Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 23 febbraio 2017

Il generale dei gesuiti guida l'esercito degli storicisti - Silvio Brachetta

Riprendo da Settimo Cielo di Sandro Magister.

Con Arturo Sosa Abascal, nuovo superiore generale della Compagnia di Gesù, si ha la dimostrazione compiuta che la teologia cattolica è travolta dallo storicismo.
Ne ha data notizia indiretta Sandro Magister, riportando tra le altre queste parole di Sosa in un’intervista:
"Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù. A quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito".
Questo di Sosa è solo l’ultimo di una serie sterminata di ragionamenti analoghi, da parte di altrettanti autori.
La tesi è vecchia, riproposta in modo assillante: le Scritture dovrebbero essere sottoposte a un’esegesi continua, per via del fatto che su di esse non si potrà mai dare un’interpretazione definitiva.

In altre parole, secondo una certa teologia eterodossa, la Scrittura sarebbe una sorta di cantiere papirologico aperto, in cui il testo è costantemente da vivisezionare, nella ricerca incessante della "vera" Parola di Dio. Si tratta di un perpetuo, frenetico glossare le fonti, alla scoperta di una verità più genuina, che possa sostituire quella corrente, evidentemente scomoda all’esegeta insoddisfatto.
Questa "vera" Parola, ricercata dalla critica testuale di ampi filoni del protestantesimo e del cattolicesimo modernista, sarebbe ancora nascosta tra le pieghe del testo sacro e tuttavia difettoso, poiché composto da parole umane. E le parole umane sono imperfette per definizione, soggette ai mutamenti dei costumi e della storia.

È superfluo, però, segnalare che più volte il magistero ha ribadito l’inconsistenza di questa lettura storicistica: nessuno dei pronunciamenti della Chiesa ha mai risolto granché. Chi, infatti, considera vaghe le parole dell’Antico e del Nuovo Testamento, che procedono da Dio, tanto meno darà peso al magistero, che procede maggiormente dall’espressione umana. Né darà importanza, per la stessa ragione, alle parole ispirate dei santi, dei Dottori e dei Padri della Chiesa, che smentiscono l’interpretazione progressiva della Scrittura. Stesso discorso per la tradizione apostolica, spesso valutata dal contestatore meno che niente. È così che l’errore dello storicismo, lungi dall’essere stato demolito, ce lo ritroviamo intatto e più forte che mai anche oggi.

Lo storicista moderno, più che argomentare le proprie ragioni, ripeterà a cantilena che ogni parola della Bibbia va sempre contestualizzata, ambientata, relativizzata a un certo ambiente, a un certo tempo, a un certo linguaggio. E impedisce, in tal modo, la validità stessa del dogma, proprio per la sua qualità di fissare la verità una volta per tutte. Solo in malafede, poi, si può affermare che "bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù", come ha fatto Sosa. Egli non può non sapere che una tale riflessione affianca l’intera vicenda del cristianesimo, specialmente da san Girolamo in poi.

La verità è che non è mai stato un problema, per i santi, così come per la maggior parte dei fedeli, scoprire ciò che "ha detto veramente Gesù", o Mosè o Abramo. Per il fedele tutto è scritto e, dove non lo sia, è ascoltato da un confessore, da un fratello, da un predicatore. Certamente la Chiesa non ha mai scartato la ricerca filologica o scientifica sul testo sacro, ma altrettanto certamente ha scartato il primato della scienza sulla fede. La scienza, cioè, dà ragione della fede e della speranza del cristiano, solo laddove la fede sia presupposta.

C’è poi un’altra questione. Glossare il Vangelo e il testo sacro, in genere, è cosa santa e benemerita, nel caso della preparazione alla predicazione o durante lo studio sistematico della teologia. In altri casi, però, la Scrittura va ritenuta alla lettera, "sine glossa". Abbiamo l’esempio forse più noto in san Francesco d’Assisi, che trovò la propria vocazione obbedendo al testo evangelico di Mc 10, 21: "Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi". Così lesse e così fece.

