Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 27 agosto 2017

don Elia. Consacrazione della Santa Sede al Cuore Immacolato di Maria

La Nicchia dei Palli dietro cui è la Tomba di Pietro
O Dio, chi è simile a te? Non tacere e non trattenerti, o Dio: poiché, ecco, i tuoi nemici hanno suonato l’allarme e quanti ti odiano hanno alzato il capo. Sul tuo popolo hanno tenuto consiglio con ostilità e hanno pensato contro i tuoi santi. […] Poiché hanno pensato in modo unanime, insieme hanno stretto alleanza contro di te […] tutti i loro capi, che hanno detto: «Prendiamo in possesso il Santuario di Dio» (dal Sal 82).

Perché hai distrutto la sua cinta e ne fanno vendemmia tutti quelli che passano per via? L’ha devastata il cinghiale della selva e la belva solitaria se n’è pasciuta. Volgiti, Dio delle potenze, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna. […] Sia la tua mano sull’uomo della tua destra e sul figlio d’uomo che per te hai reso forte (dal Sal 79).
O Maria, Vergine santa, Madre di Dio e della Chiesa,
Regina del cielo e della terra, onnipotente per grazia,
Sovrana degli Angeli e dei Santi e terrore delle schiere infernali,
empi, immorali, increduli ed eretici si sono infiltrati nel campo di Dio
e hanno occupato il cuore del Santuario
riempiendolo del fumo di Satana, di errori e di abomini.
Come figli Tuoi ci stringiamo a Te gridando nella prova
e come vivi strumenti a Te consacrati ci mettiamo a Tua disposizione
perché Tu intervenga in soccorso della Chiesa.
La barca di Pietro, sbattuta dai flutti, pare aver perso la rotta,
ma Tu vegli come madre su di essa indicandole il porto.
Poiché sembra priva di nocchiere, Ti imploriamo di suscitare l’uomo scelto da Dio;
ma poiché nessun essere umano potrebbe liberarla da solo dai nemici che la dominano
noi ci appelliamo alla Tua autorità materna
e, in qualità di Tuoi figli diletti, osiamo disporne per il bene della Chiesa.
Pertanto in Te, con Te e per mezzo di Te, nostra Madre,
consacriamo la Santa Sede al Tuo Cuore Immacolato,
così che il Tuo potere invincibile ne prenda pieno possesso
e ne scacci i nemici di Dio, che qui fingono di servirlo per devastarne la vigna.
Regna su questo luogo santo, o Regina del mondo,
e, per mezzo dei Tuoi eletti, purificalo da ogni sozzura.
Per intercessione di san Giuseppe, Patrono della Chiesa universale,
di san Michele Arcangelo, difensore del Popolo di Dio,
dei beati apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi e le Sante del cielo,
libera questo colle e tutti i suoi edifici
da ogni influsso del diavolo e di chi lo serve,
perché di qui torni a risplendere nell’orbe intero, a sua salvezza,
la benefica luce della verità di Gesù Cristo Salvatore,
che per mezzo di Te è venuto nel mondo
e per mezzo di Te sta per tornare nella gloria.
Salve, Regina…
Con l’aiuto della Signora il 22 agosto, festa del Cuore Immacolato di Maria secondo il calendario tradizionale, al termine della Messa tridentina in Suo onore abbiamo potuto recitare questo atto di consacrazione nella basilica di San Pietro; eravamo quasi quaranta persone, ma in diverse città d’Italia molti altri si sono associati spiritualmente al nostro gesto. La domenica precedente, alla sera, per preparare questo momento avevamo fatto il giro della Città del Vaticano recitando l’intera corona del Rosario. A gloria di Dio e – speriamo – a beneficio della Chiesa, tutto si è svolto nella serenità e nella pace, a coronamento di un breve pellegrinaggio che ci ha condotti a pochi metri dalla sepoltura dell’apostolo Pietro, nell’antica necropoli vaticana, e davanti alle urne di santa Caterina da Siena, san Filippo Neri e sant’Ignazio di Loyola, promotori dell’autentico rinnovamento della Chiesa in epoche di grave corruzione e disorientamento.

Le opere ispirate dalla Madonna si contraddistinguono per quella Sua infallibile tutela che rende ogni cosa facile e soave; ma la “firma” che Ella ha voluto apporre all’iniziativa è stato il luogo assegnatoci per la celebrazione, scelto all’ultimo momento in base al numero di partecipanti. È una magnifica cappella chiusa che non viene mai concessa ai gruppi; al di sopra dell’altare, collocato sul sarcofago di san Giovanni Crisostomo, considerato il padre della liturgia bizantina, troneggia Maria Regina nell’atto di schiacciare la testa al serpente. Ci è sembrata una conferma discreta ed eloquente al tempo stesso. Nel centro della Chiesa universale, in un luogo che testimonia i due “polmoni” con cui essa respira, confidiamo di aver compiuto un gesto che, se così Dio vuole, possa mettere in moto un processo a livello soprannaturale.

Questo non ci esime di certo dal continuare a pregare e offrire, ma ci fornisce un motivo, per quanto umile e nascosto, di fiducia e di consolazione. I piccoli della Bibbia, obbedendo con semplicità all’Altissimo, vengono da Lui resi capaci di gesta che superano di gran lunga le loro forze naturali. Il giovane Davide abbatté il gigante filisteo, terrore di tutti i guerrieri d’Israele, con un sasso e la sua fionda da pastore, perché sapeva usarla bene. Anche una nostra povera preghiera può diventare, nelle mani della Sovrana del cielo e della terra, sua discendente, come il ciottolo da lui scagliato.

51 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie!

Luisa ha detto...


Segnalo un`intervista all`abbé Barthe:

http://blog.messainlatino.it/2017/08/il-volto-nuovo-del-cattolicesimo.html#more

Anonimo ha detto...


"Papa Francesco Soros"

http://blog.ilgiornale.it/rossi/2017/08/25/papa-francesco-soros/

tralcio ha detto...

Vangelo di oggi: un concentrato di cristologia ed ecclesiologia.
Eppure il cuore è una beatitudine: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli".

Collego volentieri questa beatitudine alla preghiera rivolta alla Beata Vergine (che ogni generazione chiama beata) proprio nella sede di Pietro e -come scrive don Elia- con la “firma” che Ella ha voluto apporre all’iniziativa: il luogo assegnato per la celebrazione, al di sopra dell’altare, collocato sul sarcofago di san Giovanni Crisostomo, considerato il padre della liturgia bizantina, dove troneggia Maria Regina nell’atto di schiacciare la testa al serpente.

La beatitudine che riguarda Pietro (Gesù non si rimangia le parole, e se Pietro non ne è all'altezza è un problema di Pietro, non di Gesù...) consiste in questo: ciò che gli è rivelato, ciò che lo qualifica, non glieli ha dati "nè la carne , nè il sangue". Ovvero non è cosa del mondo, dei suoi ragionamenti, della materialità e della carnalità con cui mondanamente interagiamo tra di noi.

