Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 22 settembre 2018

Benedetto XVI non risponde al card. Brandmüller sulla obiezione riguardo al 'papa emeritus'. Ma le risposte sono nella sua 'mens' conciliare


In calce potete trovare i testi delle lettere di Benedetto XVI che tanto scalpore hanno suscitato in questi giorni. Di seguito invece le mie riflessioni sul senso teologico ed ecclesiologico delle stesse. Chi volesse approfondire, può consultare il nutrito excursus degli articoli riguardanti 'i due Papi', a partire dall'annuncio dell'abdicazione di Benedetto XVI pubblicati dal 2013 ad oggi.

Benedetto XVI non risponde al card. Brandmüller sulla obiezione riguardo al 'papa emeritus'. Ma le risposte sono nella sua 'mens' conciliare (Vat.II)

Premessa
clicca per ingrandire
Molto scalpore ha destato lo scambio epistolare, richiamato nei giorni scorsi dal giornale tedesco Bild e risalente al novembre 2017 tra Benedetto XVI ed un «cardinale tedesco». Ѐ il card. Walter Brandmüller, del quale nel luglio 2016 era stato reso noto [qui] un ponderoso intervento, che peraltro merita di esser approfondito con attenzione, dal titolo: Renuntiatio Papae. Alcune riflessioni storico-canonistiche [qui il testo integrale in pdf] sulla decisione senza precedenti di rinunciare al pontificato. Un intervento la cui complessità e dovizia di argomenti contrasta con la scarna essenzialità delle risposte delle lettere di Benedetto XVI sotto riportate.
Tra l'altro il giornale tedesco fa presente che il segretario particolare di Benedetto XVI, monsignor Georg Gänswein, non ha voluto commentare la lettera e menziona - collegandolo così all'accusa del card. Brandmüller che le dimissioni di Benedetto fossero il catalizzatore di una grande crisi nella Chiesa - il recente intervento dello stesso mons. Gänswein sugli abusi sessuali statunitensi [qui] da lui paragonati all'11 settembre della Chiesa.
Queste lettere di Ratzinger sono state fatte oggetto di grande attenzione, con la pubblicazione di vari estratti, da parte di molti media. Addirittura un titolo del New York Times recita: "Nelle lettere private, Benedetto rimprovera i critici di papa Francesco". L'autore, Jason Horowitz, lo ha persino espresso su Twitter (vedi immagine a lato).
LifeSiteNews, che a suo dire attinge a fonti attendibili, afferma che le lettere non contengono questo rimprovero e rinvia alla pubblicazione dei testi  integrali delle stesse. Ora possiamo constatare che è vero (vedi testi pubblicati di seguito).
Questi dati di cronaca già superati sono tuttavia il segnale di come in questo momento di crisi si vadano cercando elementi per ogni possibile indicazione su eventuali vie d'uscita.

Indizi e perplessità
Le lettere di Ratzinger rivelano molte più cose rispetto al contenuto scarno ed essenziale. Il dato per me più rilevante è che Benedetto XVI sostanzialmente non risponde alle questioni poste  dal Card. Brandmüller in termini dottrinali [qui]. Nelle due lettere egli si esprime sommariamente con l'ulteriore difesa della sua decisione che confronta col piano di emergenza di Papa Pio XII (1876-1958) di dimettersi dal papato per evitare di essere "arrestato dai nazisti".
Basandoci su questo esempio potremmo chiederci se, da chi e in che termini Benedetto si sentisse minacciato. Ricordando anche le sue parole nel corso della Messa d'inaugurazione del pontificato: "Pregate per me perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi". E abbiamo constatato che di lupi, interni ed esterni (automaticamente spariti nei confronti del suo successore) egli era di fatto circondato. Il giornale tedesco sopra citato Bild riporta l'affermazione di un esperto vaticanista, Armin Schwibachche, secondo il quale per "lupi", Benedetto probabilmente intendeva la rete di dignitari ecclesiastici di alto rango che in Vaticano hanno creato un sistema e abusi di potere e ai quali si sentiva incapace di far fronte". Fino ad oggi non abbiamo che una marea di indizi, anche piuttosto pesanti ma, soprattutto nella nostra posizione, non possiamo trarre alcuna conclusione certa.

Tracce vaticansecondiste
Tuttavia, tornando all'esempio di Pio XII, che predispose una lettera di dimissioni da far valere qualora i tedeschi fossero arrivati da lui per arrestarlo, non dimentichiamone lo scopo esplicitato ai suoi più stretti collaboratori: "Quando i tedeschi varcheranno quella linea, non troveranno più il papa ma il cardinal Pacelli". Ma per Benedetto XVI non è stato così. Non ha mai pensato - e lo conferma in una delle lettere - di poter tornare ad essere "il cardinal Ratzinger". Era e rimane sua ferma convinzione che della sua elezione a papa c'è qualcosa che resta "per sempre". Solo che, nonostante sia stato interpellato da Brandmüller sulla necessità di motivazioni teologiche e canoniche, non ne fornisce alcuna. Ma in realtà, se teniamo conto della sua mens vaticansecondista, non ne sente alcun bisogno. Infatti, la soluzione dell'enigma la troviamo nella riforma conciliare che ha trasformato la percezione che ha di sé la Chiesa e la 'pastorale' che ne consegue in senso sacramentale e carismatico, de-istituzionalizzato, col passaggio da una Chiesa, vista come gerarchica e come società perfetta, a una Chiesa vista come comunione di fratelli [qui]; il che oppone la carità al diritto, la comunione alla gerarchia, la potestà d’ordine alla potestà di giurisdizione. (Con gli organismi Sinodali che trasformano la Chiesa Una in un corpo policentrico. La recente Episcopalis communio, su cui dovremo approfondire ma i cui prodromi nell'attuale pontificato abbiamo già colto qui, ne è il culmine).

