Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 30 giugno 2017

Pensionamento senza indugi per il Cardinale Gerhard Ludwig Müller

Sua Eminenza il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, dal 2 luglio 2012 è stato licenziato da papa Francesco allo scadere esatto del suo mandato di 5 anni. 

Il cardinale Müller è uno dei cardinali che hanno cercato di interpretare l'Amoris laetitia, secondo un'ermeneutica di continuità con la Tradizione della Chiesa. Ciò è bastato per annoverarlo tra i critici del nuovo corso imposto da papa Bergoglio.

54 commenti:

irina ha detto...

Sorpresa!
Qui non basta vegliare, occorrerebbe un'addizione d'occhi giornaliera.

Anonimo ha detto...

Se la notizia si rivelasse vera, allora siamo davvero messi molto male.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Ne siete certi? Finora i siti turiferari non riportano nulla.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Ne dà ora notizia il sismografo ma riporta solo i comunicati di rorate e di corrispondenza. Il turiferario maggiore stranamente tace. Che si privi di codesto godimento per lui?

Alessandro Mirabelli ha detto...

Più che di licenziamento si tratta di una mancata conferma che comunque il Papa non era obbligato a conceder perché i capi dicastero durano in carica per cinque anni. Muller ha fatto di tutto per salvare l'AL. Stranamente però non viene nominato il nome del successore. Impossibile che un dicastero così importante rimanga senza prefetto.

E.P. ha detto...

Magari qualcuno avrà sparso la voce che a sostituire Müller sarà un Lorefice, no, un Zuppi o un Paglia, no, un Enzo Bianchi...

Luisa ha detto...

E vi stupite?
Diversi commentatori, chi per rallegrarsene, chi temendolo, avevano previsto che il mandato del card. Müller non sarebbe stato confermato allo scadere dei 5 anni.
Tutto come da copione.

Anonimo ha detto...

In epoca di calciomercato e campagna abbonamenti alla Congregazione per la Dottrina della Fede sarebbe perfetto Arturo Sosa Abascal. Il papa nero e il gesuita papa di scuola sudamericana entusiasmerebbero i tifosi. Anzi, un paio di brasiliani (un Braz de Aviz per esempio) nei ruoli chiave e la Chiesa può puntare alla Champions League.

Luisa ha detto...


http://www.huffingtonpost.it/2017/06/30/il-papa-licenzia-il-prefetto-della-congregazione-muller_a_23010532/

Il disgusto che mi ispirano i media non diminuerà dopo aver letto l`articolo qui sopra che associa il licenziamento del card. Müller all`"affare" Pell.

Anonimo ha detto...

"Magari qualcuno avrà sparso la voce che a sostituire Müller sarà un Lorefice, no, un Zuppi o un Paglia, no, un Enzo Bianchi..."

O un Schönborn.

Cesare Baronio ha detto...

Così Omissis, a colpi di decisioni legittime e di altrettanto legittimi avvicendamenti, sta plasmando la Curia Romana a propria immagine e somiglianza. E dove non riesce per le vie ordinarie, eccolo ricorrere all'intimidazione - come nel caso dell'Ordine di Malta o dei FFI - ed alla moral suasion che gli viene dalla carica che ricopre. Nel silenzio ottuso di molti, e nell'impotenza sconcertata dei pochi che, pur protestando, non hanno potere di far nulla. Avanti dunque, aspettando le risposte ai dubia, che ormai ricordano il Godot della pièce di Samuel Beckett.

Manuela ha detto...

A me sembra che in un paio di giorni siano stati fatti fuori gli ultimi due collaboratori del papa con a cuore la dottrina della Chiesa. Non dimentico ciò che ha fatto il card. Pell ai due sinodi, e credo proprio che sia stato incastrato. In realtà c'è ancora il card. Sarah, vedremo quanto dura.

Anonimo ha detto...

Ci vorrebbe quantomeno un minimo di coerenza cristiana nel parlare! Ma come?!...Fino a qualche settimana fa il card. Müller era un cetchiobottaio che cercava di salvare capra e cavoli e ora, improvvisamente, lo difendete pure!? A me pare che l'importante sia avere sempre nel mirino il VDR, tutto il resto si aggiusta a seconda delle necessità! Criticate pure Bergoglio per ciò che sbaglia- e fate non bene, ma benissimo- ma per piacere...un minimo di coerenza che fa anche un po di credibilità!
E ora, potete anche non pubblicarlo questo post, l' importante è che venga letto da chi, di dovere, amministra questo blog molto utile.
Grazie.
Joseph1903

Luisa ha detto...