Alla Beata Vergine, che è regina del cielo e della terra (alla quale ci siamo rivolti, chi a Roma, chi dove alla stessa ora si celebrava la santa Messa) questa beatitudine si addice perché umilissima e perché del tutto aliena a interessarsi della gloria e delle ragioni degli uomini. Lei è la porta del cielo, per mettere in moto un processo a livello soprannaturale, che respiri eternità, senza inseguire l'effimero e il contingente.

Intuire la Verità senza carne e senza sangue non significa detestare la scienza o la realtà creta: ma significa non ridurre tutto a quello, ragionando in funzione di quello, quasi che Dio fosse "irreale"... E' questo l'inganno di Pietro quando, facendo un po' di conti "concreti" finisce con il meritarsi quasi subito un "vade retro satana".

I piccoli della Bibbia, obbedendo con semplicità all’Altissimo, vengono da Lui resi capaci di gesta che superano di gran lunga le loro forze naturali, cioè senza limitarsi alle ragioni della carne e del sangue, guardando molto più in là. Oggi il dramma di una certa prassi ecclesiale riguarda proprio la mondanità con la quale suole rapportarsi alla realtà, quasi disinteressandosi alla rivelazione, all'eternità, all'irriducibilità di ciò che Gesù ci ha mostrato agli schemi che farebbero comodo e renderebbero di più "qui e ora".

anelante ha detto...

http://www.exsurgatdeus.org/?s=Lienart+

Anonimo ha detto...


I due "polmoni con i quali respira la Chiesa universale"

E quali sarebbero? Uno dovrebbe essere la Chiesa cattolica (con la sua liturgia tradizionale). E l'altro? Forse il "polmone" che prende linfa dalla nominata "liturgia bizantina"? Ma come è possibile che la "Chiesa universale" possa respirare con due polmoni, uno dei quali costituito da eretici e scismatici?
Z.

boldie ha detto...

Condivido completamente quest'ultimo intervento.

boldie ha detto...

Anche se apprezzo molto quello che fa don Elia, non posso non rammentare che nel programma di questo pellegrinaggio era inserita la visita a una chiesa ortodossa. E la mia domanda è: perché? Con tutto il rispetto che si può avere per gli ortodossi, per la loro pietà, per il loro misticismo, non si può dimenticare che comunque restano pur sempre eretici e scismatici.

Anonimo ha detto...

Ringraziamo Dio per ogni occasione che ci da' per trarci fuori dalle sabbie mobili del peccato , cerchiamo di mantenere le promesse fatte alla Madonna e in attesa dei Vespri e della Compieta ripercorriamo questo giorno sulla terra :
https://www.youtube.com/watch?v=DIvzqfczmtY

tralcio ha detto...

Per chi fosse interessato, vorrei sviluppare gli argomenti dell'intervento delle 11:56.

L'eternità di Dio, per Sua volontà, ha stabilito di FARSI CARNE visitando e abitando le misure della realtà naturale a noi consuete.
La realtà di Dio -soprannaturale secondo i nostri criteri- ha trovato posto nella storia, in un dato luogo, ma questo non significa che la storia e la geografia terrena abbiano una "posizione" in Dio, che sta al di là di queste misure.
Ogni opzione che rinchiudesse la Rivelazione ad un recinto storico-geografico negherebbe l'ulteriorità trascendente e farebbe dell'umanità non più l'amata da Dio, mosso a pietà per la nostra condizione, bensì in qualche modo essa stessa "dio in terra".
Il sangue versato dalla carne di Cristo crocifisso è redentivo in quanto si tratta delle gocce versate dalle ferite dell'amore di Dio, enorme mezzo e prezzo della nostra salvezza: è lo stesso sangue, rosso, versato dall'umanità nelle continue guerre della storia, quasi tutte motivate da "nobili ideali", ma a versarlo non è solo un uomo.
E' un sangue il cui spargimento indica una morte, ma questa volta la morte perde!
Stavolta è Dio che decide di abitare e misurare la storia, ma questo non significa che la storia possa "misurare" Dio. Tutto ciò che è effimero, caduco, mutevole, in divenire, indice di "riforma" e revisione, soggetto ad opinione e calcolata alleanza per cogliere "i segni dei tempi", cozza irrimediabilmente con l'eternità di Dio.
Ogni pretesa e velleità storica di "ragionare di Dio", dialogando tra noi, e interpretando la Parola, adattandola al mutare del contesto, secondo il "qui e ora", svanisce nella fallimentare e ingannevole presunzione di "conoscere Dio" come potremmo farlo di ogni altra realtà creata, senza più intuirne e contemplarne la realtà creatrice, liberata dalla storia e aperta all'eternità, svincolata da ciò che è evanescente.
Pietro a Cesarea intuisce tutto questo e dice correttamente chi è davvero Gesù: ciò che intuisce non gli viene ne' da carne, ne' da sangue, esula da ogni criterio intrinseco al mondo, materiale o psichico: non perché ciò che è creato non sia anche buono, bello e vero, ma per il fatto che la realtà increata supera le misure di quella creata, che rischia di assorbire in essa stessa ogni giudizio e interesse.
Dio invece cerca spazio nel cuore umano e, quando lo trova, rivela quello che né carne, né sangue potrebbero mai comprendere sulla scorta di un mero ragionamento creaturale: perciò stesso l'umiltà è così importante perché Dio possa trovare creature capaci di Lui.
Il Padre dice di SE' quello che il mondo non potrebbe mai dire e nemmeno il mondo lo vorrebbe, dato che si trova (a causa del peccato, ma soprattutto a causa del nostro preferire accondiscendere alle ragioni della carne e del sangue) sotto il dominio del suo principe ribelle e invidioso del Verbo incarnato, suo acerrimo nemico. Questo principe dei criteri fatti di sola carne e sangue è stato cacciato dal Regno dei Cieli, eternamente.
Non ha più nemmeno alcun potere sulle chiavi. E' fuori, e cerca compagnia.
La liturgia, la Santa Messa, ci "espone" a momenti di eternità in cui la storia svanisce, salvo far diventare la Messa solo una farcitura di storia, carne e sangue. Oltre a Gesù presente c'è addirittura, per chi è in grazia, la presenza fisica del Signore nel nostro corpo -fisicamente- per una ventina di minuti: che meraviglia, caparra di eternità!

@"Z." ha detto...

I due "polmoni con i quali respira la Chiesa universale"

E quali sarebbero? Uno dovrebbe essere la Chiesa cattolica (con la sua liturgia tradizionale). E l'altro? Forse il "polmone" che prende linfa dalla nominata "liturgia bizantina"? Ma come è possibile che la "Chiesa universale" possa respirare con due polmoni, uno dei quali costituito da eretici e scismatici?
Z.
Caro Z.,
lo sa che esistono i cattolici di Rito Orientale, oggi emarginati proprio da Bergoglio?

Francesco ha detto...

