Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 26 febbraio 2017

“La deposizione del Papa” – Un importante Colloquio internazionale. Il Decreto di Graziano

Al di là delle possibili conseguenze, il fatto stesso che se ne parli a livello internazionale, dà la misura della inusitata gravità della situazione in cui versa la Chiesa.

Aggiorniamo la comunicazione (già data qui nella presentazione di Paolo Pasqualucci) in ordine all'importante “Colloquio internazionale” sul tema, diventato negli ultimi tempi di vitale importanza per la Chiesa cattolica, della “Deposizione del Papa. Luoghi teologici – Modelli canonistici – Poste costituzionali”.
[Locandina leggibile o scaricabile qui].
Il colloquio internazionale si terrà il 30 e il 31 marzo 2017, in Francia, a Sceaux. L'evento è organizzato congiuntamente dall’Università di Parigi-Sorbona, di Parigi-Sud e Parigi-Saclay (Facoltà Jean Monnet), dall’Università di Clermont in Alvernia, dal Laboratorio per il Diritto & le Società Religiose, dal Centro Michel de l’Hospital e dall’Istituto delle Scienze Giuridiche e Filosofiche della Sorbona. Vi partecipano sedici professori, gran parte dei quali ordinari. Il Colloquio raccoglie tra i migliori specialisti del mondo accademico francese nel campo del diritto pubblico, della storia del diritto, del diritto canonico. Il suo interesse deriva anche dal fatto di affrontare la complessa questione da una molteplicità di punti di vista, non limitati pertanto all’angolazione strettamente canonistico-teologica ma includenti profili processualistici e costituzionali, come pure di teoria della politica. La speranza è che da questo Colloquio possano uscire idee nuove, capaci cioè di contribuire a trovare giuste soluzioni per la crisi e l’impasse sempre più grave che al momento attanagliano la Chiesa cattolica.
Il convegno sulla "deposizione del Papa" è comunque un fatto nuovo e abbastanza insolito, afferma Psqualucci. "Non credo che lo scopo del convegno sia puramente accademico, nel senso di semplice studio ad alto livello della fattispecie della "deposizione" dal punto di vista di varie discipline. L'iniziativa viene dall'ambiente accademico francese, con la partecipazione di un professore di diritto canonico italiano. Ci siamo anche noi. Quello che voglio dire è che, almeno per alcuni dei partecipanti, il Convegno è sicuramente un importante momento di reciproco studio e approfondimento per mettere a punto in modo concreto la possibilità di iniziare la procedura di deposizione dell'attuale Pontefice con l'accusa di eresia in senso formale. Questa almeno la mia personale opinione".

Ulteriori elementi, nella nostra traduzione da Rorate Caeli / Adelante la fe

Nel corso della conferenza si discuterà di un recente libro che affronta l'argomento in termini giuridici, di Laurent Fonbaustier: La déposition du Pape hérétique: Une origine du constitutionnalisme? [ Deposizione di papa eretico: Una fonte del costituzionalismo?]. Fonbaustier mostra l'influenza del Decreto di Graziano in ordine alle teorie politiche sulla scarsa capacità di governo.


L'Opera, (latino: Decretum Gratiani o Concordia discordantium canonum), appartenente al diritto canonico, come indicato dal titolo, ha lo scopo di riconciliare tutte le norme canoniche esistenti da secoli precedenti, molte delle quali si appongono a vicenda. Autore: Graziano, monaco giurista che lo ha scritto tra il 1140 e il 11423. Costituisce la prima parte della raccolta di sei opere giuridiche canoniche note come Corpus Iuris Canonici. Il testo che ha suscitato interesse negli ultimi tempi recita: "Nessun mortale deve presumere di riprendere i suoi errori [del Papa], perché colui che deve giudicare ogni cosa non può essere giudicati da nessuno" (Dist 40 C.6.). L'ultima condizione "a meno che non si trovi lontano dalla fede" è stata a volte interpretata nel senso che un papa che abbia deviato nell'eresia potrebbe essere deposto.
L'Opera rappresenta un importante consolidamento della legge della Chiesa cattolica nel passaggio dall'alto al tardo Medioevo. Monumentale nella sua dimensione, è un contributo alla unificazione giuridica ed è quindi il frutto di attività dottrinale di un canonista e non di politica legislativa pontificia, pista finora maggiormente utilizzata a tale scopo.

