Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 1 luglio 2012

Santa Sede - FSSPX . Dal Distretto del Canada

Io ricordo
Bollettino parrocchiale, Centro Saint-Joseph, Saint-Césaire, Québec, Canada, Luglio 2012

Lo scopo della Fraternità San Pio X
Don Dominique Boulet

Cari fedeli,

Nel corso di questo mese di luglio, i Superiori della Fraternità San Pio X stanno per riunirsi nella nostra Casa Madre di Écône in Svizzera, in occasione del Capitolo generale. Innanzitutto precisiamo che questa riunione non è stata decisa d'urgenza per rispondere alle necessità del momento, ma essa era stata prevista da lunga data, secondo un calendario messo a punto nel 2006. Ciò non impedisce che, nell'attuale contesto, si possa affermare che è davvero la Provvidenza che ha voluto che il capitolo generale abbia luogo durante la prima quindicina di luglio.

Degli spiriti caldi hanno voluto lanciarsi in una dialettica per farci credere che Mons. Lefebvre avrebbe reagito differentemente di fronte alle proposte romane. Queste persone sembrano dimenticare che l'eredità do Mons. Lefebvre è innanzi a tutti colui che l'ha fondata. È ovvio che più che ogni altro, i superiori sono i depositari, i garanti e gli interpreti autentici del pensiero del fondatore.

Così dunque, invece di lanciarmi in una sterile polemica, vorrei approfittare dell'occasione per esporvi qual è stato l'obiettivo fondamentale cui mirava Mons. Lefebvre quando ha fondato questa famiglia religiosa che conosciamo sotto il nome di Fraternità di San Pio X.

Per conoscere Mons. Lefebvre occorre conoscere la ragione ella sua lotta più che la sua stessa lotta. Ora, tutta la vita di Monsignore è stata consacrata  al Sacerdozio e al Santo Sacrificio della Messa, egli ha combattuto per la Messa e ha condannato e respinto tutto ciò che poteva attentare alla santità del sacrificio, sia in teologie che in dottrina, liturgia, pastorale... Conosciamo tutti i suoi interventi coraggiosi e necessari per denunciare i mali terribili che affliggono la Chiesa dopo il Vaticano II, fino alo scandalo di Assisi. Ma forse conosciamo di meno il fondatore della Fraternità San Pio X.

Il pensiero del fondatore così si esprimeva :
« Posso affermare davanti a Dio e davanti alla Chiesa che il solo scopo della Fraternità Sacerdotale è servire Nostro Signore Gesù Cristo e la sua Chiesa procurandole preti formati secondo la più sana tradizione i il più autentico magistero della Chiesa, in piena conformità col diritto canonico e secondo gli auspici espressi dal Vaticano II. ... Questo scopo è esplicitamente iscritto nel Decreto d'erezione firmato da Sua Eccellenza Mons. Charrière, negli statuti e nei regolamenti del seminario. » (marzo 1976)
Si potrebbero trovare una moltitudine di testi che dimostrano che la vera lotta di Mons. Lefebvre era innanzitutto una lotta soprannaturale per i sacerdozio e la messa, e non una lotta « politica ». La dimensione anti-liberale e politica era evidentemente necessaria e Mons. Lefebvre non l'ha rifiutata, per poter lottare efficacemente contro i veleni che avrebbero potuto neutralizzare le grazie delle quali si nutre l'anima attraverso il Santo Sacrificio della Messa. Ma non rovesciamo le priorità: è l'amore per la verità che deve ispirare l'odio dell'errore, non l'inverso.

Il vero modo di amare la Chiesa, certamente il più efficace, è di restituirle il vero sacrificio della Messa, la Messa di sempre. Abbiamo a che fare con un avversario più potente di noi ma abbiamo conservato le sole armi capaci di averne ragione : le armi soprannaturali, la cui sorgente è la Santa Messa. Queste armi che abbiamo ricevuto non sono le nostre, per il solo nostro uso personale : esse appartengono alla Chiesa e devono esser messe, o rimesse al suo servizio, tanto quanto la Provvidenza ce lo permetterà. Lo spirito della Messa di sempre è talmente incompatibile con la spirito conciliare che e c'è un confronto, è la vera Messa che trionferà.

Malgrado i crimini e le ingiustizie di cui è stata vittima la Chiesa, malgrado i crimini e le ingiustizie di cui lui stesso è stato vittima, Monsignore credeva alla Chiesa e ci scongiurava di amarla e servirla. Nessun dubbio che dall'alto del cielo, egli continua più che mai a vegliare gelosamente per questa opera di restaurazione del sacerdozio cattolico che la Provvidenza ha suscitato per mezzo suo.

Per concludere, qual è la miglior cosa che possiamo fare per aiutare il capitolo generale della Fraternità di San Pio X a prendere buone decisioni per il bene della Chiesa e delle anime ? È facile e molto efficace : è la recita del rosario quotidiano secondo le intenzioni della Chiesa e della Fraternità.
_________________________
[ Fonte: Le Forum Catholique ] - Traduzione mia

38 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi è la festa del Preziosissimo Sangue.
Preghiamo con le Litanie del Preziosissimo Sangue di Gesù.

