L'analisi di Guido Ferro Canale pubblicata di seguito è ineccepibile secondo il diritto canonico e ci consegna l'inquietudine che, se nessuno ha negato che vi sia stata un scheda bianca, con un silenzio analogo a quello sui "dubia", Bergoglio non ha sciolto dal segreto i cardinali elettori né ha fatto sì che venisse resa di pubblico dominio la relazione finale sull’andamento del Conclave.
In un articolo da poco apparso su Una Vox – ma che parrebbe scritto nel 2015, a giudicare da un riferimento temporale ivi contenuto - don Francesco Cupello critica la tesi di Antonio Socci sull’invalidità dell’elezione di Bergoglio sia per mancanza di prove, sia dal punto di vista giuridico: a suo dire, infatti, anche a voler dare per dimostrata la presenza dell’ormai celebre scheda in più, l’invalidità dipenderebbe dall’incidenza della scheda sul risultato dello scrutinio.
L’Autore non mi è altrimenti noto, certo per mia mancanza, ma temo proprio che questa tesi riveli scarsa dimestichezza con le norme che regolano le elezioni canoniche.
Intanto, il n. 76 della Universi Dominici Gregis dichiara nulla l’elezione che sia avvenuta in maniera difforme da quanto stabilito nelle norme di procedura, senza ulteriori distinguo; inoltre, il can. 173 §3 commina la nullità a tutte le votazioni, se il numero delle schede è superiore a quello degli elettori, e UDG 68 estende la regola al caso inverso, mentre il n. 69 fa salve le due schede attaccate. In nessun caso e da nessuna parte si trova la minima traccia di un distinguo secondo il risultato della votazione. Men che meno, potrei aggiungere, di un distinguo che guardi al margine dei voti con cui Bergoglio sarebbe stato eletto, dato che, a tacer d’altro, UDG 69 stabilisce con precisione quando le due schede attaccate corrispondano ad un voto valido e quando no.
Ma non è tutto, purtroppo.
In effetti, credo che un vizio di fondo soggiaccia a tutto il ragionamento dell’Autore: sembra che egli pensi che i Cardinali godano di poteri discrezionali, che possano annullare una votazione per semplice prudenza o sanare un vizio di procedura non facendolo valere.
Nulla del genere. Non ad normam iuris, quantomeno.
La Universi Dominici Gregis prevede, con tutta la chiarezza desiderabile, che neppure il Sacro Collegio nel suo complesso ha il potere di derogarvi in alcun modo, né di modificarla, né di dispensare dalla sua osservanza (UDG 4). Men che meno può rendere nullo un voto che secondo la legge è valido: questo è il primo punto della tesi di Socci, che l’Autore finisce per ignorare.
Sempre per questa ragione, la mancanza di obiezioni da parte dei Cardinali elettori non può sanare un eventuale vizio di procedura: la materia è sottratta alla loro disponibilità. Le cose potrebbero stare diversamente, semmai, per un vizio del consenso, determinato da timore, violenza o dolo esercitati sul corpo elettorale. Completamente fuori luogo, invece, il parallelo con la simonia: l’elezione simoniaca del Papa (Dio ce ne scampi!) è valida proprio e solo perché una norma speciale così dispone, la regola generale commina una sacrosanta nullità a questo genere di nomine: cfr. il can. 149 §3.
E’ giusto e comprensibile che l’Autore si mostri preoccupato delle conseguenze che potrebbe avere l’invalidità dell’elezione; ma se questa preoccupazione gli fa onore, deve comunque cedere il passo al disposto della legge, secondo cui l’elezione nulla non attribuisce nessun diritto all’eletto (UDG 76). E’ quanto dire che egli non può in alcun modo diventare vero Papa, senza una nuova elezione. Nei secoli passati, la legislazione lo ricopriva addirittura di insulti - “Is non Apostolicus, sed Apostaticus habeatur” - e riteneva scismatici coloro che gli prestassero obbedienza.
Non è il caso di arrivare a tanto; ma il semplice possesso, anche se continuato, in diritto canonico non rende mai titolari legittimi neppure della più umile parrocchietta, figuriamoci del Pontificato.
L’Autore si chiede, credo non retoricamente ma per preoccupazione sincera:
“cosa si dovrebbe fare adesso a quasi due anni di pontificato di Bergoglio? Annullare tutte le decisioni da lui prese in quanto invalidamente eletto? E come si dovrebbe procedere? Chi dovrebbe e come stabilire che ha ragione Socci? Chi dovrebbe dichiarare l’invalidità dell’elezione di Bergoglio? Chi dovrebbe andare dal Papa a dirgli di dimettersi? E se si rifiutasse? E se il Collegio cardinalizio si dividesse tra fautori della validità e sostenitori dell’invalidità?”.
Prima di tutto, credo sia evidente che nessuno dovrebbe “andare dal Papa a dirgli di dimettersi”: chi non è Papa non può dimettersi da alcunché e, comunque, la rinuncia può solo essere libera.
Invece, se Bergoglio non è mai stato validamente eletto, la Sede è vacante dal 28 febbraio 2013; il Cardinale Decano deve convocare gli elettori. Tutti coloro che erano elettori a tale data e, secondo me, anche i Cardinali creati dall’intruso, perché le nomine ricadrebbero nella supplenza di giurisdizione ex can. 144 (secondo Wernz-Vidal, l’istituto non si applica al Pontefice invalidamente eletto, ma l’opinione comune mi pare favorevole).
Ma, si dirà, qui c’è un dubbio di fatto: come sono veramente andate le cose?
A tal proposito, occorre rendere di pubblico dominio la relazione sull’andamento del Conclave, che viene redatta non appena esso ha termine e che costituisce il solo documento ufficiale al riguardo. Lì dovrebbe risultare il fatto della votazione annullata e il suo motivo.
