Nell'appassionata serie de' i nuovi mostri a cui ogni giorno ci tocca assistere, incassando colpi su colpi che sembrano non aver mai fine, o comunque propensi a farsi avanti senza tregua, i cattolici - ma soprattutto la Santa Chiesa - hanno dovuto apprendere un altro stucchevole fatto avente come soggetto Niki Vendola, soggetto che, di per sé, dovrebbe entrare meno di tutti in quanto accaduto. Fatti passare un discreto numero di giorni, utili per comprendere appieno la situazione, è ora doveroso spendere qualche parola in merito a questo caso, evidentemente non compreso in tutta la sua gravosa rilevanza.
Come probabilmente ormai tutti sanno, quantomeno grazie alle sbandierate volute e cercate da tutta la stampa a cui senz'altro il vecchio Niki ha passato informazioni, è stato battezzato pochi giorni fa' il figlio biologico di Eddy Testa, compagno di Vendola col quale ha deciso di ricorrere alla fabbrica dell'utero, sganciando fior fior di soldoni per prendere in affitto quello di una donna canadese che ha dato alla luce Tobia.
La madre biologica, rimossa velocemente dalla lista dei parenti stretti una volta saldato il caro conto, è stata presto rimpiazzata dalla figura vendoliana che si attribuirebbe illecitamente e scandalosamente il ruolo di "madre".
Ma tutte queste cose le sappiamo, e ci ricordiamo lo scalpore che fecero nel momento in cui venne dichiarata la nascita di Tobia, Vendola arrogandosi il titolo genitoriale come se nulla fosse, della serie: il figlio l'ho ordinato io, il seme è del compagno mio, ergo ho potestà pure sul bambino nascituro.
Lo scandalo oltraggioso arriva proprio dall'annuncio del Battesimo - pubblicizzato in modo inverosimile - dove ancora una volta coloro che dovrebbero essere pastori del gregge si sono dimostrati consenzienti al delirio omosessualista, che sempre più si mobilita per acquistare terreno all'interno delle fila vaticane, marcando esiti finora molto positivi.
La notizia ha come sempre avuto un gran eco, rimbalzando alle cronache di tutte le più importanti testate nazionali con gran gaudio di Vendola, compagno, e associazioni Lgbt.
I due si sono tranquillamente presentati alla parrocchia di San Michele Arcangelo di Suio Terme, una piccola frazione di Castelforte in provincia di Latina - di cui lo stesso Eddy Testa è originario - per battezzare il pargolo.
Senza colpo ferire e senza accertarsi di avere garanzie, il parroco don Natalino Di Rienzo si è fatto carico del Battesimo di Tobia ben sapendo che sarebbe divenuto un evento pubblico, non solo in quanto l'ingresso nella vita cristiana deve essere cosa nota, giustamente, ma più che altro per il clamore mass mediatico suscitato. All'interno di un luogo sacro e alla presenza dei due omosessuali conviventi, il parroco ha poi nel medesimo tempo giustificato tale decisione dichiarando che "i padrini sono persone nella fede" - e chissà quale tipo di fede si intende - e che "i genitori hanno fatto regolare percorso" (?), e anche in tal caso sarebbe interessante capire la logica di una simile affermazione; tuttavia meglio non indagare troppo.
Questo genere di fenomeno, ovvero la richiesta di coppie omosessuali di poter far battezzare il proprio "figlio", è sempre più in crescita, fungendo infatti da argomento di discussione nel Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia. La situazione prima del sinodo era certamente più complicata, e suscitò diverse riflessioni tra vari vescovi e sacerdoti chiamati in causa in prima persona. La diocesi di Madison (Wisconsin - Stati Uniti) , ad esempio, implementò una nuova politica che richiedeva che i sacerdoti consultassero il vicario generale diocesano nel momento in cui fossero stati interpellati da una coppia dello stesso sesso, avente intenzione di introdurre il bambino nella vita cristiana attraverso il sacramento del Battesimo.
Monsignor James Bartylla, vicario generale diocesano di Madison, in un’e-mail indirizzata ai sacerdoti e pubblicata dal Wisconsin State Journal, affrontò così la questione:
“Come sapete, c’è una pletora di difficoltà, sfide e considerazioni associate a queste unioni innaturali (incluso lo scandalo) collegata al Battesimo di un figlio, e queste considerazioni interessano la teologia, il diritto canonico, l’approccio pastorale, l’adattamento liturgico e il registro sacramentale”.
