Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 24 febbraio 2024

O la Croce o la loggia: conciliarle è un'illusione

"Sappiamo tutti fin troppo bene i covi di oscurità in cui vengono elaborate quelle perniciose dottrine". Cosí San Pio X, pontefice dal 1903 al 1914, parlando della massoneria (Lettera all'Episcopato francese, 25 agosto 1910). Precedenti qui - qui - qui - qui - qui e più recenti a partire da qui.

O la Croce o la loggia: conciliarle è un'illusione
Paolo M. Siano
L'avvicinamento tra Chiesa e massoneria può avvenire solo a spese della Verità: la luce di Cristo non è una delle tante "luci" del tempio massonico, dove si è liberi di professare qualsiasi religione... purché non la si consideri "troppo vera".
Sul Seminario tra Chiesa e Massoneria che si è svolto a Milano il 16 febbraio scorso, La Nuova Bussola Quotidiana ha finora pubblicato un paio di articoli. Non sto a ripetere i dati lì indicati, circa intenti, partecipanti, relazioni e dichiarazioni di quell’incontro. Riporto però il cappelletto introduttivo dell’articolo del dr. Riccardo Cascioli pubblicato il 19 febbraio: «Non c'è solo la proposta del cardinale Coccopalmerio per un "tavolo permanente" di confronto fra Chiesa e logge massoniche: all'incontro di Milano il vescovo Staglianò fa a pezzi l'approccio dottrinale e prepara la strada all'apertura in nome della Misericordia» (qui).
A questo punto ritengo utile offrire ai Lettori alcune osservazioni su quanto detto da due Gran Maestri relatori, Stefano Bisi (GOI) e Claudio Romoli (GLDI), i quali, nell’arco di uno o due giorni, hanno pubblicato le loro relazioni sui siti web delle rispettive Obbedienze massoniche. Colpisce anzitutto la singolare rapidità della pubblicazione degli interventi massonici, mentre invece da parte cattolica (relatori del Seminario), per quanto mi consta, nulla è stato ancora pubblicato.

Dal testo del Gran Maestro Bisi (GOI): relativismo, Giordano Bruno… Il Grande Oriente D’italia – Palazzo Giustiniani (GOI) ha annunciato l’evento del 16 febbraio (qui), ha pubblicato prima un breve commento del Gran Maestro Bisi il 14 febbraio (qui), e poi l’intervento del medesimo al Seminario (qui).
Vediamo alcuni punti della relazione del Gran Maestro Stefano Bisi. Evidenzio in grassetto alcuni brani e concetti del Gran Maestro che ritengo di particolare interesse. Poi aggiungo alcune mie osservazioni.
Il Gran Maestro Bisi afferma:
«Nel corso dei suoi oltre 300 anni di vita, nessuna istituzione è stata osteggiata, combattuta, mistificata, infamata e tanto temuta come la Libera Muratoria Universale». In realtà, questo primato (sin dal I secolo d.C.) spetta alla Chiesa cattolica più che alla Massoneria… Per non parlare della persecuzione da parte della Massoneria italiana ed estera, di epoca risorgimentale, contro il Papato e lo Stato Pontificio culminata nella Breccia di Porta Pia (1870) a cui accenna proprio il Gran Maestro Bisi.