Ma le affermazioni di Sosa sono stupefacenti anche per un altro motivo. Egli è gesuita, come anche papa Francesco. Ebbene, proprio il pontefice, durante la conversazione con i superiori generali degli ordini religiosi del 25 novembre 2016, disse: "Essere radicali nella profezia è il famoso 'sine glossa', la regola 'sine glossa', il Vangelo 'sine glossa'". E aggiunse: "Il Vangelo va preso senza calmanti. Così hanno fatto i nostri fondatori".

Ora, non è immediato capire cosa il Papa intendesse con l’espressione "senza calmanti", ma è chiaro invece il riferimento alla ricezione "sine glossa" fatta già dai fondatori della Compagnia di Gesù. Se dunque lo stesso papa gesuita consiglia di seguire il Vangelo senza commenti, perché Sosa lo vorrebbe glossare di nuovo?

In ogni caso l’approccio "sine glossa" alla Parola di Dio esclude che il testo debba venire scarnificato senza limite, a meno che non lo richieda l’approfondimento dello studio. È il caso, ad esempio, dei "Moralia in Job" di san Gregorio Magno, dove il libro di Giobbe è stato scrutato parola per parola, verso dopo verso, riferendone il significato letterale, morale, analogico e anagogico. Sempre però il discrimine, la cartina di tornasole, è stato il senso letterale, al quale tutti gli altri sensi, benché più profondi, si sarebbero dovuti riferire.

Il senso letterale è quindi l’ago della bilancia della verità di un testo, compreso quello sacro. E se già la "littera" è debole, come potrebbe essere a fondamento dei significati profondi e, addirittura, della Parola di Dio nella Scrittura?
*
Magister, tra i numerosi altri commenti alle parole del generale dei gesuiti, riporta anche il seguente, arrivato da Sun City Center, in Florida, a firma di Peter J. Brock:
"The Pope, the progressives and the Jesuits now answer all questions with the term 'discernment.' Is the Old Testament basically an enhanced fiction of the history of the Jews? The New Testament an apocryphal collection of the musings of evangelical pseudonyms? Who was Jesus? Is the Pope working to remove the proverbial finger from the Dike? Is this his idea of enhancing evangelization? It brings to mind the old saw 'Is the Pope Catholic.' Five more questions for him to answer." 

Il Papa, i progressisti ed i Gesuiti ora rispondono a tutte le domande col termine 'discernimento.' Il Vecchio Testamento è fondamentalmente una novellistica migliorata della storia degli ebrei? Il Nuovo Testamento una raccolta apocrifa delle riflessioni di pseudonimi evangelici? Chi era Gesù? Il Papa sta lavorando per  rimuovere il proverbiale dito dalla Diga? È questa la sua idea di migliorare l'evangelizzazione? Viene in mente il vecchio detto: ' Il Papa è cattolico?' Cinque ulteriori domande alle quali dovrebbe rispondere. [Traduzione nostra]

41 commenti:

Anonimo ha detto...

Sine glossa: sono eretici.

Anonimo ha detto...

Concordo con l'anonimo delle 15:27, sono eretici.
Ed eretici della peggior specie, MODERNISTI.
I loro paralogismi sono già stati condannati dalla Chiesa Cattolica, con la condanna delle seguenti proposizioni contrarie alla dottrina Cattolica:

14. Gli Evangelisti riferirono in molte narrazioni non tanto ciò che effettivamente accadde, quanto ciò che essi ritennero maggiormente utile ai lettori, ancorché falso.

15. Gli Evangeli furono soggetti a continue aggiunte e correzioni, fino alla definizione e alla costituzione del canone; in essi, pertanto, della dottrina di Cristo, non rimase che un tenue e incerto vestigio.

Anonimo ha detto...

Ricordatevi: diffidate sempre dalle organizzazioni cattoliche di provenienza ispanica. DIFFIDATE, comunque si chiamino e qualsiasi passato possano vantare. In terra ispanica il Cristianesimo non è stato mai correttamente capito.

Luisa ha detto...

