Politica di disinformazione e attenuazione dei fenomeni, compreso il luogo comune che l'islamismo violento "non ha nulla a che fare con l'Islam". Basta resa, basta retorica, basta buonismo suicida, basta gessetti colorati e smancerie sentimentaloidi.
Dalle fonti di regime non si ascolta alcuna analisi che non sia politicamente corretta. Mentre il sangue continua a scorrere in una quotidianità violata. Molte vite vengono falciate indiscriminatamente. Ci stanno invadendo e creano il caos per impaurirci e sottometterci. E guai a dire che è l'islam il problema!
Ancora una volta abbiamo dovuto ascoltare, nelle dirette televisive, commentatori di regime ribadire che gli attacchi islamisti non hanno nulla a che fare con l'Islam, né con l'immigrazione e neppure con le moschee e i loro predicatori. Continuano a ripeterci che i terroristi sono disadattati, malati di mente, delinquenti o "lupi solitari", impossibili da identificare. Al solo scopo di ribadire a colpi di slogan le posizioni politiche ed ideologiche dominanti, in un tragico girotondo ormai da troppo tempo ricorrente.
Negazione: gli attacchi "nulla hanno a che fare con l'Islam"
Gli assiomi del politicamente corretto, vorrebbero farci credere che i terroristi che colpiscono sistematicamente le nostre società sono asociali, pazzi, teppisti, nichilisti mossi da un risentimento esistenziale o da vendetta contro l'islamofobia dell'Occidente post-coloniale, quando non disadattati per colpa nostra a causa della mancata integrazione di cui sarebbero responsabili le nostre periferie economiche ed esistenziali. Di certo il nichilismo - ultimo esito della scristianizzazione che ha pervaso la nostra società - in qualche modo c'entra. Ma fermarsi a questo fa il gioco del marketing della colpevolizzazione in risposta a 'l'imperialismo e colonialismo passato'; il che non è altro che una strategia di demoralizzazione, negazione della realtà e sfiancamento.
C'è anche chi si ferma alle cause più prossime: dunque ci odierebbero a causa delle "umiliazioni" o delle guerre in Iraq, Afghanistan, Siria, ecc, quando in realtà, essi sono innanzitutto fanatici e ideologizzati, ed è contro questa ideologizzazione - legata alla crescita dell'Islam radicale proveniente dal Medio Oriente con il patrocinio e fior di finanziamenti di stati islamici come l'Arabia Saudita e il Qatar - che dovremmo agire. Questi finanziano la nuova radicalizzazione a suon di petrodollari attraverso diversi strumenti: il proselitismo sul web nonché la proliferazione delle moschee, di reti, manuali e centri che il lassismo indifferente ignorante o connivente dei nostri governanti non ha stroncato sul nascere in nome della libertà di espressione o del multiculturalismo enfatizzato oltre ogni limite. L'attività dei leader ideologici si estende anche alle prigioni dove non è impedito loro di incontrare e fanatizzare piccoli delinquenti che potrebbero fare scelte diverse in contesti meno inquinati. La repressione è a posteriori e in realtà è solo apparente perché nulla viene predisposto a priori.
E invece
E invece
Si tratta di persone fanatizzate da un'ideologia che non è senza origine e non può essere ridotta ad un problema marginale di sicurezza perché di fatto siamo in presenza di uno tsunami mondiale che colpisce l'Europa, attraverso una prassi totalitaria proveniente da una visione del mondo teocratica e mistica. Per chiamare le cose col loro nome, si tratta della visione totalitaria del mondo musulmano, che non proviene da un'eresia dell'islam, ma dalla scuola salafita-wahabita dei gruppi dissidenti dei fratelli musulmani e dagli equivalenti islamisti-sunniti pakistani.ed è un vero e proprio veleno ideologico, che si espande rapidamente e in maniera vieppiù crescente.
Il vero problema
Il vero problema
Il vero problema, di fatto ignorato e minimizzato, è questo tsunami globale che rode tutto il mondo musulmano da decenni. E si tratta di un problema ideologico-religioso nonché di civiltà. La sola soluzione preventiva risiede in una contro-radicalizzazione, attraverso una pedagogia precoce che passi dalla scuola e dalla blindatura delle nostre società, tagliando di netto l'influenza dei predicatori presenti in tutte le società occidentali e attivi da decenni in barba ai nostri servizi segreti che invano lanciano l'allarme da lungo tempo.
Invece di fatto avviene il contrario: la nostra scuola, la nostra cultura, persino le nostre Chiese - luoghi di culto che dovrebbero essere inviolabili, zone franche destinate esclusivamente al Sacro che ci appartiene - sono aperti e si piegano in nome della tanto presunta quanto illusoria integrazione, che alla fine diviene nefanda omologazione nostra, persino a spese di tradizioni e simboli un tempo radicati e fecondanti la nostra storia e la nostra società, che sembra preda di un assurdo incantesimo. Una integrazione della quale, non noi, ma chi pretende di vivere in casa nostra è diretto responsabile perché dovrebbe uniformarsi alla nostra cultura, a partire dalle nostre leggi. E, invece, si corrono seri rischi di importare la sharia, già diffusa in altri paesi...
Certamente i paesi musulmani sono anch'essi vittime di questa fanatizzazione e violenza totalitaria, nelle loro componenti ancora non radicalizzate, che comunque appartengono al oro DNA spirituale, come abbiamo più volte illustrato. Ma le nostre società potrebbero premunirsi più facilmente delle loro, che dovrebbero passare da una improbabile laicizzazione1.
Strategia ideologica e psicologica
Tuttavia non ci si può premunire senza darsi gli strumenti adeguati e senza affrontare il problema alla radice ideologica e psicologica. Infatti il terrorismo islamico è anche una strategia psicologica che usa dinamiche "pubblicitarie", utilizzando la violenza al solo scopo di sbalordire e spaventare gli infedeli per piegarli, spingerli alla conversione-sottomissione all'ordine islamico. Ed oggi lo fa anche con la mobilitazione dei mezzi di comunicazione che diventano altoparlanti e pubblicità gratuita destinata a espandere il loro proselitismo impermeabile a qualunque argomento di ragione.
Politica di disinformazione e minimizzazione
Invece di fatto avviene il contrario: la nostra scuola, la nostra cultura, persino le nostre Chiese - luoghi di culto che dovrebbero essere inviolabili, zone franche destinate esclusivamente al Sacro che ci appartiene - sono aperti e si piegano in nome della tanto presunta quanto illusoria integrazione, che alla fine diviene nefanda omologazione nostra, persino a spese di tradizioni e simboli un tempo radicati e fecondanti la nostra storia e la nostra società, che sembra preda di un assurdo incantesimo. Una integrazione della quale, non noi, ma chi pretende di vivere in casa nostra è diretto responsabile perché dovrebbe uniformarsi alla nostra cultura, a partire dalle nostre leggi. E, invece, si corrono seri rischi di importare la sharia, già diffusa in altri paesi...