30 commenti:

Marcello ha detto...

Riguardo i dubia, sono stati resi pubblici il 14 novembre 2016, circa due mesi prima erano stati comunicati privatamente al papa. Credo che i quattro cardinali potrebbero ricalcare le stesse tempistiche.
A due mesi dalla pubblicazione dei dubia potrebbero aver corretto formalmente il papa, infatti è dell'11 febbraio il rumor del vaticanista Nick Donnelly sull'avvenuta correzione formale nella forma privata. A conti fatti, dopo circa due mesi, per la Santa Pasqua, potremmo avere la pubblicazione della correzione formale. Dico questo perché alcuni iniziano a dubitare sulla realizzazione di quanto anticipato dai quattro cardinali.
E non sarebbe un caso che tale evento avvenga nel periodo di Pasqua.

Supposizioni . ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/?topic=03/04/09/3080386
Che sia un uomo solo non lo credo proprio .
Piuttosto ho l'impressione che ami stare in compagnia , in una compagnia rumorosa , nella sua compagnia , fatta di collaboratori che la pensano come lui .

" ha sempre tenuto una propria agenda personale che solo lui compila e consulta."
Questo confermerebbe che e' diffidente , eppure io credo che di Fernandez , Sorondo , Sosa e qualcun altro si fidi ciecamente .

Anonimo ha detto...

Diciamo che così come sì è studiato il modo per negare di fatto il dogma dell'indissolubilità matrimoniale, aprendo così la strada alla negazione dei dogmi, ora parimenti si studia il modo negare di fatto il dogma dell'infallibilità Papale!

mic ha detto...

Ma l'infallibilità papale non è un assoluto. Si dà solo a certe condizioni: la pronunzia ex cathedra ed entro i limiti posti dal diritto naturale, dal Depositum fidei, dalle norme perenni dei suoi predecessori.

mic ha detto...

... E dunque non vale per ogni suo flatus vocis!

Anonimo ha detto...

Dopo la Pastor Aeternus non è così semplice la faccenda.
Non ci sarebbe un Concilio di super esperti a studiarla d'altronde.
Il dogma dice che quando il Papa agisce come Supremo Pastore non può fallire, sia nel Magistero straordinario che in quello ordinario.
Non può neanche se vuole, gli è impedito dallo Spirito Santo.
L'ipotesi di errore è contemplata per assurdo..
È come ragionare riguardo ad un triangolo con quattro lati.
È una pura speculazione impossibile in realtà.
Però vedrai che un cavillo lo troveranno, come lo hanno trovato nel Matrimonio!

Anonimo ha detto...

Però mi pare di capire che anche tra i sacerdoti perplessi o sbalorditi dalla nuova linea impressa alla Chiesa Cattolica venga prevalentemente considerata come unica condotta legittima la stretta obbedienza ed esecuzione di ogni emanazione papale.
Miles

mic ha detto...

Dopo la Pastor Aeternus non è così semplice la faccenda.

Resta sempre la distinzione tra Pietro e Simone, cioè nell'esercizio dei munera o se parla come dottore privato....

Anonimo ha detto...

Sì, ma quando parla come dottore privato non è obbligante per l'orbe cattolico, quindi esprime una sua opinione, condivisibile o meno, e finisce lì, essa è così lasciata alla libera interpretazione del singolo.
Quando scrive un'esortazione apostolica, si rientra nel caso del Magistero ordinario, quindi teoricamente infallibile e vincolante.
Per quello Burke aveva detto "Amoris Laetitia non è atto di Magistero", ma non ha funzionato.. purtroppo.

Anonimo ha detto...


