Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 8 luglio 2017

Il Cardinale Svedese contro la Comunione condivisa con i luterani. Ma nella Chiesa non tutti vanno nella stessa direzione

Crolla un sogno per l’attuale Pontefice, il Cardinale Anders Arborelius di Stoccolma non è pronto a sostenere la condivisione di Comunione tra Cattolici e luterani.
Il nuovo Cardinale Carmelitano, per la prima volta Membro del Collegio Cardinalizio, che proviene da un paese prevalentemente luterano, mette il freno a quello che sembrava già ben radicato, “l’Intercomunione con i Luterani”.
Tra le molteplici difficoltà è riuscito ad affrontare la questione “luterana” , parlando delle grandi differenze che persistono tra Cattolici e Luterani, una delle tante il riconoscimento del Corpo e Sangue di Gesù Cristo, nell’Eucaristia!
In un’intervista rilasciata al giornale la Crux di John Allen, il Cardinale Anders ha fatto delle osservazioni:“nella Chiesa Luterana, ci sono diverse visioni sull’Eucaristia. Alcuni membri sono molto vicino a noi, … mentre altri hanno una visione molto diversa.”
Il Cardinale Arborelius ha continuato:
Molti nella Chiesa luterana ora diranno: “Abbiamo raggiunto un accordo, ora dobbiamo celebrare insieme l’Eucaristia.” Considerando che abbiamo molto da dire, iniziamo con: “No, non siete venuti finora in un dialogo reciproco”, e, naturalmente, questo creerà una sorta di frustrazione in molti luterani, (e in molti loro sostenitori) perchè non possiamo festeggiare insieme.
Un problema per il papa regnante, nella sua ansia di riconciliazione con i Luterani.

Ma nella Chiesa regna sovrana la confusione. E purtroppo, se si voleva una prova dell'apostasia non più strisciante ma sotto gli occhi di tutti, nel frattempo dobbiamo registrare un infausto evento, conseguenza delle ultime derive [qui - qui - qui - qui] :

Per la prima volta in Spagna si è svolta la Liturgia luterano-cattolica: la preghiera comune 'Dal conflitto alla comunione' , presieduta da Brian Farrell, Segretario del 'Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani' e da Martin Junge, Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale.

Tra i predicatori erano presenti: il cardinale e presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, Ricardo Blázquez , ed il pastore della Chiesa Evangelica spagnola, Pedro Zamora. La celebrazione è stata la cerimonia di chiusura del Congresso di Teologia Ecumenica 'Dal conflitto alla comunione' tenuto presso la Pontificia Università di Salamanca, in occasione della commemorazione del 500° anniversario della Riforma.
A proposito della tanto enfatizzata commemorazione, abbiamo ampiamente scritto [vedi e indice degli articoli].

34 commenti:

Anonimo ha detto...

La cosa curiosa è lo stile dell'intervista. Quando l'ho letta, arrivato ad un certo punto, mi son detto: questo neo-cardinale è un democristiano scandinavo; infatti nonostante dica un sacco di cose, l'intervista infatti è lunga, riesce elegantemente a non rispondere a certe questioni, nonostante la garbata insistenza di Pentin (si veda la questione dei "dubia"). Eppure, almeno sulla questione intercomunione è stato sufficientemente chiaro.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mic ha detto...

*Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre. Chi non è d’accordo, può andar via.*

OK. Ma visto che non se ne va e fa di tutto per mettere radici più consistenti, se ne prendono le distanze e si riafferma e si difende la verità.

Paolo Pasqualucci ha detto...


# L'ha detta Papa Francesco una patente eresia? L'avrebbe datta nell'elogio a Lutero

Domanda da un milione di dollari. Le celebrazioni ecumeniche, in particolare catto-luterane, sono un abominio, un'offesa alla logica e al senso comune oltre che alla fede. Come possono celebrare insieme la Messa se la intendono in modo contrapposto? Per Lutero la transustanziazione era solo "aristotelismo". Si è inventato una teoria della 'consustanziazione', cioè un con-sustanziarsi temporaneo della Divinità nelle specie del pane e del vino, che non muterebbero mai di sostanza. O qualcosa del genere. Si avrebbe allora solo una presenza spirituale? Lutero fingeva di non sapere che l'effettiva presenza reale del Cristo nel pane e nel vino consacrati è stata sempre creduta dai cristiani mentre il termine 'transustanziazione' è stato adottato diversi secoli dopo perchè ritenuto il più adatto a descrivere l'accadere di quanto sempre creduto.
E lasciamo perdere a cosa Lutero ha ridotto i Sacramenti, a cominciare dal matrimonio. E le patenti eresie del Sola Fide, Sola Gratia, Sola Scriptura. Uh, quante sono, uno sterminio...
Il 'cinghiale sassone' ha calpestato tutto...
Ma l'eresia esplicita di Papa Francesco? Quando ha detto che sulla Giustificazione Lutero non si era sbagliato. Pertanto: la dottrina luterana della Giustificazione sola fide è giusta. Se un Papa la ritiene giusta, ciò significa che egli approva l'eresia luterana.
Ma può un Papa approvare esplicitamente, pubblicamente un'eresia sempre e formalmente condannata dalla Chiesa e non da un solo Papa del passato? Non può, evidentemente.
Decade da Papa? No. Per farlo decadere imputandogli questa eresia occorre istruire un processo canonico, checché ne pensino i sedevacantisti. Si può però impugnare pubblicamente questo suo dictum eretico e chiedergli di smentirlo pubblicamente, di rimangiarselo. Come avvenne otto secoli fa con Giovanni XXII. E se si rifiuta, chiedergli che si dimetta, perché non possiamo tenerci un Papa che professa pubblicamente eresie.
Qualcuno potrebbe dire: ma Papa Francesco ha approvato l'eresia di Lutero, approvare l'eresia di tizio non vuol dire essere come tali eretici. Argomento fallace: se dico che l'eresia del Sola Fide di Lutero è la concezione giusta, vuol dire che la condivido; e se condivido un'eresia (formalmente condannata come tale), ciò significa che sono anch'io eretico. Me la sono attaccata, come la lebbra.
Dimostratemi che questo mio ragionamento è sbagliato. Se è giusto, allora datevi da fare, sacerdoti, suore, teologi, semplici credenti che avete ancora conservato la fede, mobilitatevi per chiedere a Papa Francesco di ritornare alla fede o di abdicare.

