Avevamo promesso i dettagli sulla 'Riparazione' di Varese. Eccoli di seguito. Ai nostri amici di Varese avevamo segnalato anche questa profanazione mai riparata - riguardante proprio il Sacro Monte, luogo provvidenzialmente prescelto per l'iniziativa - affidandola loro in pectore per la contestuale riparazione, pur senza farne cenno per non destare ulteriore scalpore indiscriminato. Mi è stato detto che ne avrebbero parlato col sacerdote. Attendo conferma per sapere com'è andata anche a questo riguardo.
C’è un paese in cui si rende necessaria la presenza di quattro agenti della Digos per garantire l’incolumità di un singolo cristiano che prega il rosario sul sagrato del duomo cittadino.
Non è, o meglio non è ancora, uno stato a maggioranza islamica; è tuttavia certamente uno stato asservito alla lobby lgbt.
E’ quello che succede in Italia, per la precisione a Varese, durante il gay pride che si è svolto sabato 17/6/17.
Ma non si tratta di un caso isolato: durante il mese di giugno, tradizionalmente dedicato alla devozione del Sacro Cuore, il nostro povero stivale è percorso dalle brigate arcobaleno, generosamente foraggiate da istituzioni pubbliche, amministrazioni locali e imprese private in cerca di facili consensi.
Niente può e deve contrapporsi alla patetica sfilata di un’umanità che, oppressa da chili di trucco, parrucche, piume e pailletes nasconde il proprio volto tragico e degradato.
Alcuni fedeli hanno quindi deciso di organizzare, in concomitanza ai gay pride locali, preghiere di riparazione.
A questo piccolo gregge viene a mancare quasi sempre l’appoggio del clero locale che, intimidito dalla potenza mediatica delle lobby omosessualiste e timoroso di apparire politicamente scorretto, preferisce dispiacere a Dio piuttosto che agli uomini, dissociandosi da tali iniziative, se non addirittura osteggiandole.
A Varese, quindi, a tre giorni dal gay pride locale viene negato ai fedeli l’utilizzo del sagrato del duomo per la recita del rosario (evidentemente si tratta di un’attività fortemente eversiva), preferendo esiliare il fastidioso gregge sul Sacro Monte e provocando sconcerto e inevitabili problemi a livello organizzativo.
Viene impedita anche la possibilità di concedere ad una sola persona di sostare in preghiera sul sagrato del Duomo per poter avvisare quei fedeli a cui non fosse giunta la tempestiva notizia del dirottamento in altro loco.
Sono segnali molto gravi di una dittatura montante, che dovrebbe preoccupare non solo i cattolici, ma ogni italiano che abbia ancora a cuore quelle fondamentali libertà sulle quali si è edificata la superiorità culturale dell’Occidente, costruita proprio sui principi morali della religione cattolica.
Non è stata e non è nostra intenzione entrare nella vita privata di nessuno, non vogliamo ergerci a maestri, ma sentiamo il dovere di richiamare i nostri connazionali, specie quei pochi che ancora hanno il coraggio di definirsi credenti, di difendere i principi basilari della nostra vita e della nostra fede.
Come cattolico autentico – definito con disprezzo ultracattolico dal solito quotidiano radical chic Repubblica – non posso assistere a questo scempio senza provare compassione per il mio prossimo e avvertire l’urgenza di una riparazione a Dio.
Silenziosa e dignitosa, ma pubblica, come pubblica è stata l’offesa: per questo avevamo chiesto di poter pregare sul sagrato del Duomo. Non abbiamo chiesto di sostare a pregare “dentro” la chiesa, ma solo di poter dare la nostra testimonianza “dinanzi” al Duomo, cuore della vita sociale e spirituale della Città.
Siamo stati dirottati dove la nostra preghiera non potesse turbare gli occhi oltre che i cuori.
Non so se Gesù è d’accordo su questo imboscamento dei suoi seguaci:
“Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada” (Mt 10, 32-34).
Al catechismo, da bambina, mi avevano spiegato che “testimonianza” significa martirio, cioè dare la vita. Forse debbo iscrivermi ad un corso di aggiornamento catechetico, magari mi spiegheranno anche che quella parola “spada” Gesù oggi non la userebbe proprio, oggi parlerebbe di diritto ai matrimoni omosessuali e – poiché l’Amore non conosce confini – con diritto all’adozione di bambini. Oggi Gesù, l’uomo della pace, parlerebbe colorato, parlerebbe di arcobaleno: non è l’arcobaleno il massimo segno biblico di pace e di riconciliazione?
La preghiera di riparazione, guidata da un bravo sacerdote, nonostante tutto c’è stata ed è stata vissuta con profonda partecipazione, raccoglimento e spirito di fraternità.
Non ha partecipato, com’era prevedibile, nessun giornalista.
E, poiché Nostro Signore si compiace di scrivere dritto sulle nostre righe storte, uno dei partecipanti ha acutamente osservato che il luogo, scelto per isolare il gregge, si è rivelato essere invece il più adatto per la preghiera, perché più vicino a Dio.
Tutto sommato ci è andata bene: espulsi dal centro storico non siamo stati aggrediti dai variopinti gruppi ai quali è stato permesso di invadere il centro città. Piazza Duomo incluso.
Wanna Massa : Segretaria Associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita”
9 commenti:
La legge che Gesù ha spiegato sul monte delle beatitudini si snoda parallelamente a quella mosaica, punteggiata di "ma io vi dico" avversativi. Gesù parla anche in risposta alla domanda se la legge di Mosè doveva considerarsi abolita dalla Sua predicazione agapica.