@ L'infallibilita'del magistero ordinario

Se non mi sbaglio e'quella dell'insegnamento costante della Chiesa sparpagliata su tutta la terra ossia di una tradizione consolidata relativamente ad un certo insegnamento in quanto sempre impartito in quel modo dal Papa e dai vescovi disseminati in tutto l'orbe cattolico. Tale insegnamento diventa infallibile senza bisogno di definizione formale ossia di una dichiarazione del magistero straordinario del Papa da solo o in un Concilio ecumenico (Papa in Concilio e cum Concilio). Esempio: il battesimo degli eretici fatto dagli eretici, considerato sempre valido (dopo alcune dispute iniziali) se effettuato secondo le condizioni di materia e forma prescritte dalla Chiesa. Tale validita', dopo tanti secoli non viene forse considerata quale pronuncia appartenente al magistero ordinario infallibile? Lo stesso dicasi per l'impossibilita' per le donne di esser ordinate.
Ora, La Amoris Laetitia e' un'esortazione pastorale del Papa, quindi manifestazione del suo magistero autentico, ordinario. Ma possiamo dire che e' stata contestata ufficialmente dai famosi 4 cardinali con i loro 5 Dubia. La richiesta di chiarimenti implica che l'insegnamento in essa contenuto non e'chiaro dal punto di vista dottrinale e inoltre rende possibili conseguenze fortmente negative per la morale cattolica, che si basa sulla Rivelazione. La nota dell'infallibilita', stando cosi'le cose, non si puo'pertanto applicare ad AL, per il solo fatto che sia magistero ordinario. La contestazione dei cardinali (perche' di questo si tratta) fa si'che AL debba ancora dimostrare di avere le carte in regola.
All'infallibilita' del magistero ordinario non appartiene anche la caratteristica di possedere una certa durata nel tempo oltre che nello spazio? Deve essere un insegnamento sempre immpartito da tutti, e quindi in tutta la Cattolicita', e anche per una certa durata, o no?
PP

Anonimo ha detto...

Questo è il punto rilevante della Pastor Aeternus, giusto?

« Perciò Noi, mantenendoci fedeli alla tradizione ricevuta dai primordi della fede cristiana, per la gloria di Dio nostro Salvatore, per l'esaltazione della religione Cattolica e per la salvezza dei popoli cristiani, con l'approvazione del sacro Concilio proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quell'infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa. Se qualcuno quindi avrà la presunzione di opporsi a questa Nostra definizione, Dio non voglia!: sia anatema. »

C'è scritto "quando parla ex cathedra", eccetera. Come diceva mic: se fosse "sempre", non ci sarebbe la specificazione del "quando". La Amoris Laetitia "definisce una dottrina"? No, lo negano gli stessi turiferari. Quindi non può ricadere nel dogma. Le risposte ai cinque dubia, invece, lo farebbero. Ed ecco che, infatti, a quelle cinque domande non risponde. Forse perché vorrebbe farlo in modo sbagliato e glielo impedisce lo Spirito Santo?

--
Fabrizio Giudici

Anonimo ha detto...

Qui citano anche voi.

http://m.ilgiornale.it/news/2017/02/26/a-chi-manca-joseph-ratzinger-i-nostalgici-di-benedetto-xvi/1368928/

Anonimo ha detto...

Il Papa può cadere nell’eresia?
Materia di un dibattito

di Don Jean-Michel Gleize, sacerdote della Fraternità San Pio X, 
professore di ecclesiologia al Seminario Internazionale San Pio X di Écône

"...... i teologi hanno comunemente ritenuto, dal XII al XVI secolo, che il Papa possa cadere nell’eresia.
Si riscontra questa idea, nel XII secolo, nel Decreto di Graziano (10). Graziano dice che il Papa non può essere giudicato da nessuno, salvo nel caso in cui si allontanasse dalla fede (11). Questa tesi servirà da base per tutta la riflessione dei canonisti del Medio Evo e fonderà un’opinione ormai comune: «I canonisti del XII e del XIII secolo», dice il Padre Dublanchy, «conoscevano e commentavano il testo di Graziano. Tutti ammettevano che il Papa potesse cadere nell’eresia o in qualunque altra grave colpa; essi si preoccupavano solo di ricercare perché e a quali condizioni egli potesse essere giudicato in questo caso dalla Chiesa (12).» Il Gaetano sostiene questa tesi......

...gli argomenti di autorità teologica che andrebbero nel senso di una risposta negativa alla questione posta, non bastano a comportare l’adesione. Resta allora da dimostrare come la retta ragione, illuminata dalla fede, possa giustificare una risposta affermativa."

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1862_Don_Gleize_Papa_puo_cadere_eresia.html

Anna

Bah ! ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/chi-manca-joseph-ratzinger-i-nostalgici-benedetto-xvi-1368928.html
Un minestrone rancido da buttare .

Luisa ha detto...