Sicuramente ci si riferisce ad un oriente riconciliato con Roma, secondo la stesse indicazioni della Madonna di Fatima. E' chiaro che l'ortodossia si trova in una condizione zoppa, momentaneamente malata e in una fase incompleta. Per ora, il polmone orientale della Chiesa è rappresentato dai cattolici di rito orientale, i quali hanno già capito da che parte stà la verità a cui tutto l'oriente dovrà un giorno volgersi.

Anonimo ha detto...


Ma con "liturgia bizantina" don Elia intende forse i cattolici di rito orientale? Non credo.
Perché allora la visita alla chiesa "ortodossa"? I cattolici di rito orientale, in quanto cattolici, farebbero comunque parte del "polmone" rappresentato dalla Chiesa cattolica. Resta sempre l'altro "polmone". Resta anche sempre questo modo di esprimersi ambiguo, che ne abbiamo fino a qui.
Z

Ave Maria ! ha detto...

Santa notte con l'ardente preghiera di San Bonaventura .

Trafiggi, o dolcissimo Gesù, le profondità della mia anima con la soavissima e salutare ferita del tuo amore, infondendovi un'autentica, serena, apostolica carità, di modo che arda e si sciolga solo e sempre per amore e desiderio di Te; Te desideri e quasi muoia nelle tue dimore, non cerchi altro che dissolversi ed essere con Te. Concedi che la mia anima sia assetata di Te, del pane degli angeli, della refezione dei santi, del nostro pane quotidiano, soprasostanziale, che ha in se ogni dolcezza; che il mio cuore abbia sempre sete e si nutra di Te, dove gli angeli desiderano fissare lo sguardo, e i reconditi della mia anima siano ricolmati dalla dolcezza della tua percezione; sia il mio cuore sempre assetato di Te, fonte della vita, fonte della sapienza e della scienza, fonte della eterna luce, rigoglio della casa di Dio. Te sempre ambisca, Te cerchi, Te trovi, a Te protenda, a Te sopraggiunga, Te mediti, di Te parli, e tutto operi a lode e gloria del tuo nome, con umiltà e discrezione, con amore e consolazione, con facilità e affetto, con perseveranza sino alla fine; perché Tu solo sia sempre la mia speranza, la mia fiducia, la mia ricchezza, il mio diletto, la mia allegrezza, la mia gioia, il mio riposo e la mia tranquillità, la mia pace, la mia soavità, la mia dolcezza, il mio cibo, la mia refezione, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia sapienza, la mia parte di eredità, il mio possesso, il mio tesoro, a cui siano sempre fissati, saldi ed inamovibili, la mai anima e il mio cuore. Amen.

marius ha detto...

@ Boldie, Z e anonimo 19.19

Non capisco più niente.
La chiesa visitata a Roma era ortodossa oppure cattolica di rito bizantino (tipo uniata)?

Anonimo ha detto...

Il “secondo polmone” della “Chiesa universale” (come mai non la chiama col suo nome “cattolica = universale) di don elia ?
Gli scismatici (mi si perdoni l’uso di questo termine, antico ed in disuso) ortodossi.
Più volte don elia vi ha fatto riferimento, naturalmente in modo non troppo chiaro. Tra gli altri post si veda qui:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/05/don-elia-mosca-benedetto-xvi-e-la.html

da cui riporto due commenti, uno di marius e uno di PP:

1) “marius ha detto...
Dato che il principale motivo di divergenza con gli ortodossi è proprio il modo di concepire il primato petrino, in quel momento mi sembrò una goffaggine ben poco diplomatica. Visti però il peso che gli orientali danno alle questioni dogmatiche e la portata simbolica dei loro gesti, l’alto prelato non avrà invece inteso dare un segnale ben preciso della disponibilità dei russi ad una riconciliazione? Certo – diremmo noi – non un accordo a buon mercato che passi sopra ai nodi cruciali, ma forse (se così volesse il Cuore Immacolato) una riunificazione fondata meno su vincoli giuridici e più sul vincolo della carità. È vero che il governo di uno solo è il fondamento visibile dell’unità: ma non si potrebbe pensare a una potestà suprema riconosciuta soprattutto per l’autorevolezza morale e spirituale, come nel primo millennio? Quello sì che sarebbe un vero rinnovamento.

Ma questo non è già di per sé un modo di pensare conforme all'eresia greco-scismatica per quanto attiene il primato petrino?
Non è questo un modo di pensare che già parte da presupposti bizantini piuttosto che da fondamenti eminentemente cattolici?
Giocoforza che un'unità ecumenica in tal senso con gli "ortodossi" sarebbe cosa fattibilissima.
Suvvia, non perché abbiamo un papa indegno noi ora dobbiam sognare o augurarci una "conversione" del ...papato!!!.
28 maggio 2017 08:25 “

Anna (segue)

Anonimo ha detto...

2) “Anonimo ha detto...

"# Marius ha ragione, basta con la rappresentazione mitica della c.d. "ortodossia russa" e della Russia

--Chi critica, e con tono di sufficienza, il giusto richiamo di Marius alla natura sempre scismatica ed eretica dell'ortodossia, con la quale si vorrebbero fare "conciliazioni" stile Vaticano II appunto (vedi artic. di Don Elia) continuando così nel perverso ecumenismo sincretistico attuale, ragiona da bizantino e non da cattolico (il riferimento al "primo millennio" quale unica epoca veramente cattolica, è tipico).

--Mi sbaglio o la Chiesa ortodossa russa ha preteso a suo tempo una dichiarazione della Chiesa cattolica a non fare proselitismo (Accordi di Balamand?) mentre proprio il governo di Putin, ridefinendo il prevalere del cristianesimo "ortodosso" su tutte le altre religioni e i suoi rapporti di Stato con esse, ha declassato il cattolicesimo a semplice setta, nemmeno religione, status pur riconosciuto dal governo russo a musulmani e buddisti?

--Don Elia (chiunque egli sia) continua ad inflazionarci fumose reinterpretazioni sul vero significato del "papato emerito" di J. Ratzinger e delle sue dimissioni, nonché avventurose profezie sul modo nel quale si dovrebbe risolvere la presente crisi. Egli di nuovo sembra augurarsi un intervento armato russo, dopo la consacrazione della Russia al Cuore Imm. di Maria (non ancora fatta come si deve dai Papi, tant'è vero che anche mons. Schneider, osservo, ha detto che la consacrazione autentica deve esser ancora perfezionata). Bisogna ripetersi, evidentemente: auspicarsi, come niente fosse, un intervento armato russo che faccia piazza pulita della corruttela occidentale, è da irresponsabili: significa in pratica augurarsi una guerra sia convenzionale che atomica in Europa. E chi lo dice poi, che una guerra del genere, i russi la vincerebbero? A ben vedere, in Siria, i russi hanno salvato il regime siriano dalla disfatta (e hanno fatto bene, si capisce) ma non riescono a fargli vincere la guerra. La situazione appare sempre in stato di stallo prolungato.
Anche i Russi hanno i loro limiti, fermi restando i loro meriti attuali nell'opposizione
alla Rivoluzione Sessuale e la loro apertura al ripristino dei valori cristiani.

