Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 10 ottobre 2022

L'ipotesi di pace (provvisoria): congelamento del conflitto alla situazione attuale

Un punto nave della situazione e delle nuove dinamiche emergenti. Giudizi e analisi interessanti di Pierluigi Fagan, risultato di ragionamenti su una piattaforma più o meno ampia di informazioni raccolte giorno per giorno da mesi. Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.

L'ipotesi di pace (provvisoria). [Ragionamento ipotetico] 
Nel post di qualche giorno fa (qui) abbiamo messo assieme un pacchetto di considerazioni, su fatti ed ipotesi, che andavano in direzione di una possibile de-escalation sul campo. Ho poi scoperto essere un “quasi-fatto” dato per tale da alcuni geopolitici televisivi, immagino meglio informati di me o meglio informati direttamente di ciò che circola in certi ambienti che io certo non frequento. Io mi limito ad osservare ed interpretare da lontano. Questo “da lontano” vale anche per coloro che non capisco bene perché, si sentono mobilitati fortemente in favore di questa o quella parte, come se quella parte fosse la “loro” parte. Comunque, un po’ di pathos ci sta, si comprende a livello ideologico, basterebbe non farlo tracimare. 

Ad ogni modo. Questa ipotesi ci sia una trattativa su come trattare tra russi ed americani, è stata ripresa da più parti ed a questo punto la si potrebbe ritenere non un wishful thinking, ma qualcosa che siccome “circola” senza grandi contrasti, evidentemente ha dei fondamenti. 

In tal senso, la attesa reazione russa all’attentato al ponte dirà del suo stato. Se i russi saranno poco meno o almeno proporzionati, vorrà dire che la cosa ha sostanza, se eccederà di un po’ vorrà dire che ha sostanza ma tende ad incagliarsi, se sarà amplificata vorrà dire che le cose non vanno bene. 

Vediamo però di ragionare sul proseguo dell’ipotesi.

1. Una trattativa sarà più che altro una possibile sospensione del conflitto. Sospensione che sarà poi interrotta tutte le volte che una parte vuole forzare in un senso o mandare un messaggio di intransigenza. Una trattativa non porterà pace soluta, porterà solo de-escalation sul campo e raffreddamento relativo del conflitto. 

2. Ciò perché il numero di variabili che debbono andare a posto per dirsi pace firmata, sono innumerevoli e le parti, soprattutto russi ed ucraini, partono da posizioni assai lontane ed inconciliabili. 

3. In ordine di rigidità, gli US hanno conseguito almeno metà dei propri obiettivi ovvero la cattura egemonica completa dell’Europa (inclusa nuova clientela per shale ed armi), compattamento NATO e l’irreversibilità (per qualche anno) della rottura di relazioni UE con la Russia oltreché qualche danno alla stessa Russia.

4. I russi hanno conseguito anche loro poco più o poco meno dei loro obiettivi in termini di territorio. Sul resto ovvero la normalizzazione dell’Ucraina in termini politici e militari, la questione sarà sospesa per un bel po’. Hanno anche pagato dei prezzi, ma penso li abbiano messi in conto nella strategia iniziale.

5. Per gli ucraini il discorso è complesso. Ci sono almeno tre problemi: a) la perdita (provvisoria) di un 15-20% di territorio che vale. Si poteva dare per perso comunque il Donetsk ed il Lugansk, meno la zona di Zaporizhzhya e Kherson; b) per “resistere”, il governo di Kiev ha dovuto militarizzare la popolazione, accendere gli animi, dar libero sfogo ai nazionalisti. Sarà molto difficile ora riportarli al guinzaglio. Dato il blackout informativo sullo stato politico, sociale ed economico interno all’Ucraina, non sappiamo del livello delle contraddizioni interne che però si possono immaginare molto alte anche se sopite dal momentaneo allineamento a difesa della propria nazione con sopra la legge marziale; c) il problema più grosso e complesso è un misto di questioni geopolitiche ed economiche. Chi e cosa garantirà il futuro ucraino stante l’impossibilità che i russi accettino la sua integrale entrata nella NATO? Chi, come e quanto si farà carico della ricostruzione di una Paese già ai minimi termini prima della guerra e con oggi danni materiali ed immateriali enormi, più qualche milione di profughi prima o poi da rimpatriare? Questo secondo punto è anche più difficile da risolvere del primo. 

Per gli ucraini i tre punti sono collegati. Possono accettare di lasciarti dei territori o parte di, ma in cambio cosa ottengo e non cosa ottengo dai russi, cosa ottengo dall’Europa e dagli USA? Cosa ottengo, valutato da chi? Ovvero “cosa ottengo” per il governo in carica, ma anche cosa ottengo come classe impreditorial-oligarchica e soprattutto “cosa ottengo” per le frange più estremiste e belliciste? Qui oltre alla cosa in sé c’è il problema della vendibilità di certi accordi, come ogni parte può sopravvivere ad eventuali concessioni, ognuno a cascata ha qualcuno più scontento che può impuntarsi, cosa che renderebbe molto problematica una trattativa. Se si mina l’equilibrio interno ovvero si mette in difficoltà l’attuale dirigenza, c’è sempre il rischio ci possa trovare con una più intransigente, il colpo di stato militar-nazionalista dopo un conflitto del genere è rischio certo. A meno non vi sia una contro-parte più votata al “puntiamo ad ottenere il massimo e diamoci un futuro normale”. Ma anche in questo caso il rischio di conflitto civile per parti imbottite di armi è dietro l’angolo. 

La variabile territori, non del tutto ma in parte, potrebbe esser mediata da US-NATO-EU direttamente con i russi muovendo la leva de-sanzionatoria, in senso parziale ovvio. Sulla protezione militare o meglio garanzia di protezione dissuasiva una ripresa del conflitto, l’accordo è più semplice, si era già quasi trovato ai primi tentativi di colloquio tra le parti. Il “referendum legale” proposto da Musk (ovviamente Musk ripeteva ipotesi che girano in certo ambienti americani, sappiamo come i destini personali di Musk siano collegati alla macchina militar-aerospaziale di Washington, certo Musk non ha tutti i miliardi che spende e spande in missili e satelliti perché ha venduto un sacco di automobiline elettriche) è una possibilità. Nei fatti, soprattutto nel Donetsk e Lugansk, sono rimasti solo coloro che vedono con favore o non con sfavore l’annessione russa, far tornare indietro quelli scappati la vedo molto complicata. Un “referendum legale” è ciò che serve a tutti per mettersi al riparo da critiche interne ed esterne. I russi dovrebbero rivedere un punto della loro Costituzione per rimettere in giudicata l’annessione, ma anche qui dipende da cosa otterrebbero in cambio. Sulla Crimea si può accettare il dato di fatto al di là dei proclami. 

Ma, ripeto, il nucleo delicato e decisivo della questione, dopo i territori, è nei soldi. Come ogni altro caso nelle crisi di società moderne, pioggia di soldi o meno lenisce molte ferite. C’è qualche altra decina di punti da quadrare, dagli equilibri sul Mar Nero alla interposizione di forze terze ai confini reciproci, dalla relativa normalizzazione o meno delle relazioni dirette tra russi ed ucraini alla revisione interna di leggi e costituzioni. Ma paradossalmente, più punti ci sono meglio è in quanto una trattativa con molti punti permette più flessibilità nel gioco “ti do, mi dai”. 

I soldi da dare all’Ucraina andrebbero sostanzialmente considerati come “a fondo perduto”. Molto improbabile riceverne il saldo, l’Ucraina era una economia ai minimi termini prima della guerra e la perdita di buona parte delle industrie nelle zone occupate ed annesse da Mosca certo non ha migliorato le cose. Ricordo un discorso fatto da Zelensky un paio di mesi dopo l’inizio del conflitto, il quale citava il “modello Israele” ovvero un paese pronto al conflitto permanente e perciò votato alla ricerca avanzata soprattutto in ambito digital-tecnologico. Forse un sogno dell’élite più giovane ed liberal-cosmopolita di Kiev che circonda il soggetto Z, non so come questo potrebbe far quadrare i conti per un Paese che comunque ha tra 30-40 milioni di persone, in media, povere. A riguardo, "amici dell’est europeo" ed anglosassoni sarebbero senz’altro disponibili anche per ampliare influenza e delocalizzare a basso costo. Qualcosa si può scaricare su casseforti int'li come IMF-WB, inclusi cinesi ed indiani chiamati a fare meno gli "indiani". Temo però che la richiesta di soldi e riconoscimento sarà per lo più scaricata sull’Europa e non so dire quanto l’Europa potrà credibilmente farsene carico. 

Semmai così andasse, US e Russia avrebbero ognuna preso il proprio come si conviene tra potenze, la prima più dei secondi ma, ripeto, credo sia stato previsto date le condizioni di partenza o meglio quelle questioni invisibili ai più che stavano per stritolare geo-militarmente la Russia ed a cui la Russia non ha potuto che reagire. Il saldo eventuale per l’Ucraina o forse solo per l’attuale élite ucraina, sarà da calcolare a bocce ferme. Sicuramente chi alla fine avrà il bilancio più negativo sarà l’Europa. 

Dal che il mio sconcerto nel vedere tanti prodi tifosi per guelfi e gabellini visto che nei fatti siamo tutti iscritti di dovere nel sistema che pagherà il prezzo più alto. Del resto, se mediamente ci fosse stata -non dico tanto ma- almeno un minimo livello di comprensione di ciò che stava succedendo, non certo quello che hanno raccontato stava succedendo, le cose sarebbe andate diversamente sin dall’applicazione degli accordi di Minsk. 

La stupidità costa, costa morti, migranti, sofferenze, distruzione materiale, ferite materiali ed immateriali ed un sacco di soldi, di restrizione delle condizioni di possibilità per lo sviluppo delle nostre forme di vita associata. Ma tanto tutto ciò lo stupido non lo sa altrimenti non sarebbe stupido. (Pierluigi  Fagan)>

75 commenti:

Anonimo ha detto...

