Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 23 febbraio 2023

L'irrisione del sacro attraverso parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto

Significative riflessioni del prof. Peter Kasniewski sul recente Rescritto-Roche [qui]. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

L'irrisione del sacro attraverso
parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto


Il Rescritto-Roche rivela una delle profonde malattie al cuore della Chiesa cattolica romana in questo momento: una malattia che pone il diritto al di sopra delle persone, il legalismo al di sopra della devozione, il conformismo al di sopra della pastoralità, l'uniformità al di sopra dell'unità, la gestione autonoma alla prudenza, la dominazione della categoria del presente al di sopra della tradizione. Questa malattia prospera sulla cecità dell'obbedienza cieca e sulla passività dei laici e del clero (si presume postconciliarmente "reinnestati"). È una malattia alimentata da chi la tollera, la scagiona, o si arrende, cosa che fa per ignoranza di ciò che c'è in gioco, pigrizia nel respingere, paura delle conseguenze, opportunismo o rassegnazione quasi disperata.
Nell'attuale assalto alla Messa antica, l'obbedienza cieca e il positivismo giuridico riveleranno il loro potenziale più letale come strumenti attraverso i quali il bene comune del Popolo di Dio sarà direttamente aggredito e ferito, sia pure sotto la veste di mera regolamentazione amministrativa, operata da "autorità propria" nelle "debite forme". (Se si legge The Pillar, si conosce la mentalità di cui sto parlando).
Quando il diavolo si è accorto che stava perdendo la sua guerra contro la Chiesa con una persecuzione aperta, è  passato a mezzi più sottili: la corruzione interiore. E quando si è reso conto che anche la corruzione interiore era a volte troppo apertamente repellente per avere successo, ha sferrato la sua arma più sottile di tutte: lo stravolgimento dell'obbedienza fino a ridurla a mezzo di suicidio spirituale, eutanasia burocratica.
Questo, e niente di meno, è ciò che stiamo affrontando, se abbiamo gli occhi della fede per vederlo per quello che è. L'amore di Dio e l'amore del prossimo sapranno quindi cosa fare per sventare questo colpo satanico da maestro.

Fateci caso:
  • "Traditionis Custodes": pubblicato il 16 luglio, festa della Madonna del Monte Carmelo. 
  • "Responsa ad Dubia": pubblicato il 18 dicembre, una settimana prima della Natività del Salvatore, e della festa dell'Exspectatio Partus della Beata Vergine Maria
  • "Il Rescritto di Roche": pubblicato il 21 febbraio, la festa del Volto Santo di Gesù, il giorno prima del mercoledì delle ceneri e (quale dovrebbe essere) la festa della cattedra di San Pietro.
Un segno evidente del satanico è l'irrisione del sacro attraverso parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto. Me lo sono ricordato quando ieri sera ho visto lo straordinario programma della BBC di Roger Scruton "Why Beauty Matters" (che consiglio, ma solo per adulti con lo stomaco forte, come l'arte moderna che esso mostra, per criticarla : è abbastanza nauseabonda).
Recentemente stavo studiando i Simbolisti dell'inizio del XX secolo, e notando quanto fossero ossessionati dalle parodie del cristianesimo: manipolavano costantemente storie bibliche e segni cristiani, dando loro una svolta umanistica e sinistra.
Potrebbe esserci un giorno "migliore" (dal punto di vista di Belzebù) per la pubblicazione di un documento dal nome sarcastico che assalta la lex orandi e la lex credendi della tradizione cattolica rispetto a una festa della Madonna - colei che è esempio mirabile dello spirito di accoglienza? Un momento "migliore" per strappare la gioia dai cuori rispetto al Natale e *un'altra* festa della Madonna? Un momento "migliore" per infierire sul Signore in volti umani che la festa del Volto Santo, e la vigilia della nostra annuale preparazione alla Pasqua, quando dovremmo concentrarci più che mai sull'"unum necessarium"?
Non abbiate dubbi: sono impronte digitali inconfondibili.
Non dico che gli autori umani di questi documenti abbiano deliberatamente scelto di datarli o di rilasciarli per il significato liturgico dei giorni. Piuttosto, dico che un'intelligenza molto più grande della loro, chi sta loro dietro a sollecitarli, ne era perfettamente consapevole. (Peter Kwasniewski su Fb - traduzione mia)

10 commenti:

Da Fb ha detto...