Siamo al cuore stesso della definizione teologica del primato papale. Se con Tommaso (Summa Th., 2-2ae, q. 39, a. 3) teniamo presente la distinzione tra potestas ordinis e potestas iurisdictionis, riconosciamo che la prima, che deriva dal sacramento dell’ordine, presenta un carattere indelebile e non è soggetta a rinuncia in virtù del character indelebilis dell’ordine sacro. La seconda, istituita da Cristo de iure divino, ha natura giuridica e, non recando impresso il carattere indelebile proprio dell’ordine sacro, può venir meno in caso di eresia, rinuncia o deposizione.

Il primato del papa non è sacramentale ma giuridico. Invece, se si parte dal presupposto che l’essenza del Papato è nel potere sacramentale di ordine e non in quello supremo di giurisdizione, il Pontefice non potrebbe mai dimettersi (il "per sempre" sostenuto da Benedetto XVI); se lo facesse, perderebbe con la rinuncia solo l’esercizio della suprema potestà, ma non la potestà stessa, che sarebbe indelebile come l’ordinazione sacramentale da cui scaturisce. Il neo-magistero fluido e transeunte non definisce né fissa le norme, si manifesta attraverso la prassi. (Maria Guarini)

* * *
Lettera di Benedetto XVI del 9 novembre 2017
al card. Walter Brandmüller


Eminenza,
nell'intervista che di recente ha concesso alla FAZ [Frankfurter Allgemeine Zeitung, ndt], Lei dice che io, con la costruzione del Papa emerito, ho creato una figura che non esiste in tutta la storia della Chiesa. Naturalmente Lei sa benissimo che – anche se estremamente di rado – dei Papi si sono dimessi. Che cosa furono in seguito? Papi emeriti? O che altro?
Come Lei sa, Pio XII lasciò istruzioni, per il caso di un arresto da parte dei nazisti, che dal momento dell'arresto non sarebbe stato più Papa, ma di nuovo cardinale. Se questo ritorno al cardinalato in effetti sarebbe stato semplicemente possibile, non lo sappiamo. Nel mio caso di sicuro non sarebbe stato di buon senso affermare un semplice ritorno al cardinalato: sarei stato di continuo esposto al pubblico tanto quanto lo è un cardinale – anzi ancora di più, perché in quel cardinale si sarebbe visto l'ex Papa. Questo, volenti o nolenti, avrebbe potuto portare a conseguenze difficili soprattutto nel contesto dell'attuale situazione. Col Papa emerito ho cercato di creare una situazione in cui io sono assolutamente irraggiungibile per i media e in cui è del tutto chiaro che c'è un solo Papa. Se Lei conosce un modo migliore e quindi crede di poter condannare quello scelto da me, La prego di dirmelo.
La saluto nel Signore
Suo Benedetto XVI
______________________________
Lettera di Benedetto XVI del 23 novembre 2017
al card. Walter Brandmüller


Eminenza,
dalla Sua gentile lettera del 15 novembre credo di poter dedurre che Lei in futuro non si vorrà più esprimere in pubblico sulla questione delle mie dimissioni, e di questo La ringrazio.
Posso capire benissimo il dolore profondamente radicato che ha arrecato in Lei come in molti altri la fine del mio pontificato. Ma in alcuni – anche in Lei, mi sembra – il dolore è diventato rabbia che ormai non riguarda più solo le dimissioni, ma si estende sempre più anche alla mia persona e al mio pontificato in generale. In questo modo ormai un pontificato stesso viene svalutato e confuso nella tristezza per la situazione della Chiesa di oggi. Da questa confusione si forma pian piano un nuovo tipo di agitazione per cui potrebbe diventare emblematico il libretto di Fabrizio Grasso “La rinuncia” (Algra Editore, Viarande / Catania 2017). Tutto questo mi riempie di preoccupazione, e proprio per questo mi aveva turbato la fine della Sua intervista alla FAZ: perché in fin dei conti è destinata a favorire lo stesso clima.
Piuttosto preghiamo perché, come ha fatto Lei alla fine della Sua lettera, il Signore venga in aiuto della sua Chiesa. Con la mia apostolica benedizione mi dichiaro
Suo Benedetto XVI
[Fonte - Traduzione a cura di Latinista]

45 commenti:

irina ha detto...

L'uso del lei e/o del voi, come mi sembra che sia, cambia il tono dell'intera esposizione. Non è una corrispondenza tra pari. Come tale non è intesa dallo scrivente, mi sembra.

Sacerdos quidam ha detto...

"Ma per Benedetto XVI non è stato così. Non ha mai pensato - e lo conferma in una delle lettere - di poter tornare ad essere "il cardinal Ratzinger". Era e rimane sua ferma convinzione che della sua elezione a papa c'è qualcosa che resta "per sempre".

I neomodernisti seguaci della 'nouvelle théologie' procedevano e procedono appunto sulla base di loro erronee "ferme convinzioni" personali, non sulla base delle Fonti della Rivelazione interpretate dal Magistero della Chiesa e quindi in base alla Tradizione cattolica.
Da qui il disastro del Vaticano II e del postconcilio.

Come scriveva il grande p. Réginald-Marie Garrigou Lagrange: "Dove va a parare questa nuova teologia con i nuovi maestri ai quali s’ispira? Dove, se non nella via dello scetticismo, della fantasia e dell’eresia?".
Per poi andare infine a parare, appunto, nell'odierno assurdo 'Papato emerito' inventato di sana pianta da Benedetto XVI.
Il Card. Brandmueller ha ragione, ma evidentemente non sa che discutere con un neomodernista è perfettamente inutile, per la ragione suddetta.

Anonimo ha detto...

In realtà il titolo corretto per ratzinger non puó essere papa emerito, ma vescovo emerito di Roma

irina ha detto...

