Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 17 gennaio 2020

Questa sera il Card, Sarah ha incontrato Joseph Razinger

Il cardinale Robert Sarah: «Ho incontrato Benedetto XVI, nessun malinteso»
Salga al Cielo un'incessante preghiera per la Chiesa tutta e per i Pastori che non sono fuggiti davanti ai lupi!
@Card_R_Sarah.
(il primo tweet nell'immagine è il secondo in ordine di tempo)
  1. “A causa delle incessanti, nauseabonde e false polemiche, mai interrotte dall’inizio della settimana, riguardanti il libro  Dal profondo dei nostri cuori, questa sera ho incontrato Papa Emerito Benedetto XVI.  + RS”
  2. “Con il Papa emerito Benedetto XVI, abbiamo potuto constatare come tra noi non ci sia alcun fraintendimento. Sono uscito molto felice, pieno di pace e di coraggio, da questo bell'incontro”. + RS

43 commenti:

tralcio ha detto...

Nessun fraintendimento. Stop.

Grazie Card. Sarah!
Tante preghiere per lei a Maria Santissima, Regina della Pace, Madre del Buon Consiglio.

mic ha detto...

E tante preghiere anche per Benedetto che questa volta non è fuggito davanti ai lupi!

Anonimo ha detto...

Il cardinale Sarah: «Ho incontrato Benedetto XVI, nessun malinteso»
corriere.it/cronache/20_gennaio_17/sarah-incontra-papa-ratzinger-3378b594-3962-11ea-9ce1-c716cef22a3b.shtml

mic ha detto...

In ogni caso le preghiere non sono mai mancate, ma sono momenti cruciali e occorre intensificarle...

Josh ha detto...

https://www.liberoquotidiano.it/gallery/italia/13554228/papa-francesco-vendetta-ratzinger-sradicata-vigna.html

Anonimo ha detto...

Che strana vicenda. Due Papi? Vi avete tornato pazzi? Come possono avere due Papi? Non c'è posto per un Papa Emerito nella Chiesa. Ioannes Paulus II dixit!

mic ha detto...

Papa Francesco, vendetta nel silenzio generale? Il Vaticano fa sradicare la vigna di Ratzinger

Che ci sia maretta nella Chiesa non è un mistero, ma siamo forse arrivati al bullismo intimidatorio? La notizia è stata riportata quasi solo da Il Messaggero, ma a quanto pare non si è colta esplicitamente la natura di quella che appare – almeno vista da fuori – una brutta ritorsione. Era il 2005 quando papa Benedetto XVI, appena eletto, si affacciò in piazza San Pietro e disse con la sua voce tenue: “Dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”.

La vigna, chiaro riferimento all’omonima parabola evangelica (metafora della generosità di Dio verso chi “lavora” per Lui) divenne la cifra del pontificato di Ratzinger. Così, la Coldiretti, nel 2012, un anno prima del suo ritiro, regalò al papa tedesco una vera vigna di circa 1000 mq che, dietro suggerimento del Pontefice, fu collocata davanti alla statua di Cristo Buon Pastore. Era la “Giornata della Salvaguardia del Creato” e i coltivatori, con questo dono, volevano dichiaratamente alludere all’umiltà intellettuale del papa teologo che spesso sollecitava la stessa virtù negli scienziati, stimolandoli ad aprirsi al mistero di Dio. Le piante, in tre filari, avrebbero completato la fattoria pontificia, un modello che riusciva a coniugare le esigenze razionali dell’agricoltura moderna con la tradizione e il gusto per l’antico.

E’ durata sei anni quella vigna finché, in questi giorni, sono arrivate le ruspe di Bergoglio che hanno divelto i giovani vitigni di Trebbiano e Cesanese di Affile. Un vino antico, quest’ultimo, noto fin dall’antica Roma e che deliziò il palato di molti papi. Secondo il ciclo di crescita, la vigna stava proprio cominciando a dare i frutti migliori. In Vaticano non si vuole parlare dell’episodio e, sul tema, nessuno ha saputo dare spiegazioni dettagliate. Si cita vagamente l’apertura di una nuova strada, ma nulla di più. E’ pur vero che, da tempo, in Castel Gandolfo la nuova dirigenza delle ville pontificie, nominata l’anno scorso da Bergoglio, sta stravolgendo le stanze di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Colpisce come lo sradicamento dei tralci sia giunto in concomitanza con la nota crisi sul celibato dei preti suscitata dal libro “Dal profondo del nostro cuore” scritto a quattro mani dal card. Robert Sarah e da Ratzinger.

mic ha detto...

