Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 11 agosto 2017

Quando, nel pericolo, si sapeva a Chi ricorrere e non si esitava a farlo

Oggi ricorre la festa di Santa Chiara. La ricordiamo col prodigio raccontato da San Tommaso da Celano: le truppe arabe volevano espugnare Assisi, ma furono respinte dinanzi al Tabernacolo sollevato dalla giovane suora
Questo Miracolo Eucaristico è citato nella Leggenda di Santa Chiara Vergine, scritta da Tommaso da Celano. Si descrive il Miracolo operato da Santa Chiara d’Assisi che con il Santissimo Sacramento riesce a respingere le truppe saracene al soldo dell’imperatore Federico II di Svevia, nel 1240.

La leggenda così racconta: “Erano stanziate lì, per ordine imperiale, schiere di soldati e nugoli di arcieri saraceni, fitti come api, per devastare gli accampamenti e per espugnare le città. E una volta, durante un assalto nemico contro Assisi, città particolare del Signore, e mentre ormai l’esercito si avvicinava alle sue porte, i feroci Saraceni irruppero nelle adiacenze di San Damiano, entro i confini del monastero, anzi  fin dentro al chiostro stesso delle vergini. Si smarriscono per il terrore i cuori delle Donne, le voci si fanno tremanti per la paura e recano alla Madre (Santa Chiara) i loro pianti.

Ella, con impavido cuore, comanda che la conducano, malata com’è, alla porta e che la pongano di fronte ai nemici, preceduta dalla cassetta d’argento racchiusa nell’avorio, nella quale era custodito con somma devozione il Corpo del Santo dei santi. E tutta prostrata in preghiera al Signore, nelle lacrime parlò al suo Cristo: ‘Ecco, o mio Signore, vuoi tu forse consegnare nelle mani dei pagani le inermi tue serve, che ho allevato per il tuo amore? Proteggi, ti prego, Signore, queste tue serve, che io ora, da me sola, non posso salvare’.

Subito una voce, come di bimbo, risuonò alle sue orecchie dal Tabernacolo: ‘Io vi custodirò sempre!’. ‘Mio Signore, aggiunse, proteggi anche, se ti piace, questa città, che per tuo amore ci sostenta’. E Cristo a lei: ‘Avrà da sostenere travagli, ma sarà difesa dalla mia protezione’. Allora la vergine, sollevando il volto bagnato di lacrime, conforta le sorelle in pianto: ‘Vi do garanzia, figlie, che nulla soffrirete di male; soltanto abbiate fede in Cristo!’.

Né vi fu ritardo: subito l’audacia di questi, è presa da spavento; e abbandonando in tutta fretta quei muri che avevano scalato, furono sgominati dalla forza di colei che pregava. E subito Chiara ammonisce quelle che avevano udito la voce di cui sopra ho parlato, dicendo loro severamente: ‘Guardatevi bene, in tutti i modi, dal manifestare a qualcuno quella voce finché  io sono in vita, figlie carissime’”.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Retroscena di un cambio di rotta. Marco Minniti va in Vaticano e convince la Chiesa sulla strategia per i migranti

Confronto con la segreteria di Stato, Bergoglio informato. Così nascono le parole della Cei e la pacificazione nelle fila del Governo

http://www.huffingtonpost.it/2017/08/10/retroscena-di-un-cambio-di-rotta-marco-minniti-va-in-vaticano-e_a_23073878/?utm_hp_ref=it-homepage

Anonimo ha detto...

Ma le ong quando ci sono stati terremoti o calamita', dove erano?

Anonimo ha detto...

Cambio di rotta sull'immigrazione? Parla il Presidente della CEI, cardinale Gualtiero Bassetti:
"Proprio per difendere l'interesse del più debole, non possiamo correre il rischio, neanche per una pura idealità che si trasforma drammaticamente in ingenuità, di fornire il pretesto, anche se falso, di collaborare con i trafficanti di carne umana... Dobbiamo promuovere la cultura dell'accoglienza e dell'incontro ma dobbiamo farlo con grande senso di responsabilità verso tutti, verso chi soffre e chi fugge e verso chi accoglie e porge la mano".
I Pastori sono tornati all'ovile?
(Da 'Libero')

Anonimo ha detto...

O Serafica Santa Chiara, prima discepola del poverello d’Assisi, che abbandonasti ricchezze ed onori per una vita di sacrificio e di altissima povertà, ottienici da Dio con la grazia che imploriamo (….) di essere sempre sottomessi al divino volere e fiduciosi nella provvidenza del Padre.

Pater, Ave, Gloria

irina ha detto...

@Anonimo 16:19

Non mi conforta la notizia. Conferma soltanto l'incapacità di farsi un' idea personale sui fatti. Girano spavaldi con le lenti ideologiche. C'è da temere queste guide dipendenti dal mondo, nel bene e/o nel male che sia. Se non ricevono l'ultima imbeccata vanno avanti a ripetere, come un disco rotto, l'imbeccata precedente senza il minimo esame critico. Comincio a chiedermi se non siano sotto qualche incantesimo. E'impossibile mettere insieme, nella realtà, una tale armata Brancaleone, per caso.

Anonimo ha detto...


