Riprendo questa notizia, alla quale anche Rorate Caeli sta dando risalto, dal sito The Anglo Catholic.
Qui è leggibile dal Sito dell'Ordinariato il documento originale.
Qui è leggibile dal Sito dell'Ordinariato il documento originale.
In una recente dichiarazione di Monsignor Jeffrey Steenson (Ordinario dell'Ordinariato Anglicano degli Stati Uniti):
« Abbiamo quindi chiesto che le congregazioni dell'Ordinariato seguano questa direttiva Alcuni dei nostri sacerdoti vogliono imparare anche come celebrare secondo la forma straordinaria del Rito Romano. Essi sono certamente incoraggiati a farlo, secondo le disposizioni del Summorum Pontificum e sotto la supervisione del vescovo locale, per contribuire a quelle comunità stabili che usano la forma straordinaria. Ma siccome la forma Estraordinaria non è parte integrante del patrimonio anglicano, essa non è propriamente utilizzata nelle nostre comunità. L'Ordinariato rimarrà concentrato sul portare i cristiani nella tradizione anglicana nella piena comunione con la Chiesa cattolica. Inoltre, siamo lieti che la Chiesa ha disposto per l'uso continuo della forma straordinaria, in particolare come risposta pastorale ai cattolici tradizionali, e consideriamo tutto questo come una ben-ordinata sinfonia di lode alla Santissima Trinità. »
Mi risulta da fonte ineccepibile che ci sia da parte di Steenson, Hurd, e Chalmers una repressione in corso su quei sacerdoti dell'Ordinariato che avrebbero il coraggio di imparare o celebrare la forma straordinaria del rito romano. I sacerdoti interessati sono naturalmente spaventati, e non vogliono esprimersi pubblicamente, ma non equivochiamo, la guida dell'Ordinariato degli Stati Uniti allo stato attuale si è posta sia contro Summorum Pontificum che l'Anglicanorum coetibus. Ce l'ho da fonte certa che questa intimidazione, un abuso di potere, sta per essere riportata direttamente alle autorità romane. E la tesi che la Messa tradizionale in latino non ha alcuna incidenza sul patrimonio anglicano; questo mi ha semplicemente sbalordito. C'è solo una miopia da parte dell'Ordinario, o è ignorante della storia del cattolicesimo inglese?
Scrive, tra l'altro, in proposito Rorate Caeli:
[...] Dal momento che l'Ordinariato degli Stati Uniti è una parte della Chiesa latina, è assurdo e offensivo che il suo Ordinario sostenga che il « Messale Romano [di Paolo VI] terza edizione possa essere utilizzato », mentre la Messa tradizionale che, ai sensi del Summorum Pontificum può essere celebrata da un sacerdote nella Chiesa latina liberamente, « non è usata correttamente nelle nostre comunità ». La sua storia, come detto sopra, fa capire chiaramente che è appropriata in tutti i sensi della parola, sia per i cattolici dell'Ordinariato che per tutti quelli della Chiesa latina. [...]
7 commenti:
il rito sarum è anglicano di tradizione!
Riporto da un commento su Rorate che condivido:
<> Inoltre sempre su Rorate chiariscono che gli Anglo-Cattolici prima del 1970 usavano per la maggior parte il vecchio Messale Inglese (old English Missal) la Messa di S. Pio V tradotta in un inglese Tudor con le aggiunte del Book of Common Prayer.
non me ne vogliate, ma loro non hanno mai vissuto tutta la trafila del Rito Romano, per cui per me sarebbe stata buona cosa che gli fosse concesso di celebrare solo col venerabile rito di Sarum.
Questa doveva essere la prima parte del commento di prima, sempre da rorate:
“Io non sono d'accordo con l'utilizzo del Rito di Sarum. Difficilmente un qualsiasi Anglicano ha esperienza con il il Rito di Sarum e questo non riflette l'unico patrimonio col quale molti Anglicani sono familiari. L'adozione del Rito di Sarum farebbe fallire l'obiettivo dell'Ordinariato, che è di permettere agli Anglicani di tornare in comunione con Roma mantenendo gli aspetti ortodossi della loro spiritualità e liturgia. Il Rito di Sarum è estraneo tanto quanto il Rito Romano Antico alla maggior parte degli ex Anglicani. E' un rito quasi defunto nella Chiesa Cattolica dai tempi della Riforma (solo ridotti gruppi di Anglo-Cattolici lo usano occasionalmente e i rari gruppi Cattolici per speciali occasioni). La sua adozione farebbe dell'Ordinariato uno strano pezzo da museo e una bizzarria liturgica. “vieni diventa un membro dell'Ordinariato, eccoti una liturgia che non hai mai visto, mai usato e non capisci, ma è il tuo patrimonio liturgico, non lo sapevi?”
Alcune considerazioni personali:
che non sia archeologismo in salsa anglicana? A giudicare dai commenti su Rorate non mi pare campata in aria come ipotesi ...
E poi se sono parte della Chiesa Latina perchè dovrebbero opporsi all'utilizzo di una delle due "forme" [e SOLO di una!? Non è che questi sono le conseguenze dei dubbi espresi da Gherardini sull' "Anglicanorum Coetibus" dove non si parla mai di conversione e tantomeno di abiura?
Questa diffidenza verso la Tradizione in "nuovi arrivati" che dovrebbero essere pieni di fervore ed entusiasmo per la ritrovata unità con Roma mi sembra strana ...
Ma quanti cattolici della generazione post anni 60 sa qual è il suo patrimonio liturgico?
Eh, il patrimonio liturgico della chiesa (minuscolo) è costituito da lampadine da svitare, preghiere dei fedeli rivolte a tutti gli idoli, andirivieni di persone dal presbiterio in qualità di lettori, avvisi tipo telegiornale alla fine e tante altre corbellerie.
Il vero patrimonio liturgico (e dottrinale) non viene amato perché chi in primis lo dovrebbe far conoscere e quindi amare se ne guarda bene, chissà perché.
Ritornando al tema del post, non conosco bene i termini della questione Anglicanorum Coetibus, ma il dubbio sollevato da Mons. Gherardini mi sembra più che fondato e logico, una conversione alla Roma eterna non è tale se non si abbandona totalmente ciò che è contro la Verità, secondo la logica evangelica del si, si, no, no.
una conversione alla Roma eterna non è tale se non si abbandona totalmente ciò che è contro la Verità, secondo la logica evangelica del si, si, no, no.
stessa conversione alla Roma eterna è necessaria per la Chiesa cattolica attuale, quasi totalmente monderni(st)izzata, tesa ad abbracciare tutto ciò che è contro la Verità (cercando l'ecumenica via di mezzo tra Verità e varie eresie). Per ora, nei fiumi di parole e documenti non si vede l'ombra del ritorno al sì sì no no.
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