Circa la scomunica della Chiesa alla Massoneria, il Gran Maestro afferma che molti massoni «si chiedono come superare quel presunto e sostanziale dogma dell’inconciliabilità che precluderebbe qualsiasi avvicinamento fra le due realtà». Circa la «inconciliabilità» (tra Chiesa e Massoneria) il Gran Maestro ritiene che essa «non ha mai prodotto ponti su cui unire ma ha diviso gli uomini». Mi permetto di far notare che la divisione proviene dai princìpi illuministi (razionalisti, relativisti, antidogmatici) ed iniziatici (Esoterismo, Gnosi) della Massoneria (che non è solo filantropia sociale) totalmente opposti al Dogma cattolico. Ogni cattolico, chierico o laico, dovrebbe tenere ben a mente che i Dogmi cattolici di fede e morale non sono in antitesi con la Parola di Dio, e non sono inutili o superati…
Secondo il Gran Maestro Bisi:
«Ma quel che conta è partire magari da una conciliabilità limitata e discuterne invece di professare ancora una assoluta, intransigente e dogmatica inconciliabilità. Chi possiede la Verità? L’Uomo o solo Dio? Scrisse proprio il cardinale Ravasi qualche anno fa: “La Verità è una sola ma come il diamante ha molte facce, noi riusciamo, dal nostro angolo di visuale, a vederne solo una di queste facce”. Si illude, quindi, chi pensa di vedere tutto e detenere l’unica Verità. È per questo che i massoni con umiltà e tanti dubbi la cercano perennemente lasciando agli altri i dogmi. Ma cercando sempre il dialogo e il confronto con chiunque».
Ecco ancora: ostilità ai Dogmi, relativismo, contrapposizione (tipica anche del Protestantesimo e del Modernismo) tra Verità (Parola di Dio, kerygma) e Dogmi…
Più avanti il Gran Maestro Bisi afferma:
«La Massoneria è un grande albero della Libertà che ondeggia al vento ma non si spezza e continua ad operare per il bene dell’Umanità creando uomini migliori, disponibili all’ascolto e che fa della Tolleranza un principio che tutti dovrebbero praticare con grande amore».
E poco oltre:
«Perché è bella la loggia massonica e perché non piace alle autorità ecclesiastiche? Perché sotto lo stesso cielo – che rappresenta il Creato – ogni uomo è fratello dell’altro, è indipendente il legame di fratellanza dalla fede. Occorre solo credere nel Grande Architetto dell’Universo. Il cielo stellato è uguale per il buddista, per il cattolico, per il valdese, per l’islamico, per tutti coloro che credono in un essere supremo. Per tutti coloro che hanno la consapevolezza che siamo un punto all’interno di qualcosa di più grande che è l’universo, che possiamo chiamare dio». Nel testo online è scritto «dio», con «d» minuscola… Dunque anche l’Universo può essere chiamato «dio»… Siamo dinanzi al panteismo alla Giordano Bruno, che in effetti è citato dal Gran Maestro Bisi in questa sua relazione.

Ancora il Gran Maestro Bisi:
«Noi lasciamo liberi i nostri fratelli di aderire a qualsiasi religione e di praticarla. Le verità assolute e i muri della mente non ci appartengono e per noi vanno abbattuti». Ci risiamo: ancora guerra alle «verità assolute» (es.: dogmi di fede e di morale)… L’auspicio del Gran Maestro Bisi:
«Spero che il dialogo continui, vorrei che fosse dichiarata la conciliabilità fra l’appartenenza ad una loggia massonica e l’appartenenza alla fede cattolica. Dico questo perché il percorso in tal senso è ancora lungo, e molti fratelli vivono l’accesso ai sacramenti in maniera clandestina perché sanno che sono in stato di peccato grave. Dal codice canonico la parola scomunica è stata tolta ma gli effetti sono gli stessi». Ecco il fine del Dialogo da parte massonica: conciliabilità tra Chiesa e Massoneria! Più avanti, così conclude il Gran Maestro: «Il mio augurio – che è anche una speranza – è che un giorno un Papa e un Gran Maestro possano incontrarsi e fare un pezzo di strada insieme, alla luce del sole. Mi viene da dire alla luce del Grande Architetto dell’universo».
Già, il Grande Architetto dell’Universo: simbolo iniziatico, o Dio, che per i Massoni è aperto a tutte le interpretazioni filosofiche e religiose, opposte o contrarie tra loro… Insomma, una “Complexio Oppositorum”…

