Nel thread precedente abbiamo preso in esame l'intervista del Card. Brandmüller a Vatican Insider. Vediamo ora come l'ha analizzata ieri l'opinionista di The Remnant; testo segnalato da un lettore che ringrazio.
Cinquant'anni non sono nulla?
Il Cardinal Walter Brandmüller sul Vaticano II
Stephen Dupuy
Il Cardinal Walter Brandmüller sul Vaticano II
Stephen Dupuy
Cinque punti da considerare.
1) Il card. Brandmüller paragona la confusione dopo il Vaticano II al periodo dopo il Concilio di Nicea per evidenziare che quello che stiamo sperimentando non è senza precedenti. Comunque, il Concilio di Nicea, diversamente dal Vaticano II, ha definito dogmi. Così o si accettava il dogma definito a Nicea o si era eretici. Alcune discussioni nel periodo che segue il Concilio di Nicea erano tra eretici e cattolici, non di cattolici che disputano fra loro sul linguaggio pastorale ed ambiguo usato dal Concilio.
2) Il Cardinale afferma che il Concilio di Trento impiegò cinquant'anni per portar frutti e noi dovremmo lasciare più "spazio di respiro" in attesa dei frutti del Vaticano II. Comunque, ciò che il Cardinal Brandmüller non indica è che il Concilio di Trento ebbe luogo nel 1500 dopo anni di negligenza del magistero che permise all'eresia protestante di devastare l'Europa. Così il compito del Concilio di Trento per rianimare la Chiesa era scoraggiante. Il Vaticano II avvenne in un tempo di grande successo per la Chiesa al punto che molti misero in dubbio che ci fosse bisogno di un Concilio. Il Concilio di Trento ebbe luogo in un tempo di scarsa diffusione dei libri, quando non c'era trasporto più veloce che il cavallo, e la comunicazione era a passo di lumaca. Nonostante questo, il card. Brandmüller ammette che il Concilio di Trento ha avuto bisogno di cinquant'anni per portar frutti! Questa ammissione, lungi dall'assolvere il trascorrere di tempo infruttifero dal Vaticano II serve solo come un'addebito ulteriore al Vaticano II. Dal Concilio Vaticano nessun frutto sostanziale è nato dal 1965: un periodo che gode di un accesso molto esteso ad informazioni, comunicazione istantanea, e spostamenti rapidi.
3) Il card. Brandmüller afferma, "Già il linguaggio in sé che è venuto ad espressione, nonché l’esaustività dei testi dimostrano che i padri conciliari non erano mossi tanto dall’intento di sentenziare rispetto alle nuove questioni controverse sul piano ecclesiastico e teologico, quanto piuttosto dal desiderio di volgersi all’opinione pubblica della Chiesa e al mondo intero nello spirito dell’annunciazione." Questo è precisamente il problema. Il Concilio di Trento era chiaro. Condannò l'errore. Produsse un Catechismo chiaro e canonizzò una Messa cattolica e chiara per ogni tempo. Non c'era nessuno "spirito di Trento", c'era il Concilio di Trento. Tutto quel che c'è stato bisogno di "perfezionare" di Trento era fare più o meno quello che ha detto di fare. Il Vaticano II è incapace di essere perfezionato precisamente perché nessuno sa quello che hanno supposto di perfezionare. Il Vaticano II è una mescolanza di linguaggio pastorale ambiguo che è andato oltre l'interpretazione dei realizzatori.
4) Si è chiesto al card Brandmüller quali frutti ha prodotto il Vaticano. Ma invece di elencare i frutti del Concilio (risultati tangibili dai quali la Chiesa ha ricavato frutti) il Cardinale elenca due documenti che furono il risultato del Concilio: il Catechismo della Chiesa cattolica ed il Nuovo Codice di diritto canonico. Così noi dobbiamo guardare ai frutti risultanti da questi due documenti. Lo scopo di un Catechismo è insegnare al fedele la dottrina cattolica. La conoscenza di dottrina cattolica fra i fedeli è aumentata o diminuita dal Vaticano II? Così come scopo primario del Codice di Diritto canonico è rafforzare la disciplina nella Chiesa. La disciplina ecclesiastica del dissenso di clero o vescovi è aumentata o diminuita dopo il Vaticano II? Così, appare che i due risultati del Concilio che il cardinale nomina sono essi stessi nati come frutto non riconoscibile per la Chiesa.
