Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 14 marzo 2012

Illazioni e forzature. Resta un punto chiave: che farà il Santo Padre?

L'episodio di Ajaccio commentato negli ultimi thread, con tutti i retroscena conosciuti e non conosciuti, evidenziatisi via via, non può non suscitare degli interrogativi.

Questa è stata la nostra prima 'lettura', a caldo, dei fatti:
C'è solo da gioire per questo evento, poiché: 1) cresime tradizionali con Messa tradizionale da parte del vescovo emerito del luogo, 2) che non ha tenuto conto delle polemiche relative alla posizione della FSSPX. E giustamente si osserva che il vescovo ordinario già ordinato per quella diocesi è Mons. de Germay.

In realtà di quel che è successo ad Ajaccio abbiamo un solo elemento indiscutibile e cioè che un vescovo diocesano ha celebrato in marzo le cresime per un certo numero di giovani della FSSPX, per le quali era previsto l'arrivo di Mons. Fellay in maggio.

Per il resto si sono susseguiti i lanci dei media a suon di notizie non verificate, versioni divergenti sull'accaduto le sue motivazioni e le sue dinamiche, articoli pubblicati e poi rettificati (come nel caso de La Croix). Non risulta chiaro di chi sia l'iniziativa: se del sacerdote della FSSPX e del Vescovo, che sembrano smentirsi a vicenda. Non è chiaro in che termini si trova il sacerdote della FSSPX con i suoi superiori: secondo il primo articolo della Croix il vescovo aveva accettato la domanda del sacerdote dicendo che "si trovava attualmente in difficoltà con la sua comunità", ma egli smentisce dicendo che "non aveva nessuna notevole difficoltà". La sua domanda di incardinazione nella diocesi esiste. Tuttavia non l'ha fatta lui ma un altro sacerdote. Si parla di interventi dei superiori della FSSPX presso il sacerdote (ciò che non dovrebbe sorprendere) ma non ne esiste conferma ufficiale.

Resta un dettaglio canonico di non poca rilevanza messo in risalto dal blog di Padre Zuhlsdorf che si interroga sulla necessaria iniziativa del vescovo Bonfils che ci sia la prova delle confermazioni amministrate con tutte le notazioni appropriate previste dal CJC (c. 894, 895, 896)

Quel che stupisce è l'accanimento col quale, soprattutto in certi contesti ci si è gettati sulla notizia, col fine di certo non lodevole, di presentarla nella luce meno favorevole per la Fraternità: vale per la stampa francese (La Croix e la Vie) come pure per alcuni blog che si dicono tradizionalisti (Messa in Latino).

La complessità della questione, il delicato momento in cui si è in attesa delle decisioni della Santa Sede nonché le insidie sotterranee e manifeste non aiutano; ma pur con la dovuta prudenza, non possiamo non porci degli interrogativi.

Forse il passare del tempo induce qualcuno a delle possibili "forzature" o forse, come si chiede e mi chiede un lettore che mi interpella via mail, in ambito ecclesiale si sta tentando di aggirare la legittima esigenza della Fraternità di mantenere un riconoscimento canonico indipendente dai vescovi diocesani, notoriamente per la maggior parte avversi alle sue posizioni. Questa ipotesi, diciamo così di "aggiramento", potrebbe essere avallata dalle visite di alcuni vescovi francesi segnalate dal blog Summorum Pontificum. Il mio interlocutore arriva alla seguente conclusione: se a questo punto il Santo Padre, che risulta aver in mano la situazione, non interviene lui stesso con una soluzione del tipo di quella imposta da un giorno all'altro per gli Anglicani, e dopo aver recentemente approvato le prassi di una controversa realtà ecclesiale, ricadrà sul suo Pontificato la responsabilità che certo non fu tutta del card. Ratzinger, ma che lo vide coinvolto al momento del drammatico distacco del 1988...

Messa in questi termini è un po' cruda. Ma è e resta un interrogativo inquietante, che non faccio altro che girare a voi.

44 commenti:

don Camillo ha detto...

Vi prego di correggere almeno qui!

Mons. Bonfils NON E' L'ORDINARIO ma un Vescovo ultraottantenne emerito e amministratore della diocesi di Aiaccio.