Aloisius ha detto...

Fuori tema, ma non tanto: sembra confermata la notizia che DON MINUTELLA è stato messo al confino dalle "purghe bergogliane"
Mi scuso se è stato già segnalato, ma è un po' che non leggo il blog:

https://www.lifesitenews.com/news/sicilian-priest-pays-a-price-for-upholding-authentic-church-teaching-on-mar?utm_source=LifeSiteNews.com&utm_campaign=b58859286b-Catholic_7_7_2017&utm_medium=email&utm_term=0_12387f0e3e-b58859286b-402186781

Il cardinale svedese sarà pure un 'democristiano', come sopra osservato, ma accontentiamoci di una presa di posizione ferma sul punto, che è già tanto in questo clima repressivo e in un Paese a maggioranza luterana.

Egli conosce sicuramente meglio del papa 'dottrina' e mentalità protestanti e la loro assoluta incompatibilità con la nostra religione.
Che Dio infonda sempre più coraggio a lui e a tutti i veri sacerdoti di Cristo.

Aloisius ha detto...

Il ragionamento del prof. Pasqualucci non fa una grinza, condivido parola per parola e sono contento che venga riproposto l'argomento perché è l'aspetto più grave e pericoloso di questo papato.
Tra i tanti (e sono tanti) frutti cattivi di questo papa, questo è il peggiore: l'eresia protestante, la peggiore in assoluto.

Rivitalizziamo la questione, non cadiamo nell'assuefazione, approfondiamo, ripetiamo, affinché cardinali e vescovi che leggono possano farsi venire una crisi di coscienza.

Non ricordo bene, ma mi sembra che nessuno dei dubia riguardi queste scandalose dichiarazioni di Bergoglio su Lutero (peraltro, non dimentichiamoci, accompagnate da cerimonie mediatiche di grande impatto, ivi compresa la sua statua in Vaticano, la celebrazione dei 500 anni, ecc....).

Il maggiore pericolo per la Chiesa cattolica è proprio il veleno del protestantesimo, iniziato come modernismo e venuto FINALMENTE allo scoperto (questo è un bene) dopo aver corroso le fondamenta come un'infiltrazione d'acqua.

Ma nessuno poteva immaginare che un papa condividesse l'eresia protestante e siccome Bergoglio ha un progetto concreto, vuole accelerare la Comunione condivisa catto-protestante.

Questo sarà il punto cruciale, perché dalla questione, pur grave, della Comunione a chi è in stato di peccato mortale di adulterio, si passa addirittura a inquinare la cerimonia di consacrazione dell'Eucarestia, il Corpo e il Sangue.

"Signore, da chi andremo..." a fare la Comunione?


Silente ha detto...

Anch'io sono d'accordo (e come si può non esserlo?) con la stringente logica del professor Pasqualucci. Tra l'altro, tutti sappiamo che Lutero era una personalità disturbata sia sotto il profilo psicologico che quello intellettuale. Il suo odio contro la Chiesa, il Papa, i Vescovi si manifestò con gli insulti più pesanti e le volgarità più oscene. Buona parte delle sue lettere non sono mai state pubblicate proprio per queste sue abominevoli espressioni. Incapace di continenza sessuale, violento, contraddittorio nelle sue idee sia teologiche (peraltro del tutto superficiali), sia politico-sociali (prima appoggiò la rivolta dei contadini poi la condannò invitando i principi a massacrarli). Le sue tesi e la sua predicazione generarono una delle persecuzioni anticattoliche più brutali in Europa.
L'eresia della setta luterana rappresenta una rottura totale con la Dottrina cattolica. Nessun dialogo è possibile, e tanto meno nessuna "liturgia", con questi conclamati eretici (che tra l'altro ci odiano). Chi pensa possibile cerimonie di "intercomunione" è semplicemente quello che, in tempi di Dottrina normale, sarebbe stato definito "eretizzante".

Anonimo ha detto...