5) Infine, a suo credito, il card Brandmüller non elenca la liturgia post-conciliare come un frutto del Vaticano II, ma la critica come non derivante dal concilio. Lui afferma, "Sarebbe appena il caso di enfatizzare che la forma di liturgia postconciliare con le sue distorsioni e i suoi stravolgimenti non è imputabile al Concilio o alla costituzione liturgica che detto Concilio ha statuito e che peraltro tuttora non è mai stata davvero attuata. La rimozione indiscriminata del Latino e dei Canti Gregoriani nonché l’erezione di altari popolari pressoché a tappeto non possono in alcun modo richiamarsi alle prescrizioni del Concilio." Anche se il Cardinale ha ragione nell'affermare che certe pratiche liturgiche distorte non furono prescritte esplicitamente dal Vaticano II, il linguaggio ambiguo ed a avolte apparentemente contraddittorio di Sacrosanctum Concilium ha lasciato spazio a queste distorsioni. In più, l'approvazione papale post-conciliare data a nuove pratiche come: la Comunione nella mano, il servizio femminile all'altare, la Messa coram populo, è servita a rafforzare l'idea che queste pratiche sono una realizzazione legittima della liturgia del Vaticano II.
[Traduzione mia]
[Traduzione mia]
14 commenti:
Eccellente confutazione delle dichiarazioni del cardinale!
Leggete la LETTERA APOSTOLICA di Giovanni Paolo II Vicesimus Quintus Annus, 4 Dicembre 1988:
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_04121988_vicesimus-quintus-annus_it.html
...
La riforma dei riti e dei libri liturgici fu intrapresa quasi immediatamente dopo la promulgazione della costituzione «Sacrosanctum Concilium» e fu attuata in pochi anni grazie al considerevole e disinteressato lavoro di un grande numero di esperti e di pastori di tutte le parti del mondo (cfr. «Sacrosanctum Concilium», 25).
...
Nell'attuare la riforma della liturgia, il Concilio realizzò, in maniera del tutto particolare, lo scopo fondamentale che si era proposto: «Far crescere ogni giorno più la vita cristiana tra i fedeli; meglio adattare alle esigenze del nostro tempo quelle istituzioni che sono soggette a mutamenti; favorire tutto ciò che può contribuire all'unione di tutti i credenti in Cristo; rinvigorire ciò che giova a chiamare tutti nel seno della Chiesa» («Sacrosanctum Concilium», 1).
....
"il rinnovamento liturgico è il frutto più visibile di tutta l'opera del Concilio ".
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"Per molti il messaggio del Concilio Vaticano II è stato percepito innanzitutto mediante la riforma liturgica".
Sono da ieri al mare a Cervia. l'internet poinht è a due km di distanza e non ho macchina.
Quelle di Brandemuller m'appaion ad unan rapida letture le solite esternzioni parolaie e senza sostanza valiuda per noi.
Appena possibilem mi farò vivo.
Un saluto affettuoso a tutti.
"il rinnovamento liturgico è il frutto più visibile di tutta l'opera del Concilio ".
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e' incredibile la capacita' di negare l' evidenza dimostrata da codesti 'ermeneuti' conciliari che fanno di tutto per scagionare il mitico cv2 da qualsiasi ombra di causalita' o colpa riguardo alle profonde mutazioni che la storia con crescente chiarezza ci mostra!....anche solo ricordando il 'consilium' di Paolo VI impegnato proprio (con l'aiuto influente/competente dei 6 consultori protestanti) in quell'opera di innovazioni mai concepibili fino al 1960 (stravolgimenti inopinati...)
dice bene Luisa nel 3d prec.>
chi osa dire che quel che hanno fatto quei demolitori era in continuità con la Tradizione mente e inganna chi non c`era, chi non ha ascoltato e visto la furia devastatrice di chi imponeva quella riforma piombata dall`alto.
proprio cosi'.... mentono sapendo di mentire, spudoratamente, considerando tutti i cattolici (per lo piu' impreparati sulla storia degli eventi) dei perfetti imbecilli, pronti a bere qualsiasi panzana !
ma questa e' una tipica prassi da regime totalitario, e il 99% dei poveri parrocchiani del mondo non se ne rende conto !