...segue

Che si possa trattare di un “segnale” al papa emerito 92enne lo si potrebbe supporre da una interpretazione tutta personale, da noi scovata, della Parabola dei vignaioli fornita da Enzo Bianchi. Ex commercialista, monaco laico e priore emerito della comunità monastica (non cattolica) di Bose, Bianchi è amico di papa Francesco e si può dire, il suo teologo prediletto, tanto che ha presieduto, in agosto, un ritiro spirituale mondiale per preti ad Ars. Accusato da più parti – e senza troppi complimenti - di essere un eretico neo-ariano (negatore della natura divina di Cristo), Bianchi scriveva, appena pochi anni fa, come secondo lui la parabola spieghi “la tentazione di quanti guidano chiese o comunità: papi, vescovi, presbiteri, abati, priori… A un certo punto la chiesa, la comunità è sentita come se fosse cosa loro; la presenza del Signore sbiadisce e si fa lontana; ed essi, a forza di stare al centro nelle liturgie e nelle riunioni, pensano di tenere il posto che spetta al Signore”. Se si pensa che, tra gli ecclesiastici di alto rango, le stoccate non sono mai prive di un significato metafisico, tale scoperta è raggelante. Lo sradicamento della vigna di Ratzinger equivarrebbe a dire: “non sai stare al tuo posto, il tuo pontificato è finito e non ne rimarrà nulla”.

Siamo nell’ambito delle supposizioni, ovviamente, ma ciò che resta, al di là di ogni ragionevole dubbio, è lo sgarbo gravissimo e gratuito a una persona anziana e venerabile. Come se il nuovo capo di una azienda facesse distruggere il giardino di rose fatto piantare dal predecessore (ancora vivente) a simbolo della sua passata gestione. Chissà cosa ne penserà il vero “Padrone della vigna”?
di Andrea Cionci

Anonimo ha detto...

Magister:
“ In sostanza Sarah ha detto di aver incontrato la sera stessa Benedetto XVI e di aver consatato che non c'era stato tra loro alcun "malinteso", con ciò invalidando quanto dichiarato tre giiorni prima da Gänswein nel chiedere il ritiro della firma del papa emerito come coautore del libro”

Anonimo ha detto...

Sradicare una vigna è come dar fuoco ai covoni di grano. "...i giovani vitigni di Trebbiano e Cesanese di Affile. Un vino antico, quest’ultimo, noto fin dall’antica Roma e che deliziò il palato di molti papi..." Fu anche una scelta accurata, studiata. Un regalo dunque importante in sé e per i riferimenti biblici e personali. Data l'età del destinatario lo sradicamento della vigna, oltre ad essere un peccato 'ecologico' (visto che si recita la parte di quelli al passo dei tempi dell'eco/ sistema) denota ottusità di mente e grettezza di animo. Mi informai tempo fa su come piantare, coltivare una vigna ed i suoi costi...non credo che una decisione di questo genere la possa prendere il capo giardiniere e/o il direttore generale dei contadini delle ville vaticane, no, non lo credo. Eppoi per fare una ulteriore nuova strada... ovviamente larghissima. Per l'Inferno.

Anonimo ha detto...

L’arcivescovo emerito di Marines-Bruxelles, mons. André-Joseph Léonard, ha reso noto tramite il sito “L’Homme Nouveau” un appello rivolto a tutti i vescovi, e naturalmente al Pontefice regnante in primis, affinché non si tocchi il celibato sacerdotale per i sacerdoti di rito latino. L’arcivescovo dà il suo pieno appoggio al libro scritto da Benedetto XVI e dal card. Robert Sarah, e di cui tanto si parla in questi giorni.

Anonimo ha detto...

La zizzania seminata dai corifei non ha attecchito.

Anonimo ha detto...

Non è Benedetto XVI a causare confusione, perché chi conferma nella fede non può confondere nessuno.

Aloisius ha detto...

Faciti cchiu' attinziune quannu parlate, Vossia emeritu, picchi'poi succedunu cosi ca nisciunu voli...
U vinu era bono, peccatu ca nun lu putimu cchiu' bere... Baciamo le mani!!!

Catholicus ha detto...

@ Anonimo 00:18: "Eppoi per fare una ulteriore nuova strada... ovviamente larghissima. Per l'Inferno"; he he, caro amico, l'hai detta giusta; aprono di continuo super strade, larghissime, a scorrimento veloce, ma che conducono tutte all'inferno; le loro non sono le strade che conducono tutte a Roma (la vecchia Roma, sede del Vicario di Cristo), ma sono quelle commissionate loro dal Principe delle tenebre, e quindi da lui conducono tutte (Pachamama, Sinodo amazonico, rugiade dissacratorie, "pace agli uomini chdeb Dio ama", anche se peccatori impenitenti, ecc.). Sta a noi rifiutarci di percorrerle, di seguire ed ascoltare chi le realizza e le inaugura, lasciandoli soli a percorrerle, fino ad arrivare là dal loro nuovo signore e padrone, senza far più ritorno da noi... Christus Vincit !

fabrizio giudici ha detto...

Altre fonti riferiscono che tra le scuse ufficiali per lo sradicamento della vigna ci sarebbe la sua improduttività, ma non è vero. È una menzogna continua, ripetuta, nelle piccole e nelle grandi cose.