No, qui sotto c'è una congiura; è inutile che ci occupiamo della 'mens' conciliare che, a mio parere, è solo ed unicamente il mascheramento scelto da quasi tutti per non svelare i veri fatti e le vere intenzioni.

I canonisti possono solo cercare di mettere una toppa allo strappo. Facciamo come lo stato che rende diritto l'omicidio di chi non può difendersi, perché sarebbe complesso occuparsi dell'indifeso?

Anonimo ha detto...

Certamente le dimissioni di Benedetto ci lasciano per lo meno perplessi...né, mi sembra, lo stesso Papa Emerito si dà da fare per farci capire. Avrà i suoi motivi....
Mi pare comunque chiaro che dobbiamo ringraziarlo per essere stato al suo posto sul soglio pontificio per quasi 8 anni, ritardando la conquista del POTERE da parte dell'attuale vescovo di Roma. QUESTA LA DOBBIAMO CONSIDERARE COME VERA GRAZIA DI DIO...
Mariano

Ambrosius ha detto...

"Allora sarei stato costantemente esposto al pubblico nel modo in cui un cardinale è - anzi, ancora di più, perché in quel cardinale si sarebbe visto l'ex papa. Ciò avrebbe potuto portare, intenzionalmente o meno, a conseguenze difficili, in particolare nel contesto della situazione attuale".

Ma non lo è l'ex Papa?

Anonimo ha detto...


Queste due lettere dell'ex Pontefice non chiariscono niente di niente.

Anonimo ha detto...

"Se questo semplice ritorno al Cardinalato sarebbe stato possibile, non lo sappiamo..."

Chi ha tradotto queste lettere!?
Tutto corretto!?

Anonimo ha detto...

Concordo con mariano.

È da approfondire la storia del presunto avvelenamento da piombo cui accennava un commento di altro post ...

Si è dimesso ok. Ma perché?

irina ha detto...

ABUSI
Der Spiegel narra l'oscura grande crisi della Chiesa
Marco Tosatti ECCLESIA23-09-2018
Der Spiegel dedica diciannove pagine – e la copertina – alla crisi della Chiesa dopo le rivelazioni di abusi e coperture dal Cile all’Honduras, dagli Usa alla Germania, culminati con il caso McCarrick e la testimonianza dell’arcivescovo Viganò. E intervista anche le vittime degli abusi in Argentina, toccando da vicino anche il Papa

http://www.lanuovabq.it/it/der-spiegel-narra-loscura-grande-crisi-della-chiesa

Ambrosius ha detto...

Cara Irina,

S. Pio X ha fatto tutto che che poteva per trovare i modernisti nascosti nelle tenebre. La Chiesa conciliare fa tutto il possibile per nascondere i pedofili nelle tenebre. Se tratta di due concetti diversi di pastorale.

pinco ha detto...

Il prof Roberto De Mattei sarà stato certamente sicuro di ciò che scriveva nel suo libro "Il concilio vaticano secondo- Una storia mai scritta".
Ho prestato il libro ma ho qui sottomano gli appunti che ne trassi:
una settimana dopo l'inizio del concilio, riunione segreta alla Mater Dei di alcuni vescovi e teologi francesi e tedeschi - fra cui Ratzinger - per studiare una tattica per vanificare gli schemi della commissione teologica. Decidono di adottare il metodo discorsivo in contrapposizione alle proposizioni dogmatiche di affermazione o di condanna.
Non basta questo per definire la mens dei conciliaristi che rivoluzionarono la chiesa?
Ha mai Ratzinger smentito il CV2?
Allora cosa mai si sta a discettare su quello che successivamente abbia detto o fatto -sempre in modo ambiguo? Se avesse a cuore i fedeli dovrebbe una buona volta parlare chiaramente -eh, cavolo!

Anonimo ha detto...

Forse è già stato fatto notare, ma utile ribadire che, in calce alla seconda lettera al card. Brandmüller, Ratzinger si commiata in questo modo:

"Con la mia benedizione apostolica sono

Tuo
Benedetto XVI"


Dà la benedizione apostolica!!

tralcio ha detto...

I lupi c'erano (e sono diventati branchi, con tanto di capi-branco).
Benedetto XVI non è fuggito. Essendo più intelligente dei lupi li ha spiazzati.
E' rimasto come uno specchio che, ogni volta che ci passano davanti, mostra la loro faccia da lupo. E ululano, sempre di più, mentre il silenzio altrui ne fa sentir meglio l'ululato.
I lupi, che c'erano, ormai sono smascherati: i sinodi sulla famiglia, i prossimi sui giovani, l'amoris furbitia, l'accordo con la Cina, l'omoeresia, la persecuzione ai FFI etc etc etc etc.
Benedetto XVI: spiegami se c'era un altro sistema, avendo contro tutti questi dentro la curia e con i loro vivai che sfornano cuccioli, mentre la stampa di regime li osanna...
E vorrebbero pure che io li assecondassi facendomi loro compagno di merende mentre spolpano l'Agnello. Le vie del Signore sono infinite: chissà, qualche lupo davanti allo specchio potrebbe anche decidere di cambiare look (e cuore). Intanto faccio un atto di fede: chi vede la scena ed ha a cuore l'Agnello capirà la differenza tra il pastore e i lupi. Non è che le pecore del gregge siano poi così tutte sceme... Questo lo pensano i lupi, che sono orgogliosi. Il loro pride è come quello che costò a Lucifero l'espulsione dal Cielo.
Stiamo attenti ad ogni pride in cui ognuno finisce con il somigliare all'eresia opposta alla sua. Ciò che è rivoluzionario non è l'opposto di un disordine, ma l'ordine.
L'umile operaio della viglia non consiglia l'esercizio dell'orgoglio, nemmeno di fronte al fenomeno-bergoglio, paradigma del postconcilio.
Non la direi una "mens conciliare", ma semplicemente una mens. Il cristiano sta al suo posto nel pensiero di Cristo, come l'umile serva, mentre il Signore disperde i superbi nei pensieri del loro cuore e la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.