Cinquant'anni non sono niente?
Sono due generazioni di diversamente-credenti, catechizzati con insegnamenti e gesti nuovi...
....Mic ragionevolmente commenta:
Anche se il Cardinale ha ragione nell'affermare che certe pratiche liturgiche distorte non furono prescritte esplicitamente dal Vaticano II, il linguaggio ambiguo ed a avolte apparentemente contraddittorio di Sacrosanctum Concilium ha lasciato spazio a queste distorsioni. In più, l'approvazione papale post-conciliare data a nuove pratiche come: la Comunione nella mano, il servizio femminile all'altare, la Messa coram populo, è servita a rafforzare l'idea che queste pratiche sono una realizzazione legittima della liturgia del Vaticano II...
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^__^ qui casca l'asino (io, noi) cara Mic ^__^
domanda o riflessione da un milione di euro perchè oggi (almeno oggi) con questo Pontificato, si stanno rendendo conto, soprattutto i Cardinali e molti vescovi, che "qualche problemino" di questa natura (=ambiguità) c'è stata... ma non si ha il coraggio di condannarne la provenienza, I RESPONSABILI ;-)
Si preferisce CONCILIARE...
è come trovarsi davanti ad un grande incrocio ed essere testimoni di un grave incidente:
che fa CONCILIA? ^__^
e noi lì, testimoni impotenti....
sappiamo come è avvenuto l'incidente, ma non ci ascoltano ^__^
cercano di sistemare i danni fra di loro....
non so se sia giusto così, il tempo lo dirà, Benedetto XVI sta tentando di arginare i danni senza portare alcuno sul banco degli imputati, anzi... ^__^ si promuovono quelli che hanno fatto "l'incidente"....
l'importante è... CONCILIARE.... è la nuova parola d'ordine del nostro tempo ^__^
e non sono nulla le migliaia di anime che hanno perso la fede per colpa della dissipazione di profanità e volgarità terrestri, voluta dal concilio, che, anzichè innalzare le anime a Dio, ha preteso di abbassare Dio al livello del mondo, dissacrando il suo culto e il suo Nome, e il senso stesso della preghiera ? e di farne un "dio a misura d'uomo" con una messa sempre più umana, empia e spesso blasfema nel suo essere teatrale con l'uomo che celebra se stesso ? quale fede avrebbe alimentato questo fatidico concilio che si continua ad osannare senza posa ?
ed eccovi un altro suo frutto marcio e putrescente:
una Messa adeguata e celebrata ....per i massoni, da un prete sacrilego !
v.:
DAL CATTOLICESIMO AL PAGANESIMO
IL DISPREZZO DELLA RELIGIONE
È ENTRATO IN CHIESA:
LA MESSA PER I MASSONI
Un segno dei tempi che viene dal Brasile
http://www.unavox.it/FruttiPostconcilio/NuoviPreti/Messa_per_Massoni.html
(in una parrocchia dedicata alla Madonna ! Nostra Signora della Concezione...
e così ormai si va colmando il calice del'ira Divina....)
Quando lo Spirito Santo visita veramente la sua Chiesa, 12 persone ignoranti conquistano il mondo...
Ascoltate qui la cortissima ma bellissima predica di don Reto Ney (il fondatore di Gloria TV) sottotitolata in italiano:
http://it.gloria.tv/?media=323039
Don Reto spiega bene che il segno della presenza dello Spirito Santo nela Chiesa é sempre e solo la missione d'apostolato che ne deriva immancabilmente.
Lo Spirito Santo avrebbe ispirato il CV2 nel '65 ...e 50 anni dopo ne stiamo anora aspettando gli effetti missionari?
Ma il CV2 (come diceva M.Lefebvre) ha ucciso lo spirito missionario... oltre che insegnato (via le più alte cariche, vedasi di recente Scola) l'inutilità della conversione e la presenza di Dio nelle altre religioni...
