Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 19 febbraio 2023

La partecipazione alla messa, tradizionale o nuova, influenza la fede?

Indice articoli sulla Traditionis custodes e successivi.
Fin dall'inizio della riforma liturgica, dopo la promulgazione del Novus Ordo Missae (NOM), i difensori della tradizione della Chiesa avevano avvertito del pericolo rappresentato da questa nuova liturgia. E, facendo eco al noto adagio – lex orandi, lex credendi – la legge della preghiera è la legge della fede, hanno anche messo in guardia dal futuro decadimento della fede che ne sarebbe seguito.

I primi a lanciare questo monito sono stati gli autori del Breve esame critico (BEC) qui, nella loro analisi ancora attuale, che è stata sostenuta dai cardinali Alfredo Ottaviani e Antonio Bacci, che hanno accettato di firmare la lettera di presentazione di questo documento.

La conclusione del BEC ammoniva: "L’abbandono di una tradizione liturgica che fu per quattro secoli segno e pegno di unità di culto (per sostituirla con un’altra, che non potrà non essere segno di divisione per le licenze innumerevoli che implicitamente autorizza, e che pullula essa stessa di insinuazioni o di errori palesi contro la purezza della fede cattolica) appare, volendo definirlo nel modo più mite, un incalcolabile errore".

Questo monito risuona da allora - da più di 50 anni - in modo sempre più amplificato, di fronte alla progressiva perdita di fede in settori sempre più estesi della Chiesa, perdita che si osserva dapprima in una sempre crescente disaffezione, e poi in posizioni sempre più eterodosse sugli oggetti del credo cattolico.

Questa perdita di fede è ormai visibile anche tra i pastori. Così le richieste e le decisioni del Cammino sinodale tedesco, molte delle quali contrarie alla fede cattolica sul potere nella Chiesa - riservato ai vescovi - sulla morale coniugale, sulle unioni omosessuali, per citarne alcune.

Un sondaggio rivelatore
Per quanto riguarda i fedeli, da decenni si osservano deviazioni, sulle quali regolarmente i sondaggi gettano una luce allarmante. Uno di questi è interessante per il soggetto in esame, perché mette a confronto i cattolici praticanti che frequentano la nuova messa, con altri che frequentano la Messa Tradizionale (MT).

Il risultato si avvale infatti di rilevazioni già effettuate da istituti riconosciuti. Il confronto si è concentrato su 7 punti, ma qui ne verranno presi in considerazione solo 5.
  1. L'approvazione della contraccezione raggiunge l'89% per i fedeli NOM e il 2% per i fedeli MT.
  2. L'approvazione dell'aborto raggiunge il 51% per i fedeli NOM e l'1% per i fedeli MT.
  3. La pratica domenicale è del 22% per i fedeli NOM e del 99% per i fedeli MT.
  4. L'approvazione del matrimonio gay è del 67% per i fedeli NOM e del 2% per i fedeli MT.
  5. La confessione annuale è del 25% per i fedeli NOM e del 98% per i fedeli MT.
Un tale risultato non è casuale. Su tali elementi essenziali relativi alla morale rivelata e alla pratica cattolica obbligatoria, le differenze sono più che significative.

Si tratta di cattolici residenti nello stesso Paese, gli Stati Uniti, nello stesso periodo – tra il 2014 e il 2018 – spesso censiti nello stesso stato, cioè posti nelle stesse condizioni generali. La differenza più accessibile e visibile è la pratica al NOM o alla MT.

Ci sono probabilmente elementi esterni che dovrebbero essere considerati e che potrebbero portare a un aggiustamento, ma che non potranno mai sopperire a una differenza oscillante tra il 50 e l'87 per cento. La nuova messa, associata alle riforme conciliari che l'accompagnano, ha infatti indotto una notevole perdita di fede. Gli autori del Breve esame critico avevano ragione.
(Fonti: LifeSiteNews/FSSPX.Actualités – FSSPX.Actualités
Immagine 1 : Photo 237000996 / Catholic Mass © Pascal Deloche | Dreamstime.com
Immagine 2 : FSSPX

17 commenti:

Gian ha detto...

Certo che influenza la fede. ("L'ultima Messa di Padre Pio", Alessandro Gnocchi - Mario Palmaro, Piemme)

Con il vostro permesso .. ha detto...