E’ vero che, secondo la Universi Dominici Gregis, n. 71, solo il Papa può consentire di leggerla; ma qui vige il principio Papa dubius, Papa nullus. Quel documento è indispensabile proprio per stabilire se Bergoglio sia Pontefice, quindi egli non potrebbe impedire al Sacro Collegio di prenderne cognizione e nemmeno di divulgarlo. Del resto, delle due l’una: se la tesi di Socci ne esce confermata, tutti i fedeli debbono esserne avvertiti; e se ne esce smentita, è perlomeno opportuno rassicurarli. Credo che lo stesso Socci ne sarebbe felice.
Una volta appurato il fatto, resta da stabilire se esso renda nulla l’elezione. Ciò compete al Sacro Collegio nel suo complesso, non ai soli elettori, che deve pronunziarsi a maggioranza dei due terzi più uno, la stessa richiesta per l’elezione (cfr., a contrario, UDG 5). Il che risolve anche il problema delle divisioni tra i Cardinali.
Spero che sia chiaro che il giudizio non può e non deve riguardare la persona di Bergoglio e nemmeno le scelte da lui compiute in veste bianca: su questo, penso che io e l’Autore ci troveremmo concordi. Un’eventuale rielezione di Bergoglio sarebbe perfettamente lecita e possibile anche all’indomani della dichiarazione di nullità. Forse non auspicabile o non probabile; ma lecita e possibile.
Infine: che fare con le decisioni da lui adottate?
Le nomine sono già salve in virtù del can. 144; su tutto il resto, deciderà il successore cosa confermare, fermo che si parte dalla nullità. I soli inconvenienti pratici potrebbero riguardare la materia dei processi di nullità matrimoniale; ma, ovviamente, il nuovo Pontefice avrebbe mille modi per ovviarvi (norme transitorie, ratifiche...). Del resto, dopo il Grande Scisma la Chiesa è riuscita a venire a capo di quarant’anni di provvedimenti adottati da antipapi, direi che c’è di peggio. [Fonte]
45 commenti:
Non mi aspettavo un articolo del genere, ne sono piacevolmente stupita. Finalmente qualcuno riprende in seria considerazione la questione posta da Socci,assolutamente fondamentale, che potrebbe spiegare come mai ci siamo trovatì con un "papa così strano". Non so immaginare, però, quali cardinali avrebbero davvero il coraggio di procedere nella direzione suggerita. Mi sembrano piuttosto silenti e intimiditi e la cosa mi preoccupa moltissimo.
Cosa dice il can. 144?
Piuttosto che intimiditi ricordiamoci che sono sotto il segreto. Lo dice l'articolo..
Oggi si festeggia Sant'Agostino
"Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create. Eri con me ed io non ero con te. Mi tenevano lontano da te quelle creature, che, se non fossero in te, neppure esisterebbero. Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di me il tuo profumo ed io l'ho respirato, e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace."
Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo
Non sono un canonista, ma il canone 144 dovrebbe essere questo.
http://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroI_129-144_it.html
Mai come in questo caso siamo nelle mani del Signore.
Se infatti l'elezione fosse veramente nulla, i cardinali elettori di Bergoglio, nonché lui stesso, sarebbero consapevoli sia dei motivi della nullità, sia del fatto di aver causato volontariamente l'elezione nulla.
Moltissimi cattolici non crederebbero a una svista in buona fede e forse rinsavirebbero dalla papolatria imperante.
Molti sostenitori di Bergoglio, invece, come di consueto, coprirebbero di insulti chi ha scoperto la nullità e ha agito per rimediarvi, senza mai entrare nel merito della grave questione giuridica e teologica.
Griderebbero al complotto, mobiliterebbero manifestazioni di piazza in stile sindacal/socialista, ecc.
In questo probabile scenario, come volete che reagiscano Bergoglio e la sua corte di farisei al potere?
Con tonnellate di sabbia, mortiferi silenzi e la ferma determinazione a usare ogni mezzo di potere per seppellire il problema.
Le 'sorprese dello Spirito Santo', infatti, non sarebbero sufficienti a risolverlo, come non lo sono per i dubia, a cui non sanno e, quindi, non vogliono rispondere.
Pertanto solo il Signore e la Santissima Vergine Maria possono rimediare, le nostre forze non bastano, come ben evidenziato nel precedente articolo di Don Elia.
Premesso questo, una volta accettata la nullità dell'elezione, le conseguenze sarebbero meno insormontabili di quanto temuto a fine articolo.
E comunque ogni conseguenza non potrebbe mai giustificare l'elezione nulla del papa.
Salvo che il successore di Bergoglio non sia come, o peggio, di lui.
qual è il punto preciso della questione?
Se ho ben capito: una scheda bianca che avrebbe portato il numero delle schede ad essere di una superiore al numero dei votanti, vizio comportante la nullità della votazione stessa?
Ora, se l'unico documento valido per impugnare la legittimità dell'elezione di Papa Francesco è la relazione ufficiale dell'elezione, tenuta segreta a norma di regolamento, come ha fatto Socci a sapere il particolare della scheda bianca in più? qual'è stata la fonte? Sappiamo che i cardinali partecipanti sono tenuti al segreto. Ma in ogni caso, se per impugnare la votazione ci si deve basare unicamente sulla relazione tenuta ancora segreta, il particolare della scheda in più deve risultare da questa relazione. Finché non si ha questo elemento di fatto in mano, si discorre solo su voci che restano incontrollate, comunque inutilizzabili per impugnare alcunché.
Canone 144
§1. Nell'errore comune di fatto o di diritto, e parimenti nel dubbio positivo e probabile sia di diritto sia di fatto, la Chiesa supplisce, tanto nel foro esterno quanto interno, la potestà di governo esecutiva.
§2. La stessa norma si applica alle facoltà di cui ai cann. ⇒ 882, ⇒ 883, ⇒ 966, e ⇒ 1111, §1.