Il Cardinale ci ha informato che la Messa Novus Ordo non è la Messa prevista da Sacrosanctum Concilium. Almeno due cardinali (Burke e Koch) ci hanno informati che Papa Benedetto XVI desidera creare una Messa Vetus-Novus Ordo "ibrida". L'arcivescovo Chaput, promosso come un "conservatore convinto" dai neo-conservatori, ha insistito che il Novus Ordo è una grande benedizione per la Chiesa rispetto alla Messa tradizionale romana, è un'esperienza di culto molto più ricca. http://www. firstthings.com/onthesquare/2010/06/glorify-god-by-your-life
Arcivescovo Chaput, 30 giugno 2010: "A questo proposito, il Novus Ordo, il nuovo ordine della Messa promulgato dopo il Concilio, è stato una grande benedizione per la Chiesa "La nostra liturgia ci dà lo zelo per l'evangelizzazione e la santificazione del nostro mondo.
"Il vernacolo ha aperto il contenuto della liturgia in modo nuovo.
"e ha esortato partecipazione attiva e creativa da parte di tutti i fedeli - non solo nella liturgia, ma in ogni aspetto della missione della Chiesa.
"A proposito, per la cronaca, sono anche molto grato che il Santo Padre ha permesso un più ampio uso della forma più antica tridentina - non perché io personalmente lo preferisco, in effetti trovo il Novus Ordo, correttamente celebrato, una espressione molto più ricca di culto ...
Il mio parere è che grazie ai nostri uomini di Chiesa, all'interno della Chiesa si è diffusa una grande confusione. Il Vetus Ordo non è la Messa del Vaticano II ... ma recenti Papi hanno detto il contrario. Il Novus Ordo è carente ... no, è "espressione molto più ricca di culto". Voglia il Papa che ogni parrocchia latina offra l'usus antiquior, assegnando almeno un Cardinale. Al contrario, Papa Benedetto XVI ha dichiarato che Summorum Pontificum è stato un semplice atto di toleranza finalizzato al gruppo relativamente ristretto di cattolici legati a detta messa. Sua Santità ha anche dichiarato che non dovremmo aspettarci VO da offrire in modo capillare. Cosa mai dovremmo credere? Incredible ! Tom
Cara Mic,
Tu hai letto il testo di Gianni Valente apparso su Vatican Insider (Giorno 24/09) intitolato "Ratzinger, il Vaticano II e quell’estate del 1962" ?
Vedi le parole dell'allora Cardinale Ratzinger su schemi preparatorio del Concilio:
"Tutti gli altri schemi – soprattutto quelli elaborati dalla Commissione teologica preparatoria, preseduta dal cardinale Ottaviani - vengono giudicati da Ratzinger come «troppo scolastici». In particolare, viene bocciato lo schema sulla preservazione della purezza del depositum fidei («è così carente che in questa forma non può essere proposto al Concilio»). Per quello dedicato alle “fonti” della divina Rivelazione Ratzinger suggerisce cambiamenti sostanziali di struttura e di contenuto. Mentre quelli dedicati all’ordine morale cristiano, alla verginità, alla famiglia e al matrimonio vengono da lui liquidati con argomenti di opportunità pastorale. Essi, secondo Ratzinger, «travolgono il lettore con la loro eccessiva abbondanza di parole». I testi conciliari – ripete il giovane professore di Bonn - «dovrebbero dare risposte alle questioni più urgenti e dovrebbero farlo, per quanto possibile, non giudicando e condannando, ma usando un linguaggio materno, con un’ampia presentazione delle ricchezze della fede cristiana e delle sue consolazioni»". Ratzinger, il Vaticano II e quell’estate del 1962, Gianni Valente - http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/concilio-council-papa-el-papa-pope-17620/
Gli schemi del concilio fuorono rifiutati per essere "troppo scolastici" e lo schema sulla preservazione della purezza del depositum fidei, viene considerato "carente che in questa forma non può essere proposto al Concilio". In questi giorno stava facendo la traduzione di alcuni brani del libro di Mons. Gherardini "Alle radici di un equivoco", dove io ho letto:
"Da quel momento, cestinati per il loro linguaggio scolastico gli schemi predisposti dalla competente Commissione teologica che aveva potuto contare su un cardinal Ottaviani come presidente, sul padre Tromp come segretario, su 31 membri e 36 consultori - il meglio del mondo teologico d'allora - il Vaticano II prese subito quota sulle ali non della tradizione, ma della Nouvelle Théologie e dei suoi massimi esponenti ... precedentemente tacitati da Pio XII e dalla sua enciclica Humani generis ..." Il Vaticano II. Alle radici di un equivoco - http://tertiumnondatur.blogspot.it/2012/08/il-vaticano-ii-alle-radici-di-un.html
Allora, come una comissione competente Comissione Teologica (il migliore del mondo teologico d'allora, può fare un schema carente che non può essere proposto al Concilio e come un schema consiliare può essere respinto, solo per essere "troppo scolastico"?
