Mons. Joseph E. Strickland, vescovo di Tyler, Texas, è un vero pastore secondo il cuore di Gesù Cristo. La sua nuova lettera pastorale [qui] è una delle migliori lette finora, piena di zelo per la fede cattolica e di autentica carità per il suo gregge. Di seguito, nella nostra traduzione trovate il testo completo. Ricordiamo che la diocesi di Tyler è sottoposta ad una Visita apostolica, pur in assenza di problemi amministrativi e in presenza di una rigogliosa vita di fede. Lo trovate insieme ai precedenti [qui - qui - qui - qui].
Mons. Strickland: Cari figli, potranno chiamarvi “scismatici” perché rifiuterete i cambiamenti che contraddicono l’insegnamento perenne della Chiesa
22 agosto 2023
Cari figli e figlie in Cristo:
L’amore e la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre su di voi!
Joseph E. Strickland
Vescovo di Tyler
In questo tempo di grande confusione nella Chiesa e nel mondo, devo parlarvi con cuore di padre per avvertirvi dei mali che ci minacciano e per rassicurarvi sulla gioia e sulla speranza che sempre abbiamo nel nostro Signore Gesù Cristo. Il messaggio malvagio e falso che ha invaso la Chiesa, la Sposa di Cristo, è che Gesù è solo uno tra i tanti e che non è necessario che il suo messaggio sia condiviso con tutta l’umanità. Questa concezione deve essere evitata e confutata in ogni occasione. Dobbiamo condividere la gioiosa buona notizia che Gesù è il nostro unico Signore e che Egli desidera che tutta l’umanità per tutti i tempi possa accogliere la vita eterna in Lui.
Una volta compreso che Gesù Cristo, il Figlio divino di Dio, è la pienezza della rivelazione e il compimento del piano di salvezza del Padre per tutta l’umanità per tutti i tempi, e che lo abbracciamo con tutto il cuore, allora possiamo affrontare gli altri errori che affliggono la nostra Chiesa e il nostro mondo, causati da una deviazione dalla Verità.
San Paolo, nella Lettera ai Galati, scrive: “Mi meraviglio che così presto voi passiate da colui che vi ha chiamati mediante la grazia {di Cristo} a un altro vangelo; ché poi non c’è un altro vangelo, però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo {vi} annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema”. (Gal 1,6-9)
In quanto vostro padre spirituale, ritengo importante ribadire le seguenti verità fondamentali che sono sempre state comprese dalla Chiesa da sempre, e sottolineare che la Chiesa non esiste per ridefinire le questioni di fede, ma per salvaguardare il Deposito della Fede così come ci è stato tramandato da Nostro Signore stesso attraverso gli apostoli, i santi e i martiri. Ancora una volta, riallacciandoci all’avvertimento di San Paolo ai Galati, qualsiasi tentativo di pervertire il vero messaggio evangelico deve essere esplicitamente respinto in quanto dannoso per la Sposa di Cristo e per i suoi singoli membri.
1. Cristo ha istituito una sola Chiesa – la Chiesa cattolica – e, pertanto, solo la Chiesa cattolica fornisce la pienezza della verità di Cristo e l’autentico cammino verso la sua salvezza per tutti noi.
2. L’Eucaristia e tutti i sacramenti sono d'istituzione divina, non elaborati dall’uomo. L’Eucaristia è veramente il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo, e riceverla nella Comunione indegnamente (cioè in uno stato di peccato grave e impenitente) è un sacrilegio devastante per la singola persona e per la Chiesa. (1 Cor 11, 27-29)
3. Il sacramento del matrimonio è istituito da Dio. Mediante la legge naturale, Dio ha stabilito che il matrimonio è tra un uomo e una donna fedeli l’uno all’altra per tutta la vita e aperti ai figli. L’umanità non ha il diritto o la reale capacità di ridefinire il matrimonio.
4. Ogni persona umana è creata a immagine e somiglianza di Dio, maschio o femmina, e ogni persona dovrebbe essere aiutata a scoprire la sua vera identità di figlia di Dio, e non sostenuta nel tentativo disordinato di rifiutare la sua indiscutibile identità biologica e donata da Dio.