Viandante ha detto...

Ciò che più mi preoccupa è il constatare i motivi per cui decide di rimanere papa emerito: sembrerebbe per non essere disturbato durante il suo ritiro dalla scena pubblica.
Ma questo è un motivo principalmente personale, vorrei quasi dire egoistico ( ho diritto alla mia tranquillità...).
Anche riguardo le dimissioni ho la sensazione che gli interessi e le necessità della Chiesa non siano messe in particolare rilievo. Cosa evidente e non tenuta celata nei precedenti storici citati.

Elia ha detto...

Concordo con le osservazioni della dott.ssa Guarini.
Purtroppo, nonostante il rispetto e la stima che ho sempre nutrito per Benedetto XVI, non posso fare a meno di rilevare che le due lettere non chiariscono un bel niente, anzi confondono ancor più le acque, contenendo affermazioni a dir poco illogiche.
1) Non si dà alcuna risposta alla fondata obiezione di Brandmueller secondo cui il "papato emerito" è un'invenzione pura e semplice in quanto non ci sono precedenti storici. Pio XII, citato proprio da Ratzinger, era convinto che, in caso di abdicazione, sarebbe tornato cardinale (anche se, a rigor di logica, la dignità cardinalizia si perde con l'accettazione dell'elezione a Sommo Pontefice; un papa dimissionario conserva solo la dignità episcopale in virtù del suo carattere sacramentale).
2) L'essere inaccessibile ai media (scopo presentato da Ratzinger come motivazione della sua invenzione) non dipende dal fatto che si sia autoproclamato papa emerito, ma dal fatto che si è ritirato in un monastero all'interno delle mura vaticane. Che c'è di strano se, in lui tornato cardinale (qualora fosse stato possibile), si fosse visto l'ex-papa? La situazione è resa forse più chiara dalla decisione di conservare nome, abito e stemma sulla base di un presunto aspetto irreversibile del ministero petrino mai riconosciuto prima né dalla teologia né dalla dottrina canonica? Ma è proprio questo che compromette a monte ogni possibile chiarificazione e crea un equivoco insolvibile, specie se un papa, cinque anni e mezzo dopo le dimissioni, continua a impartire benedizioni apostoliche!
3) Di fatto Benedetto XVI, quando si è dimesso, non governava più, come dimostra l'allontanamento di Gotti Tedeschi a sua insaputa: un sistema di corruzione e insubordinazione, costruito da una rete di prelati immorali e legati ai poteri occulti, lo aveva completamente esautorato. Forse non c'era effettivamente soluzione migliore che farsi da parte, restando però "nel recinto di san Pietro" quale silenzioso monito e rimprovero. Ma l'accenno alla decisione di Pio XII minacciato dai nazisti porta spontaneamente a pensare che anche Benedetto si sentisse oggetto di minacce, in questo caso occulte e provenienti dall'interno, ossia da quei "lupi" che lo circondavano. Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che il 7 febbraio 2013 fece convocare in Vaticano Gotti Tedeschi per ridargli un ruolo prestigioso, appena quattro giorni prima di annunciare la rinuncia. E' quanto meno strano che uno che sta per dimettersi pensi a nomine e progetti che le dimissioni stesse vanificheranno subito dopo. Cosa è successo in quei quattro giorni? La teoria del SWIFT è stata smentita dallo stesso G.T., che considera la temporanea chiusura del circuito un fatto tecnico dovuto all'adeguamento del Vaticano ai nuovi standard internazionali di trasparenza. Allora cosa è successo?

Anonimo ha detto...

Ripeto....: è da approfondire la questione del presunto avvelenamento goccia a goccia con tracce di piombo nel sangue. Lui sapeva e sa più di noi e più dei padri cardinali. Poteri nascosti tramavano e bramavano quel soglio già da anni lontani. Ma perché? Quale disegno?
Cosa aveva intenzione di fare papa Luciani e non ha avuto il tempo?
I prodromi sono lontani nel tempo ma il disegno è globale. La chiesa doveva collaborare.

Benedetto - nonostante la sua mens conciliare, ma in fondo cattolica - ha opposto un rifiuto?

La parola e l'agire del successore ci offrono più di una risposta.

RR ha detto...

Allora cosa è successo?

Un ricatto ?

Anonimo ha detto...

Se non voleva essere considerato ex papa come fa a dire che esiste un solo papa? Dice tutto e il contrario di tutto, anzi poco e il suo contrario. Quindi lui non vuole persecuzioni, ama la tranquillità. E allora "..ho CREATO (verbi significativi, creare è dal nulla) con la COSTRUZIONE del papa emerito….nel mio caso sarei stato esposto….a conseguenze difficili...ho cercato di CREARE una situazione in cui …." non è c'è un ex ma c'è però un solo...chissà perché lo vedo come sofisma, e mancante di logica alcuna. L'unico suo problema pare essere che .."non commenterai + pubblicamente le mie dimissioni". Ora Pio XII rinunciava in toto (sempre che sia possibile ciò, perché presumo non essere così evidente, + facile che un vero Papa non lo possa fare ma lo possa fare solo un finto papa) onde salvare la Chiesa. Lui onde salvare sé usa una rinuncia che non è rinuncia ma lo è....

Anonimo ha detto...