«Premetto che nel libro non intendo emettere sentenze, ma porre problemi. Non voglio decidere io chi sia il Papa e chi no, perché il responso ultimo lo può dare solo la Chiesa. Mi chiedo tuttavia se, essendosi verificate alcune circostanze, si possano configurare i termini di applicazione dell’articolo 76 della Universi Dominici Gregis (la Costituzione apostolica che stabilisce le regole del Conclave, ndr), il quale afferma: “Se l’elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritta nella presente Costituzione […], essa non conferisce alcun diritto alla persona eletta”. Ebbene, nel caso dell’elezione di Bergoglio, secondo me ci sono state almeno tre violazioni della procedura. Uno: la votazione precedente a quella in cui è stato eletto Bergoglio – come raccontato dalla giornalista Elisabetta Piqué e poi confermato da alcuni cardinali – è stata annullata perché un porporato aveva involontariamente deposto nell’urna due schede attaccate (una con il nome del suo prescelto e una bianca). Ebbene, quell’annullamento dello scrutinio non doveva avere luogo perché l’articolo 69 della Costituzione apostolica stabilisce che in nessun caso può essere annullata la votazione “qualora nello spoglio dei voti gli Scrutatori trovassero due schede piegate in modo da sembrare compilate da un solo elettore”. Due: durante la conta seguita a quella votazione le schede sono state aperte, al punto da scoprire un foglietto vergato e l’altro bianco. Ciò è impedito dalle norme, che prevedono che le schede vengano aperte solo durante lo scrutinio. Tre: dopo l’annullamento della suddetta votazione, quel 13 marzo 2013 si è proceduto a una quinta votazione (proprio quella in cui è stato eletto Bergoglio), laddove la Costituzione apostolica prevede che si debbano fare solo quattro votazioni al giorno, due al mattino e due al pomeriggio. Vorrei chiarire che non si tratta di semplici cavilli, ma di questioni sostanziali, che determinano la realtà, cioè l’elezione o meno di un Papa. Su queste basi fondate, mi domando: “Possiamo ritenere l’elezione di Bergoglio non valida?”. E di questa situazione, ci tengo a sottolineare, Bergoglio non ha alcuna responsabilità. Semmai ne è la parte lesa».
Dichiarazione di Socci
Per Anonimo 11:05
Quello di Socci è un libro che racconta fatti documentati e razionalmente argomentati, alcuni dei quali, resi noti dallo stesso Bergoglio: ne ha parlato un'interlocutrice di fiducia del papa, Elisabetta Piqué, nel libro “Francesco. Vita e rivoluzione”, dove rivela appunto l’annullamento della quinta votazione per le due schede attaccate.
Se la quinta votazione è stata annullata perchè c'erano due schede in più, l'annullamento era dovuto e regolare, e il regolamento è stato applicato.
Il Papa poteva quindi raccontare senza problemi il fatto. Lui evidentemente si sentiva di poter violare l'obbligo del segreto, anche se la cosa era poco elegante.
Bisognerebbe appunto dimostrare che la votazione con la quale Bergoglio è stato eletto era viziata. Che ci fosse una scheda in più nel conteggio, cosa che permette di impugnare la legittimità della votazione, Bergoglio non credo l'abbia detto. Resta quindi la domanda, per chi non ha letto il libro di Socci: chi l'ha detto?
Ma, come dimostra Ferro Canale, un'impugnazione canonicamente valida dell'elezione di Papa Francesco si può basare solo su quello che dice la relazione ufficiale al momento segreta. Non può basarsi sulle dichiarazioni a braccio dei protagonisti, anche se del Papa.
Forse qualcosa si potrebbe muovere se un cardinale, tra i partecipanti, rompesse pubblicamente il vincolo del segreto, portando però non accuse generiche ma una prova documentata di un'eventuale irregolarità nella procedura.
Fermo quanto ho scritto, condivido in pieno con Anonimo h. 11.05 e h. 11.59.
Se non si ha la certezza dei fatti e dell'affidabilità delle fonti, siamo nel campo delle pure supposizioni, anche se ragionevoli.
Lo stesso Socci, nella sua dichiarazione su trascritta, da per scontato che i fatti siano quelli, senza indicare come ne è venuto a conoscenza, pur essendo segreti e interni al conclave.
"E di questa situazione, ci tengo a sottolineare, Bergoglio non ha alcuna responsabilità. Semmai ne è la parte lesa».
Dichiarazione di Socci"
Sarebbe la parte lesa se la sua elezione dovesse essere annullata per vizio di forma, in realtà l`elezione di Bergoglio era già stata decisa a tavolino prima dell`entrata dei cardinali in Conclave, il successore di Benedetto XVI doveva essere lui e nessun altro, niente avrebbe potuto e dovuto annullare, vanificare, i piani dei suoi elettori ed oggi ferventi collaboratori ed esecutori della sua revolución.
E non mi si venga a dire che Bergoglio era all`oscuro di quel che si tramava a Roma in suo favore, egli da sempre, grazie anche alle pedine da lui messe in posti strategici, ed oggi suoi vicinissimi collaboratori, era al corrente di tutto comprese quelle chiacchiere che a parole dice tanto detestare.
Personalmente considero vane le discussioni attorno alla validità della sua elezione, quando vedo la prudenza, se non il timore, dei cardinali quando si tratta di reagire alla creatività dinamica ed eterodossa di Bergoglio, immagino molto male gli stessi violare ufficialmente il segreto del Conclave ed aderire alla tesi della nullità dela sua elezione.
Responsabilità forse no, ma che fosse all'oscuro, no, proprio no, studiava italiano da anni all'istituto Dante Alighieri, dato che il suo spagnolo, a detta degli argies, è penoso, praticamente parla solo dialetto porteño del suo barrìo, quindi a ciò si aggiunga il biglietto di sola andata a Roma per il conclave pilotato, poi resta l'enigma del perché rifiuti il passaporto Vaticano ed abbia rinnovato quello argentino, quanto al segreto dell'elezione, ma per favore, nel 2005 fu rotto da Lehman, nel 2013 in tanti sapevano ed hanno pure detto, perciò andavano tutti scomunicati.-......almeno un tempo era così. Che sia papa legittimo/ato o meno cambia poco, esegue ciò che deve, in caso di rinuncia o altro, auguri al successore.......se ce ne saranno. P.S.visto conferenza e intervento Parolin al Meeting, speriamo di no, perché è più a sinistra di PB e ho detto tutto, naturalmente applausi scroscianti a comando per l'accenno ai fratelli mussulmani ( in ogni senso lato del termine). Lupus et Agnus.