"Decade da Papa? No. Per farlo decadere imputandogli questa eresia occorre istruire un processo canonico, checché ne pensino i sedevacantisti" : egregio prof. Pasqualucci, posso io affermare "checché ne dica il prof. Pasqualucci?", o forse la sua opinione (più o meno condivisa da altri) è l'unica ad aver diritto di cittadinanza nel dibattito sulla crsi attuale nella Chiesa di Cristo? se mi è concesso il diritto di dissenso (anche da parte dei moderatori del blog) affermo allora di non ritenere Bergoglio legittimo pontefice, ma solo un abile politico installato lì dov'è dalla massoneria (laica o ecclediastica poco importa) per condurre a termine un lavoro sporco che Ratzinger non dava più affidamento di poter (o voler) concludere in breve tempo.

marius ha detto...

Quant'è vero quel che dice il prof. Pasqualucci!!!

Il problema è che la gente "che ha conservato la fede" non se la sente di affrontare la realtà così com'è, e quindi si rifugia nel mantra (perché ciò è diventato) del "non praevalebunt"-"Dio non abbandona la Sua Chiesa"

mic ha detto...

Anonimo 14:50
liberissimo di esprimere il suo dissenso; ma non nei termini apodittici e costellati di ipotesi non documentate da lei così sbrigativamente usati.
per contro, il Professor Pasqualucci, oltre che esprimersi nelle sapienti righe che leggiamo sopra, ha documentato con dovizia di argomenti e citazioni magisteriali (perenni) tutte le sue affermazioni di cui questo blog è abbondantemente costellato.

Silvano M. ha detto...

Da subito ha attaccato il papato con "basta con queste pagliacciate" (tranne poi ... mettersi il naso rosso....), subito poi, l'attacco ai Sacramenti, battesimo ( non esiste un dio cattolico), matrimonio , Eucaristia , Penitenza , ora l'ordine è in pericolo, e adesso la S. Messa ..., Che dire...: programma rispettato. E tutto, con la strumentalizzazione del CVII, (anche se credo sia più causa )

Rr ha detto...

Mic,
io credo sinceramente che tutto quello che è successo subito prima dell'11 febbraio 2013, quello che è successo e continua a succedere, tutto quello che è stato pubblicato, ed ancora si pubblica, ogni giorno che passa, si può dire - v. l' ultima pseudointervista a Scalfari - DIMOSTRA che quel che ha scritto l'Anonimo e' vero.
Non è apodittico, è diagnostico: dati sintomi e segni, esperita una diagnostica differenziale, QUELLA e' la DIAGNOSI. E la prognosi, umana, è infausta.
Poi possiamo sempre illuderci o aspettare un pronunciamento dall'alto di qualche cattedra vescovile o cardinalizia. Ma il Signore ci ha dotato di ragione, logica, capacita di fare 2+2= 4 da soli, sewnza l'imbeccata di altri, per quanto autorevoli.
Hanno organizzato un colpo di stato vaticano. Hanno fatto fuori il sovrano legittimo, e hanno imposto un usurpatore, che di cattolico, anzi di cristiano ha ben poco. Quando parla a braccio, quando non legge i testi, più o meno cattolici, che gli preparano, sembra si sentire un qualsiasi politico di sinistra, per di più sudamericano. I suoi "consigliori", quelli che gli scrivono le esortazioni apostoliche o le encicliche
( una, l' altra è di Benedetto) sono logorroici, magniloquenti, vuoti di scienza ed esperienza, come solo un agitprop di una cellula PDUP
terzomondista degli anni 60-70 poteva essere.
Delle due l'una: o è papa legittimo, ed allora è nella migliore delle ipotesi un agnostico, e nella peggiore un eretico (cfr Pasqualucci) o non è papa legittimo. Tertium non datur. E' sotto gli occhi di tutti, ormai, chiaro come la luce del sole.
Certo non è bello dover scegliere tra un usurpatore o un eretico. Purtroppo, per me, è entrambi, usurpatore al soldo delle powers that be, ed erotico pure. O meglio, semplicemente ignorante della Dottrina, e di molte altre cose, a cominciare dallo Spagnolo (ho sentito oggi un breve discorso, e quella che lui parla, NON è la lingua di Cervantes).
Ma l'hai letta l'intervista a Scalfari ?

irina ha detto...