Riportando più sotto il post di Magister e Rusconi, autore dell`intervista a Arturo Sosa Abascal, mi domandavo se quell`uomo fosse cattolico, che dire in effetti di un "papa nero" che pretende che la Parola del Signore va contestualizzata ed è..." relativa" )?
Che dire di un Superiore al quale la parola "dottrina" non piace e che si identifica in quel che dice Bergoglio sul discernimento con il risultato di dare la priorità alla coscienza individuale anche se giunge a conclusioni diverse dalla dottrina?
Da leggere anche il passaggio sul fondamentalismo dove paragona il fondamentalismo islamico che semina la morte con il fondamentalismo cattolico :

"Però i due fondamentalismi si possono paragonare nell’atteggiamento. E’ certo fondamentalista l’atteggiamento di chi critica radicalmente il Concilio Vaticano II, questo nuovo modo di essere Chiesa che oggi è incarnato dal magistero di papa Francesco…Dicono di essere più fedeli di lui al Vangelo…"

http://www.rossoporpora.org/rubriche/interviste-a-personalita/672-gesuiti-padre-sosa-parole-di-gesu-da-contestualizzare.html

Anonimo ha detto...


http://blog.messainlatino.it/2017/02/i-matti-non-sono-solo-in-manicomio-ma.html

Mazzarino ha detto...

"Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù. A quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. .."
Ho sentito questa frase tantissime volte, a titolo di esempio indico le persone che mi ricordo averla pronunciata:
- un compagno di classe delle elementari che figlio di comunisti veniva a scuola indottrinato, lo stesso che quando gli americani sbarcarono sulla luna (o almeno così dissero) ci "insegno" che finalmente era dimostrato che Dio non esiste, altrimenti sarebbe stato sulla luna...
- tanti compagni di liceo cristiani per il socialismo, infestanti le parrocchie cittadine, che, invece di studiare, passavano il pomeriggio col cappellano a compilare elenchi di "cristiani della domenica" e a vedere consecutivamente 3-4 volte Jesus Christ Superstar (ora sono superstipendiati dirigenti comunali, regionali e bancari.)
- un avvocato del nord Italia che intratteneva i presenti, nella sala attesa dello studio di un collega, dicendo che ormai era dato storico che Gesù avesse almeno tre fratelli (vi risparmio i leit motive della Maddalena e di Giovanni)
- tutte le mie compagne protestanti di medie e superiori. TdG, Avventiste, più altre due o tre sette protestanti che non ho mai capito bene come si chiamassero
- quei rompi... che mi fermano ogni mattina sulla porta della stazione con il libretto in mano e la frase d'intorto "ma lo sa lei cosa dice la Chiesa.?? anche questi adepti di sette eretiche protestanti
A questa specie di Village People si sono aggiunti da almeno due anni tanti "confessori" o meglio prezzolati galoppini sguinzagliati a "lavorarsi" le ultime pie donne rimaste a confessarsi dopo l'addio al sacramento seguito al "chi sono io per giudicare" e alle successive carnevalate.
Il clero e la gerarchia apostata sta preparando il 13 marzo e si impegnano in maniera commovente a trascinare con loro anche le ultime anime di coloro (soprattutto anziani) che hanno vissuto credendo e facendo tutt'altro e sono perciò dubbiosi. Commuove vedere come si impegnano nel trascinamento all'inferno.
Abbiamo il dovere di impegnare ogni minuto da qui al 13 marzo a preparare e difendere, da questi preti maledetti, parenti ed amici secondo la priorità imposta dai nostri doveri di stato. Dopo il 13 tutto sarà "normale" nessuno ascolterà più. Troppo doloroso, pericoloso e scomodo. Se cupio dissolvi sarà, così doveva essere. Non è colpa mia. Non voglio neppure sapere..... Ma come, già visto negli anni sessanta, anche queste anime saranno sulla porta dell'inferno.





Quanta pena ! ha detto...

Poveretti , poveretti , poveretti , poveretti , non hanno piu' la fede ...

tralcio ha detto...