Orbene, alla luce del conseguente sinodo straordinario e poi ordinario, prolungato e "riassunto" nell'esortazione apostolica Amoris lætitia, tutte questa difficoltà sono state palesemente surclassate e superate con grande stratagemma di "accoglienza pour tous", e i risultati si intravedono nelle dichiarazioni del Vescovo di Gaeta, Mons. Luigi Vari, il quale ha dichiarato pubblicamente di essere al corrente di quanto avvenuto a Suio Terme e di non aver avuto nulla in contrario:
“Sapevo tutto in anticipo. Mi era stato chiesto il permesso, non ho trovato nulla da ridire perché in linea con quello che dice papa Francesco, ovvero di non creare nuovi atei. Il Codice di Diritto Canonico, tra l’altro, come prevede l’accoglienza per i divorziati lo fa anche per situazioni del genere e la prima cosa è quella di tutelare i bambini”.
Con queste parole, "in linea con ciò che dice" Bergoglio, si è aperta una nuova breccia nella Chiesa, ossia la possibilità di rendere semplicistico il conferimento dei sacramenti, più che altro per le modalità in cui vengono dati.
Ciò che è avvenuto in quella chiesa è stato gravissimo e in quelle condizioni sarebbe stato lecito vietarlo. Queste parole potrebbero forse scandalizzare qualcuno, ma la verità è che se è vero che il pericolo di vita per un neonato è sempre presente e la colpa dei genitori non colpevolizza di certo la creatura, è altrettanto vero che le condizioni per iniziarlo alla vita cristiana sarebbero dovute essere categoriche e fermissime, ergo non accettabili da due omosessuali, specie uno ideologizzato come Vendola, attivista e paladino dei c.d. "diritti per gli omosessuali": la madrina o il padrino sarebbero dovuti essere garanti per la salute dell'anima di questo bambino ( e si fatica a credere che due persone vicine ad una coppia di omosessuali possano essere affidabili ), e magari - permettete la provocazione suggeritami da un sacerdote - si sarebbe dovuto chiedere ai due uomini di mettere al bambino come secondo nome "Arcangelo", in onore degli Arcangeli che distrussero Sodoma e Gomorra.
Don Camillo battezzò certamente il figlio di Peppone, ma condannò aspramente più volte la posizioni comuniste e scomunicate dei genitori, rendendo la cosa pubblica; non disse di certo che "i genitori hanno fatto regolare percorso". Oltre a questa considerazione va poi detto che in tempi di accanito comunismo i bambini venivano certo battezzati, ma la garanzia di un'educazione cattolica veniva data grazie alla situazione in cui in quegli anni ancora si viveva, quindi la parrocchia come punto di riferimento per tutti, e i bambini - anche figli di comunisti attivisti - seguivano regolarmente il catechismo che, si può bene intendere, offriva ancora una preparazione rigorosamente cattolica, cosa oggi più che mai obsoleta.
Il problema più grave in tutta questa squallida vicenda, oltre al grande scandalo che vien dato alla Chiesa ed ai fedeli cattolici, è per l'appunto la mancanza della materia per cui si può accettare una tale richiesta: come può il prete essere certo che a questo bambino sia garantita una formazione ed un'educazione cattolica, prerogativa imprescindibile anche laddove si volesse battezzare il figlio di due persone eterosessuali in una relazione di concubinato? I casi sono due, o al parroco non gliene è fregato nulla, oppure egli è convinto che con Niki ed Eddi questo possa esser garantito. Difficile è capire verso quale delle due opzioni abbia guardato il prete, ma probabilmente potremmo presumere a tutte due. Forse tutte queste considerazioni possono essere fonte di riflessione per un prete seriamente cattolico, ma non di certo per tutti coloro che hanno un'idea soggettiva e relativa di Chiesa, di Dottrina e di morale.
Le diverse repliche smielose che hanno fatto da cornice a questo fatto, anche in ambiente cattolico, hanno asserito che è stato certamente giusto battezzare il bambino... ma va ripetuto che in quelle condizioni non è così scontato: non in quel modo, non con quelle persone, non senza certezze, essendo esse praticamente nulle o prive di fondamento nel caso di Vendola e compagno.