Dal testo del Gran Maestro Romoli (GLDI): Illuminismo, relativismo, Riti, Gnosi… Il 3 febbraio u.s., il website della Gran Loggia d’Italia (GLDI) pubblica un’editoriale del Gran Maestro Romoli, L’anno che verrà, le grandi sfide, la centralità dei valori massonici (vedi qui). È bene sapere che la GLDI è in comunione con il Grande Oriente di Francia (GODF), ovvero la Massoneria francese apertamente laicista e sostenitrice della Rivoluzione Francese del 1789. In quell'editoriale il Gran Maestro Romoli afferma tra l'altro (il grassetto è mio): «“Le idee difese e portate avanti con coraggio dalla massoneria sono quelle della grande tradizione del pensiero illuministico: tolleranza, relativismo, fede nel progresso della ricerca e della conoscenza, uguaglianza e libertà. Specie se applicata al campo della religione, in un mondo come quello occidentale che sta diventando sempre più multietnico e multireligioso, l’idea massonica della tolleranza, del relativismo, del diritto di cittadinanza per ogni fede o credo religioso serve a disinnescare molti elementi di tensione che sono all’origine di tanti conflitti della contemporaneità”». Dunque, ecco cosa propongono il Gran Maestro Romoli e la GLDI: «pensiero illuministico» e «relativismo», applicati alla religione, anche a quella cattolica...
Il Gran Maestro afferma che la GLDI vuole «illuminare un mondo che ha bisogno di spiritualità, [...]»... Ma quale spiritualità propone la GLDI, specialmente ai suoi adepti? Lo sappiamo bene: Esoterismo e Gnosi... Con queste premesse, quale dialogo con la Massoneria della GLDI ?
Il sito web della GLDI ha messo on-line, purtroppo non scaricabile, il testo dell’intervento del suo Gran Maestro al Seminario di Milano del 16 febbraio (vedi qui).

Anche nel suo intervento milanese il Gran Maestro Romoli fa ben capire che la GLDI è sulla scia del Grande Oriente di Francia che è paladino della «laicità» e degli ideali della (sanguinosa, tirannica, anticattolica e anticristiana) Rivoluzione Francese del 1789 (cf. pp. 3-4). Romoli riporta il brano già citato nel suo Editoriale del 3 febbraio:
«Lo abbiamo ricordato anche nel recente appuntamento alla Versiliana: “Le idee difese e portate avanti con coraggio dalla massoneria sono quelle della grande tradizione del pensiero illuministico: tolleranza, relativismo, fede nel progresso della ricerca e della conoscenza, uguaglianza e libertà. Specie se applicata al campo della religione, in un mondo come quello occidentale che sta diventando sempre più multietnico e multireligioso, l’idea massonica della tolleranza, del relativismo, del diritto di cittadinanza per ogni fede o credo religioso serve a disinnescare molti elementi di tensione che sono all’origine di tanti conflitti della contemporaneità”» (p. 4). Romoli parla di «libero pensiero» (p. 5) e tale è appunto il pensiero massonico, cioè libero da Dogmi… Romoli indica i Massoni anche con il termine «adepti» (p. 5)... La «Ragione» della Massoneria include «il razionale e il prerazionale» (p.7)... L'iniziazione massonica «è un processo di trasformazione attiva, di progressiva identificazione con il nucleo sacro della propria personalità» (p. 8, grassetto mio).

Così, finalmente il Gran Maestro Romoli fa trapelare qualcosa di esoterismo e gnosi della Massoneria. Inoltre, la progressiva trasformazione e sacralizzazione dell'adepto-massone attraverso Riti Iniziatici, fa intravedere qualcosa del carattere MAGICO della Ritualità Massonica...
Il Gran Maestro Romoli spiega che la Massoneria fa fare esperienza del sacro (cf. p. 8)… L'iniziato comprende la «consustanzialità di materia e spirito» p. 8 [spirito=materia, e viceversa?]… L'iniziato anela «a partecipare all'armonia universale» (p. 8)…

