Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 29 giugno 2017

'Assalto al Cielo' per il Gay-Pride di Genova

Genova-gonfalone
Il prossimo sabato 1 luglio toccherà a Genova l'onta del Gay Pride. Purtroppo in questa città, a differenza di quanto avvenuto a Reggio Emilia, Pavia, Varese, Milano, non c'è al momento alcuna notizia di preghiere di riparazione pubbliche. Può darsi che qualcuno ci stia lavorando e stia per lanciare l'iniziativa, può darsi che si faccia con qualche giorno di ritardo rispetto al Pride, come nel caso di Milano. Ma per ora è solo una speranza.
Per evitare di rimanere totalmente inerti, siccome il Signore accetta anche le nostre "pezze" quando non siamo in grado di far di meglio, propongo almeno di dare un po' di struttura alle preghiere private che i fedeli genovesi possono fare da casa. Sabato è anche il primo del mese, ovvero il giorno del Rosario mensile organizzato dall'Operation Storm Heaven associata al cardinale Burke, qui segnalate ogni primo giorno del mese [vedi]. La riparazione in generale è già un fine di questa iniziativa; inoltre i partecipanti possono sottomettere le proprie intenzioni personali, per le quali pregheranno anche tutti gli altri.
Dunque propongo che i genovesi che leggono, qualora non lo abbiano già fatto, si associno all'iniziativa Storm Heaven e, tra le intenzioni di preghiera personale, mettano la riparazione alla grave offesa verso Dio che verrà perpetrata nella nostra città; e l'invocazione dell'azione dello Spirito Santo per la conversione delle anime che, ingannate da quest'iniziativa, rischiano di perdersi per sempre.
Le modalità con cui effettuare questa recita del Rosario sono spiegate in dettaglio nel link indicato supra. Quanto al desiderato impegno in loco, per un incontro di preghiera a data da destinarsi, chi è interessato può intanto raccordarsi con me (email@fabriziogiudici.it). 

PS. S'intende che, qualora una preghiera pubblica venga effettivamente organizzata ed annunciata, la partecipazione ad Operazione Assalto al Cielo non sarebbe in sostituzione... un Rosario in più non fa certo male. (Fabrizio Giudici)

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Fabrizio , ognuno metta a disposizione i propri talenti !
Io ci saro' , in comunione di preghiera .
Dio vi benedica tutti !

mic ha detto...

E intanto:
https://www.radiospada.org/2017/06/dire-di-no-e-possibile-genova-ritira-il-patrocinio-al-liguria-pride/

Anonimo ha detto...

ognuno metta a disposizione i propri talenti !

Devo dire molto candidamente che in questo campo (organizzazione di incontri di preghiera) i miei talenti sono nulli; né sono avvezzo agli ambienti vescovili (con cui, se si riesce a mettere in piedi qualcosa, bisognerà avere a che fare). Negli ultimi tempi oltretutto frequento pochissimi preti: quelli di cui mi fido, per contare i quali bastano e avanzano le dita di una sola mano. È tutto in mano allo Spirito Santo (lo è sempre, ma in questo caso ancora di più). Ma non posso tollerare che nella mia città si rimanga allo zero totale. Pregate, pregate...

Traparentesi, se qualcuno - magari tra gli organizzatori delle altre città - avesse il tempo e la possibilità di darmi due dritte, anche privatamente, ovviamente sono tutt'occhi e tutt'orecchi.


Anonimo ha detto...

Pregare contro qualcuno di Cristiano non ha nulla e solo manipolazione della Fede a scopo di fanatismo religioso con chiari elementi nazifascisti e razzisti di fondo. Più che figli di Cristo siete figli del Divisore. Che Dio abbia pietà di voi.

mic ha detto...

Anonimo 15:17
potrebbe essere il solito troll e , come tale, avrebbe meritato il silenzio e la cancellazione.
Ma, purtroppo, sono tante le voci che ci dichiarano "contro" qualcuno quando prendiamo un'iniziativa. E allora precisiamo per l'ennesima volta.
La preghiera non può essere mai "contro" qualcuno. E, infatti, in genere si prega "per" la conversione dei peccatori (e i peccati sono tanti - i nostri in primis - e non solo quelli che riguardano la sfera della sessualità).
Nel caso degli omosessuali, in riferimento all'evento che ha provocato la sana reazione di cui all'articolo e premesso che una tendenza non è di per sé un peccato, ma peccato è l'esercizio attivo della sessualità contro natura, non si prega solo "per" la conversione,
Per specificare ancor meglio, si prega innanzitutto come atto di riparazione per l'offesa arrecata al Signore, sia con gli atteggiamenti (e spesso con immagini) osceni che con una testimonianza che contraddice (soprattutto agli occhi dei più giovani e indifesi e peggio addottrinati) la vocazione ad essere, in Lui, uomini e donne nuovi perché redenti.

Sacerdos quidam ha detto...