Bah.......perché le lettere di Brandmueller non vengono pubblicate? Forse spiegherebbero molte cose, più che per un ricatto propenderei per un rifiuto di essere usato come GP2 gli ultimi tempi, mentre altri agivano in nome suo, sicuramente è stato spiazzante per i lupi, adesso si aggirano più famelici e furiosi che mai, ma sono allo scoperto, probabilmente è quello a cui si riferiva colla domanda di dirgli se c'era una situazione migliore per uscire dall'impasse......in qualche blog tedesco si parla apertamente della commissione inviata dal governo bavarese arrivata in Vaticano per controllare i cibi e come veniva in generale trattato,la traduzione di google è orripilante, ma è quello che se ne deduce leggendo........penso sia più sicuro per lui restare da ex papa o emeritus entro i confini vaticani, che starne al di fuori come ex vescovo, il cardinalato non è un ordine, ma un titolo onorifico, che vale quanto l'emeritato. Ritengo Ratzinger troppo intelligente per non aver calcolato tutto al millesimo, pian piano la melma esce, lentamente,lentamente, lentamente.......Ayo, RR, scrivi più spesso ;D.Lupus et Agnus.

Latinista ha detto...

Può interessare una mia traduzione dall'originale, che mi sembra in certi punti più precisa di quella fatta dalla traduzione inglese?

Per il resto concordo con le osservazioni di Elia almeno ai punti 1 e 2, e sottolineo in particolare la parentesi del punto 1 (vedi anche l'anonimo del 22 settembre 2018 21:18).

Di seguito la traduzione:

Eminenza,

nell'intervista che di recente ha concesso alla FAZ [Frankfurter Allgemeine Zeitung, ndt], Lei dice che io, con la costruzione del Papa emerito, ho creato una figura che non esiste in tutta la storia della Chiesa. Naturalmente Lei sa benissimo che – anche se estremamente di rado – dei Papi si sono dimessi. Che cosa furono in seguito? Papi emeriti? O che altro?

Come Lei sa, Pio XII lasciò istruzioni, per il caso di un arresto da parte dei nazisti, che dal momento dell'arresto non sarebbe stato più Papa, ma di nuovo cardinale. Se questo ritorno al cardinalato in effetti sarebbe stato semplicemente possibile, non lo sappiamo. Nel mio caso di sicuro non sarebbe stato di buon senso affermare un semplice ritorno al cardinalato: sarei stato di continuo esposto al pubblico tanto quanto lo è un cardinale – anzi ancora di più, perché in quel cardinale si sarebbe visto l'ex Papa. Questo, volenti o nolenti, avrebbe potuto portare a conseguenze difficili soprattutto nel contesto dell'attuale situazione. Col Papa emerito ho cercato di creare una situazione in cui io sono assolutamente irraggiungibile per i media e in cui è del tutto chiaro che c'è un solo Papa. Se Lei conosce un modo migliore e quindi crede di poter condannare quello scelto da me, La prego di dirmelo.

La saluto nel Signore

Suo

Benedetto XVI

*

Eminenza,

dalla Sua gentile lettera del 15 novembre credo di poter dedurre che Lei in futuro non si vorrà più esprimere in pubblico sulla questione delle mie dimissioni, e di questo La ringrazio.

Posso capire benissimo il dolore profondamente radicato che ha arrecato in Lei come in molti altri la fine del mio pontificato. Ma in alcuni – anche in Lei, mi sembra – il dolore è diventato rabbia che ormai non riguarda più solo le dimissioni, ma si estende sempre più anche alla mia persona e al mio pontificato in generale. In questo modo ormai un pontificato stesso viene svalutato e confuso nella tristezza per la situazione della Chiesa di oggi. Da questa confusione si forma pian piano un nuovo tipo di agitazione per cui potrebbe diventare emblematico il libretto di Fabrizio Grasso “La rinuncia” (Algra Editore, Viarande / Catania 2017). Tutto questo mi riempie di preoccupazione, e proprio per questo mi aveva turbato la fine della Sua intervista alla FAZ: perché in fin dei conti è destinata a favorire lo stesso clima.

Piuttosto preghiamo perché, come ha fatto Lei alla fine della Sua lettera, il Signore venga in aiuto della sua Chiesa. Con la mia apostolica benedizione mi dichiaro

Suo

Benedetto XVI

*

Fonte:
https://www.bild.de/politik/inland/politik-inland/die-geheimen-botschaften-der-briefe-von-papst-benedikt-57382274.bild.html###wt_ref=https%3A%2F%2Fwww.bing.com%2Fsearch%3Fq%3Dbriefe%2Bintegral%2Bbenedikt%2Bxvi%2Bruecktritt%26qs%3Dn%26form%3DQBRE%26sp%3D-1%26pq%3Dbriefe%2Bintegral%2Bbenedikt%2Bxvi%2Bruecktritt%26sc%3D0-39%26sk%3D%26cvid%3DA1C4E02CDC534CF3A06D96154EF17EC9&wt_t=1537690008094

irina ha detto...

"....in qualche blog tedesco si parla apertamente della commissione inviata dal governo bavarese arrivata in Vaticano per controllare i cibi e come veniva in generale trattato,..."

http://www.oggi.it/people/vip-e-star/2013/11/01/papa-ratzinger-in-vaticano-con-i-suoi-quattro-angeli-custodi/?refresh_ce-cp

...Il Pontefice emerito quand’è bel tempo non rinuncia mai alla passegiata pomeridiana nei giardini vaticani, scortato da quattro delle sue inseparabili «Memores Domini», le sorelle laiche di Comunione e Liberazione. Ecco chi sono e che cosa gli cucinano...
...LA SUA “SCORTA”- Si chiamano Rossella, Loredana, Carmela e Cristina. Hanno sostituito nell’appartamento papale del Palazzo apostolico le religiose polacche, che accudivano Giovanni Paolo II. E hanno seguito Benedetto XVI nella sua nuova dimora, al primo piano dell’appena ristrutturato monastero Mater Ecclesiae. Rossella è l’ultima arrivata. Ha preso il posto di Manuela Camagni, morta in un incidente stradale nel novembre del 2010. Viene da Soresina (Cremona), faceva l’assistente sociale. Loredana, pugliese, è la regina dei fornelli. I primi piatti sono la sua specialità: pasta con salmone e zucchine e rigatoni al prosciutto vanno per la maggiore nella cucina di Ratzinger. Carmela, anche lei pugliese, è impegnata sul coté dolciario: prepara l’immancabile strudel, crostate e tiramisù, di cui il Papa emerito è ghiottissimo. Cristina, marchigiana, si occupa della segreteria....