Certamente i paesi musulmani sono anch'essi vittime di questa fanatizzazione e violenza totalitaria, nelle loro componenti ancora non radicalizzate, che comunque appartengono al oro DNA spirituale, come abbiamo più volte illustrato. Ma le nostre società potrebbero premunirsi più facilmente delle loro, che dovrebbero passare da una improbabile laicizzazione1.
Strategia ideologica e psicologica
Tuttavia non ci si può premunire senza darsi gli strumenti adeguati e senza affrontare il problema alla radice ideologica e psicologica. Infatti il terrorismo islamico è anche una strategia psicologica che usa dinamiche "pubblicitarie", utilizzando la violenza al solo scopo di sbalordire e spaventare gli infedeli per piegarli, spingerli alla conversione-sottomissione all'ordine islamico. Ed oggi lo fa anche con la mobilitazione dei mezzi di comunicazione che diventano altoparlanti e pubblicità gratuita destinata a espandere il loro proselitismo impermeabile a qualunque argomento di ragione.
Politica di disinformazione e minimizzazione
In aggiunta alla negazione riscontriamo un fenomeno che caratterizza tutti i media di regime che tendono a usare un linguaggio attento ad attenuare e minimizzare quanto accade. Purtroppo non ne è immune neppure la Chiesa a partire dal suo vertice. Leggiamo oggi il tweet del papa: “Prego per tutte le vittime degli attentati di questi giorni. La violenza cieca del terrorismo non trovi più spazio nel mondo”. Approvo Marco Tosatti che scrive: "Santità, questa violenza non è cieca per niente. Ha un nome, è islamica. Ci vede benissimo, e mira lontano. I ciechi siamo noi…"
Lo spettro dei 'Foreign Fighters'
Lo spettro dei 'Foreign Fighters'
Invece il politicamente corretto indica altre strade. Ora si evidenzia un fenomeno nuovo. Grazie alla politica di accoglienza miope quando non irresponsabile mascherata da democrazia, si stanno riversando in tutta Europa, soprattutto in paesi come la Francia il Belgio e il Regno Unito, i combattenti dell'Isis, di ritorno dagli scenari di lotta medio-orientali. Essi sono stati formati dall'Isis in Siria e ciononostante vengono lasciati rientrare in massa e affidati a psicologi o centri di "de-radicalizzazione", come già avviene in Francia, mentre si comincia a parlarne anche qui nei dibattiti televisivi più recenti; il che appare assolutamente ridicolo, perché realisticamente è solo un palliativo illusorio e tragicamente inefficace. Di fatto significa che lo scenario della lotta si sposta dal Medio Oriente nei nostri Paesi ad opera di un nuovo terrorismo liquido, diffuso, molecolare, ma non per questo meno letale e che richiede ben altre azioni preventive e repressive.
Conclusione
Conclusione
Mentre, per fronteggiare sia la sicurezza che l'ordine sociale già fortemente compromesso, la negazione del fulcro del problema porta ad adottare soluzioni palliative e al moltiplicarsi di strutture complesse e spesso strumentali a gestioni clientelari, nessuno si preoccupa della soluzione più radicale e necessaria.
Ѐ indispensabile bloccare l'invasione delle masse in prevalenza musulmane e agire sul territorio per impedire l'occupazione del nostro suolo e dei nostri spazi civili e culturali con la proliferazione di moschee e centri di ogni genere non meglio identificati. Ma la soluzione radicale è nel ripristino dei nostri valori autentici, sostituiti da quelli illuministi sfociati nel nichilismo e nel trans-umanesimo; pseudo-valori che rischiano di condurre ad esiti ultimi non solo le nostre società, ma l'intero genere umano. Ed è questo il nostro vero tallone d'Achille!
Κύριε σῶσον ἀπολλύμεθα! Signore salvaci, ci stanno annientando!Ѐ indispensabile bloccare l'invasione delle masse in prevalenza musulmane e agire sul territorio per impedire l'occupazione del nostro suolo e dei nostri spazi civili e culturali con la proliferazione di moschee e centri di ogni genere non meglio identificati. Ma la soluzione radicale è nel ripristino dei nostri valori autentici, sostituiti da quelli illuministi sfociati nel nichilismo e nel trans-umanesimo; pseudo-valori che rischiano di condurre ad esiti ultimi non solo le nostre società, ma l'intero genere umano. Ed è questo il nostro vero tallone d'Achille!
Maria Guarini
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1. A causa dell’intoccabilità del Corano, non contestualizzabile né storicizzabile, in quanto ritenuto disceso direttamente dal cielo.
61 commenti:
Cosa fare per contrastare il terrorismo islamico? Come Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale lo ripetiamo da anni: 1. Vietare la propaganda integralista islamica, come quella salafita e wahabita di Arabia Saudita e Qatar che teorizzano l'uso della violenza contro gli "infedeli"; 2. Fermare l'immigrazione da Nazioni a maggioranza islamica; 3. Permettere la permanenza in Europa solo agli stranieri che condividono e rispettano la nostra cultura, gli altri tornino a casa loro; 4. Non concedere la cittadinanza in modo automatico ma solo a chi dimostra di volersi integrare. Altro che ius soli! 5. Rivendicare le nostre radici greche, romane e cristiane e dire chiaramente che non ci rassegneremo mai al processo di islamizzazione dell'Europa.
(Giorgia Meloni)
Se non ci fosse alcuna comunità islamica in Europa, non ci sarebbe nemmeno il loro
terrorismo.
E'un prodotto naturale della loro comunità, una volta che si senta forte abbastanza in mezzo agli infedeli, per smettere di "baciare la mano che non può tagliare", come dicono, per iniziare a conquistare il potere e sottomettere gli infedeli. Sono gli stessi metodi
seguiti da Maometto: deriso da tutti cominciò con la guerriglia e gli omicidi mirati (terrorismo) a guadagnare consensi, alleati, potere, territorio, sino alla vittoria finale nei confronti della sua città d'origine, La Mecca, dove ritornò da trionfatore.
Bisogna cominciare a pensare che la "questione islamica" va affrontata in modo "radicale".
Così come in modo "radicale" va affrontata la "questione cattolica" cioè il tradimento della fede continuato da parte della gerarchia cattolica attuale, diventata uno dei migliori alleati dell'invasione musulmana. Z.
I nostri governanti e questa Europa sono collusi e semplicemente questo vogliono a nostro danno. Tra poco oltre ad aver aperto il nostro territorio, verranno aperte le nostre case, con la complicità del nostro parlamento che sta votando per mandarci sotto i ponti. Appunto.
Cosa facciamo? Mandiamo una letterina? Raccogliamo firme? Ci disponiamo in ordine così da poter essere investiti da qualche van partecipi del disagio dell'autista?
Sinceramente io per prima cosa penserei ai nostri governanti. Subito. Tanto per dare loro qualche esempio forte delle conseguenze dell'Alto Tradimento.
Non chiamatela immigrazione:
è una invasione di uomini musulmani, giovani, in ottima salute e di pessima reputazione.
Dice bene Irina. Renzi ha fatto una legge che depenalizza le occupazioni abusive. Non ne sapevamo nulla. Sono cose che passano sulle nostre teste... Ho letto giorni fa che alcuni parlamentari di destra stanno promuovendo il boicottaggio dei regolamenti esecutivi. Il problema sono gli irresponsabili che hanno votato questo obbrobrio.