"In realtà c'è ancora il card. Sarah, vedremo quanto dura."

Al massimo sino al 2019, scadenza dei suoi 5 anni.
Jorge Bergoglio sta facendo con la Chiesa universale quel che ha fatto nella sua diocesi, lo fa in modo auoritario e despotico, la dottrina la considera oggi come ieri una pietra d`inciampo sul suo cammino, con frasi tipo "la dottrina è cosa conosciuta non c`è bisogno di ribadirla", egli la raggira, annulla il Magistero dei suoi predecessori, si toglie dai piedi gli oppositori, ha lasciato la Diocesi di Baires in un ben triste stato, ed è già grave, ma oggi è la Chiesa tutta che sta plasmando a sua immagine, premurandosi già che dal futuro conclave esca un uomo che proseguirà la sua opera.
la Mafia di San Gallo può andar fiera del suo "campione" che sta rispondendo e andando al di là di ogni loro attesa e speranza.

tralcio ha detto...

Gentile Luisa, detto così (8.03) non ci sarebbe speranza.
Un po' come potrebbero aver pensato i più durante il venerdì e il sabato santo.
Ma se siamo qui, nel 2017, ad avere fede in Nostro Signore Gesù Cristo e non in Tiberio, Pilato, Erode, Caifa, Giuda, Barabba o altri potenti o disgraziati apparentemente "più furbi e forti" è proprio perché lo scandalo della croce non è stoltezza e debolezza.
Tempo al tempo. Adorando e riparando. Senza nemmeno maledire qualcuno, pregando per tutti.
Con l'umiltà e la fede di Maria Santissima.

Marisa ha detto...

Urge a mio avviso una riflessione teologica che distingua:

- l'essere pecorelle del Signore (mansuetudine, spirito di unita di gregge, non violenza, ....)

- l'essere pecoroni (il trangugiare qualsiasi cosa senza porsi una domanda che sia una, in nome del 'così fan tutti').

(tralascio il pecoreccio, peraltro non sconosciuto a S. Marta e dintorni).

Dopo l'evenienza di questo papato urge anche, sempre a mio avviso, una ridefinizione delle categorie di obbedienza e libertà che mettano al riparo l'autentica Chiesa di Nostro Signore dagli avventurieri e dai corsari.


Nestore ha detto...

Alla fine Bergoglio ha parlato. Era ora! Wojtyla avrebbe TUONATO, Bergoglio ha mormorato... ma meglio che niente! L'omicidio del piccolo Charlie grida vendetta al cospetto di Dio! Per fortuna c'è ancora qualche CARDINALE che ha il coraggio di dirlo.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Va bene ridefinire il concetto di obbedienza ma ormai ci vuole un cambio di passo che potrebbe consistere nel chiedere al vdr un passo indietro verso dove è venuto.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Mal gliene incolse al buon Bergoglio perché ora Muller sarà libero di dire quel che pensa di lui e non è' più tenuto al guinzaglio del bon ton (ipocrisia) vaticano.

Alessandro Mirabelli ha detto...

È' intervenuto anche il turiferario maggiore iniettando "dolcemente" veleno su Muller, prendendo di mira il rapportarsi di Muller con i media, cioè troppe interviste che Levada e Ratzinger non avevano rilasciato così frequentemente. Ma il turiferario maggiore non vuole ammettere che la levatura teologica dei quattro immediati predecessori di Bergoglio era ben altra cosa rispetto al vdr.

RR ha detto...

Un altro gesuita e spagnolo. Cosi il Vdr lo capisce quando parla (anche se con quel cognome, dubito assai che il Cardinale capisca il portegno). Tosatti ci ha azzeccato.
Se Schonboern/Forte speravano, leccando il c...o, di sostituire Mueller...FREGATI !
Un uomo "medio", da dichiarazioni rilasciate tempo fa, un altro cerchiobottista.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Ladaria Ferrer nuovo prefetto della cdf. Un prefetto, pur riconoscendo a Ladaria una preparazione che il suo capo supremo non ha mai avuto, ad usum delphini. Certo che un papa ed un prefetto della cdf entrambi gesuiti ...