Anonimo ha detto...


A propos, un type qui n'est plus pape peut-il distribuer à gauche et à droite sa "bénédiction apostolique" ?

Quelle salade dans cette pauvre tête !

Anonimo ha detto...

Npn voglio sapere di altro se non di Gesu' e di Gesu' Crocifisso poi tutto il resto non mi deve importare proprio niente .

http://itresentieri.it/senti-cosa-dice-san-pio-da-pietrelcina-sulla-vana-curiosita-video/

mic ha detto...

Ringrazio Latinista.
Appena torno in postazione sostituirò i testi.

Sacerdos quidam ha detto...

@ 'Pinco' delle 01.11 che riporta dal libro di de Mattei:
"una settimana dopo l'inizio del concilio, riunione segreta alla Mater Dei di alcuni vescovi e teologi francesi e tedeschi - fra cui Ratzinger - per studiare una tattica per vanificare gli schemi della commissione teologica[...].
Non basta questo per definire la mens dei conciliaristi che rivoluzionarono la chiesa? Ha mai Ratzinger smentito il CV2? Allora cosa mai si sta a discettare su quello che successivamente abbia detto o fatto -sempre in modo ambiguo?"

Caro 'Pinco', cosa vuole: più sopra ho scritto che discutere con un neomodernista è perfettamente inutile a motivo dei princìpi neomodernisti medesimi che rendono il tutto impossibile.
Ma probabilmente c'è qualcosa di ancor più inutile, ed è il tentar di discutere con un ratzingeriano... :-)

Anonimo ha detto...

Credo si tratti soltanto di un errore di traduzione

Elia ha detto...

Ringrazio Latinista per le sue traduzioni. Il testo della prima risulta decisamente più logico.
Dall'Anonimo delle 12,17 mi interesserebbe sapere qualcosa di più sul presunto avvelenamento da piombo. Riguardo a papa Luciani, si dice che volesse sopprimere i gesuiti ed epurare la Curia dai massoni.
Che Benedetto XVI si sia rifiutato di collaborare al progetto globale che ha preso il via col successore (clima, gender, mondialismo ecc.) o che si sia voluto sottrarre ai giochi di Curia di cui era ostaggio, in ogni caso, colpisce la garbata intimazione a Brandmueller di non intervenire più sulle sue dimissioni. L'argomento è diventato tabù? Non è per mera curiosità che ce ne occupiamo, ma per cercare di capire cosa diavolo sta succedendo nella Chiesa. E' lui stesso ad evocare la "tristezza" per la sua situazione attuale e a raccomandare la preghiera "perché il Signore le venga in aiuto"...

Rr ha detto...

Lupus,
grazie per la stima, ma se scrivessi quel che veramente penso di tutto ciò, mi censurerebbero

RR.

Aloisius ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Aloisius ha detto...

Anonimo h.12.17:
"Cosa aveva intenzione di fare papa Luciani e non ha avuto il tempo?"
Elia h16.39:
"Riguardo a papa Luciani, si dice che volesse sopprimere i gesuiti ed epurare la Curia dai massoni."

Sono convintissimo che ci sia uno stretto legame tra la morte improvvisa di GPI e i lupi temuti da BXVI.
Purtroppo solo il Signore potrà consentire che emerga la verità su quella morte.

La coincidenza e' pesante.
Sembra documentato che GP I, la sera prima di morire, si fosse molto indignato e arrabbiato per i membri dell'alto clero trovati nella lista loggia massonica P2 e nelle massonerie varie.

Ma.soprattutto che fosse determinatissimo a prendere seri provvedimenti, dopo averli convocati a rendere conto.
Era un papa coi controfiocchi, molto dolce e sorridente (il papa del sorriso) nelle occasioni di incontro, ma intransigente e d'acciaio sulla rettitudine del clero.
Si certo non gradito a massoni e alla lobby pedofila
Poi sono arrivati i corvi, il domestico del papa Ratzingher, la guerra costante dei media per ogni parola e per l'accusa di essere responsabile della pedofilia.
Infine la sconcertante rinuncia per non sfuggire, per paura, davanti ai lupi e la nomina di un papa in rottura sfacciata con il magistero precedente ed esaltato dai media.
Stessi lupi?
Ne sono convinto, ma sono illazioni senza prove di un piccolo, un uomo qualunque.
Solo il Signore, solo Lui, nei suoi modi straordinari, può far emergere alla luce le trame oscure di questi traditori, pronipoti si Giuda l'Iacariota.
Se non fosse la Santa Romana Chiesa sarebbe un giallo avvincente

Anonimo ha detto...


Cosa voleva fare Papa Luciani? Niente

Niente di niente, voleva fare. Era allineato e coperto modernisticamente
come gli altri. Non tollerava la Messa VO, è un fatto noto.
I romanzi sulla sua morte sono tutte chiacchiere.
Aveva visitato privatamente, in quanto cardinale, Suor Lucia
durante un pellegrinaggio a Fatima e, secondo i fedeli presenti,
ne era uscito sconvolto. Ma solo per l'espressione del volto
e l'atteggiamento. Perché non avrebbe detto nulla.
Questi, non dicono mai nulla, non vedono e non sentono.

irina ha detto...

Esisterà qualche connessione tra:

"... è da approfondire la questione del presunto avvelenamento goccia a goccia con tracce di piombo nel sangue..."

e:

"... Ha preso il posto di Manuela Camagni, morta in un incidente stradale nel novembre del 2010..."?

fabrizio giudici ha detto...