Era inevitabile la risposta Russa alle provocazioni degli ultimi giorni. Dopo l'attacco in Crimea e il decreto che vieta i negoziati, chiunque avesse avuto un briciolo di cervello, avrebbe potuto immaginare ciò che sta succedendo. La Russia sta letteralmente sventrando l'Ucraina, addirittura a Kiev sono state colpite sedi istituzionali e dei servizi segreti. Anche Zelensky, che è stato costretto a rifugiarsi in un bunker, ha ammesso di non essere in grado di fronteggiare questi attacchi. Io penso a quelle povere vittime che stanno pagando la cretinaggine del loro Presidente, il quale si è messo in testa di non volersi sedere al tavolo dei negoziati e di continuare senza alcuno scrupolo nel provocare Mosca con l'attuazione di attacchi terroristici. Qua siamo arrivati alla guerra vera e propria, e con il cambio del nuovo Generale al vertice nell'esercito Russo, era facilmente prevedibile tutto ciò. Nonostante tutto, il Ministro della Difesa Ucraino Kuleba giura vendetta per gli attacchi anziché percorrere l'unica via che andrebbe percorsa. C'è una sola strada per uscire da questo incubo e mettere la parola fine a questa carneficina, questa strada si chiama negoziato. Tutte le altre ci portano verso l'abisso. In primis per la gente Ucraina. E siccome non siamo barbari come i tifosi da stadio che esultano ad ogni attacco terroristico Ucraino, caro Zelensky, ti chiediamo di negoziare e di farlo anche e soprattutto per la tua di gente, la quale hai deciso di trasformare in carne da macello! A questo punto bisogna dirglielo chiaramente a questi qui che siedono tra i banchi del governo Ucraino, o vi decidete a negoziare, oppure ve la sbrogliate da soli. Non possiamo rischiare una catastrofe nucleare per l'imbecillità e per la voglia di vendetta di quattro criminali nazisti!
(Giuseppe Salamone)

Anonimo ha detto...

"il quale si è messo in testa di "
Siccome si e' detto in altre parti che sta recitando il copione americano, si deduce che insista per continuare a guadagnarsi la pagnotta ( e forse la salvezza della vita assicurata).

GLI USA NON SI NASCONDONO PIÙ: HANNO INVESTITO NEGLI UCRAINI ha detto...

Antonio Catalano
La risposta russa non si è fatta attendere, la Tass scrive che il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che gli obiettivi degli attacchi contro l’Ucraina sono stati raggiunti. Esplosioni in varie città, anche su Kiev, nei pressi dell’ufficio di Zelensky, che è stato evacuato d’urgenza dalla capitale e inviato in uno dei rifugi antiatomici segreti dell’ovest. A Leopoli e Khmelnytsky non c’è elettricità in tutta la città, a Kiev è stata interrotta la circolazione dei treni sulla linea rossa della metropolitana, il sindaco di Kiev fa sapere che tutte le stazioni della metro funzioneranno come rifugi, esplosioni a Kharkov, il ponte di Klichko di Kiev è saltato, la centrale termoelettrica di Kiev pure, come quella di Leopoli, le ferrovie ucraine segnalano danni alla rete nell’Ucraina occidentale. A quanto pare tutte le strutture colpite sono militari o energetiche o industrie belliche, nessun edificio civile è un obiettivo. È arrivata quindi la risposta alle continue provocazioni di Zelensky, si sono inverate le parole di Putin di un mese fa quando diceva «siamo piuttosto moderati nel rispondere a questi attacchi, ma solo per il momento». Ora il presidente Putin fa sapere che «se gli attacchi terroristici ucraini sul territorio russo continueranno, la nostra risposta sarà dura e corrisponderà al livello della minaccia».

Bene, saranno contenti quelli della escalation, quelli che finora baldanzosamente hanno soffiato sul fuoco di una crisi che non nasce il 24 febbraio, ma principalmente si fregano le mani gli americani, anche se ultimamente lasciano trapelare alcuni segnali di “distensione”. Americani che hanno trovato negli europei dei servitori che dir sciocchi è una carezza, non rendendosi questi conto che alla fine della giostra l’Europa (insieme all’Ucraina) è la vittima sacrificale della sporca partita giocata dagli Usa, e che questa super potenza in declino (ma sempre più aggressiva) trae notevoli vantaggi – economici e geopolitici – da questo scenario di crisi.

Lo dice chiaro e tondo l’ex capo di stato maggiore dell’esercito americano, il generale Jack Keane. «Abbiamo investito briciole in Ucraina – solo 66 mld quest’anno. Questo è l’1,1% del budget, ma otteniamo vantaggi sproporzionati. Washington è stata in grado di fare la cosa principale: creare un serio rivale per Mosca ai confini con la Russia, che avrebbe dovuto impedire alla leadership russa di perseguire una politica di influenza nell’Europa orientale, specialmente nei paesi dell’ex Urss. Pertanto, un tale investimento negli ucraini, che stanno combattendo la Russia nell’interesse degli Stati Uniti, è molto redditizio». Ripeto: Stanno combattendo la Russia negli interessi degli Stati Uniti. Più chiaro di così!

Ecco perché è sempre più importante dissociarsi dalla politica collaborazionista con gli americani, ci porteranno nell’inferno. Ecco perché bisogna agitare con forza la parola d’ordine del ritiro delle sanzioni alla Russia, della fine di qualsiasi “aiuto” (armi, finanziamenti, tecnologica, logistica, uomini) al governo presieduto da quello spaccone d’attore filo nazista ben ammaestrato di Zelensky, del ripristino dei normali rapporti commerciali – diplomatici e politici – con la Russia, dalla quale per noi non è arrivata mai nessuna minaccia se non materie prime a prezzi vantaggiosi (non come il gas americano che ci viene a costare dieci volte tanto). Ecco perché bisognare far sentire la nostra voce di veri oppositori (non come quella dell’opportunista Conte che, dopo aver votato tutti i pacchetti di sanzioni e di invio di armi, ora finge di volersi opporre).
Diamoci una mossa: sabato 15 ottobre alle 17 appuntamento a piazza SS. Apostoli, Roma. Manifestazione promossa da Italia Sovrana e Popolare.

Anonimo ha detto...

Zelensky sta alla pace,
come Speranza sta alla salute.

Anonimo ha detto...

Applausi!

Se n'è accorto! ha detto...

MATTARELLA: PACE URGENTE E NECESSARIA - EUROPA BERSAGLIO DI QUESTA GUERRA

Finalmente parla di pace e dice a Biden che deve smetterla di fare guerra all'Europa.

Sarà l'effetto dell'ormai prossimo 8 novembre, ma il vento sta cambiando: " il re è nudo" !!!

L'unica a restare pericolosamente indietro è la Meloni ( anche suo cognato oggi ha parlato di necessità di arrivare a una "pace giusta" !!!!!!!!).

Fine dell'agenda Draghi.

Anonimo ha detto...

Forse potrebbe essere interessante leggere, accanto a tutti gli interessanti interventi proposti , leggere dicevo quanto scrive oggi Panebianco sulla prima pagina del Corriere.
Leggibile gratuitamente su informazionecorretta.com

Anonimo ha detto...

Quello che sta succedendo in questi minuti in Ucraina smentisce nettamente la narrazione sulla quale si è fondato il racconto della propaganda occidentale. Abbiamo avuto la dimostrazione lampante che la Russia non è in difficoltà militare, e che in qualsiasi momento può sopraffare l'Ucraina con una facilità disarmante. Era una cosa nota da tempo, ma non poteva essere detta senza beccarsi del Putiniano, e accettata dai manganellatori seriali perché avrebbe fatto crollare il castello di bugie già fatiscente costruito in occidente. L'Ucraina è da stamattina sotto bombardamenti, manca la luce e l'acqua anche nelle principali città, nonostante il massiccio invio di armi non è stata né capace tantomeno in grado di difendersi. Inoltre bisogna tenere a mente anche un'altra cosa importantissima, che cosa ne sarà qualora Mosca decidesse di usare in modo massiccio pure l'aviazione che fino ad oggi è stata tenuta? Beh, non è difficile trovare una risposta! A fronte di tutto questo, vale ancora la pena spingere il pedale su armi e sanzioni? No perché queste ultime due "soluzioni" si sono rivelate estremamente inefficaci e controproducenti. E non solo a livello militare, ma soprattutto anche a livello economico per tutta l'Europa. Con le armi occidentali è stata data una Ferrari tra le mani del governo Ucraino che stanno usando per fare le corse clandestine. Nonostante si sia creato un canale di dialogo tra USA e Russia, oggi la variabile impazzita si chiama Zelensky che sta sfuggendo al controllo di Washington. Non è un caso se gli USA hanno iniziato a smentire pubblicamente i comportamenti terroristici per mano Ucraina prendendone nettamente le distanze. È un chiaro segnale che sottobanco qualcosa si stia muovendo. Stessa cosa non possiamo constatare da quei deficienti che governano in UE, i quali dopo essersi consegnati spudoratamente al loro assassino a stelle e strisce, stamattina senza perdere tempo hanno dichiarato all'unisono che bisogna aumentare le armi e anche le sanzioni. Un branco di minorati mentali che vogliono risolvere il problema con le stesse modalità con cui lo hanno aggravato. Questi ultimi sottosviluppati, sono i primi nemici dell'Ucraina! Perché se veramente avessero a cuore questa causa, non cercherebbero la sconfitta militare della Russia che è una cosa decisamente impossibile, bensì allenterebbero la corda e lavorerebbero per un immediato cessate il fuoco e una conferenza internazionale di pace che miri alla neutralità dell'Ucraina e al riconoscimento dei referendum attuati nei territori russofoni. Territori che bisogna sempre ricordare, vivono sotto le bombe naziste sganciate dal governo Ucraino dal lontano 2014. Non è minimamente pensabile fare diversamente e non ho alcun timore a scriverlo. Almeno che non abbiano già deciso per uno scontro nucleare. Ma lo scontro nucleare non conviene a nessuno, nemmeno a chi governa. Pertanto va trovata una soluzione diplomatica, che non è quella di chiedere come dei sottosviluppati il ritiro erga omnes della Russia. Le guerre si evolvono ed inevitabilmente cambiano le carte in tavola. Più la continuate ad ammassare armi e ad applicare sanzioni, e più dovrete concedere alla Russia.
La storia è questa, il resto è sempre propaganda, e sempre di basso livello.
Pane quotidiano per i criceti nostrani!
(Giuseppe Salamone)

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente tutto questo commento.

mic ha detto...