Anonimo ha detto...

"Senza dottrina, l'uomo d'azione sprofonda presto nell'opportunismo. Ma, senza le virtù che formano l'uomo d'azione, il dottrinario degenera presto in un santone sentenzioso e deprimente".
J. Ousset, L'azione, p. 60.

Anonimo ha detto...

La vigna, il vino. 'Marcellino, pane e vino', infanzia e Gesù Cristo.
Iliade, "... Ebbro! cane agli sguardi e cervo al core!
Tu non osi giammai nelle battaglie
Dar dentro colla turba; o negli agguati
Perigliarti co’ primi infra gli Achei,
...Ma se questa non fosse, a cui comandi,
Spregiata gente e vil, tu non saresti
Del popol tuo divorator tiranno,..."

Anonimo ha detto...

E' pronto
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10222546964689716&set=gm.2407408672696777&type=3&theater&ifg=1

Viator ha detto...

E' pronta anche l'edizione italiana, disponibile qui
https://www.amazon.it/gp/product/8868798719/ref=as_li_qf_asin_il_tl

Viator ha detto...

Chi ha paura di Benedetto XVI?
Non è stato Amadeus, né il duello Bonaccini e Borgonzoni o le «Sardine». No, il vero personaggio della settimana è stato lui, Benedetto XVI. A 92 anni, ben lontano dai riflettori, è stato infatti il papa emerito – scrivendo un libro sul celibato ecclesiastico insieme al cardinale Robert Sarah – l’epicentro delle polemiche di questi giorni. Polemiche alimentate dallo strano «ritiro», annunciato dal segretario Georg Gänswein, della firma di Ratziger da un testo, Des profondeurs de nos coeurs, che alla fine di tutto si è dimostrato quel che già appariva all’inizio: un volume scritto a quattro mani con il cardinale Sarah per ribadire semplicemente, ancorché con fermezza, la posizione della Chiesa sul celibato dei preti.

D’accordo, ma allora come mai tutto questo clamore? A cosa dobbiamo le paginate e paginate di giornali che abbiamo visto negli scorsi giorni? Basta, a spiegare tutto ciò, il pasticcio del «ritiro» della firma di Benedetto XVI al libro scritto con Sarah, cardinale che nelle scorse ore ha rivisto proprio il papa merito trovando piena conferma sia della sintonia con lui, sia del fatto che non c’è stato, tra i due, neppure l’ombra di un malinteso? La risposta è semplice: no. Infatti ancor prima che la telenovela del ritiro» della firma prendesse avvio, il libro di Ratzinger era già un caso da prima pagina. Come mai? Perché quest’uomo di 92 anni, molto anziano e ormai fragilissimo, suscita ancora tutto questo interesse?

La prima spiegazione che viene in mente è quella legata alla sua rinuncia e al fatto che un papa emerito è già, di suo, qualcuno di eccezionale; e quindi qualsiasi cosa dica o faccia è automaticamente notizia. Vero. Ma c’è pure una seconda chiave di lettura, desumibile anche da altri elementi – si pensi all’oltraggiosa caricatura di Benedetto XVI della serie I due Papi – , ed è una chiave di lettura che riguarda la chiarezza. Piaccia o non piaccia infatti, già da cardinale, quindi da pontefice e pure oggi da emerito, Ratzinger è sempre stato un pensatore di straordinaria lucidità. E non di una lucidità qualsiasi: ma di una lucidità cattolica; una lucidità che gli ha fatto chiamar per nome – «la dittatura del relativismo» – il male dell’Occidente e, purtroppo, pure di certi settori del mondo cattolico.

Ebbene, tutto ciò continua a rendere l’anziano teologo tedesco un uomo unico. Uno che, accanto a una rara dolcezza caratteriale, conserva, pur alla sua età, la forza di scandire – sulle ali di sant’Agostino («non posso tacere!») – parole di verità. Non consigli, non tiepidi inviti, suggerimenti, no: parole di verità. Una cosa che irrita. Nel mondo occidentale si è difatti instaurato un regime culturale tale per cui il cattolico è sì gradito, ma a due condizioni: che si occupi anzitutto di sociale – meglio se di migranti, razzismo, discriminazioni Lgbt – e che, se proprio qualcosa vuol dire, lo faccia in modo così ambiguo e confuso da risultare incomprensibile. In altre parole, oggi il cattolico è accetto solo se ha la supercazzola pronta, se divaga.

Ma se invece ricorre alla cara vecchia chiarezza evangelica, eh, allora è un problema. Un grosso problema: pure se si ha 92 anni. La cosa che più addolora, però, è che se tutto questo è risaputo per la cultura laica, da qualche tempo anche una parte di fedeli e uomini di chiesa, con il cristianesimo low cost – una filantropia con spruzzatine decorative di Vangelo qua e là -, ci ha preso gusto. Sì, perché è un cristianesimo che piace a Eugenio Scalfari, ai grandi media e, in definitiva, ad una società che, più che da accompagnare o aiutare, sarebbe da evangelizzare. Ecco perché nonostante la sua età e il suo vivere appartato, il papa emerito resta scomodo, come lo è il guastafeste di un mondo intenzionato a far pace con la sua ipocrisia.
Giuliano Guzzo

Anonimo ha detto...