Forse un'altra causa di questa decadenza epocale è stata quella di aver illuso tutti che avrebbero potuto fare tutto. Non è così. Proprio ora che siamo nell'epoca in cui la fascia bassa di quasi tutti i mediocri mondiali è arrivata al potere, ai posti di comando, è facile capire quanto illudere il prossimo sia stato sbagliato. Cioè non è attraverso l'illusione che si eleva un figlio, un gruppo , un popolo, le nazioni. L'illusione si fonda sulla chiacchiera, elevare ed aiutare ad elevarsi si fonda sulla fatica. La famosa scala sociale aperta a tutti, it's up to you, è un inganno. Le nostre stesse capacità non dipendono da noi e non sono uguali in tutti noi. E gli incastri esistenziali sono diversi per ogni essere umano che è sulla terra. Davanti alle mille possibilità di crescita, tumorale come ho scritto l'altro giorno, che sono troppe, che sono malate, rimane un essere umano nei fatti demotivato, senza forza. Troppo sollecitato nella mente, poco esercitato nel portare a compimento quello che inizia. L'illusione è quella che porta poi a recitare la parte di quel qualcuno, che nel pensiero ti sei finto di essere, molto prima che lo fossi, senza poi riuscire mai ad esserlo. Perchè la maschera indossata si è incarnata nella tua stessa pelle e toglierla è impossibile se non dopo molte, rinnovate conversioni alla Verità. Perchè scriverne in questo post? Perchè questo è stato il male anche di tante vocazioni sacerdotali.Finte, illusorie. Caricaturali. Son mancate forse persone che abbiano detto pane al pane..., o forse sono state azzittite. Non so. Un tempo quando gli studi non erano aperti a tutti, i capaci sono sempre stati individuati, da un parroco, da un signore, ed aiutati a fare quello che nei fatti avevano dimostrato di saper fare. Quelli che nascevano in situazioni, quasi immutabili, sono riusciti solo se, alla ribellione momentanea, avevano la forza di aggiungere la volontà, l'entusiasmo, la Fede di portare a compimento la loro vocazione. Le illusioni hanno tolto la forza di accettare il dato di fatto e su quello lavorare con umiltà e costanza, cioè disciplina. Non si parla mai a sufficienza della vita nascosta di Gesù Cristo, di quella semplice vita, famiglia, preghiera, studio, lavoro.

mic ha detto...

io credo sinceramente che tutto quello che è successo subito prima dell'11 febbraio 2013, quello che è successo e continua a succedere, tutto quello che è stato pubblicato, ed ancora si pubblica, ogni giorno che passa, si può dire - v. l' ultima pseudointervista a Scalfari - DIMOSTRA che quel che ha scritto l'Anonimo e' vero.

Dimostra che Bergoglio straparla e ha delle fisse ideologiche e di certo non mostra una spiritualità cattolica e maggiore sintonia con le tendenze mondialiste. Non aspetto certo un proclama cardinalizio o vescovile per accorgermene e per dirlo.
Ma da qui ad affermarne certe specifiche ragioni, soffermarsi sulle quali è inutile perché le cause sono molteplici e alla fine poco importa star lì a inanellarle: è solo una perdita di tempo e anche un correr dietro a voci e rumori vari. A meno che la diagnosi non venga supportata da dati incontrovertibili, in base ai quali le affermazioni apodittiche diventerebbero credibili e non ipotesi di una diagnostica probabile ma non conclamata.
Per questo vado oltre queste cose, continuando a guardare avanti e a vigilare denunciando gli sviamenti per riaffermare la verità e pregando...

marilena ha detto...

Speriamo che non rimuovono anche card. Arborelius.....Grazie

Silente ha detto...

Però, cara Mic, non credi che sia troppo facile accusare di "affermazioni apodittiche" (che poi tali non sono), chi ha qualche dubbio sulla legittimità dell'attuale pontefice?. Io, che certamente sedevacantista non sono, qualche dubbio ce l'ho. Rosa, qui sopra, argomenta lucidamente sul tema. E poi, suvvia, non credi che il peggior sedevacantista sia meglio del miglior modernista? Io un sedevacantista a casa mia lo inviterei senza problemi, un modernista, o anche solo un conciliatorista, o anche solo un "moderato", se fossi costretto a farlo entrare in casa mia, chiuderei a chiave l'argenteria. Spero che l'esempio, per quanto provocatorio e, questo sì, "apodittico", sia chiaro.
Insomma, non credi che l'ostilità intellettuale verso i sedevacantisti, che pure, almeno in parte, e forse, sbagliano, sia ingiusta e ingiustificata? Non credi che la tragicità dell'ora presente non meriti loro quanto meno comprensione e non ostilità?
Io, se devo fare il gioco della torre tra un don Ricossa e un don Fanzaga, butto giù quest'ultimo, pericolosissimo perché, mascherandosi da ortodosso, legittima presso un pubblico naturaliter conservatore gli errori e gli orrori del pontefice (presunto o no che sia) e della dottrina modernista.

Spero vivamente, cara Mic, appellandomi alla tua cortesia e alla tua intelligenza, che questo mio post non venga cassato, pur conoscendo la tua sensibilità sull'argomento: anche perché sarebbe interessante conoscere, sull'argomento, il parere di altri amici del blog, compreso quello, ovviamente, del professor Pasqualucci.

marius ha detto...

Quant'è vero quel che dice il prof. Pasqualucci!!!

Il problema è che la gente "che ha conservato la fede" non se la sente di affrontare la realtà così com'è, e quindi si rifugia nel mantra (perché ciò è diventato) del "non praevalebunt"-"Dio non abbandona la Sua Chiesa"

mic ha detto...

Però, cara Mic, non credi che sia troppo facile accusare di "affermazioni apodittiche" (che poi tali non sono), chi ha qualche dubbio sulla legittimità dell'attuale pontefice?.

Silente, anch'io poso avere tutti i dubbi che voglio, ma questo non mi autorizza a fare affermazioni apodittiche, ché tali sono le frasi lapidarie senza motivazione comprovata. Credo che ne perderei innanzitutto in credibilità, ma soprattutto in correttezza. E preferisco ragionare sulla realtà che conosco piuttosto che sulle ipotesi, che posso considerare en passant, ma non trasformarle in certezze.
Io non ho alcuna ostilità intellettuale nei confronti dei sedevacantisti o di chicchessia. Semplicemente non mi va di perder tempo con chi ha già tratto conclusioni indiscutibili che non riesco a condividere, anche se non ho la soluzione in tasca come sembrano averla loro che, comunque, quando non trovano udienza, mi riempiono di insulti. Il che, quanto meno, è un indice di non equilibrio...

mic ha detto...