Sesto giorno (19 Febbraio)

PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Pater, Ave, Gloria

A te, o beato Giuseppe

MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)

Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)

Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)

Litanie a san Giuseppe

Sesto giorno: la fede
San Giuseppe risplende come modello di fede, il più alto dopo Maria santissima. Come il patriarca Abramo, egli obbedì in tutto alla voce di Dio, che lo guidava nelle Sue peregrinazioni: da Betlemme, luogo di origine della stirpe di Iesse, all’umile borgo di Nazareth, scelto dalla Provvidenza per l’assonanza con il titolo messianico germoglio (in ebraico nezer; cf. Is 11, 1; Mt 2, 23); poi di nuovo a Betlemme per il censimento e la nascita di Gesù; quindi in Egitto e, di ritorno, definitivamente a Nazareth.

La fede, adesione incondizionata a ciò che Dio rivela e amorosa sottomissione a ciò che comanda, è «fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono» (Eb 11, 1). All’uomo basta dare il proprio assenso; poi la grazia soprannaturale opera nell’anima ciò che le forze umane non sono in grado di compiere. Nessuno è escluso da questo dono, purché non lo respinga e sia pronto a conformarvi la sua condotta. Le grandi conversioni ne sono una dimostrazione inconfutabile.

Per fede gli antichi padri sopportarono ogni genere di prove, ma morirono senza aver ottenuto i beni promessi, aspirando alla patria celeste (cf. Eb 11, 13-16). Anche san Giuseppe lasciò questo mondo prima che si compisse la Redenzione, ma ebbe la gioia incommensurabile di far crescere il Salvatore fino all’età adulta e, una volta sceso agli inferi, annunciò agli altri giusti l’imminenza della liberazione.

Stai maturando anche tu, sotto la dolce spinta dello Spirito Santo, la disposizione a credere e obbedire a Dio in ogni circostanza, fosse pure la più buia o tempestosa? Hai davvero fede che sempre il Signore assiste e ricompensa chi lo segue fedelmente?

IMPEGNO MISSIONARIO: mi darò da fare per contribuire alla propagazione della vera fede, o di persona o aiutando chi opera a questo fine in terre lontane.

FIORETTO: ogni volta che le circostanze mi metteranno alla prova, reciterò un atto di fede o, non potendo, la giaculatoria: Gesù, confido in te.

Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi,
fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
Fino a quando nell’anima mia proverò affanni,
tristezza nel cuore ogni momento?
Fino a quando su di me trionferà il nemico?
Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
perché il mio nemico non dica: «L’ho vinto!»
e non esultino i miei avversari quando vacillo.
Nella tua misericordia ho confidato.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza
e canti al Signore, che mi ha beneficato.
(Sal 12 [13], 2-6)
https://crociatasangiuseppe.blogspot.com/p/preparazione-alla-consacrazione-san.html?m=0

Forse.. ha detto...

Il fatto e' che Lui non si dimentica mai di noi, che siamo in prova,in rodaggio. Diversamente, noi, siamo portati a dimenticarci di Lui, a dimenticarci del Fine per cui siamo nella prova. Se provassimo a ricordarci di ricambiare il Suo Amore, per amore del Suo Amore , forse..si farebbero i passi indietro necessari per tornare a ri-accendere quel fuoco sopito sotto le ceneri di una creatura.
San Giuseppe ,ora pro nobis!

Anonimo ha detto...

Analisi fuorviante. Non è la messa che influenza la fede, ma la fede influenza la messa. Chi ha certe idee, va a una certa messa e non viceversa come suggerisce l’articolo.

Conforto nella desolazione ha detto...

"Ma il potere di Maria su tutti i diavoli risplendera' in particolar modo negli ultimi tempi, in cui satana insidiera' il suo calcagno vale a dire gli umili schiavi (...) i quali in unione con Maria schiacceranno la testa al diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo "
Monfort

Anonimo ha detto...

"Il Sacrificio della Messa" - Intervista a don Alberto Zanier
MiL - Messainlatino.it • dic 10, 2021

Ritengo che l’analisi del Rito antico sia d'obbligo e molto utile in questi tempi. Almeno per tre motivi inerenti alla celebrazione e comprensione dei Divini Misteri.