Rispondo a Z.
Certo la radicalità si impone. Ma il problema è come metterla in atto su entrambi i fronti.
Mancano le guide ferme ma equilibrate.
Ormai è cronaca quotidiana.
....
POLIZIA, ATTENTATORE PUNTAVA ALLE DONNE - Sembrava puntare a colpire le donne il marocchino 18 anni che ieri a Turku ha ucciso due donne e ha ferite altre otto persone. Lo riportano i media citando fonti della polizia. Secondo fonti non confermate, sono infatti sono donne sei degli otto feriti, di età compresa tra i 15 e i 67 anni, tra i quali vi è una ricercatrice italiana, una persona di cittadinanza britannica ed una svedese. Nel briefing della polizia è stato anche reso noto che il giovane aggressore era arrivato in Finlandia e che era inserito nel "processo per l'asilo". L'assalto di ieri è stato rubricato dalla polizia come omicidio con "intento terroristico" in relazione alle due vittime e come tentato omicidio per quanto riguarda le persone ferite.
...
http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2017/08/19/attacco-finlandia-italiano-tra-feriti_X8ehUIG8HWql5eruDg1fhI.html
Mic se ti pare interessante potresti riprendere questa vicenda ? è una storia orribile che i media di regime stanno ignorando in nome del politicamente corretto.
https://www.loccidentale.it/articoli/145996/anche-a-newcastle-le-gang-islamiche-vanno-a-caccia-di-ragazzine-bianche
Uno degli aspetti più tristi dell'islamizzazione dell'Europa in atto in questi anni è la complicità della Gerarchia cattolica
che favorisce in tutti modi l'invasione arrivando a grottesche prese di posizione. Questa Gerarchia andrebbe combattuta, ma i laici nulla possono. Non so veramente come se ne esca.
Il “migrante”: un nuovo idolo cui sacrificare la civiltà cristiana – di Guido Vignelli
Il fenomeno pilotato della invasione “migratoria” non mira a costruire una futura civiltà “pluralista ed ecumenica”, ma a dissolvere la passata civiltà cristiana per sostituirla con una non-civiltà a carattere scettico e immorale, tribale e caotico.
https://www.riscossacristiana.it/il-migrante-un-nuovo-idolo-cui-sacrificare-la-civilta-cristiana-di-guido-vignelli/
http://www.maurizioblondet.it/jihad-spagna-la-costruzione-della-narrativa/
# I laici nulla possono, di fronte a questa gerarchia?
Potrebbero perlomeno darsi da fare per metterla di fronte alle sue responsabilità, con le spalle al muro, cominciando a contestarne pubblicamente l'insegnamento e la pastorale deviati.
Creare un clima d'opinione il più ampio possibile.
PP
"L’Occidente è prosperato finché cristiano. Poi però, esiliato Dio, è corso maldestramente ai ripari divinizzando il progresso, esaltando la scienza e facendosi catechizzare dall’economia. Ma, senza un’anima, anche la società più tecnologica non è che un guscio vuoto. Ed è per questo che oggi l’Europa non solo è flagellata dal terrorismo, ma trema all’idea di chiamare le cose con il loro nome: per paura della verità. La verità di un’identità, prima che ferita, rifiutata".
Giuliano Guzzo
Calpestata la Costituzione, calpestata la magistratura.
Secondo Orlando, saranno le Ong e le Fondazioni bancarie a decidere quali siano i post e gli account da cancellare (con la scusa dell'odio).
http://www.informazioneitalia.com/una-furia-la-poliziotta-terminator-che-ha-ucciso-quattro-terroristi-una-vera-eroina-come-li-ha-ammazzati-tutti/
L’Europa si è spenta con la civiltà cristiana. La nostra civiltà è la civiltà cristiana ed ha cominciato a morire alla fine del Medioevo grazie alla Riforma luterana e alla sua sostituzione con la cultura del profitto economico
Minniti esulta per aver espulso tre clandestini.
Nello stesso periodo ne sono sbarcati oltre 400 mila. In questo periodo gli 'sbarchi fantasma' di personaggi ignoti che attaccano le spiagge siciliane come truppe da sbarco si moltiplicano ma, tranquilli, loro ne hanno espulsi 3.
Qualche ora dopo il sanguinoso attentato sulla Rambla a Barcellona, che ha lasciato sul terreno 14 morti, tra cui due italiani, un centinaio di chilometri più a sud un poliziotto eroe è riuscito a sventare un attentato gemello, che se fosse andato a buon fine avrebbe provocato un' altra strage. Perché a Cambrils, capoluogo della Costa Brava vicino a Terragona, che in questi giorni è affollata di turisti, un' autovettura con a bordo cinque terroristi si è lanciata sulla folla. Nei piani degli attentatori dopo l' investimento si sarebbe dovuto sparare all' impazzata e provocare una tragedia. Solo l' intervento dei Mossos de Esquadra, la polizia catalana, ha evitato il peggio e il bilancio della notte di terrore che ha colpito Cambrils 9 ore dopo Barcellona è stato di un morto e sei persone ferite, tra cui un poliziotto.
L' Audi A3 che alle due del mattino a tutta velocità stava per travolgere i clienti dei bar affacciati sul lungomare ha urtato una pattuglia della polizia, i terroristi sono scesi dall' auto e si sono scagliati contro gli agenti brandendo machete, coltelli e asce, e avevano addosso cinture esplosive, che poi si sono rivelate finte. Non è ancora chiaro se i sei feriti civili siano stati colpiti da armi bianche o se le ferite riportate siano dovute all' investimento. Sta di fatto che è scoppiato un conflitto a fuoco con i Mossos, e uno solo di loro è riuscito ad ammazzare quattro dei cinque assalitori, che sono morti sul colpo. Il quinto, dopo aver cercato la fuga in un parco (dopo aver ferito una donna accoltellandola) è stato raggiunto dai colpi sparati da un altro agente, in borghese ed è morto durante il trasporto in ospedale.
Un altro poliziotto eroe, dunque, esattamente come i due poliziotti italiani che lo scorso dicembre hanno fermato il ricercato numero uno d' Europa: Anis Amri, che pochi giorni prima aveva fatto strage a Berlino. A Sesto San Giovanni i due agenti italiani fermarono per un controllo casuale il macellaio di Berlino. E anche a Cambrils il poliziotto è un eroe per caso. Perché i Mossos non stavano facendo un presidio anti terrorismo, ma un controllo di routine per strada, proprio nel momento in cui l' Audi A3 si è scagliata sulla folla. Uno di loro vedendo arrivare i terroristi con la loro furia omicida ha cominciato a sparare alcuni colpi, ben assestati.