G20 Bali, ci saranno Xi e Putin. Invitato anche Zelensky
Il Presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping parteciperanno al summit del G20. Si terrà a novembre sull’isola di Bali. A renderlo noto Andi Widjajanto, Consigliere del Presidente indonesiano Joko Widodo. A Bloomberg News ha detto che i due Presidenti hanno confermato la loro presenza al vertice.

Sarebbe la prima volta che Xi esce dalla Cina dal gennaio 2020, quando ha visitato il Myanmar. Da allora, il 30 giugno Xi ha visitato Hong Kong per celebrare il 25esimo anniversario della fine dal controllo britannico. L’Indonesia, che ha invitato al G20 anche il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha subito pressioni internazionali per evitare la Presenza di Putin al vertice.
https://tfnews.it/g20-bali-ci-saranno-xi-e-putin-invitato-zelensky/

Anonimo ha detto...


Sulla guerra Meloni sta allineata e coperta. Urso è andato a Washington a rassicurare gli americani sulla "fedeltà" dell'Italia (il Giornale).
Intanto è stato preparato un cappio perfetto: dichiarazioni negative di Biden sulla vittoria del CD, sia pure informali; valutazione negativa delle Agenzie di Rating, alle quali guardano sempre gli investitori internazionali; cessazione da pochi giorni dell'acquisto dei titoli di Stato italiani da parte della Banca Centrale Europea, diretta dalla Lagarde, notoriamente a noi avversa.
Insomma, se Meloni non riga dritto il suo governo si troverebbe subito un bel cappio al collo, politico-finanziario e se lo troverebbe l'Italia, di nuovo richiamata all'ordine con l'ennesimo "tecnico" pronto ad esser estratto dal cappello a cilindro del PdR.

Intanto Berlusconi non si smentisce mai. Sembra che stia facendo le bizze perché Meloni giustamente non vuole far entrare nel governo, e in un posto chiave, l'ennesima rappresentante del bel sesso sua segretaria tuttofare.
Come dice il detto popolare? Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Anonimo ha detto...

Quindi, bisogna obbedire a Biden e alla Lagarde. Questa sarebbe la tanto decantata 'democrazia'. Allinearsi, correre a Washington a rassicurare gli americani... nessuna sorpresa, è dal 1945 che non facciamo altro. Ma che schifo!

Per la crisi che incombe ha detto...

Lo Stato può comprarsi l'Eni detenendone già il 30% e imporre un prezzo del gas svincolato dal TTF senza bisogno dell'Europa e quindi rivenderlo al prezzo a cui Eni lo compra? che farà il governo di centro destra, permetterà ad Eni di fare miliardi di utili sulle spalle di cittadini ed imprese come fatto fino ad ora? https://www.radioradio.it/2022/10/prezzi-gas-stato-galloni-conditi/

Anonimo ha detto...

...segue
Basta con il meccanismo delle sanzioni, l’arma suicidiaria esibita e subita dal continente europeo e presentata come risolutiva delle controversie con la Federazione Russa, in realtà uno strumento di soggiogamento all’anglosfera e di demolizione delle classi medie e della base delle moderne democrazie.
Basta con l’invio di armi, che ci trascina verso la guerra nucleare e la distruzione.
Sì a una smilitarizzazione dello spazio geografico ucraino, con la definizione di nuovi confini internazionalmente riconosciuti, la neutralità della nuova Ucraina, la stipula di un trattato sulla sicurezza dei confini post-sovietici e di un nuovo trattato sul disarmo nucleare.
Basta con la logica dei blocchi militari, sia quella della NATO sia quella del suo fratello sciocco, la UE. Queste due organizzazioni sono totalmente asservite agli interessi di una cerchia ristretta di potentati che vedono tutte le costituzioni e ogni forma di sovranità popolare come un ostacolo da abbattere nel più breve tempo possibile. Solo quest’anno gli USA hanno investito nella guerra ucraina 66 miliardi di dollari, cioè quanto l’intera spesa militare globale della Russia su tutti i quadranti. Siamo cioè già in ambito di una guerra diretta e caldissima fra le superpotenze.
L’ostacolo alla pace oggi è rappresentato da quella parte delle classi dirigenti anglosassoni (e delle classi dirigenti europee sottoposte) che vede nella guerra l’unica via d’uscita per ricompattare il campo occidentale, che si stava disallineando per effetto del nuovo centro di gravità economico, politico, tecnologico e infrastrutturale, che da anni si spostava sempre di più verso Oriente. Sulla nostra pelle vogliono condurre il nuovo Grande Gioco. Chi non vede l’ostacolo, per insistere sul solo concetto della difesa dell’Ucraina aggredita, o è in malafede o è incredibilmente ignaro, ma non se lo può più permettere.
Ecco la piattaforma su cui costruire un grande movimento per la pace. Astenersi perditempo e tifosi guerrafondai.

Anonimo ha detto...

Escalation.

Scriveva qualche mese fa lo storico Eugenio Capozzi :

"Quand'anche si volesse considerare la Russia putiniana come il nuovo "Impero del Male" e il nemico assoluto, a maggior ragione bisognerebbe ricordare che gli Stati Uniti con l'impero del male di Stalin stipularono un patto di spartizione delle zone d'influenza (Yalta) e rispettarono nei decenni successivi l'"equilibrio del terrore", perché erano coscienti che una guerra totale sarebbe stata la fine per entrambi. In virtù di quell'equilibrio l'Occidente, non dimentichiamolo, abbandonò al loro destino gli ungheresi nel 1956, i cecoslovacchi nel 1968, i polacchi nel 1981. E in quanto agli Stati-canaglia, gli Usa hanno trattato persino con la Corea del Nord, prendendo giustamente e realisticamente in considerazione i rischi derivanti dalle sue armi nucleari, e con l'Iran, perché non ne sviluppasse.
Quindi se si pensa che la Russia di oggi sia una minaccia tale e quale all'Urss a maggior ragione è folle tentare di metterla con le spalle al muro per umiliarla, alzando la tensione in ogni modo e gettando benzina sul fuoco. Occorre tracciare delle linee chiare per la nostra sicurezza, ma sul resto trattare, trovare un minimo di terreno comune, promuovere mediazioni e patti. Anche una nuova Yalta se non si può fare di meglio, per arginare il caos e l'escalation."

Anonimo ha detto...

L’intera Ucraina è da sette ore sotto i bombardamenti. Tutte le principali città sono senza energia, acqua calda, internet, trasporto pubblico. I danni alle infrastrutture sono ingenti. L’allarme aereo non è ancora cessato e non si sa quando terminerà l’attacco missilistico russo. Ora, se difronte alla prima vera risposta di Mosca, a mesi di provocazioni e attentati terroristici, si proseguirà con sanzioni e invio di armi, diventa oltremodo evidente che della pace e della vita degli ucraini all’Occidente gliene frega meno di zero. Adesso è urgente un immediato cessate il fuoco e tavolo di negoziati che porti in brevissimo tempo alla neutralità di Kiev ed AL RICONOSCIMENTO DEI REFERENDUM NEI TERRITORI RUSSOFONI. È tempo che la politica si faccia carico di questa non più rimandabile, urgentissima esigenza. Diversamente si sta semplicemente usando la povera gente come carne da cannone per combattere una guerra per procura. E non sarebbe certo la prima volta. Chest’e’. Il resto è propaganda.

Anonimo ha detto...


"Quindi bisogna obbedire a Biden e alla Lagarde.."

Per non obbedir loro, bisognerebbe per lo meno non aumentare ancora la spesa pubblica e magari fare qualche taglio, ben studiato ove possibile.
Insomma, diminuire la nostra dipendenza dai mercati internazionali.
Il progetto del nuovo governo di modificare se non abolire il reddito di cittadinanza, per sostituirlo con misure volte a creare effettivi posti di lavoro, sembra andare nel verso giusto. Bisogna vedere quali saranno le misure concrete.
Meloni non ha ancora avuto l'incarico di governo. Come sembra ovvio, sta allineata e coperta, per non fornire pretesti all'avversario.
Ma una volta al governo, dovrebbe anche cautamente prendere posizione su certi temi delicati.
E non sarà facile perché è ovvio che l'élite europea ti castiga economicamente se non aderisce all'abortismo e all'omosessualismo-transgenderismo.
Speriamo comunque che Meloni, se sarà premier (non ci metterei la mano sul fuoco), riveli una forte personalità e ad un certo punto si ribelli all'andazzo dominante, omicida delle nazioni senza bisogno delle guerre, con la semplice corruzione dei costumi su scala planetaria.

Murmex ha detto...

Concordo.

Murmex ha detto...

Notiamo come le speranze nella Meloni sono state mal riposte. È un po' irritante sentire che si deve tenere coperta, deve dissimulare, cioe poverina vorrebbe ...ma non può...contano i fatti. E Fratelli d'Italia, così come FI, qqha votato compatto la risoluzione del parlamento europeo che getta benzina sul fuoco. Ancor peggio del PD. Incredibile

Anonimo ha detto...

Leggo di proteste contro la guerra e la Nato un po' ovunque. In questo momento, una protesta è in corso a Paris. In Italia, NIENTE!

Murmex ha detto...

Sull'articolo di Panebianco commento sin troppo pacato di Borgonovo nella sua rubrica " punto e a capo" .

Anonimo ha detto...

