Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 18 febbraio 2023

Arciv. Viganò. La religione di stato. Alcune osservazioni sul culto globalista

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica e il transumanesimo. Qui il video dell'intervento che segue.

La religione di stato

Alcune osservazioni sul culto globalista

Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi,
a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte.
Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio,
cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.
Ap 13, 16-17

IN UN INTERESSANTE INTERVENTO su Fox News dal titolo La chiesa dell’ambientalismo (qui), il giornalista Tucker Carlson ha messo in evidenza una contraddizione che a molti può essere sfuggita ma che ritengo estremamente rivelatrice.

Carlson ricorda che la Costituzione Americana vieta la religione di Stato, ma da qualche tempo i governi Dem hanno imposto al popolo americano il culto globalista, con la sua agenda green, i suoi dogmi woke, le sue condanne con la cancel culture, i suoi sacerdoti dell’OMS, i profeti del WEF. Una religione a tutti gli effetti, totalizzante non solo per la vita dei singoli che la praticano, ma anche nella vita nella della Nazione che pubblicamente la confessa, vi adegua le leggi e le sentenze, vi ispira l’istruzione e ogni azione di governo.

In nome della religione globalista i suoi adepti pretendono che tutti i cittadini si comportino conformemente alla morale del Nuovo Ordine Mondiale, accettando acriticamente – e con atteggiamento di devota sottomissione all’autorità religiosa – la dottrina definita ex cathedra dal sinedrio di Davos.

Ai cittadini non è richiesta condivisione delle motivazioni che giustificano le politiche sanitarie, economiche o sociali imposte dai governi, ma un assenso cieco e irrazionale, che va ben oltre la fede. Per questo non è ammesso contestare la psicopandemia, criticare la gestione della campagna vaccinale, argomentare l’infondatezza degli allarmi sul clima, opporre l’evidenza della provocazione della NATO alla Federazione Russa con la crisi ucraina, chiedere indagini sul laptop di Hunter Biden o sulla frode elettorale che ha impedito al Presidente Trump di rimanere alla Casa Bianca, o rifiutarsi di veder corrompere i bambini con le oscenità LGBTQ.

Dopo tre anni di follie incomprensibili a una mente razionale ma ampiamente giustificabili in un’ottica di cieco fideismo, la proposta formulata da una clinica americana di chiedere ai pazienti di rinunciare a parte dell’anestesia per ridurre la propria traccia di anidride carbonica e “salvare il Pianeta” (qui) non andrebbe dunque letta come un grottesco pretesto per ridurre le spese ospedaliere a danno dei pazienti, ma come un atto religioso, come una penitenza da accettare di buon grado, come un atto eticamente meritorio. L’indole penitenziale è indispensabile in questa operazione di conversione forzata delle masse, perché essa controbilancia l’assurdità dell’azione con il premio di un bene promesso: indossando la mascherina (che non serve a nulla) il fedele-cittadino ha compiuto il proprio gesto di sottomissione, si è “offerto” alla divinità (lo Stato? la collettività?); una sottomissione confermata con l’atto altrettanto pubblico della vaccinazione, che ha rappresentato una sorta di “battesimo” nella fede globalista, la iniziazione al culto.

I gran sacerdoti di questa religione giungono a teorizzare il sacrificio umano con l’aborto e l’eutanasia: un sacrificio richiesto dal bene comune, per non sovrappopolare il pianeta, per non gravare sulla Sanità pubblica, per non essere di peso alla previdenza sociale. Anche le mutilazioni cui si sottopongono quanti professano la dottrina gender e la privazione delle facoltà riproduttive indotte dall’omosessualismo non sono altro che forme di sacrificio e di immolazione di sé, del proprio corpo, della propria salute, fino alla vita stessa (assumendo ad esempio una terapia genica sperimentale dimostratamente pericolosa e spesso mortale).

L’adesione al globalismo non è facoltativa: esso è religione di Stato, e lo Stato “tollera” i non praticanti nella misura in cui la loro presenza non impedisce alla società di esercitare questo culto. Anzi, nella sua presunzione di essere legittimato da principi “etici” a imporre ai cittadini ciò che rappresenta un “bene” superiore incontestabile, lo Stato obbliga anche i dissenzienti a compiere gli atti basilari della “morale globalista”, punendoli se non si conformano ai suoi precetti.