Le possibilità che Tobia ( peraltro nome che sembra scelto apposta per "sbeffeggiare" il grande esempio di famiglia offerto appunto dal Libro di Tobia ) sia cresciuto cattolico non solo sono difficili, ma sono assolutamente infondate. L'esempio e la vita a cui sarà costretto a volger lo sguardo è peccaminoso, è sodomitico, è insomma assolutamente anti-cattolico. Oltre ad essere stato concepito con un'artificialità totalmente demoniaca, strappato poi dalla madre, sarà obbligato a crescere all'interno di una relazione fra due invertiti che pensano di essere pure in Grazia di Dio: quali prospettive mai avrà questa povera anima, se non sarà un intervento divino a strapparla dalle grinfie di costoro?
Il caso è certamente un caso limite, e nel caso di Vendola & Co. potremmo definirlo "il caso limite del di già caso limite", ma le soluzioni adottate con la solita superficialità e noncuranza hanno fatto sì che la cosa passasse come una conferma positiva del regime di vita omosessuale, e questo è ovviamente gravissimo. Se l'azione in se stessa è stata buona - battezzare una creatura per cancellare in essa il Peccato Originale e nel caso di morte infantile assicurarle il Paradiso, il bambino poi rientrando nel caso morale del "volontario indiretto", su cui anche diversi moralisti tomisti non concludono nello stesso modo - essa ha dato adito al ritorno di un effetto assolutamente cattivo, dando occasione ai due protagonisti di sortirne un effetto buono, per se stesso inesistente ovviamente, ma palesatosi grazie al rimbombo pubblico e scandaloso assortito, e mostrando che la Chiesa conferma queste possibilità senza tante "burocrazie" o "promesse" del caso.
Rimane sconvolgente lo stile di don Natalino e di Mons.Vari, rappresentanti del disinteresse dei pastori moderni, con cui forse, come dicevamo poc'anzi, questi discorsi non hanno nemmeno ragion d'essere; d'altronde i loro modi sono sublimemente descritti dalle parole di San Paolo ai Romani: "(...) ma anche approvano chi le fa.".
Presupponendo l'ignoranza - e speriamo non la cattiva Fede di chi ha concesso tutto questo - ci si ritrova però costretti a pensare ad un'immagine quanto mai agghiacciante che vede come interprete l'attivista LGBT Nicola Vendola, nullo ed impotente in tutta questa vicenda, eppure malignamente trionfante: egli rappresenta un po' l'Anticristo che, sghignazzante e soddisfatto, entra nel Tempio di Dio per prendersi beffa di Lui, portando in braccio il frutto del suo miracolo al contrario.
Cristiano Lugli
22 commenti:
Se qualcuno semplicemente avesse detto :"Ma che fai?".
E' da molto che questa domanda non la pone più nessuno a nessuno. Tutti sorrisi scemi.
Non dico di impostare un discorso dogmatico, che non usa più, non dico di fare prevenzione, come santamente ha accennato Don Elia, non dico neanche di occuparsi di pastorale oggi in grande discredito ma, se tutte le persone del giro di Vendola Nicola avessero posto, a tempo e a luogo, questa semplice domanda, parroco compreso, senza altro dire, ritengo che oggi Vendola Nicola avrebbe fatto sì un regolare percorso.
http://www.ilgiornale.it/news/papa-francesco-accogliete-gay-e-trans-che-farebbe-ges-oggi-1313526.html
Il pesce odora dalla testa... Ricordiamoci le sconvolgenti parole del Papa a difesa degli omosessuali Chi sono io per giudicare se due omosessuali cercano Dio? In seguito se ne è lavato le mani, lasciando libertà di coscienza ai singoli episcopati, diocesi, parrocchie, parroci... se non è contro il cattolicesimo questo ditemi cosa è! Michele
Non penso di essere miellosa se dico che quel bimbo è totalmente incolpevole, per soddisfare la voglia egoista di due omossessuali, di una "coppia" per essenza e natura sterile, e grazie ai sedicenti "progressi" della medicina, è stato fatto nascere orfano di madre.
La donna che lo ha portato in grembo non è sua madre ha solo affittato il suo utero, la sua madre biologica ha venduto su catalogo i suoi ovuli, tutto è fatto per eliminare ogni rischio che la madre biologica dopo aver portato suo o sua figlia lo-la voglia tenere per sè e che il bimbo possa prima o poi avere un legame con sua madre, è stato inventato dunque quel procedimento inumano, vergognoso e venale.
