Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 21 maggio 2024

Il vescovo Strickland e l’arcivescovo Cordileone difendono Harrison Butker tra gli attacchi dei media

Nella nostra traduzione da Lifesitenews un interessante articolo sulle coraggiose posizioni del vescovo Strickland e dell'arcivescovo Cordileone che difendono chi si azzarda a parlare a favore della famiglia.
A proposito di Benedictine College [vedi]. Qui l'indice dei numerosi articoli sul vescovo Strickland.

Il vescovo Strickland e l’arcivescovo Cordileone 
difendono Harrison Butker tra gli attacchi dei media

L’ex vescovo di Tyler (Texas) Joseph Strickland e l’attuale arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone sono tra i primi autorevoli ecclesiastici negli Stati Uniti a esprimere pubblicamente il loro sostegno a Harrison Butker, dopo che la stella della NFL è stata attaccata dai media tradizionali per aver pronunciato un discorso di laurea a favore della famiglia, sabato scorso ad Atchison (Kansas), presso il Benedictine College.

Strickland e Cordileone hanno entrambi rilasciato dichiarazioni su X questa settimana, elogiando Butker per il suo discorso, che ha suscitato l’indignazione della sinistra e degli opinionisti sportivi perché ha avuto l’audacia di suggerire che le laureate potrebbero trovare più significato nell’educazione dei figli che nei riconoscimenti professionali.

“Grazie Harrison per aver detto la verità, non meraviglia che alcuni reagiscano con estrema negatività, troppi oggi odiano la verità e vogliono solo la ‘loro’ verità, che non è affatto tale. Sei nelle mie preghiere”, ha detto Strickland.

“Mentre si levano voci contro il discorso di Harrison Butker al Benedictine College, cerchiamo di essere forti e di resistere ai loro tentativi di mettere a tacere la verità”, ha osservato Strickland. “Harrison ha parlato con amore ai laureati e alla nostra cultura. Anche i leader della Chiesa parlano contro la tradizione, ma ricordiamoci che la Verità prevale perché Gesù Cristo è la Verità incarnata”.

“L’appello di Harrison Butker ai giovani uomini cattolici affinché mettano al primo posto le loro vocazioni di mariti e padri non potrebbe essere più importante. Sicuramente anche noi padri spirituali possiamo riflettere sulla sua chiamata. La fedeltà è la via”, ha dichiarato Cordileone.

Durante il suo discorso di 20 minuti ai circa 485 laureati, Butker, che non è vaccinato, si è scagliato senza mezzi termini contro l’aborto e il cosiddetto Mese dell’Orgoglio, che ha definito un “peccato mortale”. Ha anche criticato il presidente Joe Biden, i vescovi cattolici statunitensi codardi e “le persone che spingono pericolose ideologie di genere sui giovani d’America”.

Rivolgendosi in particolare alle laureate, Butker le ha avvertite di essere consapevoli delle “bugie diaboliche” che il mondo racconta loro sul mettere il lavoro davanti alla famiglia.

“Alcune di voi potranno anche intraprendere carriere di successo nel mondo, ma oserei dire che la maggior parte di voi è più entusiasta del proprio matrimonio e dei figli che metterà al mondo”, ha detto. “Posso dirvi che la mia bellissima moglie Isabelle sarebbe la prima a dire che la sua vita è iniziata veramente quando ha iniziato a vivere la sua vocazione di moglie e madre”.

Decine di media – compresi quelli cattolici – così come femministe, attivisti LGBT ed ex atlete hanno dato in escandescenza per le osservazioni di Butker, che non riflettevano altro che una comprensione cristiana di base della vita familiare.

Molte voci hanno affermato che il discorso di Butker era “sessista”, “odioso” e persino “antisemita”. Una conduttrice del programma televisivo di sinistra “The View” ha assurdamente affermato che era paragonabile a “culti e religioni estremiste del Medio Oriente”.