Precisando che mai come su questo argomento io sono solo un osservatore... Mi chiedo come mai non si parli del fatto che la citata costituzione apostolica prevede la scomunica latae sententiae per i cardinali che si mettono d'accordo sul prossimo Papa da eleggere con un Papa ancora regnante, come ha ricordato Luisa... e in questo caso abbiamo le dichiarazioni esplicite dei sangallisti. Se non frega niente a nessuno che quei cardinali siamo o non siano scomunicati di fatto, non vedo come si possa pensare che - salvo miracoli - le leggi vengano osservate. In realtà pare di essere in totale anarchia.
Io spero ardentemente che il Collegio Cardinalizio faccia quanto
é nelle sue facolta' per indurre il papa a rendere pubblica la relazione sullo svolgimento del Conclave.
E questo anche nell'interesse del papa stesso (oltre che dei credenti e della Chiesa cattolica tutta): non credo sia piacevole vivere e ricoprire quella carica con l'etichetta dell' "abusivo", nomea scaturita da argomentazioni non oziose ne' peregrine.
Si faccia chiarezza una volta per tutte.
"Se non frega niente a nessuno che quei cardinali siamo o non siano scomunicati di fatto, non vedo come si possa pensare che - salvo miracoli - le leggi vengano osservate. In realtà pare di essere in totale anarchia."
Condivido.
A parte che non proprio tutti fanno quel che vogliono, ci sono ancora degli obbedienti che, a causa della loro obbedienza o concezione dell`obbedienza, scelgono di tacere, gli "anarchici" che hanno il vento in poppa se ne fanno un baffo delle leggi troppo felici di obbedire alla volontà e esempio del papa rivoluzionario che è a guida della chiesa, si fa le proprie leggi e che, quando una legge lo irrita, la cambia o la raggira.
Fate vobis, quel che conta è il dinamismo, la creatività, ancha la dottrina deve essere dimanica a creativa, fate quel che volete, inventate, siate creativi, uscite da voi stessi, a condizione di camminare sui passi del leader massimo.
Siamo nel caos alimentato "sapientemente", un`anarchia organizzata per indebolire e a termine svuotare della sua essenza tutto ciò che ha permesso alla Chiesa di Cristo di attraversre i secoli.
Da quando esiste il collegio cardinalizio, circa 1000 anni, i cardinali si sono sempre messi in accordo o disaccordo tra di loro, in gruppi o gruppetti, per eleggere questo o quel Papa.
La norma che prevede la scomunica latae sententiae per accordi di questo tipo, se veramente è formulata in quel modo, sembra il tipico esempio di norma velleitaria, destinata a restar lettera morta.
Mi ricordo che san Pio X fu eletto da parte di quei cardinali che si misero d'accordo per respingere le arroganti richieste dell'imperatore austriaco, Francesco Giuseppe, che voleva imporre il suo candidato (il card. Rampolla, mi pare, cito a memoria) e aveva naturalmente trovato un gruppo disposto ad accontentarlo. Da poco eletto, Papa Sarto non emanò norme velleitarie ma abolì subito l'antico privilegio di certi monarchi, di poter proporre loro candidati al Sacro Soglio.
Concordo perfettamente con il commento delle 14:01 di FabrizioGiudici.
L'ultima modifica della normativa per l'elezione del nuovo Papa è stata fatta da Benedetto poco prima dello scadere del Pontificato: di prevede che debbano passare almeno quindici giorni tra la vacanza della Sede (28 di febbraio) è la prima votazione, salvo che, presenti TUTTI i cardinali elettori, essi stessi decidano di anticipare le votazioni. Due elettori, gravemente malati, mancavano; la Sede Apostolica era vacante dal 28 febbraio e Bergoglio è stato eletto il 13 marzo. O quindici giorni previsti Non erano ancora trascorsi, è quindi l'elezione non avrebbe dovuto avere luogo. Qui non occorre rincorrere voci di corridoio. Qui bastano i rudimenti elementari di matematica per capire che l'elezione è viziata.
Cara dottoressa grazie di questo articolo qui su questo sito. Non mi aspettavo un articolo del genere, ne sono felice. Finalmente qualcuno riprende in seria considerazione la questione posta da Socci, con il quale appena eletto Bergoglio ho avuto un lungo scambio epistolare, sia sulla nullità dell elezione do Bergoglio sia sulla possibilità che BXVI sia ancora Sommo Pontefice. Certamente la nullità della elezione di Bergoglio spiegherebbe come mai ci siamo trovatì con un papa che sembra demolire la Chiesa giorno dopo giorno e il cui magistero sembra seguire i dettami massonici. La verità verrà fuori. speriamo presto perchè è un dolore immenso è un peso enorme la croce che portano tutti coloro che pur non avendo prove e non potendo fare affermazioni perentorie, nel loro foro interno, davanti a nostro Signore Gesù Cristo avvertono che Bergoglio non può essere il Legittimo Vicario di Cristo, e che ciò che fa non è ispirato dallo Spirito Santo perché altrimenti lo Spirito Santo entrerebbe in contraddizione con Se Stesso. Questa è una Crocè enorme. Un dolore grandissimo, sia perchè è la Chiesa tutta che soffre sia perché come Maria si serba tutto nel silenzio dei cuori, senza poter condividere, senza poter parlare, perchè sia dai pretoriani di Bergoglio, sia dai cattolici in buona fede, si è guardati con sospetto. Comunque questo articolo ci fa ben sperare che in seno alla comunità di fedeli si allarghi la schiera di coloro che chiedono verità sull andamento della votazione, perché, come si dice nell'articolo un Papa Dubbio è un Papà Nullo, e per molti di noi cattolici il Papa oggi è dubbio.
