dalla-predicazione-della-chiesa-moderna/

Per qual fine siamo stati creati ?! ha detto...

LE FEMMINISTE VENDONO UN ORGASMO ONLINE... PER COLMARE LO SVANTAGGIO RISPETTO AL MASCHIO...
http://www.iltimone.org/36093,News.html