Spero che l'esempio, per quanto provocatorio e, questo sì, "apodittico", sia chiaro.

L'esempio è chiaro e non provocatorio perché esprime un sentire personale e non si impone.

Anonimo ha detto...



# L'opinione di PP sui sedevacantisti?

La penso esattamente come mons. Marcel Lefebvre, che considerava il sedevacantismo una dottrina prava dalla quale tenersi lontani.
PP

Rr ha detto...

Silente,
per me non è questione di sedevacantismo. È questione di ammettere o no che l'abdicazione di BXVI è stata provocata, pianificata, accelerata, da chi sappiamo ( mafia di S. Gallo più altri). Abdicazione che ha accettato, pur con decine di indizi che rimandassero alle cause, per il supremo bene della Chiesa, per evitare uno scandalo enorme, se avesse rivelato le pressioni che da mesi subiva, per evitare lo scisma che ne sarebbe conseguito. Forse sperava che non sarebbero arrivati al punto di eleggere uno come Bergoglio, ricattabile per i suoi trascorsi con la dittatura militare argentina, poco colto ( in tutto) con una" sindrome di Stoccolma " nei confronti di Tedeschi che levati, con grossi problemi di salute, soprattutto mentali. BXVI ha confidato nel Signore, forse dimenticando che a volte Egli certi papi li infligge.
Ma il patatrac è successo. L'elezione di Bergoglio è senz'altro viziata, sia per ciò che l'ha preceduta, sia per come si è svolto il Conclave.
Che egli sia un "falso papa" lo dimostra ogni giorno che passa, falso non solo e non tanto per la sua elezione, ma soprattutto per quello che dice e non dice, che fa, per il disprezzo non solo per la Tradizione, il Magistero ( non cita quasi mai, non dico PIO XII, ma neanche BXVI, GPII e Paolo VI), ma anche per la Legge, il Diritto, per il suo pressappochismo, per il suo "magnana por la magnana" che è l'equivalente popolare di quella frase sconclusionata, illogica, antifisica ( nel senso di Fisica) del suo "il tempo è superiore allo spazio". Per altro non sua, ma di uno che è appena meno ignorante di lui.
Non sono sedevacantista, non finche' BXVI sarà vivo.
Ma sono sicuramente convinta che Bergoglio non è papa. E non per una certezza apodittica, ma semplicemente perché basta mettere in fila tutte le tessere che abbiamo, come al domino. Alcune mancano, certo, e forse non le avremmo mai, ma la strada è ben chiara, da dove parte a dove arriva. E' un quadro logico e coerente.
È un cancro metastatizzato: al paziente non lo dico, ma ai parenti si. E se qualcuno rifiuta la diagnosi, e fa finta che non sia cosi, o gira quaranta medici per farsi dire di no, pazienza. Ma il malato, purtroppo, morirà comunque. Salvo un intervento divino.
" Ex fructibus..."

PS: questa è una battuta, che tu, Silente, capisci. Il sedevacantismo è come l'Uomo "nero", è lo"straw man" del Cattolicesimo contemporaneo. L'Europa brucia per colpa dei "Linkextreme" , dei Muslims, dei Soros e cotribali vari, ma il pericolo è sempre("ora e sempre") l' Uomo "nero".
La Chiesa sta andando letteralmente a putt..e/i, ma guai a rischiare l'accusa di sedevacantismo.


Anonimo ha detto...


# L'opinione di PP sui sedevacantisti?

La penso esattamente come mons. Marcel Lefebvre, che considerava il sedevacantismo una dottrina prava dalla quale tenersi lontani.
PP
ATTENZIONE!
Non del tutto vero.
Anzi, è vero l'opposto. Mons Lefebvre (ma soprattutto i suoi successori) era tanto abile nell'emarginare i sedevacantisti DICHIARATI, che ricevette/ricevettero al riguardo il plauso del Vaticano. Ripeto: i sedevacantisti DICHIARATI, come persone. VERSO Il sedevacantismo come IPOTESI, invece aveva l'atteggiamento di sospendere il giudizio. Non la condivideva ma non si sentiva di condannare chi, in foro interno, la ritenesse plausibile.

Non ho letto l'intevista ha detto...

Il cardinale svedese, oltre a riaffermare il punto importantissimo, circa il fatto che per poter condividere l'Eucarestia bisogna avere la stessa concezione di Eucarestia, ricorda che ciò è una CONDITIO SINE QUA N ON, NECESSARIA & *NON* SUFFICIENTE?!?
Cioè che bisogna anche essere in grazia di Dio? Cioè bisogna non avere peccati mortali? Che se si sono compiuti, bisogna averli confessati e provare dolore per essi? Un luterano, anche quelli che hanno la confessione, tale confessione non ha valore sacramentale. In primis perché non ci crede al suo valore di sacramento, né ha un sacerdote valido per confessarsi.D

Silente ha detto...