Sia lodato Gesù Cristo
Alex da roma
E' chiaro che nulla, di quello che è accaduto nel passato e nel recente passato, sarebbe potuto accadere se non in presenza di una collusione ambientale di vaste e nodali complicità. Complicità passive ubbidienti e complicità attive prevaricanti.
@anonimo 11:59 e Luigi rmv.
Se leggete bene il libro di Sooci capirete che: se le schede erano due L annullamento della quinta votazione era regolare è legittimo. Ma, a norma del cdc non si poteva nella stessa giornata procedere a nuova elezione e bisognava rinviare alla giornata successiva cosa che non è avvenuta generando una irregolarità nella elezione che ne determinerebbe, uso il condizionale, là nullità. Infatti il tempo della sera e della notte, intercorrente tra la votazione annullata e la successiva, da tenersi ai sensi del cdc in altra giornata, avrebbe consentito a molti cardinali di approfondire il fascicolo Bergoglio e probabilmente la votazione al giorno dopo sarebbe andata diversamente.
Alex da roma
Concordo con quanto Fabrizio giudici ha detto alle 14:01. È incredibile. Incredibile. Prima ancora di parlare dei dubia...perché i cardinali, anche quelli che si vede amano la Chiesa, tacciono su questo aspetto?? È incredibile!
Alex da roma
Si potrebbe anche osservare che l'elezione del 2013 è zeppa di circostanze poco chiare.
1) Innanzitutto le dimissioni di Benedetto XVI. Caso eccezionale, addirittura unico considerando la questione del papa emerito.
2) La stessa elezione di Bergoglio, che è seguita alle dimissioni di Benedetto XVI, per i motivi qui riportati e descritti da Socci nel suo libro.
3) Come se tutto questo non bastasse, non ci siamo ritrovati con un Papa che non ha "sconvolto" la Chiesa Cattolica, ma con un Papa "rivoluzionario" che sembra rimettere in discussione due millenni di Chiesa Cattolica. Insomma, inutile riprendere tutte le "stranezze" del Papa dal 2013 ad oggi, ma se uno mette insieme tutte queste questioni e vi aggiunge i quasi 5 anni di pontificato di Bergoglio, non ci si può porre alcune domande, dubbi, inquietudini.
Non vorrei fare atto di superbia mettendo in mezzo l'azione dello Spirito Santo che è andato a riparare l'eventuale azione dello zampino di Satana, ma sinceramente mi viene di pensarlo o, quantomeno, di non escludere che ciò possa essere avvenuto.
E, paradossalmente (Dio mi perdoni se pecco in superbia), sembra quasi possa essere auspicabile per noi cattolici smarriti e sgomenti di fronte a quello che ci appare (mi riferisco ai quasi 5 anni di pontificato dal 2013 ad oggi) come un tradimento alla Chiesa Cattolica proprio da parte del Papa stesso.
Giuseppe
Se anche i Cardinali dovessero ritrovarsi per eleggere un Papa, prendendo atto della nullità del quinto scrutinio, mi pare evidente che la prima fumata sarebbe bianca, e il nome sarebbe Bergoglio. E' vero che la forma è anche sostanza, ma a nessuno dei Cardinali verrebbe in mente di sostituire un Papa in questo modo.
Comunque grazie al precedente innovatore di Benedetto XVI (598 anni da Gregorio XII... un'eternità insomma), Francesco I intorno agli 85 anni farà l'Emerito, quindi mancano altri 4 o 5 anni. Nella speranza che non faccia altri danni ai sacramenti più di quanti non ne ha già fatti, magari lo Spirito Santo ci troverà un Papa che sappia difendere l'ortodossia della Fede. Papa Benedetto XVI avrebbe 94 anni, Papa Francesco I avrebbe 85 anni, e così ci troveremmo con 3 Papi. A quel punto magari Nostro Signore si stufa per davvero e viene a trovarci per la Parusia. Maranathà Signore, facci trovare pronti e saldi.
Cara dottoressa grazie di questo articolo qui su questo sito. Non mi aspettavo un articolo del genere, ne sono felice. Finalmente qualcuno riprende in seria considerazione la questione posta da Socci,
Lei segue di certo da molto poco V, che è costellato di argomentati articoli su questo tema. E anche di puntali recensioni e riflessioni sia sugli scritti di Socci che su altri, in quanto Socci è solo una delle voci critiche in campo.
Scusate se posto qui questa notizia. Prego Mic di darle risalto. Londra, bimba cristiana di 5 anni affidata a una famiglia islamica. Fonte il giornale. È terribile! È induzione alla apostasia. Ricordo che un Santo papà, Pio IX, esercitanti L autorità che gli veniva da Dio, sottrasse un bimbo alla madre perché aveva permesso, egli che era battezzato, che venisse educato da una famiglia di ebrei. Questo bimbo divenne sacerdote e ringrazio il Papa e successivamente testimonio alla causa di beatificazione. Mi è salita tanta rabbia a leggere questa notizia. Fino a quando permetteremo che accadano queste cose? Fino a quando noi cattolici subiremo tutto questo senza difendere la Verità e difendere ciò che ci è stato affidato. Ho tanta rabbia....Rimpiango Mose quando sterminò gli adoratori degli idoli o Sant Elia quando sterminò i sacerdoti di baal ..scusate lo sfogo. Il Signore mi perdoni.
