Il Capitolo generale della Fraternità
San Pio X si è aperto lunedì 9 luglio 2012, al seminario di Ecône
(Svizzera), e proseguirà fino a sabato 14 luglio.
Questa riunione di
lavoro ha lo scopo di studiare le questioni che si presentano nel tempo
che intercorre tra i Capitoli elettivi che si tengono ogni 12 anni, – il
prossimo si terrà a luglio del 2018.
Nel presente contesto, dopo la risposta
del Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la
Dottrina della Fede, del 14 giugno 2012, questo Capitolo dà la
possibilità al Superiore generale della Fraternità San Pio X, Mons.
Bernard Fellay, di esporre lo stato delle relazioni della Fraternità San
Pio X con Roma, e di raccogliere i pareri dei capitolanti
sull’argomento. Le discussioni si svolgono in un’atmosfera fraterna,
improntata alla franca cordialità.
Ecône, l'11 luglio 2012
Fonte: DICI
8 commenti:
Per quelli che che hanno descritto tramite siti Web "attendibili" il Capitolo in questo modo:
http://www.alessiodileo.com/Gallery/Viaggi/Europa/Germania/Bayerischer/images/Lupo-2.jpg
o avrebbero voluto vedere questo tipo di immagine al posto della foto di famiglia:
http://static.politica24.it/politica24/fotogallery/600X400/289/rissa-tra-barbaro-e-rainieri.jpg
dico solo, mi dispiace per voi!
deo gratias !
armonia e cordialità fraterna ?
magari ! tutti ce lo auguriamo, sia per la loro coesione interna, sia per chi guarda a loro come modello di autentico cattolicesimo, vissuto in una Fede senza incrinature, uniti NELLA VERITA', non nei compromessi politici con il potere conciliare....
però...non è tutto oro ciò che luccica.
Qualcuno osserva, senza occhiali rosa, che il nuovo "custode" della Fede Muller ha detto:
"I quattro vescovi della Fraternità San Pio X dovrebbero DIMETTERSI e non dovrebbero parlare in pubblico di questioni politiche ed ecclesiastiche. È necessario che conducano una vita esemplare come semplici sacerdoti o cappellani, per riparare ai danni che ha causato lo scisma."
dunque, realismo (che tanto s'invoca, applicandolo spesso fuori posto) suggerisce che:
forse SOLO PER QUESTO mons. Fellay non seguirà Roma, capendo che se rimane com'è esercita almeno l'episcopato ma se segue Roma potrebbe essere ridotto a semplice cappellano!
Tuttavia, il suo ascendente è calato molto anche all'interno della FSSPX.
Morale della favola: perde su etrambi i fronti.
^^^^^^^^^^^^
Vedremo se quell'armonia idillica riferita non sarà solo un momento, un flash su una bella facciata, dietro la quale covano tanti malumori e dissensi.
Non è epoca questa in cui si possa credere alle umane capacità di ricostruire la Chiesa polverizzata, neanche in questa Fraternità, che come molti hanno acutamente notato, già mostra di aver contratto il virus micidiale SIA del dialoghismo diplo-conciliare (BIFIDO e malfidato), che mette in sordina l'identità cattolica, SIA l'inevitabile presa di posizione interna di chi -in piena fedeltà al Magistero perenne e alla Roma eterna, secondo il luminoso esempio del fondatore, vuole unità nella VERITA' eterna, senza IRENISMI, senza compromessi con nella menzogna ecumeni-conciliare, che contagia fatalmente chiunque le si avvicini, anche con il presunto buon fine di RISANARE la malattia cinquantennale della Chiesa.
Speriamo che anche mons. Fellay, sia pure in ritardo, capisca che si rischia di "andare per suonare e rimanere suonati".
forse SOLO PER QUESTO mons. Fellay non seguirà Roma, capendo che se rimane com'è esercita almeno l'episcopato ma se segue Roma potrebbe essere ridotto a semplice cappellano!
questa è una falsità voluta o da ignorante, da chiunque provenga. Mons. Fellay non è mica un vescovo Anglicano. L'ordinanzione è l'ordinazione; quel che gli manca è solo la "giurisdizione", che mons. Lefebfre non ha voluto conferire perché spetta la Papa!
"questa è una falsità voluta o da ignorante, da chiunque provenga. Mons. Fellay non è mica un vescovo Anglicano. L'ordinanzione è l'ordinazione;..." .
Giusto, chissà cosa ne pensa Mons. Muller
Giusto, chissà cosa ne pensa Mons. Muller
Quel che ne pensa è evidentemente quello che ha detto. Ma non è supportato nemmeno dal magistero post conciliare.
Sono l'anonimo delle 16.22.
A scanso di equivoci la mia annotazione voleva appunto evidenziare quanto il diktat del vescovo Muller fosse contrario alla realtà (l'ordinazione è l'ordinazione, quindi non revocabile o riducibile).
Marco.
La Fraternità ha bisogno di rimanere unita. Divisa sarebbe indebolita e farebbe il gioco dei nemici!
Preghiamo.
Nel frattempo il Vescovo Williamson si è appellato contro l'esclusione dal Capitolo (Fonte Rorate di oggi) ed è stata confermata la decisione di Mons. Fellay.
C'è il rammarico di questa esclusione; ma Williamson, che è diventato un problema, e scottante, suo malgrado con l'incauta intervista sulla quale hanno volutamente costruito un caso, in seguito ha fatto ben poco per conservare discrezione.
I suoi contenuti sono assolutamente condivisibili; ma in un momento così delicato i toni sono quelli che fanno la differenza. E non possiamo comunque negarci che sembra esser diventato il "capro espiatorio" della situazione.
Speriamo che in futuro, Deo adiuvante, anche questa frattura possa ricomporsi in una Fraternità regolarizzata che dimostri di poter mantenere la sua identità.
Posta un commento