Bisogna pensarci davvero bene: Dio (che non ha residenza e anagrafe) è fuori dalla storia, ma ha creato lo spazio e il tempo per le sue creature. In queste coordinate ha introdotto esseri spirituali come gli angeli (tanto i fedeli quanto i decaduti) che vivono eternamente l'esito delle loro scelte spirituali; inoltre ha messo una creatura del tutto particolare, l'uomo, fatta di Cielo e di terra. Nella pienezza dei tempi Dio ha preso carne in una creatura prodigiosamente immacolata, come fu creata all'inizio.
La storia è la trama comprensibile agli esseri umani per intuire ciò che ci trascende.
La storia è la tentazione degli umani, pronti a farsene protagonisti espellendo Dio.
Fare persino del Verbo incarnato e del vangelo un terreno di conquista, così da reinterpretare persino la Rivelazione (che ci trascende) nell'immanente di un progresso che è opera nostra, non è che la riedizione delle pretese di una creatura che fu tentata ad essere "come Dio" vantandosi in grado di farlo da sè ed anzi impedita dal riuscirci proprio a causa di un "Dio geloso" di tante capacità...

La storia è la trama dei peccati, dell'indifferenza e dell'ostilità umana a Dio.
Per grazia si riempie anche di santi, che lodando il Signore offrono la croce, espiano e contribuiscono a redimere almeno quelli che in un barlume di conversione non rifiutano ostinatamente la misericordia, esultando in Dio con l'umiltà di chi sa e vuole temerne la Maestà.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Secondo me non è eretico. Direi agnostico orientato fortemente verso l'ateismo.

Anonimo ha detto...

Tanti anni fa presi seriamente in considerazione l'idea di entrare fra i gesuiti. Ora ringrazio Dio per avermi a suo tempo illuminato.

Felice ha detto...

Ma se anche quelle riportate da Matteo non fossero le "ipsissima verba Iesu", non fossero cioè le parole precise dette da Gesù, non cambierebbe proprio nulla! Il Vangelo è comunque normativo perché ispirato dallo Spirito Santo, e quindi, per usare le parole del Vaticano II, "ha Dio come Autore". La Rivelazione, costituita di Scrittura e Tradizione, è un dato concluso con la morte dell'ultimo degli Apostoli, e nessuno, nemmeno un Papa, bianco o nero che sia, la può modificare. Il Magistero è al servizio della Rivelazione, non può svuotarne i contenuti con interpretazioni di comodo. Siamo in piena eresia!

Luisa ha detto...

Insomma e riassumendo, Gesù ha parlato alla gente di quel tempo, oggi parlerebbe altrimenti = la Parola diventa "relativa", ed ecco apparire i traduttori-traditori, attualizzatori della Parola del Signore , tutti sanno quel che Gesù Cristo direbbe oggi, in primis Jorge Bergoglio e chi per interesse o amicizia lo segue, e ne fa un modello, il Vangelo secondo me, la chiesa secondo me.
Mi dispiace ma un chiesa che si arroga il diritto di modificare, zittire, trasformare, interpretare, a secondo dei bisogni e delle ideologie, la Parola del Signore non è più la Sua Chiesa.
Del resto avete osservato, come lo fa notare Magister, i silenzi molto mirati di Bergoglio?

"Il primo avvenne il 4 ottobre 2015. Era la domenica d'inizio della seconda e ultima sessione del sinodo sulla famiglia. E proprio quel giorno, in tutte le chiese cattoliche di rito latino, a messa, si leggeva il brano del Vangelo di Marco (10, 2-9) parallelo a quello di Matteo 19, 2-12.

All'Angelus il papa tacque ogni riferimento a quel brano del Vangelo, nonostante la sua straordinaria pertinenza con le questioni discusse nel sinodo.

E lo stesso è accaduto lo scorso 12 febbraio, con un altro passaggio analogo del Vangelo di Matteo (5, 11-12) letto a messa in tutte le Chiesa. Anche questa volta, all'Angelus, Francesco ha evitato di citarlo e commentarlo.


Perché questo silenzio tanto insistito del papa su parole di Gesù così inequivocabili?"