Alex da roma
Per quanto mi consta mai alcun Papa ha autorizzato la pubblicazione del verbale dell'esito finale del conclave. Neppure di conclavi tranquilli: 1878, 1939, agosto 1978, 2005 dove tutto filo' liscio non solo per assenza di errori procedurali ma perché dal primo all'ultimo scrutinio colui che poi fu eletto raccolse un numero vieppiu' crescente di voti. Pensiamo a quello che molti ricorderanno, a quello dell'agosto di 39 anni fa quando Luciani fu travolto da una valanga di voti. I suoi successori non autorizzarono la pubblicazione del verbale. Luciani si dice che abbia ottenuto dal 98 ai 101 voti su 111. Idem neppure Ratzinger senti la necessità o l'opportunità di pubblicare il verbale dell'elezione plebiscitaria del suo predecessore che, si dice, ottenne dai 99 ai 104 voti su 111. Se finora nessun cardinale elettore ha parlato del conclave del 2013 evidentemente i presenti a quella elezione hanno preso molto sul serio il giuramento fatto di non rivelare alcunché. L'ipotesi di Socci rimane solo una ipotesi, una questione che, allo stato attuale, rimane di lana caprina. A Bergoglio si deve dare battaglia su altro perché ha scarnificato 3 sacramenti, per fermarci all'essenziale, non per aver frutto di un errore procedurale che forse è avvenuto ma forse no.
Da leggere e valutare anche questo:
https://giovanniepiscopo.wordpress.com/2017/03/27/benedetto-xvi-unico-vero-papa/
https://giovanniepiscopo.wordpress.com/2017/04/17/il-non-praevalebunt-si-sostiene-sul-principio-mariano-giovanneo-non-su-quello-petrino/
Per Alex 19:02
Sia chiaro che nella vicenda della bambina cristiana affidata agli islamici che la stanno già islamizzando, il problema non sono gli islamici, che fanno quello che farei pure io al loro posto (senza violenza e con carità ovviamente, ciò che loro non conoscono nemmeno), ma è l'Occidente, spirituale e politico, che ha tradito se stesso ed è marcio fino al midollo.
Questo è quanto attende ai nostri figli: ci saranno tolti per futili ragioni, e affidati a due categorie opposte: o a coppie omosessuali o genderiste, o a islamici.
E chi protesta è un maiale che guarda in basso o è un pericoloso eversore che va contro la Boldrini & C.
Alla "meglio"... 12 vaccini... e tutto è risolto...
Alla peggio... il metodo Charlie.
Continuiamo a dormire?
(Massimo Viglione)
E' inutile insistere su questa questione dell'invalidità, solo chi detiene autorità nella Chiesa può dichiarare invalido un Conclave e revocare l'elezione, e trattasi del collegio cardinalizio che mi sembra non abbia avuto nulla da ridire, tantomeno i quattro cardinali dei dubia che anzi hanno più volte tenuto a sottolineare che non mettono assolutamente in dubbio che Bergoglio sia Papa(vedi le dichiarazioni PUBBLICHE di Burke. Quindi di cosa stiam parlando? Con tutto il rispetto per l'articolista ma il suo intervento e' praticamente aria fritta, a meno che questo Ferro Canale sia stato un cardinale elettore nel 2013! E' inutile insistere in questo senso, a mio avviso!
Caro Prof. Viglione condivido la sua analisi e le sue osservazioni. La domanda per noi cattolici è, cosa fare? Dormire non possiamo e non dobbiamo. Io come padre sono molto preoccupato per quello che attende i nostri figli e mi sento impotente. la domanda è cosa fare oltre a pregare e fare penitenza. Cordialmente
Alex da Roma
L'articolo è problematico perché non tiene in conto del fatto che ogni antipapa del passato ha sempre avuto una parte del collegio cardinalizio che lo rifiutava e non ne riconosceva l'elezione, non vi è mai stata l'elezione di un antipapa accettata come valida da tutta la Chiesa, da tutti i Vescovi e Cardinali.
Matteo Ferri
@Alex da Roma
29 agosto 2017 23:42
Mi intrufolo, partii con l'idea di andarmene su una montagna per tenere mia figlia lontana dal mondo. Scesi poi a più miti consigli scegliendo 'il meglio' ed impegnandomi a darle 'l'esempio'. Sono stata fedele, per grazia divina, all'impegno preso; il meglio però non sempre si è rivelato tale e l'esempio anche. Il mondo poi ha irriso l'uno e l'altro. Ho capito che dove non c'è, in modo esplicito, autentico e vero, NSGC tutto è destinato a fallire. Anche quello che il mondo plaude è fallimento.
Ora, come allora, la partita si gioca sul piano della educazione.
Sono ancora dell'idea che isolarsi sia la risposta giusta, ma non da soli, un gruppo di genitori,insegnanti e sacerdoti, determinato, credente fino al midollo. Un gruppo che faccia barriera, come i cavalli che si mettono in cerchio, con il muso verso il centro dove sono raccolti i puledri, e le gambe posteriori sulla circonferenza, volte all'esterno, pronte a tirare calci a chi si avvicina.
Ci sono già molte scuole parentali anche in Italia, quindi si possono trovare informazioni, secondo le domande che ognuno ha.
Intanto comincio ad esporre i problemi che intravedo e che non ammettono una serie variabile di soluzioni ma una e una sola:
* il gruppo: quali regole darsi per formarlo?
* la didattica ha bisogno non solo di insegnanti diversi ma anche di testi 'DIVERSI' da quelli i circolazione. Testi che vanno compilati con una 'Visione cattolica cattolica'.
* Un villaggio deve essere il luogo dove tutti si vive, cioè che va costruito secondo criteri 'umani'; non aperto a chi capita capita.
*Occorrono persone competenti ed incorruttibili per i rapporti con l'esterno, per i rapporti economici e di relazione con le istituzioni.
* Occorrono mecenati terra terra e mecenati potentissimi, tutti NSGC/motivati. La scuola non dà alcun ritorno economico,le sue spese sono inesauribili.
* I Sacerdoti devono essere Santi ed esorcisti, tutto dipende da loro, adulti e ragazzi sono nelle loro mani, solo se sante.