Uno degli elefanti della stanza Traditionis Custodes (purtroppo ce n'è più di uno) è che dobbiamo credere che queste azioni siano il risultato di un sondaggio ai vescovi del mondo, riflettendo e rispondendo alle loro preoccupazioni sull'usus antiquior e sulla comunità di persone legate ad esso nelle rispettive diocesi.
Allo stesso tempo, però, è chiaro che alcuni nelle sale curiali di Roma sono chiaramente disturbati dalla mancanza di molti vescovi del mondo che hanno un vero motivo o desiderio di attuarlo nelle rispettive diocesi.
Eppure ci si aspetta ancora che crediamo che siano stati loro, gli stessi uomini che non mostrano la voglia di attuarlo, che hanno insultato per questo.
Tutto intorno alla questione indica che questo non è altro che il lavoro di una piccola manciata di ideologi che desiderano imporre autocraticamente e intollerantemente la propria agenda alla Chiesa Universale, senza alcuna notevole preoccupazione pastorale per il bene delle anime, per la salute e la stabilità delle comunità, né per lo scandalo che causano -- figuriamoci mostrare rispetto per il tesoro culturale che è il rito romano immemoriale.
davanti ai nostri occhi Roma viene licenziata ancora una volta da una manciata di chierici intenzionati a comportarsi da barbari, lasciando dietro di loro solo morte e distruzione.

Anonimo ha detto...

Ora di Prima del Breviario Romano
Actiones nostras quaesumus aspirando praeveni et adiuvando prosequere ut cuncta nostra oratio et operatio per Te semper incipiat et per Te coepta finiatur.

Anonimo ha detto...

Ricordiamo quanto disse San Pietro al Sinedrio ovvero che e' meglio obbedire a Dio che agli ùomini. Ovvero quàndo le richieste deĺla Gerarchia umana sono in contrasto con la legge divina cr'e' il diritto - dovere di non obbedire.

Anonimo ha detto...

“Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso” (Benedetto XVI)

Anonimo ha detto...

Per odiare una fede religiosa occorre avere un'altra fede religiosa e per questo che odiano la Santa Messa tridentina

Quando un uomo politico e' davvero al servizio della sua Nazione . ha detto...

Per niente impressionato da tanto successo e da tanta universale e incondizionata approvazione, il governo della Tanzania lo scorso 14 febbraio ha disposto il bando dapprima di alcuni volumi e poi, in seguito a ulteriori verifiche, dell’intera serie perché «moralmente ripugnante», come ha spiegato il ministro dell’educazione, della scienza e della tecnologia Adolf Mkenda. Il motivo è che i libri promuovono comportamenti negativi, presentano contenuti che non giovano all’educazione dei tanzaniani e sono estranei e contrari alla cultura e alle tradizioni nazionali,..
https://lanuovabq.it/it/niente-libri-lgbt-la-tanzania-ritira-diario-di-una-schiappa

Anonimo ha detto...

« La synodalité est à la mode mais les catholiques traditionalistes n'ont qu'un seul droit : celui de la souffrance dans le silence ! »
Retrouvez la tribune de Christophe Dickès dans le Figaro

Con il vostro permesso .. ha detto...

Undicesimo giorno (24 Febbraio)
PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Pater, Ave, Gloria

A te, o beato Giuseppe

MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)

Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)

Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)

Litanie a san Giuseppe

Undicesimo giorno: la preghiera

Alla luce del fine ultimo, che la virtù di prudenza ci pone costantemente davanti agli occhi, appare evidente che l’occupazione di gran lunga più importante delle nostre giornate è la preghiera. Come ogni pio israelita, anche san Giuseppe interrompeva ogni attività tre volte al giorno per dedicarsi al dialogo con Dio, tutti i sabati frequentava la sinagoga e, almeno tre volte all’anno, saliva a Gerusalemme per le grandi feste religiose. Questa fedele regolarità Gli consentiva di mantenere il cuore costantemente presente al Signore e di fare ogni cosa sotto il Suo sguardo amabile.

La preghiera è il respiro dell’anima: «Respirate sempre Cristo», raccomandava ai suoi discepoli sant’Antonio abate. Per ottenere tale risultato, occorre che la nostra giornata sia intervallata da regolari momenti di orazione esplicita, senza i quali ansie e tentazioni prendono inevitabilmente il sopravvento. Anche il resto del tempo, tuttavia, l’anima può rimanere in intimo colloquio col suo Sposo, che la ristora e rinvigorisce: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò sollievo» (Mt 11, 28).