--Il senso comune dice che i mezzi per risolvere la crisi li abbiamo in casa nostra e sono rappresentati innanzitutto dalla Liturgia dell'Ordo Vetus, che non è morta, che è in faticosa ripresa. A quella dobbiamo ritornare. Dice inoltre che dobbiamo sostenere con un moto d'opinione la richiesta di chiarimento (5 Dubia) dei 4 coraggiosi cardinali, che rappresenta l'inizio del chiarimento nella Chiesa. E che dobbiamo altresì premere affinché venga affrontato il problema posto dai testi ambigui (ed erronei) del Concilio, come si augurava mons. Gherardini.
PP
28 maggio 2017 16:47

Anna

Emanuele ha detto...

Ero presente a Roma al pellegrinaggio.
La visita alla chiesa ortodossa è stata fatta al fine di poter apprezzare il rito della Santa Messa secondo la liturgia greco-bizantina.
Tale rito liturgico è uguale per le scismatiche e per le uniate. E fu fatto da San Giovanni Crisostomo.
Perché in una chiesa ortodossa scismatica?
Perché quella uniata nel periodo del pellegrinaggio era chiusa.
Il gruppo è stato presente con rispetto alla celebrazione senza aderirvi.
Posso dire che come liturgia è veramente molto molto bella, dove non solo si percepisce ma si "vive" il contatto tra Cielo e terra.
Inoltre ho potuto apprezzare una fortissima devozione dei fedeli (celebrazione durata più di due ore).

Relativamente al fatto dei "due polmoni" che c'è da scandalizzarsi tanto?
Forse a Fatima non si annuncia che il trionfo della nostra Santa Madre avverrà quando la Russia verrà consacrata al Suo Cuore Immacolato?
Non voglio addentrarmi in previsioni e profezie. Possa azzardare una ipotesi: rimanendo al presente è indubbio vedere un rifiorire impressionante della fede nei paesi orientali dopo la tirannia comunista, con vocazioni, file chilometriche per solo poter venerare reliquie di santi, costruzioni su costruzioni di nuove chiese e monasteri.
Roba che noi qui in occidente manco più ci sogniamo.
Un polmone benché scismatico si sta riempiendo d'aria.
L'altro devastato da eresie ed apostasia è spompato.
Chissà forse una volta consacrato come richiesto questo polmone in salute ritornando nella cattolicità riporterà aria al polmone in difficoltà e a tutto il Corpo???

Relativamente ai dubbi su don Elia sulla sua cattolicità mi viene un po da ridere.
Bastava essere presenti al pellegrinaggio, vederlo inginocchiato in preghiera silenziosa negli scavi archeologici sotto S.Pietro a un metro dai resti mortali del Principe degli Apostoli, vederlo guidare in piazza S.Pietro il Santo Rosario in latino nell'afa del tardo pomeriggio romano chiuso nella sua talare attirando persone anche straniere non facenti parte del gruppo a recitarlo e a non volersi separare da lui anche una volta finito
(il pastore che veramente ha odore di pecore viene riconosciuto e avvicinato dalle pecore), vedere il regalo della Santa Madre nella celebrazione finale in S.Pietro dopo colpi di scena vari (che oggettivamente niente hanno di terreno, ciò visibile anche a un cieco, vedere come si macerava in digiuni rispetto a tanti consacrati incontrati dal gruppo nel ristorante d'appoggio, (potrei citare tante altre cose ma verrebbe lunga)...basterebbe
tutto questo per non avere dubbi. Oltre al fatto dell'aver potuto apprezzare la sua completa ortodossia cattolica nelle celebrazioni, catechesi, consigli, ecc. ecc. ecc.

Anonimo ha detto...

Straordinario video con discorso di Putin sottotitolato in spagnolo, meriterebbe di essere trascritto e tradotto :
http://www.maurizioblondet.it/vladimir-putin-parla-del-ordine-mondiale/
Segnalo poi una curiosità, sembra che il confessore di Putin, e comunque molto vicino a lui,sia lo starez autore del libro segnalato a suo tempo da don Elia.

tralcio ha detto...

Caro Emanuele,
grazie per l'immagine del "polmone spompato": invece di esserne salutarmente umiliati, alcuni alveoli di quel polmone si vantano orgogliosamente "migliori", senza preoccuparsi che senza l'ossigeno anche il loro essere alveoli non eretici ne' scismatici è pura vanità.
E' come il tralcio con la vite: il tralcio ha foglie (non a caso a forma di cuore per catturare la luce del sole) e si carica di grappoli che non sono suoi.

marius ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
marius ha detto...

Un polmone benché scismatico si sta riempiendo d'aria.

Per l'esattezza detto "polmone" non è soltanto scismatico ma anche eretico, e una tale aria non è consigliabile respirarla ai fini della salvezza eterna.

marius ha detto...

Relativamente ai dubbi su don Elia sulla sua cattolicità mi viene un po da ridere.
Bastava essere presenti al pellegrinaggio, vederlo inginocchiato in preghiera silenziosa negli scavi archeologici sotto S.Pietro a un metro dai resti mortali del Principe degli Apostoli, vederlo guidare in piazza S.Pietro il Santo Rosario in latino nell'afa del tardo pomeriggio romano chiuso nella sua talare attirando persone anche straniere non facenti parte del gruppo a recitarlo e a non volersi separare da lui anche una volta finito
(il pastore che veramente ha odore di pecore viene riconosciuto e avvicinato dalle pecore), vedere il regalo della Santa Madre nella celebrazione finale in S.Pietro dopo colpi di scena vari (che oggettivamente niente hanno di terreno, ciò visibile anche a un cieco, vedere come si macerava in digiuni...


Ha perfettamente ragione Emanuele!
Non tocca a noi giudicare una persona: è una cosa che riguarda solo il Padre Eterno.
Ma non mi pare che qualcuno qui abbia avuto questo intendimento.
Sopra si cercava soltanto di capire come si sono svolti i fatti, chiedendo precisazioni se si trattasse di una chiesa cattolica o scismatica.
D'altronde anche gli eretici e gli scismatici posso essere zelanti, quindi meglio andar coi piedi di piombo.

marius ha detto...

Carissima Anna,
quando riporti un testo su cui si discute dovresti farlo risaltare graficamente, altrimenti sembra che quel testo sia già il commento.
Caso pratico: alle 11.23 hai riportato un mio commento di un thread di tempo fa che inizia con marius ha detto.
(lo dico anche per utilità ad eventuali altri lettori che hanno reagito come me):
infatti quando qualche minuto fa l'ho letto sono sobbalzato sulla sedia dicendomi:
"cosaaa??? io ho detto questooo???"

Quindi per far risaltare la citazione si possono mettere le virgolette (") oppure gli apici <>
Per ottenere il testo corsivo, prima del testo si scrive , al termine del testo si scrive
Stessa procedura per il grassetto, ma in questo caso si usa b al posto di i

Anonimo ha detto...