Kyrie, eléison.
Christe, eléison.
Kyrie, eléison.
Christe, audi nos.
Christe, exáudi nos.

Pater de cælis Deus,
miserére nobis.

Fili, Redemptor mundi, Deus,
miserére nobis.

Spiritus Sancte, Deus,
miserére nobis.

Sancta Trinitas, unus Deus,
miserére nobis.

Sanguis Christi, Unigéniti Patris Æterni,
salva nos.

Sanguis Christi, Verbi Dei incarnáti,
salva nos.

Sanguis Christi, Novi et ætérni Testamenti,
salva nos.

Sanguis Christi, in agonia decúrrens in terram,
salva nos.

Sanguis Christi, in flagellatióne prófluens,
salva nos.

Sanguis Christi, in coronatióne spinárum emánans,
salva nos.

Sanguis Christi, in Cruce effúsus,
salva nos.

Sanguis Christi, prétium nostræ salútis,
salva nos.

Sanguis Christi, sine quo non fit remissio,
salva nos.

Sanguis Christi, in Eucharístia potus et lavácrum animárum,
salva nos.

Sanguis Christi, flumen misericórdiæ,
salva nos.

Sanguis Christi, victor dǽmonum,
salva nos.

Sanguis Christi, fortitúdo Mártyrum,
salva nos.

Sanguis Christi, virtus Confessórum,
salva nos.

Sanguis Christi, gérminans Vírgines,
salva nos.

Sanguis Christi, robur periclitántium,
salva nos.

Sanguis Christi, levámen laborántium,
salva nos.

Sanguis Christi, in fletu solácium,
salva nos.

Sanguis Christi, spes pæniténtium,
salva nos.

Sanguis Christi, solámen moriéntium,
salva nos.

Sanguis Christi, pax et dulcédo córdium,
salva nos.

Sanguis Christi, pígnus vitæ ætérnæ,
salva nos.

Sanguis Christi, ánimas líberans de lacu Purgatórii,
salva nos.

Sanguis Christi, omni glória et honóre digníssimus,
salva nos.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi,
parce nobis, Dómine.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi,
exáudi nos, Dómine.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi,
miserére nobis.

V. Redemísti nos, Domine, in Sánguine tuo.
R. Et fecísti nos Deo nostro regnum.

Orémus.

Omnípotens sempitérne Deus, qui unigénitum Fílium tuum mundi Redemptórem constituísti, ac eius Sánguine placári voluísti: concéde, quǽsumus, salútis nostræ prétium ita venerári, atque a praeséntis vitæ malis eius virtúte deféndi in terris, ut fructu perpétuo lætémur in cælis. Per eúndem Christum Dóminum nostrum. R. Amen.

BlaisePascal ha detto...

Strano ma vero, in questo scritto il distretto Canadese gia usa il linguaggio ambiguo tipico del vaticano secondo,tale linguaggio si assimila quando la vera fede comincia a perdere colpi!
Recita di Rosari si... ma per restare uniti contro la Roma apostata!
BlaisePascal

Anonimo ha detto...

Non si può restare uniti contro la Roma apostata accettando la regolarizzazione canonica da Benedetto XVI, in quanto Pietro e con garanzie di libertà ?

Non pensate all'indebolimento e possibile annichilimento di tutte le forse tradizionali, in caso di vostro rifiuto di accordo?

Certo, quando è in ballo la verità e la fedeltà al Signore non si scherza; ma il vostro rifiuto non sancisce anche il mancato riconoscimento di Pietro, quando alcune ambiguità appartengono a Simone?

BlaisePascal ha detto...

Rispondo con le parole dell'Abbé Charles Moulin del Priore di Nizza
della FSSPX, tratte dalla "Lettera aperta a Mons. Williamson"
___________

"La Chiesa, non ci mostra San Paolo che predica la buona dottrina «in tempo opportuno e inopportuno», fino a riprendere severamente e perfino con forza lo stesso grande San Pietro? «Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto… dissi a Cefa in presenza di tutti… (Gal. 2, 11-12 e 14)."

http://deovolente-tradidiquodetaccepi.blogspot.it/2012/07/lettera-aperta-mons-williamson-del.html

Unknown ha detto...

Per concludere, qual è la miglior cosa che possiamo fare per aiutare il capitolo generale della Fraternità di San Pio X a prendere buone decisioni per il bene della Chiesa e delle anime ? È facile e molto efficace : è la recita del rosario quotidiano secondo le intenzioni della Chiesa e della Fraternità.

Be pregare secondo le intenzioni apostate dei gerarchi modernisti vatica ni e assurdo come è assurdo pregare secondo le intenzioni accordiste di fellay con gli assassini della vera fede Cattolica.

Infine, fa dispiacere che il buon nome di quel Santo di Monsignor Lefebvre sia utilizzato per giustificare l'atteggiamento di Fellay, che stà eliminando tutti quelli contrari alla sua linea accordista.Innumertevoli altri scritti, che andrebbero pubblicati e non omessi e nascosti, del Monsignore dimostrano che oggi avrebbe ancora una volta rifiutato il serpentino accordo con la ciurma modernista vaticana.