...quindi I BUGIARDI nella storia del libro- ancora una volta è documentato -non sono stati loro ma altri...

Anonimo ha detto...


Ben venga il libro, finalmente

Il libro scritto a quattro mani da Sarah e Ratzinger tratta solo della difesa del celibato ecclesiastico? Finora si è parlato solo di questo, che certamente è l'argomento più importante. Ma non respinge anche il "diaconato" femminile? Anche questo è un tema importante, l'assalto femminista alla Chiesa (e alla società) non dà tregua e assume aspetti sempre più arroganti e volgari. Questa è un'altra piaga (il femminismo) che la Chiesa "riformata" dal Vaticano II non ha saputo curare, anzi, ha contribuito alla sua diffusione.
Con la versione in italiano di questo importante libro, avremo finalmente una visione completa dei suoi argomenti.
Sarà interessante vedere come verrà presentato il celibato dei preti: se come una scelta individuale sorretta però da tutta la Tradizione della Chiesa o se invece come un vero e proprio obbligo (quale formalmente è) in quanto istituto appartenente alla Costituzione divina della Chiesa non semplicemente a quella ecclesiastica. Alla costituzione divina, anche in mancanza di una definizione dogmatica ad hoc. Così come l'impossibilità, che equivale ad un divieto, per le donne di diventare sacerdoti appartiene alla costituzione divina della Chiesa, ossia all'infallibilità del magistero ordinario.
A margine: ma un prete che pensi ad aver moglie e figli, che vocazione ha? Non ce l'ha. SE fosse posseduto dal desiderio di salvare le anime per la Gloria di Dio, gliene importerebbe assai della femmina e della figliolanza; si lancerebbe in avanti, nelle tempeste della vita, fidando sull'aiuto della Grazia per resistere alle tentazioni!
Quei preti che agognano a sposarsi non dovevano evidentemente essere accolti nella Chiesa.
E se si sposeranno i preti, le suore no? Non siamo uguali? Dove mettiamo i diritti delle donne, un genus che sembra avere diritti ma nessun dovere, oggi come oggi!
Qui certi orrori sono solo all'inizio, temo; speriamo che l'iniziativa di Sarah e Ratzinger faccia finalmente saltare il muro d'omertà conciliare che sta soffocando la Chiesa.
Z.

Anonimo ha detto...

Sarah connferma ufficialmente: "nessun fraintendimento"

La parola “incomprensione” (fraintendimento) è stata usata dall'arcivescovo Gänswein per giustificare la rimozione del nome di Benedetto dalla copertina del libro.

Gänswein ha finto che Benedetto "non avesse visto" il libro prima del 13 gennaio.

Tuttavia, Sarah lo ha corretto rivelando di aver inviato il manoscritto completo a Benedetto il 19 novembre, mostrandogli personalmente il libro, copertina inclusa, il 3 dicembre.

Resta da vedere quanto sia stata libera o vincolata la mossa di Gänswein.

Anonimo ha detto...

A Z, i concili di Elvira e Cartagine die primissimi secoli han dogmatizzato…. è dogma il celibato, prima era Tradizione: Pietro e Apostoli già sposati divennero "come vergini" verso le rispettive mogli", matrimonio di san Giuseppe venne chiamato se non erro.

Anonimo ha detto...

Gaenswein ha già le valigie in mano, per cui......per quanto riguarda la piccola vigna, secondo uno degli articoli dedicati da Il messaggero, fu donata nel 2006, insieme con una piccola cantina per vinificare e produrre un limitato numero di bottiglie di vino bianco e rosso che venivano regalate agli ospiti che facevano visita al Papa in estate quando si trovava a Castelgandolfo, quindi era già produttiva, i tralci sono stati completamente eradicati e al loro posto vi è una stradina sterrata che finisce nel nulla perché al momento la statua del Buon Pastore è ancora al suo posto, ma si sa mai, IMHO è un pizzino per Benedetto, che a suo tempo si rifiutò di firmare l'accordo - resa incondizionata col PCC, cosa fatta mesi fa dall'inquilino dell'hotel 5 stelle.Il libro l'ho comprato in francese, così resta com'era stato pensato e poi non mi fido troppo della trad. italiana, in USA si rifiutano di apportare qualsiasi modifica, la Ignatius press ha voluto vedere il testo tedesco originale e altrettanto per il testo in francese quindi non sono solo io il malfidato, ringrazio Dio ogni giorno perché forse ascolta anche le mie indegne preghiere, recitate ogni sera in perfetta solitudine dal sottoscritto rigorosamente in latino in onore di Benedetto ........chi l'avrebbe mai detto.Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Peccato solo non si possa proprio impedire di far circolare quel libro di Sarah e Benedetto XVI che, dopo due giorni in libreria, in Francia è già al primo posto nelle vendite.