Zelensky sembra sempre più un (altro) virus "fuggito" da un laboratorio. Si stanno rendendo conto di quanto sia pericoloso e mortifero, ma ancora non hanno capito se spruzzare l'antidoto sulla cara creatura o lasciare che continui ad avvelenare l'Ucraina, l'Europa e il mondo.
Andrea Sandri

Anonimo ha detto...

Francesco Agnoli
ESCALATION voluta?

L' attacco russo all' Ucraina, dopo 8 anni di guerra a bassa intensità, è iniziato con 120 mila uomini. Ci hanno detto che la Russia, con un simile esercito ( di dimensioni molto ridotte) non avrebbe preso solo il Donbass, ma anche Kiev, e che dopo sarebbe toccato all' Italia, alla Polonia ecc.
Conquistare il mondo con 120 mila uomini!

Poi ci hanno detto che con le sanzioni e il continuo invio di armi ( e di mercenari), si sarebbe fermata la guerra. Intanto l' Ucraina ha arruolato uomini dai 18 ai 60 anni ( i morti, avranno pensato alla Nato, li mettono loro, e tanti!). Ha perso il 18 per cento circa del territorio, una quantità enorme di soldati.

Ora le sanzioni, le armi, i mercenari.... lungi dal fermare la guerra, la hanno resa sempre più aspra: la Russia richiama 300 mila uomini, quasi il triplo di quelli con cui era partita, e risponde ai bombardamenti su Donbass e Crimea colpendo le città ucraine come non aveva mai fatto. L' Ucraina soffre sempre di più ed è destinata a distruzioni inaudite, mentre
la possibilità di una guerra mondiale si fa sempre più probabile.
Hanno sbagliato tutto o hanno raggiunto l' obiettivo ?

Anonimo ha detto...


Murmex contro Meloni, a prescindere.

Al Parlamento Europeo FdI non aveva anche appoggiato la mozione che invitava a lasciare aperta la porta del negoziato sulla guerra, mozione respinta dalla maggioranza? Non fu sostenuta da tutti i partiti italiani, tranne che da una parte di quelli di sinistra?

Lei Murmex, chiunque lei sia, sarebbe certamente in prima fila nell'accettare sacrifici sopportabili per ridurre la nostra dipendenza dai mercati internazionali, che ci espone a tutti i ricatti europei e americani. Sono sicuro che rinuncerebbe volentieri per sempre alla tredicesima, che grava, si è letto, per più di 40 miliardi di euro sui conti pubblici e non esiste in quasi nessun altro Paese occidentale. Un bel risparmio, no? E fatto con un sacrificio del tutto sopportabile.
Inutile criticare Meloni o chiunque altro quando si vuol continuare a vivere al di sopra dei propri mezzi, come popolo, senza considerare il bene comune.

Anonimo ha detto...

C'era una volta un grande giornalista inviato speciale in tutte le guerre dagli anni '80 in poi, ora anziano, ma lucido e ferratissimo in materia, che ripeteva incessantemente, beccandosi un mare di insulti dai micioni di tastiera, che leoni manco se sdentati, che VP combatteva con un braccio legato dietro alla schiena, ora sappiamo con certezza che li teneva tutti e due legati, e ora ha le mani libere, i soldati effettivi di cui dispone, riservisti a parte, che sono 300.000, ammontano a 1.200.000 uomini, quindi se vuole può contare su un esercito numeroso e, al contrario delle balle spaziali raccontate dalla sacra triade + altri sinistri fogliacci, è armato fino ai denti ha usato pochissimi aerei, le navi sono al sicuro o strategicamente posizionate, al momento le spese belliche sono un niente rispetto a quelle USA, che in solo 2 mesi sono arrivate a 70 mld.$, il Congresso ha votato favorevolmente all'elargizione di 100 mld.$ in armi, che però vengono direttamente dalle fabbriche, bypassando il governo centrale, i debiti USA, saldamente in mano a Xi, ammontavano al mese scorso a 1.000 mld di mld $ se preferite un trilione, a crescere, visto che sono prestiti, cominciano a circolare foto e video sulle condizioni di estrema povertà e miseria assoluta in cui versano milioni di Americani delle zone rurali, non solo neri e chicanos, ma soprattutto bianchi, immagini raccapriccianti a confronto delle quali impallidiscono i nostri accampamenti Rom, Casamonica and friends. a parte, la folle ed insensata corsa alla 'War till the end' è un suicidio collettivo di USA, UE, UK e Commonwealth, mentre la Russia ed alleati, che fanno i 6/7 della popolazione mondiale non vedono l'ora di........e pensare che i geniali membri del G20 volevano fare 18 senza Russia e Cina, opposizione di India e Turchia, ci saranno tutti e aspettiamoci altre notizie, non penso rassicuranti, un ultimo pensiero, dubito che GM siederà mai a Palazzo Chigi, forse sbaglierò ma..........

Murmex ha detto...

Anonimo 13: 06, le assicuro che sono abbastanza temprata ai sacrifici e non vivo sopra le mie possibilità. Detto questo, cosa c'entra la mia persona con quanto detto? Perché dovrei essere contro LA Meloni( si dice così in italiano, trattandosi di donna) a prescindere? Capisco la complessità della politica, ma la Meloni ha dimostrato un entusiasmo eccessivo nei confronti del signor Zelensky e della prosecuzione del conflitto, unito ad ostilità verso la Russia, cui non era tenuta, neanche volendo, come si dice, "tenersi coperta". Legittimamente, credo, ciò mi preoccupa. Constato infatti che in Italia c'è un partto unico di guerrafondai . E non siamo in un videogioco.

Murmex ha detto...

E perché mai bisognerebbe rinunciare , anonimo 13: 06, oltre alla luce e al riscaldamento, anche alla tredicesima? Non lo sa che per tante famiglie è una boccata di ossigeno? E questo in un Paese che avrebbe tantissime risorse, se non fosse governato da scellerati, nazionali e internazionali . L 'Italia contro la potenza atomica più grande, e che mai ci ha dimostrato la minima ostilità? È questo per lei il"bene comune", fare sacrifici per continuare la guerra fino alla vittoria, come follemente si afferma dai vertici europei?. Inoltre, e questo mi pare importantissimo, la Russia, che non idealizzo, è tuttavia l'unica forza che si opponga alle depravazioni occidentali. Non mi spiego quidi l'atteggiamento della Meloni, se veramente il suo partito propugna un certo sia pur tendenziale ed annacquato recupero di valori "tradizionali". Si può capire la prudenza, in politica, non il diventare improvvisamente "più realisti del re".

Japhet ha detto...

Quanto all'Europa, dopo aver reciso le radici cristiane, è incapace di risposte sensate e comuni...

Anonimo ha detto...

Nella riunione del G7 di poco fa, hanno deciso che devono sconfiggere militarmente la Russia. Arriva quel pericolo pubblico di Zelensky e chiede più armi e sanzioni, ritorna all'attacco per una "No Fly Zone" e per chiudere ribadisce ciò che ha messo per iscritto, ovvero che non negozierà con Putin.
Quei miserabili che stavano ad ascoltarlo non hanno fatto una piega, e come ormai succede quasi giornalmente, sono disponibili ad aumentare le forniture di armi e ad inasprire le sanzioni. Non c'è stato nessuno, dico nessuno, che gli abbia detto che con Putin dovrebbe parlarci pena lo continuazione del conflitto e l'ulteriore spargimento di sangue Ucraino. Niente di niente! Addirittura, sempre oggi, Stoltenberg si è avventurato con un discorso pauroso dicendo che la vittoria della Russia sarebbe la sconfitta della Nato. Qualcuno adesso dovrebbe spiegarmi una cosa: quindi avevamo ragione nel dire che la NATO partecipasse al conflitto! Questo minorato di Stoltenberg continua a parlare come se fosse il portavoce della Casabianca, e non il segretario della Nato. Ad oggi gli interessi non sono uguali per tutti, specialmente per quei paese europei che fanno parte dell'alleanza più guerrafondaia mai esistita nella storia dell'umanità. Non sarà un caso se queste posizioni spudarate assunte da USA e dai suoi sudditi oggi pubblicamente, coincidano con le aperture arrivate da Mosca. Bisogna anche ricordare che queste posizioni all'inizio del conflitto venivano etichettate come idee complottiste, non era permesso dire che la guerra si svolgesse tra NATO E RUSSIA, e che la sconfitta della Russia era una cosa fuori dal mondo. Col tempo sono riusciti a normalizzare tutto, anche le cose più improbabili che ci porteranno alla catastrofe. Questo approccio significa che da parte del buono e democratico occidente si è deciso di chiudere la porta alla diplomazia. L'unica via scelta da questi maledetti è la guerra aperta alla Russia, una guerra che inevitabilmente tirerà in causa le armi atomiche. È impensabile oltre che da dementi pensare di poter sconfiggere militarmente la Russia. Una sola cosa ci resta sperando che basti: scendere pacificamente in tutte la piazze d'Italia e inondarle con la parola PACE. Un gesto che vale più di mille altre cose. Provate ad immaginare se tutti coloro i quali non accettano la guerra, si trovassero tutti assieme...Pensateci per un attimo!

(Giuseppe Salamone)

Anonimo ha detto...


# Murmex

Per lei lo spaventoso debito pubblico italiano, che ci costringe a pagare ogni anno più di 80 miliardi di € di interessi, è evidentemente un'astrazione oppure un'invenzione propagandistica.

Anonimo ha detto...

Nelle piazze di altri Paesi, quali Francia, Germania, Olanda sono già scesi in piazza. In Italia, invece, finora sono scesi in piazza contro un governo che ancora non c'è e per altre scemate, e dubito fortemente che gli italiani scenderanno in piazza contro la guerra. Finché non vedo non credo.

Anonimo ha detto...