Che fare allora se dopo aver ottenuto un bimbo in quel modo la "coppia" omo domanda che venga battezzato?
Difficile dare una risposta che vale per tutte le situazioni, sì o no, sì ma, no ma, personalmente penso che quel bimbo non deve portare le colpe e responsabilità di chi lo ha fatto venire nel mondo in quel modo, trovo giusto che sia stato battezzato ma chi lo ha battezzato avrebbe dovuto farlo nella più totale discrezione ed esigere dai presenti che quel momento non facesse le prime pagine e diventasse argomento pubblicitario di e per una chiesa aperta che accoglie tutti senza nulla chiedere in ritorno, ma visto i personaggi in questione chi lo ha battezzato sapeva perfettamente come quel gesto sarebbe stato strumentalizzato.
Amici,
mettiamo i punti sugli "i". Attenzione. Chi portava l'Arca dell'Alleanza non doveva MAI deviare dal percorso, né da un lato, né dall'altro. Il principio base ispirativo di tutto ciò che fa la Chiesa, incluse le condanne: è "SALUS ANIMARUM, PRIMA &T SOMMA LEX".
Tutto è finalizzato alla Gloria di Dio ed alla salvezza delle anime. Salvezza delle anime che, di suo, glorifica Dio. Premesso ciò, facciamoci qualche domanda:
a) esiste il Limbo?
b)Il destino delle anime di chi muore senza il battesimo è trovarsi in tale luogo? Luogo che NON è di sofferenza (anzi, vi regna una felicità NATURALE, quale sulla terra non abbiamo idea), però ove si è privi della Visione di Dio, che il Peccato Originale ci ha tolto.
Se la risposta è "Sì" a queste domande, non si può negare il battesimo a NESSUNO, men che meno in tali situazioni. Proprio perchè l'ambiente che circonda il neonato non è cattolico, il bimbo ha ancora più bisogno del battesimo. Proprio per tale motivo è il caso di appellarsi alla Grazia EX OPERE OPERATO del Sacramento. Solo il prete doveva fare tutto il possibile e l'impossibile per convincere i soggetti coinvolti al fatto che la cerimonia si doveva svolgere in forma strettamente privata. Anni fa sono stato presente ad un caso per certi versi simile. In un centro di MESSA della Tradizione, dove celebrava un prete che passa per un "Falco", "puro & duro", ci fu il battesimo di un bimbo che non era dell'ambiente . I genitori non solo non erano frequentatori del centro, non solo non erano neppure sposati, ma il padre era perfino Ortodosso (infatti al piccolo furono messi nomi tipicamente zaristi). Neppure i padrini erano fedeli della Tradizione. Ebbene, il "Falco puro & duro" sosteneva CHE MAI COME IN CASO SIMILE il battesimo è *NECESSARIO*. Dopo il battesimo recitò una formula di consacrazione alla Madonna, seguita da 3 Ave Maria. Bisognava insistere nel volere che il tutto avesse luogo senza pubblicità, ma non ci si poteva rifiutare.
"Il problema più grave in tutta questa squallida vicenda è ... come può il prete essere certo che a questo bambino sia garantita una formazione ed un'educazione cattolica, prerogativa imprescindibile anche laddove si volesse battezzare il figlio di due persone eterosessuali in una relazione di concubinato?"
Ma il prete ha/può avere/deve avere/ha mai avuto questa certezza prima di battezzare?
È forse meglio non ricevere il battesimo?
http://www.iltimone.org/35218,News.html
Povero Tobia... Sono d'accordo, in linea di principio con tutto il discorso, ma d'altra part mi dico: con tutte le "sfighe" e le croci che questo ignaro bimbo ha, come si poteva togliergli la possibilità della grazia battesimale? già le follie di questo nostro pazzo mondo lo hanno marchiato; che almeno la grazia battesimale possa renderlo consapevole di essere figlio (questa volta sì amato e non usato) dell'Altissimo.
Quel "prete" e quel "vescovo", donando a quel bimbo il Battesimo -in assenza di genitori veri, nonché di padrini affidabili- si sono gravati dell'obbligo di vegliare ed adoperarsi affinché, in futuro, il bimbo stesso possa cogliere i frutti di quel Sacramento.