Già, l’Armonia Universale… Apro una parentesi: in un video tenuto per la celebrazione del Solstizio d’Inverno nel Tempio Massonico della GLDI di Iesi (AN), è detto che i due Solstizi ed Equinozi sono celebrati «in modo rituale» nella GLDI e il Gran Maestro Romoli spiega che: «li ritualizziamo perché nel nostro percorso di ricerca iniziatico, ovviamente facendo parte noi del grande complesso di natura, mettersi in contatto coi fenomeni naturali conseguenti, ovviamente ti dà la possibilità di entrare meglio nel percorso della ricerca dei Misteri» (min. 0:35-0:56; https://youtu.be/aRSayDvj-oc; il corsivo è mio).
Dal nostro punto di vista cattolico e teologico, tale ritualità solstiziale ed equinoziale ha ovviamente un carattere naturalista e magico…

Sotto il testo dell’intervento del Gran Maestro Romoli al Seminario di Milano c’è un comunicato stampa della GLDI (qui) dove si afferma tra l'altro (neretto del testo): «Tale risultato ha suscitato un sentimento di entusiasmo e speranza sia tra i partecipanti ecclesiastici che massonici, evidenziando la consapevolezza dell’importanza di approfondire il dialogo e la reciproca comprensione. Il tavolo di confronto permanente si configura pertanto come un’occasione preziosa per esplorare le tematiche comuni e le differenze tra le due istituzioni, promuovendo così un dialogo costruttivo e una collaborazione fruttuosa. Un Passo Avanti nella Promozione della Comprensione Interreligiosa».
Perché il comunicato GLDI, circa il Dialogo Chiesa-Massoneria, parla di «Comprensione Interreligiosa»? Forse anche la Massoneria è una religione?...

Ulteriori riflessioni
È bene sapere che i due Gran Maestri Stefano Bisi (GOI) e Luciano Romoli (GLDI) sono anche “Sovrani Grandi Ispettori Generali” ossia 33° ed ultimo grado del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA). In più, il Gran Maestro della GLDI Luciano Romoli è anche il Sovrano Gran Commendatore, cioè la massima autorità, del Supremo Consiglio del RSAA praticato dalla GLDI. Il Supremo Consiglio è costituito dai massoni del 33° grado RSAA.
Il RSAA del GOI e quello della GLDI hanno in sostanza il medesimo contenuto rituale, simbolico, iniziatico: non solo il Laicismo illuminista e antidogmatico, ma anche l’Ermetismo, l’Alchimia, la Qabbalah, la Gnosi… L’incompatibilità tra l’Esoterismo Massonico, in particolare quello del RSAA, e la Fede Cattolica (Dogma e Morale) è evidente. Se ne facciano una ragione i cultori della conciliabilità…
Ma allora a cosa serve questo Dialogo pubblico o ufficiale tra Chiesa e Massoneria? Dal punto di vista massonico serve certamente a fare della Massoneria un Partner pubblico, rispettabile e necessario della Chiesa (per filantropia, promozione umana, diplomazia o politica internazionale…?). Poi magari, pian piano – ancora dal punto di vista massonico – si spera di arrivare a qualche dichiarazione di conciliabilità, così cattolici, chierici e laici, potranno tranquillamente in coscienza far parte della Massoneria… Eppure la Luce Massonica, la Luce del Grande Architetto dell’Universo, la Luce dei Sovrani Grandi Ispettori Generali del 33° grado RSAA, non è la Luce di Cristo e della Chiesa Cattolica. Fonte

16 commenti:

Anonimo ha detto...

« Numquid voluntatis meæ est mors impii, dicit Dominus Deus, et non ut convertatur a viis suis, et vivat ? » (Ezéchiel 18:23)

Anonimo ha detto...