Mangiare insetti e non carne, iniettarsi farmaci invece di praticare una vita sana; usare l’elettricità al posto della benzina; rinunciare alla proprietà privata, alla libertà di movimento; subire controlli e limitazioni dei diritti fondamentali; accettare le peggiori deviazioni morali e sessuali in nome della libertà; rinunciare alla famiglia per vivere isolati, senza ereditare nulla dal passato e senza trasmettere nulla ai posteri; cancellare la propria identità in nome del politically correct; rinnegare la Fede cristiana per abbracciare la superstizione woke; condizionare il proprio lavoro e la propria sussistenza al rispetto di regole assurde sono tutti elementi destinati a diventare parte della vita quotidiana del singolo, una vita impostata su un modello ideologico che, a ben vedere, nessuno vuole e nessuno ha chiesto e che giustifica la propria esistenza solo con lo spauracchio di un’apocalisse ecologica indimostrata e indimostrabile. Ciò viola non solo la tanto decantata libertà di religione su cui questa società si fonda, ma vuole condurci per gradi, inesorabilmente, a rendere questo culto come esclusivo, come l’unico ammesso.

La “chiesa dell’ambientalismo” si definisce inclusiva ma non tollera il dissenso e non accetta di confrontarsi dialetticamente con chi ne mette in discussione i dettami. Chi non accetta l’antivangelo di Davos è ipso facto eretico e va pertanto punito, scomunicato, separato dal corpo sociale, considerato nemico pubblico; va rieducato a forza, sia con un martellamento incessante dei media, sia tramite l’imposizione di uno stigma sociale e di vere e proprie forme estorsive del consenso, ad iniziare da quello “informato” per sottoporsi contro la propria volontà all’obbligo vaccinale e continuando nella follia delle cosiddette “città di 15 minuti”, peraltro dettagliatamente anticipate nei punti programmatici dell’Agenda 2030 (che sono in definitiva canoni dogmatici al contrario).

Il problema di questo inquietante fenomeno di superstizione di massa è che questa religione di Stato non è stata imposta de facto solo negli Stati Uniti d’America, ma si è diffusa in tutte le Nazioni del mondo occidentale, i cui leader sono stati convertiti al verbo globalista dal grande apostolo del Great Reset, Klaus Schwab, autoproclamatosi “papa” e pertanto investito di un’autorità infallibile e incontestabile. E come nell’Annuario Pontificio possiamo leggere l’elenco dei Cardinali, dei Vescovi e dei Prelati della Curia Romana e delle Diocesi diffuse nel mondo, così sul sito del World Economic Forum troviamo la lista dei “prelati” del globalismo, da Justin Trudeau a Emmanuel Macron, scoprendo che appartengono a questa “chiesa” non solo i Presidenti e i Primi Ministri di molti Stati, ma anche numerosi funzionari, capi di enti internazionali e delle maggiori multinazionali, dei media. A costoro vanno aggiunti anche i “predicatori” e i “missionari” che operano per la diffusione della fede globalista: attori, cantanti, influencer, sportivi, intellettuali, medici, insegnanti. Una rete potentissima, organizzatissima, diffusa capillarmente non solo ai vertici delle istituzioni, ma anche nelle università e nei tribunali, nelle aziende e negli ospedali, negli organismi periferici e nei municipi locali, nelle associazioni culturali e sportive, sicché risulta impossibile sfuggire all’indottrinamento anche in una scuola primaria di provincia o in una piccola comunità rurale.

Sconcerta – me ne darete atto – che nel numero dei convertiti alla religione universale si possano contare anche esponenti delle religioni mondiali, e tra costoro addirittura Jorge Mario Bergoglio – che pure i Cattolici considerano capo della Chiesa di Roma – con tutto il codazzo di ecclesiastici a lui fedeli. L’apostasia della Gerarchia cattolica è giunta a rendere culto all’idolo della Pachamama, la “madre Terra”, personificazione demoniaca del globalismo “amazzonico”, ecumenico, inclusivo e sostenibile. Ma non fu proprio John Podesta a caldeggiare l’avvento di una “primavera della Chiesa” che ne sostituisse la dottrina con un vago sentimentalismo ambientalista, trovando pronta esecuzione ai suoi auspici nell’azione coordinata che portò alle dimissioni di Benedetto XVI e all’elezione di Bergoglio?