Solo in questa maniera, credo, si potrà affermare che quei due han fatto bene ad acconsentire al Battesimo, indipendentemente da quella coppia di incorreggibili peccatori.
Ad aiutare l'innocente bambino, ora figlio di Dio, ci penserà la Grazia! Al corollario correo in immoralità ci penserà la Divina Giustizia.
Oggi non è possibile fare affidamento su nessuno, con certezza. GPII aveva, in una sua enciclica, accennato a strutture di peccato. Oggi abbiamo l'urbanistica di peccato quindi, a mio parere, ognuno di noi deve essere struttura di sano senso comune, con garbo, discrezione fare la semplice domanda giusta,dare il suggerimento cordiale, al momento opportuno. Non è neanche il caso di stare lì e aspettare la risposta o intavolare la discussione. No. Ma la domandina, il suggerimento vanno messi nel cuore altrui. Basta con i sorrisini ebeti. Certo non si riscuote il consenso sociale ma, non è questo che importa. Queste tra l'altro sono persone vanitose, che hanno bisogno di mettersi in mostra. E' loro stessi che mettono sul palcoscenico della vita, minori o non minori, non li vedono proprio, importante è avere spettatori. E noi non aspettiamo azioni di parroci, vescovi, cardinali e vai con gerarchia completando. No,è tempo di supplenza; nella nostra miseria, dal fondo dei nostri peccati, diciamo quella parola per loro, da ruminare.
Consiglio la lettura di articolo su Zenit su Elisa Gomez, che affittò l'utero.......
Cito Luisa:
"trovo giusto che sia stato battezzato ma chi lo ha battezzato avrebbe dovuto farlo nella più totale discrezione ed esigere dai presenti che quel momento non facesse le prime pagine e diventasse argomento pubblicitario di e per una chiesa aperta che accoglie tutti senza nulla chiedere in ritorno, ma visto i personaggi in questione chi lo ha battezzato sapeva perfettamente come quel gesto sarebbe stato strumentalizzato."
Trovo questa tesi a dir poco ingenua. Non riesco a capire come il battesimo del "figlio" di Vendola potesse passare inosservato.
Che le colpe dei padri ricadano sui figli è ben noto. Neanche un feto abortito ha colpa, tuttavia lo aspetta il Limbo, almeno secondo l'insegnamento tradizionale, ovvero di sempre.
Che poi i modernisti abbiano "abolito" il Limbo e un altro discorso.
Il Battesimo richiede il consenso di coloro i quali dovranno educare alla fede cattolica il battezzato.( genitori veri e padrino).
C'erano,quindi, le condizioni per un rifiuto.
Come già menzionato nell'articolo ripeto che si tratta qui di un caso limite nel caso limite. Quindi è inutile dire "DOVEVA assolutamente ricevere il Battesimo", come è inutile dire "NON DOVEVA assolutamente riceverlo". In teologia morale il pargolo in questione ha il ruolo del c.d. "volontario indiretto", su cui peraltro non è facile arrivare ad una decisione unanime, nemmeno fra i teologi ( intendo - sempre come detto nell'articolo - i teologi tomisti e non altre "ghingaglierie" moderniste ).
Ciò che possiamo asserire è che nel caso di Vendola non vi era, e non vi è, NESSUNA ( anche sola piccola ) certezza che possa assicurare al bambino un'istruzione ed un'educazione cattolica.
I missionari degli scorsi secoli si sono ritrovati in terre pagane ove il culto per la "magia" spadroneggiava fra le tribù. Molti padri vollero battezzare i bambini di questi popoli, non trovando nessuna opposizione da parte dei genitori, poiché essi vedevano nel Battesimo una sorta di rito magico.
Ben consapevoli di questo, i missionari patteggiavano con i pagani, obbligando i genitori di qualunque bambino che volevano si battezzasse, a far poi frequentare a questi ultimi le scuole aperte dei missionari in cui, ovviamente, veniva insegnato il Cattolicesimo.
Come si può ben comprendere, questo era sinonimo di garanzia su cui non si poteva in alcun modo sorvolare. Ecco, pensando a queste cose si può tentare un paragone con il caso Vendola.