Il professor Gianfranco Miglio, di cui mi onoro essere stato allievo in Cattolica, insisteva con la sua naturale e usuale severità sull'esigenza, imprescindibile nelle scienze umane, politiche e nella storia delle idee, di una rigorosa precisione terminologica e su quanto nefasta sia la confusione delle parole. Ora, il termine "sedevacantista" non può definire, superficialmente e in generale, chiunque abbia dubbi sulla legittimità dell'abdicazione di Benedetto e dell'elezione di Francesco. In questo caso anche Socci sarebbe "sedevacantista".
Il termine va riservato a quelle variegate - e spesso conflittuali tra di loro - correnti tradizionaliste cattoliche che non riconoscono alcun pontefice dopo Pio XII. In Italia il gruppo più consistente - non privo, bisogna ammetterlo, di buone capacità di approfondimento teologico - é quello dell'Istituto Mater Boni Consilii diretto da don Ricossa (tra l'altro, figlio del grande economista). Non entro nel merito, per praticità, delle sottili distinzioni tra "sedevacantisti" e "sedeprivazionisti" e di vari disquisizioni teoriche proposte da documenti come le "Tesi di Cassiciacum". Elaborazioni concettuali non prive peraltro, come dicevo, di ottime capacità teoretiche, canoniche e teologiche. Tra l'altro, se escludiamo il tema del pontefice, i loro insegnamenti sono dottrinalmente impeccabili.

Sono convinto che siano in errore. Ma, al contempo, credo che costoro siano in perfetta buona fede e che le loro posizioni trovino, se non certo ragioni, qualche giustificazione negli abomini del concilio e del post concilio. Con il papa attuale, poi, un atteggiamento genericamente "sedevacantista" (cioè la legittima domanda: ma questo papa è veramente Papa?) è decisamente comprensibile.

Ecco, vorrei che qualsiasi discussione sul sedevacantismo avvenisse su basi terminologicamente corrette e, soprattutto, che ci fosse volontà di comprensione - esistenziale prima ancora che dottrinale - delle ragioni di certe posizioni.
L'ho detto sopra, e lo ribadisco: tra un modernista (cioè quasi tutti...) e un sedevacantista, se proprio proprio devo scegliere, scelgo il sedevacantista. E voi?

Grazie a Mic per aver ospitato questa discussione.

Anonimo ha detto...


# Mons. Lefebvre e la sua ripulsa del sedevacantismo - Testi

Avevo riportato a memoria l'opinione negativa di mons. Lefebvre sul sedevacantismo. L'intervento dell'Anonimo delle 19:29 mi obbliga a riportare qualche citazione. Il testo è la famosa Lettera aperta ai cattolici perplessi, Ediz. Prior. Madonna di Loreto, 1987, par. XXI: Né eretico né scismatico, pp. 151-3.
Dopo aver ricordato che "l'obbedienza cieca non è cattolica. Nessuno è esentato dalla responsabilità per aver obbedito agli uomini invece che a Dio, accettando ordini da un'autorità superiore, fosse pure quella del Papa, qualora essi si rivelino contrari alla volontà di Dio tal quale la Tradizione ce la fa conoscere con certezza. Non si potrebbe pensare ad una tale eventualità, quando il Papa v'impegnasse la sua infallibilità; ma Egli lo fa soltanto in un ristretto numero di casi. E'un errore pensare che tutte le parole uscite dalla bocca del Papa siano infallibili [non è questa una tesi dei sedevacantisti? -PP].
Detto questo, io non mi colloco fra quanti insinuano o affermano che Paolo VI fosse eretico e che, per il fatto stesso della sua eresia, non fosse più Papa. In conseguenza di che la maggior parte dei cardinali nominati da lui non sarebbero stati più cardinali e non avrebbero validamente eletto un altro papa. Giov. Paolo I e Giov. Paolo II, quindi, non sarebbero stati legittimamente eletti. Ecco la posizione di coloro che sono chiamati 'sedevacantisti'.
Occorre riconoscere che il Papa Paolo VI ha posto un serio problema alle coscienze dei cattolici. Questo Pontefice ha causato più danni alla Chiesa della Rivol. del 1789...Ma non è affatto semplice il problema di sapere se un Papa può essere eretico. Un buon numero di teologi pensa che può esserlo come dottore privato, non come dottore della Chiesa universale. Bisognerebbe dunque esaminare in quale misura Paolo VI ha voluto impegnare la sua infallibilità in casi come quelli che ho citato. Possiamo notare che egli ha agito più da liberale che da simpatizzante per l'eresia...
Il ragionamento di coloro che sostengono l'inesistenza del Papa mette la Chiesa in una posizione inestricabile. Il problema della visibilità della Chiesa è troppo necessario alla sua esistenza, perché Dio possa ometterlo per decenni. Chi ci dirà dove si trova il futuro Papa? Come si potrà eleggerlo, se non ci sono più cardinali? Qui sì che intravvediamo una spirito scismatico [nella tesi sedevacantista - PP]. La nostra Fraternità si rifiuta assolutamente di entrare in simili ragionamenti. Noi vogliamo restare uniti a Roma, al successore di Pietro, rifiutando però del tutto il liberalismo di Paolo VI, per fedeltà ai suoi predecessori".
Parole chiarissime. O no? PP

Anonimo ha detto...