PERSECUZIONE RELIGIOSA IN UCRAINA

Il regime filo nazista ucraino ha arrestato il patriarca metropolita Jonathan della Chiesa ortodossa ucraina, rimasto fedele al Patriarcato di Mosca. E' patriarca di Tulchinsky e Bratslav.
Non è stata mossa alcuna accusa nei suoi confronti. Qualche giorno fa aveva parlato in difesa della Chiesa ortodossa ucraina, che aveva rifiutato la scissione dal Patriarcato di Mosca.
La persecuzione politica dei dissidenti (e la loro eliminazione fisica taciuta nei media occidentali) ha colpito la chiesa ortodossa rimasta fedele a Mosca. La questione religiosa è stata ridotta a vicenda politica. Prima le perquisizioni e poi il fermo. Una vicenda squallida degna di un regime dittatoriale secondo gli antichi canoni e modalità nazisti (cattolici ed evangelici tedeschi ne sanno qualcosa): intimidazione, perquisizioni, arresto e persecuzione vera e propria.
Un inciso: la Chiesa ortodossa ucraina-moscovita si era schierata apertamente contro l'agenda governativa in tema di LGBT, droga libera e altre amenità alla Zelen'sky. Quale occasione migliore per farla tacere usando la politica e la vicenda bellica?
Cit. Roberto Frecentese

Anonimo ha detto...

VERTICE G7
Conclusioni.
"la Nato consegnerà nel futuro imminente sistemi di difesa antiaerea" americani.
Vabbè. Ci devono prima arrivare in ucraina etc etc.
C'è una levata di scudi belligeranti appena si è fatta circolare la voce che Biden e Putin potrebbero incontrarsi dopo il vertice del G20: e puntualmente la cabala della guerra che finanzia media e resto, compatta leva il suo grido di guerra totale.

Anonimo ha detto...

Cosa vi succede quando guardate un dipinto di Caravaggio? Di Botticelli? Di Michelangelo?

Restate confusi, spaesati, commossi. Davanti a un dipinto di Caravaggio, io provo un senso di stupore, mi paralizzo davanti all’intensità che traspare dal pennello di Caravaggio. Ecce Homo, ecco il senso dei suoi dipinti, l’uomo in tutti in tutti i suoi aspetti, belli e dolorosi, crudeli e magnifici, ecco cosa ci ha mostrato Caravaggio. Guardate invece Il Mose di Michelangelo.

Non potrete fare a meno di domandarvi: come può una mano umana aver creato da un semplice blocco di marmo una figura tanto viva, tanto realistica, tanto umana? Non siete i soli, lo stesso Michelangelo quando ebbe terminato la sua opera, la fissò in preda allo stupore ed esclamò: «Perché non parli?» percuotendone il ginocchio con il martello che impugnava.

Ora guardate questa Venere di Botticelli: guardate i suoi occhi, i suoi capelli, il suo volto. Cosa sentite? Pace, una soave, irresistibile dolcezza che vi spezza il cuore. La grande arte ha questo potere, ci fa commuovere, ci mostra la fragilità, la bellezza dell’uomo. La bellezza che nasce ldalla mortalità.

C’è un termine preciso per descrivere queste sensazioni: sindrome di Stendhal. Lo scrittore francese giunto in Italia, davanti alle opere di Caravaggio e Michelangelo ebbe un mancamento. Un senso di vertigine, di timore reverenziale gli attraversò l’anima: non poteva staccarsi da quei dipinti, non riusciva a smettere di guardarli. Qualcuno domanderà: sì ma a cosa serve l’arte? A cosa serve l’arte oggi quando squillano le trombe della guerra, quando ormai si parla di guerra nucleare e ovunque ferve un rinnovato slancio agli armamenti? «L’umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma senza la bellezza non potrebbe più vivere, non resisterebbe un minuto senza la bellezza.» Dostoevskij lo scrisse due secoli fa. E io gli do ragione.
Cit. G.Middei

Anonimo ha detto...

Le troveremo sui giornali e sulle TV di casa nostra le parole di Bruno Le Maire Ministro dell'economia Francese? Non credo, troppo impegnati a fare da megafono a Zelensky ed alla sua richiesta continua di armi!

"Il conflitto in Ucraina non deve sfociare nella dominazione economica americana e nell'indebolimento dell'UE".

"Non possiamo accettare che il nostro partner americano venda il suo GNL a un prezzo 4 volte superiore a quello a cui lo vende ai suoi produttori. Un indebolimento economico dell'Europa non è nell'interesse di nessuno."

"La Francia ritiene importante mantenere il dialogo con la Russia e si oppone ai tentativi di isolamento."

Ora gli darete del Putiniano anche a lui per come avete fatto con chi da mesi ripete le stesse cose?
(Giuseppe Salamone)

Anonimo ha detto...

Biden ( ricattato e ricattabile) passerà alla storia come il peggior presidente americano e come colui che ha portato l'occidente e l' "atlantismo" sull'orlo della distruzione ( ha ragione Trump). Speriamo che l'8 novembre segni la fine politica di questa leadership disastrosa ed estremamente pericolosa.


Mussolini si è schierato con il presunto vincitore portando l'Italia in guerra per lucrare sui dividendi della vittoria. I dividendi furono la doppia terribile occupazione dell'Italia.


Lavorare per una strategia di pace è l'unica vera e necessaria vocazione della politica.


Nella storia alcuni lo hanno fatto prima dei disastri ( Reagan) e molti dopo per necessità ( leaders europei nel secondo dopoguerra).

Oggi occorre coraggio, autonomia e sapiente responsabilità per riportare l'occidente alla sua vera dimensione e l'atlantismo alla sua funzione di produttore di sicurezza e stabilità nel mondo.


Si profilano molti pericolosi strumentalizzatori del termine "pace" . Bisogna sottrarsi alla dicotomia "guerra/pace" ponendo sul tavolo una strategia capace di smascherare le volute ambiguità.


Il mondo ( non solo l'Europa) non può prescindere dai 17.500.000 km quadrati della Russia. Sarebbe tragico pensare di conquistarli manu militari seguendo il pensiero di Victoria Nuland che si riassume nella nota sintesi: " Fuck the Eu".
Paolo Montagnese 

Anonimo ha detto...

Il generale Tricarico su Zelensky : "Non vuol sentir ragioni? Continui allora la guerra da solo" .

La sapevate questa? ha detto...

I poteri che vogliono alte le bollette vengono allo scoperto : «i prezzi energetici devono crescere per raggiungere i nostri obiettivi di lungo termine nella transizione climatica, obiettivi che l’attuale transizione rende ancora più vitali»

Sono le parole del dg della Banca D'Italia, Luigi Federico Signorini, il vice di Visco.

Se pensavate che l'aumento delle bollette fosse solo frutto di mera speculazione, vi sbagliate.
Dietro, ci sono i soliti poteri forti, ormai decadenti, del deep state italiano. Questi lottano per mantenere alte le bollette e vogliono alla fame famiglie ed imprese italiane.

Questi signori, rispondono ovviamente ancora al Great Reset, pilotato dal WEF dell'ottuagenario Klaus Schwab.

Sono poteri miopi: non si sono ancora accorti di stare dalla parte sbagliata della Storia.
Non hanno ancora capito che due terzi del mondo non vuole il Great Reset, che ormai zoppo, fallirà.
Non hanno ancora capito che non solo perderanno: dovranno pagare un conto salatissimo.

Anonimo ha detto...

Siccome siamo in un periodo dove il sottosviluppo, la malafede, l'ignoranza, l'imbecillità ed il tifo da stadio che ci distruggeranno abbondano, bisogna ricordare ciò che succede, soprattutto per gli amanti dell'Atlantismo compulsivo. Ieri il ministro degli Esteri Russo Lavrov ha aperto alla possibilità di un'eventuale incontro tra Putin e Biden. Dall'altra parte, sapete come ha risposto Biden? Così: "Non ho alcuna intenzione di incontrare Putin al prossimo vertice del G20". Inoltre ha anche aggiunto di poter considerare un eventuale incontro per parlare del rilascio di Griner, una giocatrice di basket. Credo sia chiara ed evidente la voglia da parte di Biden di non voler parlare di questo conflitto, visto che oltre a rifiutare apertamente un incontro, ha rincarato la dose dicendo che sarebbe disposto ad incontrare Putin ma solo per parlare di altro. Una chiara provocazione oltre che un plateale rifiuto! E bisogna finirla con la storia del "chissà cosa propone Putin" dopo averci scartavetrato le parti delicate con il mantra "Putin non vuole negoziare". Perché adesso, dopo le chiare aperture del Cremlino, se i buoni e democratici volessero la pace si siederebbero immediatamente. E anziché far scannare quei poveri cristi sul campo di battaglia per continuare una guerra per procura, si scannerebbero loro po*ci grossi con la diplomazia dopo aver raggiunto un cessate il fuoco! Ma a qualcuno questa guerra conviene, soprattutto se portata avanti a basso ritmo e a colpi di sanzioni che stanno affamando l'Europa. Questi sono i fatti, il resto è sempre propaganda, e sempre di basso livello!
(Giuseppe Salamone)

Anonimo ha detto...

Gli anglo-americani vogliono trasformare l'Europa, Germania e Italia in primis, in un deserto de-industrializzato. Continuano i sabotaggi alle reti che forniscono energia dalla Russia al continente. Questa volta a farne le spese e' stato l'oleodotto russo Druzhba (Amicizia in russo)

L'operatore polacco PERN ha detto di aver scoperto una perdita nella sezione dell'oleodotto Druzhba, che fornisce petrolio russo alla Germania.

La rottura è stata rilevata in ritardo martedì da sistemi automatizzati a circa 70 chilometri dalla città di Plock nella Polonia centrale.

“A questo punto, le cause dell'incidente non sono note”, ha detto PERN, aggiungendo che il suo personale e i vigili del fuoco sono stati dispiegati sul sito per valutare la situazione e proteggere l'area.

L'oleodotto di Druzhba è una delle più grandi reti di trasporto petrolifero del mondo, lunghezza circa 4.000 km, e porta petrolio dalla Russia all'Ucraina, alla Bielorussia, alla Polonia, all'Ungheria, alla Slovacchia, alla Repubblica Ceca, all'Austria e alla Germania.