Il primo. Un approfondimento è necessario innanzitutto per ben celebrare e vivere il Sacrificio della Messa, il Sacrificio stesso della Croce, per alimentare in noi la fede, così da unirci all'Offerta del Salvatore Cristo Gesù a lode e gloria della Santa Trinità e per meglio predisporre l'animo a coglierne i frutti di grazia e di salvezza per noi, gustandone la ricchezza, l’ampiezza e la bellezza.

Secondo: un po' di sana apologetica. Non è un mistero che il Rito antico sia bersagliato da più parti e descritto come desueto, divisivo, esclusivista, retrogrado, zeppo di clericalismo, di estetismo e via dicendo. Noi sappiamo - la coscienza stessa della Chiesa che respira nella Tradizione lo sa perché si è corroborata e nutrita con questo rito per secoli! - che non è così... Dirlo a noi stessi tuttavia non basta: dobbiamo dare testimonianza devota, umile, ragionevole, pacata, ma al contempo coraggiosa, ferma e veritiera di cos'è e di cosa rappresenta ancora per la Chiesa cattolica il Sacrificio della Messa celebrato secondo il Rito antico.

Terzo: la comunione tra i gruppi stabili. Non possiamo negare che ci siano, anche tra sacerdoti e fedeli legati alla Messa gregoriana, faziosità e fragilità: è bene riconoscere che siamo peccatori ed impegnarci per la nostra conversione. E un segno di questa conversione deve essere la comunione sincera e fraterna tra i gruppi e parrocchie, per unire le forze, ma prima ancora le preghiere, e prodigarci insieme per il Regno di Dio ed il bene delle anime. E credo che questa sia una testimonianza efficace "coram Ecclesia" per far vedere come sacerdoti e fedeli che seguono il Rito antico non siano qualcosa di diverso, di "altro", ma al contrario, presenza convinta, attiva e collaborante nell'unica Chiesa per l'annuncio della salvezza in Gesù Cristo.
https://www.fedecultura.com/il-sacrificio-della-messa-intervista-a-don-alberto-zanier

2019-2023 : piu' che attuale! ha detto...

EDUCAZIONE10-01-2019
Onore a don Alberto, il prete di Udine che ha accostato le gambe delle ragazze in minigonna a messa ai prosciutti. La sua è una bellissima catechesi sulla cura del corpo e la custodia degli occhi. Infatti è stato messo alla gogna perché ha toccato il punto dolente di madri e padri deresponsabilizzati e narcisisti che non educano più, confondendo la libertà con la licenza.

Don Alberto Zanier (in foto con il suo vescovo) è un giovanissimo curato che presta il suo servizio nelle parrocchie della Val Resia. Da alcuni giorni è nell’occhio del ciclone per aver chiesto ai suoi fedeli una cosa sacrosanta: un abbigliamento decoroso per le virgulte friulane durante la messa. E lo ha fatto in un modo spiritoso che non sarebbe dispiaciuto al don Camillo di Guareschi. Come? Dato che la valle in provincia di Udine non è distante da quel San Daniele che contende con Parma la palma di prosciuttificio d’Italia, ha accostato le gambe delle giovani ragazze presenti a messa a dei prosciutti.

Un linguaggio diretto e senza fronzoli, che tutti possono capire, per dire una verità sacrosanta: in chiesa non ci si presenta con le minigonne inguinali che mostrano molto di più di quello che la fantasia potrebbe immaginare.

https://lanuovabq.it/it/don-alberto-e-le-minigonne-leducazione-che-da-scandalo

cristina ha detto...