Tutto sempre più oscuro. Condivido molte osservazioni sopra e ne sviluppo due:

1. Mi ha colpito il riferimento a Pio XII e ai nazisti. Ma mi dico: i nazisti potevano rapirlo, trasferirlo in un luogo segreto e manipolarlo. O semplicemente diffondendo pronunciamenti e persino documenti magisteriali falsi (carpendogli il sigillo e imitando la firma), o plagiandolo con droghe. All'epoca non c'era né televisione (c'era la radio, ma è facile contraffare la voce) né la diretta televisiva e quindi l'inganno avrebbe potuto funzionare. Ma oggi siamo abituati a vedere i papi in TV in continuazione, in diretta almeno una volta alla settimana all'Angelus. Un piano simile a quello che i nazisti potevano avere in mente con Pio XII non avrebbe mai potuto funzionare.

Gira sempre la voce di un ricatto che Benedetto XVI avrebbe potuto subire (non i bancomat, come ricordato da don Elia) e allora, come dice viandante, con questo stratagemma lui vi si è sottratto; almeno vediamo che tutto il pasticcio di cui siamo testimoni è seguìto ad una specie di colpo di stato. Ma rimane sempre la domanda su quale ricatto potrebbe condizionare un Papa, che è votato eventualmente al martirio.

2. È veramente insostenibile il "mi sono tenuto il titolo di papa emerito per essere lasciato in pace dai media", perché poi come si vede è tutto il contrario. E poi ha parlato più volte per mezzo di Gaenswein, il che di fatto contraddice totalmente la premessa.

In mezzo a tutto questo caos non c'è da stupirsi se molti continuano a considerare non valide le dimissioni...

mic ha detto...

In mezzo a tutto questo caos non c'è da stupirsi se molti continuano a considerare non valide le dimissioni...

Il problema, grosso, è sempre l'ambiguità che destabilizza.... Infatti, mentre in base a certi indizi si può pensare ad una situazione limite che possa rendere nulla (perché non libera) la rinuncia, in base ad altri elementi e parole (anche quelle di Gaenswein) e, come ho interpretato nell'articolo le lettere attuali, si può riconoscere l'afflato modernista...

fabrizio giudici ha detto...

Correzione: come dice _tralcio_, con questo stratagemma lui vi si è sottratto.

Voi citate l'avvelenamento. Può essere che l'abbiano provato, ma cosa c'entra con le dimissioni? Se l'avessero tolto di mezzo in altro modo, comunque sarebbero arrivati a far eleggere Bergoglio lo stesso. Forse la differenza è che la mossa non avrebbe destato interesse (non fa notizia un uomo anziano che muore), mentre le dimissioni invece hanno attirato i riflettori sulla situazione?

mic ha detto...

le dimissioni invece hanno attirato i riflettori sulla situazione?

Questo è l'unico dato certo...

Anonimo ha detto...

Ci sono alcune cose da specificare, per quanto riguarda l'avvelenamento era una notizia ripresa da vari siti, adesso è praticamente impossibile risalire, resta il fatto che fu ricoverato in ospedale per i pacemakers, ma qualcosa non funzionava, Lombardi fece il pesce nella boccia, si venne a sapere in ritardo e obtorto collo che il papa era al Gemelli, più interessante il caso di Manuela Camagni, morta in un quantomeno 'strano' incidente stradale che pare tale non fosse, ci fu un giornalista USA che abitava nel luogo dove avvenne e vide il tutto dalla finestra del suo appartamento c'era anche un altro testimone che però rifiutò di testimoniare, l'articolo del suddetto giornalista restò per un po' in rete, ma poi fu cancellato e il giornalista trasferito, so che Ratzinger soffrì moltissimo per l'accaduto......un'ultima cosa quella che mi ha sempre lasciato di stucco, la spettacolarizzazione dell'uscita di scena, da mesi si provava il tragitto coll'elicottero, un regista tv studiava le inquadrature e tutti gli scorci migliori, il percorso interno ai palazzi vaticani in cui il protagonista, più che il papa, pareva il segretario di stato, e tante altre cose che non quadravano allora e neppure adesso, per il poco che conosco Ratzinger, uno timidissimo e riservato come lui, mai lo avrebbe fatto, se ne sarebbe andato in auto a Castelgandolfo e amen. Nelle lettere preoccupano le frasi referenti allo stato della chiesa e sono altri messaggi che BXVI manda, evidentemente la situazione è molto più grave di quanto si possa pensare e, per favore, piantiamola col CV2, siamo messi malissimo, serve a niente andare a rivangare, il fatto è che alla fine ce l'hanno fatta,se n'è andato, colle buone o colle cattive, adesso abbiamo l'Eletto, cerchiamo di salvare il salvabile, ultima chiosa, è dagli inizi del XX secolo, diciamo 1917, rivoluzione russa, che agenti commies sono entrati in tutti i seminari, hanno avuto incarichi di prestigio, il resto l'hanno fatto i solerti fratelli. Chiedo scusa per il lungo. no comment.

fabrizio giudici ha detto...

Da quando è scoppiato lo scandalo Viganò, mi chiedo: ma forse era proprio il livello di marciume così diffuso l'oggetto del ricatto verso Benedetto? O te ne vai o facciamo scoppiare tutto (i figli di Satana sono sempre sacrificabili per la causa, basta evitare di "bruciarli" tutti, lasciandone altri a far danno) e ricadrà su di te che sei Pontefice regnante? Gli scandali che ogni tanto venivano pubblicati sui giornali (roba minima in confronto a quello che sta uscendo e che uscirà) potevano forse essere il segno della minaccia. E forse Ratzinger ha pensato che, avendo un po' di pazienza, la bomba avrebbe poi potuto scoppiare in mano al successore?

mic ha detto...

Alcuni aspetti della crisi nella Chiesa, che viene da lontano.

https://www.maurizioblondet.it/dalla-decadenza-alla-farsa-grottesca-enzo-bianchi-un-laico-eretico-che-con-il-plauso-dei-vescovi-predica-gli-esercizi-spirituali-ai-preti-sulla-tomba-del-patrono-universale-dei-sacerdoti/

Da Fb ha detto...