Sacerdos quidam ha detto...

Perfetto! Padre Abascal ha esposto in estrema sintesi, a beneficio degli ignari poveri fedeli, le tesi che vengono propinate nei Seminari e nelle Università 'cattoliche' da un buon cinquantennio.
Ci dovetti passare anch'io, a suo tempo: erano i meravigliosi anni degli splendidi Pontificati pre-bergogliani, in cui tutti venivano dolcemente cullati in una progressiva apostasia, senza darlo troppo a vedere.

E poi i fedeli si meravigliano dello stato del clero e della Chiesa oggi, e delle sortite dell'Abascal. Ma dove vivevano in quegli anni? Anche solo fino a tre anni fa?

E' ovvio che dopo un lavaggio del cervello di tale durata e su scala mondiale, il clero è oggi in gran parte spiritualmente e dottrinalmente distrutto, pronto ad accettare qualsiasi eresia e perversione morale.
Sono il Vaticano II e le pessime riforme successive attuate dai Papi conciliari ad aver condotto inesorabilmente là dove logicamente dovevano condurre: al bergoglismo.

tralcio ha detto...

Gesù disse a Filippo e a Natanaele che "vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo"...
Chi di noi desidera vedere il cielo aperto?
I pensieri dentro la Chiesa che non sono rivolti al Padre hanno come loro centro i sentimenti umani e le cose quotidiane: in questo modo è impossibile lodare e adorare il Signore: il Cielo non interessa affatto. Se preghiamo è solo per la terra.
Non interessa affatto il Regno dei Cieli, men che mono interessa che Gesù sia presente nel sacramento e che ne attendiamo il ritorno glorioso come Lo vedemmo ascendere al cielo!
Lo diciamo, ma non ce ne importa granché.
In una "chiesa" che pensa così, Gesù non c'è.

Anonimo ha detto...

C'è chi si chiede perchè il papa tace o perchè dice eresie. La domanda che mi pongo io è perchè lo fanno vescovi e cardinali che pure hanno espresso alcuni dubbi e valide, anche se timidissime, obiezioni. Cosa aspettano ancora? E' lecito lasciare i fedeli nella confusione per rispetto verso un pontificato così ambiguo, per non dire eretico?

Alessandro Mirabelli ha detto...

Leggete cosa ha pubblicato oggi sul suo sito Aldo Valli. Rispetto a Magister, ha rincarato la dose su Abascal. Chapeau, dr. Valli.

Anonimo ha detto...

http://yvesdaoudal.hautetfort.com/archive/2017/02/23/le-cloaque-5914206.html

Annarè ha detto...

Se il Vangelo è continuamente da discernere, perchè mai dovrei dare fiducia a Papa Bergoglio? Magari dopo di lui un altro Papa discernirà diversamente, chissà chi formerà più le rette coscienze, capaci di rettamente discernere!

Anonimo ha detto...

Aldo Maria Valli

Comunque sia, chissà perché, mentre leggevo le esternazioni del padre Sosa mi sono tornate alla mente le parole di Pio XII, che nella «Humani generis», l’enciclica «circa alcune false opinioni che minacciano di sovvertire i fondamenti della dottrina cattolica», definiva «massima imprudenza» il sottovalutare o trascurare o respingere le espressioni che nel tempo il magistero ha trovato per esprimere le verità della fede «e sostituirvi nozioni ipotetiche ed espressioni fluttuanti e vaghe», nozioni che assomigliano all’erba dei campi, perché «oggi vi sono e domani seccano».
In quella sua enciclica Pio XII metteva anche in guardia dal «falso metodo» di chi «vorrebbe spiegare le cose chiare con quelle oscure» e spiegava che a volte gli uomini «si persuadono che sia falso, o almeno dubbio, ciò che essi non vogliono che sia vero».
Davvero, non so perché questi ammonimenti mi vengono in mente proprio adesso.

Anonimo ha detto...