Felice ha detto...

Alessandro Mirabelli ha ragione. Ora Muller (come accadde a suo tempo a Burke) sara' piu' libero di esprimersi in modo critico.

Anonimo ha detto...

Non è sudamericano, ma spagnolo; è gesuita; studiò in Germania e viene dalla gregoriana.
I piemontesi, dopo Cardiff, cercano di rendersi più competitivi con il Real Madrid.
Higuain e Dybala non bastano.

Rr ha detto...

Alessandro,
ma non si diceva che i gesuiti dovevano fare solo i gesuiti, non accettando cariche ecclesoastiche ( e figuriamoci curiali), ecc.ecc. ?

Anonimo ha detto...

Si esprimerà in modo più libero, ma non essendo più un prefetto ,ma un ex, conterrà come tutti gli ex: poco e niente.
Nonna

Anonimo ha detto...

Anche il card Bellarmino era gesuita!

Anonimo ha detto...

Ma Ladaria no è quello del diaconato femminile? Allora la corte si allarga con un altro corifeo........e la barca va......

Alessandro Mirabelli ha detto...

a Rr: è' certo che il quinto voto dei gesuiti, con buona pace degli stessi, e' sempre vigente. Ma Ladaria è' stato ordinato vescovo nel 2008 e prima di allora non ha ricoperto cariche ecclesiastiche e l'unica che ha ricoperto prima di questa e' stato segretario della cdf. Bisognerà vedere se il suo capo lo nominerà cardinale.

Anonimo ha detto...

Queste le sconcertanti referenze del nuovo Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il gesuita Luis Ladaria Ferrer (da una intervista del 2008 quando fu nominato segretario di quella Congregazione):
Domanda: «Nel mondo tradizionalista la sua nomina non è piaciuta. In Spagna il teologo don José María Iraburu ha accusato la sua opera "Teologia del peccato originale e della grazia" di non essere conforme alla dottrina della Chiesa, mentre il periodico "Sì sì No no" ha scritto addirittura che il suo libro "Antropologia teologica" «è completamente al di fuori della tradizione dogmatica cattolica». È preoccupato per questi giudizi?
Ladaria Ferrer risponde: Ciascuno è libero di criticare e di dare i giudizi che vuole. Se lei mi chiede se sono preoccupato devo dire che questi pareri non mi preoccupano più di tanto. D’altronde, se sono stato nominato a questo ufficio, debbo presumere che le mie opere non meritino questi giudizi.

Anonimo ha detto...

Il neo-prefetto ha 73 anni e probabilmente la sua è una nomina "ad tempus", solo per l'ordinaria amministrazione...

Anonimo ha detto...

Cioè sarebbe a dire che la Cdf ha le ore contate, che se ne può tranquillamente fare a meno? Noto che i fatti si susseguono con impressionante rapidità, la visita di Merkel in Vaticano,i soliti silenzi assensi o non pronunciamenti del vdr, l'approvazione dei matrimoni gay in Germania, il siluramento di Müller e il gesuita amigo al suo posto, certamente gradito, visti i passati, alla KKK...........a pensar male.....Anonymous.

Anonimo ha detto...

https://finedeitempi.wordpress.com/2017/07/01/auguri-al-gesuita-neo-prefetto-per-la-congregazione-della-dottrina-della-fede/

mic ha detto...

A chi ci ricorda che anche il card. Bellarmino era gesuita, diciamo che molti gesuiti moderni si sono allontanati dal carisma del fondatore, Sant'Ignazio di Loyola.

Alessandro Mirabelli ha detto...

L'attuale compagnia di Gesù e' ormai solo una quasi irriconoscibile ombra di ciò che S. Ignazio voleva che fosse. Leggiamo il discorso mai pronunciato da Giovanni Paolo I ai procuratori della compagnia - previsto per il 30/9/1978 - e ci renderemo conto che in essa ben poco di ignaziano vi è' rimasto da ormai molti anni.

Anonimo ha detto...

Anche TV 2000 (della CEI) ha accostato ambigua mente il congedo di Pell con l'allontanam
ento di Muller. Evidentemente c'è una strategia.

Sacerdos quidam ha detto...