# "Un buon numero di teologi pensa che possa esserlo come dottore privato..."

[Chiedo scusa se intervengo di nuovo] Dunque un Papa, se dice qualche eresia, può farlo solo come dottore privato ma mai come Papa in cattedra, in dichiarazioni fornite del sigillo dell'infallibilità. Questo punto essenziale è stato, mi sembra, illustrato anche su questo blog, in una serie di interventi e discussioni. Mi ripeto: quand'è che il Papa parla e agisce da 'dottore privato'? Dottore privato non può certamente intendersi nel senso di semplice cittadino privato, uno come noi. Mi sembra di ricordare: tutte le volte che non si impegna in un documento o dichiarazione ufficiale, sia essa di mera routine o addirittura un'enciclica, per arrivare sino alla dichiarazione dogmatica?
A ben vedere, un Papa, di fatto, non agisce mai come "dottore privato" anche se parla in privato con qualcuno. In ogni caso, non è ammissibile che un Papa vada in giro ad esprimere opinioni ambigue o temerarie o addirittura palesemente eretiche, anche se le esprime appunto come "dottore privato" cioè in modo informale (non nella forma riconosciuta delle molteplici fonti della volontà del Papa in quanto supremo legislatore nella Chiesa).
Giovanni XXII se ne uscì in un sermone con il famoso errore sul destino immediato dell'anima individuale dopo la morte, dicendo che non sarebbe andata subito al luogo destinatole dal Cristo Giudice. I teologi gli saltarono addosso e lui si ritrattò. Aveva parlato come dottore privato? In ogni caso, ciò che contava era che egli (in buona fede) diffondesse un grave errore sulla fede. Nessuno pensò (credo) a ritenere la Sede vacante. Ci si dedicò a fargli cambiare idea, a farlo ritornare sulla retta via. Con successo, Deo adiuvante.
A questo non dovrebbero dedicarsi oggi i teologi di fronte a certe uscite chiaramente eretiche di Papa Francesco, come quella allucinante sul Lutero che aveva visto giusto con la sua dottrina sulla Giustificazione?
Sedevacantisti: buttate alle ortiche la vostra erronea concezione e impiegate i vostri talenti per far ravvedere Papa Francesco, dimostrandogli l'errore in cui è caduto, come fecero i teologi della Sorbona tanti secoli fa con Giov. XXII! PP

Anonimo ha detto...

La differenza non è da poco. Un tempo avevano voce in capitolo i teologi della Sorbona, oggi quelli alla Grillo...

irina ha detto...

Mi chiedo se l'unico vero errore della Chiesa non sia stato questo sforzo titanico, spesso poi naufragato, di voler risolvere i problemi del mondo, problemi che il mondo creava, e crea, a se stesso causa peccato; peccato che porta con sè vaneggiamenti in ogni campo del vivere da soli e/o insieme ad altri.
Forse la Chiesa avrebbe dovuto occuparsi, al suo interno, di essere modello di tutte le virtù cristiane in ogni ambito della vita . Un laboratorio vivente che per la sua purezza sarebbe stato esempio, calamita per il mondo a lei intorno, e seme di tutte le altre comunità in missione.
La Chiesa, credo, non deve essere in uscita ma, in entrata. Entrare in se stessa per vivere la Parola di Dio, con amore e dedizione totale a NSGC. Mostrando così al mondo che la coerenza e la fedeltà al Signore, rendono possibile stare con Lui, in ogni nostra attività, senza affanni di tempo che, invece, docile si inchina all'eterno, fino a diventare nella stabilità, capace di ben altri spazi.
Tutti possono far parte di questo laboratorio, previo probandato. Lungo tanto quanto a ciascuno è necessario per liberarsi delle proprie illusioni: pochi mesi o parecchi anni, trascorsi anche molto lontano. Importante non portare la polvere del mondo in questo laboratorio. Si può essere ancora debolissimi, provati, ma bisogna essere determinati a non cedere al canto delle sirene mai più, nè portarsi dietro un sacchetto con la terra di un'isola felice che non c'è. Sacchetto delle eresie cattoliche diventate mondane ideologie.
Credo proprio che la Chiesa debba rientrare in se stessa e ritrovarsi, come scriveva Tralcio, davanti al Tabernacolo. Solo da qui chi vuole può ripartire; chi è avvolto dalle proprie illusioni, si fermi pure ad ascoltare ancora il canto delle sirene. Faccia attenzione il canto è sempre quello, melenso ed ingannatore.

Aloisius ha detto...

Sulla questione del papa attuale, concordo con la ricostruzione di Rosa, anche se "indiziaria".
Un indizio e' un fatto noto che, in aggiunta ad altri fatti noti, consente di dimostrare un fatto ignoto.
In altri termini, è una prova che si raggiunge attraverso altri fatti, purché siano.tutti gravi, precisi e concordanti, cioè che vadano tutti in quella.direzione.
Quindi sul papa è vero, come dice Matia, che non abbiamo prove, ma abbiamo sicuramente, nella cronaca quotidiana di qiesti 4 anni, una sfilza di indizi gravi, precisi e concordanti che vanno nella.direzione del colpo di mano modernista e/o massonico, per eleggere un papa che, con la sua personalissima dottrina, i suoi comportamenti ambigui e cbiusi a ogni dialogo (se non con gli eretici,la sinistra, e Scalfari, a lui tanto cari), da insegnamenti che, alla luce del Magistero autentico, sono OGGETTIVAMENTE eretici e per singolare coincidenza somiglianti a quelli massonici.