Unknown ha detto...

Dal libro di Monsignor Lefebvre "Accuso il Concilio in cui si denuncia il corrotto Vaticano Modernista II:
"Accuso il Concilio di complicità con lo spirito della Rivoluzione, della massoneria, della Sinagoga e del comunismo, la cui condanna non è stata rinnovata, malgrado la richiesta di più di 450 Padri!
Accuso il Concilio di aver consegnato Pietro a Nerone, la Chiesa alla rivoluzione; di aver sconfessato i martiri di tutta la storia della Chiesa fino a quelli della rivoluzione e del comunismo.
Accuso il Concilio di aver preferito la "sola Scrittura" dei protestanti, alla "Scrittura della Tradizione" dei cattolici; di far camminare Gesù Cristo di pari passo con Lutero, Buddha, Maometto ecc.
Accuso il Concilio di aver prodotto una liturgia impoverita, che non raggiunge nemmeno la maestà delle cerimonie militari, civili, nazionali o internazionali e perfino sportive, una liturgia del corpo e del battimano, nella quale il Cristo non ha niente da dire e deve eclissarsi.
Accuso il Concilio di aver fermato lo slancio missionario della carità; di avergli sostituito un umanitarismo universale che sa nutrire e curare i soli corpi, senza nutrire e curare le anime con la grazia della fede.
Accuso il Concilio di aver voluto trasformare la Chiesa in un ONU religiosa senza dogmi né gerarchia né regole per lo spirito, e che, sotto pretesto di libertà e dignità umana, ricondurrà nel mondo, se questo pretesto di libertà fosse possibile, il regno legale dell'inganno e della forza.
Accuso il Concilio di aver prodotto un clero devitalizzato, diminuito, laicizzato, imborghesito, talvolta corrotto, che non vuole più celebrare il sacrificio della Redenzione, e preferisce celebrare la parola o la comunità (sic!).
Accuso il Concilio di lasciare la gente nell'ignoranza invece di portarla a conoscere la verità.
Accuso il Concilio di non aver amato la Chiesa Cattolica, della quale non ha voluto riaffermare l'identità con la Chiesa di Cristo, né la necessità per la salvezza, rinunciando ad attrarre nel suo seno gli uomini vittime dell'errore e dell'ignoranza.
Accuso il Concilio di non aver amato gli uomini, preferendo piacere loro con parole fiacche e sdolcinate anziché dare loro parole di verità per la loro felicità eterna.
Accuso il Concilio di non avere amato la Madonna, appena accettata come "Mater Ecclesiae", ma non ammessa come "Mediatrice di ogni grazia".

Amicus ha detto...

Mi limito a ribadire quanto ho già detto in passato: il fatto stesso che i presunti 'fratelli maggiori nella fede di Abramo' siano terrorizzati (letteralmente)dalla possibilità concreta di un riconoscimento canonico della FSSPX costituisce di per sé, a mio avviso, un argomento determinante a favore dell'accordo stesso. Guardate che mica sono stupidi... Credete che non siano capaci di valutare i fattori pro o contro questo possibile 'accordo'?

Anonimo ha detto...

Gianluca,
comprendo i tuoi sentimenti ma non condivido assolutamente il tuo modo di esprimerti. Francamente la "ciurma modernista vaticana" non può riferirsi a tutta la Chiesa, pur con tutte le riserve che possiamo avere nei confronti di alcuni che lo stesso Benedetto XVI ha definito "lupi"...

Quanto dici a proposito degli scritti di Mons. Lefebvre va preso cum grano salis, perché alcune cose le ha scritte sull'onda di una grande e comprensibile amarezza. In ogni caso credo che non sia giusto da parte di nessuno assolutizzare le parole del Monsignore per dare credito alla propria posizione, ma credo invece necessario viverne lo spirito cercando di discernere secondo il bene della Chiesa e delle anime.

Anonimo ha detto...

Caro Gianluca,
poni fine alle citazioni, ti prego, perché non serve a nulla e a nessuno impuntarsi in questo modo.

Siamo tutti ben consapevoli delle pecche del concilio; ma non possiamo permetterci di ignorarlo perché fa parte della storia della Chiesa, né possiamo applicare la controtendenza analoga di farne la super-eresia in contrapposizione a coloro che ne fanno un super-dogma.

Bisogna partire dal punto in cui siamo e andare avanti non "contro", facendo si ogni erba un fascio, ma "per" la Chiesa di Cristo, con realismo, equilibrio e fiducia nel Soprannaturale che non manca di guidare e sostenere.

Basta con le cannonate, che non servono a nulla. Avanti con una 'pastorale' sana e senza remore, se il Signore vorrà!

Anonimo ha detto...

Per Blaise Pascal...

Trovo la lettera commovente, perché molto mi addolora la situazione di Mons. Williamson, che ritengo vittima di un accanimento assurdo in circostanze di una certa imprudenza da parte sua (tra l'altro non negazionista come tutti lo definiscono falsamente) e tuttavia complicate ad arte. E' evidente che la questione è esplosa come una bomba ad orologeria proprio in concomitanza con la remissione delle scomuniche e con lo zampino di qualcuno della curia (il primo, purtroppo non l'ultimo, terribile e devastante, più di quanto pensabile a prima vista).