Ladaria Ferrer, che l'anonimo delle 18.20 riporta essere stato accusato di errori (se non eresie) contro la Fede, è stato nominato Consultore alla CDF nel 1995, Segretario generale della Commissione Teologica Internazionale nel 2004 e Segretario della CDF nel 2008.
Come si vede, oggi Papa Bergoglio non fa che continuare sulla scia degli splendidi Papi 'conciliari' precedenti, concedendo al Ferrer un'ulteriore promozione.
Chissà se qualcuno (anche il pur bravo Socci, magari) comincerà a ragionare.

Rr ha detto...

"La CdF-cosi il GR1 oggi ore 13 - uno dei piu importanti dicasteri del Vaticano"

uno dei più importanti ? Non IL PIU' importante ?
L' ignoranza dei nostri giornalisti non ha fine.

Rr ha detto...

"La CdF-cosi il GR1 oggi ore 13 - uno dei piu importanti dicasteri del Vaticano"

uno dei più importanti ? Non IL PIU' importante ?
L' ignoranza dei nostri giornalisti non ha fine.

Sacerdos quidam ha detto...

@ Rr:
ERA il più importante... La Congregazione del S. Uffizio era appunto chiamata "la Suprema", quando ancora c'era Fede.
Finché il solito Paolo VI, seguendo i dettami del solito Vaticano II (medicina della misericordia, culto dell'uomo, ecc.) la declassò, mutandone anche il nome, e concedendo la supremazia alla Segreteria di Stato ossia alla diplomazia umana (mettiamoci d'accordo, apriamoci al mondo ecc.).

Nell'opera molto interessante di Emilio Cavaterra, "Il Prefetto del S.Uffizio", che lessi parecchi anni fa, l'autore scriveva:

"Il 18 novembre del 1965 Paolo VI tramite il “motu proprio” “Regimini Ecclesiae Universae” cancella l’aggettivo di “Suprema” che aveva caratterizzato la “Congregazione del S. Uffizio”. Al vertice della Chiesa vi è oramai la Segreteria di Stato: la politica prevale sulla purezza della Fede. 
Mons. Simicic ha raccontato che
«Ottaviani commentò il fatto dinanzi a un gruppo dei suoi collaboratori: “Ricordatevi, questo è un giorno nero per la Storia della Chiesa, perché non si tratta di titoli, bensì di sostanza. Infatti, finora il supremo principio di governo della Chiesa era la dottrina rivelata, la cui custodia e retta interpretazione nella Chiesa è affidata in primo luogo al Papa, che si serviva della Suprema Congregazione del S. Uffizio. Ora temo che, come criterio ispiratore del governo della Chiesa, prevarrà quello diplomatico e contingente. Prevedo che la Chiesa ne subirà molti danni»."

E i danni, ovviamente, non si sono fatti attendere.
Si veda qui la recensione: http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1032_Nitoglia_Ottaviani_Il-Baluardo.html



Luisa ha detto...



" "La CdF-cosi il GR1 oggi ore 13 - uno dei piu importanti dicasteri del Vaticano"

uno dei più importanti ? Non IL PIU' importante ?
L' ignoranza dei nostri giornalisti non ha fine."


Ma in fondo, a pensarci bene, non hanno tutti i torti, chi si preoccupa più della Dottrina?

Nell`epoca bergogliana, per la neochiesa, la "chiesa di Francesco", la dottrina è solo una pietra d`inciampo, non possono sopprimerla direttamente allora la raggirano, inventano nuovi termini e aggettivi per relativizzarla, come "dottrina dinamica", poco importa che sia la Parola del Signore che dovrebbero solo custodire e trasmettere senza nulla modificare.
Ci stanno dicendo e agiscono come se Jorge Bergoglio fosse il solo ad aver capito quel che il Signore voleva veramente, come se lui e lui solo fosse l`interprete capace in grado di capire e tradurre le parole del Signore per i nostri tempi.
Chi non ha la stessa chiave di lettura, chi non lo segue nelle sue "letture", è semplicemente neutralizzato.
È pazzesco ma è quel che sta succedendo a questa chiesa in cui chi difende la Dottrina è considerato un ribelle.

Marcello ha detto...

La chiave sull'interpretazione della nomina di Ladaria Ferrer è questa frase tratta da un articolo della Nuova Bussola Quotidiana:

"Il ruolo della Congregazione per la Dottrina della fede è stato abbastanza sminuito in diverse occasioni, soprattutto quando le osservazioni che provenivano dall'ex Sant'Ufficio sulle bozze di documenti magisteriali di Francesco venivano regolarmente disattese e non considerate."