Perlopiù ci sarebbe anche la questione legata alla frequentazione delle parrocchie odierne, per nulla sinonimo di garanzie - semmai è vero il contrario - ma il discorso diventerebbe ancor più articolato.
Cordialmente,
Cristiano Lugli
"Trovo questa tesi a dir poco ingenua."
La mia non è una tesi:) del resto non ho forse aggiunto quanto improbabile fosse l`attuazione di una tale speranza e cioè la riservatezza?
Ciò non toglie che resto dell`avviso che il sacerdote ha fatto bene nell`accogliere quel bimbo, salvo poi, ancora una pia speranza, ad esigere come condizione di poterlo seguire e accompagnare nella sua formazione.
Sarò una cattolica sui generis ma una Chiesa che rifiuta di battezzare un bimbo perchè i suoi genitori sono indegni non mi sembra riempia la sua missione.
Poi è anche vero che non ci sono garanzie:) del tipo di formazione che quel bimbo riceverebbe nella sua parrocchia...se è tipo chiesa 2.0 ci sarà sintonia fra il sacerdote e quel tipo di "coppia" ed è più che probabile che così sarà, Bergoglio non ha forse detto che la chiesa deve aprire le braccia a gay, lesbiche trans, intersex, bisex e alii? Ma Bergoglio passerà.
Sarò ingenuo anche io, ma sono d'accordo con Luisa.
Parto dalla domanda secondo me fondamentale:
è'più importante dare una possibilità di salvezza a un esserino appena nato e del tutto innocente, oppure condizionare tale possibilità alla condotta dei genitori e alle garanzie di educazione cattolica?
E come si attua, in concreto, il controllo sull'effettiva esistenza di tali garanzie?
E i figli di genitori cattolici che non praticano affatto?
E i figli di capi mafiosi o di famiglie notoriamente mafiose, e quindi tra i peggiori criminali sulla faccia della terra, regolarmente battezzati? Che garanzie di cattolicità danno costoro?
O cattolici dichiaratamente modernisti? O "cattolici-Gesù-si-Chiesa-no?" ?
Molti parenti, amici e conoscenti atei contrari a Gesù e che odiano visceralmente la Chiesa cattolica, sono stati battezzati da genitori come loro, o molto simili (alcuni di loro si ritengono anche veri cristiani...)
Ne discende che il criterio del controllo e delle garanzie è molto debole;
è limitato e può essere un espediente per i Don Abbondio che chiedono ai genitori una garanzia pro forma per sentirsi a posto con la coscienza e non creare baccano.
E come tutti i criteri deboli e contraddittori, fanno il gioco del nemico.
A mio avviso la soluzione è quella dell'articolo, quando fa il paragone con i figli dei comunisti atei e attivisti, che condivido (sempre da pecorella ignorante), che chiedevano di far battezzare i figli.
Da pecora, da fedele, mi sentirei meno scandalizzato se Parroco e Vescovo battezzassero la creatura, ma precisando che è solo per i bene spirituale della piccola creatura e AMMONENDO SEVERAMENTE E PUBBLICAMENTE i genitori
Invitandoli a convertirsi e a cambiare condotta di vita in quanto contraria alla Parola di Dio e all'insegnamento di quella Chiesa alla quale loro stessi si sono rivolti per far battezzare il figlio.
E ciò a maggior ragione nel caso limite degli "sposi " omosessuali, che causano UNO SCANDALO PEGGIORE di quello causato dal battesimo dei figli del mafioso, che è quanto dire, visto che è basato sulla sodomia che è peccato gravissimo e contro natura.
E qui veniamo al nocciolo del problema.
Vescovo e Parroco, non hanno fiatato sulla condotta dei genitori, perchè?
PERCHE'LO DICE IL PAPA!!
La loro coscienza si sente ancora più protetta:
'ma che ce frega? Perchè inimicarsi i gay e il Papa stesso? Appendiamo l'asino dove vuole il padrone.
Dimenticandosi che il Vero Padrone sta in Cielo e che anche se il Papa è il suo vicario in terra per volere del Figlio, proprio perché tale, non può mai andare contro la Sua Parola.