Ma il Signore non abolisce neppure uno iota della legge di Mosè, anzi l’adempie in Spirito di Verità. E come? Non dando spazio al male. Non ripagando il male con il male. Vale per chi vuole seguirLo. Soprattutto il “non opporsi al malvagio” inteso nel senso di tentare di essere proprio “altra cosa” rispetto alle logiche del malvagio. Questa è la preghiera riparatrice del Rosario e ancor più il sacrificio della Santa Messa. Il maligno si serve della legge (degli uomini) e del politicamente corretto massmediatico per affermare i diritti militari delle brigate variopinte che occupano le piazze. La nostra preghiera è potente proprio perché appare debole e sciocca, proprio perché assomiglia alla croce di Nostro Signore. In questo senso può essere "perfetta", forse anche di più anche grazie a quei prelati che la osteggiano vergognandosene.
La scelta del luogo è stata provvidenze anche perché è risuonata la preghiera e la Consacrazione al Sacro Cuore proprio nello stesso luogo, in cui si assisteva sgomenti e nel silenzio generale, all'islam-pride del 2015.
Deo gratias anche per questo!
Viviamo in una società in cui il vittimismo diventa un argomento per zittire chi oserebbe resistere e opporsi alla tirannia di ogni sorta di minoranza.
Sono vittime gli omosessuali, diventati ora la ricca e influente comunità lgbtiq ( e sì lgbt non basta più), diventa omofobo, transfobo, gayfobo, lesbichefobo, intersexfobo, queerfobo, chi senza violenza osa difendere i propri valori e descrive gli effetti concreti e devastanti del potere, della tirannia di quella che pur essendo una minoranza ha ivaso tutti i sistemi decisionali ai loro vertici.
-I musulmani sono vittime, sono le vittime innocenti delle nostre società ricche e egoiste, per loro è stato coniato il termine "islamofobia", osi dire la semplice verità, osi descrivere la realtà, osi dire che se tutti i musulmani non sono terroristi tutti i terroristi sono musulmani che applicano alla lettera il Corano e seguono l`esempio del loro profeta, sei un islamofobo.
-I clandestini che invadono illegalmente e in massa i nostri territori pretendono diritti, assistenza, alloggio e anche pecunio, portano con loro la loro cultura, la loro religione e le loro tradizioni e esigono che vengano rispettate, ma sono trattati come delle vittime innocenti e senza responsabilità, hanno diritti e solo diritti, chi osa opporsi e rifiuta di subire passivamente questa invasione è bollato come razzista, come xenofobo.
Insomma , gli omosessuali, i cosidetti"migranti", i musulmani, sono tutti delle vittime innocenti e innocue a prescindere, ammantandoli con quella veste bianca e pura li investiamo di diritti, possono essere arroganti, invadenti, e talvolta anche violenti, ogni loro atto, quando è reso noto, sarà giustificato, minimizzato e anche scusato, e intanto delle vittime, delle vere vittime di questo stravolgimento, di questa invasione, nessuno sembra preoccuparsene, nemmeno la Chiesa che, con questo Pontificato, ha scelto il suo campo.
Società malata, società suicidaria.
LBQ,Ciò che è peccato in Polonia, è bene in Germania. Santità, ci riceva». Ma dal Papa è solo silenzio
di Carlo Caffarra
20-06-2017
CR,Lo scandalo del silenzio
La lettera del Cardinale Caffarra
Roberto de Mattei
La sensazione è che per Macron abbia votato una consistente élite. E che il voto in generale, più che espressione compiuta di democrazia, si sia ridotto a esercizio di una nicchia, di un’ampia minoranza, più o meno colta, più o meno illusa, più o meno interessata per ragioni che spesso esulano dal mero spirito civico. La fotografia delle minoranze eurofanatiche. Nella patria del suffragio universale è un bel paradosso ritrovarsi nuovamente davanti al suffragio ristretto. E alla constatazione che il voto non è più un dovere né un diritto ma un fastidio. Insomma, complice la bella stagione, anziché mettersi En Marche, i francesi hanno preferito andare al mare. Tranne risvegliarsi fra qualche mese quando il governo comincerà a occuparsi di riforma del lavoro, di tagli alla spesa pubblica, di riduzione delle garanzie sociali. Quel giorno la maggioranza che sostiene Macron potrebbe accorgersi di colpo di essere in realtà molto Micron.
Salve, ho parlato con don Giuseppe dell'avvenuta profanazione di due anni fa. Ha unito, come noi, anche questa intenzione alla recita del S. Rosario. Quel che si poteva, si è fatto. Grazie a tutti!
In Domino, Matteo
Grazie, caro Matteo. Col cuore siamo uniti alle vostre intenzioni.
"Sarah, verità "scomode" sull'omosessualità"
di Tommaso Scandroglio
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sarah-verita-scomode-sull-omosessualita-20200.htm
Estraggo questo passaggio:
"Le parole di Sarah sono tanto chiare quanto dinamitarde nel clima di omoeresia compiaciuta che si respira in casa cattolica.
Infatti vescovi, sacerdoti e laici ormai sparano frasi del tipo che esiste una pari dignità di ogni orientamento sessuale agli occhi di Dio o che l’omosessualità è una naturale variante della sessualità umana, per tacere del fatto che l’omosessualità può essere un percorso di vita cristiana.
Tali asserzioni manifestano un doppio processo di necrosi dei tessuti sani del cattolicesimo.
Da una parte questi soggetti si sono appiattiti sul mero profilo immanente della vita, su una fenomenologia autogiustificante. Se una condotta esiste vuol dire che è buona e quindi la benediciamo. Su altro versante marcano un passo in più: se è buona moralmente perché non deve esserla anche teologicamente?
Ecco che così l’omosessualità diventa spinta trascendente verso Dio, si spiritualizza. "
Posta un commento