@ marius

riporto quanto ho scritto sopra:

"Il “secondo polmone” della “Chiesa universale” (come mai non la chiama col suo nome “cattolica = universale) di don elia ?
Gli scismatici (mi si perdoni l’uso di questo termine, antico ed in disuso) ortodossi.
Più volte don elia vi ha fatto riferimento, naturalmente in modo non troppo chiaro. Tra gli altri post si veda qui:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/05/don-elia-mosca-benedetto-xvi-e-la.html

da cui riporto due commenti, uno di marius e uno di PP:

1) “marius ha detto... ...28 maggio 2017 08:25 “ (le virgolette sono al contrario, però non mi sembra di non essere stata chiara nel riportare il tuo commento, citando da dove lo prendevo. Stessa cosa col commento di PP (in cui ho dimenticato le virgolette finali.

Mi dispiace se ho creato confusione (ma, come vedi, il mio commento non cominciava con "marius ha detto. E i commenti trascritti riportavano pure i numeri 1) e 2)

Anna

Anonimo ha detto...

P.S. come si fa per mantenere il corsivo (che si trasforma sempre quando passo il commento dal file ?)

Anna

Anonimo ha detto...


Tra un po' criticare "don Elia" diventerà reato di lesa cattolicità?

Noi qui, discutendo sul post, non avendo avuto l'onore e il privilegio di conoscere personalmente don Elia uti sacerdos, ci dobbiamo basare su quello che lui scrive in rete e viene ripreso da Mic. Criticare chi lo critica, invocando la cattolicità da lui pubblicamente professata come sacerdote in atto (ci fa piacere saperlo), non è corretto, dal punto di vista della discussione.
Ma il dettaglio biografico rende ancor più stupefacente la sua propaganda insistita a favore della cristianità scismatica ed eretica degli Orientali (grecoscismatici). Lui sarà certamente spinto dalle migliori intenzioni. Tuttavia, bisogna ripeterlo all'infinito a quanto pare, non è quella la via giusta da battere per concorrere a risolvere la crisi della Chiesa: sarebbe come cadere dalla padella bella brace, dal neomodernismo al "bizantinismo", con le sue torbide misticherie sullo "Spirito" e l'odio inveterato per la Roma latina, cui sovrappongono la demenziale "Terza Roma" moscovita.
Lasciarsi affascinare dai riti dei Grecoscismatici appare troppo spesso una forma di estetismo. Non ne abbiamo bisogno di quei riti, abbiamo quello Romano Antico, abbiamo il Canto Gregoriano. A chi è che non bastano? Evidentemente a quelli che non sanno resistere al prurito delle novità, mascherate da ritorno a un tradizionalismo a sfondo eretico ed esoterico.
Circa la Conversione della Russia, tema che per forza di cose riappare di continuo: è evidente che la S.ma Vergine intendeva la conversione della Russia al cattolicesimo, non il ritorno (non si sa quanto autentico, tra l'altro) del regime comunista all'Ortodossia, loro religione nazionale. Di quale altra "conversione" avrebbe potuto parlare Maria Santissima?
PP

Anonimo ha detto...

da http://www.sanpiox.it/articoli/crisi-nella-chiesa/745-concilio-vaticano-ii-e-comunicazione-con-gli-acattolici

“Fra i cambiamenti dottrinali del concilio e del post concilio che toccano la fede vi è quello inerente alla partecipazione comune ai riti religiosi con gli acattolici detta “communicatio in sacris”. Essa può riguardare … la partecipazione ai riti cattolici da parte degli acattolici.
La Chiesa, per proteggere la fede dei suoi figli, ha in proposito una dottrina ben precisa, fondata sulla legge divina. … Per quel che riguarda la partecipazione dei cattolici ad altri riti, occorre fare delle distinzioni importanti.

Quando il cattolico ha l’intenzione di onorare Dio con il culto acattolico, una tale comunicazione, chiamata “formale”, è sempre illecita poiché implica la professione interna di una falsa religione (Prummer T I n° 523,3)

Si definisce invece “materiale” l’assistenza a certi riti non cattolici, determinata da ragioni di convenienza sociale o per motivi di ufficio, senza aver veramente l’intenzione di onorare Dio con quel culto. Ma neppure questa assistenza è lecita quando è attiva, cioè quando si partecipa positivamente, compiendo qualche atto del culto non cattolico..…(S.C. de Prop. Fide d. 8 luglio 1889).

L’antico Codice di Diritto Canonico affermava con chiarezza che chi prende parte attiva ad un culto acattolico è sospetto di eresia (can. 2316). L’assistenza invece cosiddetta passiva, che si limita puramente alla presenza fisica, senza prendere la minima parte ai riti, come può essere la semplice presenza ad un funerale protestante di un parente o amico di famiglia, può essere tollerata per motivo di carità o convenienza sociale, se non vi è pericolo di perversione o di scandalo (Codice di Diritto Canonico senior can. 1258).

Questa, in sintesi, la dottrina cattolica chiaramente affermata dagli autori di Teologia morale che sottolineano come il divieto di una tale partecipazione è fondato non semplicemente su una legge positiva ecclesiastica, ma sulla legge divina (Prummer, Manuale Theologiae Moralis T I n° 525; Summa theologiae moralis, Merkelbach, T I n° 753-754)…..

Il concilio giungerà a cambiare totalmente questo insegnamento….”

Dunque: 1) C’è stata l’intenzione di onorare Dio con il culto acattolico ? 2) La partecipazione è stata determinata da ragioni di convenienza sociale o per motivi di ufficio ? 3) oppure questa partecipazione va inquadrata nell’ambito della nuova dottrina ecumenista del CVII, secondo la quale la Chiesa di Cristo non E’ la Chiesa cattolica, ma “SUSSISTE” nella Chiesa cattolica, come anche, in minor misura nelle altre “Chiese” cristiane che sono “sorelle” di quella cattolica ?

Anna

Anonimo ha detto...

@ “Relativamente al fatto dei "due polmoni" che c'è da scandalizzarsi tanto?
Forse a Fatima non si annuncia che il trionfo della nostra Santa Madre avverrà quando la Russia verrà consacrata al Suo Cuore Immacolato?”


E’ vero. Ma la consacrazione determinerà la conversione degli ortodossi Russi, che torneranno nell’unico ovile, che E’ la chiesa cattolica. Quindi l’unica Chiesa di Cristo, la Chiesa cattolica, ha e avrà sempre un solo “polmone”, non due.

La voce leggera che udì suor Lucia nella parte conclusiva della sua visione diceva: ‘nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica. Nell’eternità il Cielo!’


Anna

Anonimo ha detto...