Anonimo ha detto...

Tutti hanno condannato la rappresaglia militare della Russia, ma tutti hanno ignorato l'attentato terroristico dell'Ucraina.

Nel caso dell'attentato terroristico al Ponte di Crimea, i rappresentanti ucraini l'hanno approvato come «resistenza» perché non riconoscono il ritorno della Crimea alla Russia nel 2014. Ma storicamente e politicamente dal 1784 e demograficamente al 75% la Crimea è russa. Leggi la mia riflessione su: https://www.casadellacivilta.com/2022/10/12/tutti-hanno-condannato-la-rappresaglia-militare-della-russia-ma-tutti-hanno-ignorato-lattentato-terroristico-dellucraina/

Anonimo ha detto...

Nei 78 giorni di bombardamenti aerei illegali della Nato contro la Serbia nel 1999, furono distrutti 62 ponti, danneggiati 300 edifici tra scuole, ospedali ed altre strutture civili, 176 monumenti di interesse artistico. 2500 furono i morti civili, tra cui 89 bambini, in appena poco più di due mesi, causati dalle bombe che partirono anche dal territorio italiano.
Durante i primi due mesi dell'invasione illegale dell'Iraq nel 2003, furono lanciati oltre 20000 missili Cruise contro infrastrutture militari e civili in tutto l'Iraq, paralizzando il Paese.
Quello a cui abbiamo assistito oggi in Ucraina, se da un lato è una minima parte rispetto a quello a cui le strategie di attacco occidentale ci hanno abituato - ma che ovviamente tendiamo a dimenticare presto - dall'altro è un brusco risveglio per i numerosi tifosi da stadio che hanno scambiato la guerra per una partita di calcio. Tra questi, vanno citati innanzitutto i politici al governo dell'Ucraina.
È incredibile pensare che sabato, dopo l'attacco rivendicato contro il ponte di Crimea, a Kiev si festeggiava con dipinti di fronte ai quali la gente si faceva foto, francobolli emessi dalle poste, mentre il governo ucraino twittava ironicamente come se si trattasse di un grande show. Oggi la Russia ha riportato tutti brutalmente alla realtà, dimostrando che sono in grado di colpire come, dove e quando vogliono le infrastrutture principali ucraine. Lo hanno fatto lanciando quasi cento missili, gli stessi che i russi avrebbero dovuto finire a marzo, in pieno giorno.
Quando il prof. Orsini diceva che la Russia avrebbe potuto radere al suolo l'Ucraina quando voleva, è stato preso in giro dai combattenti da salotto nostrani. Oggi la Russia ha dimostrato che aveva ragione e che per farlo non necessita neanche di usare armi nucleari.
Ora, di fronte alla rappresaglia odierna, si possono scegliere due strade: quella della trattativa diplomatica, finalizzata a trovare un accordo che eviti la distruzione dell'Ucraina e l'impoverimento dell'Europa, e forse la Terza Guerra Mondiale. Oppure quella del continuare a combattere una guerra per procura Nato vs Russia, utilizzando gli ucraini come soldati, mentre da casa continua il tifo da stadio seduti comodamente sul proprio divano.
Io sin dal primo giorno di questo conflitto sono stato uno strenuo difensore della neutralità italiana e della trattativa diplomatica. Lo sono ancora di più oggi. Per questo parteciperò a qualunque marcia per la pace che chiunque vorrà organizzare nel prossimo futuro.
Questa guerra deve finire.

Anonimo ha detto...

CHE FACCIAMO, LASCIAMO A QUELLI DEL PD adesso dire "basta" in nome degli italiano o qualcuno a destra che cambia per non morire e muore uguale, ogni giorno di più, inizia a mandare qualcuno a dire quello che pensano gli italiani di questa guerra di merda, ue di merda, sanzioni di merda?

Sul nuovo post di Fagan sulle democrazie ha detto...

Tra tutti i post di Fagan questo è il più sconfortante.
Fagan è riuscito in poche righe a descrivere perché le nostre democrazie occidentali sono difettose e sostanzialmente fittizie, sistematizzando una serie di perplessità che si agitano nella mia mente da decenni.
E se questo è lo stato delle democrazie, possiamo ben immaginare quale potrà essere il futuro della EU che dovrebbe essere ad esse sovraordinata.

E se questo è il quadro del miglior sistema di governo che l’umanità è riuscita a concepire in 2.500 anni di storia, il risultato è desolante.
Ormai lo squilibrio tra il progresso tecnologico e l’arretratezza delle modalità di formazione delle decisioni collettive appare incolmabile: da un lato il progresso tecnologico ha pervaso ogni ambito delle attività e delle produzioni e, in parallelo, si è concentrato il potere economico e decisionale in un’hyperclass estremamente ristretta, mentre dall’altro lato sono avvenute la disgregazione dei corpi intermedi e l’atomizzazione degli individui per mezzo social network.

E, infine, se pensiamo a quali sfide ci troviamo di fronte, bazzecole come la crisi eco-climatica, il complessivo sovrappopolamento, le migrazioni, le vaste aree dei pianeta in crisi e quelle in miseria, a cui si aggiunge la sciagurata guerra russo-ucraina che potrebbe evolvere in escalation nucleare, ebbene, mi pare che il vaso di Pandora si stia scoperchiando.

Chiedo scusa per la mestizia, ma la vicenda sembra proprio su un binario morto. L’unica salvezza possibile risiede nella capacità inventiva dell’Homo sapiens: un relè, uno switch, uno scambio, un salto del cavallo prima di andare a sbattere.

Da Fb ha detto...

Tutti i finora contattati (anche autorevolmente) per il Ministero dell'Economia hanno risposto picche.
Ora, senza voler pensare alla connivenza per lasciare il futuro governo nel brago, il problema è che: 1) NESSUNO potrà risolvere la rovina economica d'Italia causata da draghi e dalle sue sanzioni, 2) i suddetti lo sanno.
L'UNICA soluzione sarebbe la cancellazione di quelle, azione 1) auto-impeditasi dalla Melonensky, 2) impedita da Biden che DEVE venderci il gas USA a 10 volte il prezzo del russo proprio per risanare il bilancio pubblico statunitense.

Anonimo ha detto...

Secondo un esperto di livello internazionale nel campo degli esplosivi, per intenderci colui che ha demolito con maestria i ruderi del ponte Morandi a Genova, l'esplosivo usato per il ponte in Crimea era una miscela di fai da te, non esplosivi di ultima generazione, altrimenti il ponte ci sarebbe solo in foto, sec. lui i camion erano 2, gli autisti ignoravano il carico che trasportavano, che molto probabilmente era nascosto da merci normali, infatti hanno passato diversi controlli, ed altresì ignoravano che da remoto avrebbero azionato il dispositivo per l'esplosione, insomma altri 2 mandati al macello, come i 'soldati' Ucraini che tali non sono, cittadini maschi da 18 a 60 precettati in blocco, che non hanno mai fatto alcuna guerra e neppure addestramenti militari, Azov a parte, btw. VP ha rilasciato i comandanti del battaglione catturati nelle acciaierie, e molti esperti si chiedono come mai siano stati rispediti a Kiev senza essere processati per essere criminali di guerra e neo nazisti conclamati, chissà cosa ha in mente VP, e per i tifosi curva sud con biglietti gratis, la Russia non ha fucilini col tappo e carri armati di latta, VP non ha cancri o malattie di ogni e non morirà presto come dai loro desiderata, solo noi europoidi idioti continuiamo a seguire i pazzi furiosi angloamericani, un ministro Francese ha cominciato a fare qualche osservazione di buon senso e chiede il cessate il fuoco e l'inizio di negoziati, incrociamo le dita per le prossime elezioni USA e preghiamo perché per noi italioti, vada coma vada, se tutto va bene siamo rovinati e non è una battuta di spirito, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Joe Biden
Si oppone alla pena di morte per i terroristi.
Appoggia la pena di morte per i nascituri.
Il futuro degli Stati Uniti d’America e del mondo è nelle sue mani

Anonimo ha detto...

Ordunque la Pfizer ha ammesso ufficialmente al cospetto del Parlamento Europeo che i sieri non furono mai testati come prodotti in grado di limitare il contagio.
Eppure nessuno dice niente.
In Italia Draghi dichiarò che il greenpass era garanzia di stare tra persone non contagiose e in nome di questa menzogna per mesi persone innocenti e sane sono state private dei più basilari diritti.

Dunque Draghi ora verrà inquisito, incarcerato. E come lui Speranza. Giusto?
Abbiamo la Costituzione più bella del mondo a difenderci. Non penserete mica che la passino liscia? Forza avvocati con 100k follower su telegram, è il vostro momento.

W la Costituzione, W la Magistratura, W la democrazia.

Anonimo ha detto...

Ogni evento storico ha dei lati positivi e dei lati negativi...
Così, qualche tempo fa il ritirarsi dei ghiacci ha mostrato molte cose che non conoscevamo: allo stesso modo il tempo sta mettendo in evidenza che le cose non sono come sembrano anche nel conflitto Russia Ucraina.
Al di là del fatto che l'origine del conflitto comunque è dubbia perché sembra ormai assoluto che i russofoni fossero massacrati per otto anni dall'attuale governo, c'è ormai la netta sensazione, se non qualcosa di più, che Biden stia trattando direttamente con Putin lasciando fuori dal tavolo Zelensky il quale però parla all'Europa come se fosse un suo diritto avere armi e soldi...
Ma perché dovrebbe essere un suo diritto.
Ormai è certo che non è per mire espansioniste del vecchio territorio Zarista che si sta consumando questo dramma.
Diciamola col vecchio proverbio milanese: "la colpa è una bella donna, ma nessuno la vuole".
Credo che sia arrivato il momento di abbandonare tutti e soltanto sedersi tutti al tavolo delle trattative senza più embarghi e sanzioni, senza livori e quant'altro, ristabiliamo il nuovo ordine mondiale e cerchiamo la pace.
Ricordatevi la favola di Esopo la rana e lo scorpione.
Null'è mai come sembra... Solo il coperchio sa cosa bolle in pentola.

mic ha detto...

ristabiliamo il nuovo ordine mondiale...