Mons. de Germay, è il VESCOVO ORDINARIO GIA' NOMINATO per la Diocesi di Aiaccio, il quale SOLO lui avrebbe potuto CANONICAMENTE fare questo gesto non ordinario ma "straordinario" come questo!

Con questa premessa tutto acquista un colore ben diverso rispetto al quadro trionfalistico e selvaggio proposto fino ad ora.

Anonimo ha detto...

Ho corretto e ti ringrazio.

Che ne dici della possibile strategia di "aggiramento"?

Andrea Carradori ha detto...

Non sono d'accordo con Don Camillo : l'amministrazione della Santa Cresima non comporta che debba essera fatta solo dal vescovo Diocesano e non dall'amministratore Apostolico. Anche se la comunità in questione non si trova ancora nella piena comunione con la Santa Sede non è considerata scismatica dal Vaticano.

Anonimo ha detto...

e invece secondo me è una cosa positiva che gioca a favore della FSSPX. tradotto in termini calcistici posso dire: lefebvriani-antilefebvriani 2-0 la partita è solo all'inizio...........

Luisa ha detto...

Per chi legge il francese:


Confirmation par Mgr Bonfils : l’avis d’un canoniste.

http://www.riposte-catholique.fr/summorum-pontificum-blog/documents-summorum/confirmation-par-mgr-bonfils-lavis-dun-canoniste#.T2DRt8w-iZg

Mons. Bonfils risponde alle domande di Nouvelles de France.

http://tradinews.blogspot.com/

Da notare che Mons. Bonfils conferma che è il sacerdote della FSSPX ad avergli chiesto di celebrare visto che Mons. Fellay non poteva venire...simpaticamente Mons. Bonfils dice che quei giovani erano assolutamente normali e ben preparati per ricevere il Sacramento.

bernardino ha detto...

Aspettiamo, e vediamo cosa fara' la S.Sede e la Congregazione per la Dottrina della Fede. Aspettiamo un pronunciamento del Santo Padre che ci riordini le idee.

Icabod ha detto...

Se non ricordo male mons. Fellay confida molto proprio sul Papa.

Dante Pastorelli ha detto...

L'amministratore apostolico ha tutti i poteri dell'Ordinario. Finché l'Ordinario non prende possesso, tutte le funzioni passano al vescovo amministratore apostolico. Come attualmente è per il card. Scola che è amministratore apostolico di Treviso.

don Camillo ha detto...

Carradori, le risponderò volentieri tra un paio d'ore, però nel frattempo mi potrebbe dire per quale motivo sono stato bannato a vita da MiL? non che desideri particolarmente ritornare in quell'agone, tuttavia mi piacerebbe capire il perchè!
Grazie

Anonimo ha detto...

Con il Vescovo nominato l'amministratore conta Zero.

Anonimo ha detto...

Dal blog Le salon beige:

Effectivement ! Avant d’aller confirmer, j’ai donc consulté un cardinal, mêlé de près à ces discussions, qui m’a donné un avis favorable.[...]"

Prima di procedere alle Confermazioni, ho consultato un cardinale, coinvolto da vicino in queste discussioni, il quale mi ha dato parere favorevole.

Caspita!

Ringrazio della segnalazione Gederson.

Non credo ci sia motivo di dubitare della veridicità dell'affermazione del vescovo...
Lo ritengo un segnale positivo e speriamo che non sia un fuoco di paglia!

Anonimo ha detto...

Nelle dichiarazioni successive Mons. Bonfils è molto più cauto e diplomaticamente corretto.
Ma questo resta un dato di fatto!

Anonimo ha detto...

Mons Bonfils non è il vescovo emerito di Ajaccio

Luisa ha detto...

Ancora per chi legge il francese, le precisazioni di un membro dell`associazione "Les Amis de St Antoine de la Parata" che afferma che il vescovo, informato della prossima venuta di Mons. Fellay per le cresime durante un incontro per fare il punto sulla situazione della FSSPX a Ponte Leccia, ha  ribattuto che le farebbe lui:
   
"Mgr Bonfils a reçu l'Abbé Mercury, accompagné d'un prêtre diocésain (Père Mondoloni, Curé de Ponte Leccia), pour faire le point sur le ministère de la FSSPX à Ponte Leccia. A cette occasion, l'Abbé Mercury a défendu la juridiction de suppléance et a été naturellement conduit à informer Mgr Bonfils du projet de venue de Mgr Fellay en Corse. Ce à quoi Mgr a rétorqué qu'il les ferait lui-même. Nous savons cela car M. l'Abbé a demandé à la communauté de prendre position par rapport à cette requête surprenante. "
   
http://tradinews.blogspot.com/2012/03/le-forum-catholique-quelques-precisions.html  

Luisa ha detto...