L' identità del poliziotto non è stata divulgata e c' è chi tra i media locali ipotizza si tratti di un agente donna. Per lui, o per lei, la notte tra il 17 e il 18 agosto avrebbe dovuto essere l' ultima in servizio prima delle meritate vacanze, che avrebbero dovuto cominciare proprio ieri. Il suo coraggio l' ha trasformata nella notte della consacrazione a eroe. Perché sparando ha salvato la vita ai tantissimi turisti e al suo partner di pattuglia che era rimasto ferito nello scontro con l' Audi, riportando un trauma alla testa e una frattura alla tibia. «Anche se sei un professionista, uccidere quattro persone non è una cosa facile da digerire», ha dichiarato il capo dei Mossos Josep Luis Trapero nel corso di una conferenza stampa, e per questo il poliziotto ha subito ricevuto assistenza psicologica.
L' eroe di Cambrils prestava servizio in una cittadina di 30 mila abitanti, che ai più sembrava solo un tranquillo centro balneare. Non era però sconosciuta a terroristi e intelligence, perché la rotatoria dove questo nuovo eroe di Spagna e il suo collega erano di pattuglia si trova a pochi metri dall' Albergo Monica, l' hotel dove l' 8 luglio 2001 pernottò Mohamed Atta, il pilota del primo aereo che si schiantò sulle Torri Gemelle. Atta incontrò lo yemenita Ramzi bin al-Shibh, con il quale pianificò nei dettagli gli attentati dell' 11 settembre.
di Ilaria Pedrali
http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/13219664/attentato-sventato-a-cambrils-la-poliziotta-eroina-che-ha-ucciso-i-quattro-terroristi.html
L’«Islam moderato»: esiste o non esiste?
https://giulianoguzzo.com/2017/08/19/a-proposito-di-islam-moderato/
...ecco... appunto...per dirla alla romana..."fateve n'artro sonno"!...!.......
Volevano far saltare la Sagrada Familia, il tempio ancora incompiuto di Barcellona, capolavoro di Antonio Gaudi e simbolo della capitale catalana, meta ogni giorno di migliaia di turisti. E forse ci sarebbero riusciti - con tre furgoni carichi di esplosivo e bombole di gas - se un maldestro tentativo di collegare i detonatori ai potenziali ordigni non avesse fatto esplodere alcune bombole mercoledì, nel covo di Alcanar, uccidendo due terroristi. La cellula di giovanissimi jihadisti è stata costretta così a 'ripiegare' su attentati più 'rudimentali', come il furgone bianco lanciato sulla folla delle Ramblas. Sono le ultime novità nelle indagini sugli attentati di Barcellona e Cambrils. La polizia dà ora la caccia al terrorista identificato come l'autista del furgone-killer: Younes Abouyaqoub, 22 anni.
Tra le vittime dell'esplosione l'imam marocchino che li addottrinava.
Ha ragione PP su quello che potrebbero fare i laici. Il problema è che lo fanno da molto e la Gerarchia semplicemente se ne frega comportandosi di fatto come una casta autoreferenziale che detiene il monopolio della verità che non è quella della Tradizione Cattolica ma quella emersa dal "Concilio" l'unico che veramente conta avendo abrogato implicitamente tutti gli altri. Questo clericalismo deteriore è diffuso anche tra i preti che prestano gratuitamente sale ai musulmani per il Ramadan o scuole coraniche ignorando ogni critica proveniente dai laici.
Guareschi fu profetico ormai nelle parrocchie abbondano i Don Chichì e i Don Camilli sono in via di estinzione.
Non scandalizziamoci se poi giovani maschi eterosessuali in cerca di Dio si convertono all'Islam leggendo libri Sufi o incontrando imam che parlano di Dio invece che fare gli psicologi, gli animatori o le guide turistiche. Aggiungo, cosa ricordata anche da Mons. Lefebvre nella "Lettera ai Cattolici perplessi", che l'Islam ha mantenuto l'Arabo classico come lingua della preghiera mentre i vaticanosecondisti hanno fatto a pezzi la liturgia. L'Islam non è solo terrorismo altrimenti non crescerebbe così velocemente su scala mondiale e secondo me sarà sempre più attraente per gli Europei stanchi sia del nichilismo della sinistra progressista sia di un cattolicesimo devirilizzato
e apostata. PP ha ragione e bisogna combattere fino alla fine consapevoli però che il vero nemico non è l'Islam, ma la Gerarchia fintamente cattolica che ha preso il potere con il golpe consumatosi durante il Concilio, come il Prof. De Mattei ha ben documentato.
Mi ha colpito moltissimo un articolo di Ariel S. Levi di Gualdo che non è certo un tradizionalista, ma descrive una situazione ecclesiale terribile, peggiore di quella che immaginavo.
http://isoladipatmos.com/nella-chiesa-di-sodomagomorra-abbiamo-un-gay-friendly-come-nuovo-prefetto-della-congregazione-per-la-dottrina-della-fede/
consapevoli però che il vero nemico non è l'Islam, ma la Gerarchia fintamente cattolica che ha preso il potere con il golpe consumatosi durante il Concilio, come il Prof. De Mattei ha ben documentato.
Il vero nemico è il nichilismo e la scristianizzazione, che dobbiamo vincere innanzitutto in noi stessi. La gerarchia, nella sua massima parte e soprattutto agli alti livelli è di fatto deviata. Cerchiamo noi di non lasciarci trascinare dalle reazioni emotive e di combattere il vero nemico.
Sull'islam - nemico storico - rimaniamo all'erta e cerchiamo di creare un movimento d'opinione realista. Quanto alla "gerarchia fintamente cattolica" non mancano oasi di sana spiritualità. E' lì che ci ristoriamo. Non senza richiamare l'attenzione di chi ha orecchi per intendere sulle storture che potrebbero sviarci. Ma con argomenti seri fondati sul magistero perenne, senza pamphlet scandalistici.
Mic hai perfettamente ragione, ma ricordo che l'omoeresia è stata denunciata e combattuta anche da Papa Ratzinger. l'articolo che ho citato di una persona che certamente non la pensa come me non ha nulla di scandalistico, ma è una denuncia di una situazione gravissima di enorme rilevanza sociale. mi fermo qui per non uscire troppo dal tema. sarebbe interessante dedicare un'approfondimento ai motivi che spingono molte persone, soprattutto maschi, ad abbandonare la Chiesa dopo la Cresima. Secondo me è una questione cruciale per capire la fenomenologia della scristianizzazione.
Gentile Mic,
La locuzione 'nemico storico' non fa altro che valorizzare un dato oggettivo inoppugnabile: l'espansione (e i tentativI di espansione) islamica, vivente Maometto ad oggi.
Dovrebbe costituire una premessa fondamentale ad ogni ragionamento sui fenomeni migratori.
Brava Mic.
Il vero nemico è "il nemico", l'odiatore di Cristo, il cacciato dal Cielo, l'invidioso che s'aggira per il mondo desideroso di perdere anime, omicida e falsario fin dal principio.
E' quello che in larga misura è scomparso dai radar della predicazione e della pastorale, che svaria dall'ipotesi che il nemico non esista proprio a quella di una sua conversione, passando per l'incertezza dell'esistenza dell'inferno e del suo essere, se c'è, totalmente vuoto.
Nell'indeterminatezza del nemico vero, nell'illusione che si "vinca" senza alcuna lotta (innanzitutto interiore), l'esistenza umana ha smarrito la realtà tragica del peccato e la necessità di Cristo come redentore.