@ “invece di esserne salutarmente umiliati, alcuni alveoli di quel polmone si vantano orgogliosamente "migliori", senza preoccuparsi che senza l'ossigeno anche il loro essere alveoli non eretici ne' scismatici è pura vanità”


Qui non si parla di uomini ma di Chiesa, cioè del Corpo mistico del Signore. Non è una gara tra uomini, a chi è “migliore”, ma uno sforzo difficilissimo, in questa epoca di tenebre e di zizzania, di scorgere la Sposa di Cristo, l’Arca della Nuova Alleanza, senza la quale nessuno può salvarsi e di rimanerci attaccati con tutte le forze.

E non è facile riconoscere la Sposa dietro quell’orrido e disgustos volto, irriconoscibile e agonizzante. Come era difficile per gli apostoli riconoscere nel Crocifisso il loro Maestro, il loro Dio.

Anna

Anonimo ha detto...

Prepariamoci , avanti tutta !
http://blog.messainlatino.it/2017/08/da-helsinki-giava-intervento-del.html

irina ha detto...

Tutti quelli diversi da noi, possono esercitare virtù stimolanti anche per noi. In questi giorni mi sono trovata in ambiente catto- progressista, catto-comunista, catto-buddista, catto-molto-ipocrita, catto-aggiornato. Ho cercato di fare la mia parte,al solito una contro tutti, con educazione sempre, anche se sottilmente irrisa. Ciò non mi ha impedito di vedere alcune virtù degli altri, che mi fanno ben sperare nel loro ritorno ad essere solo e semplicemente cattolici cattolici, e che hanno suscitato in me il desiderio di esercitarmi in quelle stesse virtù, non più per la carriera fatta e raggiunta nel mondo come quelli, ma per amor di NSGC e della Sua Madre Santissima soltanto.Per essere una miglior testimone Loro e della mia fede.In sintesi: da tutti possiamo imparare qualcosa, senza farci plagiare dal prossimo. Volendo.

Luisa ha detto...

Una volta ancora Benedetto XVI è strumentalizzato per far passare le sortite indigeste del suo successore, o giustificarle, Bergoglio stesso non esita a citare Benedetto XVI senza farsi scrupoli( ma forse è il suo ghost writer..) nel citare Benedetto XVI in modo totalmente scorretto facendogli dire quel che non ha mai detto( ultimo esempio il messaggio sui migranti) e non fa eccezione il suo turiferario massimo nel suo articolo sull`intervento di Bergoglio sulla riforma liturgica in cui pretende che sarebbe stato Benedetto XVI stasso a dire a Canizares di non più parlare di riforma della riforma.
Rinfresco allora la memoria a Tornielli nel caso avesse dimenticato i suoi articoli del 2009 ( che aveva suscitato la reazione irritata della sala stampa vaticana) e del 2010, due interviste a Canizares, dove si apprende nel 2009 che Benedetto XVI lo ha incaricato di creare una commissione per la riforma della riforma e nel 2010 che Canizares pensa ( lui e non perchè il papa glielo avrebbe chiesto) che non si dovrebbe parlare di riforma della riforma...
Ancora una volontà di Benedetto XVI che è stata vanificata dai suoi oppositori, che bisogna pur dirlo non hanno avuto difficoltà ad averla vinta sappiamo purtroppo che Benedetto XVI non amava imporsi con la forza.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/ratzinger-riforma-messa-basta-l-ostia-sulla-mano-298411.html

http://www.andreatornielli.it/?p=407

http://www.lastampa.it/2017/08/25/vaticaninsider/ita/vaticano/la-riforma-liturgica-conciliare-non-va-riformata-TjHXiR9fqb81MjcCDkuoTL/pagina.html

tralcio ha detto...

L'unica vera realtà è Dio, ma ragionando secondo "la carne e il sangue" (cioè secondo il "mondo" che rappresenta l'antitesi a Gesù: il mondo è l'insieme di carne e sangue paganeggiante che rifiuta Dio e non c'entra con la bellezza delle creature e del creato) consideriamo Dio un po' "fantasioso", tanto che poi diventa importante solo quello che è un vuoto a perdere, mentre finisce con il contare nulla la realtà eterna e soprannaturale.
Diventiamo così storia che non c'è nulla di eterno: è tutto hic et nunc, materia e carne.
Indulgiamo così tanto allo storicismo, che persino Dio si inquadra nel concreto momento storico e nell'ambiente in cui lo pensiamo o crediamo, in una successione diveniente di esperienze dello spirito, che non si rappresentano come una spirale senza fine.
Dell'eternità ci importa poco e alla vita eterna dell'anima si dà meno peso che all'oggi.
Tutto quel che facciamo qui e oggi sono mezzi per quell'eternità e non fini a se stessi.
A meno che si ragioni secondo la carne e il sangue e allora ogni cosa è hic et nunc.
Eppure noi non vivremo, nella carne e nel sangue, per sempre: ma siamo appesi a un filo e contemporaneamente siamo sulla soglia di una porta che ci riguarderà per sempre!
Gesù, rivelatosi nel dogma, si sottrae all'evoluzione delle cose e fonda lo stare nella storia: Dio ci rivela qualcosa e non secondo la carne e il sangue! Solo in questa logica capisco la rivelazione, lo spazio di Dio in me, che Pietro ha colto nel dono di Dio, ma che può rinnegare nelle ragioni del mondo, per le quali Gesù gli rifila il suo "vade retro".
E' questo l'ossigeno che "scambia" vita nel polmone, entrando nel sangue per il bene della carne... Bisogna chiedere la grazia di riconoscere Gesù secondo la sapienza del Padre senza farne una scusa per parlare d'altro. L'ancora che il pescatore Pietro sa usare per fermare la barca al fondo del mondo, non ci ancori mai al mondo, liberi di veleggiare in alto mare.
Stimiamo Pietro e amiamo la barca; annunciamo al mondo la Verità che soffia sulle vele.


Emanuele ha detto...

"Chissà forse una volta consacrato come richiesto questo polmone in salute ritornando nella cattolicità riporterà aria al polmone in difficoltà e a tutto il Corpo???"

Questo è quanto ho scritto nel precedente mio post.
Penso sia chiaro visto che è scritto a chiare lettere che si sta parlando di Fatima e della Consacrazione della Russia per un suo ritorno nella Chiesa Cattolica sotto il Romano Pontefice.
Leggendo alcuni commenti probabilmente non è stato letto bene quanto ho scritto.

Le critiche poi sono sempre lecite per carità, penso non sia lecito però e passibile di giudizio temerario pensare anche solo velatamente (..."anche solo tacitamente" come afferma il Catechismo) che don Elia possa avere preferenze per gli ortodossi scismatici rispetto al cattolicesimo di cui è un degnissimo figlio e sacerdote.

Si parla poi di "due polmoni" in quanto prima dello scisma del 1054 la Chiesa aveva due polmoni: il latino e il greco-bizantino. Entrambi costituenti la Chiesa Cattolica. Uno è stato asportato dal Corpo dall'accecamento di uomini ma ora i discendenti di quegli uomini si trovano con questo polmone, per vie umanamente non comprensibili ma sicuramente a Dio Padre note, in piena salute (fermo restando gli errori passati e presenti che qui non si intendono negare, anzi). L'altro si trova gravemente malato da metastasi ereticali, d'apostasia e da guerre fratricide interne.