Ma il problema sta tutto qui...

Anonimo ha detto...

« ... I banchieri centrali dovrebbero adoperarsi contro l'inflazione. Invece sparano a zero sugli aiuti a famiglie e imprese perché le bollette devono crescere per raggiungere gli obiettivi della transizione climatica... » ...

LA TRANSIZIONE CLIMATICA? LA TRANSIZIONE DEL DENARO NELLE LORO TASCHE DIRETTAMENTE DALLE NOSTRE! ALTRA ENORME BUFFONATA!

Anonimo ha detto...

A prescindere da chi è o non è criminale, a l'aria che tira Franco Cardini: "Putin il 30 settembre ha tenuto un discorso ufficiale molto lungo ma puntuale. Chiedeva al regime di Kiev di cessare immediatamente il fuoco e tutte le ostilità, e di tornare al tavolo dei negoziati".

Ma è stato Biden a chiudere sui negoziati e Zelensky a decretare altrettanto...

Anonimo ha detto...

Parigi accusa: “Gli Usa speculano sul gas”

Il pulpito non poteva essere più ufficiale, né il contenuto più dirompente: lunedì, durante il suo intervento all’Assemblée Nationale sulla legge di Bilancio, il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire ha di fatto accusato gli Stati Uniti di approfittare della guerra in Ucraina per prendere l’Europa per il collo in materia di energia.

Non ci posso credere. Ma dove siamo? ha detto...

Da La Verità
Agente immobilizza un clandestino armato. Il giudice lo condanna.
Il clandestino impugnava un coltello e riportò leggere ferite mentre veniva ammanettato. Il poliziotto sconterà 19 mesi.

Anonimo ha detto...

Sembra incredibile, ma il patriottismo da balcone, i flash mob e l'eroismo da divano, sono stati sostituiti, in un battito di ciglia, da un furore interventista senza limiti, o riserve. Soggetti che sino a ieri dispensavano consigli su come lavarsi le mani ed indossavano una maschera persino all'aria aperta in solitudine, oggi, con una leggerezza inquietante, usando talvolta un gergo bellico forbito, discutono con nonchalance di tattiche militari, controffensive, armi nucleari, missili, resistenza a tutti i costi, quasi fossero dei consumati guerriglieri, soffiando, da comodi sofa' sotto i riflettori, sul fuoco della guerra, non ammettendo soluzioni intermedie od alternative.
Ricordiamo a tali illustri signori il loro status di "animali" da salotto, non di lupi da trincea, e li esortiamo a non esasperare i toni ed a riempirsi la bocca con parole come democrazia e libertà, oramai disidratate e svuotate d'ogni linfa, visti i due anni e mezzo appena trascorsi tra lasciapassare, restrizioni ed obblighi criminali.
Chiedere buonsenso, rispetto per la sofferenza reale dei popoli, capacita' d'analisi che non si riduca a concetti infantili o estremamente semplificati, lungimiranza e correttezza d'informazione, è oltremodo doveroso.

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=EWpDpdQUzno

L'aumento dei prezzi serve al grande reset

Le nostre sensazioni e i padroni del mondo ha detto...

Anch'io provo pena e tristezza per E. Letta, ma non soltanto per lui! Purtroppo delle nostre sensazioni ai mondialisti non importa niente. Essi sanno che le guerre si vincono con le armi e, per esempio, la Francia, infischiandosene delle proteste di alcuni francesi, ha inviato sei Caesar all'Ucraina, poi la Nato si appresta ad addestrare quindicimila soldati in Polonia, e così via. Il tutto da una posizione di arrogante supremazia da padroni del mondo (è il sottotitolo - padroni del mondo - del recentissimo libro di L. de Poncins edito da Effedieffe).

Anonimo ha detto...

Purtroppo molti sanno di mentire e sanno anche che qualcuno potrebbe e può capire che stanno mentendo, ma continuano a mentire nella speranza che tutti gli altri, dai mentitori ritenuti fondamentalmente inferiori, non capendo trascinino i pochi che hanno capito nella confusone profonda, dove l'uno si scioglie nella massa, sulla quale il mentitore nel pensier si finge di costruire, per i posteri, il monumento di aria fritta a se stesso.

Anonimo ha detto...

Qualche notizia fresca sugli USA, da fonti non governative, gli Americani non sanno niente della guerra in UA perché là nessuno ne parla, tv, radio, giornali, salvo qualche raro articolo del NYT o WP, il resto è silenzio, ma i problemi economici cominciano a battere cassa anche da loro, la benzina che fino a 2 mesi fa costava 1.50 $ a gallone, adesso ne costa 8 e, sembra strano a dirsi, ma in certe zone scarseggia, al di fuori delle grandi metropoli LA, e NY, dove però di gente povera e disadattata ce n'é eccome, l'inflazione cresce a dismisura e anche il malcontento popolare nei confronti di Biden, ai minimi storici di popolarità, lui che è il presidente eletto con percentuali bulgare, anche se qualcuno comincia a nutrire sospetti sulla legalità del voto, specie quello postale, le elezioni incombono, staremo a vedere.......

Anonimo ha detto...

...e se si sollevano lì...saranno cavoli amari.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 13.38: “Gli americani non sanno niente della guerra in UA perché là nessuno ne parla”.

Realtà: Cnn.com: prima notizia: Bombardamento su Kiev

usatoday.com: prima notizia: incontro NATO sul nucleare

Fossi in te, rivedrei le mie fonti.

Anonimo ha detto...


"Gli americani non sanno niente sulla guerra.."

Ne parla quasi ogni giorno anche Reuters, consultabile su Internet anche dall'Europa.
È errato ritenere che tutto quello che dicono le fonti occidentali sulla guerra sia pura propaganda. C'è molta propaganda, ovvio, ma ci sono anche notizie esatte. Bisogna cercare di distinguere.

La guerra non va bene per i russi. Questo è un dato di fatto che bisogna ammettere. Lo si capisce da diverse cose.

I russi stanno cercando di contenere una lenta ma forse costante avanzata ucraina verso Kherson. Questo sembra essere il quadro.
Un filmato mostrava ieri sul CdS i russi che costruivano km di sbarramenti anticarro: triangoli di cemento in fila indiana e su linee parallele a tagliare il terreno ondulato dell'Ucraina orientale. Tipico apprestamento di una strategia difensiva. Ricordavano la linea Sigfrido creata dai nazisti a difesa della Germania occidentale. Fu superata rapidamente dagli Alleati ma soprattutto col tradimento. Un ponte sul Reno fu lasciato inspiegabilmente indifeso dalla Wehrmacht e un generale tedesco preso prigioniero dagli Americani svelò tutto il sistema difensivo tedesco, ottenendo poi un trattamento di favore.

Un altro filmato mostrava soldati russi colpiti da salve forse di razzi molto precise, che devastavano una lunga trincea. Si vedevano diversi soldati morti. Questo bombardamento di precisione sembra essere una qualità dei famosi lanciarazzi multipli dati dagli Americani. Nessuna fanteria riesce a resistere se l'artiglieria nemica comincia a decimarla indisturbata nei suoi trinceramenti.
La Russia si prepara ad una difesa ad oltranza, fidando forse anche nel clima e cercando nello stesso tempo di distruggere la logistica ucraina con i missili. Truppe valide da mandare di rinforzo in numero consistente non ne avrà prima della primavera. Le truppe le avrà ma avrà armi tecnologicamente all'altezza?
Intanto non si sa nulla sulle perdite ucraine, segreto militare, il che falsa la prospettiva della guerra.

Bisogna trovare il modo di fare finire questa guerra. Ma come?
Si vorrebbe chissà cosa da Meloni, quando l'alleanza di CD fa acqua da tutte le parti prima ancora di essere al governo (vedi votazioni di oggi a Senato e Camera - l'unica cosa buona è che Meloni ha tenuto duro sul tentativo di Berlusconi di dare un ministero importante ad una sua assistente privata, persona senza nessuna competenza specifica, una cosa indecorosa).
Miles
M

Anonimo ha detto...

Questa ulteriore guerra porta a domandarsi: 'come mai si ripetono, più o meno, sempre gli stessi errori?' Forse perché le notizie, le informazioni le lasciamo scorrere nella nostra mente, senza ripensarle, senza porci altre domande, senza cercare altre risposte, senza cercare le nostre domande, senza cercare le nostre risposte. Se manca questo sforzo personale di approfondimento nel comprendere le notizie le informazioni, tutte le guerre diventano un modo inevitabile di risolvere questioni di potere economico, ma spesso sono questioni di un potere economico che riguardano estranei ai direttamente belligeranti. Come in questo caso ed in altri casi appena appena trascorsi e/o trascorsi da più tempo. Si può dire che le guerre della contemporaneità hanno tutte questa caratteristica, un paese è stato messo a ferro e fuoco contro se stesso o contro un vicino prossimo, poi il paese xy ha bombardato a tappeto i belligeranti per portare con la sua pace un asservimento dei belligeranti iniziali?

Anonimo ha detto...


"Come mai si commettno sempre gli stessi errori" e scoppiano le guerre?

Gli errori sono sempre gli stessi perché gli uomini sono sempre gli stessi, anche nelle loro vite private. Cambia il modo di peccare, per certi aspetti, ma i peccati non sono sempre gli stessi? Le loro molle sono forse cambiate: libidine, avidità, orgoglio, superbia, e chi più ne ha più ne metta? Anche gli atti di bontà, quando ci sono, sono sempre gli stessi.
La scienza moderna, manipolando la natura con tecniche raffinate, permette di peccare in modo nuovo nei peccati carnali: ma ciò che spinge a commetterli è sempre lo stesso impulso malvagio, ribelle alla volontà di Dio, lo stesso desiderio di non contrastare gli istinti, anche i peggiori.
La presente guerra non è diversa dalle precedenti, quanto a motivazioni, un misto di ragioni geo-strategiche e di ideali che si affrontano con le armi (il nazionalismo ucraino contro quello russo, sostenuto il primo dalla Nato e dall'America - visioni etiche contrapposte sul piano dei valori: riaffermazione anche se parziale dei valori cristiani contro l'edonismo e il materialismo occidentali).
Di nuovo c'è lo spettro della catastrofe nucleare.
Per ora agitato a scopo deterrente. Ma più dura la guerra e se va male per la potenza nucleare, più lo spettro è destnato a prender forma.