Letto l`articolo del Giornale, mi sembra che non si possa dire che dalla linea generale di questo blog emerga il rimpianto per Benedetto XVI, e lo dico io che sento profondamente la mancanza di Benedetto XVI, come Papa, come persona, come guida fidata e sicura, mi sembra di poter dire che l`impegno di Maria, e di chi l`accompagna su questo cammino, è piuttosto in difesa della vera e viva Tradizione, del Magistero perenne e immutabile, della sacra Liturgia.
Che poi purtroppo, cammin facendo, si debba troppo sovente e in modo sempre più acuto e accelerato dover mettere in luce non solo i rischi ma la realtà delle conseguenze già visibili del Magistero liquido del suo successore, è vero, ma a questi sbandi Chiesa e Post concilio risponde, non con il rimpianto per Benedetto XVI ma riaffermando la Fede cattolica secondo il Magistero perenne.

Anonimo ha detto...

....e così, mentre tutti sanno che devono obbedire alle esortazioni di magistero scritte, per quelle parlate che fare ? ecco che i "flatus" -fallibili/infallibili?- del vdr si smoltiplicano, e invece di sciogliere i gravissimi dubia, egli ne crea ancora di più pesanti. Infatti, leggete che magnifiche esortazioni pastorali ha dato in questi giorni ai parroci:
"Siate vicini ai giovani che convivono senza sposarsi" ...
"Sul piano spirituale e morale, quei ragazzi sono tra i poveri e i piccoli"
[!!luminosa mistificazione docente, mi pare....ma è la neo-chiesa che ci insegna chi sono i "piccoli"....]

CITTA' DEL VATICANO - "Fatevi prossimi, con lo stile proprio del Vangelo, nell'incontro e nell'accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi". Lo ha chiesto Papa Francesco ai parroci che hanno partecipato al corso di formazione sul nuovo processo matrimoniale, promosso dal Tribunale della Rota Romana. Una nuova apertura, che il Papa ha lanciato proprio lì dove si discute della sacralità del matrimonio e dei rari casi in cui è ammesso derogare a quel vincolo.
[...]. E verso i poveri e i piccoli la Chiesa, "sulle orme del suo Maestro e Signore, vuole essere madre che non abbandona, ma che si avvicina e si prende cura. Anche queste persone sono amate dal cuore di Cristo. Abbiate verso di loro uno sguardo di tenerezza e di compassione".
In realtà, il Papa ha invitato i sacerdoti ad abbracciare ogni genere di unione. "Unioni celebrate in Cristo, unioni di fatto, unioni civili, unioni fallite, famiglie e giovani felici e infelici. Di ogni persona e di ogni situazione voi siete chiamati a essere compagni di viaggio per testimoniare e sostenere".

http://www.repubblica.it/vaticano/2017/02/25/news/papa_francesco_chiesa_sia_vicina_a_giovani_convivenza-159194560/
(i parroci obbediranno, certamente: mica vorranno fare uno scisma, no ?)

Anonimo ha detto...

Aspettiamo commenti alla visita di ieri al tempio luterano e aperture alla intercomunione. Su questo punto qui si tace, eppure è cruciale

Anonimo ha detto...

Il pezzo del Giornale è meno peggio di altri, ma - come quasi sempre accade nella stampa generalista - non è in grado di cogliere il senso cattolico delle cose, riducendo tutto ad una prospettiva terrena di gruppi che discutono di "idee".

Comunque, visto che cita BXVI nel libro di Seewald... Ricordate che molti hanno espresso dubbi su certe risposte che Ratzinger ha dato in quel libro, per motivi di contenuto e di stile. Be', una delle risposte era che la lobby gay interna alla Santa Sede sarebbe stata smantellata. Tra altre cose, quello che La Bussola sta pubblicando in questi giorni, con dovizia di prove, dimostra tutto il contrario. Per me questo è un chiaro indizio che perlomeno alcune risposte di Ratzinger sono state taroccate.

--
Fabrizio Giudici

Anonimo ha detto...