Il cardinale consultato da Mons. Bonfils sarebbe il card. Ricard.

don Camillo ha detto...

Carradori, aspettando ancora una risposta ti dico che la giurisdizione sulla Diocesi di Aiaccio ce l'ha l'Ordinario che è Mons. de Germay, che prenderà possesso il 14 aprile dando per valide le indicazioni date dallo stesso Mons. Bonfils!

http://www.corse.catholique.fr/Olivier-de-Germay-nomme-eveque-d

Di norma quando è nominato il nuovo Vescovo, l'Amministratore si limita a fare le cose assolutamente minime... evitando tutti gli atti di governo proprio del Vescovo, comprese le Cresime se sono assolutamente necessarie.

Il neo eletto Vescovo sarebbe venuto a fare una visita di conoscenza secondo sempre le indicazione riportate sul sito che ho segnalato tra il 14 al 18 marzo, cioè da oggi fino a domenica.

La mia domanda dopo le ultime nuove riportate da Luisa e Mic, è questa: siamo sicuri che un Vescovo di esperienza come Mons. Bonfils, abbia fatto di testa sua senza avvertire il neoVescovo? se fosse così sarebbe folle, ma visto che è stato tanto solerte nell'avvisare Roma di quel che avrebbe fatto si potrebbe dedurre che ci sia stato un accordo previo con Mons. de Germay (lo credo) per facilitargli un'eventuale possibile accordo pastorale futuro con la FSSPX (lo spero) anche perchè a quanto dice il sito Mons. de Germay ha studiato a Roma e di solito i francesi che studiano a Santa Caterina a Roma, sono più sensibili alla Tradizione rispetto agli altri!

Con questi ultimi dati credo che sì, ci sia un quadro più positivo, l'unica colpa forse sarebbe da attribuirsi a don Mercury perchè avrebbe forzato in un certo senso la "Fraternità" a fare un passo che forse non avrebbe mai fatto in Francia!

In ultima analisi spero che Mons. Fellay comprenda le buone intenzioni di don Mercury (è da chiarire però questa lettera famosa fatta per suo conto (?) a ED) e non dia retta magari all'ala francese quella più intransigente (la Corsica NON è Francia) ma accolga questo gesto calato in un contesto di gente semplice che vuole bene alla Chiesa con le sue Tradizioni, come è la Corsica!

don Camillo ha detto...

Per rispondere a Mic:

non credo che regga questo chiamiamola strategia episcopale dell"aggiramento", hanno tanti e tali problemi con le loro rispettive diocesi che sembra assurdo che facciano la "guerra" per voler far rispettare la loro giurisdizione sulle opere della FSSPX. (anche se ho imparato che oggi tutto è possibile!).

Certo c'è però bisogno di una struttura canonica solida... Un Ordinariato Universale lo trovo più consono rispetto ad una Prelatura personale. Certo poi sta al buon senso dei rispettivi responsabili dei Priorati di allacciare rapporti con i Vescovi del luogo ma so che è proprio dei loro statuti cercare di avere buoni rapporti, così come richiedeva Mons Lefebvre...

Aspettiamo altre notizie... ma per il momento credo ci sia solo da rallegrarci!

les jeux ha detto...