Un saluto dal Brasile
La stranezza, sottolineata da mons. Gherardini nel libro Il Vaticano II. Alle radici di un equivoco, è che fin dall'inizio lo Schema della Liturgia era l'unico tra quelli predisposti che non era piaciuto a Giovanni XXIII per il un evidente progressismo. Eppure, scartati tutti gli altri con il noto colpo di mano di Lienart & C., solo ad esso fu spianata la strada per l'esame conciliare. E' peraltro un dato incontrovertibile che proprio lo schema in cui una commissione a maggioranza progressista aveva filtrato le proprie idee e sul quale lo stesso Giovanni XXIII aveva per questo sollevato i suoi dubbi, fu salvato dal naufragio camune. E fu iniziando così così che di vittoria in vittoria, la minoranza agguerrita riuscì a spuntarla su tutta l'Assise conciliare.
hpoirot ha detto...
Quando lo Spirito Santo visita veramente la sua Chiesa, 12 persone ignoranti conquistano il mondo...
Ascoltate qui la cortissima ma bellissima predica di don Reto Ney (il fondatore di Gloria TV) sottotitolata in italiano:
http://it.gloria.tv/?media=323039
Don Reto spiega bene che il segno della presenza dello Spirito Santo nela Chiesa é sempre e solo la missione d'apostolato che ne deriva immancabilmente.
Lo Spirito Santo avrebbe ispirato il CV2 nel '65 ...e 50 anni dopo ne stiamo anora aspettando gli effetti missionari?
Ma il CV2 (come diceva M.Lefebvre) ha ucciso lo spirito missionario... oltre che insegnato (via le più alte cariche, vedasi di recente Scola) l'inutilità della conversione e la presenza di Dio nelle altre religioni...
**************
caro hpoirot,
non essere ingiusto... non il CONCILIO, ma quello e quelli che hanno inventato uno "spirito del concilio" hanno determinato il fallimento dell'autentico Spirito dei missionari....
Inoltre vi è da dire che, soprattutto in Africa e in Asia, il Cattolicesimo ha retto assai meglio che da noi in Europa ;-)
le stesse vocazioni non hanno subito il crollo che ha subito l'Occidente, e la Chiesa in Africa sta dimostrando una forza senza precedenti nonostante le dure persecuzioni che subisce...
Piuttosto concordo con te sul tuo pensiero finale, ma che riguarda più l'Occidente diventato drammaticamente vera terra di MISSIONE ;-)
e i frutti si vedono: mentre in Africa si è ferrei con l'evangelizzazione e le dottrine (leggasi la battaglia del condon) nonostante lo spirito conciliare assunto dai catto-progressisti sta fallendo su tutti i fronti e si raccolgono le rovine lasciate....
qui si insegna diversamente: non che Dio sta in tutte le religioni, ma che Dio illumina e protegge TUTTI GLI UOMINI, LI VUOLE CONVERTIRE.... ^__^
questo fu "lo scandaloso" discorso del Papa nel Benin che ha fatto tanto discutere....
il guaio è che in Europa si procede diversamente...
ma anche ieri il Papa lo ha ribadito: NIENTE COMPROMESSI CON LA VERITA'....
^__^
"e' incredibile la capacita' di negare l'evidenza dimostrata da codesti 'ermeneuti' conciliari che fanno di tutto per scagionare il mitico cv2 da qualsiasi ombra di causalita' o colpa riguardo alle profonde mutazioni che la storia con crescente chiarezza ci mostra!".
Ciò mi pare giusto. Ora si dice che la messa prevista per il 3 novembre all'iniziativa del comitato "CISP" sarebbe celebrata dallo stesso cardinale. Devo confessare che se si conferma, spero che la manifestazione non si trasformerà in una ennesima celebrazione delle due "forme dello stesso rito" e altre falsificazioni moderatiste.
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