Ciò a cui assistiamo non è altro che l’applicazione all’inverso del procedimento che ha condotto alla diffusione del Cristianesimo nell’Impero Romano e poi in tutto il mondo, una sorta di rivincita della barbarie e del paganesimo sulla Fede di Cristo. Quanto cercò di fare Giuliano l’Apostata nel quarto secolo, ossia di ripristinare il culto degli dei pagani, oggi viene perseguito con zelo da nuovi apostati, tutti accomunati da un “sacro furore” che li rende tanto pericolosi quanto più sono convinti di poter riuscire nei loro intenti in ragione dei mezzi sterminati di cui dispongono.

In realtà questa religione non è altro che una declinazione moderna del culto di Lucifero: la recente performance satanica ai Grammy Awards sponsorizzata da Pfizer [qui] è solo l’ultima conferma di un’adesione a un mondo infernale che sinora era stata taciuta perché considerata ancora inconfessabile. Non è un mistero che gli ideologi del pensiero globalista sono tutti indistintamente anticristiani e anticlericali, significativamente ostili alla Morale cristiana, ostentatamente avversi alla civiltà e alla cultura che il Vangelo ha plasmato in duemila anni di Storia. Non solo: l’odio inestinguibile verso la vita e verso tutto ciò che è opera del Creatore – dall’uomo alla natura – rivela il tentativo (quasi riuscito, ancorché delirante) di manomettere l’ordine del Creato, di modificare piante e animali, di mutare lo stesso DNA umano tramite interventi di bioingegneria, di privare l’uomo della sua individualità e del suo libero arbitrio rendendolo controllabile e addirittura manovrabile tramite il transumanesimo. In fondo a tutto questo, vi è l’odio di Dio e l’invidia per la sorte soprannaturale che Egli ha riservato agli uomini redimendoli dal peccato con il Sacrificio della Croce del Suo Figlio.

Questo odio satanico si esprime nella determinazione a rendere impossibile ai Cristiani di praticare la propria religione, di vederne rispettati i principi, di poter portare il proprio contributo nella società e, in definitiva, nella volontà di indurli a compiere il male, o quantomeno di far sì che essi non possano compiere il bene, né tantomeno diffonderlo; e se lo compiono, di stravolgerne le motivazioni originali (amore di Dio e del prossimo) pervertendole con pietose finalità filantropiche o ambientaliste.

Tutti i precetti della religione globalista sono una versione contraffatta dei Dieci Comandamenti, una loro grottesca inversione, un osceno capovolgimento. In pratica, costoro usano gli stessi mezzi che la Chiesa ha usato per l’evangelizzazione, però con lo scopo di dannare le anime e sottometterle non alla Legge di Dio, ma alla tirannide del demonio, sotto il controllo inquisitoriale dell’antichiesa di Satana. In quest’ottica si inserisce anche la segnalazione dei gruppi di fedeli Cattolici tradizionali da parte dei servizi segreti americani, confermando che l’inimicizia tra la stirpe della Donna e quella del serpente (Gen 3, 15) è una realtà teologica in cui credono anzitutto i nemici di Dio, e che uno dei segni della fine dei tempi è proprio l’abolizione del Santo Sacrificio e la presenza dell’abominazione della desolazione nel tempio (Dn 9, 27). I tentativi di sopprimere o limitare la Messa tradizionale accomunano deep church e deep state, rivelando la matrice essenzialmente luciferina di entrambe: perché entrambe sanno benissimo quali siano le Grazie infinite che si riversano sulla Chiesa e sul mondo con quella Messa, e le vogliono impedire perché non intralcino i loro piani. Ce lo dimostrano essi stessi: la nostra battaglia non è soltanto contro creature di carne e sangue (Ef 6, 12).

L’osservazione di Tucker Carlson evidenzia l’inganno a cui siamo quotidianamente sottoposti dai nostri governanti: l’imposizione teorica della laicità dello Stato è servita a eliminare la presenza del vero Dio dalle istituzioni, mentre l’imposizione pratica della religione globalista serve per introdurre Satana nelle istituzioni, con lo scopo di instaurare quel distopico Nuovo Ordine Mondiale in cui l’Anticristo pretenderà di essere adorato come un dio, nel suo folle delirio di sostituirsi a Nostro Signore.

I moniti del Libro dell’Apocalisse prendono sempre maggior concretezza, quanto più prosegue il piano di sottoporre tutti gli uomini ad un controllo che impedisca qualsiasi possibilità di disobbedienza e di resistenza: solo ora comprendiamo cosa significhi non poter comprare né vendere senza il green pass, che altro non è se la versione tecnologica del marchio con il numero della Bestia (Ap 13, 17).