"Forse il passare del tempo induce qualcuno a delle possibili "forzature" o forse, come si chiede e mi chiede un lettore che mi interpella via mail, in ambito ecclesiale si sta tentando di aggirare la legittima esigenza della Fraternità di mantenere un riconoscimento canonico indipendente dai vescovi diocesani, notoriamente per la maggior parte avversi alle sue posizioni."
............
non riesco più ad entusiasmarmi per certe belle notizie....e a scanso di disillusioni mi associo alle motivate diffidenze di quel lettore, anche se personalmente non sono aderente alla FSSPX; mi sembra realistico pensare che si faccia di tutto per spiazzare la Fraternità, prevenendo le sue aspirazioni ad una posizione indipendente dai vescovi. Chi può negare che nella stragrande maggioranza questi preferirebbero pilotare tutte le iniziative pastorali della FSSPX, per poter ricondurre tutto nell'alveo del regime conciliar-modernista, neutralizzando e rendendo "inoffensivo" (=inefficace) il vero ritorno della Tradizione come linfa vitale nelle vene della Chiesa ?
questo aggiramento potrebbe essere un bel modo per prendere le redini del movimento tradizionale, dell'esigenza profonda che sale dal basso, (dal piccolo clero e fedeli assetati di ortodossia), riproponendo il pugno di ferro di un regime che tiene tutto sotto controllo, anche la Tradizione, che dovrà "adeguarsi" al nuovo corso conciliare della Chiesa inclusivista.
Il Papa...mah, temo che conterà e dirà poco di fronte a queste astute manovre, lascerà che i potenti facciano a modo loro (così come negli ultimi 4 anni non si è potuto opporre all'avanzata dei kikiani).
Spero comunque su ciò di dovermi ricredere nei prossimi giorni.

Anonimo ha detto...

Spero comunque su ciò di dovermi ricredere nei prossimi giorni.

Lo speriamo tutti!

Intanto il Papa è in partenza per il Messico e Cuba...

Anonimo ha detto...

Secondo me è una notizia che possiamo vedere ottimisticamente per tutti.
A prescindere da motivazioni latenti, se questa comunione è fattiva ed oggettiva, allora è un bene.

Andrea Carradori ha detto...

Reverendo don Camillo, scusi il ritardo nella risposta ma non tornato ora dalla scuola. Io non faccio parte, l'ho scritto molte volte, dello staff dirigenziale di MiL ho solo la possibilità di postare articoli autonomamente come altri , anche sacerdoti. Non posso cancellare alcun messaggio dei lettori. Mi rivolgo a qualcuno della redazione quasi esclusivamente tramite sms per comunicazioni urgenti. Spigolando nel sistema interno del blog, quello che posso vedere, non trovo la possibilità di bannare qualcuno. Anche io, per quasi un mese, ho pensato di essere stato bannato ma poi ho scoperto che l'aggiornamento di Internet Explorer non mi concedeva più l'opportunità di postare dei messaggi, Per questo ho dovuto istallare Mozilla. Altro non le so dire : Le esprimo la mia solidarietà per il Suo inconveniente sicuramente di natura tecnica. Confido nelle Sue preghiere. Andrea Carradori

Dante Pastorelli ha detto...

Non credo a manovre e sotterfugi per spiazzar la S. Pio X che, se avesse voluto, già da tempo avrebe conseguito la regolarizzazione all'interno della "più perfetta comunione" ed avrebbe avuto la sua forma canonica, prelatura o ordinariato.

Anonimo ha detto...

Spero sia come dici tu, Dante.
E speriamo anche in una soluzione non lontana della questione che, altrimenti rischia di risentire anche della tanta benzina sul fuoco che viene abbondantemente sparsa dalle parti avverse!

Tenendo poi conto che il passare del tempo non può far altro che rendere il fossato sempre più incolmabile e di provocare irrigidimenti da entrambe le parti, soprattutto nell'anima più irriducibile della Fraternità.

Dante Pastorelli ha detto...

L'ho sempre detto, e tu lo sai, ma l'ho detto sin dall'inizio della rottura, e poi via via nel web specie su Una Voce dicentes a partire dal 2002: più lunga nel tempo la frattura e meno possibilità di conciliazione. E' nella natura di fatti del genere. Mons. Lefebvre nell'88, in'intervista a 30Giorni prevedeva l'uscita di due o tre preti e di una decina di seminaristi dalla Fraternità ed anche una conciliazione nel giro di pochissimi anni. Le cose sono andate molto diversamente. Se la perfetta comunione non si raggiunge in questo pontificato l'aspetto scismatico, che in qualche frangia serpeggia, si paleserà in tutta la sua evidenza. Il mio timore è questo ed io ho sempre difeso sino all'inverosimile la Fraternità soprattutto sul punto scisma che per me non esiste né è mai esistito nella Fraternità in quanto tale. Mentre lo scisma e l'eresia è innegabile nel sedevacantismo di tutti i colori.