Ieri ricorreva la Festa della Cattedra di Pietro. Video ed audio originali:
https://www.youtube.com/watch?v=7bSQrqXk7Is

Il 7 maggio 2005, Benedetto XVI pronunciava una Omelia portentosa a riguardo della Cattedra di Pietro, la sua missione, le sue prerogative, e specificava:
"Colui che siede sulla Cattedra di Pietro deve ricordare le parole che il Signore disse a Simon Pietro nell’ora dell’Ultima Cena: "….e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli…." (Lc 22, 32).(...) Il Vescovo di Roma siede sulla sua Cattedra per dare testimonianza di Cristo. Così la Cattedra è il simbolo della potestas docendi, quella potestà di insegnamento che è parte essenziale del mandato di legare e di sciogliere conferito dal Signore a Pietro e, dopo di lui, ai Dodici.
(...) La potestà di insegnare, nella Chiesa, comporta un impegno a servizio dell’obbedienza alla fede. Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo. (...) Il Papa è consapevole di essere, nelle sue grandi decisioni, legato alla grande comunità della fede di tutti i tempi, alle interpretazioni vincolanti cresciute lungo il cammino pellegrinante della Chiesa. Così, il suo potere non sta al di sopra, ma è al servizio della Parola di Dio, e su di lui incombe la responsabilità di far sì che questa Parola continui a rimanere presente nella sua grandezza e a risuonare nella sua purezza, così che non venga fatta a pezzi dai continui cambiamenti delle mode...."

Anonimo ha detto...

Mazzarino più su fa riferimento al 13 marzo. Cosa ci sarà il prossimo 13 marzo...?

arcsan ha detto...

Quelle del generale gesuita sono eresie contro l'assistenza dello Spirito Santo.
Oggi è introvabile un libro di un protestante danese "E MATTEO SUBITO SCRISSE". Libro in cui si sostiene che San Matteo lasciò SUBITO registrazione scritta di tutti i detti ed i fatti della vita di Gesù. Ovviamente di quelli cui aveva assistito.
Poi, San Vincenzo da Lerino ci conferma che ciò che è sempre stato creduto da tutti è l'intrepretazione giusta.

Anonimo ha detto...

https://www.lifesitenews.com/news/bishop-schneider-to-priests-you-have-to-refuse-order-to-give-communion-to-a

In sintesi, mons. Schneider ha detto che i vescovi che ordinano ai propri preti di dare l'Eucarestia ai divorziati risposati commettono un grave abuso di potere; che quando un vescovo o anche un Papa comanda di peccare, si deve rifiutare; e si deve resistere anche a costo di perdere il proprio ufficio. Meglio perdere tutto che commettere peccato contro i comandamenti di Dio.

Luisa ha detto...


"Ma Gesù ha detto quel che ha detto? I “dubia” del generale dei gesuiti"

http://www.aldomariavalli.it/2017/02/23/ma-gesu-ha-detto-quel-che-ha-detto-i-dubia-del-generale-dei-gesuiti/

Chapeau monsieur Valli!

Anonimo ha detto...


@ Il "protestante danese"doveva essere il prof. Carsten Peter Thiede

Era tedesco, nato a Berlino, morto di infarto a 52 anni (vedi Wikipedia). Forse il padre era di origine danese. Luterano, convertito all'Anglicanesimo, fu anche cappellano militare dell'esercito britannico. Studioso di prima grandezza, papirologo insigne. Di lui possiedo un saggio che credo oggi del pari introvabile:
Carsten Peter Thiede : "Il più antico manoscritto dei Vangeli? IL frammento di Marco di Qumran e gi inizi della tradizione scritta del Nuovo Testamento", Subsidia biblica - 10, Rome, Biblical Institute Press, 1987, pp. 63. Un testo denso, ma accessibile. Utilizzando i più moderni strumenti di ricerca, dimostrò che era giusta la scoperta del gesuita spagnolo O'Callaghan: 7Q5 corrisponde a Marco 6, 52-53. Naturalmente la scoperta fu prima osteggiata poi sepolta nel silenzio. Avrebbe costretto decine di esegeti a buttare al macero i loro libri perchè, essendo stata chiusa la Grotta di Qumram all'avvicinarsi dei Romani che stavano per assediare Gerusalemme, ciò dimostrava inequivocabilmente che il testo di Marco deve esser stato scritto parecchi anni prima del 70 dC, tutto il tempo necessario a copiare e far circolare il testo che è stato ritrovato nella "biblioteca" degli Esseni di Qumran. Scritto poco dopo la morte del Signore, come sempre sostenuto dalla Tradizione.
Il testo, dalle cinque righe del frammento:
"...avevano capito riguardo al pane,
ma il loro cuore era induri-
to. E quando ebbero compiuto la traversata (verso terra)
vennero a Genesaret e
approdarono. E quando..."
Naturalmente, di queste parole di sono solo frammenti. Op. cit., p. 31.
PP