Nemiche sono diventate le idee più chiare in tal senso, nemici gli uomini che le annunciano... Dopo secoli di odio anticristiano oggi persino molti cristiani, anche "consacrati" (termine oltremodo paradossale per molti), sostengono la radice stessa dello smarrimento, demotivando ogni resistenza, spegnendo l'ardore, ridicolizzando l'ascesi.
Ecco che al tutto sopraggiunge il nulla, proprio dove il nemico vuole portarci, dov'è lui.
L'arte del nemico è quello di celarsi dietro pletore di nemici a lui utili, che lo vogliano o che ne siano inconsapevole strumento: del nemico vero non si deve parlare, così che possa sempre trarre profitto da ogni sforzo prodotto per accanirsi con qualche sua manifestazione, mentre lui, indisturbato, sta già architettando la puntata successiva.
Restano la preghiera e il digiuno, uniti alla vera carità, che è Cristo.
Lì ci è maestra la donna vestita di sole, l'umile ancella del Signore.
Siamo chiamati a riunirci presso Maria e presso l'Eucaristia, dove il nemico è chiuso fuori, inesorabilmente, senza nessuna possibilità. Se non stiamo lì, adoranti e fiduciosi, saremo altrove, a dialogare con il mondo, che è sotto la signoria del nemico. E mentre saremo affaccendati in quest'illusione di essere noi a "fare il bene", il nemico ci usa, mentre resta bellamente nascosto, a gustarsi la scena delle nostre inimicizie astutamente seminate di zizzania che aizza ideologie, religiose, sociali e politiche, nel nulla e nel vuoto di quello che è diventata la nostra civiltà, in primis la cosiddetta informazione.
La Gerarchia Cattolica è sicuramente colpevole più che del silenzio verso l'islam, del silenzio verso la Verità Cattolica.
C'è da sottolineare che nella sottovalutazione del pensiero che gli invasori portano è in ottima compagnia
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/stupra-disabile-13-anni-e-giudice-libera-limmigrato-1431901.html
http://costanzamiriano.com/2017/01/19/la-fine-delluomo-occidentale/
DI FRONTE A TANTA SOFFERENZA IMPLORIAMO IL CONFORTO DELLA VERGINE AI SOPRAVVISSUTI E PREGHIAMO IL PADRE PERCHE' CONFONDA I VIOLENTI IDOLATRI ISLAMICI E QUANTI MANIPOLANO LE COSCIENZE A FAVORE DEL NEMICO CHE INCOMBE
È l'immagine straziante della fine della nostra civiltà massacrata dall'ideologia islamica e da chi la assolve. Se non sapete nulla dell'islam, non parlate. Tacete, giornalisti compresi. Abbiate rispetto dei morti e della verità, almeno oggi. (Barcellona, 17 agosto 2017)
Noi siamo afflitti in ogni maniera, ma non ridotti agli estremi; perplessi, ma non disperati; 9 perseguitati, ma non abbandonati; abbattuti, ma non distrutti, 10 portando del continuo nel nostro corpo il morire del Signore Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 11 Noi che viviamo, infatti siamo del continuo esposti alla morte per Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. (2 Corinzi 4,8-12)
Grazie Tosatti:
"SANTITÀ, QUELLA VIOLENZA NON È CIECA. HA UN NOME, CI VEDE BENISSIMO, E MIRA LONTANO…"
http://www.marcotosatti.com/2017/08/19/santita-quella-violenza-non-e-cieca-ha-un-nome-ci-vede-benissimo-e-mira-lontano/
Grazie Luisa. Comunque l'affermazione di Tosatti è citata nell'articolo.
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2017/08/i-cittadini-scrivono-a-monsignor-perego-vescovo-di-ferrara/
La risposta degli occidentali al terrorismo islamista, questa volta, sono i gattini.
Diciamo che gli spagnoli del passato hanno risposto in altra maniera. E dei musulmani... non v'è stato più problema...
1) Don Pelayo, iniziatore dell'insurrezione antiislamica e della Reconquista nel 718, con il voto alla Vergine di Covadonga;
2) Rodrigo Diaz del Bivar, El Cid, eroe della Reconquista ed eroe nazionale della Spagna;
3) I Re Cattolici Ferdinando e Isabella ricevono, il 3 gennaio 1492, le chiavi della città di Granada dall'ultimo re moro. La Reconquista è conclusa, il voto è sciolto;
4) Don Giovanni d'Austria, debellatore della rivolta dei moriscos nell'Alpujarras negli anni Sessanta del Cinquecento (poi, vincitore di Lepanto).
Avete ragione: il mio mondo è differente. L'unico problema... è che loro sono sempre gli stessi... Per di più oggi telecomandati dai signori del mondo.
Ma quei tempi... erano oscuri, vero? Oggi... sono i giorni luminosi dei gessetti, dei gattini... e dell'invasione e dei morti ammazzati dal terrorismo.
(Massimo Viglione)
La frase d’ordinanza recitata in coro è la seguente: non cederemo ai terroristi che puntano ad avere il sopravvento sui nostri costumi occidentali e sulla nostra civiltà. Buoni propositi cui non seguono atti concreti. Dopo aver seppellito con cerimonie solenni i morti ammazzati, ci dimentichiamo perfino dei vivi. Cosicché non ci predisponiamo adeguatamente al prossimo attacco dei bastardi. Che arriva puntuale come il destino.
(Vittorio Feltri)
Gli assassini musulmani di Barcellona volevano colpire la Sagrada Familia? Bergoglio l'ha già fatto con Amoris Laetitia!
purtroppo mia madre ha acceso la TV per sentire la Messa celebrata a Rimini per il meeting CL
il Vangelo deformato
Gesù capovolto, tradito, abbandonato
la nuove religione unica mondiale, al momento allo stadio del famoso poliedro, comprensivo dell'ateismo (e, perché no: anche del santanismo) ormai urlata
i cattolici fustigati
Gesù guarì la figlia della "gentile" (il cagnolino) per la fede che quest'ultima aveva in Gesù. Non perché Gesù non discriminava gli uomini tra quelli che credevano in Lui e quelli che non credevano in Lui.
Come é possibile capovolere così il Vangelo dopo averlo letto ? E come é possibile non accorgersi di questo capovolgimento ?
Anna
Ma c'è solo l'Islam dietro a questi atti terroristici? Mi pare di capire dal sito di Bolondet che siano altri coloro che tirano i fili.
Il prossimo obiettivo dell'Isis sarebbe l'Italia. Un annuncio cupo e minaccioso che dovrebbe imporre a chi governa un supplemento di attenzione anche nelle parole che vengono usate. E, invece, mentre l'Isis ci minaccia, piangiamo i morti dell'attentato a Barcellona, siamo in ansia per i feriti in Spagna e in Finlandia, Gentiloni ribadisce che la priorità per la politica del Pd è approvare lo Ius soli.
Insomma, mentre l'Italia, oggi più che mai, ha bisogno di più sicurezza e di maggiori controlli del territorio, il Governo risponde con più cittadinanza italiana agli stranieri.