RIGUARDO AL'OBIEZIONE SUL PAPA INGIUDICABILE, espongo quanto dai documenti vari del Magistero (vero, non il CVII) ho compreso.
-VERO CHE QUANTO SEMPRE E IN TUTTI I TEMPI E DA TUTTI I VERI CATTOLICI è STATO CREDUTO, OGNI CATTOLICO HA DOVERE DI CREDERE (dovere)
-VERO CHE IL PAPA NON è GIUDICABILE DA ALCUNO SULLA TERRA (se è tale)IN FEDE E MORALE
-VERO CHE PASTOR AETERNUS STABILISCE anche CHE PIETRO avrà SUCCESSORI FINO ALLA FINE DEL MONDO
-VERO CHE QUALSIASI CONCILIO SENZA PAPA è INFERIORE AL PAPA E NON PUò GIUDICARLO (se è tale)
-VERO CHE UN ERETICO NON FA PARTE DELLA CHIESA (e quindi non può esserne capo)
-VERO CHE UN PAPA NON PUò ESSERE ERETICO (Execrabilis)
-VERO CHE OGNI FEDELE DEVE OBBEDIRE IN FORO INTERNO ED ESTERNO AL PAPA
-VERO CHE OGNI FEDELE DEVE GIUDICARE SE QUEL TALE CHE DICE DI ESSERE PAPA LO è DALL'INFALLIBILITà, OVVERO DALL'INSEGNAMENTO CHE USA IN FEDE E MORALE IN MODO UNIVERSALE (CHE SIA PRASSI O PASTORALE O DOGMATICO)
Quindi non si tratta di giudicare il Papa cosa che nessuno può fare, ma di giudicare se quel tale è o NON è PAPA ("le mie pecore conoscono la mia voce ed un brigante NON LO SEGUIRANNO).
CONSEGUENTEMENTE NE DERIVA CHE DA MONTINI IN POI NON SONO PAPI MA LUPI PERò SI SA ANCHE CHE RONCALLI ERA GIà DEVIATO E SCOMUNICATO dal MAGISTERO PRECEDENTE (execrabilis in particolare) in quanto filomassone e filocomunista,tralasciando i peccati suoi mortali . CONCLUSIONE SI DEVE RIPARTIRE DAL 1958.

Anonimo ha detto...

Ho letto l'articolo con la supervisione di Tornielli e Galeazzi c'è niente da aggiungere, sciocchezze e fake, Benedetto XVI non può dire ciò che vorrebbe, ma tutto quello che aveva da dire l'ha detto il 29 giugno u.s. basta leggere tra le righe. Evidentemente diamo fastidio ed irritiamo assai le alte sfere perché, pur difficilmente classificabili ed eterogenei al massimo, non siamo allineati colla primavera......la chiesa visitata ieri è anglicana e non luterana, c'è differenza, per quel che riguarda la vicinanza ai conviventi ed altro genere di coppie, ma avete idea di che gente sia? Io ne conosco tantissimi cui frega meno di niente della chiesa e non vogliono neppure la benedizione pasquale delle case, e in chiesa ,salvo eccezionalità, non ci vanno neppure se minacciati, di che si parla? Scusate la franchezza,ma così è. Lupus et Agnus.

irina ha detto...

Non ho il polso della situazione reale. Dando uno sguardo d'insieme, questi nostri scavi, commenti, confronti, da un punto all'altro della terra, rimangono punti o sono estensioni?

Anonimo ha detto...

Ma e' anche un " articolo" ?
No .
E' un po' di questo , un po' di quello ...tanto pe' campa'..

Marcello ha detto...

Riguardo cio che può fare il popolo cattolico per i dubia su AL non è male la seguente idea.

http://www.onepeterfive.com/international-answer-dubia-day/

mic ha detto...

Credo che l'iniziativa non caverà un ragno dal buco!
Facciamo la fine delle marce e delle petizioni...

Quel che ci vuole è l'azione decisa e consapevole di chi ne ha l'autorità.
Certo il sommovimento che c'è dal basso in tutto l'orbe cattolico non è indifferente (per grazia di Dio!) e può servire da pungolo. Ma quel che serve è l'intervento efficace a autorevole dei nostri Pastori di riferimento e molta parresìa da parte di tanti sacerdoti...

Luisa ha detto...


Segnalo:

LA DEBOLEZZA DELLA CHIESA ITALIANA AI TEMPI DI FRANCESCO -  di GIUSEPPE RUSCONI

http://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/674-la-debolezza-della-chiesa-italiana-ai-tempi-di-francesco.html

Luisa ha detto...

E intanto Spadaro cinguettando dà il benvenuto alle coppie che vivono insieme senza sposarsi:

https://twitter.com/antoniospadaro?lang=it

irina ha detto...