Anonimo ha detto...

E dire che Francesco, quello vero,
seguiva il Vangelo alla lettera!
E seguendolo alla lettera è diventato San Francesco di Assisi, il più grande santo insieme a Padre Pio della Cristianità!
La sua lettura per l'esegesi moderna è definita "interpretazione ingenua"...
San Francesco che ingenuotto che sei stato, cosa non avresti fatto con l'esegesi moderna! Cosa ti sei perso...

Anonimo ha detto...

Alle stesse conclusioni giunse l'abbe de Carmignac le cui ricerche sono segregate all'Institut Catholic di Parigi per ordine dei gesuiti

E.P. ha detto...

Ehp! Chi era quel deficiente che si lamentava di aver trovato un blog che parlava di gesuitici gesuiticamente gesuitanti?

Vorrei chiedergli di mettersi nei panni di un gesuita almeno un pochino timorato di Dio e fare composizione di luogo: il generale del suo ordine - per cento pipe, il generale! il superiore è la volontà di Dio, figurarsi il generale dell'ordine! - con quel naso rosso da ubriacone afferma delirante che il Vangelo non dice quel che dice, poiché all'epoca nessuno aveva un registratore. Per tutti i baffi della mia famiglia (religiosa)! Lo dice uno che si identifica con Bergoglio (vorrà far carriera, eh?).

Anonimo ha detto...

http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=179

Mandatelo a padre baffo e papa baffone....

Anonimo ha detto...

"con quel naso rosso da ubriacone"

Ah, ecco, vedo che non sono l'unico che ci ha pensato...

--
Fabrizio Giudici

Cesare Baronio ha detto...

I seguaci di Bergoglio giungono fino all'immedesimazione col loro idolo... e quando sentiamo colui che siede sul più alto Soglio farneticare di coprofagi e coprofili, comprendiamo quanto questi ingiuriosi epiteti siano perfettamente calzanti per la sgangherata congerie di eretici che gli fa corte. Costoro si presentano come novatori, credono di poter distillare i propri errori proponendoli come frutto di un irresistibile progresso, mentre altro non sono che le solite vecchie, rivoltanti, nauseabonde eresie che la Chiesa ha più volte condannato. Ed è grottesco vedere come questi miserabili, rimestando nel pitale modernista, pensino di trarne qualcosa di diverso da ciò per cui è fatto.

Luisa ha detto...

Insomma e riassumendo ancora per il Generale dei Gesuiti La "Parola", la sola da seguire e alla quale obbedire, la sola autentica perchè la si può registrare:):), non è più quella di Nostro Signore Gesù Cristo , è quella di Bergoglio!
E non si può nemmeno dire che è impazzito, ma si può emettere dubbi sulla sua cattolicità.

Luisa ha detto...

Anche Blondet la pensa così:

http://www.maurizioblondet.it/vangelo-relativo-bergoglio-lassoluta-verita/

Luisa ha detto...

Personalmente penso che non abbiamo bisogno di attirare l`attenzione su un naso....che può anche essere tale per un effetto di luce, è come avere gli stessi argomenti e stile di chi sta sul Soglio di Pietro e un giorno sì e l`altro pure ridicolizza e bastona chi non la pensa come lui, quel che ha detto il "papa nero" basta e avanza per porci delle domande sulla sua fede e quella di come lui pensa che non ci sia più niente di certo e vero e definitivo , nemmeno la Parola del Signore, che tutto può e deve essere aggiornato, e che in particolare oggi segue il vangelo secondo Jorge Bergoglio, e in lui si identifica.