Ma di quale M. stiamo parlando ? Quelli sono solo i giullari di quella vera che, certo, non si mette a dialogare con i vari delpini e i coccopalmerio, semmai con i loro delegati veri nella Chiesa, ma non in pubblico. Spenderci troppe parole vuol dire fare il gioco del loro capo. Basterebbe ribadire che dell’esercito di Lucifero costituisce la divisione più potente, la più perversa organizzazione criminale della storia. La Madonna ci aveva già avvertito prima della sua nascita ufficiale.
Claudio Gazzoli

Anonimo ha detto...

@ 24 febbraio, 2024 08:36
Se mi e' permesso esprimere un'opinione, io la vedo diversamente: Per abbattere le mura di una fortezza si studiano i punti deboli e poi si attaccano quelle parti; ora, a mio parere, similmente alla l.sul divorzio, sull'aborto ecc.si vogliono aprire delle piccole crepe, degli spiragli, cosicche'i cattolici sbianchiti, gia' mezzo spenti si ritrovino senza accorgersene nel bel mezzo del guado.Non per niente S.L.G.de Montfort ci anticipa che i figli delle tenebre attenteranno ai figli della Luce.

Nota di cronaca ha detto...

I nostri media stigmatizzano il fatto che la tv russa svolga solo attività di propaganda. Certamente, ma le nostre sono da meno?

Anonimo ha detto...

Fuori tema (parzialmente): come si legge dal sito della FSSPX, le proposte dei vescovi belgi in tema di evoluzione dottrinale e morale sono proprie di una Chiesa Protestante e non più Cattolica. Il diaconato femminile, le aperture al matrimonio dei preti, le scandalose deviazioni omoereticali sono, per il fatto stesso di prenderle in considerazione nell'ottica del "dogma" del c.d. evoluzionismo conciliare, una caduta vertiginosa nell'abisso.

Anonimo ha detto...

Aneddoto: qualche tempo fa lessi che il celebre banchiere Raffaele Mattioli, legato alla Massoneria britannica, fu sepolto per suo espresso volere nell'abbazia di Chiaravalle nel luogo in cui molti secoli prima era stata sepolta e poi successivamente dissepolta Guglielma la Boema, in quanto giudicata eretica per decreto dell'Inquisizione (sosteneva tra le altre cose il mito dell'androgino primordiale). Mattioli, banchiere di assoluto valore, aveva durante la sua vita sostenuto finanziariamente la ristrutturazione dell'abbazia dopo le spoliazioni ottocentesche della stessa che l'avevano mal ridotta. Interessante il luogo e ciò che rappresenta per massoneria e alta finanza.

Anonimo ha detto...

Secondo l'allora (anni novanta) Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Virgilio Gaito, sembra che Angelo Roncalli fosse stato iniziato alla Massoneria quand'era Nunzio a Parigi, e frequentasse le logge a Istanbul e molti aspetti del suo pensiero erano chiaramente massonici (echi di un'intervista a Trenta Giorni).

Anonimo ha detto...