Mi addolora anche l'atmosfera di resistenza all'accordo che avverto in molti sacerdoti della Fraternità. Ne comprendo i timori, ma non ne condivido le conclusioni, che la mia visuale mi porta più in sintonia con Mons. Fellay. E tuttavia, continuo a ripetere che non ho tutti gli elementi per pensare di essere nel giusto e, quindi, affido tutto la Signore, continuando a pregare sia per la Chiesa che per la Fraternità. E francamente non penso si tratti di due entità separate, specie se pensiamo a La Cattolica come la intende S. Agostino, così efficacemente riproposto da Mons. Gherardini.

dp ha detto...

Mic, io chiedo:
come si fa a sostenere che quelle accuse di mons. Lefebvre siano dovute a stati d'animo particolari e non a profonde convinzioni, maturate di fronte ad eventi deleteri conseguiti naturalmente al concilio ?

Io ho imparato molto da quelle accuse, che mi hanno chiarito tanti dubbi sul come e sul perchè la Chiesa si a arrivata al baratro in cui si trova.
Ma per oltre 4 decenni ci hanno abilmente nascosto tutta l'opera, la fedeltà e la chiaroveggenza di mons. Lefebvre: perchè a chi deteneva il potere non conveniva che il gregge sapesse tutti i retroscena di concilio e post-concilio !
ma grazie a Dio che internet ci ha permesso di aprire gli occhi, ed ora sarebbe il colmo che si volessero di nuovo censurare gli scritti del benedetto fondatore della FSSPX, che con la sua fedeltà ha trattenuto finora i castighi del Signore su tutti coloro che hanno scialacquato la Fede e alterato Dottrina e Liturgia.
Dobbiamo fare in modo che sempre più gente CONOSCA ciò che Lefebvre ha detto e scrittom, non continuare ad oscurare e SILENZIARE LA VERITA', cara Mic.
Sarebbe il colmo continuare con la censura di REGIME, perchè tale è stata per 47 lunghi anni, l'oscura mano del potere modernista che ha seminato ignoranza, seppellendo la Tradizione col SILENZIO eimponendo fatti compiuti di ALTERAZIONI DOTTRINALI E LITURGICHE.
In fondo custodire la Tradizione INALTERATA che cos'è, se non costante e fedele servizio alla Verità, INTEGRA, compresa la verità storica, di fatti e DOCUMENTI, non a macchie di leopardo (qualcosa sì altre cose no, secondo la convenienza POLITICA del momento storico)non la tradizione o verità pilotata e addomesticata compiacere i potenti, per accattivarsene i favori?
e quindi che senso ha parlare di "cannoni" ? se la verità di fatti e parole fa male a qualcuno che si sente manchevole, non è certo colpa della Verità !

Luisa ha detto...

A me basta leggere la frase "

"Non si può restare uniti contro la Roma apostata",

e per di più aiutandosi con la preghiera del Rosario, per passare oltre, sono totalmente refrattaria a quel linguaggio e alla sostanza che sottointende.

Luisa ha detto...

Scusate, la frase è:

"Recita di Rosari si... ma per restare uniti contro la Roma apostata!"

Non è con quel genere di sentimenti e pensieri che si aiuta chi sta operando nella più grande difficoltà e in mezzo a ostacoli e tranelli, affinchè anche grazie alle nostre preghiere "PER"( e non contro), possa ascoltare quel che il "buon Dio" chiede e vuole per la Sua Chiesa, per la FSSPX.

dp ha detto...

per Amicus:

siccome nella grande incertezza in cui ci troviamo ogni opinione è lecita, visto che tutte sono fallibili o plausibili a pari merito, se lei permette
io potrei parafrasare la sua osservazione in questo modo:

il fatto stesso che i neocatecumenali (non tutti ma in generale) siano contenti dell'accordo, sostenendo che ORA LA FSSPX dovrà finalmente obbedire a Pietro (l'attuale), così come loro si dicono obbedienti, sub Petro che li approva (perchè finora la FSSPX è stata eretica e ribelle, dicono) quindi favorevoli al riconoscimento canonico della FSSPX che si vedrà stare al loro FIANCO, compagni di "cammino", con pari diritti e senza elementi di superiorità riguardo alla Dottrina o Liturgia seguite, costituisce di per sé, a mio avviso, un argomento notevole (non dico determinante) contro l'accordo stesso.

Luisa ha detto...

Perchè coloro che considerano l`eventualità di non seguire Mons. Fellay, nel caso l`accordo arrivi, prendendo una gravissima responsabilità, invece di continuare a lottare e dire il loro disaccordo, non investono quel tempo in preghiera, domandando che sia fatta la volontà di Dio...e non la loro?

Anonimo ha detto...

"Be pregare secondo le intenzioni apostate dei gerarchi modernisti vatica ni e assurdo come è assurdo pregare secondo le intenzioni accordiste di fellay con gli assassini della vera fede Cattolica."