Se papa Bergoglio avesse nominato Schonborn o Forte si sarebbe potuto levare un coro di voci di dissenso. Ora no, ma è possibile agire in altro modo, più subdolo, come in una partita a scacchi.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Ecco lo squallore professionale del turiferario maggiore: su La Stampa di oggi sostiene che Muller non è stato riconfermato perché lavorava poco o meglio non teneva il ritmo. Tosatti qualche mese fa ha documentato che tre officiali della cdf sono stati licenziati su due piedi dal vdr sulla base solo di squallidi pettegolezzi ai quali il vdr stesso ha prestato ascolto. Che si abbia la faccia tosta di scrivere che un tedesco lavorava poco ... ecco solo un turiferario può scrivere simili amenità.

Rr ha detto...

Sacerdos quidam,
Paolo VI non era sicuramemte un teologo, ma un politico politicante si. E tutta la sua carriera ecclesiastica, fino all'invio-cacciata a Milano, si svolse alla Segreteria di Stato. Inoltre aveva probabilmente il dente avvelenato col S. Uffizio per questioni personali.
Purtroppo per la Chiesa.

Anonimo ha detto...

Leggete l'articolo odierno di Magister e capirete molte cose sull'impronta che si vuole imprimere a ciò che resta della CC......a buon intenditor....

mic ha detto...

.... Il “profilo basso”, nella strategia di alcuni conservatori, rappresenta un male minore rispetto al male maggiore della perdita del posto, conquistato dagli avversari. Questa strategia di “contenimento” non funziona però con papa Francesco. Qual è stato infatti l’esito della vicenda? Il cardinale Müller ha perso una preziosa occasione di criticare pubblicamente la Amoris laetitia e alla fine è stato congedato, senza neppure il dovuto preavviso. E’ vero, come osserva Marco Tosatti, che egli oggi è più libero di esprimersi. Ma se anche lo facesse, sarebbe la voce di un cardinale pensionato e non quella del Prefetto del più importante Dicastero della Chiesa. L’appoggio della Congregazione della Fede ai quattro cardinali che vanno avanti per la loro strada sarebbe stato rovinoso per chi oggi guida la Rivoluzione nella Chiesa e papa Francesco è riuscito ad evitarlo. La lezione della storia è che chi non combatte per non perdere, dopo il cedimento conosce la sconfitta. (Roberto de Mattei, in Il Tempo, 2 luglio 2017)

Il profilo basso' di Muller, di fatto, è servito soltanto a tarpare le ali all'azione del cardinali. E non è servito a farlo rimanere nel suo ruolo, dal quale tuttavia ha abdicato proprio con il suo dire e non dire....

A. D. ha detto...

A tutti coloro che ogni qual volta si solleva la questione del V voto dei gesuiti, ovvero di "non ricercare cariche ecclesiastiche", si richiamano a scusanti di ogni tipo, della serie "eh ma i gesuiti fanno anche voto di obbedienza diretta al sommo pontefice" o tirano in ballo men che meno il Santo cardinale Roberto Bellarmino, vorrei soltanto ricordare a beneficio di chi legge che il Santo cardinale, da buon gesuita verace lui, non appena veniva a sapere di una sua nomina da parte del papa si faceva ricevere in udienza dal Sommo Pontefice e cercava di dissuaderlo in ogni modo possibile, ma il papa, che conosceva le grandi qualità di San Roberto Bellarmino, gliela imponeva in virtù del voto di obbedienza. Ah, la vera umiltà dei santi!

Anonimo ha detto...

Ladaria Ferrer discendente da nobile ed antica famiglia spagnola in cui si annovera il governatore di Milano di Manzoniana memoria?????Così parrebbe e comunque conta niente perché niente deve contare il (ex) Sant'Uffizio,una struttura inutile per la chiesa B1, non più 2.0, siamo oltre, notare che il progetto Scholae occurrentes è stato incardinato in Vaticano e quindi.......honny soit qui mal y pense, ça va sans dire.....

Luisa ha detto...