E ci risiamo. Non è finita. Adesso occorre porre al centro della questione l'emergenza sociale delle manganellate del governo di destra sui poveri studenti che intendono manifestare pacificamente per il fermate il fuoco sul genocidio di Gaza. Allora ecco mobilitati contro Piantedosi (ma non dimentichiamo che il bersaglio è sempre Giorgia) i talk show televisivi, i vari Gramellini, Fazio, Floris, Formigli, Gruber, Gramellini e Bianca Berlinguer, con annesso pianto di Vecchioni e reprimenda di Mattarella.
Per carità a nessuno piacciono le cariche della polizia. Ma occorre capirsi. I poliziotti sono schierati a difesa della legalità e della legittimità delle libere manifestazioni del pensiero. Chi vuole forzare questa legalità, chi vuole rompere il cordone della polizia, con insulti, minacce, frasi provocatorie e azioni di sfondamento con violenze verbali e materiali sono i manifestanti, punto.
Le reazioni dei poliziotti potrebbero essere discutibili ma comprensibili nella situazione. Perché c'è chi provoca e chi è provocato.
Ma cominciamo da Gaza. Dov'erano questi manifestanti il 7 ottobre? E gli autori di quella strage e di quegli scempi non avevano calcolato le conseguenze? Secondo me le avevano calcolate molto bene. Volevano spezzare l'avvio degli accordi di Abramo, cioè il reciproco riconoscimento fra Israele e i Paesi Arabi moderati. Volevano la guerra, la reazione cruenta di Israele e l'hanno ottenuta.
Si dice che i palestinesi sono nella stessa posizione degli ebrei nella seconda guerra mondiale. Ma se Hamas è stato eletto rappresentante dei palestinesi, non mi risulta che gli ebrei tenessero degli ostaggi tedeschi durante il loro sterminio e non mi sembra che richiedessero il cambio di tremila prigionieri ebrei contro 100 ostaggi tedeschi. Come si sta verificando ora.
Stiamo attenti ai confronti storici.
Poi sulle manifestazioni pacifiche degli studenti ci sarebbe molto da dire.
Manifestazioni in cui si inneggia alla distruzione dello Stato di Israele, in cui si dice che uccidere un fascista non è reato, in cui si dice che i fascisti (le persone che non la pensano come loro) vanno bruciati vivi come topi nei loro covi, che i cellerini vanno attaccati e menati, non sono pacifiche.
Non si tratta di quindicenni improvvisamente animati da passione civile come gli Italiani che fecero l'Italia. Questi vanno alle manifestazioni per menare, per provocare. Come il gruppo anarchico che andò in Ungheria per prendere a martellate i fascisti.
Ma la sinistra li copre. Stende un mantello protettivo di ipocrisia su di loro.
E' la storia del comunismo ragazzi! Quella che i cattivi maestri del pensiero si sono sempre rifiutati di imparare. Con cui non hanno mai voluto fare i conti.
E adesso si appigliano all'ennesimo pretesto per attaccare il governo Meloni.
Ma il voto della Sardegna li seppellirà con un sorriso.
________

Anonimo ha detto...

Segue/1:

Ogni volta si colpiscono non tanto degli individui, quanto dei gruppi. Il terrore ha lo scopo di sterminare un gruppo individuato come nemico che, se è vero che costituisce soltanto una porzione della società, viene comunque colpito in quanto tale da una logica genocida. I meccanismi di segregazione e di esclusione del totalitarismo di classe presentano, quindi, una straordinaria somiglianza con quelli del totalitarismo di razza. La futura società nazista doveva essere costruita attorno alla razza pura, la futura società comunista attorno a un popolo proletario depurato da qualsiasi scoria borghese. La ricostruzione di queste due società venne progettata allo stesso modo, anche se i criteri di esclusione non furono gli stessi. E', quindi, un errore sostenere che il comunismo sia una dottrina universalistica: è vero che il progetto ha una vocazione mondiale, ma una parte dell'umanità è dichiarata indegna di esistere, esattamente come nel nazismo. L'unica differenza consiste nel fatto che la società comunista, invece di essere divisa su base razziale e territoriale come quella nazista, è stratificata in classi sociali. I misfatti leninisti, stalinisti, maoisti e l'esperienza cambogiana pongono, quindi, all'umanità, oltre che ai giuristi e agli storici, un nuovo quesito: come definire il crimine che consiste nello sterminio, per ragioni politico-ideologiche, non più di individui o di gruppi limitati di oppositori, ma di massicce porzioni della società? Bisogna limitarsi, come fanno i giuristi cechi, a definire i crimini commessi durante il regime comunista semplicemente «crimini comunisti»? O bisogna inventare una nuova denominazione? Alcuni autori anglosassoni la pensano in questo modo e hanno coniato il termine «politicidio».

Anonimo ha detto...