Marco Marchesini ha detto...

caro Dante,
a mio avviso il problema di fondo è che da un lato la FSSPX ritiene che i testi del Concilio Vaticano II e del Magistero papale successivo siano inquinati da errori teologici e dottrinali.
Dall'altra parte c'è la Santa Sede che è disposta ad ammettere che ci siano delle ambiguità, problemi di forma, interpretazioni equivoche e addirittura che sia stata troppo lassa nel reprimere gli abusi, ma non è assolutamente disposta ad affermare che nei testi del testi del Concilio Vaticano II e del Magistero papale successivo siano oggettivamente presenti errori dottrinali, teologici di contenuto.

Poi il fatto di quali siano effettivamente questi errori è del tutto secondario.

A parte la forma, l'espressione linguistica, il punto è:
i testi del Concilio Concilio Vaticano II e del Magistero papale successivo contengono errori dottrinali, teologici a livello di sostanza, di contenuto?
Qui le risposte divergono e proprio questo è il principale punto focale.

Posso sbagliarmi, ma su questo punto nessuno dei due è disposto a cedere.


Marco Marchesini

Anonimo ha detto...

i testi del Concilio Concilio Vaticano II e del Magistero papale successivo contengono errori dottrinali, teologici a livello di sostanza, di contenuto?

Ci sono dei punti in cui la 'rottura' con la tradizione è evidente è c'è un non aggiornante (come diceva volere Giovanni XXIII) ma un rivoluzionante cambio di ecclesiologia. E, drammatico, è il nuovo concetto di tradizione, dal quale sembra non si schiodi.... C'è un concetto-chiave che qualifica tutta questa rivoluzione: svolta antropocentrica...

Molti illustri studiosi anche non lefebvriani lo hanno dimostrato.

Marco Marchesini ha detto...

Allora basta un documento della Santa Sede in cui si afferma a chiare lettere che i testi del Concilio contengono errori teologici e dottrinali che devono essere corretti.
Non importa indicare quali. Basta ammettere che non si tratta solo di problemi linguistici e interpretativi.

Una volta fatto questo passo, allora non ci sarebbero più ostacoli per la riconciliazione tra la Santa Sede e la FSSPX.
Certo però sarebbe la prima volta in cui la Chiesa ammette che un documento liberamente firmato dal Papa e dal 90% dei Vescovi è affetto da errore. Posso sbagliarmi, ma neanche i casi indicati dal De Mattei nel suo ultimo libro possono essere visti come dei precedenti.

Mic, ci sono dei problemi con il mio indirizzo di posta?
Se vuoi ti posso mandare un messaggio.

Marco Marchesini

Anonimo ha detto...

Allora basta un documento della Santa Sede in cui si afferma a chiare lettere che i testi del Concilio contengono errori teologici e dottrinali che devono essere corretti.

Sono troppi i segnali, caro Marco, dai quali si deduce che la Santa Sede, almeno nelle sue cariche più alte, ha sposato in pieno la nuova chiesa conciliare... Lo 'strano' poi è che, se de voce, certe cose le dicono giustamente, de facto fanno tutt'altro...

Anonimo ha detto...

Mic, ci sono dei problemi con il mio indirizzo di posta?
Se vuoi ti posso mandare un messaggio.


No, caro Marco. Non ci sono problemi. il problema sono io che sono molto affardellata, e da cose diverse,in questo periodo.
Abbi pazienza che ti scrivo appena posso :)

Anonimo ha detto...

Certo però sarebbe la prima volta in cui la Chiesa ammette che un documento liberamente firmato dal Papa e dal 90% dei Vescovi è affetto da errore.

Guarderò meglio i casi di De Mattei, che ora mi sfuggono.
Ma senza ombra di dubbio un 'caso' eclatante è la liberalizzazione del Rito dichiarato "mai abrogato"!

Non c'entra con i documenti conciliari; ma la riforma era in nuce già nella SC. E' andata molto oltre, come dimostrano Ranjith e Schneider, ma tutto quello che è accaduto era già previsto nelle eccezioni, che poi sono diventate la regola...

Marco Marchesini ha detto...