I musulmani "al soldo" di Federico II di Svevia

Qualche utile riflessione anche per il presente può venire dalla loro vicenda. Non si trattava di mercenari. Al tempo di Federico c'erano ancora parecchi musulmani in Sicilia, una parte dei quali si organizzò nelle difficili zone interne e cominciò una guerriglia sanguinosa contro l'imperatore. Furono circa tre anni di lotte feroci. Alla fine Federico, che non riusciva a eliminarli, li deportò (li trasferì) in Puglia, soprattutto a Lucera. Qui li rese stanziali. Ebbero libertà di culto, si dedicarono all'agricoltura e all'artigianato. Eccellevano nella fabbricazione delle armi. Divennero fedelissimi di Federico, e combatterono per lui con valore, come fanteria leggera, arcieri soprattutto. Non dovette schierarne più di un diecimila circa, nelle sue campagne. Costituirono la sua guardia del corpo. Il Papa si sdegnò assai per il fatto della colonia musulmana a Lucera. La sua esistenza fu anche invocata tra i moviti addotti per deporlo da imperatore (il contrasto era in realtà soprattutto politico).
I saraceni di Lucera combatterono anche con Manfredi e Corradino e anche con il distruttore degli Svevi, Carlo d'Angiò, il feroce angioino, fratello di san Luixi IX, re di Francia.
Ma il successore Carlo II d'Angiò distrusse la colonia, i maomettani finirono in parte massacrati in parte venduti come schiavi.
I saraceni di Federico erano musulmani siciliani, all'origine. Non è vero che, dopo la conquista normanna, i musulmani abbiano abbandonato in massa la Sicilia. Molti restarono e diedero, come si è detto, parecchio filo da torcere, riuscendo, con la loro tenacia, ad ottenere alla fine di organizzarsi in una comunità loro, attiva ma chiusa al resto della popolazione, protetta dal potere, cui rendeva indubbiamente validi servigi.
H.

Anonimo ha detto...

http://www.iltimone.org/36347,News.html
Ho saputo recentemente che in alcune parti della penisola la Prima Comunione ai bambini viene data in piedi e nelle mani , oppure la Ostia consacrata viene appoggiata in un piattino di plastica e i bambini si servono da soli . Solo Dio conosce la ridda di oltraggi all'Eucaristia . Nella mia Parrocchia ho potuto vedere , durante la S.Messa , madri con figli e giocattoli al seguito con il risultato che mentre il Sacerdote celebra i bimbi fanno piccole guerriglie con i robot e le mamme ciarlano fra loro come fossero al parco . Tutta questa premessa per dire : " Ma noi da piccoli eravamo scemi ? Eppure non abbiamo subìto nessun trauma quando ci hanno insegnato perche' e per Chi si va in Chiesa , come si sta in Chiesa , come si prega il Rosario , come si risponde al Sacerdote nella S.Messa in latino in cui si sta prevalentemente in ginocchio ". Dall'articolo suesposto sembra che abbiano scoperto l'acqua calda . Ma questi bambini li vogliamo trattare come pelouche a vita ? O vogliamo farne dei bravi uomini e donne cristiane e onesti cittadini ?

Anonimo ha detto...

Fuori tema: Commento ai canti del proprio della Messa X post Pentecosten

http://traditioliturgica.blogspot.it/2017/08/il-proprio-della-messa-nella-decima.html

Grazie per l'attenzione.

Anonimo ha detto...


In certi paesi, la liturgia NO ha elaborato anche una "liturgia per i bambini", in nome della creatività liturgica. Una cosa da ridere, una farsa, con i palloncini colorati attorno all'altare etc. Un altro esempio delle infinite indegnità delle quali è capace la liturgia del NO, colpa in eterno di Montini e dei suoi sottoposti.
Z.

Anonimo ha detto...

In giorni in cui il concetto di mafia è tornato a far parlare di sé in Puglia, occorre sapere che quella nigeriana è una mafia spietata e potentissima. Casualmente, ma mooooolto casualmente, l’etnia più sbarcata in Italia è proprio quella nigeriana: circa 19mila unità, al 90% abbondante di uomini sotto i 30 anni, grossi come armadi dell’Ikea.Tutti potenziali camerieri, scaricatori, operai e falegnami pronti a pagarci le pensioni, come vorrebbe quella sublime testa di Tito Boeri? Cosa dicevano i migranti che hanno accerchiato i militari a Napoli? “Andate via, l’Italia è nostra adesso”. Un po’ azzardato, forse ma non manca molto, non è distante dalla realtà. Guardate gli occhi, le braccia e la smorfia tra il folle e l’allucinato di chi assaltava Ceuta: fra non molto, saranno le nostre città ad averci a che fare. Perchè non fatevi illusioni: finirà male.

Anonimo ha detto...

Sarà lui il Petrus Romanus qui pascet oves in multis tribulationibus: quibus transactis civitas septicollis diruetur, Iudex tremedus iudicabit populum fuum. Finis ? http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13216419/antonio-socci-paapa-bergoglio-pietro-parolin-venezuela-maduro.html Sarà quel che sarà.

Anonimo ha detto...

Inghilterra: il nuovo sindaco musulmano di Oldham (Manchester) impone la preghiera musulmana all'inizio del Consiglio Comunale.

Anonimo ha detto...

Rispondo a Z. :
Forse non hanno colpa i genitori in -fedeli che magari non sono stati formati nella fede ma nella Tv e si compiacciono dei loro pargoli col palloncino nella Casa di Dio, dove si deve dare lode solo a Dio , e scattano selfie ad ogni sospiro del pargolo ? Forse non hanno colpa i nonni che magari avevano ricevuto la fede , visto che sono piu' anziani e l'hanno perduta o hanno trasmesso una abitudine sentimentale ? Forse non hanno colpa tutti gli altri che si dicono fedeli che non obiettano al Parroco e collaboratori con argomenti del magistero della Chiesa Cattolica ? Forse non sono colpevoli tutti quelli che non fiatano ? Io sono colpevole .

Miserère mei, Deus, secùndum magnam misericòrdiam tuam.
Et secùndum multitùdinem miseratiònum tuàrum, dele iniquitàtem meam.
Àmplius lava me ab iniquitàte mea,
et a peccàto meo munda me.