Ma basta!
Non se ne può più non solo della vulgata modernista, che ha portato la Chiesa nel caos, ma anche di commenti come quello di Gianluca Cruccas.

dp ha detto...

Luisa, guardi che non è scontato che la volontà di Dio coincida con l'accordo, nè esattamente con la volontà attuale di mons. Fellay di accordarsi con la Roma attuale (che non è la Roma eterna).
Mentre siamo sicuri che mons. Lefebvre fece la volontà di Dio in quella situazione di necessità, che perdura tuttora immutata (v. "è meglio obbedire a Dio piuttosto che agli uomini").

Anonimo ha detto...

il fatto stesso che i neocatecumenali (non tutti ma in generale) siano contenti dell'accordo, sostenendo che ORA LA FSSPX dovrà finalmente obbedire a Pietro (l'attuale)

Caro dp, non so da dove tragga questa informazione, che è completamente "sballata". I NC sono tra gli avversari più visceralmente contrari alla Fraternità, di cui sono l'esatto opposto.

Inoltre quel che pensa chiunque altro e qualunque cosa sia, non ha niente a che fare con l'opportunità o meno dell'accordo e con la verità, mi pare!

Anonimo ha detto...

come si fa a sostenere che quelle accuse di mons. Lefebvre siano dovute a stati d'animo particolari e non a profonde convinzioni, maturate di fronte ad eventi deleteri conseguiti naturalmente al concilio ?

Non sostengo questo.
Penso che ALCUNE delle esternazioni di Monsignore sono state dettate anche dalla delusione cocente e dall'amarezza, inevitabili in quella deprecabile situazione...

E comunque quel che ha detto e scritto mons. Lefebvre, con tutto il rispetto e anche con molta condivisione da parte mia, non è vangelo e non lo si può usare come tale, per dare autorevolezza e fondamento alle posizioni che si assumono per decisioni da prendere OGGI.

Ho solo richiamato l'esigenza, che mi pare equilibrata oltre che opportuna, di interpretare e vivere lo spirito del fondatore e non assolutizzare alcune sue affermazioni.

dp ha detto...

vede mic, c'era qualche ameno o molesto personaggio in giro sui blog, di appartenenza NC non dichiarata, ma trasparente, che si dichiarava favorevole all'accordo, perchè auspicava che finalmente la FSSPX dovesse rinunciare alle sue eresie e stare sottomessa a Pietro (l'attuale ovviamente, secondo la Tradizione "vivente", quella conciliare e del papa vivente, così la intendono).
Si tratta di finti o sedicenti tradizionalisti, reali modernisti, (tipi ambivalenti, malfidati e camaleontici), che pensano di avere loro in tasca la Tradizione (quella nata col concilio ovviamente); sono dei bravi servi del regime, perchè ritengono di dover "salvare la Tradizione dai tradizionalisti, o ADDOMESTICARLA adeguandola alle direttive del potere, quindi "modernizzandola", togliendole la sua "specifica integrità", insomma adattandola e piano piano, neutralizzandola, renderla priva di mordente e perennità...inoffensiva, scialba, dunque INEFFICACE, uniformandola alla tradizione di regime, cioè quella conciliare.
Il loro scopo è l'appiattimento massificante dei fedeli al pensiero unico ecumenico totalizzante-unitivo-indifferentista,mi pare.
Costoro ben affiancano i conservatori del concilio, e sono molto simili a loro nell'ideologia di conservazione del potere che recita (in sostanza) :
"Il concilio è una pietra miliare dalle cui conquiste non si torna indietro, ma da cui guardare avanti, continuando a riformare nel solco della Tradizione, riformare e trasformare la Chiesa in continuità, tenendosi al passo coi tempi che cambiano e chiedono alla Chiesa nuovi linguaggi e pastorali innovative,....assecondando le sfide del tempo presente ecc...ecc...puntuali all'appuntamento con la storia, et similia....."
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morale della favola: se la FSSPX sarà costretta ad interagire con questa gente, come farà a non "adeguarsi" senza perdere la sua integrità e la sua "sana dottrina e pastorale" ? dovrà per forza di cose (compromesso continuo) cedere via via "parti della sua sovranità"l, per dirla col pres. Monti, in favore del solito BENE COMUNE.
Non si vede che già lo sta facendo mons. Fellay quando dice che il 95% del concilio è accettabile ?
In nome del bene comune la FSSPX accordandosi al regime conciliare perderà la sua fedeltà al Depositum, che già ora (anche qui) viene qualificata come "integralismo" o irrigidimento, arroccamento ecc.

don Camillo ha detto...

Mons. Lefebvre in alcuni contesti ha detto delle cose in altri l'esatto opposto: anche lui è "relativista"!? Chi interpreta autenticamente il suo pensiero?

Cerchiamo di non cadere nel ridicolo! La gerarchia è una cosa molto seria! da Dio istituita per la salute dei cristiani, a Mons. Fellay è stata data
D E M O C R A T I C A M E N T E
potestà decisionale, al Capitolo e lui deve decidere e i Vescovi sono i suoi ausiliari (che non sono inter pares) devono aiutarlo perchè a lui hanno demandato tale incarico così come Mons. Lefebvre volle!