Per la liberalizzazione del rito antico la Santa Sede afferma che non esiste nessun documento che lo abbia formalmente abrogato.
Certo l'intenzione di Papa Paolo VI era quella, ma grazie a Dio, nel documento di promulgazione del NOM, non viene formalmente abrogato il precedente.
Per cui si tratta sicuramente di una sconfessione dell'intenzione personale di Paolo VI, ma non della sconfessione di un documento scritto.

Marco Marchesini

Anonimo ha detto...

ma non della sconfessione di un documento scritto.

è vero!

Dante Pastorelli ha detto...

Trattandosi di concilio eminentemente pastorale, che pure, necessariamente ha dovuto toccare la dottrina, il magistero conciliare straordinario nella forma è da considerarsi mere authenticum. Questo magistero non è infallibile, per cui restano obbliganti per la coscienza dei fedeli solo quei punti in cui le affermazioni dottrinali sono nel solco della Tradizione e del Magistero precedente, mentre possono essere non solo equivoche e mal formulate, ma anche contrarie alla verità sempre professata, o comunque con quella discordanti.
Ecco perché da una parte la F.S.Pio X ha voluto gl'incontri dottrinali, dall'altra grandi teologi come mons. Gherardini, tuo concittadino illustre, suggeriscono o una dichiarazione di mera pastoralità del concilio che copre e giustifica la presenza di insegnamenti equivoci o non incanalabili nella Tradizione e nel magistero perenne, o si sottomettano allo studio di esperti di sicura fede i punti controversi dei documenti conciliari.
So bene che non è facile che la Chiesa ritorni sui suoi passi. Umanamente parlando è impossibile.
Però può trovare formule che, data la pastoralità del V.II, salvino capre e cavoli. Se si pensa che qualche Papa recente ha parlato della profonda religiosità di Lutero ed ha chiesto perdono per le colpe della Chiesa che han causato scismi ed eresie, allora...
Inoltre il tempo passa: le nuove generazioni han già o dimenticato il concilio o non ne han mai sentito parlare o non gli attribuiscono alcuna importanza. Nella storia della Chiesa ci sono stati tanti concili che sono stati travolti dall'oblìo.
Prima o poi le due sponde s'avvicineranno? Oppure la distanza si allargherà a dismisura perché staccati da Pietro i movimenti e le associazioni si scheletrizzano nello scisma e nell'eresia?

jn ha detto...

Io credo che questo ultimo concilio non può essere travolto dall'oblio, come accadde per altri di scarso peso storico, per il semplice fatto che esso -con le sue ambiguità FORIERE E FOMENTATRICI DI ERESIE E INGANNI- ha causato alle anime e alla Chiesa danni incalcolabili, facendo ENTRARE dentro la Città Santa, proprio come il cavallo di Troia, anche sulla Cattedra di Pietro, il veleno del RELATIVISMO E INDIFFERENTISMO.
Non si può guardare con indifferenza o sorvolare con il silenzio del giudizio bene/male (!)come fatto di nessun rilievo l'evento Assisi3, in cui un Vicario di Cristo afferma (afferma a chiare lettere) che le false religioni sono "diverse vie alla Verità":
questo è il principale frutto velenoso del concilio 21.mo, il suo NOCCIOLO, il falso EGUALITARISMO TRA VERITA' E MENZOGNA, che ha aperto le porte della Chiesa al mondo, alle sue chimere e dottrine evoluzioniste, al panta-rei applicato al Vangelo, alla Dottrina e alla Liturgia, e a tutte le eresie possibili e VENDIBILI contenute nel modernismo, compreso quel cancro letale che è il CNC, demolitore della Cheisa dall'interno.
Caro Dante, in tal senso il cv2 è un UNICUM MORTIFERO nella storia della Chiesa.
Ma poichè esso ha favorito come PRIMO letale effetto sui cattolici la narcosi della ragione (-> cerchiamo ciò che ci unisce, abolire le differenze -> falsa fratellanza e irenismo simil-massonico) ecco che da allora, in nome di quella FALSA FRATELLANZA e carità ridotta a buonismo (beffa della Misericordia Divina), a causa di tale NARCOSI diffusa nell'immediato post-concilio e proprio a causa delle sue AMBIGUITA', ad opera di quel modernismo che ha deviato la Chiesa dalla rotta perenne, già fin nei lavori conciliari, volti alla mutazione profonda della Chiesa di sempre, mediante alterazione della Liturgia perenne, oggi certo le ultime generazioni (ma anche tanti sessantenni-novantenni, da me uditi) non ricordano quasi più NULLA della identità e delle forme della Chiesa, di ciò che era la sua "anima" e Fede cattolica PRIMA di questo fatidico concilio 21.mo.