Anche il vicepresidente senior della NFL e responsabile della diversità e dell’inclusione Jonathan Beane ha condannato Butker. “Harrison Butker ha tenuto un discorso a titolo personale. Le sue opinioni non sono quelle della NFL come organizzazione. La NFL è ferma nel suo impegno per l’inclusione, che rende la nostra lega più forte”, ha dichiarato in un comunicato.

Lunedì è stata lanciata una petizione su Change.org che chiede ai Kansas City Chiefs di licenziare Butker per quelle che definisce le sue osservazioni ‘disumanizzanti’ sulle “persone LGBTQ+”.

Nel frattempo, una contro-petizione di LifeSite a sostegno di Butker, pubblicata giovedì, ha superato le 9.500 firme in meno di 24 ore.

Devoto cattolico che frequenta esclusivamente la Messa in latino, Butker, che ha 28 anni e due figli, è stato ingaggiato dai Chiefs nel 2017 dopo essere stato esonerato dai Carolina Panthers. La squadra ha vinto il suo terzo Super Bowl in cinque anni nel 2024. Ha sempre dato “gloria a Dio” dopo le sue numerose prestazioni impressionanti. Attualmente ha il secondo tasso di trasformazione più preciso nella storia della lega con l’89,1%.

Anche il vescovo locale di Butker, James Johnston, della diocesi di Kansas City-St. Joseph, si è espresso in merito. In una dichiarazione rilasciata giovedì alla Catholic News Agency, Johnston ha affermato di “sostenere il diritto del signor Butker di condividere la sua fede e di esprimere le sue opinioni, comprese quelle critiche nei confronti dei vescovi”.

“La passione di Harrison Butker per la sua fede cattolica e per la sua famiglia è bellissima e ben nota”, ha aggiunto Johnston. “E come la maggior parte delle persone, ha anche forti opinioni sulla situazione in cui ci troviamo sia come Chiesa che come nazione”.

L’ex allenatore dell’Università di Notre Dame, Lou Holtz, ha avuto parole molto più forti. In un post su X, ha descritto Butker come un “uomo di Dio” e lo ha incoraggiato a non tirarsi indietro.

“Grazie, Harrison Butker, per essere rimasto saldo nei tuoi valori di fede. Il tuo discorso di laurea al Benedictine College ha mostrato coraggio e convinzione e lo ammiro. Non arrenderti”.

Durante il suo discorso di sabato, Butker ha ammonito non solo Joe Biden ma anche i vescovi cattolici per essere stati ”mossi dalla paura” durante la COVID-19, dicendo: “Con le loro azioni, intenzionali o meno, hanno dimostrato che i sacramenti non hanno importanza”.

Due dei temi principali che Butker ha sottolineato nel suo discorso di sabato sono stati come la Messa tradizionale lo abbia aiutato a “ordinare” la sua vita e come gli uomini di oggi debbano abbracciare la virilità. In precedenza Butker si era scagliato contro la decisione di Papa Francesco di emanare la Traditionis Custodes, che limita fortemente i sacerdoti nella celebrazione della Messa antica.

Ha affermato: “Considero un fraintendimento affermare che le persone che partecipano alla Messa in latino lo facciano per orgoglio o per preferenza. Posso parlare solo della mia esperienza personale, ma per la maggior parte delle persone… questo semplicemente non è vero”.

E osserva: “Io non partecipo alla Messa di Natale perché penso di essere migliore degli altri, o per gli odori e le campane, o addirittura per l’amore per il latino. Frequento la Messa antica perché credo che, così come il Dio dell’Antico Testamento voleva essere adorato in modo sinodo del tutto particolare, così vale per noi oggi”.

“Solo negli ultimi anni sono stato incoraggiato a parlare in modo più audace e diretto, perché, come ho detto prima, mi sono appoggiato alla mia vocazione di marito e padre”, ha continuato Butker sabato. “Come uomo che riceve molte lodi e a cui è stata data una piattaforma per parlare a un pubblico come quello di oggi, prego di usare sempre la mia voce per Dio e non per me stesso”.
Stephen Kokx

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì,  è  iniziato il risveglio. L'incantesimo  non funziona più. Dio, Uno e Trino, sia benedetto!
m.a.