* Per quello che riguarda dove, ci sono tanti edifici ex statali non più in uso su tutto il territorio nazionale. Il posto deve essere facilmente raggiungibile dai padri che lavorano fuori dal villaggio. Deve essere un posto dove le istituzioni siano guidate da persone oneste e felici di ospitare una scuola-laboratorio come questa.
* Una scuola privata che non deve rispondere alla stato se non per esami periodici di fine corso (V elementare;III media; III liceo classico)
Qualche cosa del genere è sorta negli anni '90 in Florida, se non ricordo male. Comunque mi sembra senza l'entusiasmo del clero.
Cara Irina grazie di questo scambio di idee. Condivido quello che dici. Ho passato un mese di vacanza riflessione e meditazione sulle orme di San Benedetto, andando a pregare nel Sacro Speco e meditando sulla vita di questo grandissimo Santo e su come tutto sia iniziato...dalla fuga dal mondo, dall'isolamento per tre anni in una grotta, e poi dalla costituzione di comunità autarchiche quale erano i monasteri. Ecco è tanto che ci penso, e per me la soluzione alla crisi odierna della nostra società, un po' simile alla crisi dell'impero, è quella di Staccarsi. Staccarsi dal sistema in comunità indipendenti totalmente (acqua, cibo, servizi essenziali, educazione, e ovviamente vita spirituale e di preghiera) . L elite oggi sono forti perchè noi stiamo al loro gioco. La lotta politica non serve perchè si è capito che anche le forze politiche meglio intenzionate si neutralizzano corrompendole. Bisogna uscire dal sistema, fuori è lontano dal chiasso delle città e dei mass media e avere il coraggio, confidando solo nel Signore, di fondare nuove comunità autarchiche, sull'esempio dei monasteri di San Benedetto. Lancio una proposta.... chi ci vuole stare??? Ci sono tantissimi conventi, e proprietà abbandonate...basta andare su internet e fare una ricerca....basterebbe farsene assegnare una, riportarla in vita è da lì ripartire, con l'aiuto del Signore a l'ode e gloria del Signore, con autentici sacerdoti cattolici, con autentici insegnanti cattolici, con una giornata scandita da momenti di preghiera e di lavoro commenti prevedeva la Regola di San Benedetto, con una ripartizione di compiti, dove ciascuno possa svolgere attività utili e necessarie al sostentamento della comunità. Pensate, ci sarebbe posto anche per chi ha amore per i Sacri testi oggi in disuso o andati perduti. Questo è ciò che sento nel cuore ed una proposta che lancio a tutti i lettori qui amici di questo sito. Dobbiamo salvare il salvabile è da soli non ci si riesce, ne ci si riesce immersi ciascuno nella propria vita quotidiana con i propri ambienti di lavoro e di famiglia. Serve una comunità, che sia del tutto autonoma (anche energeticamnete) dal mondo. Piccole arche. Piccole riserve, in attesa che, se gradito al Signore, da queste comunità rifiorisca la cultura cattolica e nuovi santi autentici che, anche con i miracoli, attirino anime a Dio. Chi ci sta? È utopia? Cosa dite?
@"...Comunque mi sembra senza l'entusiasmo del clero."
Sì, in America la scuola parentale è presente da tempo.Non so dire come e perchè nacque là e quali fossero i rapporti con la Chiesa cattolica.
So che, davanti al problema immane dell'educazione che abbiamo qui ora, molti genitori, con il supporto di sacerdoti cattolici, hanno iniziato a lavorare per mettere i loro figli al riparo del degrado educativo statale. Anche la FSPX ha risposto a questa necessità educativa urgente. Importante è non cadere nelle maglie statali, nè in quelle cattoliche omologate alla scuola statale, costrette quindi ad eseguire le direttive della pubblica (d)istruzione.
Per Alex e Irina,
non è la prima volta che parliamo di questa realizzazione,
https://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/03/la-scuola-in-famiglia-si-puo-fare.html
https://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/11/allarme-scuola-e-libri-di-testo.html
Purtroppo ci siamo sempre dovuti fermare alla teoria. Tuttavia è sempre più necessario scendere in campo. A questo proposito vedo che Irina ha le idee ben chiare e va sul concreto.
Intanto, se me lo consentite, potrei inviavi le reciproche mail perché possiate eventualmente approfondire le vostre intuizioni, possibilità e proposte. E, se ci sono altri su questa stessa lunghezza d'onda, sono pregati di farsi avanti.
Suggerisco ad Irina di preparare un articolo dettagliato, sviluppando quanto ha già delineato qua su e si potrebbe vedere cosa e chi si smuove da lì...
@ mic
credo che bisogna incontrarsi e guardarsi in faccia. Ora per quel che mi riguarda appartata sì, fuori dal sistema no. Ho visitato comunità quando ero giovane e conosco la solfa. Cerchiamo di non pretendere troppo dalle nostre forze. L'educazione soltanto assorbe le forze della famiglia, degli insegnanti e principalmente dei sacerdoti. Ci sono oceani di particolari importanti, formativi nella educazione dei giovani che da soli richiedono energie titaniche. Quindi cerchiamo di organizzarci bene e al minimo, cioè senza pretendere troppo da noi stessi e dal prossimo. Ricordiamoci che intere congregazioni religiose furono fondate SOLAMENTE con questo scopo e chi sta al fronte, cioè in aula, o in palestra, o a passeggio con i ragazzi ha sempre bisogno alle spalle del supporto di altri adulti. Quindi la prima decisione da prendere è se occuparsi solo dell'educazione o anche di altro. N.G.Davila fu educato in Francia in un collegio di benedettini. Dove vivo una scuola tenuta da suore benedettine ha chiuso da anni. Per quello che mi riguarda sono per concentrarsi solo sull'educazione, almeno per una quindicina di anni. Sono disponibile ad incontrarci ovunque,anche domani, è chiaro che non stiamo facendo un giro sulla giostra, si tratta della vita di ognuno che sarà rivoluzionata, si va incontro a difficoltà di ogni tipo, povertà a vita garantita. La POVERTA' deve essere ben meditata PRIMA di qualsiasi scelta e sarà per la vita, anche se il Signore ci manderà tanti e generosi donatori, le spese sono talmente ingenti che noi saremo sempre poveri e molto.