"Che cosa ne pensi di papa Francesco?"

Da quattro anni devo (e dobbiamo) subire questa domanda, quando prima nessuno mai si sognava di porre tale, capzioso, quesito sugli altri papi regnanti.
Ai non credenti il papa faceva ribrezzo, punto e basta. Le domande erano, eventualmente, su Dio, la Chiesa e i preti. Ora tutto si è sconvolto... i miscredenti, senza nessuna intenzione di ravvedersi, hanno "adottato il papa" e ti fanno il terzo grado per sapere se sei un "buon credente" alla luce delle risposte che darai sul culto a Francesco. Se poi - NON SIA MAI - tu avessi qualche perplessità su una o più esternazioni private e opinabili (che tutto sono fuorché Magistero) ti ritroveresti con questi saccenti dell'ultima ora a farti la ramanzina sull'ubbedienza al successore di san Pietro.
La cattofantascienza è solo agli inizi. Temo.
RB

Anonimo ha detto...

Che c'è di strano nel tornare cardinale? Essere riconosciuto come ex papa...... lapalissiano.

Anonimo ha detto...

Lettere private adoperate per imbastire tutta una discussione, che non mi pare di gran livello, non perché manchino le valutazioni logiche, ma perché esse costringono a una logica tutta terrena. Valgono le semplici considerazioni espresse in questo articolo:

https://campariedemaistre.blogspot.com/2018/09/le-lettere-private-e-il-buco-della.html?m=1

Da un blog informato come questo c'era da aspettarsi un diverso approccio. Quanto all'accusa di cripto-modernismo, rivolta ancora una volta a Benedetto XVI, nel caso della sua rinuncia non ha proprio motivo di essere. Invito caldamente tutti quanti a lasciare in pace il Papa emerito e a pregare di più e meglio per il bene della Chiesa. Del resto è quello che lo stesso Pontefice consiglia al cardinale firmatario dei 'dubia', il quale - vedo - non ci ha capito molto. Voglio sperare che l'altro superstite sia meglio informato, per via diretta e indiretta.

Vorrei articolare meglio il mio pensiero, ma in questo momento mi manca il tempo e il mezzo. In verità, anche la voglia difetta. È proprio che tutta questa discussione interminabile, a cinque anni e mezzo dalla
rinuncia, non aiuta assolutamente. Certamente non me.

Commento scarno il mio, forse poco chiaro, ma davvero mi pare che percorriate cammini che non portano da nessuna parte. Spero di non suscitare risposte piccate da parte di qualcuno, o qualcuna, perché davvero non avrei il tempo per articolare meglio il mio pensiero. Saluti a tralcio, in particolare.

Anonimo ha detto...

Ignoravo l'episodio di Pio XII, dunque in 2^ guerra m. si voleva USARE del Papa. Pochissimi si sono dimessi ma ci sono stati, però l'invenzione di emerito è tutta modern-ista perché non esiste .
https://www.linkiesta.it/it/article/2013/02/11/ecco-tutti-i-papi-che-si-sono-dimessi-prima-di-ratzinger/11661/
Ratzinger si paragona a Pio XII ma non come lui x salvare la Chiesa ma, come scrive, onde salvare la sua tranquillità. Benedetto XVI appartiene alla "nouvele theologie" e la stessa è eresia, questo x i difensori che rifiutano qualsiasi documentazione in merito, piuttosto abbondante, e lo difendono a spada tratta.https://www.radiospada.org/2014/09/modernismo-riflessioni-di-f-spadafora-su-j-ratzinger/

https://anticattocomunismo.wordpress.com/2018/06/12/la-nouvelle-theologie-eresia-del-secolo-xx/

fabrizio giudici ha detto...

All'anonimo delle 14:19.

Risposta piccata no: ma penso sia legittimo mostrare un po' di perplessità se uno arriva, critica i contributi dati da altri (cosa senz'altro legittima), accusa un cardinale e mezzo di non aver capito molto, ma poi non spiega perché e percome, cosa ha capito lui, eccetera, in quanto "non ha tempo". Certo, meglio di Francesco che non risponde perché non vuole e basta, ma... insomma, alla fine il vuoto rimane.

Filippazzi ha parzialmente ragione, solo parzialmente. Intanto le lettere sono state pubblicate: giustissimo rilevare che dovevano rimanere private, ma una volta pubblicate fanno parte degli elementi pubblici che abbiamo a disposizione. La colpa è di chi le ha pubblicate, ma a questo punto diventano parte delle cose pubbliche. E rimane anche l'altro fatto, che Ratzinger ha compiuto atti e detto cose che non ha spiegato sufficientemente, e la questione delle dimissioni e dello stato di "papa emerito" non sono solo suoi problemi privati, in quanto investono tutta la Chiesa.

Secondariamente, non diciamo che Ratzinger vuole stare raccolto nel silenzio, senza comunicazioni. Non è vero: in questi anni ha rilasciato alcune interviste - p.es. nella circostanza della pubblicazione di libri su di lui - e queste erano fatte per essere divulgate. Appare anche piuttosto chiaro che mons. Gaenswain più volte ha parlato in suo nome. Tant'è che c'è chi ha "invitato" Ratzinger, con grande insolenza, a stare zitto. Invito a cui non mi associo certamente, ma che prova che non sta in totale silenzio.

L'affetto per Ratzinger comprensibilmente giustifica anche il desiderio di prendere le sue parti. Ma chi invita ad abbandonare le "logiche terrene" dovrebbe a maggior ragione rendersi conto che non ci sono uomini nella Chiesa che debbano godere, chissà poi perché, di una specie di immunità alle critiche. Non vale neanche per il Papa regnante, quindi...