Nell’orazione, che ti mette a diretto contatto con il Sommo Bene, puoi pregustare un assaggio dell’eterna beatitudine; ma, quand’anche essa ti sembri arida o infruttuosa, è comunque un privilegio singolare e un raro beneficio lo stare al cospetto dell’Altissimo. Nella tua preghiera di cristiano è Gesù stesso che, per opera dello Spirito Santo, prega il Padre in te e con te; per mezzo della santa umanità di Cristo, anche tu sei introdotto nello scambio d’amore della Trinità. Poiché proprio di questo tesoro vuol privarti il maligno, non lasciartelo rubare per nessun motivo.

IMPEGNO MISSIONARIO: coglierò le occasioni opportune per mostrare agli altri il primato dell’interiorità e l’importanza della preghiera.

FIORETTO: mi alzo cinque minuti prima, mettendomi subito alla presenza di Dio e riconoscendo in essa il bene più prezioso.

Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza;
implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro al suo confronto è un po’ di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte ad essa l’argento.
L’amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché non tramonta lo splendore che ne promana.
Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida,
ma ignoravo che di tutti essa è madre.
Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze.
Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l’amicizia di Dio.
(Sap 7, 7-14)

https://crociatasangiuseppe.blogspot.com/p/undicesimo-giorno-25-febbraio.html?m=0

Anonimo ha detto...

Noi in questo frangente dobbiamo non dimenticare mai che siamo da tempo in un sincretismo esoterico, se esiste e se non estiteva fino a ieri oggi ha preso il comando, diavoli di tutte le razze son indefessi al lavoro contro la Creatura per eccellenza, di poco inferiore agli Angeli, lo scopo dei diavoli è ridurre la Creatura a bestia, meglio a cosa da poter compenetrare come un guanto. Le potenze dell aria sono in grande festa! Ognuno di noi è chiamato in battaglia nel posto in cui si trova. Coraggio, San Michele ci guida!

S.Giuseppe,Terror daémonum, ora pro nobis ! Con il vostro permesso... ha detto...

Dodicesimo giorno (25 Febbraio)
PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Pater, Ave, Gloria

A te, o beato Giuseppe

MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)

Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)

Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)

Litanie a san Giuseppe

Dodicesimo giorno: la giustizia
La giustizia è la virtù che ci inclina a rendere a ognuno ciò che gli è dovuto: a Dio, mediante la pratica religiosa, personale e comunitaria; al prossimo, mediante il rispetto dei suoi legittimi diritti; alla società, mediante l’osservanza delle leggi giuste, applicate secondo le regole dell’equità. Nei confronti degli uomini vanno tutelati, in particolare, il diritto di proprietà, quello ad un’equa retribuzione del lavoro e quello all’integrità fisica e morale, connesso alla salute e alla reputazione.

San Giuseppe adempiva con tutto il cuore i doveri che la Legge mosaica Gli imponeva sia sul piano religioso che su quello sociale, evitando il vuoto formalismo di chi aspira solo ad autogiustificarsi e mirando in ogni circostanza al bene reale delle persone. Tale atteggiamento fu particolarmente evidente quando Egli cercò il modo di applicare la Legge salvando la promessa Sposa dalla lapidazione, ma brillò costantemente anche nelle situazioni ordinarie, soprattutto nei rapporti lavorativi con committenti e dipendenti.

La carità ci spinge a superare i limiti della stretta giustizia, come insegnerà Colui che nel Padre putativo aveva visto incarnata l’una e l’altra: non solo il salario di chi era al Suo servizio veniva regolarmente pagato ogni sera (cf. Lv 19, 13), ma spesso Egli era più generoso del dovuto (cf. Mt 20, 1-15). C’è però un sottile confine che separa la vera carità dalla vanitosa prodigalità: è proprio l’esatta osservanza della giustizia, anche in cose di minor conto. Se vuoi giungere alle vette dell’amore, comincia a salire i gradini più bassi, facendo agli altri ciò che desideri sia fatto a te (cf. Mt 7, 12) ed evitando di fare loro ciò che a te non piace (cf. Tb 4, 15).

IMPEGNO MISSIONARIO: curerò con diligenza l’equità nei rapporti con gli altri per disporli favorevolmente rispetto alla fede che professo.

FIORETTO: ogni volta che sono tentato di mancare alla giustizia in atti o in parole, mi chiedo come mi sentirei se un altro lo facesse a me.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza,
in te ho sempre sperato.
Ricordati, Signore, del tuo amore,
della tua fedeltà, che è da sempre.
Non ricordare i peccati della mia giovinezza:
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie.
Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia
per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.

(Sal 24 [25], 4-10)

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