Venendo poi a questa affermazione "Lasciarsi affascinare dai riti dei Grecoscismatici appare troppo spesso una forma di estetismo. Non ne abbiamo bisogno di quei riti, abbiamo quello Romano Antico, abbiamo il Canto Gregoriano. A chi è che non bastano? Evidentemente a quelli che non sanno resistere al prurito delle novità, mascherate da ritorno a un tradizionalismo a sfondo eretico ed esoterico" la parte finale mi sembra veramente una affermazione grave. Non si capisce se sia rivolta al rito in se (in uso ribadisco anche alla Chiesa Cattolica di rito greco-bizantino) o a chi ha portato un gruppo di pellegrini ad vedere questo rito in modo del tutto lecito.
Faccio solo notare che nel Catechismo si legge al 1208 (cito questo per brevità ma si potrebbe citare il 1203): "Le diverse tradizioni liturgiche, o riti, legittimamente riconosciuti, in quanto significano e comunicano lo stesso mistero di Cristo, manifestano la Cattolicità della Chiesa".

Il Santo Padre Benedetto nella "Caritas in Veritate" dice: "« La verità va cercata, trovata ed espressa nell'«economia» della carità, ma la carità a sua volta va compresa, avvalorata e praticata nella luce della verità ».

Cerchiamo di tenerlo presente altrimenti facciamo la figura dei capponi del Manzoni.

In Corde Matris



marius ha detto...

Non si capisce se sia rivolta al rito in se (in uso ribadisco anche alla Chiesa Cattolica di rito greco-bizantino) o a chi ha portato un gruppo di pellegrini ad vedere questo rito in modo del tutto lecito.

In modo del tutto lecito?
Per rispondere a questo interrogativo conformemente alla concezione cattolica classica riporto qui sotto le 3 domande così formulate da Anna:

1) C’è stata l’intenzione di onorare Dio con il culto acattolico?

2) La partecipazione è stata determinata da ragioni di convenienza sociale o per motivi di ufficio?

3) oppure questa partecipazione va inquadrata nell’ambito della nuova dottrina ecumenista del CVII, secondo la quale la Chiesa di Cristo non E’ la Chiesa cattolica, ma “SUSSISTE” nella Chiesa cattolica, come anche, in minor misura nelle altre “Chiese” cristiane che sono “sorelle” di quella cattolica?


al 3) possiamo dunque aggiungere una quarta domanda tratta dalla conclusione di "Emanuele" dove riporta il canone 1203 del nuovo cdc:

4) oppure questa partecipazione va inquadrata nell’ambito della nuova dottrina ecumenista dove recita:
"Le diverse tradizioni liturgiche, o riti, legittimamente riconosciuti, in quanto significano e comunicano lo stesso mistero di Cristo, manifestano la Cattolicità della Chiesa"?

Emanuele ha detto...

Riprendo dal primo post scritto visto che non si riesce a leggere bene:
"Il gruppo è stato presente con rispetto alla celebrazione senza aderirvi".
Repetita iuvant sed, come diceva il mio professore di latino del liceo un bravissimo salesiano "stufant".

Per il resto i diversi riti di celebrazione nella Cattolicità ci sono ora, c'erano prima del CVII. Basta farsi un giro, senza passare "certi confini orientali" che più che confini fisici mi sa che siano confini ideologici, a Piana degli Albanesi (è in Italia, lo dico per chi rischia di saltar fuori con l'Albania) dove sono Cattolici Romani.

Per le "sussistenze" varie basta leggersi la Dominus Iesus del 2000 (dichiarazione dogmatica) se si hanno dei dubbi.

Se invece i dubbi sono un po più profondi in quanto non si riconoscono (inteso non si accettano) il Catechismo della Chiesa Cattolica edizione 1994, il Magistero dei Papi post conciliari (soprattutto di un Santo e del suo braccio destro che hanno tenuto a galla una barca piena d'acqua) bè allora il problema è molto molto più complesso. Attenzione a non fare (se non si è già fatta) la fine degli orientali.

In Corde Matris

Alfonso ha detto...

Cari e stimati co-commentatori, a volte, come in questo caso, dopo aver letto tante opinioni, mi sento quasi sprofondare in un baratro di scetticismo e sono tentato di cercare la salvezza nell'epochè pirroniana!
Credo che il Padre onnipotente, quando ordinò di moltiplicarsi, non volesse riempire la terra di tanti uomini tutti uguali in tutto, per cui non mi stupisco che ci siano tante opinioni diverse e spesso contrastanti anche fra di noi ospiti di questo graditissimo blog.
Leggo:
- Fin quando "il Catechismo ufficiale attualmente in vigore non verrà toccato, la fede della Chiesa rimane tale e quale quella di prima e nessuno può negarlo. Il vero Syllabo del 21° secolo è il compendio di Ratzinger del 2005."
- "Faccio solo notare che nel Catechismo si legge al 1208 (cito questo per brevità ma si potrebbe citare il 1203): "Le diverse tradizioni liturgiche, o riti, legittimamente riconosciuti, in quanto significano e comunicano lo stesso mistero di Cristo, manifestano la Cattolicità della Chiesa".
- "oppure questa partecipazione va inquadrata nell’ambito della nuova dottrina ecumenista dove recita:
"Le diverse tradizioni liturgiche, o riti, legittimamente riconosciuti, in quanto significano e comunicano lo stesso mistero di Cristo, manifestano la Cattolicità della Chiesa"?
- "Se invece i dubbi sono un pò più profondi in quanto non si riconoscono (inteso non si accettano) il Catechismo della Chiesa Cattolica edizione 1994 ..."

Per non scadere in uno scetticismo individualistico, chiedo se c'è un consenso unanime nel riconoscere l'autorità del Catechismo della Chiesa cattolica e ad esso quindi riferirsi per dirimere le controversie, almeno qui fra di noi!

marius ha detto...

Il gruppo è stato presente con rispetto alla celebrazione senza aderirvi

Come possiamo ben vedere vi sono qui due criteri di valutazione:
1) quello più antico corrispondente al cdc 1917, più severo e coerente con la storia e la dottrina dei secoli precedenti
2) quello recente corrispondente al cdc 1983, contenente "aperture" ecumeniche varie

È chiaro che basandosi sul secondo il gruppo in questione può stare con la coscienza tranquilla, mentre se si confrontasse con il primo probabilmente avrebbe da interrogarsi seriamente.


Emanuele ha detto...

Una precisazione: il criterio di valutazione è uno solo.
Il Cdc del 1917 non è più in vigore. E' stato abrogato.
E' stato sostituito da quello promulgato da Giovanni Paolo II nel 1983 seguito nel 1990 da quello delle Chiese sui iuris (sui iuris = Chiese particolari in comunione con la Santa Sede e che usano riti liturgici diversi dal rito latino) ma diverse dalla Chiesa latina.