Ma se non tutti sono ancora pronti a riconoscere l’errore di aver abbandonato Cristo in nome di una libertà corrotta e ingannevole che nascondeva inconfessabili intenti, ritengo che oggi molti siano pronti – psicologicamente ancor prima che razionalmente – a prendere atto del colpo di stato con il quale una lobby di pericolosi fanatici sta riuscendo a prendere il potere negli Stati Uniti e nel mondo, determinata a compiere qualsiasi gesto, anche il più sconsiderato, pur di mantenerlo.

Per uno scherzo della Provvidenza, la laicità dello Stato – che di per sé offende Dio in quanto Gli nega il culto pubblico cui Egli ha sovrano diritto – potrebbe essere l’argomento con cui porre fine al progetto eversivo del Great Reset. Se gli Americani – e con loro i popoli di tutto il mondo – sapranno ribellarsi a questa conversione forzata, pretendendo che i rappresentanti dei cittadini rispondano del proprio operato ai titolari della sovranità nazionale e non ai capi del sinedrio globalista, sarà forse possibile porre un freno a questa corsa verso l’abisso. Ma per farlo occorre la consapevolezza che questa sarà solo una prima fase nel processo di liberazione da questa lobby infernale, al quale dovrà seguire la riappropriazione di quei principi morali propri al Cristianesimo che costituiscono le basi della civiltà occidentale e la più efficace difesa contro la barbarie del neopaganesimo.

Da troppo tempo i cittadini e i fedeli subiscono passivamente le decisioni dei loro leader politici e religiosi, dinanzi all’evidenza del loro tradimento. Il rispetto dell’Autorità si basa sul riconoscimento di un fatto “teologico”, ossia della Signoria di Gesù Cristo sui singoli, sulle Nazioni e sulla Chiesa. Se coloro che rivestono l’autorità nello Stato e nella Chiesa agiscono contro i cittadini e contro i fedeli, il loro potere è usurpato, e la loro autorità nulla. Non dimentichiamo che i governanti non sono i proprietari dello Stato e i padroni dei cittadini, esattamente come il Papa e i Vescovi non sono i proprietari della Chiesa e i padroni dei fedeli. Se essi non vogliono essere per noi come padri; se non vogliono il nostro bene e anzi fanno di tutto per corromperci nel corpo e nello spirito, è ora di scacciarli dai posti che ricoprono e di chiamarli a rispondere del loro tradimento, dei loro crimini, delle loro scandalose menzogne.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
16 Febbraio 2023

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Occorrerebbe una squadra di uomini fedeli e ben addestrati, capaci di muoversi nei posti del potere che conta, in grado di immobilizzare quei pochi che, da decenni, tramano ed agiscono nell'ombra. Forse questa squadra esiste, ma noi non la vediamo e tanto meno la conosciamo o forse non esiste affatto. Se questo è un castigo di Dio, come credo, Lui non interverrà fintanto che i nostri cuori ed i nostri occhi non torneranno a Lui soltanto.

Anonimo ha detto...

"L’evoluzione del mondo antico è per noi una lezione e un monito. La nostra civiltà non sarà duratura se non a condizione ch’essa sia civiltà non di una sola classe, ma delle masse. Le civiltà orientali furono più stabili e durevoli della greco-romana perché, fondandosi principalmente sulla religione, erano più accessibili alle masse. Un’altra lezione è che i tentativi violenti di livellamento non hanno mai condotto all’elevamento delle masse: essi non hanno fatto altro che distruggere le classi superiori, accelerando così il processo di imbarbarimento. Ma il quesito rimane lì come un fantasma, sempre presente e non esorcizzabile: è possibile estendere una civiltà elevata alle classi inferiori senza degradare il contenuto di essa e diluirne la qualità fino all’evanescenza? Non è ogni civiltà destinata a decadere non appena comincia a penetrare nelle masse?"
(Michael Rostovtzeff)

... sta riuscendo a prendere il potere... ha detto...

... prendere atto del colpo di stato con il quale una lobby di pericolosi fanatici sta riuscendo a prendere il potere negli Stati Uniti e nel mondo, determinata a compiere qualsiasi gesto, anche il più sconsiderato, pur di mantenerlo.

Parole d'oro. L'unico errore di Monsignore sta nel credere che siano in molti ad aver preso atto del colpo di stato e, soprattutto, del fatto che la lobby stia riuscendo a prendere il potere. Apprezzo molto questo intervento di Monsignore per il suo realismo.