Anonimo ha detto...

La Repubblica come la maggior parte dei mass media occidentali hanno definito il discorso di Harrison Butker , sessista.

Harrison Butker e’ un giocatore famoso del football americano e durante un suo discorso di laurea al Benedictine College ha detto:

"Penso che siate voi, donne, ad aver ricevuto le bugie più diaboliche",

"Alcune di voi potranno anche intraprendere carriere di successo nel mondo, ma oserei dire che la maggior parte di voi è più entusiasta del proprio matrimonio e dei figli che metterà al mondo. Posso dirvi che la mia bellissima moglie Isabelle sarebbe la prima a dire che la sua vita è iniziata veramente quando ha iniziato a vivere la sua vocazione di moglie e madre",

A me è piaciuto molto il discorso.

Anonimo ha detto...

Amen

Anonimo ha detto...

Ogni contenuto espresso da questo giovane uomo risponde a Verità. Abbiamo il dovere, come fratelli in Cristo, di pregare per lui e di pregare per la conversione dei cuori, perché lo Spirito Santo susciti sempre più persone docili e obbedienti che parlino e agiscano unicamente per dare Gloria a Dio!

Aloisius ha detto...

È lo Spirito Santo che ispira e opera in questi ultimi tempi, soprattutto nei cattolici americani, molto forti e determinati.
Forse perché ciò che viene da quella nazione ha più rilevanza, essendo di fatto, e purtroppo, nazione guida e nostra colonizzatrice.
Aloisius

ARIANESIMO, EVITARE UN FACILE EQUIVOCO ha detto...

Oggi è la data di apertura del Concilio di Nicea e sono passati esattamente 1700 anni da questo storico momento.
Quando si affronta il tema dell'arianesimo, si rischia di banalizzare la dottrina di Ario in un semplice:" Ario considerava Gesù solo un uomo speciale".
Così facendo, si perde di vista la complessità della struttura ariana e non si capisce come un'eresia facilmente smontabile si possa essere propagata per così tanto tempo, flagellando il mondo per quattro secoli.

Nel III secolo, non vi erano più grossi problemi circa il fatto che Nostro Signore avesse in sé una "componente" divina, il problema che molti si ponevano era capire la natura. Alcuni, come gli Adozionisti, credevano che fosse la stessa natura di Dio Padre solo però acquisita nel battesimo al Giordano mentre altri vedevano la divinità di Cristo come la prova provata che Lui e Dio Padre fossero la stessa persona (i cosiddetti Patripassiani).
La dottrina di Ario, invece, strizzava di più l'occhio al mondo pagano: Gesù Cristo era davvero Dio, ma la sua divinità era "creata". Questo faceva di lui una sorta di "Dio inferiore" rispetto a Dio Padre, esattamente come nella mitologia il figlio di un dio è meno potente di suo padre.
Leggendo Eusebio di Cesarea, noto ariano, ci si rende conto di questo; non si trovano accenni al fatto che Gesù Cristo sia solo uomo ma si continua ad insistere sulla divinità di Cristo.
Una divinità distorta, depotenziata.

Curiosamente, a Nicea non fu condannato per la prima volta: San Pietro di Alessandria fu vescovo durante l'ultima fase delle persecuzioni sotto Massimino Daza (310-313) ed
ebbe una visione del Figlio con le vesti strappate: alla domanda circa chi lo avesse ridotto così, NSGC rispose "Ario", alludendo al fatto che la teologia ariana di fatto spogliava Dio Figlio della Consustanzialità.
Detto fatto, san Pietro convocò un concilio che si occupò di scomunicare Ario.

Anonimo ha detto...