Ammesso che, appunto, non sia un troll, è evidente che l'anonimo delle 15.17 ignora completamente la Liturgia (quella della Tradizione cattolica, non quella bugniniana che lui, evidentemente, frequenta).

Altroché se in certe occasioni la Chiesa prega, ed ha sempre pregato, 'contro' qualcuno.
Ad esempio nella 'Missa pro Ecclesiae defensione' ('Messa per la difesa della Chiesa'):

“Omnipotens sempiterne Deus, in cujus manu sunt omnium potestates et omnium jura regnorum : respice in auxilium Christianorum; ut gentes paganorum, quae in sua feritate confidunt, dexterae tuae potentia conterantur”, e cioè:
“ O Dio onnipotente ed eterno, nelle cui mani risiedono tutte le forze ed i diritti delle nazioni, volgiti in aiuto dei Cristiani, affinché i popoli pagani, che fanno affidamento sulla loro ferocia, siano sconfitti dalla potenza del tuo braccio”.

Nello stesso senso la Chiesa prega anche nella 'Missa pro defensione ab hostibus' ('Messa in difesa dai nemici).

Infine nelle Litanie dei Santi (ma anche alla fine dell'Esorcismo di Papa Leone XIII) la Chiesa così prega il Signore:

“Ut inimicos Sanctae Ecclesiae humiliare digneris”, vale a dire:
“Affinché Ti degni di umiliare i nemici della santa Chiesa”.

E la divina Liturgia, come ricordava dom Prosper Guéranger, “è la Tradizione alla sua massima potenza” (Institutions liturgiques, I, c. XIV, 397).

Esattamente per questo motivo, ossia per distruggere la memoria storica e dottrinale contenuta nella Liturgia Romana antica, i neomodernisti l'hanno sovvertita con il Novus Ordo e gli altri testi liturgici elaborati da Bugnini, cancellando, mutilando e contraffacendo i punti scomodi per le nuove prospettive 'conciliari'.
Bisognava creare una massa di analfabeti liturgici, che avrebbero più facilmente ingoiato le novità ereticali del nuovo corso del Vaticano II.

All'anonimo delle 15.17 ha detto...

Amico, chiunque tu sia, ascolta se puoi: prendi in mano un Vangelo, leggilo un po' ogni giorno. Mettiti davanti a un Crocifisso, a un quadro della Madonna. Prega, prega ogni giorno, e ogni giorno un pochino di più. E non mollare mai.

Anonimo ha detto...

No non sono un troll esprimo solo ciò che penso e che deriva dall' esperienza di Fede maturata in 55 anni. Certo non sono un tradizionalista non amo le messe in latino preconciliari ecc. Ho vissuto gran parte della mia vita in ambienti religiosi e tuttora vivo in un Abbazia Benedettina ma ciò non mi ha tolto la capacità di esprimere un giudizio critico su tutte quelle forme di integralismo che declassano la Fede Cattolica a ideologia. Per quanto riguarda l'omosessualità o i lontani o gli esclusi per me sono fratelli e sorelle da accogliere, ascoltare, abbracciare come Gesù abbraccio' il lebbroso, il pubblicano. Spesso certi integralismi mi ricordano il sacerdote e il levita del buon samaritano, io personalmente preferisco essere il samaritano anche se eretico agli occhi dei farisei di oggi.

marius ha detto...

Nel caso degli omosessuali, in riferimento all'evento che ha provocato la sana reazione di cui all'articolo e premesso che una tendenza non è di per sé un peccato, ma peccato è l'esercizio attivo della sessualità contro natura,...

Verissimo Mic. Non si finisce mai abbastanza di precisare la fondamentale distinzione tra
- tendenza all'omosessualità
e
- orgoglio dell'omosessualità.

Le parate gay sono l'espressione sociale dell'orgoglio omosessuale, in cui si proclama e si pretende la liceità dell'esercizio attivo della sessualità contro la legge di natura, peccato che grida vendetta al cospetto del Creatore.

Questo aspetto è probabilmente l'anello mancante per l'anonimo delle 15.17, il quale non v'è da dubitare che prenda per buona l'infelicissima sortita bergogliana del "chi sono io per giudicare un gay", superficiale battuta in cui questa fondamentale distinzione è del tutto (strumentalmente?) misconosciuta, e di cui si beano tutti i numerosissimi superficiali ed i beoti.

Anonimo ha detto...

@anonimo delle 23:27

Lei non è un samaritano. Lei è uno che millanta di essere un samaritano.

Il samaritano fa una cosa complicata ed impegnativa: si prende il malcapitato viaggiatore sulle spalle, lo cura privandosi del proprio olio e del buon vino; si prende la briga di cercare l'albergatore più vicino e gli affida il ferito. Magari, durante il viaggio, il ferito sta anche peggio di prima, perché il vino brucia nelle piaghe, il giumento sobbalza e scuote le ossa rotte, e il viaggio per raggiungere l'albergo può essere lungo. Il ferito magari arriva persino a contestare il soccorritore: perché non lo ha lasciato dov'era, a morire velocemente e non soffrire così tanto. Però poi può arrivare la guarigione. Tutta roba che richiede dedizione, impegno, sacrificio da parte del samaritano. E comporta anche il rischio del fallimento, qualche volta, perché purtroppo non riesce a salvare tutti.