Da Stilum Curiae ha detto...

Capisco che perderemo solo del tempo, come fu per i Dubia o la Correctio Filialis, ma vogliamo chiedere una indagine?

Chiediamo al Cardinale Parolin, Segretario di Stato (la migliore persona che è oggi in Vaticano), la creazione di una Commissione di Inchiesta che faccia luce su una vicenda che ha cercato di infamare il Papa Emerito e un Eminentissimo Cardinale?

L’espressione di Sarah mi ha colpito. Qualcosa di nauseabondo, cioè che provoca nausea e genera un senso di repulsione, disgusto, disprezzo, è attribuita a una persona immorale, che suscita pertanto repulsione.

Immaginando quanto il card. Sarah sappia pesare le parole, è indispensabile ora individuare questa persona immorale che si aggira in Vaticano, nella Chiesa cattolica.

Non sarà facile trovare proprio questo immorale, data la varietà ed il numero di immorali che stanno dietro le Sacre Mura, camuffati da presbiteri o da giornalisti esperti di servizi (di comunicazioni)-segreti, più che di teologia e liturgia.

Ma qualcuno saprebbe individuarli, avendo fatto esperienza in proposito. Si affidi detta Commissione di Inchiesta al card. Herranz, già presidente della Commissione Herranz, quella indetta da Benedetto XVI per far luce su Vatileaks I, quella che nel 2012 scoprì intrallazzi e cospirazioni, individuò i nomi e li riferì segretamente al Papa, qualche giorno prima dell’11 febbraio 2013. Dopodiché il Papa rassegnò la rinuncia.

E don Georg Gänswein, per primo e personalmente, si affrettò – sorprendentemente – a spiegare che la rinuncia era una decisione presa da Papa Benedetto da almeno un anno !!. Azzardo un’ipotesi: che ciò che è appena avvenuto intorno alla vicenda Sarah–Benedetto abbia un legame ombelicale con ciò che avvenne nel 2012.

In sintesi, Benedetto XVI doveva allora e deve oggi, scomparire definitivamente, persino dalla storia. Perché Benedetto XVI stava restaurando la Chiesa di Cristo.
Che andava invece distrutta.
Come sta avvenendo.
Mons ICS

mic ha detto...

quella che nel 2012 scoprì intrallazzi e cospirazioni, individuò i nomi e li riferì segretamente al Papa,...

Vaticano e omoeresia. Che fine hanno fatto i risultati dell'inchiesta che Benedetto XVI ha consegnato al suo successore?

http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/02/vaticano-e-omoeresia-che-fine-hanno.html

Anonimo ha detto...

Una cosa strana, l'annuncio della rinuncia fu fatto di mattina, ricordo 'il fulmine a ciel sereno'ma qualcuno dovrebbe spiegare coma mai nei giardini vaticani ancor prima che esplodesse la bomba, erano state zappate le aiuole con lo stemma papale di papa Benedetto 16° .... premonizione? Se Parolin viene indicato come il meglio che c'è in Vaticano allora stiamo messi proprio male.......

Anonimo ha detto...

Anche io vorrei leggere la stesura integrale , scusi Lupus dove l'ha acquistato in francese ?

mic ha detto...

Ratzinger e Sarah hanno toccato il nervo scoperto dell’”ideologia bergogliana”

Dopo giorni di polemiche roventi sul volume in difesa del celibato sacerdotale firmato dal papa emerito Benedetto XVI e dal cardinale Robert Sarah, Des profondeurs de nos coeurs, e alla luce dei contenuti effettivi del libro stesso, si può affermare che la contesa sorta in questa occasione rappresenta una svolta epocale, un punto di non ritorno per la dialettica interna alla Chiesa e al mondo cattolico.

La gigantesca macchina messa in moto dall’establishment ecclesiastico e mediatico vicino a papa Francesco per svalutare la presa di posizione di Ratzinger e Sarah, e per far passare l’idea che l’operazione sia stata il frutto di una manipolazione messa in opera dal prefetto della Congregazione per il culto divino, ha avuto un clamoroso effetto boomerang. Essa ha evidenziato, infatti, maggiormente il peso simbolico ed effettivo del pronunciamento dei due. Ha mostrato chiaramente quanto quest’ultimo abbia creato scompiglio nello schieramento “progressista” nella Chiesa. E, dunque, ha ulteriormente sottolineato tanto la persistente autorità del pontefice emerito quanto quella del porporato africano, suggellando agli occhi del mondo il legame spirituale e culturale forte che esiste tra loro.