La voce dello Spirito si leva al di sopra di quella della natura e la trascende.
Il naturalismo che soggioga le menti della Gerarchia, come vediamo anche dai recentissimi interventi del duo argentino, si scontra con il bisogno di spiritualità crescente in un mondo che abbiamo reso sempre meno vivibile.
La necessità della Grazia non si può conculcare.
Non abbiamo bisogno di sacerdoti sociologi ma di curatori dell'anima. C'è un irrefrenabile bisogno di evasione dal reale che trova risposte errate e mortifere anche perché la Chiesa non sa intercettare la domanda di Sacro e di Mistero.

Anonimo ha detto...

Una sottigliezza teologica , se paragoniamo oggi, quella di Ario che richiese un Concilio...che richiederebbe la somma di eresie dei secoli riciclate tutte insieme oggi? Invece silenzio totale quasi, se si esclude mons. Viganó e le altre derive settarie. Gesù era Dio ma creato dal Padre in un secondo tempo, non generato cioè in simultaneo da sempre. Poggiava pure su un dato vero: Gesù che inizia effettivamente ad esistere come Uomo nel tempo, cioè effettivamente in un secondo tempo. Solo mentiva sull'eternità del Figlio e , illogicamente poi, lo faceva essere coincidente col Padre stesso, una sola persona cioè. Oggi tali sottigliezze manco ce le sogniamo , abbiamo eresie grandi come case. Pubbliche, pertinaci, dichiarate, convalidate dai fatti, e.... silenzio dei candidati al martirio che il martirio non lo sognano di certo, anzi molti dei vertici ci vanno a braccetto comodi comodi: neo-paganesimo. "Quando torneró troveró ancora fede sulla terra?"

Anonimo ha detto...

# A proposito di Nicea e dell'arianesimo

Romano Amerio su Nicea in Iota Unum, par. 13.
"La crisi di Nicea (325) significa la separazione del dogmatico dal filosofico e l'indirizzo del Cristianesimo come religione soprannaturale e del mistero. L'Arianesimo infatti fu il tentativo di deflorare l'originalità del kerygma [annuncio, predicazione] primitivo portandolo dentro il gran moto gnostico. Questo, facendo della graduazione degli enti dall'Ile al Noo [dalla materia all'umana mente] lo schema generale della realtà, toglieva di mezzo la creazione e faceva cadere la trascendenza. Che il Verbo fosse non consustanziale ma consimile al Padre tranquillava le esigenze dell'umana intelligibilità, ma toglieva di mezzo il proprio della fede, la quale annuncia un individuo che può fare da soggetto a queste due proposizioni: questo individuo qui è uomo e questo medesimo individuo qui è Dio.
Con le definizioni conciliari di Nicea e con quelle conseguenti di Efeso (431) e Calcedonia (451) la Chiesa si stacca dalla concezione antica del dio come perfezione dell'uomo, e della religione come culto di valori intramondani, escluso ogni extramondano. Gesù Cristo non poteva essere dio alla maniera di Cesare e dei divi Augusti o degli dèi di Epicuro immortali, perfetti e beati, ma di sostanza omogenea alla sostanza dell'uomo [i quali se ne stanno negli intermondia beati senza curarsi dei mortali]. Non poteva insomma essere quello oltre il quale i filosofemi non erano andati mai, ma proprio doveva essere quell'altro dell'altro ma non estraneo, che niuna filosofia aveva immaginato oppure,fingendolo nell'immaginazione, aveva riguardato come demenza. Dio insomma cessa di essere il grado più inaccessibile di una perfezione comune all'uomo e al dio, ma è una essenza supergradiente tutto l'umano. E il Cristo è chiamato uomo-Dio non alla maniera gentilesca, per approssimazione massima alla perfezione di Dio o per una sorta di intimità morale con Dio (Nestorio) e neppure alla maniera del paradosso stoico secondo qui il sapiente è pari a Dio, anzi superiore a Dio, ché questo è beato per natura mentre il sapiente si fa da sè stesso beato. Il Cristo è ontologicamente uomo e ontologicamente Dio e così la sua costituzione teandrica ontologica è un mistero [...] La crisi di Nicea è dunque un vero momento decretorio nella storia della religione e siccome ogni crisi da un canto separa un'essenza dall'eterogeneo e dall'altro conserva all'essenza il proprio tipo, così è da dire che a Nicea si è conservata simpliciter la religione cristiana".
[a cura di PP]

Anonimo ha detto...