Ci sarebbe anche Pol Pot, Killing fields fu un film molto coraggioso, ma non penso venga proiettato nelle scuole, viaggi ad Auchswitz sempre, cmnq. tornando sui disordini, quando furono manganellati di brutto Puzzer and co. Vecchioni, ormai patetico, non mi pare si strappasse i capelli e nessun fiume di lacrime da parte dei succitati, tanto per, stamane a Milano genltemen manifestanti hanno distrutto vetrine e negozi, per cosa manifestavano? Ah, saperlo......sul voto in Sardegna sarei cauto, se GM facesse meno comparsate in giro per il mondo sarei più contento, sappiamo di essere una piccola colonia ai confini dell'impero galattico, ma un po' di discrezione e meno smania di protagonismo non sarebbero male.

Anonimo ha detto...

Se risulta ex post che un Papa era massone dovrebbero essere invalidati tutti i suoi atti, o sbaglio?

Santo Volto di Gesù, guardaci con misericordia! ha detto...

È inutile farsi tante domande su certi argomenti. I "padroni del mondo" sono loro - i creatori e del comunismo e del capitalismo - e fanno tutto quello che vogliono, finché il Signore glielo permette. Che il Santo Volto di Gesù benedica e protegga la Palestina e la Santa Russia!

Anonimo ha detto...

#anonimo 14:22
Ha toccato un nervo scoperto, quando giustamente afferma che il comunismo è un "crimine contro l'umanità"; è un'ideologia criminale e aberrante, sostenuta proprio dalla massoneria stessa, di cui è figlia. E per questo non è stata perseguita a dovere.
La Cina, di cui i "benpensanti" radical chic e i loro scagnozzi sono profondi ammiratori, rappresenta oggigiorno l'essenza del male insito in tale ideologia nefasta che si è unita al capitalismo in una sintesi diabolica.
La giudeomassoneria ha partorito l'aberrazione marxista, in funzione anticristiana, allo stesso modo della sua variante liberale.

Anonimo ha detto...


I crimini comunisti.

Molto si sapeva sui crimini comunisti ben prima dell'implosione della Unione Sovietica. Ma la cultura di sinistra, ampiamente controllata dall'allora Partito Comunista, non si agitava troppo per analizzarli a fondo.
Il libro "Il grande terrore", The Great Terror, dell'intellettuale e strico israelita Robert Conquest, fu pubblicato (in inglese) nel 1968. Nel 1985 egli pubblicò "Il raccolto del dolore", sulla persecuzione dei contadini ucraini voluta da Lenin e Stalin (The Harvest of Sorrow). Fino ad epoca abbastanza recente questi due libri sono rimasti libri guida nel loro campo.
Con la fine dell'URSS nuovo materiale si è potuto trovare negli archivi. Ma in Occidente è stata sempre forte la tendenza a presentare gli orrori del comunismo come dovuti agli errori dello stalinismo.

Secondo Churchill, a Yalta, nei colloqui privati suoi con Stalin, infiorati di robuste bevute, Stalin gli avrebbe detto che l'industrializzazione forzata dell'URSS (quella che ha creato l'industria pesante grazie alla quale, dicevano i comunisti, l'URSS aveva sconfitto Hitler) aveva richiesto il sacrificio dell'agricoltura ucraina e la morte di milioni di persone ("terribile ma necessario", avrebbe detto il dittatore georgiano).
In realtà la documentazione emersa postURSS dagli archivi conferma che il sistema bolscevico del terrore di massa fu messo in piedi già da Lenin e con la massima determinazione.
Il sistema era nell'ideologia. Il marxismo ha prodotto anche la socialdemocrazia non solo il bolscevismo - la socialdemocrazi come via parlamentare alla trasformazione della società in senso socialista. Così in Germania gli intellettuali socialdemocratici come Karl Kautsky, capo del partito, cercavano ad esempio di conciliare Marx con l'etica kantiana, un connubio piuttosto improbabile.
Una tendenza alla socialdemocrazia ci fu anche in Russia. Ma prevalse nel moto russo l'ala estrema, il partito bolscevico marxista-leninista, ossia guidato dall'elaborazione in senso rivoluzionario estremo che Lenin aveva fatto delle tesi di Marx.
La carica di violenza del bolscevismo va tuttavia inquadrata nella violenza estrema che aveva sempre caratterizzato il moto rivoluzionario russo, che p.e. nei socialisti rivoluzionari esaltava e praticava il terrorismo individuale su larga scala. Se (è emerso dagli archivi) circa 30.000 furono in quasi un secolo i terroristi rivoluzionari giustiziati dagli Zar, i funzionari eliminati dai terroristi furono circa 15.000. Citazone a memoria.
Il terrore rosso, marxista-leninista, non fu un fiore nel deserto.