Chi si illude che Müller approffitterà della sua nuova libertà, anche di parola, così gentilmente concessagli dal papa argentino, a mio avviso sbaglia.
Bergoglio con il suo regime dittatoriale ha non solo messo a tacere = neutralizzato le rare e coraggiose voci discordanti nel clero ma, grazie alla complicità dei media, dei turiferari massimi e ordinari, è riuscito a far passare l`idea che quei rari che osano metterci la faccia e il nome, sono dei ribelli, dei conservatori, dei doganieri senza cuore.
Abbiamo una una chiesa lacerata, da una parte Bergoglio e la sua corte che hanno fretta di riuscire la loro rivoluzione, demagogia e populismo, ipocrisia e menzogne, colpi di forza, strategie subdole, manipolazione di coscienze già indebolite, totalitarismo che tetanizza, la paura delle sanzioni e delle vendette è troppo forte, dall`altra chi subisce, chi nemmeno realizza quel che sta succedendo, chi resiste ma purtroppo in silenzio, chi parla e poi si ritira, constatando forse la totipotenza despostica di questo papa, chi parla ma nascosto dietro uno sterile anonimato, chi con coraggio continua a tirare i campanelli di allarme.
Chi oggi spera che il cardinal Müller uscirà dal linguaggio che ha usato per difendere la Dottrina ad esempio per l`AL si illude, ecco quel che ha detto:

""non c'erano divergenze tra me e il Papa", secondo Müller non ci son stati conflitti neppure sulla Amoris laetitia.

https://it.notizie.yahoo.com/card-mueller-sorpreso-da-decisione-del-papa-ma-070021913.html

Alessandro Mirabelli ha detto...

@ Luisa. Ho letto. Staremo a vedere se il prossimo anno, ad ottobre, cambierà il segretario di stato. Idea molto originale quella di far permanere i capi dicastero nel loro incarico solo cinque anni. Muller ha cercato di salvare capra e cavoli. Perché se fosse come ha affermato, perché mai il vdr gli avrebbe offerto un altro incarico in curia?

S.Michele Arcangelo prega per noi . ha detto...

Il libro incriminato ?

La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza di Bergoglio è stata la pubblicazione in Germania di un libro – non ancora distribuito in Italia – che mette in fila tutte le osservazioni contro la pastorale familiare del pontefice contenuta nell'Amoris Laetita, ma avvertendo a gran voce che “nessun Papa può mettere mano ai sacramenti della Chiesa di Cristo” pena il tradimento della Dottrina cattolica e della tradizione ecclesiale.

Troppo per le orecchie di Bergoglio. Il libro, pubblicato in Germania dalla Herder Verlag, si intitola "Der Papst – Sendung und Auftrag" (Il Papa – Missione e Mandato). In più di 600 pagine il porporato offre un accurato esame del ruolo e della figura del pontefice, sin dai primordi dell’era cristiana: le origini, il suo sviluppo dai tempi degli Apostoli, la sua missione, la relazione con l’episcopato cattolico, la sua autorità magisteriale, l’infallibilità e altri aspetti ancora.

http://www.panorama.it/news/cronaca/perche-papa-francesco-ha-licenziato-il-cardinale-muller/

Anonimo ha detto...

https://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/04/card-muller-la-dottrina-non-puo-avere.html

Alessandro Mirabelli ha detto...

Integro l'intervento di A.D. delle 14,57. Il quarto voto dei gesuiti non è una obbedienza generica al Papa ma è una speciale obbedienza che i soli gesuiti professi gli devono per le missioni (incarichi spesso difficili) che egli affida loro. Questa obbedienza deve essere pronta, cieca ed assoluta. Ad esempio nel 1991 il Papa affido' loro il compito di riaprire e far funzionare il seminario di diocesano di Scutari in Albania. Alla fine del Vaticano II il Papa affido' loro il compito di combattere l'ateismo. In questo caso la Compagnia fece poco, se non nulla. Il quinto voto consiste non solo nel non ricercare ma anche nel non accettare cariche ecclesiastiche, salva l'obbedienza che può essere data loro solo dal Papa.

mic ha detto...

Muller, un conservatore rispetto alle tendenze attuali. Ma con molte 'falle' anche dottrinali, alcune rientrate altre no.
Peccato per la contraddittoria, rispetto ad atteggiamenti recenti, chiusura con la FSSPX, più in linea con vecchie antipatie che sembravano accantonate...