Gli errori di Ario. Prete alessandrino di origine libica, negava apertamente la consustanzialità del Verbo incarnato con il Padre.
Queste in sintesi le sue dottrine, come risultano dall'esposizione dei suoi avversari:
"Clui che è senza principio stabilì il Figlio come principio delle creature e lo costituì suo figlio dopo averlo creato - [il figlio] non ha nessuna proprietà divina secondo la sua proprietà sostanziale, perché non è uguale né consostanziale a lui - c'è veramente una trinità ma la gloria dei tre non è simile: le loro ipostasi [persone] sono senza contatto tra loro; una è infinitamente più gloriosa dell'altra nella gloria - il Padre è separato dal Figlio perché è senza principio [...] Il Figlio non esisteva da sempre, perché essendo state create dal nulla tutte le cose, anche il Figlio è dal nulla; e siccome tutte le cose create sono creature ed opere, anch'egli è creatura ed opera. E siccome tutte [le creature] prima non esistevano e poi sono venute all'esistenza, anche il Verbo di Dio c'era un tempo in cui non esisteva e non esisteva prima di esser generato, ma ha un inizio [principio] del suo essere esistente - Il Logos infatti non appartiene al Padre e non è figlio per natura, ma anch'egli [lo] è divenuto per grazia [...]"(Alessandro e Ario. Un esempio di conflitto tra fede e ideologia. Documenti della prima controversia ariana, a cura di Enzo Bellini, Jaca Book 1975, pp. 38-50).

Secondo la tradizione, Ario morì all'improvviso per un'occlusione intestinale ma il suo errore ebbe purtroppo grande diffusione. Il goto convertito che tradusse la Bibbia nella sua lingua era ariano, i Germani che invadevano l'impero o restavano pagani o si facevano ariani. Imperatore e Pontefice ad un certo punto o appoggiavano l'eresia o vacillavano mentre la gran maggioranza dei vescovi sembrava anch'essa incline all'esiziale errore: il cristianesimo era sul punto di scomparire, sommerso dall'eresia, dalla barbarie, dal tradimento. La salvezza venne da un pugno di vescovi e sacerdoti, con alla testa in Oriente sant'Atanasio, scomunicato due volte, ed Ilario di Poitiers, senza dimenticare Eusebio di Vercelli e altri. Atanasio ed Ilario, con i loro coraggiosi e validi scritti, si mantennero pubblicamente e saldamente al dogma ossia alla Tradizione della Chiesa. E Dio fu con loro. Ma furono sostenuti anche da una parte consistente dei fedeli, tutti quelli che per Grazia di Dio non avevano smarrito il sensus fidei.
PP

Anonimo ha detto...


Domanda: come mai l'arianesimo ebbe tanto successo e si dovette combattere lungamente contro di esso?

Un'interessante considerazione in proposito da parte del curatore dei testi di Ario previamente citati, il prof. Enzo Bellini.
Per Ario Cristo era solo "la più perfetta delle creature e Dio è Padre nel senso che crea dal nulla, liberamente, altri esseri distinti da sè. In tale prospettiva Cristo salva il genere umano in quanto gli ofre un perfetto modello di vita e gli rivela la vera filosofia, la verità capace di soddisfare tutti e, dunque, di unificare il genere umano. E alla luce di questa impostazione, che è filosofica e in perfetta linea con la cultura del tempo caratterizzata dal monoteismo e dall'aspirazione ad un nuovo universalismo umano [valori professati entrambi dallo stoicismo], interpreta la regola di fede e la Sacra Scritura. Regola di fede e Sacra Scrittura non debbono compromettere quella concezione del divino" (op. cit., p. 12 dell'introduz. intitolata 'Invito alla lettura').
Pertanto, il Cristianesimo avrebbe dovuto adattarsi alle esigenze spirituali dell'umanesimo dell'età ellenistica, nella sua versione alessandrina, venendo meno a se stesso, alla sua missione di conversione dei peccatori a Cristo.