Anonimo ha detto...

Ma quando a Trieste, contro pacifici manifestanti seduti per terra a recitare il Rosario, furono usati, in inverno, gli idranti, il presidente Mattarella era in letargo?

Anonimo ha detto...


Dobbiamo guardare a ciò che ci unisce non a ciò che ci divide.

L'afferma il Gran Maestro della Massoneria di Palazzo Giustiniani. Ma questo slogan imperversa dal Concilio, è stato ed è la divisa messasi dalla Chiesa conciliare per giustificare il "dialogo" con il mondo a cominciare dai "fratelli separati".
Al punto da affermare : "Questo Santo Concilio desidera vivamente che le iniziative dei figli della Chiesa cattolica procedano CONGIUNTE con quelle dei fratelli separati, senza che sia posto alcun ostacolo alle vie della Provvidenza e senza che si rechi pregiudizio ai futuri impulsi dello Spirito Santo" (Dichiar. "Unitatis Redintegratio" sull'ecumenismo, 24). E difatti le iniziative "congiunte" con i "fratelli separati" luterani hanno portato alla famigerata Dichiarazione congiunta [luterano-cattolica] sulla Giustificazione, che mette tra parentesi le condanne del Concilio di Trento, storicizzandole, per fabbricare punti in comune con i luterani sulla dottrina della Giustificazione. Quella Dichiarazione che ha fatto dire a papa Francesco che Lutero non si era sbagliato sulla Giustificazione.
NOn solo. Il testo del Concilio continua con una visione della Chiesa da edificare con tutti gli altri cristiani, quae sapit haeresim.
"Inoltre dichiara [il Santo Concilio] d'essere consapevole che questo santo proposito di riconciliare tutti i crisitani nell'unità di una sola e unica Chiesa di Cristo, supera le forze e le doti umane. Perciò ripone tutta la sua speranza nell'orazione di Cristo per la Chiesa [falsamente interpretata, ovvio].." (UR 24 cit.).

Si noti bene. Non si ripete qui la dottrina tradizionale (Pio XI, Mortalium animos) del ritorno di eretici e scismatici pentiti all'unica Chiesa di Cristo, quella Cattolica, bensì si auspica una "riconciliazione" senza conversione alcuna, senza abiura dei propri errori, nell'unità di "una sola ed unica Chiesa di Cristo", che ancora non c'è evidentemente e che risulterebbe dal fatto stesso, nuovo, di questa "riconciliazione" così malamente concepita.
Questa dottrina ereticale, notava Amerio, fu proposta per la prima volta dal cardinale Bea in un articolo sull'Osservatore Romano, ai tempi del Concilio: cattolici e "fratelli separati" che convergono assieme verso una Chiesa di Cristo che non richiede nè conversioni nè abiure ai non cattolici poiché il battesimo avrebbe "incorporato" gli acattolici nella Chiesa (diceva Bea, alterando Pio XII, che invece aveva ribadito esser gli acattolici battezzati nella Chiesa solo "in voto").
I vertici massonici attuali non fanno altro che adottare lo schema eterodosso creato dalla Chiesa conciliare stessa. Perché non può esser riformulato anche il rapporto tra Chiesa e Massoneria all'insegna di "ciò che ci unisce" al di là delle divisioni? Perché non si può creare un'unità "imperfetta" tra Chiesa e Loggia, come quella che la Chiesa conciliare afferma connetterla ai "fratelli separati"?
PP