Anonimo ha detto...

Le mie fonti sono abbastanza attendibili, non prese su Wikipedia, avrei dovuto specificare che agli Americani non viene fatto il lavaggio del cervello h.24 sulla guerra, che per loro è lontanissima e non sanno nemmeno dove sia la UA, lo hanno affermato 2 corrispondenti dagli USA, un free lancer e uno dei tanti giornalisti RAI che stanno là, quindi, per la Reuters, Dinucci si diverte a s***tanarla ogni 2 x 3 per le notizie contrastanti che pubblica, anche a poca distanza di tempo, concordo con Miles sulla tattica attendista di VP, aspetta l'inverno, arretra poco poco e aspetta, poi vedremo se funziona, sulle vittime militari, quelle Russe sono diverse decine di migliaia, quelle Ucraine non si sa, perché sono segreto di stato, VZ ha incarcerato tutti gli oppositori e chiuse tutte le emittenti radio e tv, ma alcuni commentatori esteri si sbilanciano a prospettare un vero e proprio massacro e fiumi di sangue versati. Le guerre si fanno e sempre si faranno quando certi paesi egemoni sono in difficoltà finanziarie, quindi si sfornano armi, industria pesante e bellica fanno ricchi i soliti noti, da notare i 2 striscioni di protesta apparsi in Cina e rimossi con un po' di ritardo, pare chiedessero la fine del covid e le restrizioni, e invocassero lavoro e cibo da sfamarsi, il congresso del PCC è alle porte e Xi non è proprio certo di una rielezione......

Milvia ha detto...

Su queste questioni e su tutte le altre, a livello personale non mi sono di certo allineata, non sono mica matta. Continuo principalmente a frequentare la S. Messa di sempre (per me 'l'altra' non esiste) e a sostenere le idee tradizionali espresse così bene da Mons. H. Delassus nei suoi libri. Lessi Il problema dell'ora presente, nella edizione Cristianità, nel 1980. A livello non personale riconosco che è impossibile qualsiasi miglioramento e che la attuazione delle mie idee è una chimera, riconosco la vittoria del nemico e la sua irreversibilità, almeno dal punto di vista umano. Ho sperato nella Russia, anche se Putin non è di certo S. Giovanna d'Arco, ma la Russia sta perdendo la guerra. Dunque, che fare? O buttarmi dalla finestra o conservare le mie idee privatamente e 'allinearmi' (per non dover spiegare inutilmente certe cose a chi non le capirebbe, per non mettere le perle dinnanzi ai porci), anche se soltanto per finzione, restando serena, tranquilla, ma fortemente disillusa e realista. Non si può pretendere che tutti abbiano le stesse posizioni. L'essenziale è di non far parte del sistema di cose moderno, borghese, che non è nato in questi tre anni di dittatura sanitaria, anche se, per esempio, sto scrivendo con lo smartphone, che è un 'ritrovato' moderno! All'inizio non volevo nemmeno il telefonino, poi ho ceduto. Non ho la televisione, che detesto. Una curiosità: uno dei primi romanzi nei quali compare il telefono è Forse che si forse che no, di Gabriele D'Annunzio. Comunque, pazienza!

Memento ha detto...

Stepan Bandera, il nazista a cui si richiamano gli attuali neo nazisti al potere in Ucraina, fu ucciso a Monaco di Baviera il 15 ottobre 1959 dai Sovietici.
Aveva collaborato con i Nazisti alla deportazione di numerosi Russi e Ucraini.
Personaggio arrestato dai Tedeschi per la sua infida natura (aveva creato una forza autonoma di restaurazione dell’Ucraina), venne liberato per effettuare azioni di sabotaggio tra i Sovietici.
Considerato eroe nazionale dagli attuali governanti, in realtà è stata l’anima della persecuzione del suo popolo contrario al Nazismo, cindotto sui treni nei lager.
Stesso politica di Zelen’sky che reprime gli oppositori incarcerandoli e/o eliminandoli, nel silenzio più assoluto dei media occidentali.

mic ha detto...

https://www.lapressa.it/articoli/mondo/da-cacciari-a-buttafuoco-un-appello-per-fermare-la-guerra-in-6-punti

Anonimo ha detto...

TOCK TOCK!!.... NAPOLITANO... AMATO... C'E' NESSUNO...

Dinanzi alla certificazione della Corte Costituzionale Italiana che la guerra in Ucraina è iniziata nel 2015 (e non dall'invasione della Russia) e che entrambi i paesi hanno commesso pari crimini di guerra, viene spontaneo domandarsi come possa trovare una giustificazione, al cospetto dell'attuale palinsesto normativo e giurisprudenziale nazionale, l'invio di armi a uno dei predetti Paesi in conflitto.

Anonimo ha detto...

https://alt-market.us/global-tensions-rise-over-russia-and-ukraine-what-happens-next/

Anonimo ha detto...

L’Arabia Saudita ha espresso ufficialmente la volontà di entrare nei BRICS. Bene, immaginate cosa potrà accadere al gigantesco debito americano nel momento in cui Riyad dirà alla Cina “potete pagarci il nostro petrolio con la vostra valuta nazionale”. Il debito americano crollerà se non potrà più essere rifinanziato dai petrodollari. Capite le cause della guerra? Gli americani devono fare presto perché il processo di dedollarizzazione in corso rischia di provocare il crack della loro egemonia e la fine della loro economia basata sull’esportazione di dollari. L’Europa non va a morire per Melitopol o Berdyansk ma per salvare gli USA dalla gigantesca bolla di debito su cui sono seduti. Una vera bomba a orologeria piazzata sotto il loro sedere e di cui il detonatore è posseduto da Stati che stanno digrignando i denti di fronte al padrone. Come fanno gli USA, così indebitati, a finanziare la loro guerra contro il tempo? Sfruttano il più possibile, fino a eroderle del tutto, le risorse e le ricchezze dei loro alleati europei. La posta in gioco in questa guerra di egemonia non è costituita da qualche centinaio di km2 della steppa ucraina ma dalla dedollarizzazione.

Anonimo ha detto...

Alessandro Orsini
È falso ciò che dice il blocco occidentale guidato da Biden, secondo cui siamo costretti a scegliere tra due sole alternative: la guerra fino all’ultimo sangue per la sconfitta della Russia sul campo oppure la sottomissione dell’Europa alla Russia e la fine della democrazia. Possiamo scegliere anche la via diplomatica. E, comunque, la Russia non ha né la forza per sottomettere l'Europa, né quella per distruggere le nostre democrazie. Spauracchi e falsità per promuovere politiche di guerra.
Volete sostenere che la Russia intende invadere tutta l'Europa?
Dimostratelo.
Volete sostenere che la Russia ha la forza per distruggere le nostre democrazie?
Spiegate, concretamente, come si verificherebbe questo processo di distruzione. Spiegate, possibilmente con un esempio, come la Russia, partendo dalla guerra in Ucraina, porrebbe fine alla democrazia in Italia, Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Portogallo e così via. ...

Anonimo ha detto...

"Ho perso il lavoro all'Università di Parigi, dove ho insegnato per 15 anni. In una mail dell'università, mi è stato comunicato che non aderisco più ai valori dell'università. Sono stata psicologicamente sotto pressione, ho ricevuto minacce. Perciò vivo nell'ombra da molto tempo. Non è facile".

Queste sono le parole di Anne-Laure Bonnel - Reporter ,corrispondente di guerra, giornalista e regista Francese.

Tutto questo dopo aver realizzato uno splendido documentario sul Donbass e aver raccontato oggi senza filtri cosa succedesse in quella zona disgraziata e dimenticata.

Fu una delle prime a squarciare la propaganda occidentale mentre si trovava sul campo nei primi giorni di marzo:
“Io non sono un partito e non difendo Putin, ma la verità è che sono vicino ai civili, quello che dico è che l'esercito ucraino sta bombardando il suo stesso popolo”.

Questo è lo stato della libertà di stampa e della democrazia in Europa, dove chi non si adegua viene distrutto professionalmente e sottoposto a minacce quotidiane.

Tanta solidarietà e tanta stima per questa donna libera! Ciò che sta succedendo sta diventando sempre più inquietante.

N'abandonne pas Anne

Anonimo ha detto...

Franco Cardini (Storico): "La guerra è iniziata nel 2014 ed è continuata con un crescendo che poi a un certo punto ha messo Putin davanti a quel bivio, nel quale qualunque cosa si fa si sbaglia. Il percorso di pace si fa obbligando i due contendenti a mettersi al tavolo dei negoziati". "Zelesnky fa la guerra con le armi e col denaro americani e occidentali, e col sangue del suo popolo".

Anonimo ha detto...

ORBAN SUL GAS RUSSO

"Mi dicono che il gas russo è cattivo. Mi dicono che non dovremmo comprarlo. Ma nessuno mi dice come rimpiazzeremo il gas russo. Non tra cinque anni, ma domani. Dobbiamo mandare avanti la nostra economia, è così semplice."
(Orban su Twitter)

Viktor Orban su Twitter "nailed it", per dirla nella lingua di Bruxelles. Nella nostra lingua, il leader ungherese fa notare come la strategia europoide si sia fondata su una massa di balle senza alcuna attinenza con la realtà.

Purtroppo per gli italiani, non abbiamo nessuno che si preoccupi del suo popolo come fa Orban: qui è tutta una corsa a distruggere il Paese per mostrarsi i servi più fedeli.