Fermo restando le critiche e le ambiguità delle dichiarazioni, quelle pastorali (non le dogmatiche), del CVII, non si può far finta che tutto il Magistero venuto dopo il CVII sia opinabile o discutibile laddove non vi possa essere possibilità di discussione come nel caso del Cdc del 1983.

Anonimo ha detto...

Grazie ad Emanuele e a Tralcio, di cui mi permetto di riprendere questa sua frase:" Stimiamo Pietro e amiamo la barca; annunciamo al mondo la Verità che soffia sulle vele." Per soffiare, sulle vele, la Verità, occorrono appunto polmoni sani. Contribuiamo quindi all'Unita della Santa Chiesa, difendendo, sostenendo e Pregando per i nostri Sacerdoti, quali don Elia, con quell'umiltà e rispetto, che dobbiamo loro, per tutti i sacrifici, penitenze e preghiere che fanno per tutti noi! Annamaria

marius ha detto...

Per non scadere in uno scetticismo individualistico, chiedo se c'è un consenso unanime nel riconoscere l'autorità del Catechismo della Chiesa cattolica e ad esso quindi riferirsi per dirimere le controversie, almeno qui fra di noi!

Alfonso, anche qui tra noi, come vede, si manifestano due anime, che divergono nel giudizio riguardo al CVII rispetto alla dottrina di sempre, conseguentemente anche riguardo ai due codici di diritto canonico (1983-1917) e così via. Qui si riflette il problema attuale generale della Chiesa. Il catechismo di San PioX non mi risulta abolito ed è di gran lunga più chiaro e conciso di quello attuale.

Rimando anche al mio commento delle 10:10

Anonimo ha detto...

"È chiaro che basandosi sul secondo il gruppo in questione può stare con la coscienza tranquilla, mentre se si confrontasse con il primo probabilmente avrebbe da interrogarsi seriamente."

perchè non la piantate con i bizantinismi e vi andate a leggere le esortazioni del cardinale Burke?

Anonimo ha detto...

Cara Annamaria, ringrazio per la citazione e condivido l'intento, ma mi raccomando: a soffiare non siamo noi!

tralcio

marius ha detto...

perchè non la piantate con i bizantinismi e vi andate a leggere le esortazioni del cardinale Burke?

Se per Lei la questione dell'ecumenismo conciliare è un bizantinismo, veda un po' Lei.
Per me non lo è affatto.
Del resto il card Burke lo leggo sempre volentieri.

marius ha detto...

Una precisazione: il criterio di valutazione è uno solo.
Il Cdc del 1917 non è più in vigore. E' stato abrogato.


So benissimo che non è più in vigore e che è stato abrogato in favore di quello nuovo del 1983.
Non ha letto il mio commento delle 10.10, proprio prima del Suo delle 11.06?

Io continuo a riferirmi a quanto la Chiesa ha creduto e che non è mai stato abrogato.
Quindi se il nuovo cdc introduce un nuovo concetto riguardo all'assistenza ai riti acattolici, concetto coordinato con l'impostazione ecumenista del CVII, io continuo ad appellarmi nella fattispecie al cdc precedente, che è coerente con la fede di sempre.
O faccio forse peccato ad astenermi dai riti acattolici? o faccio peccato ad assistervi passivamente soltanto in caso di forza maggiore, come funerali e matrimoni?

Anonimo ha detto...

@ “Per non scadere in uno scetticismo individualistico, chiedo se c'è un consenso unanime nel riconoscere l'autorità del Catechismo della Chiesa cattolica e ad esso quindi riferirsi per dirimere le controversie” (Alfonso)

Mettiamola così: il nuovo catechismo è un’attuazione delle novità del CVII.

Ora, da radici sane nascono frutti sani (se non attaccati dall’esterno), da radici che, per dirla come mic, hanno, quanto meno qualche “baco”, diciamo che non tutti i frutti certamente sono sani. Quindi o si esamina frutto per frutto con la lente di ingrandimento e dietro analisi tossicologica, dopo essersi adeguatamente preparati sulle radici, sui mali alle radici e sulle influenze dei mali sui frutti, facendosi un po’ protestanti in questo “libero esame” e distinguo (scetticismo individualistico ?) o si colgono i frutti dell’albero sano, che continua a vivere, seppure oscurato dal nuovo impianto.

Il catechismo è la dottrina cattolica sintetizzata e semplificata, ai fini dell’insegnamento alla Chiesa discente. E la dottrina della Chiesa non può mutare. Quindi nessun catechismo può essere abrogato. Quindi ritengo preferibile il vecchio catechismo di S. Pio X, semplice, scarno, come il Vangelo, essenziale, assolutamente sicuro, al nuovo catechismo, che è un tomo di innumerevoli pagine, in cui bisogna barcamenarsi in una marea di parole, inframezzate di “ma anche”, avanzando in mezzo a nebbie fitte di grandi ambiguità ed in cui sono sviluppate tutte le nuove dottrine del CVII opposte a quelle che la Chiesa ha creduto e insegnato per quasi duemila anni.

Basti solo la nuova dottrina ecumenica che vi viene insegnata.

Anna



marius ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

http://itresentieri.it/perche-la-madonna-ha-pianto-a-siracusa-vi-diciamo-cio-che-pensiamo/

Pensiamo a Lei , povera Madre , che deve assistere a tanti di noi che calpestano il Sangue Preziosissimo di Suo Figlio !
http://orantidistrada.blogspot.it/2017/01/la-ricerca-di-te-stesso-nella-preghiera.html

Anonimo ha detto...

2017 Via Crucis meditata a Fatima :
http://www.donleonardomariapompei.it/il-canale-youtube-di-don-leonardo/

marius ha detto...

a proposito di nuovo catechismo...
leggete questo, dopodiché vi farete un'idea non solo, come ben dice Anna, dell'influenza del CVII su questo catechismo, ma dell'influenza del mondo su di esso.

Da «tendenze innate» a «tendenze profondamente radicate»

Il Catechismo e l’omosessualità. Variazioni sul tema

di Gianni Cardinale

Il Catechismo della Chiesa cattolica tratta la questione della “Castità e omosessualità” ai nn. 2357-2359. Ebbene, per quanto riguarda il capitoletto n. 2358, tra la prima versione del 1992 e l’editio typica, normativa, del 1997, esiste una differenza.
Nel primo testo si parla di «tendenze omosessuali innate», mentre nel testo finale si introduce il concetto di «tendenze omosessuali profondamente radicate» di cui si parla nell’Istruzione pubblicata dalla Congregazione per l’educazione cattolica. Di seguito riportiamo le due versioni del capitoletto del Catechismo con in neretto le parti che hanno subito la variazione.

n. 2358 del Catechismo della Chiesa cattolica, edizione 1992
Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali innate. Costoro non scelgono la loro condizione omosessuale; essa costituisce per la maggior parte di loro una prova.
Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

n. 2358 del Catechismo della Chiesa cattolica, editio typica 1997
Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova.
Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

tratto da:
http://www.30giorni.it/articoli_id_9737_l1.htm