(Raffaele Fitto)
Anna,
nelle preghiere dei fedeli di ieri c'era quella per renderci capaci di accogliere tutti. Io non sono riuscita a trattenermi e almeno i miei vicini hanno sentito quel che dicevo. Non sono sicura che lo abbiano capito.
Per Mah 15:14
Chi ha mai sostenuto che l'Islam è l'unico problema? Però di certo si tratta di uno dei fronti - che ovviamente so interseca con una realtà più complessa - sul quale, in questo nostro tempo, non ci è lecito abbassare la guardia.
http://www.imolaoggi.it/2017/08/20/nicolai-lilin-le-minacce-della-boldrini-non-mi-fanno-paura-ma-temo-per-litalia/
Nei giorni delle strage, nei giorni in cui immigrati di seconda generazione mietono vittime innocenti in Spagna, il premier Paolo Gentiloni, con tempismo "suicida", torna a invocare lo ius soli e a sostenerne l'importanza. E contro il premier si scaglia Giorgia Meloni. Lo fa su Facebook, con un post al vetriolo: "Gentiloni definisce una 'conquista di civiltà' lo ius soli, legge-condono con cui il Pd vuole regalare la cittadinanza agli immigrati. Per Fratelli d'Italia una 'conquista di civiltà' sarebbe vedere il governo italiano fare gli interessi degli italiani, cosa che non accade da quando Bruxelles ha messo a palazzo Chigi i suoi fantocci". Gentiloni, dunque, come un "fantoccio". Lo ius soli, invece, uno "scellerato provvedimento" contro la Meloni lancia una raccolta firme. "La Patria è di chi la ama", ricorda la leader di Fratelli d'Italia.
REGGIO EMILIA – Il giovane richiedente asilo pakistano che ha stuprato un bambino handicappato è già libero. Finito ai domiciliari in hotel.
Non è bastata l’accusa di aver abusato di un minorenne con problemi psichici nella Bassa Reggiana a tenerlo in galera. Il Pm Maria Rita Pantani: “Ho chiesto il carcere visto che non ha domicili idonei. L’arrestato ha ammesso le sue responsabilità dicendo che il ragazzino handicappato era consenziente”. Ma non sapeva che i profughi hanno licenza di stuprare.
"Grazie allo straordinario senso di autodisciplina dimostrato" il 21enne pakistano reo confesso del reato di violenza sessuale su minore può rimanere fuori dal carcere.
Un giudizio scritto testualmente nell’ordinanza emessa ieri dal giudice Giovanni Ghini dopo un’ora di Camera di consiglio, con la quale ha motivato la revoca degli arresti domiciliari. L’indagato, scrive il giudice, «si è messo da solo agli arresti domiciliari» e questo «basta – anche senza la pienissima confessione – a garantire che le esigenze cautelari possano essere soddisfatte con misure diverse dalla custodia in carcere».
Le vittime si sentono tradite da quella giustizia che rappresenta lo Stato e che dovrebbe, anzi deve, distinguere fra Caino e Abele. Un bambino abusato, come una donna violata, devono sentirsi tutelati, creduti, accolti fra braccia forti, comprensive, capaci di capire. È scandaloso credere di essere nel giusto applicando a manica larga il codice penale, vietando a chi violenta di incontrare per strada la propria vittima, terrorizzata per sempre. Questi sono abusi di Stato».
Ci sarà una manifestazione, denominata ‘Un’ora di silenzio’, «per dimostrare indignazione per una giustizia inesistente ma anche affetto e solidarietà a un bambino abusato e successivamente umiliato», Mirabile invita a partecipare chiedendo di evitare strumentalizzazioni politiche («Lasciate a casa bandiere e simboli di qualsiasi genere»), ma e soprattutto, ai partecipanti uomini, di indossare «una dignitosa camicia», in contrasto con l’abbigliamento informale del giudice.
Alla protesta aderisce anche il comitato Cres-Reggio Emilia sicura, che raccoglie circa duecento aderenti che da tempo si mobilitano contro il degrado e la criminalità nella zona della stazione ferroviaria e che in giugno avevano organizzato una fiaccolata contro la scarsa chiarezza che hanno ravvisato nella gestione dell’accoglienza dei profughi nella nostra città.
Bufera a Padova sulla candidata PD che ha dichiarato:
"La minoranza moderata va integrata, i fondamentalisti perseguiti e chi è sottomesso alla sharia va liberato da questa legge Santa che non rispetta i diritti umani, prima di parlare di integrazione devono essere messi nelle condizioni culturali e sociali per integrarsi e capire l'Occidente. Questa sarebbe una grande conquista di civiltà, non di certo solo dire che non bisogna avere paura e parlare di egualitarismo. Bisogna riconoscere che non solo il fondamentalismo è un problema, ma che lo è anche la maggioranza delle persone che subisce ogni giorno la sharia e non è messa nelle condizioni di capire la nostra cultura nè il nostro modo di pensare. Non credo di aver detto nulla di allarmante, mi spiace che il buonsenso sia visto con stupore".
Beunida Melissa Shani del PD
Intanto il PD candida i musulmani. E non è da escludere che l'apparente ragionevolezza sia taqiyya (dissimulazione9
In una lettera aperta ai fedeli Don Faganza afferma che il primo passo è quello di chiedersi cosa pensino i musulmani di noi, di capire l’origine di tanta violenza. La risposta questo quesito la dà lo stesso sacerdote: “L’obbiettivo dell’Islam di qualsiasi tendenza è quello di sostituirsi al cristianesimo e ad ogni altra espressione religiosa”. Ma se è questo l’obbiettivo, perché dovrebbero portarlo a termine con la violenza e gli attentati? A questo Padre Faganza risponde: “I mezzi per farlo dipendono dalle circostanze storiche. Il terrorismo di matrice islamica rappresenta uno dei pericoli più gravi che incombono sulla nostra società. Il problema non è soltanto politico, ma anche e soprattutto religioso. Non vi è dubbio che la grande maggioranza di musulmani che vive in Occidente sia gente che vuole fare una vita tranquilla, ma l’obiettivo dell’Islam è di sostituirsi al cristianesimo”.
Il direttore di Radio Maria ammette che ci sono molti musulmani che vogliono solo vivere una vita tranquilla. Questa realtà dovrebbe essere la base su cui costruire un dialogo tra le due confessioni religiose, ma secondo Don Faganza il dialogo è impossibile. Il motivo di questa categorica divisione risiede nel loro libro sacro, il corano, il cui obbiettivo è: “La soggezione di tutto il mondo all’Islam, considerato il sigillo e il compimento di tutte le rivelazioni, con il mondo (secondo la dottrina classica dell’Islam, accettata da tutti i musulmani) suddiviso in due parti, il territorio dell’Islam, dove vige la legge dell’Islam e il territorio di guerra dove sono gli infedeli. Quest’ultimo territorio dev’essere conquistato e assoggettato all’Islam”.
Circa il territorio dell'islam a casa nostra, dove diventiamo stranieri
C'è un altro aspetto della mentalità musulmana che non viene mai citato e che tutti dovrebbero conoscere, a cominciare da giudici e politici e preti.