Damose da fa'... ha detto...

Due giovani preti inviati in missione non ricordo dove , all'inizio mantennero fisso il tempo di preghiera , poi , pressati dalle richieste deila poverissima gente , lo ridussero sempre piu'fino ad occuparsi totalmente dei bisogni di quella comunita'. Man mano la loro anima non piu' nutrita si inaridì , gettarono la tonaca alle ortiche e sposarono due indigene . Un po' di tempo fa mi capito' di ascoltare , su Sat 2000 , la presentazione di una suora "manager"che partiva la mattina e si ritirava la sera per fare conferenze a destra e a sinistra ,la giornalista , entusiasta per cio' che la suora faceva , non si rese conto di porle una incauta domanda : " sorella , quando riesce a recitare il rosario ?" Colta di sorpresa la suora dapprima si impappino' poi rispose di getto : " Non sempre ci riesco " .
Se l'anima non si riempie continuamente di Dio non si innalza , non vola , resta raso terra come un tacchino e dara' solo cose materiali .
Purtroppo sembra che gran parte di questa equipe sia su questo livello : raso terra .
Oggi Venerdì e' l'occasione per riparare .
Santa preghiera a tutti .

Anonimo ha detto...

Non solo si calpesta la carne , la SS. Eucaristia , ma anche il Verbo !

Luisa ha detto...

Segnalo:

"Gesù (non) dixit Il gesuita che offende Cristo"
di Antonio Livi

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-gesu-non-dixitil-gesuita-cheoffende-cristo-19047.htm


"Pontificia Accademia della Morte"
di Riccardo Cascioli

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-pontificiaaccademiadella-morte-19052.htm

ilfocohadaardere ha detto...

La mia sensazione è che qui si sia di fronte non tanto ad un'eresia, ma ad una situazione di apostasia (o quanto meno di pre-apostasia, di prodromo chiaro di apostasia) dalla fede cattolica. Lo dico (a livello di mera mia personale, e senza dubbio opinabile, intuizione) perché questo aperto porre in discussione (anzi: negare positivamente e direttamente) la BASE della Rivelazione Divina di Gesù Figlio di Dio, ossia la Parola di Dio (e con essa la inerranza stessa della Sacra Scrittura), non mi pare un mero atto (più o meno singolo, specifico, od isolato) di "eresia", quanto la messa in discussione, globale, sistematica, diretta, della fede Cattolica e del suo stesso deposito. Non so cosa ne pensiate voi...

Anonimo ha detto...

Ringraziamo Mons.Livi che in questo assordante silenzio dei Pastori , ha speso parole chiare per rimettere la Luce lì dove deve stare e diramare il fumo .
Sinceramente mi dispiace per quel povero Mons. Paglia , forse e' entrato troppo presto in seminario , ( 1952 a 12 anni ) , forse non ha avuto una guida forte nella fede e quando venticinquenne , e' entrato nel cono della Comunita' di S. Egidio e' stato fagocitato ed ha assorbito tutte le loro istanze : la solfa dell' ecumenismo secondo loro , del nuovo mondo di pace e amore , della famiglia secondo loro , ecc. Evidentemente la sua personalita' non era abbastanza forte da contrastare quella Egidiana .
Chi armeggio' per portare il Papa ad Assisi ? Mah

Anonimo ha detto...

Raro , rarissimo , maneggiare con cura :
http://www.marcotosatti.com/2017/02/26/ce-un-vescovo-ad-alessandria-dire-no-al-reato-di-opinione-riconoscere-sul-nascere-ogni-dittatura/

lo abbiamo trovato solo adesso ha detto...

http://sinodo2015.lanuovabq.it/don-albanesi-al-papa-lasci-perdere-quanti-cincischiano-con-i-dubia/