Anonimo ha detto...

Mons. Viganò parla chiaro ed esprime un pensiero che credo sia sempre più condiviso in ambito cattolico.
Il problema è che nella società odierna il cattolicesimo conta relativamente poco.
La maggior parte dei cittadini, come dimostrato dall'esperienza COVID, è massicciamente preda dell'ideologia di stato, laicista e globalista.
Il popolo è impaurito, fragile, anestetizzato, però ipertecnologico.
Con questo popolo il potere va a nozze.

Gz

Anonimo ha detto...

Si, è uno scritto molto realistico, ma, come giustamente scritto nei commenti di sopra, sono rarissime le persone che si rendono conto della deriva totalitaria verso la quale stiamo viaggiando a pazza velocità. La cruda realtà dell'acquiescenza entusiasta della stragrande maggioranza delle persone alla nuova religione ci è apparsa in occasione della farsa pandemica. Purtroppo, il trionfo della religione mondialista - satanica: Mons. Viganò cita giustamente e coraggiosamente l'Apocalisse - è sotto gli occhi di tutti.

Gian ha detto...

La vigna è devastata dai porci, che sono penetrati nel recinto attraverso i varchi lasciati aperti.

Catholicus ha detto...

@ Anonimo 21:38 : caro amico, lei dice giustamente che "il trionfo della religione mondialista-satanica è sotto gli occhi di tutti"; bene, appurato ciò (che possiamo considerare come un assioma, mutuando la terminologia matematica) non possiamo che rallegrarci, ce lo hanno detto NSGC e la Sua (e per Grazia Sua anche nostra) SS.ma Madre, la Beata Sempre Vergine Maria; Gesù ci ha avvertiti dicendo "quando vi perseguiteranno, e mentendo diranno ogni sorta di male di voi, per causa mia, rallegratevi, perché l'ora della vostra liberazione è vicina", e la Madonna di Fatima ha detto a Suor Lucia dos Santos "quando tutto sembrerà peduto, allora Io sarò con voi...alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà"; questa è l'ora di Satana, purtroppo, ma è anche l'ora che prelude alla sua sconfitta, al Trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS.ma.

Anonimo ha detto...

Certamente. Alziamo la voce, come il cieco di Gerico, affinché il Signore ci illumini sempre più: Signore, fate che io veda!
Un libro bellissimo di Dom Jean de Monléon : Le sens mystique de l'Apocalypse, Nouvelles Éditions Latines (pure, in formato pdf, presso liberius. net).

Anonimo ha detto...


# È anche l'ora che prelude alla sconfitta di Satana, non è solo l'ora di Satana.
Bene. Ma quanto deve durare questa "ora di Satana"?
Questo è il rovello. Adesso siamo anche al pericolo di una guerra atomica in Europa.

Già della Chiesa cattolica, del vero cattolicesimo non sembra esser rimasto niente, a ben vedere. L'impostura regna incontrastata nell'insegnamento della Gerarchia attuale.

Basti pensare che fa credere aver noi cattolici la stessa fede in Abramo, padre dei credenti, degli ebrei e dei mussulmani. Va bene per gli ebrei, l'Abramo biblico è il medesimo anche per noi cattolici. Ma per i mussulmani? Come si fa a lasciar diffondere, e da parte degli stessi Papi, che abbiamo noi con loro la stessa fede in Abramo, quando l'Abramo del Corano non ha evidentemente a che fare con quello biblico?
Fuggito a Medina da La Mecca sua città natale, M. venne a conoscere Abramo grazie ai contatti con la folta comunità ebraica ivi presente (che successivamente fece sterminare). E venne a sapere che Abramo "restauratore del monoteismo" era il progenitore di varie tribù arabe del N-Ovest, attraverso suo figlio Ismaele. E apprese che Abramo era vissuto prima di Mosè e di Gesù. Conobbe anche l'annuncio del Messia nell'A.T. e l'annuncio del Paracleto contenuto nel Vangelo di Giovanni (c'erano sette cristiane eretiche in Arabia). Da queste notizie M. trasse inattese consequenze. La religione ch'egli predica, afferma ora, è quella d'Abramo, capostipite del popolo arabo, prototipo degli avversari del politeismo e dell'idolatria, non ebreo né cristiano,ma sottomesso ai voleri di Dio cioè muslim, mussulmano...I due Testamenti preannunciano la venuta di un apostolo che sarà chiamato Achmad, lodatissimo, sinonimo di Muhammad, Maometto. Ebrei e Cristiani non lo riconoscono perché i loro capi malvagiamente occultano parte di ciò che le SCritture contengono...(C.A. Nallino, Vita di Maometto, due conferenze inedite del 1916, Roma, IPO, 1946).
T.