Per i musulmani ogni parte della terra dove ci siano fisicamente musulmani è ipso facto terra di islam. Diventa terra loro. A Napoli, giorni fa i militari, durante un'operazione di controllo di un sospetto, sono stati circondati minacciosamente da un gruppo di "immigrati" che gridavano "L'Italia è nostra!". Per loro, è così: è diventata loro dal momento che ci sono loro. Stop. Siamo noi che continuiamo a non voler capire con chi abbiamo a che fare.
Le decine di migliaia di africani e asiatici, giovani e vigorosi, che vengono a sbarcare da noi, vengono a prender possesso di una terra che già appartiene, per loro, alla Ummah, alla comunità dei seguaci di Maometto, già stabilita qui prima del loro arrivo. Peggio per noi, che non lo vogliamo capire, a cominciare dalla Caritas e dal pretume ecumenista, ecologico, pacifista, arcobaleno e disfattista.
Il mondo degli infedeli resta sempre "casa della guerra". I rapporti con esso di tipo pacifico sono solo tregue, che, in teoria, non dovrebbero durare più di dieci anni, per i loro giuristi e imam. Uccidere gli infedeli alla maniera dei terroristi è perfettamente conforme al Corano e a ciò che ha fatto Maometto, il cui comportamento resta la regola suprema. Anche se la maggioranza dei musulmani non ammazzerebbe nessuno, resta comunque che il principio della legittimità dell'uccisione dell'infedele e della estromissione o sottomissione di quest'ultimo dalla sua terra natale, lo devono comunque accettare perché è dogma religioso, per loro. Se lo discutessero o lo ostacolassero, rischierebbero la testa.
PP
E' miserabile che l'Italia abbia accettato centinaia di migliaia di invasori travestiti da profughi venuti per puro parassitismo economico, per delinquere o per terrorismo. E' miserabile che l'Italia e l'Europa abbiano rinnegato le loro radici etniche, culturali e religiose in nome di un disgustoso meticciato utile solo a chi ci vuole sradicati e schiavi.
Ma altrettanto miserabile è la pesantissima censura del regime mondialista, multiculturalista e antirazzista che colpisce ogni critica, pur blanda e argomentata, dell'Islam. L'Islam è intoccabile.
Un giornalista di Libero, Filippo Facci, tra l'altro ultralaico, che dichiara provocatoriamente di "odiare l'Islam", viene messo sotto accusa dall'Ordine e rischia la sospensione dalla professione, cioè la fame. Sempre il quotidiano Libero, qualche mese fa, dopo l'ennesimo, sanguinoso attentato, ha titolato "Bastardi islamici" ed è stato immediatamente denunciato. Google e Facebook censurano pesantemente e immediatamente ogni accenno critico all'islam. Alcune banche hanno negato l'apertura di un conto corrente a un neo-costituito movimento anti-islamico. I grandi giornali di regime (Corriere, Repubblica, La Stampa, Il Messaggero ecc.) in questi giorni, hanno sempre riferito di "terroristi", mai di terroristi islamici. Così le televisioni pubbliche e private. Due bravissimi giornalisti del quotidiano La Verità, Maurizio Belpietro e Francesco Borgonovo hanno recentemente documentato questa feroce censura in libro interessante e inquietante, edito dallo stesso quotidiano La Verità: L'Islam in redazione, il cui sottotitolo è assai significativo: Perché è vietato dire che il terrore è islamico e che l'Islam non è una religione di pace. Delle vergognose posizioni e omissioni del Papa e della Chiesa, si è già detto, qui.
L'Islam ci viene sempre contrabbandato come "religione di pace", nonostante un'abbondantissima messe di smentite storiche, esegetiche, culturali. Eppure, nella sua storia, l'Islam ha lasciato dietro di sé una sanguinosa scia di milioni di morti, di perseguitati, di schiavi, di martiri. Tutta la sua ideologia è intrisa di odio, di aggressività, di uso di ogni mezzo, compresa la menzogna e la dissimulazione (la taqiyya), per distruggere il mondo non islamico.
Non sconfiggeremo il terrorismo islamico se non distruggeremo queste menzogne, queste falsità, queste censure imposteci dalle lobby mondialiste, antieuropee e anticristiane. Con l'Islam non si può gradevolmente dialogare davanti a una tazza di té, come s'immaginano (non solo oggi) alcuni ingenui o collusi in mala fede. Il terrorismo si sconfigge solo se si prende coscienza che è terrorismo islamico e in quanto tale lo si combatte con tutti, tutti i mezzi.
PERCHÉ IL GIAPPONE NON HA PROBLEMI CON L’ISLAM.
Avete mai sentito nei media che un politico, un leader o il primo ministro di una nazione islamica abbiano visitato il Giappone? Avete visto la notizia che un dignitario dell’Iran o un principe dell’Arabia Saudita abbia visitato il Giappone?
1.- Il Giappone è, forse l’unico, paese che ha tenuto a bada l’Islam.
2.- Il Giappone ha severe restrizioni all’Islam ed a tutti i musulmani.
3.- Il Giappone è l’unica nazione che non da’ la cittadinanza ai musulmani.
4.- Il Giappone non dà la residenza permanente ai musulmani, da’ solo residenza temporanea e solo sotto stretti parametri. Il primo è il lavoro altrimenti l’espulsione è immediata ed effettiva. Una volta ricevuto l’ordine di espulsione il mussulmano aspetta in carcere la partenza. Il secondo è quello di non provocare nessuna turbativa all’ordine pubblico. In Giappone gridare per strada costituisce una turbativa all’ordine pubblico.
5.- Vi è un divieto, chiaro, esplicito e rigoroso, sulla diffusione dell’Islam in Giappone. Ne è vietata inoltre ogni forma di divulgazione e proselitismo.
6.- Le Università del Giappone, non insegnano né la lingua araba né la religione islamica.
7.- Non è possibile importare ‘Il Corano’ stampato in arabo, ma solo in giapponese e nessuno stampa il Corano in quella lingua. Se anche fosse tutte le case editrici hanno fatto sapere che nessuna lo porrebbe in vendita.
8.- Secondo i dati pubblicati dal governo giapponese, è stato dato soggiorno temporaneo solo a 2 Iman musulmani, per accudire i pochi fedeli dipendenti di multinazionali . Questi Iman musulmani devono parlare giapponese, devono obbedire la legge giapponese e svolgere i loro riti religiosi solo nelle loro case, pena l’arresto e l’esplusione.
9.- Il Giappone è l’unico paese che ha un numero minimo di ambasciate in paesi islamici.
10.- I musulmani che vivono in Giappone sono solo i dipendenti di società estere. Nessuna azienda giapponese ha dipendenti mussulmani (dati diffusi dal loro Governo).
11.- Ancora oggi, i visti a medici, ingegneri, dirigenti e diplomatici mussulmani inviati al Giappone da multinazionali, sono concessi, solo sotto stretta sorveglianza. Gli stessi hanno l’obbligo tra l’altro, di non diffondere nessun tipo di materiale divulgativo pro Islam, pena l’arresto e l’espulsione una volta scontata la pena. Si specifica che le carceri giapponesi non prevedono il menù differenziato per i mussulmani ai pasti e non concede spazi e orari per la preghiera islamica.