Le pesanti pressioni poste in opera su Ratzinger per fargli ritirare la firma dal volume – concluse con il compromesso di un “declassamento” della partecipazione dalla doppia intestazione al “contributo” – hanno cambiato ben poco nella sostanza della questione, ed anzi ne hanno amplificato la valenza. Alla luce della documentazione fornita da Sarah, traspare inequivocabilmente come il volume sia stato il frutto di un progetto comune, come la sua stesura sia stata puntualmente seguita dal papa emerito in tutte le sue tappe, fino alla correzione delle bozze, e come Ratzinger avesse autorizzato Sarah a usare il suo saggio secondo i suoi progetti.

Ma la lettura del libro – che da ieri è stato messo ufficialmente in commercio, balzando immediatamente in testa alle classifiche di vendita on line – rafforza ulteriormente la convinzione che vi sia stata, fin dall’inizio, una stretta comunanza tra i due autori nel progetto. Esso è infatti articolato su una netta divisione di compiti, tenuta insieme da un assunto concettuale pienamente condiviso.

Il saggio di Ratzinger, a partire dal dibattito teologico e storico-scritturale, illustra l’asserzione secondo cui il sacerdozio cattolico non costituisce un semplice servizio alla comunità dei fedeli, ma una consacrazione totale della vita a Dio, incompatibile con altri fini. Il suo assunto di fondo, molto severo con alcuni sviluppi della Chiesa contemporanea, è quello secondo cui “alle radici della grave situazione in cui versa oggi il sacerdozio, si trova un difetto metodologico nell’accoglienza della Scrittura come Parola di Dio”. Ad avviso di Benedetto XVI “L’abbandono dell’interpretazione cristologica dell’Antico Testamento ha portato molti esegeti contemporanei a una teologia senza il culto. Non hanno compreso che Gesù, al posto di abolire il culto e l’adorazione dovuti a Dio, li ha assunti e portati a compimento nell’atto d’amore del suo sacrificio”.

Queste non sono affermazioni episodiche, né semplici considerazioni “tecniche” sul tema del sacerdozio, ma elementi di una visione complessiva della storia della Chiesa, fondata sulla contrapposizione tra la salvaguardia di una funzione profetica della Chiesa stessa, “nel mondo ma non del mondo”, e una tendenza all’accentuata mondanizzazione della presenza cristiana nella realtà umana, sempre più schiacciata sulla dimensione sociale e politica.

mic ha detto...

... segue
Una riflessione che combacia coerentemente, completandola, con quella esposta da Ratzinger in quegli “appunti” sugli abusi sessuali nel clero, pubblicati l’anno scorso, in cui egli sosteneva appassionatamente – contro ogni lettura riduttiva del fenomeno in termini psicologici, sociologici o di abuso di potere – che la tendenza alla pedofilia tra i sacerdoti deriva innanzitutto dall’affievolirsi, all’interno della Chiesa, della nozione del bene e del male, e dall’influsso delle teorie della liberazione sessuale penetrate anche al suo interno a partire dagli anni Sessanta del Novecento. E che assume, come è inevitabile, nei fatti una valenza fortemente polemica contro le cospicue spinte oggi presenti in alcune Chiese nazionali europee – quella tedesca in primo luogo – verso una sostanziale “laicizzazione” dell’istituzione e dei suoi membri, mosse dalla convinzione che ciò serva ad avvicinare efficacemente la Chiesa alle società, rendendo più pervasivo e comprensibile l’evangelizzazione. Spinte che molti, in quelle Chiese, ritengono siano condivise da papa Bergoglio.

Lo scritto di Sarah presente nel volume rappresenta, allora, una chiosa alla lezione ratzingeriana, traendone le conclusioni “politiche”: se le cose stanno come Benedetto dice, ogni interpretazione del dibattito sorto nel Sinodo per l’Amazzonia come autorizzazione a derogare, in tutto o anche soltanto in parte, dall’obbligo del celibato per i sacerdoti è destituita di fondamento, e ogni passo in tal senso avrebbe effetti devastanti per il fondamento stesso del cattolicesimo.

La reazione immediata, in certi casi rabbiosa, degli ambienti cattolici progressisti al volume di Ratzinger e Sarah è il segno inequivocabile che i due autori hanno toccato un nervo scoperto nei progetti “rivoluzionari” portati avanti dai gruppi ecclesiali/teologici che sostengono l’attuale pontificato, e che il pronunciamento autorevole di Benedetto XVI rischia di porre un ostacolo concettuale insormontabile alla strategia che vede la Chiesa “ospedale da campo” come una istituzione sempre più integralmente secolarizzata, risolta quasi del tutto in un’azione sociale e politica.

Ma proprio con la veemenza della loro reazione, con la loro chiara spinta a delegittimare gli interlocutori, quei critici hanno contribuito in misura decisiva a porre il volume Des profondeurs de nos coeurs come il vero e proprio “manifesto” di un’opposizione e di un’alternativa “anti-bergogliana”, che il testo non intendeva essere. Evidenziando, per converso, come la volontà di rinnovamento incessantemente proclamata dal pontefice in carica come via per una rinnovata e più efficace evangelizzazione sia stata fino ad ora troppo spesso “sequestrata” da una minoranza di ideologi, abissalmente distanti dal sentire dei fedeli e del clero cattolico di gran parte del mondo.