Prima Mons. Fellay è santo ora è traditore? Prima eravate i suoi paladini ora non più, che strana concezione che avete di Chiesa Cattolica!

Comunque come ho già detto ad Ester non si può e non si deve essere nè sedeprivazionista nè vacantista come voi dimostrate di essere anche se non vi riconoscete tali. Se Fellay così come si è espresso riuscirà a farsi approvare un preambolo così come lui stesso l'ha descritto per cui il criterio di lettura di ogni evento magisteriale e conciliare sarà la Tradizione custodita immutabile con le dovute garanzie promesse per l'aspetto pastorale perché dire "NO"? La fraternità prega UNA CUM così come Mons. Lefebvre volle, la Fraternità fa parte dal suo nascere in questa chiesa minestrone!!! a me piace? Questo è un altro discorso! Per essere seguaci di Gesù quello vero bisogna essere "romano" pienamente cittadino non come i turisti ma vero residente & custodire la Fede.

Vi spaventa che qualcuno della Fraternità diventi modernista, non mi stupirei, così come non mi stupirei che qualcuno tra preti e cardinali abbracci la Vera Fede! Perché no!? Certa è la "grande Apostasia" ma una cosa è pure sicura un piccolo "resto" fedele ci sarà nella Chiesa VISIBILE e gerarchica segno che le promesse di Gesù, Dio le mantiene.

Amicus ha detto...

@ dp:
il fatto è che i 'fratelli maggiori' sanno benissimo che la FSSPX è un osso duro e che non sarà facile piegarla, una volta 'regolarizzata'. Guardi che sono ebrei,gente sviata ma molto intelligente, mica neocatecumenali qualunque. Non per nulla - purtroppo - attualmente governano il mondo. Vede,osservando attentamente il nemico, specie se è un nemico intelligente, si possono imparare molte cose.

Anonimo ha detto...

Si tratta di finti o sedicenti tradizionalisti, reali modernisti, (tipi ambivalenti, malfidati e camaleontici), che pensano di avere loro in tasca la Tradizione (quella nata col concilio ovviamente); sono dei bravi servi del regime, perchè ritengono di dover "salvare la Tradizione dai tradizionalisti, o ADDOMESTICARLA adeguandola alle direttive del potere, quindi "modernizzandola", togliendole la sua "specifica integrità", insomma adattandola e piano piano, neutralizzandola, renderla priva di mordente e perennità...inoffensiva, scialba, dunque INEFFICACE, uniformandola alla tradizione di regime, cioè quella conciliare.

Questa è di certo la loro intenzione e le posso confermare - ne ho le prove documentate - che ci sono molti vescovi che io chiamo "double face", molto pericolosi, a mio parere, perché passano per amanti della Tradizione, ma in realtà vanno a farsi evangelizzare in Galilea di kiko Arguello (posso farle, senza tema di smentite, i nomi di Aillet, Cattenoz, e Rey).

Non riesco a immaginare che costoro celebrino il VO, senza aver nulla da ridire sulla sincretistica liturgia neocat.

E tuttavia, che quella del cammino sia una strategia subdola di infiltrazione per poi fagocitare non c'è alcun dubbio... ma chi li conosce o chi è davvero cattolico non è inquinabile così facilmente.

Perché crede che noi, pur non appartenendo alla Fraternità, siamo riusciti a smascherare e documentare (purtroppo finora con scarsi risultati limitati a persone che ragionano, ma con nessuna presa sulla Gerarchia indaffarata distratta lontana o connivente...), le molte storture dottrinali e pragmatiche, se non proprio grazie alla nostra solida formazione cattolica?

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con Amicus.

Amicus ha detto...

P.S.: se i Padri conciliari del Vaticano II avessero dato retta a chi li aveva avvisati, fin dall'inizio dei lavori, del programmato tentativo ebraico di mutare l'insegnamento della Chiesa sulla libertà religiosa nonché sulla responsabilità degli Ebrei nella condanna a morte di nostro Signore Gesù Cristo, ci saremmo risparmiati tutta la tragedia conciliare e postconciliare. Non per nulla oggi i 'fratelli maggiori' difendono con le unghie e con i denti il 'loro' Concilio... Anche quel gran numero di Padri del Vaticano II che, in realtà, non ci capivano un gran che su ciò che stava avvenendo realmente (si sa che la battaglia in Concilio fu tra due minoranze, quella progressista e quella tradizionalista del Coetus internationalis), ebbene sarebbe loro bastato osservare il grande favore con cui gli ebrei applaudivano le 'novità' di Dignitatis humanae e di Nostra aetate, per dedurne facilmente che si trattava di errori penetrati nel Corpo della Chiesa. 'Historia magistra vitae': osservare più spesso i 'fratelli maggiori' ci può risparmiare di commettere altri gravi errori.

Luisa ha detto...