5. L’attività sessuale al di fuori del matrimonio è sempre gravemente peccaminosa e non può essere condonata, benedetta o ritenuta ammissibile da alcuna autorità all’interno della Chiesa.
6. La convinzione che tutti gli uomini e le donne saranno salvati a prescindere dal modo in cui vivono la loro vita (un concetto comunemente chiamato universalismo) è falsa e pericolosa, poiché contraddice ciò che Gesù ci dice ripetutamente nel Vangelo. Gesù dice che dobbiamo “rinnegare noi stessi, prendere la nostra croce e seguirlo”. (Mt 16,24) Egli ci ha dato il modo, attraverso la sua grazia, per la vittoria sul peccato e sulla morte mediante il pentimento e la confessione sacramentale. È essenziale che abbracciamo la gioia e la speranza, nonché la libertà, che derivano dal pentimento e dalla confessione umile dei nostri peccati. Attraverso il pentimento e la confessione sacramentale, ogni battaglia con la tentazione e il peccato può essere una piccola vittoria che ci porta ad accogliere la grande vittoria che Cristo ha ottenuto per noi.
7. Per seguire Gesù Cristo, dobbiamo scegliere volontariamente di prendere la nostra croce invece di cercare di evitare la croce e la sofferenza che Nostro Signore offre a ciascuno di noi individualmente nella nostra vita quotidiana. Il mistero della sofferenza redentrice – cioè la sofferenza che Nostro Signore ci permette di sperimentare e accettare in questo mondo e poi di offrire in unione con Lui con la sua sofferenza – ci rende umili, ci purifica e ci attira più profondamente nella gioia di una vita vissuta in Cristo. Questo non significa che dobbiamo godere o cercare la sofferenza, ma se siamo uniti a Cristo, mentre sperimentiamo le nostre sofferenze quotidiane possiamo trovare la speranza e la gioia che esistono pur nella sofferenza e perseverare fino alla fine in tutte le nostre sofferenze. (cfr. 2 Tim 4,6-8)
Nelle settimane e nei mesi a venire, molte di queste verità saranno esaminate nell’ambito del Sinodo sulla sinodalità. Dobbiamo tenerci stretti a queste verità e diffidare di qualsiasi tentativo di presentare un’alternativa al Vangelo di Gesù Cristo, o di far pressioni per una fede che parla di dialogo e fratellanza, nel tentativo di rimuovere la paternità di Dio. Quando cerchiamo di innovare ciò che Dio, nella sua grande misericordia, ci ha dato, ci troviamo su un terreno infido. Il terreno più sicuro che possiamo trovare è quello di rimanere saldamente ancorati agli insegnamenti perenni della fede.
Purtroppo, è possibile che alcuni conferiscano il marchio di scismatici a coloro che non sono d’accordo con i cambiamenti proposti. Siate certi, tuttavia, che nessuno di coloro che rimangono saldamente sul filo conduttore della nostra fede cattolica è uno scismatico. Dobbiamo rimanere fermamente e veramente cattolici, a prescindere da ciò che possa essere proposto. Dobbiamo anche essere consapevoli che opporsi a questi cambiamenti proposti non significa abbandonare la Chiesa. Come ha detto San Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”. (Gv 6,68) Pertanto, rimanere saldi non significa cercar di lasciare la Chiesa. Al contrario, coloro che propongono modifiche a ciò che non può essere cambiato cercano di requisire la Chiesa di Cristo, e sono proprio loro i veri scismatici.
Vi esorto, figli e figlie in Cristo, a fare in modo di rimanere saldi nella fede cattolica dei secoli. Siamo stati tutti creati per cercare la Via, la Verità e la Vita e, in quest’epoca moderna di confusione, il vero cammino è quello illuminato dalla luce di Gesù Cristo, perché la Verità ha un volto ed è il Suo volto. Siate certi che Egli non abbandonerà la Sua Sposa.
Rimango il vostro umile padre e servitore,Joseph E. Strickland
Vescovo di Tyler
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio per le traduzioni
IBAN - Maria Guarini
IT66Z0200805134000103529621
Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731
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11 commenti:
E' un discorso bellissimo, ma 'scomodo' va contro il PUG (pensiero unico globale) ovverosia dice la pura e semplice verità......en passant, chi si è preso la briga di leggere veramente il tanto celebrato libro del generale Vannacci, cita alcune parti in cui il suddetto accusa lo Stato Maggiore dell'Esercito Italiano di aver taciuto o avere ignorato le nefaste conseguenze dell'uso di armi ad Uranio impoverito di cui si fa da decenni uso proprio ed improprio, uso ed abuso causa di leucemie, mielomi ed altro, e dei soldati morti in seguito a tali patologie, ma si sa, la verità fa male........