Fonte: l’Occidentale

Anonimo ha detto...


I concili di Elvera e Cartagine hannno dogmatizzato sull'obbligo del celibato

Più che dogmatizzare esplicitamente (con una dichiarazione ad hoc) fanno vedere chiaramente che il celibato era già sentito come un obbligo risalente agli stessi Apostoli e ai Padri, tant'è vero che, su questo presupposto, lo ribadiscono, se non erro. Il principio generale è sempre quello della Imitazione di Cristo da parte del sacerdote (Sacerdos alter Christus) e quindi della verginità e della castità da Lui sempre praticate.
Z

mic ha detto...

...
Ai progressisti non basta: vogliono altre carte. L'ultima bufera ecclesiastica ha una coda lunga. Il libro però è in circolazione. Non c'è alcun "contributo" di Benedetto XVI. Quella, semmai, sarà una dicitura che verrà adottata per le prossime edizioni. "Dal profondo del nostro cuore" è un'opera a doppia firma. Un dettaglio che ha ridimensionato la questione della "rimozione della firma" di Benedetto XVI.

http://m.ilgiornale.it/news/vaticano-ora-spunta-giallo-sul-contratto-libro-ratzinger-1812525.html

mic ha detto...

Il cardinale Sarah non molla, va a trovare Ratzinger e twitta: «Tra noi nessuna incomprensione»

Città del Vaticano – Dramma vaticano, atto terzo. Il cardinale Sarah deve essere davvero un tipo tosto, uno che non molla facilmente, soprattutto per togliersi di dosso il sospetto di essere un manipolatore. Una accusa che gli è piovuta sulla testa dopo che ha invitato il Papa emerito a scrivere un contributo a un libro - pubblicato in Francia a doppio nome - contenente un inedito appello a Francesco contro l'abolizione del celibato sacerdotale.
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_papi_netflix_sarah_ratzinger_libro_gaenswein_vigano_twitter-4991688.html

Aloisius ha detto...

Ciniche considerazioni.
I modernisti hanno conquistato il papato con le trame di palazzo e l'ausilio di potentati finanziari e politici (si pensi al blocco dei canali Visa prima della rinuncia del papa emerito e alle email sul sostegno e la promozione della 'primavera nella Chiesa' di Obama e la Clinton, pubblicate dal martire dell'informazione Assange, scomparso nel nulla...)

Hanno costretto con le cattive l'anziano e legittimo papa ad una rinuncia irrituale, retta da un inedito cavillo giuridico: rimane anche lui papa, anche se emerito, titolare del munus petrino, ma non conta più nulla e non deve interferire.

Pensavano che morisse presto, vista l'età avanzata, ma ancora campa alla faccia loro.
E ogni tanto parla pure.
Quando lo fa, lo stanno a sentire tutti, perché ha un'autorevolezza teologica, dottrinale e culturale indiscussa e universalmente riconosciuta.
Quindi se dice cose che possano essere, o anche solo apparire in contrasto con quello che dice Bergoglio, molto meno erudito e molto più spregiudicato dell'Emerito, il conflitto istituzionale diventa evidente e pubblico.
I fedeli non contano nulla, della salvezza delle loro anime non gliene può fregar di meno e la maggior parte di loro e' ormai protestantizzata, quindi non rappresentano un problema.

Il problema è invece Ratzinger, l'ultimo ostacolo, simbolico e quando parla anche sostanziale.
Nonostante anche lui abbia assunto sovente posizioni moderniste e in sintonia con quelle del finto papa, non è mai andato contro i dogmi, la Tradizione e la Dottrina come Bergoglio, tanto da aver persino salvato il VO (un grande merito).

Quindi e' ovvio che eventuali affermazioni di Ratzinger in contrasto con quelle di Bergoglio sono intollerabili per modernisti e giornali laicisti (se avete nervi saldi leggetevi i commenti di Marco Politi sul FQ) e la tensione sale alle stelle.

Vedrete che, dopo l'avvertimento della vigna, giungerà presto una dolce e serena morte notturna..."ingravescente aetate".

Grande commozione, pomposi discorsi, solenne cerimonia... E l'eresia modernista sarà finalmente l'anti-dottrina dell'anti-cristico anti-papa e dei suoi superiori framassoni, finalmente liberi di imporre il loro laico e ormai indisturbato pensiero unico contrario a Cristo anche nella Sua Chiesa visibile.
Ma i poveri illusi "hanno fatto i conti senza l'oste"!
Aloisius

Anonimo ha detto...

Rispondo ad A.18 gennaio h.15.51.