" Luisa, guardi che non è scontato che la volontà di Dio coincida con l'accordo, nè esattamente con la volontà attuale di mons. Fellay di accordarsi con la Roma attuale (che non è la Roma eterna)"

Io non so quale sia la volontà di Dio, posso solo immaginare che vuole l`unità della Sua Chiesa, so solo che non approvo e mi rammarico di quell`accanita e livorosa opposizione in seno alla FSSPX che è andata fino a quell`atto esecrabile, e moralmente condannabile, di far uscire una corrispondenza privata, con le conseguenze che conosciamo.

Le opposizioni in Curia, intra e extra muros, le conosciamo e mi duole dire che trovano il migliore sostegno e aiuto all`interno della FSSPX.

Gederson Falcometa ha detto...

Ricordo a voi che,

“La prudenza in rapporto al bene comune si chiama politica”.
(S. Th., II-II, q. 47, a. 10, in corpore)

Anche che, le parole dei hebrei in questo senso, ce alcuna validità, ma che questa validità è solo relatica: non possiamo essere solo anti-liberale, ma riffiutare il liberalismo per lo conoscimento e adesione, alla pienà verita...

Anonimo ha detto...

Luisa, guardi che non è scontato che la volontà di Dio coincida con l'accordo, nè esattamente con la volontà attuale di mons. Fellay di accordarsi con la Roma attuale (che non è la Roma eterna).

La volontà di Dio non la conosciamo, ma dire che la Roma attuale non è la "Roma eterna", anche se ne riconosco le pecche (eufemismo), mi pare un grosso rischio di sedevacantismo o, per lo meno, Roma dov'è?

Mentre siamo sicuri che mons. Lefebvre fece la volontà di Dio in quella situazione di necessità, che perdura tuttora immutata (v. "è meglio obbedire a Dio piuttosto che agli uomini").

Se in quel momento era necessario non obbedire agli uomini, nulla vieta che in QUESTO momento sia altrettanto necessario restaurare un ordine comunque infranto e contribuire alla restaurazione e al ripareggiamento della verità...

Ghergon ha detto...

Sante parole quelle di Don Dominique Boulet.
Fellay è degno erede di Lefebvre, e nessuna calunnia o documento estrapolato ad arte dimostrerà mai il contrario.
Quindi questi "spiriti caldi che si lanciano in una dialettica per farci credere che Mons. Lefebvre avrebbe reagito differentemente di fronte alle proposte romane" desistano dal triste tentativo di voler influenzare la Fraternità e di aizzare la ribellione nei fedeli...
Desistano dal fare il lavoro dei modernisti sul versante opposto: far perdere le anime, confonderle e negargli la vera Fede facendo un feticcio personale della tradizione.
La FSSPX non appartiene agli opinionisti: quella che sta avvenendo non è una partita di calcio dove si deve tifare, la Fraternità non l'hanno comprata, non è affar loro, la Chiesa non è una democrazia, il loro compito non è convincere profeticamente gli altri che la SPX stia sbagliando. Il cattolicesimo non funziona così.
Preghino che sia fatta la Volontà di Dio, non la loro, e basta.
PS: ci sono alcuni blog che hanno organizzato Rosari per "far fuori" Fellay...siamo al trionfo del modernismo!

viandante ha detto...

È in battaglia, andando a combattere e rischiando la vita per un ideale che si fa notare l'eroe. Non sceglie lui i comandanti e la tattica, ma dà tutto il meglio di sé. E si fa apprezzare.
A maggior ragione ciò dovrebbe valere per le cose di fede, ben sapendo che con Dio abbiamo già vinto e che comunque la ricompensa celeste sarà molto ma molto superiore agli sforzi profusi.
Esempio di vera fede é Abramo che non indugiò a offrire a Dio ciò che chiedeva, senza paura. Anche per questo Dio gli risparmiò Isacco.
Se amiamo la Chiesa, le dobbiamo dare tutte le nostre energie. E credo che la FSSPX ne abbia di energie spirituali! Questo indipendentemente dalla persona che detiene l'autorità nella Chiesa.
Mons. Lefebvre spese le sue energie, giustamente, combattendo per poter formare le sue "truppe" a favore della Chiesa in un momento in cui il nemico aveva disorientato i più.
Ed é per questo disorientamento che molte persone indegne hanno potuto occupare posti importanti nella Chiesa.
Però é proprio quando le persone di Chiesa si dimostrano indegne, che é quasi un dovere lavorare al loro fianco per cercare di neutralizzarle.
Non lasciar loro il campo. La FSSPX, pur lasciata in disparte dalla gerarchia (o forse proprio per questo?) ha avuto la capacità e possibilità di formare buoni sacerdoti. Penso che questa priorità al momento non sia più contestata (e comunque va monitorata).
Ma ora che un papa ne fa richiesta, non é il momento di permettere a questi ottimi sacerdoti di rievangelizzare i tanti, troppi fedeli cattolici ormai narcotizzati, assonnati, illusi e disillusi da decenni di sbandamento?