Anonimo ha detto...

Francamente, presto poca attenzione alle rivelazioni private. Che cosa vuol dire esattamente "alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà"? Non si sa bene. Non credo al terzo segreto di Fatima tale e quale ci è stato ammannito dalla chiesa conciliare. In ogni caso, non si può saltare dal Giovedì Santo alla Domenica di Resurrezione! Non bisogna avere fretta. Adesso dobbiamo bere il calice amaro con Gesù. Pazienza!

Anonimo ha detto...


Sono decenni che si aspetta che passi "l'ora di Satana" nella Chiesa, nell'attesa fiduciosa e nascosta che giunga l'ora del "trionfo di Maria" preannunciato da certe rivelazioni private, che non sono dogmi di fede..
Sono decenni che si aspetta, senza prender posizione pubblica nei confronti degli errori propalati dalla Gerarchia infedele, e intanto il cattolicesimo è in pratica andato in malora, al suo posto viene predicata un'altra religione, del tutto falsa, pseudoumanitaria, orientata sull'uomo al modo del deismo d'un tempo, nemica di tutta la vera tradizione cattolica, che sta cercando di distruggere.
Nel 2017 avrebbero dovuto aprirsi i cieli o qualcosa di simile perché: 1517, 1917, 2017..E invece niente è successo, nel senso che il degrado è continuato come prima e peggio di prima.
A proposito di rivelazioni private: la "consacrazione" al Cuore di Maria della Russia e dell'Ucraina fatta da papa Francesco, che frutti ha dato finora? Sappiamo che non l'ha fatta esattamente come avrebbe dovuto. Ci sono tracce della conversione della Russia al cattolicesimo? O di una svolta pacifica della guerra? Ma se alla "conversione" la "Chiesa conciliare" non crede, non vuole sentirne parlare, avendola sostituita con il rancido "dialogo" nel nome di un Dio buono per tutte le religioni...
Tornando alle rivelazioni di Fatima. Se c'era un riferimento al Concilio e ai suo disastri, e sembra difficile che non ci fosse, è stato tenuto nascosto dal Vaticano. Ci stiamo quindi avviando a quella consacrazione della Russia tardiva, di cui alle visioni della piccola Giacinta Marto, che dovrebbe esser fatta da un papa in mezzo ad uno scenario di apocalittica distruzione.
T.



Da ex studente di Giurisprudenza... ha detto...

... uno stato cattolico, a mio modesto avviso (sono stato studente di Giurisprudenza ma non ho potuto laurearmi per la morte di mio padre), può essere solo una monarchia, come lo è la Chiesa stessa, deve essere anche uno stato fortemente gerarchico.
Esisterebbe un degno monarca? Di monarchie cattoliche ce ne sono ormai solo quattro (Spagna, Belgio, Liechtenstein e Monaco), nessuno dei cui sovrani dà l'impressione di avere i requisiti per essere un sovrano veramente cattolico. Allora chi?

Dieu et le Roi ! ha detto...

Per riguardo a Giurisprudenza, mi creda, non ha perso niente. Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l'autore de 'Il Gattopardo' si iscrisse a Giurisprudenza e poi lasciò perdere, si iscrisse a Lettere e poi lasciò perdere. E tanti altri personaggi eccellenti se ne infischiarono dei titoli accademici. N. Gómez Davila, del quale forse conosce gli aforismi, che frequentò regolarmente soltanto le scuole elementari, scrisse: "La cultura è tutto quello che non insegnano le università". La laurea è un mito borghese, l'università attuale è una specie di ufficio di collocamento, dal quale escono spocchiosi asini addottorati quintessenza del liberismo più sfrenato.
Riguardo al tema della Monarchia, da monarchico tradizionale dalla nascita, le rispondo che non esistono sovrani o pretendenti realmente cattolici di cui fidarsi. Tuttavia, Dio vede e Dio provvede! Noi dobbiamo mantenere alta la bandiera, essere irremovibili, "cavalcare la tigre", detestare i compromessi e le 'sintesi', come scrive Mons. Viganò nel suo ottimo intervento comparso oggi quassù. Il resto, verrà da sé, a tempo suo.
Dieu et le Roi !