Tra i moltissimi e pesanti indizi, ricordo solo le dichiarazioni di mons. Ganswein sulla "mafia" San Gallo e le email pubblicate da Assange sulla "primavera Vaticana" della Clinton-Obama-Soros, nonché i complimenti del gran Maestro della Massoneria romana il giorno dopo l'elezione di Bergoglio - avvenuta il 13-3-2013, numero.massonico per eccellenza presente sul dollaro - con la frase "la Chiesa cattolica non sarà più la stessa" e sfido chiunque a dire che non c'ha stranamente azzeccato.

E mi fermo, ma potrei continuare a lungo su indizi detti e ricetti....che ci scandalizzano ogni giorno

Senza entrare.nel.merito, sono invece.contrario al sedevacantismo, perché, se fosse.vero quanto affermano, vorrebbe dire che il Signore avrebbe consentito, per circa 70 anni, una situazione di totale a abbandono del Sui popolo, senza consacrazioni valide, senza confessioni valide senza Chiesa...! Il che, evidentemente, è impossibile.
E poi nessun papa, comunque, con tutti gli errori vari che puo' aver commesso e le concessioni alle "sbracature" al mondo, come il bacio del Corano sulla base del CVII, ha mai raggiuntO I livelli di Bergoglio.
Costui è un caso.a.se', con tutte le.colpe del CV II.
Concordo invece con Silente, in parte, sul fatto che tra modernista e sedevancantista preferirei il.secondo, per tutti i motivi da lui detti. Ci sarebbe meno da discutere.
Ma sono entrambi in male non mi piace parlare dei mali minori.

irina ha detto...

"... vorrebbe dire che il Signore avrebbe consentito, per circa 70 anni, una situazione di totale a abbandono del Sui popolo, senza consacrazioni valide, senza confessioni valide senza Chiesa...! Il che, evidentemente, è impossibile..."

1) Il Signore ha piacere che noi capiamo. Lui indicazioni ne offre, a piene mani, le abbiamo raccolte? Le abbiamo respinte?
2) 70 anni visti dalla eternità non son poi una cifra mirabolante;
3) In questo lungo caos certamente non sono mancati santi manifesti o nascosti, nè persone che hanno riparato e si sono offerte come vittime di espiazione;
4) Il necessario ci è stato donato in modi, per noi, non visibili, non quantificabili, non ascrivibili, in toto, a questo o a quello;
5) Credo molto probabile una situazione di Sede, parzialmente vacante : per motivi che in parte abbiamo individuato ed in parte non sapremo mai, le persone chiamate all'alta carica, con tutti i limiti che conosciamo, potrebbero aver svolto una funzione di supplenza, con intenzioni anche oneste. Non so.
6) Quello, che ora mi sembra chiaro, è essere conseguenti con quello che abbiamo capito, senza sconvolgerci per altro che verrà alla luce, cercando di mettervi riparo, e parlare con franchezza.
7) Non è importante il nostro dolore o sdegno ma, far capire che il tempo del "cxsxnx" è finito. Tempo per convertici ne abbiamo ancora, come l'hanno coloro che hanno rimestato nel torbido, è tempo di pentimento. Il Signore ci vuole Santi.

Rr ha detto...

Non 70 anni, semmai 59.

Rr

Anonimo ha detto...


# Oggi hanno voce in capitolo i teologi alla Grillo...

L'invito non era rivolto a teologi alla moda ma ai teologici sostenitori del sedevacatismo,
dimostratisi sottili ragionatori, anche se il presupposto da cui partivano era errato. E'un peccato che i loro talenti vadano persi per la Buona Battaglia, ed anzi diventino (senza volerlo) controproducenti.
PP

Aloisius ha detto...

Ha ragione Rosa, ho sbagliato calcolo perché ho sbagliato papa.
Il Signore avrebbe quindi abbandonato la Chiesa per 59 anni e non 70, ma la sostanza non cambia.

Se i papi successivi a Pio XII non fossero tali, tutti gli atti da loro compiuti sarebbero invalidi.

Secondo logica, tale invalidità andrebbe ad invalidare tutti i loro provvedimenti e le nomine dei cardinali da loro fatte, e a cascata dei vescovi sacerdoti vari del 59ennio.

Quindi sarebbero invalidi tutti i Sacramenti celebrati dal clero durante il 59ennio di "sede vacante", compresi quelli del sottoscritto che ne ha 52.

E tutti coloro che hanno meno di 59 anni sarebbero quindi destinati dannazione eterna perché non battezzati, compreso il sottoscritto che ne ha 52.
Quindi la mia fede, i miei sforzi di seguire il Signore non valgono nulla perché sono nato durante la 'sede vacante'

Ho interpretato male la teoria sedevacantista?
In caso negativo, mi sembra semplicemente assurdo.

Anonimo ha detto...

https://www.cath.ch/newsf/cardinal-arborelius-college-de-femmes-pouvant-donner-conseils-pape/