“Il vaso di Pandora”.
Un articolo di Cristina Campo sulla riforma liturgica.
Un articolo di Cristina Campo sulla riforma liturgica.
Il 30 novembre 1969 entrava in vigore il nuovo messale “romano” di Paolo VI. Tra gli oppositori della prima ora alla distruzione dei riti della Chiesa Romana si deve necessariamente annoverare la scrittrice Vittoria Guerrini, in arte Cristina Campo. Ci pare giusto, in memoria di una così importante difenditrice della Messa Romana, riprendere alcuni brani del suo – peraltro attualissimo – articolo “Il vaso di Pandora” pubblicato su Vigilia Romana il 6 giugno 1974 con la pseudonimo di Michael.
Detta riforma liturgica è infatti la causa agente principale dell’ “autodemolizione della Chiesa”, cioè, per dirla con frasi sinonimiche postconciliari, di questa “primavera pentecostale”, o “irruzione di satana nella Chiesa di Dio”; riforma liturgica imposta in nome del Concilio; mentre di fatto i Padri conciliari non furono chiamati a esaminarla, e i Padri sinodali bocciarono, bocciando la neo-mini-Messa, presentata loro sotto forma di Missa normativa. Ma la causa agente non viene messa all’opera se non in vista di un fine. A che fine fu costruita pezzo per pezzo la macchina della riforma liturgica, e fu poi messa in movimento? … [1]