Caro Alex,
Sulla povertà ho già accennato nel precedente commento.
Ora vorrei aggiungere che la povertà alla quale noi personalmente dobbiamo, con ogni probabilità, votarci, non significa che i ragazzi debbano vivere nello squallore,anzi ogni fatica sarà spesa per dar loro un ambiente bello, accogliente, lindo, essenziale, ordinato, corposo.
Gli insegnanti cattolici non sono di facile reperimento, io stessa non so quanto sono cattolica cattolica, so che voglio esserlo sempre più e sempre meglio. Questo significa che i sacerdoti devono farsi carico della nostra crescita spirituale, non solo nel guidarci nella preghiera ma anche nel condurci ad approfondire la nostra Fede in tutti i campi: storico, filosofico, letterario, artistico, scientifico, sociale.
Accanto agli insegnanti, molto importanti sono le figure amministrative, in particolare l'economo. Questo deve essere uomo di grande competenza e completamente votato alla causa. Solo una persona rigorosissima, compenetrata del suo compito, sarà in grado di affrontare le burrasche interne e esterne. Senza però travalicare i suoi compiti, andando a sforare nella didattica come spesso accade.
I genitori dovranno assumersi le loro responsabilità all'interno della loro famiglia, come educatori, lavorando a fianco degli insegnanti e portando insieme a loro il carico dei compiti e doveri.
I sacerdoti, sono l'anello più importate, a loro si dovrà obbedienza sia da parte dei ragazzi, dei genitori, degli insegnanti. Bisognerà che siano almeno già quasi santi. Se dovessero venir meno tutto rischia di crollare, come sta crollando la chiesa.
Ci sarà anche altro personale con compiti diversi da questi indicati ma, tutti dovranno avere la consapevolezza che anche loro educano come gli altri, ed anche loro dovranno partecipare alla formazione degli adulti tenuta settimanalmente dai sacerdoti.
Il posto dove andare, ho in mente anch'io posti non più in funzione come caserme ed ospedali dismessi che hanno spazi ampi , non solo per ogni tipo di aule, ma anche esterni che possono essere adibiti ad attività sportive e/o laboratori di arti e mestieri.
Le rette non copriranno mai le spese, quindi sarà necessario che Maria Santissima ci mandi forti donatori, senza di loro il nostro castello non regge. Verso l'esterno occorre una persona affabile che con tocco leggero ed empatico sappia tenere le fila dei rapporti con tutti i sostenitori.Molto dipenderà dalla capacità di questa persona. So di imprese che sono crollate perché questa persona è dovuta andare altrove.
Tornerò sull'argomento. Ora volevo tracciare una visione di insieme sull'insegnamento.
La liturgia, la sua distensione nell'anno solare, nelle ore della giornata, nelle grandi feste di NSGC, nelle memorie dei Santi, quali Santi in che periodo dell'anno,quali le letture, quali i salmi, tutto questo e molto altro deve piano piano compenetrare la vita degli adulti, in verità e in profondità, tanto da diventare naturalmente trasmettibile ai giovani fin dalla culla, senza un esplicito insegnamento di carattere intellettuale prima, poi piano piano diventare esplicito e sempre più e meglio articolato, fino ad arrivare ad una discreta visione, dove religione e cultura formano un unico grande quadro, intorno alla maturità fisica, intellettuale, spirituale del giovane.
Questa visione liturgica del tempo, dello spazio, dell'uomo, del creato cioè, tutti gli adulti la devono far loro propria, questa deve diventare carne e sangue loro, questa deve diventare la sorgente, anche sotterranea, di ogni materia di insegnamento,deve essere la fonte di ispirazione perenne di ogni scelta pedagogica e didattica. A parer mio.
Veramente, nel Conclave del 1903 che elesse Pio X è successo esattamente il contrario: il vescovo di Cracovia, a nome di Francesco Giuseppe, pose il veto sul favorito, il cardinale segretario di Stato Rampolla. I voti si indirizzarono sul patriarca di Venezia Sarto. Da allora è stato abolito questo privilegio ed è stato imposto il segreto al Conclave.
Ai perplessi:
Papa Francesco, Ratzinger e il problema della liturgia della messa
Riprendiamo con piacere dal sito Formiche.net questo bel pezzo di Ettore Gotti Tedeschi.
@irina 31 agosto 00:19
Cara irina scusa se rispondo solo ora. Ho avuto problemi a collegarmi.
Concordo su quanto dici in tema di educazione. I miei figli sono andati fino a ieri in una scuola internazionale gestita da una famosa prelatura. Ovviamente nel panorama dell scuole cosiddette cattoliche è certamente tra le migliori, ma non ti dico la delusione quando, volendo qualche cosa di più, mi sono sentito rispondere che la scuola non è una scuola confessionale e che è aperta a tutti, buddisti mussulmani ebrei. Inoltre si festeggiava halloween, e i libri di religione di una nota casa editrice salesiana, di stampo massonico.
Non ti nascondo che a lungo ho accarezzato il sogno di costruire una autentica scuola cattolica, confessionale, che avesse i pregi ed il rigore della scuola della quale ti ho parlato, ma che fosse autenticamente cattolica in ogni suo aspetto. Ho lavorato per 15 anni nel modo della alta finanza (banche d'affari), e poi di recente nell'ambito educativo, in una scuola, come responsabile amministrazione finanza e controllo, pertanto maturando competenze di business e di gestione di una scuola. Insomma, se come tu dici, si trovasse un gruppo di soci finanziatori (anche facendo una fondazione), almeno per la fase iniziale di start-up, un gruppo di insegnanti e sacerdoti, e alcune famiglie per partire, io ci starei e metterei a disposizione le mie competenze.
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