Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 8 maggio 2024

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

Continuo a ricordare la preghiera ogni giorno fino al termine della novena [qui - qui]. Posto che il blog è uno strumento di comunicazione agile e immediata ma fagocita inesorabilmente i testi. Cliccare sull'immagine per ingrandire

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei
8 Maggio

"O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo".

Beato Bartolo Longo

Ipsa conteret caput tuum ! ha detto...

In vista della Giornata internazionale contro l’omofobia tornano le relative “veglie di preghiera” promosse da gruppi Lgbt, il cui vero fine è sovvertire l’insegnamento della Chiesa su omosessualità e transessualità. Con la complicità di alcuni vescovi.
https://lanuovabq.it/it/riecco-le-veglie-anti-omofobia-arma-contro-il-catechismo

Beh, c'e' chi prega per l'avvento del Regno di Cristo anche sulla terra e c'e' chi prega contro e forse in buona fede non se ne avvede. Noi mettiamo tutto nelle mani dell'Immacolata, Ella risolvera'.

Anonimo ha detto...

CRISTO È IL MEDIATORE TRA DIO E L'UMANITÀ; MARIA È LA MEDIATRICE TRA CRISTO E NOI

Cristo è il mediatore tra Dio e l’umanità; Maria è la mediatrice tra Cristo e noi. (...) Maria ha dato a Nostro Signore la sua natura umana. Lui le chiese di dargli una vita umana, di dargli delle mani per benedire i fanciulli, dei piedi per andare in cerca della pecorella smarrita, degli occhi per piangere sugli amici morti, e un corpo per soffrire in modo da poterci fare rinascere nella libertà e nell’amore. Fu per mezzo di lei che Gesù divenne il ponte tra il divino e l’umano. Se eliminiamo lei, allora o Dio non si fa uomo, o chi è nato da lei è uomo e non Dio. Senza di lei non avremmo più nostro Signore!

Se abbiamo una cassettina nella quale conserviamo il nostro danaro, sappiamo che non dobbiamo perderne la chiave; non ci verrà mai in mente che la chiave sia il danaro, ma sappiamo che senza la chiave non possiamo prendere il nostro danaro. La nostra madre benedetta è come la chiave. Senza di lei non possiamo mai arrivare a nostro Signore, perché Lui è venuto per mezzo suo. Maria non può esser paragonata a Lui, perché Maria è una creatura e Lui è un creatore. Ma se perdiamo lei, non possiamo arrivare a Lui: ecco perché stiamo tanto attenti a lei; senza di lei non potremmo mai comprendere come sia stato costruito quel Ponte tra il cielo e la terra.

Si potrebbe obiettare: “Mi basta nostro Signore, non ho alcun bisogno di lei”, ma Lui ha avuto bisogno di lei, indipendentemente dal bisogno che possiamo o non possiamo averne noi. E, quel che più conta, il Nostro Signore ci ha dato sua madre come madre nostra. In quel venerdì che gli uomini dicono santo, quando Lui era spiegato sulla Croce come il vessillo della salvezza, il suo sguardo si posò sulle due creature più preziose che aveva sulla terra: sua madre e il suo diletto discepolo Giovanni.

La notte innanzi, durante l’ultima cena, aveva espresso le sue ultime volontà e fatto il suo testamento dandoci quello che nessun morente fu mai capace di dare, ossia se stesso nella Santissima Eucaristia. Sarebbe quindi rimasto con noi, come Lui stesso disse: “Tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli”. Ora, nelle ombre dense del Calvario, Lui aggiunge un codicillo alle sue volontà. Là sotto la Croce “stava ritta” (non prostrata, nota il Vangelo) la madre sua. Come figlio, pensò alla madre; come Salvatore, pensò a noi. E ci diede Sua Madre: “Ecco tua madre”.

(Fulton J. Sheen, da "Maria Primo Amore del Mondo" edizioni Fede e Cultura)

Viandante ha detto...

San Charbel

"Se l’uomo facesse abitualmente il segno della croce e invocasse più spesso la Madonna, diminuirebbero le sue tentazioni, perché il segno della croce è un mezzo per scacciare il diavolo, e il nome della Madre di Dio lo sottomette e lo respinge nell’abisso! "

Anonimo ha detto...

Sì, l'ho sperimentato anch'io parecchie volte.

Ricordo un libro prezioso di Mons. Gaume: Le signe de la Croix au XIX siècle.

Si può scaricare gratuitamente su Google libri, in una edizione del 1878.

Anonimo ha detto...

Suor Lucia:
«Il Rosario è l’arma degli ultimi tempi»
Suor Lucía Dos Santos, veggente delle apparizioni di Nostra Signora di Fatima in Portogallo, ha affermato in un’intervista che «il Rosario è l’arma da combattimento delle battaglie spirituali degli ultimi tempi». L’intervista è stata condotta da P. Agustín Fuentes, Postulatore per la Causa dei santi pastorelli Francesco e Giacinta Marto, il 26 dicembre 1957. Luogo dell’incontro tra il sacerdote e la veggente, al quale hanno partecipato anche alcuni membri del clero, è stato il Convento delle Carmelitane Scalze di Santa Teresa, a Coimbra.

Quel giorno Suor Lucia affermò che la Beata Vergine disse ai pastorelli che due erano i rimedi ultimi che Dio ha concesso al mondo: il Santo Rosario e il Cuore Immacolato di Maria. La suora, morta nel 2005, ha sottolineato che con il Santo Rosario i fedeli saranno salvati, santificati, consoleranno il Signore Gesù e otterranno la salvezza di molte anime.

«Per questo il diavolo farà tutto il possibile per distrarci da questa devozione; Ci darà una moltitudine di scuse: stanchezza, occupazioni, ecc., per non pregare il Santo Rosario», avverte Suor Lucia. La suora ha sottolineato che il programma di salvezza è, in realtà, molto breve e facile perché con il Santo Rosario «praticheremo i Santi Comandamenti, approfitteremo della frequenza dei Sacramenti, cercheremo di adempiere perfettamente ai nostri doveri e fare ciò che Dio vuole da ciascuno di noi».

«Non c’è problema per quanto difficile possa essere: temporaneo o spirituale; sia che si riferisca alla vita personale di ciascuno di noi o alla vita delle nostre famiglie, del mondo o delle comunità religiose, o alla vita dei popoli e delle nazioni; non c’è problema, ripeto, per quanto difficile possa essere, che non possiamo risolvere ora con la recita del Santo Rosario», ha concluso suor Lucia.