Questo è un vero pastore che ama la Chiesa di Cristo, con responsabilita' e amore guida e avverte il gregge a lui affidato. Di questo Dio ne terra' conto. Mi auguro che altri lo seguiranno nel esempio.
Con questo tipo di lettera si potrebbe fare un po' di volantinaggio. Si potrebbe almeno parlarne tra di noi, per cominciare.
L'hanno ripristinato!
Youtube
Lisbona 2023
Despertar com o Padre Guilherme
Per chi volesse ascoltare un po' di musica techno della GMG di Lisbona...
Ho deciso di stampare la sua lettera e di distribuirla sulle porte delle chiese
Fabio Bertamini
Bravo, Dio ti benedica!
Ci tenga informati della sua esperienza, forse farà scuola. Preghiamo!
Se si stampa la Lettera forse conviene aggiungere alla fine la parola Texas, USA o forse solo Texas:
"Vescovo di Tyler, Texas"
Molti potrebbero chiedersi: Tyler? e dov'è? Mai sentito. Chi è costui?
La maggioranza della gente non è affatto informata e nemmeno si cura di esserlo. Il bombardamento quotidiano di notize gli entra in un orecchio e gli esce dall'altro (ed è anche un bene, visto che si tratta spesso di propaganda o asinerie della peggior specie).
G.
Sig. Bertamini, mi scusi, ma lei pensa davvero che le permettano di fare una cosa del genere in qualsiasi parrocchia, dove il comitato laico parrocchiale conta molto più non solo del sacerdote/parroco, ma addirittura del vescovo? Mi creda, io giro continuamente parrocchie cercando di cogliere il meglio che trovo, ma una cosa del genere mi pare impossibile, parlando di altro, il Comitato pro vita anti aborto dalle parti mie non può sostare neppure lontanissimo dai centri abortisti e men che meno distribuire alcunché.
Una bella ed importante Lettera Pastorale.
Una sola osservazione.
Al punto n. 2 quando parla del vero significato del matrimonio l'illustre presule usa l'espressione oggi diventata consueta: un'unione basata sulla reciproca fedeltà e "aperta ai figli". "Aperto ai figli" o "aperto alla vita" il matrimonio, si dice oggi in ambito cattolico.
Questo modo di dire si è imposto dopo il Concilio, viene dagli articoli sul matrimonio presenti nella costituz. conc. Gaudium et spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, artt. 47-51. Tra di essi il famigerato art. 48 che considera "la procreazione e l'educazone della prole" quale "coronamento" (fastigium) dell'istituto del matrimonio e dell'amore coniugale. Ma in questo modo la procreazione ed educazione dei figli non veniva più rappresentata quale "fine primario" del matrimonio, al quale doveva subordinarsi la soddisfazione della concupiscenza naturale come "fine secondario", in accordo con l'insegnamento secolare della Chiesa.
Una sfumatura, però fatale, quanto alle conseguenze apportate.
Sono sicuro che mons. Strickland possiede l'esatta concezione cattolica del matrimonio e la insegna. Tuttavia, nel suo linguaggio è fatalmente penetrato, come presso altri vescovi e cardinali diciamo "conservatori", un modo di esprimersi di origine conciliare che non rispecchia il vero insegnamento della Chiesa.
Un conto è dire che l'unione "è aperta ai figli", altro conto dire che il suo scopo "primario", "essenziale" è la procreazione. Questo "esser aperto alla vita", come concetto, sembra introdurre una prospettiva vaga e generica, passibile di interpretazioni personali, affidate cioè al sentire dei coniugi. Esiste ancora un fine primario nel matrimonio? Non negoziabile? O i figli, da fine assoluto, sono diventati una mera possibilità?
(Vedi come l'influsso deleterio del Concilio persiste, anche nei migliori elementi del clero, per lo meno nel loro modo di esprimersi).
T.
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