Invece quelli come lei vedono il viaggiatore ferito; gli dicono "tranquillo, che non è niente: stai benissimo!"; gli danno del pessimo vino da bettola perché si ubriachi, così quello crede di star bene veramente; lo "accompagnano" barcollando per qualche centinaio di metri e poi lo lasciano così, inebetito e falsamente felice; poi proseguono il loro viaggio vantandosi delle proprie imprese mentre il malcapitato, smaltita la sbornia, crepa da solo in mezzo al deserto.

Perché, nascondendovi dietro grandi paroloni, lasciate il peccatore nel suo fango, senza riavvicinarlo a Cristo.

Alla fine l'apostasia che vediamo in parte si spiega semplicemente con il dilagare di preti e laici ignoranti e inetti: non sono minimamente capaci di fare quel che dovrebbero, per cui ridefiniscono arbitrariamente le proprie responsabilità per auto-giustificarsi. Così come vediamo sempre più insegnanti incapaci che, per semplificarsi il lavoro, abbassano l'asticella e lasciano gli studenti impreparati.

A questo proposito le racconto un aneddoto. Tanti anni fa c'era uno di questi professori, evidentemente messo in cattedra per qualche raccomandazione, perché non era in grado di fare neanche un'ora di lezione. Allora si inventava di essere "amicone" degli studenti, faceva grandi discorsi "filosofici" sui massimi sistemi, solo per arrivare al suono della campanella, con la scusa di essere "innovatore" e non voler "pedestremente" seguire i programmi; e ovviamente le valutazioni erano una burletta, tutti avevano almeno la sufficienza. Poteva tutto sommato permetterselo perché insegnava una materia minore, che non si portava alla maturità. Il preside sapeva e faceva finta di niente. Ma in questo modo tutti quelli allievi furono defraudati della possibilità di imparare quella materia. Apparentemente, poi, quell'insegnante era molto popolare: ma in realtà gli stessi studenti che si rallegravano di non dover studiare lo disprezzavano e lo ritenevano un fallito. Quelli letteralmente odiavano gli insegnanti severi, da cui ricevevano insufficienze, e se avessero potuto farlo impunemente avrebbero rigato le loro macchine; ma mantenevano comunque un certo rispetto verso di loro, se non altro riconoscendo di avere a che fare con persone serie e preparate; un po' come si rispetta un nemico di valore. Non così per il protagonista di questa storia: lo consideravano un rubastipendi.

Protagonista infelice, perché anni dopo si venne a sapere che, forse rendendosi conto della realtà, si tolse la vita.

Gli pseudo-samaritani fanno del male agli altri e a sé stessi.

Si renda conto che il cristianesimo che vive è ritagliato a misura della sua incapacità e si converta al cristianesimo vero. Può sembrarle difficile, ma la Grazia è sempre lì pronta ad aiutare chi la cerca.

Bene, lasciamo perdere i troll... ha detto...

...e diamo una mano a Fabrizio Giudici!

Sacerdos quidam ha detto...

@ Fabrizio Giudici:

concordo in pieno, preghiamo perché l'anonimo sedicente 'buon samaritano' riesca a comprendere.

Per quanto riguarda la processione - o almeno preghiera - riparatoria, oltre a chiedere aiuto a chi già ha organizzato gli eventi di Reggio Emilia e gli altri successivi, perché non prova a contattare la Fraternità della Santissima Vergine Maria a Genova? E' la loro sede principale, hanno lì una parrocchia, e curano anche l'apostolato tra gli universitari.

Io ho conosciuto questa Unione Sacerdotale (ma hanno anche un ramo consacrato femminile e un'associazione di laici) tanti anni fa, su indicazione del caro p. Zoffoli CP. (a Bagnoregio, nel Lazio).
Il loro fondatore, il p. Theodossios, era un greco di religione ortodossa, convertitosi poi al Cattolicesimo.
Lo spirito che li anima è quello del card. Siri, che approvò la loro Comunità, a Genova appunto. Forse non han capito tutto della deriva conciliare, non sono 'solidi' come la FSSPX, ma – almeno quando li conobbi io, all'inizio degli anni '90 – erano abbastanza seri, diciamo un po' come i Francescani dell'Immacolata. E dovrebbero essere rimasti uguali ad allora, credo.
Se lo volessero potrebbero aiutarla, almeno convogliando i fedeli della loro comunità in quest'opera riparatrice.
Se vuole, a questo link ha tutti i riferimenti necessari:
http://www.viasacra.net/index.html
Tentar non nuoce!