Nel mio caso , l' ha influenzata.
Appartengo alla generazione nata negli anni del Concilio Vaticano II. Negli anni del liceo ed universita' ( fine anni '70- inizio anni '80) c' erano solo i Movimenti che offrivano ad un giovane di approfondire e vivere la fede cristiana. Ma a me i Movimenti non piacevano ,nessuno. Non mi andava di essere ciellino dell' Opus Dei. Nelle parrocchie regnava la noia. Ancor peggio ando' negli anni '90, quando il matrimonio e i figli mi misero a contatto con catechisti ed animatori dei ragazzi. Il prete giovane della parrocchia di mio figlio scappo' con la catechista ,sposata e con figli. Dopo tale traumatico evento, la sfiducia regnava tra i fedeli. Poi , per puro caso ,entrai un giorno in una chiesa di Milano in cui si celebrava la Messa secondo l' Antico Rito Ambrosiano. Fu uno shock. Credetti di aver avuto una esperienza mistica, mentre alla Consacrazione ,nel silenzio, coi fedeli tutti inginocchiati, le volute di incenso venivano trafitte dai raggi di luce che entravano dalla vetrata.
Rivolto ad Orientem. Mai come quella volta capii il significato di queste parole: rivolti al Sole che sorge e che spande la luce ,al vero Sole, che e' Cristo. TUTTIrivolto a Lui ,sacerdoti e fedeli, tutti adoranti LUI .
DA allora ,per forza , non posso piu' ritornare alle fiacche e noise celebrazioni di se' stessi, dell' uomo nella sua mediocrita' , che sono diventate le liturgie Novus Ordo.
Sono diventata una persona migliore, piu' buona ,piu' caritatevole? Chiederebbe qualcuno maliziosamente, o e' la solita emozione estetica?
Non so, certo non credo di essere migliore moralmente, ma almeno oggi so che esiste qualcosa per cui cercare di vivere nonostante le proprie imperfezioni. Dio esiste ,io l' ho incontrato. Assistendo ad una Santa Messa.

mic ha detto...

Anonimo pressappochista 10:59
"Non è la messa che influenza la fede, ma la fede influenza la messa."

Non conosce, tra le altre, anche l'azione pedagogica (oltre a quella anagogica) del rito. Il Novus con i tagli e gli annacquamenti ha espunto molti dei significati più profondi...
Resta da chiedersi chi sono in realtà i farisei che non "lasciano entrare"...

La risposta vale anche per quegli anonimi che attribuiscono ad orgoglio il nostro legame con la Messa antica...

Anonimo ha detto...


Quando fu imposto da Paolo VI il Novus Ordo, tra le approvazioni del fronte laico al nuovo rito, ci fu anche quella, ho letto, del Partito Comunista Italiano, in uno dei suoi giornali o riviste.
Questa notizia l'ho letta più volte, anche se non sono riuscito a rintracciare su internet il testo di quest'articolo o nota che fosse.
Che alla direzione del PCI piacesse la Nuova Messa, la dice lunga sulla sua natura spuria. E il nuovo rito, oltre che a certi protestanti, piacque anche ai Massoni, mi sembra di ricordare.
Il Novus Ordo va semplicemente abolito, l'unico rito cattolico valido deve tornare ad essere quello romano antico, il cui canone risale ai tempi apostolici, addirittura al Beato Pietro, secondo tradizione costante dei papi.
Non si crea un rito nuovo a tavolino, sentiti anche i dottori degli eretici, abolendone uno antico quanto il cristianesimo, in pratica, e per di più in lingua volgare. Chi lo ha fatto ha evidentemente perso il ben dell'intelletto, tanto da (verosimilmente) prenotarsi il posto all'Inferno.

Anonimo ha detto...

Niente. Postato una mia esperienze personale: bloccata!
Ma qual è esattamente il vostro problema? Sapete vivere al di fuori della vostra eco chamber?
Imbarazzante!

mic ha detto...

Anonimo provocatore che imperversa in ogni pagina a ogni ora del giorno. E protesta per ogni volta che è censurato.
La sua cosiddetta "esperienza personale" era con tutta evidenza costruita in modo strumentalmente speculare a quella di Cristina... la vada a raccontare da qualche altra parte!

Forse.. ha detto...

L’FBI sorveglia i cattolici tradizionalisti. Scoperto, fa marcia indietro. LifeSiteNews.
http://blog.messainlatino.it/2023/02/lfbi-sorveglia-i-cattolici.html#comment-form

La mia domanda e' :
"Perche' proprio i seguaci di Cristo tradizionalisti"?
La mia risposta :
"Non sara' forse perche' proprio tra i tradizionalisti seguaci di Cristo si ha la maggiore resistenza a certe ^primavere innovative^?"