(segue)
(segue)
Riporto parole del papa che conoscente, trascritte dall'articolo citato dal caro Josh, sulla nota intervista "aerea" in materia di nuove realtà, in particolare sui transessuali, specificando chi è il prete buono e quello cattivo
(un esempio di come passa da premesse buone a conclusioni contrarie alla dottrina):
"....Le persone - esorta infatti Papa Francesco - si devono accompagnare come le accompagna Gesù. Quando una persona con questa condizione è davanti a Gesù, Gesù non la manda via perché è omosessuale". "L'anno scorso - racconta il Papa - ho ricevuto una lettera di uno spagnolo che mi raccontava la sua storia da bambino e ragazzo. Era una ragazza che ha sofferto tanto perché si sentiva ragazzo. Ha fatto l'intervento, ora è un impiegato di un ministero di una città spagnola ed è andato dal vescovo.
Il vescovo lo ha accompagnato tanto, bravo vescovo, 'perdeva' tempo per accompagnare quest'uomo.
Poi si è sposato, ha cambiato la sua identità civile e mi ha scritto che sarebbe stata una consolazione venire con la sua sposa.
Li ho ricevuti ed erano contenti.
Nel quartiere dove abitava c'era un vecchio parroco 80enne che poi è cambiato.
Quando il nuovo lo vedeva lo sgridava dal marciapiede: 'Andrai all'inferno!'
Invece il vecchio lo confessava per fargli fare la comunione.
Capito?
La vita è la vita e le cose si devono prendere come vengono, ma il peccato è peccato.
Le tendenze o gli squilibri ormonali creano tanti problemi e dobbiamo essere attenti a non dire 'E' tutto lo stesso no, ma ogni caso va accompagnato e integrato.
Questo è quello che farebbe Gesù oggi".
CAPITO?
Gesù oggi dice: "il peccato è peccato, ma io ti accompagno e ti integro"
Gesù di oggi non ammonisce, non invita a non peccare più, a seguire la via stretta, a "RINNEGARE SE STESSI E PORTARE LA PROPRIA CROCE".
Gesù di oggi, alla fine, dice: "TI INTEGRO".
Capito perchè Lutero non sbagliava sulla giustificazione?
Sono d'accordo con A.
Il bambino ha diritto al battesimo. Se mai il prete avrebbe dovuto rendere pubblica la contrarietà propria e della Chiesa alla situazione che si è creata per il bambino soprattutto. E evidenziare l'incongruenza fra quel tipo di vita e la richiesta fatta alla Chiesa.
E San Nicola Romanov prega per noi!
MD
"E San Nicola Romanov prega per noi!"
Ma come te ne esci?!
Un "santo" canonizzato da una "chiesa" scismatica ed eretica, insieme a granduchi, domestiche, cuochi e...zarina, quella che era "pappa e ciccia" col demoniaco Rasputin!!
Tutto è iniziato dicendo in sedi autorevoli che gli omosessuali sono persone rispettabili e non più peccatori da convertire (lo direbbero per i pedofili? Eppure in entrambi i casi si pecca assai gravemente!), poi è venuto francesco che ne ha tratto le conseguenze! Il parroco e il vescovo sì sono solo allineati! La cosa grave non è il battesimo ma l'eresia che regna e che trae origine dal vaticano secondo!Francesco sta portando a logica conclusione quanto deprecabilmente avviato da altri!
Io vorrei capire perché alle persone normali, non ricche, ne' famose, al momento di un Battesimo o una Cresima il parroco, o vice parroco, prete che segue l'Oratorio, dice che è bene che i padrini e madrine siano o nubili e celibi o sposati, mai conviventi more uxorio e figuriamoci se omosessuali. Poi arrivano i VIP, con le loro situazioni familairi quanto più incasinate e vergognose possibili, e tutto va bene, Madama la Mmarchesa. Pecunia non olet ?
Se i due frequentano quella parrocchia, c' era modo e tempo per rimandare quanto più possibile il Battesimo in attesa che i due ed il resto della famiglia acquisita del bambino ( perché non è la sua famiglai naturale) si ravvedano e convertano, o quanto meno, si adattino ad una vita meno scandalosa possibile. Se invece i due non frquentano, a maggior ragione, li si doveva rifiutare.
Niki ci ha informato del suo amore, della sua "maternità", del Battesimo. Ci informerà anche quando, diventano più vecchio e più laido, il suo bel giovane lo pianterà per un altro, più giovane e/o più ricco, e di tutta la battaglia giudiziaria che seguirà per tenersi il bambino, guarda caso maschio (come i due figli di Elton John ?)
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