Anonimo ha detto...

non ricordano quasi più NULLA della identità e delle forme della Chiesa, di ciò che era la sua "anima" e Fede cattolica PRIMA di questo fatidico concilio 21.mo

C'è chi non ricorda quasi più nulla e c'è che non conosce nulla della nostra Fede cattolica (l'appellativo è caduto perfino in disuso) e si beve qualunque falsa dottrina.
E' per questo che noi non smettiamo di parlare per testimoniare difendere e diffondere per quanto possiamo la nostra fede.

Dante Pastorelli ha detto...

Cara Ester, anche senza estremizzare, credo che in tante cose siamo d'accordo. Ma se leggi bene io ho scritto:
" So bene che non è facile che la Chiesa ritorni sui suoi passi. Umanamente parlando è impossibile".
Ma la Chiesa non è costruzione umana anche se si serve di uomini.

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

Guardare il pronunciamento del distretto superiore francese:

"A propos des confirmations par Mgr Bonfils, par l'abbé de Cacqueray - 16 mars 2012

A propos des confirmations par Mgr Bonfils, par l'abbé de Cacqueray - 16 mars 2012


Abbé Régis de Cacqueray,
Supérieur du District de France

Suresnes, le 16 mars 2012

Monseigneur Bonfils est venu administrer le sacrement de confirmation dans la chapelle Saint Antoine de La Parata « en vertu des facultés accordées aux ordinaires de l’Eglise Catholique par le motu proprio ‘Summorum Pontificum’ ». (courriel du 25 février 2012 de Monseigneur Bonfils à l’abbé de Cacqueray)..."

http://www.laportelatine.org/district/france/bo/bonfils_mercury120316/bonfils_mercury_cacqueary120316.php

Anonimo ha detto...

Grazie Gederson ora lo traduco e inserisco l'aggiornamento.
Ti abbraccio :)

Milanes ha detto...

Ho letto anch'io il comunicato di don De Cacqueray. Ottime parole, soprattutto sulla necessità di accostare alla liturgia, anche la dottrina buona.
Comunque, al di là dei sensazionalismi iniziali, ora appare chiaro che don Mercury sia andato direttamente contro le richieste sia del suo priore, sia del superiore del distretto, sia del superiore generale.
Dopo aver visto il curriculum di Mons. Bonfils, mi spiace solo per quei poveri ragazzi confermati da Mons. "Menorah d'oro" (sic!).
Un brutto episodio da lasciarci alle spalle.

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

E 'un piacere contribuire. Colgo l'occasione, per indicare un canale di musica cattolica e spagnola (ce anche alcuna in italiano) su Youtube:

http://www.youtube.com/user/sh4m69?feature=watch

Sembra essere un lavoro professionale, perché la musica ha come immagini di fondo, quadri che sono vere opere d'arte...

Un abbraccio :)

Anonimo ha detto...

Ho tradotto il documento di de Cacqueray.
E' leggibile qui

Viator ha detto...

"oggi domenica 18 maggio, festa di ND de la Misericordia ad Ajaccio, p. Mercury ha annunciato la sua nomina nel Priorato di San Paolo in Brasile, nel quadro dei normali spostamenti per l'emisfero sud del mese di marzo. Ha risposto ai suoi superiori che vi si recherà il più presto possibile, dopo aver sostenuto la sua tesi di dottorato in teologia presso l'Università di Strasburgo."

don Camillo ha detto...

I cavoli trapiantati fanno la testa più grossa.

Milanes ha detto...

Fa piacere che dopo questo episodio, don Mercury abbia deciso di restare nella Fraternità ed abbia obbedito al trasferimento.
Speriamo che la nuova aria lo aiuti a riflettere e pregare sulla situazione della Chiesa, ancora assai drammatica. Non è il momento delle decisioni affrettate o di disconoscere ciò che insegnò Mons. Lefèbvre.
Don Mercury, a lei va la mia più calorosa preghiera.