Lo so, umanamente non é facile, anche perché il rischio, la paura, di perdere ciò che faticosamente si é costruito é grande.
Ma non vedo altra possibilità, anche perché se ragioniamo troppo umanamente, non lasciando spazio al soprannaturale, c'è il forte rischio che il tralcio, pur florido e vigoroso, si stacchi dal ceppo di vite.
E allora sarebbe troppo tardi: il tralcio reciso appassisce in un attimo.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Essere accusati di apostasia da qualche ex (?) eretico è il colmo.
Leggo in certi commenti l'espressione di un livore e di un odio che che s'ammanta d'amore per la Chiesa ma che invece è odio contro chi si sforza di mantenerla uita e santa nella verità che non è di loro proprietà e non da essi dev'esser offerta ed imposta. Da un'eresia all'altra, ch'è eresia accusare la Chiesa di apostasia.
Vadano a leggere questi neo-cattolici (?) le lettere di Lefebvre a Giovanni Paolo II: chiedeva solo di lasciargli continuare a formare sacerdoti come li aveva sempre formati, di lasciargli celebrare il rito che aveva sempre celebrato e riconosceva la validità del NO pur evidenziando qualche punto equivoco. E si lamentava che di lui gli avevan presentato un'immagine errata: lui era sottomesso a Pietro e mai dalla Chiesa si sarebbe staccato.
Condivido le posizioni di MIC, Luisa, don Camillo e Viandante.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Cosa t'avevo detto stamattina MIC?
Gli dai un po' di spazio e t'inondano d'una marea di melma antiromana.
Qui non basta più la ramazza, ci vuol l'idrovora.

Luisa ha detto...

Segnalo un`intervista di Di Noia al NCR, che dire? Niente di nuovo sotto il sole.

http://www.ncregister.com/daily-news/archbishop-dinoia-ecclesia-dei-and-the-society-of-st.-pius-x/

Qui i commenti su Rorate Caeli:

http://rorate-caeli.blogspot.com/2012/07/for-record-interview-with-ecclesia-dei.html

don Camillo ha detto...

Che dire Dante, sono davvero dispiaciuto per questi ragazzi.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Sono dispiaciuto anch'io, don Camillo. La mia impressione è che abbiano molto sofferto, ma anche che non abbiano ancora superato la fase del disinganno nell'approdo in una fede che, nelle sue certezze di verità, dona serenità fiduciosa.
Fiducia non significa chiudere gli occhi, ma tenerli ben aperti e vigilare, ma sempre con lo sguardo al soprannaturale.
Bisogna prender atto che una cosa è l'essenza della Chiesa e un'altra la sua struttura umana.
Io non ho mai, in quasi 50 anni, lesinato critiche, in pubblico ed in privato, trovandomi davanti ad errori e comportmenti pericolosi di uomini di Chiesa, a qualunque livello. Ma le critiche devon esser costruttive, devon esser avanzate con convinzione, fermezza ma anche con l'obbiettivo educativo, formativo: per edificare, non per abbattere. Col p. Zoffoli abbiamo combattuto una ininterrotta battaglia per la revisione del V Canone - canone svizzero - che non contiene le parole che operan la transustanziazione: il card. Medina Estevez ci ha dato atto di questa critica costruttiva e nell'edizione tipica latina del 2002-03 ha modificato il testo in senso totalmente cattolico: ut fiant... E nel duomo di Firenze, ed in altre chiese, io personalmente son riuscito a convincere i sacerdoti ad apportar la correzione anche nel testo italiano su tutti i messali.
Oggi siamo chiamati ad edificare non solo a denunciare.
Quando mons. Lefebvre parlava di "Messa di Lutero" voleva indicare i pericoli in essa contenuti e metteva in guardia: ma nello stesso tempo riconosceva che la Messa NO era valida. L'ho sentito con le mie orecchie in S. Lorenzo a Firenze, se non erro nel 1974, e l'ho anche letto. E così per il Concilio: gli equivoci che contiene consentono interpretazioni erronee ed ereticali. I teologi più preparati ed accorti lo denunciano e non da ora. Ma non si limitan alla pars destruens ma prospettan soluzioni.
Insomma non dobbiamo restare nelle retrovie.
Nella gerarchia ormai s'è aperta una porta ad una revisione liturgico-dottrinale. Se , su di un piano umano, non diamo noi man forte, chi lo farà? E' inutile tornar sempre, ad ogni thread, a riscriver le "profezie" che ben conosciamo. Ciascuno nel suo ambito, piccolo o grande non importa, deve agire. Le cannonatem, come le definisce MIC, finiscon per far chiuder quelle porte e finestre che siam riusciti ad aprire e magari speso solo a socchiudere.

raffaello ha detto...

Condivido in tutto le ragioni di MIC, Luisa, Don Camillo, Viandante e Dante Pastorelli. Non siamo poi così pochi! Che il Signore vi benedica per la vostra infaticabile pazienza nel condurre questa santa battaglia! P. luigi Raffaello Bertocci o.f.m. cap.

DANTE PASTORELLI ha detto...

E noi ringraziamo Lei per la Sua vicinanza spirituale. Nel Sacrificio salvifico che ogni giorno offre preghi perché il Papa non sia sbranato dai lupi.

don Camillo ha detto...

Padre mio dopo la nomina di Müller ho traballato. Che fatica che prova! Mi ricordi alla Madonna di Loreto.