Presso l'editore francese via Amazon. Una postilla, ho letto numerosi articoli ben scritti, finalmente, su Il foglio a firma Matzuzzi e Ferrara, che alla fine commenta da par suo, il libro è profondo, un po' difficilotto, ma ottimamente argomentato dal punto di vista teologico e qui la parte del leone la fa ovviamente Ratzinger, che forse non riesce a stare in piedi e a camminare bene, ma grazie a Dio la testa va veloce e non perde colpi.......il libro mi arriva domani, poi, eventualmente, dopo l'attenta lettura e ri-lettura farò un mio piccolo penoso commento e cmnq non è un libro contro PF, ma contro la DKK,che peraltro Ratzinger conosce più che bene e sa cosa bolle in pentola sulle sponde del Reno e non finisce qua, ci saranno nuovi interventi, silere non possum/us, chissà, ma zitto non starà quando si tratta di difendere la chiesa.Lupus et Agnus.

Per Lupus con gratitudine : ha detto...

Grazie per l'informazione caro Lupus .
Come affettuosamente rilevato da un Sacerdote , Don Pietro Cutuli in un commento allo scritto dei due cuori amanti dell'Adorazione Eucaristica : " Aveva accantonato un suo scritto in merito all'oggetto perche' troppo faticoso per la sua eta' portarlo a termine , eppure , e' bastato che un suo discepolo , amante come lui del silenzio e della Sposa di Cristo , che gli riportasse le osservazioni e le preoccupazioni di prima mano scaturite dall'essere stato invitato all'ultimo sinodo , che , immaginiamo con quale sforzo , e' passato sopra la stanchezza dei suoi 92 anni per ri-donarsi " Fino all'ultimo respiro" per la Sposa di Cristo .
Dio vi Benedica cari Sacerdoti dell'Ordine di Melchisedec !

Quanto a noi ( lo penso per me )dobbiamo affrancarci dal dipendere completamente dal Sacerdote . Studiare , studiare bene , il Vangelo , la Bibbia filtrata dalla Chiesa , gli scritti dei Padri in modo da reggerci bene sulle nostre gambe . Smetterla di guardarci troppo attorno , di pensarci giudici , pensiamo piu' a riparare, riparare , per noi e per il prossimo , cercando di imitare Maria . In una bella preghiera della sera a un certo punto si dice : " Perdonami Signore se anche quest'oggi ho detto o fatto qualcosa che ha aumentato il dolore nel mondo..." . Ecco , chiediamoGli di renderci capaci di non aumentare il Suo dolore . Se sono stato spina per qualcuno , perdonami Signore . Amen

Anonimo ha detto...


"..se ho detto o fatto qualcosa che ha aumentato il dolore nel mondo".

Non mi sembra un modo di esprimersi veramente cattolico, al pari dell'altro pensiero: "chiediamoGli di renderci capaci di non aumentare il Suo dolore". Si capisce: il dolore di Dio. Il dolore di Dio?
Noi dobbiamo chiederGli di perdonarci per averlo offeso, Dio, non per aver aumentato il "dolore nel mondo", un'immagine che sembra più buddista che cattolica.
Sentimentalismo di marca deuterovaticana, uno sciroppo universale, una pappa del cuore, un trangugiare da anime belle che approda sempre allo stesso porto: non far nulla, per carità, riparare per il dolore nel mondo e starsene zitti, in attesa della Venuta, tanto le castagne dal fuoco le può togliere solo il Signore. Il "dolore nel mondo", con i nostri peccati aumentiamo? Il mondo non va compatito perché è il regno del dolore: il mondo è il regno del peccato, del Principe di questo mondo e il dolore ne è una conseguenza.
Coi nostri peccati offendiamo Dio non il mondo, che nei peccati ci sguazza.

anelante ha detto...

H 16,53.Mi sento spina x molti e non è certo che mi debba sentire in colpa,x cui Ti chiedo Signore di farmi capire se devo sentirmi colpevole di difenderTi a modo mio,non molto bene,irritando gli altri,ma non sopporto più come Ti trattano.Amen

Alternativa : ha detto...

Omelia della S. Messa di mattina del 19 gennaio 2020, II Domenica del Tempo Ordinario, tenuta da P. Gabriele Maria Pellettieri.

https://podcast.santuariomadonnadeiboschi.org/episodes/omelia-ii-domenica-del-tempo-ordinario-anno-a-domenica-am-0akujTpU
"Ecco Colui che toglie il peccato del mondo !"

Anonimo ha detto...

SIRIA – LE “ONG UMANITARIE” FORNIVANO I JIHADISTI
https://www.maurizioblondet.it/siria-le-ong-umanitarie-fornivano-i-jihadisti/

Il male sopra e attorno alle nostre teste , aldila' di ogni nostra immaginazione ....solo Lui puo' fare , solo il Suo Sacrificio risana ...

Perché tante comunioni sono senza effetto?
https://www.youtube.com/watch?v=ioTg-L7EYbA