12.- Nella maggior parte delle aziende giapponesi includono nelle loro politiche che solo chi non musulmano può fare domanda per un posto di lavoro.
13.- Il governo giapponese ritiene che i musulmani sono fondamentalisti e che anche in quest’epoca di globalizzazione, non hanno voglia di cambiare le loro leggi islamiche.
14.- Un musulmano non può nemmeno pensare di affittare una casa in Giappone.
15.- Se qualcuno viene a sapere che il suo vicino di casa è un mussulmano, informa l’intero quartiere e le autorità di stare allerta.
16.- Nessuno può avviare una cellula islamica o araba in Giappone, a nessun titolo o sotto qualsiasi forma, quella culturale compresa.
17.- Non esiste una legge (sharia) personale in Giappone. L’unica legge che esiste è quella giapponese e non ne sono ammesse altre. Qualsiasi violazione è punita unicamente con la detenzione, non è ammessa infatti la pena pecuniaria per simili reati. Per incitamento all’odio raziale o religioso, la pena minima è di 12 anni. Per reati di questo tipo non sono ammessi benefici sulla pena.
18.- Nella stragrande maggioranza i giapponesi non sono attratti dall’Islam, perché la ritengono una religione pro fanatismo, che incita al razzismo tra i popoli, alla violenza e alla differenziazione tra i sessi a discapito della donna.
19.- Se una donna giapponese sposa un musulmano, sarà considerata una emarginata per sempre. In quasi tutti i casi le donne sono dovute emigrare. In alcuni casi si sono suicidate per l vergogna (Seppuku o Harakiri)
20.- Secondo il signor Komico Yagi (Responsabile Dipartimentale della Università di Tokyo) “In Giappone vi è una percezione che l’Islam è una religione per menti molto strette, e si dovrebbe stare lontano da esso.”
Dopo l’uccisione del giornalista giapponese e del cooperante ad opera dell’ISIS, il governo sta mettendo a punto altre limitazioni nei confronti dell’islam e dei musulmani.
RITA KATZ MINACCIA L’ITALIA .
http://www.maurizioblondet.it/rita-katz-minaccia-litalia/
Voir Israël VIDEO. Vi avverto è molto impressionante,
mostra l'esecuzione per strada della pena capitale, la decapitazione, in un Paese musulmano "moderato".
Une Femme Décapitée En Plein Jour Dans Un Pays Musulman “Modéré” Alors Que La Police Regarde
http://fr.israelvideonetwork.com/une-femme-decapitee-en-plein-jour-dans-un-pays-musulman-modere-alors-que-la-police-regarde/
“Ma che, ci credono tutti stupidi?”, chiede un lettore. La risposta è “sì”. I pochi non stupidi, sanno che non hanno peso in una opinione pubblica di stupidi.
Lo scenario è di una complessità inaudita. Umanamente è inestricabilmente insolubile.
Ma tutti i 'signori della guerra' - che ci è viene lanciata su molti fronti - dovranno fare i conti con i progetti di Chi ascolta le nostre preghiere e si serve della nostre buone volontà.
Segnalo:
"Due critiche laiche a Bergoglio. Su migrazioni e populismo"
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/08/21/due-critiche-laiche-a-bergoglio-su-migrazioni-e-populismo/
Gli italiani messi all'angolo .
http://itresentieri.it/volevamo-abbattere-i-muri-oora-linnalziamo-allentrate-di-corsi-e-viali/
@mic,
se leggiamo quello che 'Japhet ha detto..'sul Giappone, volendo, il problema si risolve, con garbo, anche in un mese lunare.
"Papa Francesco: "Sì a ius soli e ius culturae"
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-francesco-s-ius-soli-e-ius-culturae-1432462.html
Ce pape est un fleau pour l`Eglise et pour l`Europe!
Che cosa abbiamo fatto per meritare un papa come Bergoglio?
Perchè il Signore ci infligge l`operato del vescovo venuto dalla fine del mondo?
Domande retoriche le mie, lo so, conosciamo la risposta, resta la preghiera nella speranza che ci sia chi ha il coraggio e ancora la forza per dire ad alta e intelligibile voce quanto e come questo papa stia provocando dei danni dalle conseguenze non ancora totalmente misurabili il cui peso graverà pesantemente sulle spalle del suo successore, nella speranza ancora che il Signore voglia mandarci un uomo retto e forte capace di raddrizzare tutto quel che sta torcendosi sotto i nostri occhi esterrefatti.
Signora Luisa,
non si chiede cosa abbiamo fatto, ahimè, per meritare Giovanni 23 e il card Bea che hanno fatto quel che hanno fatto.....??
Agere Contra,
Islam e terrorismo: ecco la foto che smaschera l’ipocrisia dei media politically correct
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di Marcello Foa
https://www.riposte-catholique.fr/perepiscopus/barcelone-mgr-ginoux-denonce-terrorisme-islamiste
Barcelone : Mgr Ginoux dénonce le terrorisme islamiste
In ritardo, solo il mio insignificante apprezzamento per l'articolo di Maria, che sintetizza bene la situazione assurda e il vero problema del terrorismo islamico, e l'apprezzamento per tutti gli interventi, che lo integrano benissimo.
Non voglio ripetere cose già scritte, pongo solo l'attenzione sull'interessante intervento di japhlet sul Giappone, riguardo ai modi concreti di combattere il terrorismo islamico.
Non so voi, ma io non ne ho sentito mai parlare, a conferma del clima filoislamico-demenziale che ci impongono i media, che con un mix di ignoranza e grandissima mala fede, ci nascondono informazioni e commenti anche lontanamente critici nei confronti dell'islam, oppure li accompagnano con raffiche di insulti sprezzanti e indignati.
Mi piacerebbe sapere se Japhlet ne ha avuto esperienza diretta, oppure da quale fonte lo ha appreso, che solo per questo sarebbe fonte degna di essere letta e memorizzata.
Comunque tutte le misure adottate dal Giappone, senza nemmeno tanti sforzi, lo neutralizzerebero subito.
Solo che il Giappone ha una forza e una buona volonta' di estirpare il fenomeno che non hanno ne' l'Italia - governata da una classe dirigente tanto furbastri e opportunista quanto idiota e ignorante - ne'gli altri Paesi europei.
Sul punto i filoislamici-idioti-in mala fede replicherebbero, tra le tante corbellerie, che le misure dei giapponesi rovinerebbe anche i rapporti economici con i Paesi islamici.
Ma sicuramente il Giappone, che enormi interessi economici mondiali, non solo non avrà subito alcun pregiudizio economico per queste misure - visto che i Paesi islamici non vanno tanto per il sottile quando si tratta di soldi e di ambiguità - ma si è visto pure 'baciare le mani'.
Si, perché l'islam rispetta la solo la forza maggiore della sua, allorquando 'bacia le mani che non può tagliare'.
Onore ai giapponesi, dunque, che hanno capito il pericolo reale dell'islam e del mondo arabo e hanno preso le loro sacrosante contromisure, senza ipocrisie.
LUIGI.rmv
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