Si rafforza il mio convincimento di essere ancora lì,come descritto nel Vangelo di Giovanni 19, 13: "Pilato condusse fuori Gesù e si assise in tribunale nel luogo detto Litostroto, in ebraico Gabbathà "
e da
Mt 27, 27-30 "Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: "Salve, re dei Giudei!". E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.

mic ha detto...

Ne avevamo dato notizia qui

https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2023/02/sotto-il-devoto-biden-lfbi-contro-i.html

E anch'io mi sono fatta la stessa domanda...

Anonimo ha detto...

L'FBI controlla maniacalmente tutto e tutti, non c'è da stupirsi, chi continua ingenuamente a credere che gli USA siano un paese democratico, tollerante ed aperto, dovrebbe svegliarsi, se non è troppo tardi, il vescovo ausiliare Americano O' Connell è stato assassinato in casa sua con un colpo di pistola al cuore, ancora nebulose le notizie al riguardo, pare fosse favorevole ai matrimoni ed unioni same sex, ma bisognerà attendere dettagli più precisi.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 07:24,
Il fatto che lei sia così facilmente passato agli insulti generalizzati verso tutti i frequentatori del sito dimostra senza ombra di dubbio la sua natura di troll.
Le dà così fastidio (o le fa così paura) chi non è disposto ad accettare le eterodossie teologiche e liturgiche dei modernisti?
Neppure gli ebrei e i musulmani le accettano: vada a fare il provocatore sui loro siti!

ambrosiano emarginato ha detto...

Domenica scorsa la santa messa per l'ennesima volta è stata un'esperienza faticosissima.

Sacerdote ultraottantenne, ma molto lucido. Ex sessantottino, bergogliano, modernista.

Canto iniziale breve, mono-strofa: c'è l'organo, ma il coro non si impegna più di tanto.

Subito tre o quattro minuti di omelia preventiva, su temi sociali in salsa mainstream.
Il ricordo sofferto di una Chiesa delle regole, il positivo dell'oggi malgrado le tragedie.
La "profezia" di Francesco sulla guerra a pezzi e la memoria dell'invasione russa.
Il terremoto con la sua distruzione... I giovani che non sanno più di essere battezzati.

All'omelia due belle letture, ignorate e show sul vangelo, quello del Figliol Prodigo.
Non si è parlato della conversione del figlio dissoluto, del suo tornare in sé.
No: solo un Padre felice del ritorno e non della conversione. Poi mazzate all'altro figlio.
Il Padre dà un anticipo di fiducia, quello che manca tra di noi, che giudichiamo torvi.
E via di lamento su chi non sa più vivere la fede, che non è più quella dei doveri.
Altro lamento su chi non legge la Scrittura, mentre la si risolve nella sua caricatura.
Venti muniti... Interminabili. Con voce livida di rabbia, parlando di misericordia.
Finita un'omelia così pensosa, il Credo è formulato solo come tre domande. Succede spesso.
Così i ragazzi presenti non imparano a memoria il Credo, ma bofonchiano timidi: "Credo"!

Bisogna recuperare, così è breve anche il canto all'offertorio.
Poi si va via abbastanza sbrigativi alla consacrazione, senza alcuna sottolineatura.

La comunione la distribuiscono due ministri straordinari: compaiono all'improvviso rigorosamente mascherati dal mento alle sopracciglia, con una museruola FFFPPP222. Nessuna stola o segno distintivo del ruolo. Il sacerdote resta seduto. Quasi tutti vanno a ricevere il Santissimo Sacramento.

Dopo un brevissimo silenzio tra la fine del canto (breve) e gli avvisi, ecco un elogio pubblico al coro e l'invito ad unirsi per cantare "pregando due volte" (dimenticavo: prima della santa Messa i coristi chiacchieravano ad alta voce a microfono acceso).

Poi la benedizione. Non era ancora stato detto l'amen che metà dei presenti si era già dileguata, senza partecipare nemmeno dal posto alla Salve Regina conclusiva...

Sì, la Messa così è una dura prova per la fede.
Ma ho pensato a Gesù in croce. Tutto il tempo. Facendo la comunione spirituale con un po' troppa amarezza nel cuore. Eh già: "Se amate solo chi vi ama, che merito ne avrete?"