Possiamo parlare, per analogia, di una "aura ariana" del Vaticano II? Quel Concilio non ha voluto adattare la dottrina e la pastorale e la liturgia della Chiesa alle esigenze dell'umanesimo contemporaneo, anche se le esigenze di quest'ultimo non si indirizzavano affatto verso il divino? C'era però (dopo le due guerre mondiali) un'esigenza ad un nuovo universalismo umano, da parte di certe élites, che trascendeva il messaggio cattolico in senso stretto: l'idea utopistica della ora necessaria unità del genere umano, unità che tendeva fatalmente a mutare il cristianesimo in un deismo, una religione razionalistica capace di adattarsi a tutti i popoli, una religione diventata "ragionevole", "razionale", alla portata di tutti, senza più misteri e verità assai scomode da credere, a cominciare dalla divisione del genere umano in Eletti e Reprobi, e virtù difficili da praticare.
PP

Anonimo ha detto...

Sant'Atanasio si attenne alla Tradizione della Chiesa e al dogma!
Esattamente l'opposto di quello che farebbero i conservatori e i modernisti, secondo i quali il Magistero, ovvero la regola prossima della Fede, coinciderebbe con la Tradizione e potrebbe validamente pronunciarsi contro la regola remota della Fede, costituita dalla Sacra Scrittura, dalla Sacra Tradizione e dal Magistero infallibille precedente!
Così facendo vanno contro il Dogma dell'infallibilità papale in tre modi diversi:
1) LO SPIRITO SANTO NON ISPIRA NUOVE DOTTRINE: QUINDI NON PUÒ ISPIRARE DOTTRINE ADDIRITTURA CONTRARIE AL DEPOSITUM FIDEI.
2) IL PAPA E LA SUA INFALLIBILITÀ SERVONO A CUSTODIRE E TRASMETTERE FEDELMENTE IL DEPOSITUM FIDEI, QUINDI NON HANNO NE' IL DIRITTO NÉ IL POTERE DI CONTRADDIRLO.
3) NEGANO AI PAPI LA POSSIBILITÀ DI FARE PRONUNCIAMENTI IRRIFORMABILI.
Sembra che modernisti e conservatori abbiano dei grossi problemi con il principio di non contraddizione e con i termini IMMUTABILE e IRRIFORMABILE: sembra che abbiano un deficit nelle capacità astrattive!
Inutile dire che anche il concetto wojtylano di "tradizione vivente" è in pesante contraddizione con il Dogma dell'infallibilità papale; addirittura nella lettera apostolica "ECCLESIA DEI" wojtyla sembra non sapere neppure che cosa sia il Magistero Ordinario e Universale (che lui chiama "magistero universale"): sembra che per lui coincida con il semplice "magistero autentico", come se il Magistero Ordinario dei papi fosse sempre MAGISTERO ORDINARIO E UNIVERSALE.
In realtà c'è una grande differenza fra i due tipi di Magistero e quello ORDINARIO E UNIVERSALE, essendo infallibille e quindi irriformabile non può essere validamente contraddetto da nessun Pontefice (neppure in un pronunciamento ex-cathedra) e da nessun Concilio, dogmatico o meno.
Non era Lefebvre che aveva un concetto contraddittorio e incompleto di Tradizione, era Wojtyla che aveva un concetto MOLTO CONFUSO di essa!

Anonimo ha detto...

"I fautori dell'errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma, ciò che dà somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa, tanto più perniciosi quanto meno sono in vista"

San Pio X

Anonimo ha detto...

Incapaci di guardare la luce brillante della Verità, tali sinistrorsi sono disposti a demolire tutto ciò che li ostacola per seppellirlo, anche al costo di dover rovesciare l’idolo dello sport.