Il popolo di Dio potrebbe fare uno sciopero bianco, presente ma, assente. Se fosse coeso. Coeso non è.Una gamma infinita di cattolici è la realtà. Adesso non so, com'è nelle vostre parrocchie. Il mio habitat è catto- comunista, catto- ecologista, catto-esoterista, catto- massonico, catto-liberista, catto-calvinista, catto-protestante e catto-social cioè gli amici della parrocchietta. Questo alla fine mi sembra essere il vero, unico, cemento.Fanno cose, sono dinamici, sorridono, salutano.Forse nei gruppi ristretti, mormorano un pochino, sottovoce.Non so. Se il tutto si rispecchia nel particolare, non si va lontani. Mi sembrano inquadrati sotto Francesco I.Quindi escludo la possibilità che possa esserci un'azione dal basso,che in certi momenti ho creduto lì lì per esplodere, mi sono ricreduta però. Solo un nuovo Papa,prossimo venturo, con una formazione, e basta, potrebbe mettere ordine. Questo non dipende da noi. Assolutamente. Noi possiamo solo impegnarci sempre più a migliorarci, fare penitenza, diventare più cattolici, dare il buon esempio a chi abbiamo intorno. Far processioni, notturne e diurne. Vestirci di sacco. Il Signore alla fine avrà pietà di noi.Organizziamoci.

Rr ha detto...

Lupus sullle coppie conviventi ha perfettamente ragione. Se hanno ancora una seppur minima coscienza cattolica, si sposano in breve tempo, altrimenti di aule che dice e fa Bergoglio -e la "sua" chiesa - se ne infischiano altamente. Idem i divorziati risposati.
Hanno sfasciato un Sacramento osservato ancora da molti per correre incontro a gente che non sa che farsene.

Anonimo ha detto...

@ irina ha detto

Cara signora, l'ambiente da lei dettagliatamente descritto è lo stesso che viene propinato nella mia città dagli anni '60, quando ero bambino, poi venne lo tsunami del '68, preti spretati, sposati, atei convinti, politici, e altre amenità, sono state costruite chiese orribili in cemento armato che possono facilmente essere usate come garage o discoteche a piacere, adesso mancano i preti e si chiudono le chiese, gente frequentante sempre meno e sempre più anziana, eufemismo, giovani che si dileguano dopo la I comunione e non si fanno più vedere, le parrocchie sono dei komitati in cui i laici 'impegnati' governano indisturbati col beneplacito dei preti ostaggi dei factotum, qualche bravo sacerdote che timidamente riporta la chiesa al centro del villaggio, come dicono i francesi, c'è,si vedono tabernacoli riportati al centro,ben visibili e colla luce rossa accesa, altari ben curati con buoni arredi, si sono sperimentati anche i chierichetti a servire, insomma qualche segnale c'è, dall'altro, niente benedizioni pasquali, perché non gradite, ci si riunisce in casa di uno dei fidelisimos del parroco e lì convengono altri parrocchiani e vengono benedetti e tornano a casa, a volte in chiesa ti danno una boccetta di plastica con acqua benedetta dal sacerdote e fai da te, altrove vanno i diaconi laici a benedire, dopo aver annunciato orari e giorni, così chi non vuole esce di casa o non apre, potrei continuare, ma basta ed avanza, insomma si fa quel che si può, almeno per il sottoscritto si prega, gli altri speriamo che se la cavano. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Che salto ! Pensi che il mio Parroco di ragazza , che non ha mai smesso la talare , andava in giro a benedire con cotta e stola e due chierichetti vestiti , uno a destra con il secchiello e l'acqua benedetta e uno a sinistra con la busta per le eventuali offerte alla Parrocchia . Benediva ogni famiglia sia che aprisse sia che non aprisse . Certo era faticoso ma in tal modo conosceva vita , morte e miracoli di tutte le sue pecorelle . Io ho fatto la catechista per un po' di tempo e avevo il mio bravo elenco di bambini che dovevo andare a prendere a casa ogni Domenica e portare in Chiesa , un bel tratto di strada in fila per due. Mezz'ora prima della Messa tutti i bambini recitavano il Rosario : un lato la prima parte dell'Ave Maria , un lato la seconda parte . Poi in silenzio e seduti fino all'inizio della Messa .